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Sorprese in Europa, record in Austria, attesa in America
Gentili Clienti,
l'industria dell'Eurozona ha rivelato una forza inaspettata: in novembre la produzione ha
superato del 3,2% quella dello stesso periodo dell'anno precedente, un dato che lascia
ben sperare per la crescita nel trimestre finale. Ieri, grazie gli effetti positivi impressi
dall'occupazione e dai consumi delle famiglie, la Germania ha annunciato una crescita del
PIL dell'1,9% nel 2016, superando le aspettative. Ci si chiede se questa crescita sia
destinata a continuare, tanto più che, come in altri Paesi dell'Eurozona, sembrano esclusi
movimenti significativi per quanto riguarda la spesa pubblica, gli investimenti e le
esportazioni, e che le elezioni politiche, oltre alla Brexit, causano incertezza. Sulla base di
questi dati nel 2017 la crescita economica dei Paesi dell'Unione Europea potrebbe
rallentare, passando dall'1,7% al 1,3%.
A sorpresa è salito anche notevolmente il giro d'affari dei porti più importanti del mondo
che in novembre hanno chiuso in positivo per il quarto mese di seguito, registrando
in media una crescita su base annuale del 6,7%. L'incremento sembra così significativo
se rapportato ai risultati deludenti dell'anno precedente o si tratta di una nuova tendenza
che le aziende logistiche europee intendono sfruttare? È troppo presto per formulare una
risposta definitiva. Dal punto di vista tattico gli investitori potrebbero cogliere le opportunità
a breve termine di questo settore, la cui performance nel lungo periodo dipende però dal
futuro incerto del commercio globale.
In Austria la Borsa di Vienna ha messo a segno un record, con l'indice di riferimento
ATX che è salito fino all'11,1%, guadagnandosi un posto tra i migliori performer in
assoluto. Questo andamento positivo è dovuto all'elevata ponderazione delle materie
prime con gruppi che operano a livello internazionale e che beneficiano della ripresa dei
prezzi in questo settore. Si tratta di un effetto che sembra ormai affievolirsi gradualmente.
Nel 2017, pertanto, la crescita degli utili dovrebbe rimanere inferiore alla media europea.
Tuttavia la performance dell'indice ATX potrebbe essere simile a quella del mercato se,
contrariamente a quest'ultimo, le valutazioni, come prevedo, dovessero salire
leggermente. Offrono qualche opportunità le singole aziende, dal momento che gli
indicatori del clima di fiducia delle imprese, su un livello già più che soddisfacente, hanno
registrato un nuovo incremento.
Negli Stati Uniti la reporting season sta per giungere alla fase decisiva. Si preannuncia un
clima positivo che dovrebbe preludere alla fine della recessione degli utili. In questa
occasione sono più importanti che mai le prospettive delle aziende rispetto alle cifre
del trimestre appena trascorso. Secondo gli indicatori, i top manager statunitensi hanno
accolto positivamente i progetti di Donald Trump che intende investire nelle infrastrutture e
favorire la liberalizzazione. Qualora venisse attuato il previsto taglio alle imposte, gli utili
dei grandi gruppi potrebbero registrare un incremento pari quasi al 2%! Finora anche i
discorsi di Donald Trump sull'isolamento dell'economia americana non sembrano scalfire
questo clima di ottimismo. Resta da vedere come le aziende saranno in grado di
trasformarlo in previsioni concrete.
Cordiali saluti
Ulrich Stephan
Global Chief Investment Officer dei Private & Commercial Clients di Deutsche Bank