Senato, pressing di Trudeau per la riforma

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GIOVEDI 14 GENNAIO 2016 � CORRIERE CANADESE
2
CANADA
OTTAWA
Senato, pressing di Trudeau per la riforma
Francesco Veronesi
TORO TO a a a
rischia di compromettere l’azione di governo di Justin Trudeau:
per questo il primo ministro deve sciogliere il prima possibile il
nodo relativo alla Camera Alta del
parlamento canadese. Nei prossimi mesi l’esecutivo dovrà iniziare
a tradurre in politiche e progetti
di legge la piattaforma programmatica con la quale i liberali hanno vinto alle elezioni dello scorso
19 ottobre. I piani di investimento nelle infrastrutture, la norma
sulla liberalizzazione della marijuana, i ritocchi ai pagamenti da e
verso le Province nel sistema di e-
La
da
e
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Sc
La sfide del governo su
politiche e fase economica
CROLLO PETROLIO
Liberalizzazione cannabis
Il primo ministro accelera:
ha bisogno di una Camera
Alta a pieno regime per
implementare il suo
programma ed affrontare le
sfide economiche di questa
delicata fase
qualizzazione, la riforma del sistema dell’immigrazione: tutti provvedimenti, quelli appena elencati,
che per forza di cose dovranno avere un primo input alla House of
Commons, ma che in un secondo
momento dovranno passare ed essere approvati anche dal Senato.
Attualmente la Camera Alta tra seggi vacanti, ipotesi di riforma, attesa per la formazione della commissione che dovrà dettare le linee guida sulle future nomine - si trova in una fase di stallo sostanziale. Il Senato in questo
momento è formato da 45 senatori
conservatori, 29 liberali “indipendenti” - che non fanno parte del
caucus grit - e nove senatori indipendenti. I seggi vacanti sono
22, che diventeranno 25 in poche
settimane: Irving Gerstein andrà
in pensione il 10 febbraio, Céline
Hervieux-Payette il 22 aprile e David P. Smith il 16 maggio.
Trudeau in questa fase ha l’esigenza che la Camera Alta torni nella sua piena funzionalità, tenendo conto di due ulteriori fattori: da un lato deve ricucire gli strappi con i senatori di area liberale dopo la rottura del 2014,
dall’altro deve accelerare il processo di formazione della commissione che dovrà stabilire le
modalità di scelta, selezione e nomina dei futuri senatori. Il tutto
nel minore tempo possibile.
Primo budget
del ministro Morneau
IL PRIMO MINISTRO
TONFO DEL LOONIE
Fondi alle Province
RATIFICA TTP
Piano di investimenti
CRISI NELLE BORSE
IL PESO DEI FATTORI
ESTERNI
SUL GOVERNO
CANADESE
Riforma immigrazione
TENSIONI INTERNAZIONALI
Anche perché l’azione di governo sarà efficace solamente con una maggioranza alla House of
Commons e con un Senato efficiente, due elementi necessari in
una fase caratterizzata dalla grande incertezza, tra il tonfo del prezzo del petrolio, il loonie in caduta
libera, le inquietudini nei mercati internazionali che partono dalla Cina, le pressioni per una veloce approvazione della Trans Pacific Partnership.
Senza dimenticare che il prossimo budget federale è ormai alle porte e buona parte del mondo
economico ritiene come il deficit
da dieci miliardi di dollari all’an-
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no - fondi che in buona parte saranno investiti nelle obsolete infrastrutture del nostro Paese - sia
ormai inadeguato e che il rosso
di bilancio, alla fine del prossimo
anno fiscale, sarà inevitabilmente
molto più profondo.
In questo contesto Trudeau ha,
per forza di cose, bisogno di un
assetto istituzionale che funzioni e non si può permettere il lusso - che invece ha avuto l’ex primo
ministro Stephen Harper, almeno
nell’ultimo anno del suo mandato
- di un Senato non a pieno regime, appesantito dalle sue contraddizioni interne e dalle sue inefficienze strutturali.
Seggi vacanti: 22
Conservatori: 45
Indipendenti: 9
Liberali (Ind.): 29
Conservatori
Liberali (Ind.)
Indipendenti
Seggi vacanti
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