Leggi tutto - FLP Affari Esteri

Download Report

Transcript Leggi tutto - FLP Affari Esteri

FLP Affari Esteri
Coordinamento Nazionale
00135. ROMA – P.le della Farnesina 1
sito internet www.farnesino.eu
tel. 06/36915433/3017/3021
Segreteria Nazionale
e-mail:[email protected]
Flp Affari Esteri
SANTO DOMINGO
Sono passati parecchi anni da quando qualcuno ebbe il coraggio - pagandolo anche a caro prezzo - di
denunciare lo scandalo sui visti a Santo Domingo dove dentro c’erano un po’ tutti: poliziotti corrotti,
ambasciatori in altre faccende affaccendati, carabinieri conniventi, colleghi di ruolo e contrattisti tutti - per
un verso o per l’altro - coinvolti per incuria, indifferenza, complicità. Ma chi più fra tutti tacque e non fece
nulla all’epoca, fu proprio la nostra cara amministrazione che, solo a distanza di tanti e troppi anni, e solo in
seguito a uno scandalo internazionale fu obbligata a chiudere quell’ambasciata.
CHIUSA con la scusa del risparmio, dettato dalla fantomatica spending review, e dunque senza toccare i veri
e maggiormente responsabili. Alla fine della fiera, i contrattasti furono trasferiti - alcuni anche accusati
ingiustamente - e gli alti funzionari - gli unici che avrebbero dovuto vigilare - messi a riposo.
CHIUSO e archiviato tutto, per poi riaprire inaspettatamente per le pressanti richieste di quell’emigrazione
che con quel “traffico” proprio non aveva nulla a che vedere.
E’ evidente che riaprendo l’ambasciata ritorna in auge la questione così definita da alcuni giornali il “Pasticcio
dominicano” e noi possiamo tranquillamente aggiungere il “pasticciaccio” che purtroppo non resta un caso
isolato a quella sede, ma si estende anche ad altre dove impera il malaffare.
Il vicepresidente della commissione esteri del Senato, Peppe De Cristoforo, ha infatti posto in questi giorni
una serie di domande al nostro ministro degli Esteri tra le quali vorrebbe capire “se sia stata avviata
un’inchiesta interna sulla compravendita illegale di visti da parte del ministero e in caso affermativo, quali
provvedimenti siano stati presi a carico dei dipendenti”.
Ecco, signor ministro, vorremmo saperlo anche noi, come vorremmo sapere che fine hanno fatto tutte le
denunce fatte sulla stessa materia: nicchiano, forse, sul tavolo di chissà quale funzionario in attesa che poi,
all’italica moda, tutto venga puntualmente insabbiato.
Questo e tanti tantissimi altri scandali ci convincono sempre più di come purtroppo i nostri amati dirigenti
diplomatici non siano in grado di controllare e gestire le sedi all’estero e che, laddove non siano anche loro
complici (vedi Pristina per esempio) sono troppo presi a condurre una vita sfarzosa che li distrae da quelli che,
invece, dovrebbero essere i loro compiti principali.
Dobbiamo mirare, assieme agli “uomini e alle donne di buona volontà”, ad una rifondazione che ridia al
ministero il suo antico prestigio, ove anche i dipendenti tutti possano essere protagonisti in seno
all’amministrazione.
Roma, 26 ottobre 2016
UFFICIO STAMPA
Pag. 1