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Intervista a Federer pronto per il rientro
Il culturismo
“Voglio tornare
più forte che mai,
l’età non conta
per essere al top”
9
771660 968900
42
GAA 6600 LOCARNO –– N. 42
In edicola Fr. 2.- / € 1,85 Anno XVIII • Numero 42
Copia in omaggio (in edicola Fr. 2.-/ € 1,85)
L’hockey
Per i rossocrociati
contro la Germania
arriva inaspettata
la seconda sconfitta
Quei “mostri di natura”
con un corpo da urlo
BÜRGE e HÄFLIGER
A PAGINA 39
RAVANI e SCHIRA ALLE PAGINE 36 e 37
A PAGINA 40
6 novembre 2016
caffe.ch
[email protected]
091 756 24 00
IL COMMENTO
Silenzi
famiglia
Dopo terrorismo
e terremoti
l’allarme è Trump
di
STEFANO PIANCA
GUENZI e SPIGNESI ALLE PAGINE 2 e 3
con un’analisi di PAOLO TAGGI
L’INTERVENTO
Speciale elezioni Usa
Ecco come creare
più opportunità
di lavoro per tutti!
INCHIESTA DEL CAFFÈ FRA LE STRUTTURE SANITARIE
REPORTAGE DOPO LE RISPOSTE DEL GOVERNO SUL CASO SANT’ANNA
La sicurezza in sala operatoria
nei maggiori ospedali svizzeri
CHRISTIAN VITTA *
I
Tutte
le paure
per il voto
americano
Baldini, Carlini
Olimpio,
Langer, Napoleoni,
Stojanovic e Ricci
DA PAGINA 21
n queste settimane, nell’ambito del dibattito federale attorno all’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di
massa, più volte è stata evocata
la proposta di imporre alle aziende alla ricerca di collaboratori di
segnalare agli Uffici regionali di
collocamento (Urc) le posizioni
vacanti. Di fatto, questa misura
favorisce un avvicinamento fra le
aziende, che forniscono opportunità lavorative, e gli Urc, che dispongono delle informazioni su
coloro che cercano un impiego.
Questa necessità di avvicinare
imprese e Urc è alla base di una
delle otto misure a favore del
mercato del lavoro che il Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) ha lanciato nel settemsegue a pagina 12
bre 2015.
Ti-Press
Rinvenuti
scheletri
in piazza
Cioccaro
a Lugano.
Aspettavano
la nuova
funicolare
I misteri della casa
azzurra di Stabio
e i segreti ancora
custoditi dalla mamma
della maestra morta
Reuters
IL PIZZINO
L
a terza tromba di questo
apocalittico 2016 potrebbe
emettere un suono sinistro. Come questo: “Trrrump”.
Un monosillabo vibrato, solo
all’apparenza innocuo. In realtà
una stecca tale da incrinare la fiducia, già vacillante, nella capacità di buon discernimento della
democrazia. Ma si potrebbe anche paragonarla ad una scossa
tellurica di magnitudo mai misurata e dunque dagli effetti ancora sconosciuti.
Nella settimana che precede
il giorno del giudizio negli Stati
Uniti, due paure si sono contese
la prima pagina su giornali e siti.
Il terrore lasciato dal sisma che
ha profondamente ferito il Centro Italia e il timore, per ora solo
in potenza, di un nuovo fragoroso crollo dei mercati finanziari.
Che scricchiolano davanti all’inatteso recupero del candidato repubblicano sul filo di lana
del fatidico 8 novembre.
Ma esiste, a ben vedere, un
altro filo, rosso, molto più rosso
dei capelli di “The Donald”, un
nesso che sembra legare i più
funesti eventi di questo, già disgraziatissimo, anno. Ed è il parallelismo tra le catastrofi che
hanno fatto sprofondare le certezze di ognuno. L’elezione a
presidente degli Usa di un molestatore di donne completerebbe
solo la triade delle sciagure: terrorismo, terremoti e, adesso,
Trump. Una sventagliata di “t”
che ricorda la raffica di un kalashnikov.
Tutti hanno ancora nelle
orecchie l’eco della prima lugubre tromba. Il terrore che viaggia tra Parigi-Bruxelles-Nizza
con la minaccia di far tappa
chissà dove. Di colpo è cambiato
il nostro sguardo sul mondo e su
chi ci siede a fianco in un qualunque aeroporto, stazione, ristorante... E poi il secondo squillo, terribile come sa esserlo la
natura quando si scatena, col sisma che lo scorso 24 agosto s’è
portato via nella notte 298 vite.
Da Amatrice a Norcia la terra
non ha smesso di tremare. E domenica 30 ottobre alle 7.40 ha
inghiottito un patrimonio di storia, cultura e bellezza. Altre certezze che crollano.
Ora potrebbe arrivare la terza scossa. Non è il sesto senso di
cani e gatti ad annunciarla, ma
quel sismografo che anticipa, attraverso il cinico metro del denaro, dove va il mondo. Le curve
delle Borse, anche all’occhio del
profano, sembrano ricalcare la
vigilia di Brexit. Anche allora
sembrava impossibile quel ribaltamento dei pronostici. Oggi,
con la madre dei populismi sempre incinta, potrebbe vedere la
luce la bestia peggiore. E allora
sì, ci sarebbe davvero poco da
star tranquilli... Dal sogno all’incubo americano.
[email protected]
www.caffecarlito.com
Settimanale di attualità, politica, cultura e sport
A PAGINA 6 con un’analisi di DOMENIGHETTI e PAGINA 18 D’AGOSTINO
La denuncia
La storia
Tante aziende a rischio
per colpa della politica
Sul Gran San Bernardo
a guardia dell’Ospizio
CENTONZE* A PAGINA 8
GUENZI A PAGINA 17