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Kossmann sarà “aiutato” da Ivano Zanatta
L’Ambrì Piotta
conferma (per ora)
lo staff tecnico,
ma…“sotto tutela”
9
771660 968900
44
GAA 6600 LOCARNO –– N. 44
In edicola Fr. 2.- / € 1,85 Anno XVIII • Numero 44
Copia in omaggio (in edicola Fr. 2.-/ € 1,85)
La tendenza
L’automobilismo
È una Formula 1
che si tramanda
di padre in figlio
come un’eredità
Il rosso è vincente
e non solo nello sport
ALLE PAGINE 36 e 37
A PAGINA 40
SCHIRA A PAGINA 39
20 novembre 2016
caffe.ch
[email protected]
091 756 24 00
“Non strozzate
le imprese”
L’EDITORIALE
COME INGESSARE
LO SVILUPPO
LILLO ALAIMO
Gobbi
scopre
la formula
per risolvere
“Prima
i nostri”:
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se n>2
Crescono rabbia e protesta nel mondo imprenditoriale:
“Basta con questa politica che frena le aziende”
RAVANI, ROCCHI BALBI, SCHIRA e SPIGNESI ALLE PAGINE 2 e 3
Il giallo
LE ANALISI
Decollato da Agno, il velivolo precipitato era di un uomo d’affari ticinese
Orari,spostamenti
e silenzi dei familiari
della maestra uccisa
L’uomo forte di Ssr
atteso da due sfide
Due feriti e una donna morta
nell’elicottero caduto a Varese
MICHEL GUILLAUME
D
ue sfide attendono Gilles Marchand, l’“uomo
forte” che sarà presto
sulla bocca di tutti, scelto dal
Consiglio d’amministrazione
Ssr per succedere al direttore
generale Roger de Weck.
segue a pagina 19
A PAGINA 11
La storia
“Io vegano convinto
ho piegato l’esercito”
PAGINA 17
Stati Uniti e Russia
risollevano Assad
Un elicottero decollato ieri pomeriggio, sabato, da Agno è precipitato mezz’ora dopo sulle
montagne del Varesotto. Nell’incidente è morta una donna,
mentre un imprenditore ticinese, proprietario del velivolo diretto a una festa a Parma, è rimasto ferito insieme al pilota.
Entrambi, trasportati in ospedale, non sarebbero in pericolo di
vita. All’origine della tragedia
forse la fitta nebbia.
LUIGI BONANATE
A PAGINA 6
F
inalmente una novità: il
51enne presidente siriano
Bashar al-Assad, figlio di Hafiz al-Assad , rischia di passare alla
storia come il più straordinario innovatore della politica internazionale che si sia mai visto.
segue a pagina 4
Foto La Provincia di Varese
IL PIZZINO
P
oche volte, ma meglio sarebbe
dire mai come ora nella storia
recente di questo cantone, la
politica è parsa così distante dalle
ragioni del mondo dell’impresa. Di
chi produce e crea ricchezza, di chi
del mercato del lavoro determina
alti e bassi, investendo o dismettendo.
In ogni condizione, qualcuno ha
detto, c’è una riforma possibile. Così
è e dev’essere per quelle distorsioni
o semplici smagliature della rete
che regola domanda e offerta di lavoro. Semplici distorsioni e smagliature, sì, perché niente di più sono le
imperfezioni che il mercato locale
del lavoro sta registrando dopo quasi dieci anni di forte crisi mondiale.
Pressione sui salari e concorrenza della manodopera straniera. Distorsioni e smagliature da aggiustare, certamente, ma con un’azione
politica progressista, quanto meno
semplicemente capace di non imbrigliare o addirittura ingessare
quell’imprenditoria che è stata in
grado di reggere alla crisi e ai marosi del cambio monetario.
Non occorrono, così a noi pare,
soluzioni eccezionali, ma piccole
azioni capaci di individuare gradualmente praticabili sentieri di riforme
possibili. Sostenibili. Nella consapevolezza che la democrazia liberale,
pensiamo all’economia, si misura
passo passo. Ma senza imbrigliare la
libertà di impresa.
Ora, la giusta tensione politica a
salvaguardare l’economia locale si
sta trasformando non in ossessione
(il che avrebbe ancora una residua
legittimità), ma in una gara fatta di
opportunità elettorali. Opportunità
elettorali in cui gli interessi di parte
(di una parte politica o di un solo
gruppo di politici) prevale o quantomeno rischia di prevalere sull’interesse generale.
I “decaloghi” che ormai da tempo si vanno illustrando per far quadrato attorno ai “nostri” lavoratori
(svizzeri e domiciliati contro la concorrenza di frontalieri e dimoranti,
che abitando qui è singolare vengano considerati “concorrenti”) somigliano sempre più a camicie di contenzione per la crescita economica.
Leggiamo uno stralcio di idee
leghiste dall’ultimo cocktail di proposte: “(...) il Consiglio di Stato definisce una tempistica entro la quale
la percentuale di residenti stabilita
dovrà essere raggiunta e indicherà
un piano nel quale saranno indicate
delle percentuali intermedie e la relativa tempistica (...) In caso di inottemperanza il governo può anche
disporre provvedimenti che possono contemplare la riduzione del
montante concordato”.
Occorreranno degli algoritmi
per regolare il mercato del lavoro.
Sia allo Stato - per impostare nuova
burocrazia - sia alle imprese per far
fronte alle esigenze di lavoro e di
manodopera. Percentuali intermedie, tempistiche, montanti... Simili
“modelli matematici”, non sappiamo come altro definirli, solo in apparenza difendono i “nostri”, in realtà nel medio e lungo periodo imbrigliano l’economia.
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