Senato, come scegliere un italocanadese

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LUNEDI 8 FEBBRAIO 2016 • CORRIERE CANADESE
2
CANADA
L'EDITORIALE
Senato, come scegliere un italocanadese
TORO TO - Il primo ministro Ju-
stin Trudeau cerca di “professionalizzare” il processo di selezioni
dei senatori. In parole povere, fare di necessità virtù. Ha nominato un gruppo impressionante, guidato dall’ex capo burocrate, Huguette Labelle, per avviare il compito di iltro iniziale. Il gruppo ha
già pubblicato una lista dei “prerequisiti necessari per presentare
domanda”. Incoraggiante.
Nel 2014, il Corriere Canadese
ha pubblicato una serie di articoli sui papabili, i possibili candidati
per la carica senatoriale dalla comunità italocanadese. Eravamo (e
continuiamo ad essere) sotto rappresentati nel Senato, a prescindere dal livello di rilevanza negli
obiettivi legislativi del Parlamento del giorno
Il lobbyng era intenso da parte
dei benestanti racimola fondi nella GTA, gente ansiosa di essere riconosciuta come qualcosa di più
di semplici “portaborse” o membri della “Brigata Lamborghini”.
Quindi arrivarono gli scandali del Senato. Il pubblico disgusto per un’istituzione dove alcuni individui potevano operare al
di fuori dei soliti obblighi costituzionali (essi non potevano essere
cacciati dalla loro posizione attraverso un processo elettorale) era
così evidente che il già primo ministro Stephen Harper ebbe un ripensamento.
Lui dichiarò che non ci sarebbe
stato alcun rimpiazzo dei senatori
dimissionari.
Ovunque richieste di riforma.
Si proponeva perino l’abolizione. Justin Trudeau, allora all’opposizione, “tolse l’invito” a tutti
gli ex-senatori liberali per la settimanale riunione del caucus. Inol-
Il Senato canadese
tre tagliò ogni collegamento con
l’apparato parlamentare dei senatori liberali.
Di fronte alle azioni legali contro numerosi senatori per presunti illeciti, e alle indagini a carico di decine di altri, Harper si
riiutò di attribuire i seggi disponibili. Non correva nessun rischio
dal punto di vista di approvazione
legislativa, dato che continuava a
godere di una solida maggioranza
nel Senato.
Questo non è il caso per l’attuale governo di Trudeau. Avrà bisogno della cooperazione sia dei senatori indipendenti sia dei senatori conservatori, apertamente ostili.
Per esempio, il senatore prossimo al ritiro Irving Gerstein, la cui esperienza parlamentare e senatoriale non è mai stata documentata nella stessa lunghezza delle
sue contravvenzioni all’Elections
Act (per le quali è stato pesantemente multato, ma non incarcerato) ha ribadito che lui e compagni
senatori del suo partito sarebbe
stati di parte sempre e comunque.
Infatti, lui ha incoraggiato i suoi
colleghi a fare lo stesso.
Così tanto per coloro che stanno cercando di “ri-mitizzare” il
valore del Senato, dei singoli senatori e del loro ruolo parlamentare.
La pratica ha ormai superato i
principi. Prima delle elezioni del
2015, la Corte Suprema ha già vagliato la questione, pronunciandosi sul fatto che il governo non
ha il diritto costituzionale di non
attribuire i seggi vacanti. Però
non ha dato una prescrizione certa su cosa i senatori devono fare
e su come questi debbano procedere.
Si torna da capo. I senatori dovrebbero provvedere una seconda, sobria valutazione alle leggi
che arrivano dalla House of Commons, tenendo presente gli interessi provinciali e comunitari,
prima che loro approvino i progetti di legge per la proclamazione.
Labelle e il suo gruppo hanno il
compito di identiicare quali cittadini valgono la considerazione
del Primo Ministro per quel ruolo.
Sono alla ricerca di uomini e
donne con una storia di servizi
alla comunità, capaci di lavorare
con altri, che comprendono l’arte
della negoziazione e che siano un
esempio di cittadini con una mentalità civica che dà la precedenza
all'interesse del Canada.
Ma qui sta il tranello: i candidati devono avere il sostegno in
anticipo di un “gruppo comunitario”. Chi veriica la loro buona
fede? Come si avverrà il processo
di veriica? Una volta nominati, i
singoli senatori non hanno costrizioni applicabili, a parte il Codice
Penale, ino a quando l’età o la natura facciano il loro corso.
Delusi da Harper, gli aspiranti stanno cercando un’entrata laterale dove la porta d’ingresso è
chiusa.
Tuttavia, il Corriere Canadese,
l’unico quotidiano in lingua italiana in Canada, ha sostenuto la necessità di una giusta rappresentatività nelle istituzioni canadesi
dove non esiste un processo elettorale trasparente e democratico.
È appunto il caso del Senato.
Con il 5% della popolazione, è
legittimo pretendere e passare al
vaglio almeno quattro posizioni
da senatori per rilettere la distribuzione dei canadesi di origine italiana che vivono il Canada: due
per l’Ontario, uno ciascuno per
l’Ovest e per il Quebec.
In passato, ce ne sono stati tre. Adesso neanche uno. Questa è un’opportunità per afrontare questo squilibrio... magari con
qualità.
ENGLISH VERSION
How to select an Italian-Canadian for the Senate
TORONTO - Prime Minister
Trudeau is making an efort to
“professionalize” the Senate selection process. Call it turning necessity into a virtue. He
has named an impressive group,
headed by former chief bureaucrat, Huguette Labelle, to perform the initial iltering task.
They have already come up with
a “meet these requisites or “need
not apply list”.
In 2014, the Corriere Canadese
ran a series on the papabili, the
“likely candidates”, for that oice
from the Italian-Canadian community. The community was unrepresented in the Upper House,
no matter its level of relevance in
the Legislative Goals of the government of the day.
The lobbying was intense by
EDITORE - Consorzio M.T.E.C. Consultants Italia,
No. 86 Via Maria, 03100 Frosinone.
M.T.E.C. Consultants Ltd. 3800 Steeles Ave. W., Suite 300,
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REDAZIONE:
Corriere Canadese
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www.corriere.com
wealthy fundraisers in the GTA –
people anxious to be recognized
as something more than “bagmen” or members of the Lamborghini Brigade.
Then the Senate scandals hit.
The public disgust for an institution where some individuals
could operate outside the usual
democratic constraints of accountability (they could not be
“kicked out of oice” by any electoral process) was so noticeable
that then Prime Minister Harper
developed cold feet. He declared
there would be no replacing of
outgoing Senators.
Everyone demanded reform.
Some called for abolition. Justin Trudeau, then in opposition,
“uninvited” all former Liberal Senators from attending the
weekly Caucus meeting. He also
severed all oicial ties with the
Liberal Senators’ Parliamentary
Apparatus.
Amid legal prosecution of several Senators for alleged malfeasance, and the investigation of
dozens more, Harper declined to
ill vacancies – a safe thing to do
from a Legislation approval perspective, given he still enjoyed a
majority in the Upper Chamber.
That is not the case for the
current government under Justin Trudeau. They will need the
co-operation of both “independent-minded” Senators and outright hostile partisan Conservative Senators.
For example, soon-to-retire
Senator Irving Gerstein, whose
Senatorial/Parliamentary expertise has never been documented
to the same extent as his contraventions of the Elections Act (for
which he was heavily ined, but
not jailed), made it clear that he
and fellow party Senators would
put partisan interests irst and always. In fact, he encouraged his
colleagues to do so.
So much for those trying to
“re-mythologize” the value of the
Senate, Senators and the role of
both.
Practice has overcome “principle”. Prior to the 2015 election,
the Supreme Court had already
weighed in by pronouncing that
the government of Canada does
NOT have the Constitutional
right to NOT ill vacancies. However, it did not prescribe what
the Senators MUST DO or HOW
they are to proceed.
Back to square one. Senators
are supposed to provide the “sober second thought” to Legislation emanating from the House
of Commons, keeping in mind
provincial and community interests, before they approve that
Legislation for Proclamation.
Madame Labelle and company have the task of identifying worthy citizens for the Prime
Minister to consider for that role.
They are looking for men and
women with a history of com-
munity service, capable of working with others, understanding of
the art of negotiation and an example of civic-minded citizens
who put Canada irst.
Here is the catch: Candidates
must have the endorsement of a
“community group” beforehand.
Who veriies their bona ides?
How does that veriication take
place? Once appointed, individual Senators have no enforceable
constraints other than the Criminal Code, until Age or Nature
take their course.
Deluded by Harper, aspirants are attempting a back door
entrance where the front door
closed.
Nonetheless, the Corriere Canadese, Canada’s only Italian language daily newspaper, has advocated for equitable representation in Canadian institutions
where a transparent, democratic,
electoral process is non-existent.
The Senate is a case in point.
With 5% of the population, it is
legitimate to claim and scrutinize
at least four Senatorial positions
to relect the distribution of Canadians of Italian origin throughout the country: two for Ontario
and one each for the West and
Quebec.
In the past, there have been
as many as three. Now there are
none. This is an opportunity to
address that imbalance… and
with quality.