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Autorizzazione del Tribunale di Siracusa n. 2\2004 del 09.02.2004
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Lentini li 20.01.2017
Per il periodico Informa Sicilia di Alfio Santocono
DONALD TRUMP E’ IL 45 PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA
“Destra e sinistra mondialiste a servizio dell’élite finanziaria internazionale marciano
separate, ma colpiscono unite ogni programma di liberazione nazionale bollandolo
come “populista”” (cit.)
Il “populista” Donald Trump
Qualsiasi idea che contrasti con la globalizzazione neo liberista viene puntualmente
bollata dal mainstream come “populista" nell’accezione spregiativa. In questo senso,
Donald Trump è a pieno titolo un “populista”!
Lo è anche Putin, Orban e chiunque si opponga ai desideri dell’impero e al
monoteismo del mercato. E qui la propaganda gioca anche sulla confusione voluta tra
patriottismo e nazionalismo.
Dalle sue dichiarazioni, si capisce bene l’inversione a 180° rispetto alla precedente
amministrazione americana.
Sul piano dell’economia, la direzione è quella di ridare fiato alla domanda interna,
all’economia reale, quindi ai diritti sociali, e ricostituire un ceto medio ridotto alla
miseria e praticamente sterminato dal processo di globalizzazione.
Estremamente significativa la direzione che intende prendere in politica estera: La
volontà di ridimensionare la Nato, che, dopo la caduta del muro, si è fatta soggetto
politico oltre che strumento militare, e mezzo di aggressione imperialista più che di
difesa dei Paesi membri, ed il ché potrebbe voler dire anche la dismissione di eserciti
sotto falsa bandiera come Isis, Al Qaeda e simili; la volontà di distensione nei
rapporti con la Russia; per un mondo multipolare ove ogni nazione abbia una dignità
riconosciuta ed uno spazio vitale.
L’elezione di Trump si inserisce in un contesto favorevole di risveglio dei popoli, che
reagiscono alla mostruosità del tutto merce e del solo mercato. Eravamo ad un passo
dalla guerra atomica con la Russia, e forse ancora lo siamo. Avremmo avuto
sicuramente la guerra con l’elezione della Clinton.
Questa eventualità non è ancora del tutto esclusa, perché non sappiamo quanto possa
pesare e possa influire il potere che sta dietro a personaggi come Obama e Clinton.
La sua elezione si inserisce in un contesto favorevole dopo la Brexit, la crescita dei
movimenti “populisti” in Europa ed il parziale fallimento del piano dei guerrafondai
di accerchiamento e aggressione alla Russia che prevedeva il colpo di Stato in
Turchia, la fine della Siria ed il colpo di Stato in Ucraina (questo andato in porto).
Per quel che ci riguarda più direttamente, potrebbe essere di grande aiuto per la fine
dell’eurolager a trazione del lupo tedesco che ha ridotto anche noi a pecora e Paese
del terzo mondo.
Sfide titaniche lo attendono e grandi ostacoli sia interni che esterni. Un grande
ostacolo geopolitico potrebbe essere la Cina, proprio perché questa ha più di altri da
guadagnare dalla globalizzazione.
Perché tanta avversione nel mondo nei confronti del populista Trump?
Perché potrebbe dimostrare con i fatti che la globalizzazione non è affatto un
processo naturale, ineluttabile ed irreversibile, ma il frutto di un’ideologia criminale,
genocida e assassina, che è necessario combattere per la stessa sopravvivenza
dell’umanità.
Good luck, mister President Donald Trump!
di Alfio Santocono