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MF
fashion
il primo quotidiano della moda e del lusso
XXVII n. 78 - € 0,50
venerdì
22 aprile 2016
MFAnno
fashion
Direttore ed editore Paolo Panerai
22.04.16
I
LA SFILATA FALL-WINTER 2016/17 DI SALVATORE FERRAGAMO CON MICHELE NORSA IN PRIMA FILA
A
SU MFFASHION.COM TUTTE LE IMMAGINI
DALLE SFILATE FALL-WINTER 2016/17
DI PARIGI, MILANO, LONDRA E NEW YORK
Ferragamo,
inizia la grande rivoluzione
A un mese dall’addio del designer Massimiliano Giornetti, ieri
l’annuncio a sorpresa: esce di scena il ceo Michele Norsa. Il
manager, che ha portato la griffe toscana in Borsa traghettandola
verso 1,43 miliardi di euro di ricavi 2015 (+208% in dieci anni),
lascerà alla chiusura dell’anno. Resterà in cda fino a fine mandato
R
ivoluzione in vista per Salvatore Ferragamo che,
dopo l’ufficio stile, vedrà presto un nuovo volto anche nell’ufficio dell’amministratore delegato. Con
una nota diffusa in serata, a Borsa chiusa, la casa
fiorentina ha infatti annunciato che Michele Norsa lascerà
il gruppo entro la fine dell’esercizio in corso. Un avvicen-
damento che non avrà risvolti drammatici e che anzi, come
sottolineano in via Tornabuoni, sarà programmato in modo da poter ottimizzare tutti i passaggi di consegna. Tanto
che Norsa rimarrà comunque in carica nel consiglio di
amministrazione fino a fine mandato, cioè ad aprile 2018
continua a pag. II
Lineapelle cambia le sue date
White sfodera due star a giugno
Lineapelle posticipa. La prossima edizione della fiera di pellami e materiali
per calzatura e pelletteria slitta di due settimane rispetto alla data fissata e si
terrà dal 20 al 22 settembre a Fiera Milano Rho, sulla spinta delle esigenze
manifestate dagli espositori. È significativo l’allontanamento da theMicam e
Mipel, a Milano dal 3 al 6 settembre, con il sostanziale allineamento alla settimana di Milano moda donna, il cui inizio è stato fissato per il 21 settembre.
Salta inoltre la strategia di sistema con Milano unica, che traslocherà a Rho
dal 6 all’8 settembre e che si sarebbe dovuta tenere in contemporanea con
Lineapelle. A prevalere a necessità di seguire i tempi del mercato, posizionandosi come evento conclusivo della stagione.
Erika Cavallini Semicouture e Sankuanz accendono i riflettori su White
women’s collection+menswear. La prossima edizione della fiera contemporary, a Milano dal 18 al 20 giugno, ha scelto il marchio della designer
modenese come guest designer delle pre-collezioni donna, con un’area
dedicata alla collezione primavera-estate 2017. Ad accendere i riflettori sul menswear, invece, sarà il brand cinese fondato nel 2013 dal designer
Shangguan Zhe, che ha partecipato all’edizione 2014 dell’International
Woolmark prize e che è stato tra i finalisti dell’edizione 2015 dell’Lvmh
prize. La collezione dedicata alla prossima stagione estiva sarà protagonista di una speciale installazione curata dallo stesso stilista.
II
segue da pag. I
con l’approvazione del bilancio del 2017. Ormai
prossimo ai 68 anni, e da quanto si apprende stanco di un periodo gratificante ma intenso, il manager
lecchese avrebbe annunciato alla società presieduta
da Ferruccio Ferragamo, il desiderio di voler privilegiare la famiglia e nuovi obiettivi professionali
che, sostengono fonti vicine alla griffe, non saranno
comunque in posizioni di leadership in altre case di
moda. La maison Salvatore Ferragamo dovrà dunque affrontare una duplice rivoluzione che coinvolgerà
due posizioni cardine nel suo organico. Quella manageriale di Michele Norsa, appunto, e quella creativa
di Massimiliano Giornetti, stilista uscito dalla griffe
dopo 16 anni di militanza creativa (vedere MFF del 25
marzo). Una poltrona in duplex che, come nelle migliori ipotesi di fantamoda, potrebbe essere occupata
da una golden couple del made in Italy, ovvero quella formata da Patrizio di Marco e Frida Giannini.
Che grazie al loro percorso in Gucci, rispettivamente
come presidente e ad e come direttore artistico, avrebbero non poche affinità con la griffe toscana. In attesa
di qualche decisione da parte della famiglia, sembra
che la creatività sarà seguita dal team interno. Tutto
da decidere sul fronte gestionale, anche se si prevede
un periodo di interregno in cui lavoreranno in tandem
Ferruccio Ferragamo, attuale presidente del brand, e
Norsa. Che lascia un’eredità di non poco conto: è stato il primo ad esterno alla famiglia ed è stato l’artefice
della quotazione a Piazza affari, avvenuta nel giugno
del 2011. Un’operazione che aveva portato nelle casse del marchio 344,5 milioni di euro e che aveva fatto
del titolo uno dei più ambiti del mercato sin dal primo
giorno di ipo, forte di un debutto da +7,78%, partendo
da un prezzo di riferimento fissato a 9 euro. La raccolta di fondi aveva consentito un repentino ampliamento
della rete vendita, soprattutto a Oriente, e una ristrutturazione dell’apparato produttivo. Con il risultato che
oggi il valore di listino delle azioni Ferragamo è costantemente oltre i 20 euro (20,71 euro a -2,59% alla
chiusura di ieri). A testimoniare il percorso di crescita
sono i numeri di fatturato. Insediatosi sulla poltrona di
ceo nel settembre 2006, proveniente dalla Valentino
targata Marzotto, Michele Norsa ereditava una società che nel 2005 aveva chiuso un bilancio da 589
milioni di euro con un utile da 45,7 milioni. Volume
che nel 2006 sarebbe cresciuto a quota 600 milioni.
Al suo primo anno, le vendite erano salite a 687,4 milioni e l’utile netto a 47,1 milioni (+34,2%). Numeri
premonitori di una crescita stellare che, senza soluzione di continuità, ha portato a un 2015 da 173 milioni
di utile netto, in crescita del 10%, a fronte di ricavi
per 1,43 miliardi (+7,4%) con un’incidenza dei profitti netti sulle vendite passata dall’11,4% al 12,2%.
Analoga la crescita anche di tutti gli altri indicatori di
redditività: ebitda in aumento dell’11% a 324 milioni
ed ebit in salita dell’8% a 263 milioni. Dati che, grazie a quel +208% dei ricavi maturato in dieci anni, ha
fatto di Norsa uno dei manager più capaci, e meglio
pagati, del sistema moda internazionale. (riproduzione riservata)
Fabio Gibellino
MF fashion
venerdì 22 aprile 2016
Strategie
Progetti
Fausto Puglisi
cambia pelle
Zanellato apre
il primo store
nel Quadrilatero
Il designer prepara un 2016 di crescita, con l’opening
del primo store a Milano, il debutto a Pitti uomo
e, secondo quanto risulta a MFF, il riassetto della
produzione, dopo l’addio a Gilmar. Ludovica Tofanelli
G
randi cambiamenti in vista per
Fausto Puglisi che si prepara a un
anno ricco di novità. Dopo l’accordo di licenza con Sebastian
per le calzature e l’annuncio della partecipazione a Pitti immagine uomo come
guest designer (vedere MFF del 22 marzo), è arrivato l’opening della sua prima
boutique monomarca. Uno spazio di 50 metri quadrati progettato dall’architetto Paolo
Rizzo, che segna il debutto retail del marchio nel cuore di Milano al civico 1 di via
della Spiga. «Quest’apertura rappresenta per
me una dichiarazione di individualità e di indipendenza. Un corner personale, con una
selezione interamente fatta da me, senza nessun tipo di filtro. Qui c’è il mio mondo e il
modo in cui io stesso interpreto le cose che
mi circondano», ha spiegato a MFF il designer. «In un certo senso mi sento come un
bottegaio». Ma le novità non sembrano finire qui, perché secondo quanto risulta a MFF,
il designer sarebbe al centro di un ripensamento di tutta la sua piattaforma produttiva.
A partire dal menswear al debutto con la primavera-estate 2017 che non dovrebbe essere
prodotto dall’attuale licenziatario del ready to wear donna, il gruppo Gilmar, con
cui il designer aveva firmato nel 2014 un
contratto di licenza per la produzione e la
distribuzione (vedere MFF del 15 maggio
2014). Secondo indiscrezioni, anche il versante femminile potrebbe essere oggetto di
una serie di cambiamenti con lo scioglimento anticipato dell’accordo quadriennale che
legava le due parti. Interpellato in merito,
lo stilista ha scelto di trincerarsi dietro un
rigoroso: «No comment». Quello però che
risulta a MFF è che già alcuni pretendenti si sarebbero fatti avanti per iniziare una
collaborazione, già a partire dalla primavera-estate 2017. E tra i papabili ci sarebbe il
gruppo Factory, realtà toscana con sede a
Fucecchio (Firenze), a cui fa capo il marchio Drome. Contattati in merito, anche i
vertici della società toscana hanno preferito
non commentare le indiscrezioni. (riproduzione riservata)
Sopra, un look Fausto Puglisi e il nuovo store del marchio a Milano
Zanellato debutta nel
retail a Milano. Il marchio di pelletteria ha
infatti inaugurato ieri nel
Quadrilatero il suo primo monomarca, 60 metri
quadrati di superficie al
civico 11 di via Bagutta
(nella foto). Un opening
che avviene a pochi giorni dall’apertura di un
corner all’interno de La
Rinascente a Milano, che
rafforza la partnership
con il retailer dopo il taglio del nastro a gennaio
di uno shop in shop nel
department store Illum
di Copenhagen. Lo store
ospiterà, oltre alla nuova collezione di accessori
Piccoli complementi, anche l’edizione limitata
Botton d’oro della it bag
Nina. «Da qui ai prossimi tre anni spingeremo
l’acceleratore sul retail in
Italia e all’estero, sia sul
fronte monomarca sia
corner, senza snaturare
l’esclusività del prodotto», ha spiegato a MFF il
patron del brand Franco
Zanellato. «Abbiamo
chiuso il 2015 con un fatturato di 9 milioni di euro
(+30%), l’obiettivo è di
arrivare a quota 11,5 milioni in questo esercizio».
(riproduzione riservata)
Alessia Lucchese
Espansione
L’Arabia
saudita apre le porte alla moda
Il Paese, che genera oltre 300 milioni di dollari per il mercato del lusso, ospita in questi giorni a Jeddah
il primo evento fashion internazionale, promosso dal retailer Rubaiyat. Al centro dell’happening,
un contest di dieci stiliste locali, la cui vincitrice sfilerà a Milano moda donna. Chiara Bottoni (Jeddah)
L’
Arabia saudita apre le porte, per la prima volta
nella sua storia, a un evento fashion di peso internazionale. Teatro dell’iniziativa è la città di
Jeddah, dove in queste ore dieci stiliste locali si
contenderanno la possibilità di presentare la loro collezione
a Milano moda donna, ottenendo così visibilità al di fuori
del mercato nazionale. Questo grazie alla collaborazione tra
Rubaiyat, principale player della distribuzione dei marchi
del lusso nel paese, e Vogue Italia che, con il supporto della Nhhcf-National home health care foundation, hanno
dato vita al contest. Un segnale importante di cambiamento per un mercato che, secondo stime fornite da Chalhoub
group, nel 2014 ha generato vendite per il settore del lusso
pari a 300 milioni di dollari (circa 265 milioni di euro a cambio di ieri), distribuite praticamente in maniera esclusiva tra
le due città di Jeddah e la capitale Riyhad, senza considerare
gli acquisti effettuati all’estero con Londra come principale
destinazione per lo shopping. «Ospitare un evento di questa portata è importantissimo per il paese, in quanto la sua
mission principale è quella di individuare e selezionare giovani talenti sauditi», ha spiegato a MFF Sheikh Abdullah
Binzagr, presidente e proprietario di Rubaiyat, gruppo fondato 36 anni fa e gestito insieme alla moglie Wafaa Abbar.
Una realtà da 185 milioni di euro di ricavi per il solo segmento fashion and luxury, presente con un department
store di 4.500 metri quadrati a Jeddah, in cui sono ospitati
300 marchi del lusso destinati esclusivamente al pubblico
femminile, e nel paese con 56 store in franchising di griffe
come Giorgio Armani, Gucci, Prada, Kenzo e Lanvin.
«In Arabia Saudita», ha proseguito Abdullah Binzagr, «il
design di abbigliamento maschile, soprattutto di abiti tradizionali, risale a 30 anni fa. Per il womenswear, invece, il
discorso è differente. Non ci sono state stiliste fino a quando le università locali, a partire ultimi cinque anni, hanno
iniziato a offrire corsi di design per un pubblico sempre più
ampio, non solo di famiglie selezionate. Oggi il numero di
donne designer sta crescendo parallelamente all’evolversi
di un’industria produttrice locale e di un mercato sempre
più trasversale e maturo. Il nostro obiettivo è quello di incentivare e incoraggiare il lavoro di questi giovani talenti
perché diventino un modello di successo per le altre donne che, uscite dalle scuole, inizieranno a lavorare». Non a
caso, le collezioni delle dieci finaliste del contest, ovvero
Samar Nasraldin con il marchio Atulier, Nora Aldamer
con Chador, Mashael Alrajhi, Nouf Hakeem & Mariam
Bin Mahfouz con Haal inc., Arwa Hussein Al Banawi
con Arwa Al Banawi, Safiah Alaquil, Daneh Buahmad
con Daneh, Alaa Balkhy, Haifa Fahad o Leena e Hala
Mohammad Elkhereiji con Charmaleena, saranno vendute nel department store di Rubaiyat. Questa evoluzione
è lo specchio di un cambiamento sociale, indubbiamente,
che si è riflesso anche in un mutamento delle abitudini di
acquisto. «Ci siamo focalizzati sulle donne perché oggi il
nostro business è rappresentato per il 60% dalle vendite di
womenswear, cresciute in maniera esponenziale negli ultimi cinque anni», ha aggiunto il presidente di Rubaiyat, «e
il nostro department store ha bisogno di arricchire la propria
III
MF fashion
venerdì 22 aprile 2016
Congiuntura
Convegni
Il tessile-moda in sei mesi IL FASHION PUNTA
ritorna a correre (+2,2%) SULL’INNOVAZIONE
DEI PROCESSI 3D
Secondo una proiezione elaborata da Smi-Sistema moda Italia
e Liuc, il ritorno alla crescita sarà sostenuto dalla parte a valle
della filiera (+2,9%) e dal ritorno in territorio positivo del tessile
(+1%). Migliora la performance dell’export (+2,9%). Milena Bello
Alla VI edizione di It4fashion
le soluzioni adottate dai brand,
da Under armour a Dainese
I
L’
l tessile-moda italiano ritorna,
seppure lentamente e con diverse incognite ancora aperte
a livello internazionale e interno, a risalire la china dopo il
rallentamento del 2015, chiuso a
+1,1% contro una stima a inizio
anno del +3,8%. Secondo una
proiezione elaborata da SmiSistema moda Italia insieme
all’università Liuc, nei primi sei
mesi di quest’anno il comparto
del tessile-abbigliamento made
in Italy si mantiene su un +2,2%
Look Max Mara
di incremento di turnover, frutto
della crescita sostenuta della parte a valle della filiera (2,9%) e del ritorno in territorio
positivo del tessile (+1%) e confermando così quanto
anticipato alla fine dello scorso anno (vedere MFF del 2
dicembre 2015). Torna in territorio positivo, seppur debolmente, il mercato interno: le proiezioni mostrano un
incremento dello 0,8% rispetto alla scia negativa degli
ultimi anni. Migliora poi la performance legata all’export: era +2,3% nei primi sei mesi del 2015 mentre per
il primo semestre di quest’anno le vendite all’estero si
attestano su un +2,9%. In moderata crescita sia l’ambito intra Ue (che incide per il 55% sul totale), sia l’extra
Ue. In particolare, è previsto un andamento double-digit per il mercato statunitense, terzo mercato di sbocco
IL 2016 PARTE IN CRESCITA
Industria tessile moda italiana - Primo semestre 2016
Var. % 2016 su 2015
◆ Fatturato
2,2%
◆ Export
2,9%
◆ Import
5%
◆ Saldo commerciale
-2,1%
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
per il made in Italy e primo dell’area non-Ue e già protagonista di un 2015 scoppiettante. Positive le attese
anche da parte di Hong Kong e Cina mentre la Russia,
che nel 2015 ha perso oltre il 30%, dovrebbe assistere a
un recupero delle perdite, riportandosi sui livelli di fine
2014. Aumentano le importazioni: nel primo semestre
le proiezioni si attestano su un +5% contro il +7,5% di
un anno fa. Il saldo commerciale, già in calo nel 2015,
presenta un ulteriore assottigliamento (-2,1%). Ancora
in contrazione il numero delle aziende (-0,2%) e degli
addetti (-0,1%), segno che, dopo il downsizing degli
ultimi anni, il settore sembra aver trovato un assestamento. (riproduzione riservata)
Rispunta il Comitato, il board sarà il 28 aprile
A poco più di una decina di giorni dall’insediamento ufficiale di Ivan Scalfarotto al MiSeMinistero dello Sviluppo economico (vedere MFF del 12 aprile), tornano a muoversi gli
ingranaggi del Comitato della moda e dell’accessorio, di fatto in stand by da febbraio. Il prossimo 28 aprile si terrà la seconda riunione del board del fashion. In realtà si tratta del primo
appuntamento sotto l’egida del nuovo sottosegretario allo Sviluppo economico, dopo quella
dell’11 febbraio che aveva rappresentato sostanzialmente un passaggio di consegne tra l’ex vice ministro Carlo Calenda (ora rappresentante dell’Italia a Bruxelles) e, appunto, Scalfarotto.
Tra gli obiettivi in agenda, secondo quanto anticipato da Claudio Marenzi, presidente di SmiSistema moda Italia, c’è la volontà di dare vita a «un evento di sistema a settembre, durante la
fashion week della donna». Allo studio c’è anche la possibilità di rivedere il sistema delle date
delle singole manifestazioni dedicate alla moda e all’accessorio, in modo da creare un lungo appuntamento dedicato all’intera filiera della moda (a luglio o settembre per le collezioni estive e
a gennaio o febbraio per quelle invernali) che parta con i saloni dedicati al segmento a monte
della filiera passando per quelli a valle. (riproduzione riservata)
attenzione spasmodica per il time-to-market, unita alla necessità di tagliare costi e aumentare l’efficienza dei processi,
spinge la moda ad adottare tecnologie sempre più sofisticate.
Le nuove frontiere delle It-Innovation technology sono state
illustrate a Firenze durante la sesta edizione di It4fashion, che si chiude oggi all’ex Manifattura tabacchi. La prototipazione 3D è una realtà
consolidata per i brand, che l’hanno sposata per due principali ragioni:
beneficio economico, misurato in tempi e costi, e possibilità di intervenire in corso d’opera, correggendo errori e migliorando l’outfit del
capo. «La virtualizzazione», ha affermato Rinaldo Rinaldi, direttore
del laboratorio Logislab dell’università degli Studi di Firenze e organizzatore dell’evento, «risponde alla necessità di accelerare i processi
che vanno dallo sviluppo prodotto fino alla gestione della campagna
vendita. L’azienda può limitarsi alla realizzazione fisica di un solo
campione, declinando in maniera virtuale tutte le varie colorazioni e
applicazioni di materiali, fino al bespoke. Al risparmio
di costi e tempi si abbina il
plus della sostenibilità, perché i campioni virtuali non
devono viaggiare per strada». Sul palco dell’evento
si sono alternati gli speaker in rappresentanza di
molti brand del fashion
system. L’intervento di
Jami Dunbar, vice presiUn’immagine Under armour
dente del design tecnico e
sviluppo prodotto in Under Armour, si è focalizzato sul ricorso alla tecnologia 3D, utilizzando le soluzioni di Optitex (che serve anche,
tra gli altri, il gruppo Armani e Roberto Cavalli), per migliorare l’outfit degli atleti che vestono le creazioni del gruppo di Baltimora, i cui
laboratori effettuano una vera e propria scansione del corpo dei testimonial e adattano, tramite appositi software, i capi d’abbigliamento
sulla base della struttura fisica, correggendo eventuali attriti o aderenze. «Abbiamo capitalizzato l’offerta tridimensionale di Optitex per dare
ai nostri atleti un profilo d’innovazione, e siamo solo all’inizio», ha dichiarato a MFF Durban. Dainese ha scelto Clo3D per rivoluzionare il
workflow tradizionale di design e prototipia per le sue tute da moto e
capi d’abbigliamento sportivo. «Abbiamo ottenuto più qualità e controllo, riducendo tempi e costi. Puntiamo a sviluppare tutte le collezioni
con questo sistema», ha annunciato l’azienda vicentina. La digitalizzazione viene applicata con successo anche nelle fasi produttive, con
esempi documentati da Bulgari e Bottega veneta per la pelletteria, e
nella logistica, con i casi di Ermenegildo Zegna e Canali. L’ultima
frontiera di applicazione delle It è il retail, dove la tecnologia punta a
monitorare i comportamenti d’acquisto dei clienti finali. (riproduzione
riservata)
Andrea Guolo (Firenze)
Lo sceicco Abdullah Binzagr, il department store Rubaiyat e la blogger Sita Bellan durante l’evento di Jeddah in uno scatto di Tasneem Alsultan
offerta, aprendosi anche a un prêt-à-porter più accessibile. Quando, 36 anni fa, abbiamo iniziato a lavorare nel
settore, il mercato era prevalentemente maschile e gli acquisti erano indirizzati verso capi in stock fuori stagione,
in base a ciò che era disponibile. La grande trasformazione è avvenuta quando le donne hanno iniziato a ereditare
del denaro e a poter così spendere senza l’autorizzazione
dei loro mariti. Con il tempo, poi, i viaggi e l’apertura dei
giovani verso il mondo hanno reso necessario un cambiamento nella nostra offerta di prodotto, portando il gruppo
ad attrezzarsi per proporre qualcosa di speciale, ovvero
una qualità del servizio che non può essere trovata altrove.
Inoltre, da due anni a questa parte, abbiamo anche iniziando a mescolare marchi stranieri del lusso con alcuni brand
locali». Nell’ottica di questo rinnovamento, l’aver accolto
una tre giorni di eventi fashion con ospiti internazionali, come le designer Alberta Ferretti, Silvia Venturini Fendi,
Delfina Delettrez e Stella Jean, protagoniste di lecture ad
hoc, sarà di grande importanza. «Credo sia fondamentale
mostrare un altro volto dell’Arabia saudita», ha sottolineato la principessa Adelah, presidente di Nhhcf, «soprattutto
come è cambiato il ruolo femminile nella società. Ora le
donne sono presenti in tutti i settori lavorativi, anche in posizioni di potere. Il governo sta infatti incentivando le loro
assunzioni nelle imprese, coprendo la metà del salario.. E,
anche nell’ambito della moda, credo sia fondamentale che
questa non rappresenti solo una passione ma diventi un
vero e proprio business». La tre giorni di appuntamenti si
chiuderà questa sera con una cena di gala dal risvolto benefico, alla presenza della principessa e di Franca Sozzani,
direttore di Vogue Italia, durante la quale sarà svelato il
nome della vincitrice. I fondi raccolti saranno devoluti a
Child priority. (riproduzione riservata)
IV
MF fashion
venerdì 22 aprile 2016
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Prezzo ieri
Abercrombie & Fitch
Avon Products
Coach
Coty
Estee Lauder
Fossil
Gap Inc
Guess
Iconix Brand Grp
Kate Spade & Co.
L Brands
Lululemon Athletica
Men`s Wearhouse
Michael Kors
Nike Inc
Phillips-Van Heusen
Polo Ralph Lauren
Quiksilver
28,78
4,84
39,87
29,76
94,20
42,57
23,89
17,98
8,26
24,88
77,42
66,35
17,81
52,05
60,18
96,15
94,36
0,46
Var.% % 12m
-1,5
-3,0
-1,5
-0,7
-2,5
-0,4
-0,7
-0,3
-0,5
-2,0
-0,9
-1,2
-3,6
0,1
0,9
0,6
-0,5
-
29,9
-45,1
-4,1
19,2
14,3
-48,4
-41,3
-0,9
-69,5
-26,8
-15,0
1,0
-68,2
-16,5
20,2
-6,9
-30,8
-74,1
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
Under Armour
V.F. Corp
Vince Hldg
36,63
72,45
26,68
47,57
64,22
6,61
-0,5 -8,4
0,3 -14,9
0,1 7,0
8,2 9,8
-0,6 -13,1
-0,2 -65,4
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Cover 50
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
Luxottica
Moncler
1,19
3,79
17,50
1,11
13,44
1,20
0,96
2,81
13,07
18,60
49,11
15,05
5,1
2,6
-0,2
-0,5
0,3
5,9
-0,5
-0,3
-0,5
1,9
1,4
-53,2
0,7
2,3
-11,1
-33,9
-32,1
-15,8
5,3
-49,8
-16,3
-9,0
Ovs
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Ynap
Zucchi
5,69
1,17
8,16
20,71
0,15
61,50
27,21
0,02
-0,8
-0,6
2,0
-2,6
-1,1
-1,8
-1,6
-1,7
16,5
-31,5
-41,0
-30,8
-57,1
-26,9
-8,5
-57,2
Dati in euro
GERMANIA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
106,75
58,16
193,50
24,21
28,58
-0,6 43,4
-4,4 -48,8
-0,3 -2,8
-1,2 3,3
-1,4 0,9
Dati in euro
SPAGNA
Inditex
Dati in euro
Prezzo ieri
158,00
311,70
160,10
152,10
165,15
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
Var.% % 12m
-1,0 -12,1
-0,7 -8,0
-0,8 -6,4
-1,6 -5,4
-1,8 -6,7
Dati in pence
REGNO UNITO Prezzo ieri
Asos
Burberry Grp
Mulberry
Next Plc
3.774,33
1.264,00
985,00
5.265,00
Var.% % 12m
-0,3 -3,0
-1,5 -29,6
-0,2 9,1
-2,0 -26,3
Dati in corone svedesi
SVEZIA
Hennes & Mauritz
Prezzo ieri
303,10
Var.% % 12m
-0,3 -12,9
Dati in franchi svizzeri
Prezzo ieri
29,45
Var.% % 12m
SVIZZERA
-1,2
Richemont
1,0
334,10
Swatch I
FRANCIA
Prezzo ieri
65,40
Var.% % 12m
-1,9 -22,0
-3,0 -20,5
Dati in dollari Hong Kong
HONG KONG
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Chow Tai Fook Jewellery 5,63
Esprit Holdings
7,04
Global Brands
0,92
L’Occitane
14,38
Prada
25,85
Samsonite
26,45
0,5
0,4
-1,1
1,7
-0,6
1,1
-32,0
-7,4
-46,5
-37,6
-39,0
-7,2
Dati in corone danesi
DANIMARCA
818,00
Pandora
-3,0 16,5
Dati in yen giapponesi
GIAPPONE
2.574,50
Shiseido
1,1
8,1
Dati in real brasiliani
BRASILE
Alpargatas
8,92
2,3 -12,2
Borsa
Kering a +3%, crolla Bottega (-8%)
Il gruppo guidato da François-Henri Pinault chiude il
primo trimestre in salita a 2,724 miliardi di euro, trainato
da Saint Laurent (+27%) e dalla ripresa di Gucci (+3%)
La griffe di pelletteria soffre per la frenata Usa (-22%)
e il calo dei turisti in Europa (-17%). Alessia Lucchese
I
l 2016 per Kering inizia con la battuta
d’arresto di una delle sue stelle, Bottega
veneta. La griffe italiana, una sicurezza
per il gruppo francese praticamente da
dieci anni a questa parte in termini di vendite e redditività, registra nel primo quarter
un calo dell’8,3% a 267,9 milioni di euro,
su cui hanno pesato soprattutto le performance del retail, che cala del 10% sulla
scia della flessione in Europa (-17%), su
cui pesa il rallentamento dei turisti, in Nord
America (-22%) e Asia pacific (-9%), che
soffre soprattutto a Macao e Hong Kong.
Segnali positivi arrivano però dalla ripresa dei consumi interni in Europa, così
come dalla crescita delle calzature e dal
buon riscontro delle ultime collezioni di
pelletteria. In generale, il gruppo francese guidato da François Henri Pinault ha
archiviato i primi tre mesi in crescita del
2,7% a quota 2,724 miliardi di euro, riportando un incremento del 2,8% del fatturato
della divisione luxury a 1,804 miliardi di
euro. A trainare la performance è, ancora
una volta, Yves Saint Laurent, i cui ricavi
crescono del 27% a 269,2 milioni di euro
trainati dal retail (+31%) e da incrementi a
doppia cifra in tutti i mercati di riferimento. Il primo trimestre 2016 chiude un ciclo,
se non ancora dal punto di vista dei dati di
fatturato, per la maison, che proprio il primo aprile scorso ha annunciato l’uscita di
Hedi Slimane e pochi giorni dopo l’arrivo di Anthony Vaccarello a partire dalla
collezione womenswear spring-summer
2017. In un trimestre non facile, il marchio
ammiraglio Gucci conferma il momentum positivo che l’accompagna dall’arrivo
del nuovo direttore creativo Alessandro
Michele, riportando una progressione delle vendite del 2,9% a 894,2 milioni di euro.
Una performance che riflette soprattutto
della crescita del wholesale (+10%), divisione che pur rappresentando ancora una
parte limitata di fatturato ha ripreso vigore
grazie alle ultime partnership siglate con department store come Dover street market,
Shinsegae e Bergdorf Goodman. A livello
geografico, l’Europa dimostra grande dinamismo (+20%), sulla scia del riscontro
positivo delle collezioni cruise e primavera-estate 2016 in Francia, Italia, Germania
Balenciaga in passerella
con l’uomo di Gvasalia
Look Bottega veneta
Demna Gvasalia è pronto a infiammare la settimana della moda maschile di Parigi con la prima
sfilata menswear di Balenciaga. Il direttore creativo, fondatore del marchio Vetements, sancirà
il suo debutto anche alla guida della collezione
uomo, con la prima prova in passerella del menswear nei 99 anni di storia della griffe di Kering
(la collezione homme era già stata presentata in
passerella ai tempi di Nicolas Ghesquière, ma insieme alla donna, mentre nell’era di Alexander
Wang era stata oggetto di piccole presentazioni su
appuntamento). Il battesimo di fuoco è atteso per
il 22 giugno, primo giorno di una Paris fashion week rimasta orfana di Berluti, Saint Laurent e Raf
Simons (vedere MFF del 20 aprile).
e Regno Unito. Le note positive per la divisione che riguarda gli altri luxury brand
del colosso, i cui ricavi scendono del 2,9%
a 372,4 milioni di euro, riguardano soprattutto le performance di Stella McCartney
e di Alexander McQueen, mentre le stime per Balenciaga sono ottimiste dopo il
successo della prima collezione firmata da
Demna Gvasalia (vedere box sopra) e i cui
primi risultati di vendita saranno visibili dalla seconda metà dell’anno. Il gruppo attende
inoltre l’arrivo ufficiale di Justin O’Shea
alla guida di Brioni, nominato direttore
creativo della griffe menswear lo scorso
23 marzo. L’area sport & lifestyle, infine,
chiude il primo quarter a quota 913,1 milioni di euro, in crescita del 2,6% rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente, con
Puma in crescita del 3,7% a 855,9 milioni
di euro grazie al riscontro del womenswear
e delle collezioni firmate Rihanna. (riproduzione riservata)
News
a cura di Alice Merli
Karl Lagerfeld
in mostra a Pitti
Orologi svizzeri,
export a -16,1%
Pitti sfodera un’altra
guest star.
Per l’edizione numero
90 il salone porterà
in scena a
Firenze «Karl
LagerfeldVisions of
fashion», exhibition dedicata alla
carriera fotografica di Karl Lagerfe
(nella foto). La mostra, curata da Eric
Pfrunder e Gerhard Steidl, sarà inaugurata il 14 giugno a Palazzo Pitti.
L’evento nasce dall‘accordo di collaborazione triennale tra la Fondazione
Pitti Immagine Discovery e le Gallerie
degli Uffizi, con il sostegno del Centro
di Firenze per la moda italiana e Pitti
Immagine, volto all’apertura del patrimonio museale italiano alla moda
e al progetto di trasformazione della
Galleria del costume di Palazzo Pitti
in museo della moda.
L’export degli orologi svizzeri ha archiviato il mese di marzo in flessione
del 16,1% per 1,5 miliardi di franchi
svizzeri (circa 1,36 miliardi di euro al
cambio di ieri). A soffrire in primis è
stato il mercato di Hong Kong, crollato del 37,7%, seguito dalla caduta
degli Stati Uniti (-32,9%) e della Cina
(-13,7%).
MC2 Saint Barth chiama Ed Hardy
MC2 Saint Barth ha collaborato con Ed Hardy, brand di apparel e accessori fondato da Don Ed Hardy, noto tatuatore Usa con base in California. Che
con i suoi motivi tattoo ha dato un twist nuovo alla collezione beachwear 2016
del marchio guidato da Massimiliano Ferrari.
Dior restaura lo Château di Grasse
Dior ha restaurato lo Château de la Colle Noire di Grasse, sede profumiera della
griffe dedicata alla coltivazione della rosa di maggio e del gelsomino. Nella struttura è stato realizzato un lab per il profumiere di casa, François Demachy.
Pop-up a Roma
per Trussardi
Tod’s, inizia
il turnaround
Trussardi ha aperto un temporary
store (nella foto) a Roma dedicato
ad accessori, calzature e valigeria.
Lo spazio
dall’anima pop si
trova nella Galleria
Alberto
Sordi e si
estende su 135 metri quadrati di superficie, disposti su due livelli.
«Il 2016 si delinea come un anno importante: dopo 16 anni di quotazione,
sarà quello di un turnaround». Lo ha
detto il presidente del gruppo Tod’s,
Diego Della Valle, parlando agli azionisti dei progetti futuri dell’azienda che
controlla Tod’s, Hogan, Fay e Roger
Vivier. I vertici hanno anche annunciato che, in seguito ai cambiamenti
normativi in Italia, non procederanno
più alla pubblicazione del dati legati al
primo e al terzo trimestre.
Uniqlo, debutto
retail in Spagna
Fast retailing debutta nel mercato spagnolo con Uniqlo. Il gigante
nipponico aprirà il primo store del
marchio a Barcellona, al civico 18
di Passeig de Gracia, all’incrocio
con Gran vía de les corts catalanes
611 nel 2017, data rinviata rispetto
a quella iniziale fissata per dicembre 2016.
DelPozo, focus su Londra e New York
Continuano le manovre di rilancio di
DelPozo. Il marchio iberico guidato alla creatività da Josep Font ha chiuso il
flagship store di Miami (nella foto), unica
location estera, per investire invece su
Londra. Entro maggio sarà aperto un negozio monomarca di 279 metri quadrati
al 131 in Sloane street, il secondo dopo
quello di Madrid. Tra i progetti futuri del
gruppo, che abbandonerà la passerella della Mercedes-Benz fashion week
Madrid per approdare su quella di New York, un passo già sperimentato la
scorsa stagione (vedere MFF del 20 febbraio 2016), ci sarà un altro negozio,
a scelta tra la Grande Mela e Dubai. (riproduzione riservata)