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11 novembre 2016 delle ore 19:12
Ancora storie, con un po' di arte, per Donald
Trump. Tra j'accuse e riciclaggio, siamo sicuri
non saranno finite qui
L'episodio forse più cretino di una campagna
elettorale logoratasi a suon di mail (è stato così
basso il livello che verrebbe da dire che sono
state presidenziali di "newsletter") è arrivato
quando si è accusato John Podesta, figura
chiave nella comunicazione della campagna
presidenziale di Hillary Clinton, di essere un
"satanista", perché invitato - insieme al fratello
collezionista, a una "cena spirituale" da Marina
Abramovic. Ma c'è stata anche la storia del
riciclaggio di soldi raccolti in beneficenza per
comprare (per 20mila dollari) un ritratto del neo
presidente firmato da Michael Israel, che
presumibilmente è finito in uno dei suoi campi
da golf, e 10mila per un Trump arancione (nelle
foto) firmato da Havi Schanz. Di cui pare secondo Artnet - si sono perse le tracce. Poi c'è
stato il meme twittato contro gli immigrati,
realizzato guarda un po' da un cipriota, a cui
non è stato chiesto nessun permesso di utilizzo.
E poi c'è stato anche Moishe Mana,
collezionista, che non solo ha messo in atto
un'asta a favore della Clinton, ma aveva lanciato
un annuncio: "Pagherò qualsiasi difesa legale
necessaria a tutte le donne che denunceranno
Trump di molestie sessuali". Too late, ma siamo
sicuri ne arriveranno altre.
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