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FLP Affari Esteri
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Flp Affari Esteri
SCHIERAMENTI DIPLOMATICI
CON DOPPIO GIOCO!
Siamo stati informati dalla stampa nazionale ed estera del viaggio fatto di recente dal ministro dei Rapporti con il
Parlamento, in giro per il mondo, accompagnata da interpreti facenti funzione, ovviamente a spese di Pantalone,
per propagandare il “Si” al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, sotto le mentite spoglie
d’impegni istituzionali che, se fossero stati veramente tali, avrebbero dovuto essere affidati al ministro
degli Esteri, Gentiloni, e da lui svolti come gli è stato severamente ricordato con una puntuale interpellanza
parlamentare a firma Cecconi del M5S, alla quale il ministro ha risposto come sempre in maniera fantasiosa,
divagante e inconcludente. I dipendenti diplomatici, che Mariaele ha incontrato nel tour latino americano con
risvolti anche propagandistici, si sono adoperati con solerte slancio per assecondare i suoi desideri, anziché
assumere un atteggiamento imparziale e istituzionalmente corretto.
Dunque, l’atteggiamento assunto dai dipendenti diplomatici in servizio all’estero, in diverse occasioni, lascia molto
a desiderare perché poco rispettoso della Costituzione e, di conseguenza, le critiche sono sbocciate a raffica sui
maggiori quotidiani italiani.
Vedi Argentina, Brasile, Uruguay, Canada con i responsabili delle varie sedi, continuamente indaffarati
nell’assecondare il folto e spensierato gruppo, anche con brindisi all’aperto (Porto Alegre) e manifesti di chiaro
contenuto elettorale con logo dell’ambasciata in bella vista (Toronto).
E, gli altri dipendenti diplomatico, quelli in servizio a Roma, come si comportano? Di solito hanno l’italica
tendenza di correre in soccorso del vincitore: vediamo se è così anche stavolta!
Ci siamo imbattuti in un invito del SNDMAE ad un seminario, che si terrà il 26 ottobre dal titolo “La diplomazia
italiana, primo strumento per la proiezione internazionale del Paese”. Già il titolo, il periodo e i partecipantirelatori suscitano dubbi e perplessità.
Tra i relatori figurano Gianfranco Fini, Emma Bonino e Massimo D’Alema, ovvero gli ultimi tre ministro degli
Esteri, ma non quello attualmente in carica: come mai? Che stranezza istituzionale: il seminario ha forse un
obiettivo diverso da quello che si vuol propagandare nel titolo e perciò Gentiloni non vi partecipa? E’
arcinoto, ormai, che gli ultimi ministri degli Esteri sono apertamente schierati per il “No” al referendum, mentre gli
altri relatori, presidenti delle rispettive commissioni Esteri di Camera e Senato tifano apertamente per il “Si”. Si
sente puzza di bruciato, che si diffonde nell’opinione pubblica e il sindacato organizzatore – con le sue cordate di
potere stazionanti al primo piano - sembra intuire il cambiamento del vento politico e, come d’abitudine, vorrebbe
già posizionarsi sull’altra sponda!
I dipendenti diplomatici dovrebbero seriamente occuparsi e preoccuparsi di recuperare la nostra immagine
internazionale compromessa a vari livelli e dare piuttosto un vero sostegno alle piccole imprese italiane che,
ormai, sono abbandonate a sé stesse e costrette a fare tutto da sole: non servono le riunioni e i seminari bizantini
“pro domo sua”.
Roma, 19 ottobre 2016
P.S.: per gli interessati al seminario è previsto un torpedone e colazione al sacco. Appuntamento all’alba
alla palla.
UFFICIO STAMPA
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