MF 216, 3 novembre 2016

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Transcript MF 216, 3 novembre 2016

MF
primo quotidiano della moda e del lusso
XXVIII n. 216 - € 0,50
giovedìfashion
3 novembre il2016
MFAnno
fashion
Direttore ed editore Paolo Panerai
03.11.16
I
ONLINE SU MFFASHION.COM
TUTTE LE GALLERY FOTOGRAFICHE
DALLE COLLEZIONI READY TO WEAR
DONNA SPRING-SUMMER 2017
Stefanel
verso la resa
Via alla richiesta
di concordato
LA CAMPAGNA AUTUNNO-INVERNO 2016/17 DI STEFANEL
Il cda della società veneta, che
ha chiuso il primo semestre con
ricavi in calo del 12,6% e con
una perdita di 13,3 milioni, ha
deliberato di presentare domanda
di ammissione alla procedura
protettiva. E il titolo crolla
in Borsa chiudendo a -39,7%
S
tefanel verso il concordato preventivo. Il consiglio di amministrazione della società di Ponte di Piave (Treviso),
che ha chiuso il primo semestre con un calo dei ricavi
del 12,6% a 67,4 milioni di euro e con un peggioramento
della perdita, passata da uno a 13,3 milioni, ha valutato e deliberato di presentare domanda di ammissione al concordato
preventivo cosiddetto «in bianco» o «con riserva», procedura
nell’ambito della quale l’emittente si riserva di poter presentare
un ricorso per l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti. La delibera, ha spiegato una nota diffusa ieri dal
gruppo veneto, è finalizzata a: «Ottenere gli effetti protettivi
del patrimonio della società previsti dalla normativa applicabile a tutela di tutti gli interessi coinvolti». Inoltre la delibera
si inserisce «nel contesto delle iniziative assunte dall’emittente finalizzate alla ristrutturazione del debito e al rafforzamento
continua a pag. II
Kate Spade torna di moda (+14%)
Kenzo x H&M, oggi il debutto
Le borse di Kate Spade tornano di moda. Il gruppo Usa Kate Spade &
company ha infatti annunciato ieri che il terzo trimestre dell’anno si è chiuso con profitti per 29,6 milioni di dollari (circa 26,6 milioni di euro al cambio
di ieri), in forte aumento rispetto ai 2,3 milioni di dollari del corrispondente periodo 2015. La società, che in questo ultimo anno è stata al centro di un
grande progetto di restyling (vedere MFF del 30 gennaio 2015), ha anche
annunciato che nel periodo le vendite nette sono salite del 14% toccando
quota 277,3 milioni di dollari (circa 249,4 milioni di euro al cambio di ieri).
Scendendo nello specifico, le vendite negli Usa hanno segnato un +13,7%
mentre il business internazionale ha messo a segno un +18,9%.
Dopo il mega evento dello scorso mese a New York (vedere MFF del 21
ottobre), debutta oggi worldwide la capsule collection Kenzo x H&M, studiata a quattro mani da Carol Lim e Humberto Leon, anime del marchio
di Lvmh, e il colosso svedese del fast fashion H&M. La linea maschile e
femminile debutterà in 250 vetrine worldwide e sarà accompagnata dalla
campagna adv speciale firmata da Jean-Paul Goude, che ha curato anche
le vetrine dedicate al progetto. E che ha chiamato a interpretare i capi una
serie di personaggi speciali tra cui la supertop Iman, la rapper vietnamita
Suboi e l’artista hip hop Chance The Rapper ma anche Rosario Dawson,
Ryuichi Sakamoto, Chloë Sevigny e l’attivista Xiuhtezcatl Martinez.
II
MF fashion
segue da pag. I
patrimoniale della società». Anche
Finpiave spa, la holding di famiglia
che detiene il 20,329% del capitale,
ha scelto di presentare domanda di
ammissione al concordato preventivo, riservandosi di poter presentare
un’istanza per l’omologazione di un
accordo di ristrutturazione dei debiti. La richiesta di concordato non
implica che la società sia destinata
a non salvarsi ma, come specificato dalla stessa Stefanel, ha il solo
scopo di proteggere il patrimonio.
Per questo, a breve, verrà nominato un commissario, che però non
avrà poteri gestionali in società
ma avrà il solo scopo di controllare la correttezza delle procedure.
Nel frattempo l’azienda continua
nel percorso avviato ormai in marzo, quando era stato dato incarico
a Rothschild di lavorare a un piano di ristrutturazione visto che,
in occasione dell’approvazione
del bilancio 2015, Stefanel aveva rotto i covenant stabiliti con le
banche. La strada percorsa allora dall’azienda veneta guidata da
Giuseppe Stefanel aveva previsto
due percorsi: da un lato, l’avvio di
colloqui con investitori interessati all’ingresso nell’azionariato e
quindi al rafforzamento patrimoniale della società e, dall’altro, i
colloqui per la ristrutturazione del
debito (salito nel frattempo a circa
85 milioni di euro) con le banche
creditrici, ovvero Intesa Sanpaolo,
Unicredit Mps e, in misura minore, Banco Popolare, Popolare di
Vicenza, Veneto Banca, Bnl e
Mediocredito del Friuli Venezia
Giulia. Il problema è che nel frattempo la storica società made in
Italy, già in crisi, ha dovuto affrontare un 2016 pessimo per il settore
che ha impattato sui conti e ha rallentato tutte le procedure in corso,
sia quelle relative ai nuovi potenziali investitori sia quelle relative
alla ristrutturazione del debito. La
morale è che l’ultimo semestre si
è chiuso con ricavi in calo da 77 a
67 milioni e con una perdita netta
di 13,3 milioni. La richiesta di concordato preventivo ha una validità
di almeno 60 giorni, prorogabili a
massimi 180. Il che, tradotto, implica che se nell’arco dei prossimi
2-3 mesi la società riuscirà a trovare un accordo ex articolo 182
bis con le banche sul debito, la
procedura chiesta ieri decadrà automaticamente. Viceversa entro
aprile 2017 la società dovrà procedere a omologazione e concordato.
Alla luce di quanto comunicato, ieri il titolo della società ha chiuso
in Borsa con un calo del 39,7% a
0,11 euro. Stefanel, storica realtà
italiana fondata nel 1959 da Carlo
Stefanel come Maglificio Piave
e successivamente trasformata in Stefanel nel 1980, è quotata
in Borsa a Milano dal 1987. Oggi
conta circa 1.147 dipendenti dislocati in circa 550 punti vendita, di
cui 150 fuori dall’Italia. La realtà,
che per anni è stata il simbolo della
maglieria made in Italy nel mondo e che tra gli anni 80 e gli anni
90 ha costruito il suo successo in
Italia e nel mondo grazie a politiche di franchising massiccie e una
produzione di qualità ma a prezzi
accessibili, ha chiuso il 2015 con
una perdita di 7,7 milioni di euro, invariata rispetto al 2014, e un
consolidamento dei ricavi a 156,6
milioni di euro. (riproduzione riservata)
Manuel Follis
giovedì 3 novembre 2016
Progetti
Cédric Charlier debutta
nell’uomo partendo da Milano
Il designer belga, prodotto dal gruppo Aeffe, sfilerà il 16 gennaio con il menswear
e con il womenswar autunno-inverno 2017/18. «Penso che questa sia la città ideale
per presentare una collezione maschile», ha detto a MFF lo stilista. Chiara Bottoni
C
édric Charlier sceglie Milano per
il debutto della sua prima collezione
maschile. Il designer belga ha infatti deciso di sfilare con il menswear
in occasione dell’appuntamento di Milano
moda uomo, in scena dal 14 al 17 gennaio
2017, portando sotto i riflettori, nella giornata
di lunedì 16, anche la collezione donna autunno-inverno 2017/18. Questo in base al nuovo
programma di uscite stagionali annunciato
dallo stilista (vedere MFF del 13 febbraio).
«Dopo la mia ultima sfilata a New York lo
scorso giugno, ho deciso che Milano doveva
essere la città dove debuttare con la mia prima
collezione uomo e che l’avrei presentata insieme alla donna in un unico appuntamento», ha
detto a MFF Charlier, il cui marchio è prodotto
dall’italiana Aeffe. «Penso, infatti, che Milano
sia la location ideale per lanciare una proposta
maschile». Una scelta one shot, che non esclude perciò che in futuro lo show possa migrare
verso altri capitali della moda, mantenendo
sempre inalterata la formula dell’unificazione
degli appuntamenti, in sintonia anche con la
visione stilistica di Charlier. «Mi sono sempre
ispirato al guardaroba maschile per le collezioni donna», ha aggiunto. «Per il prossimo
inverno, nello specifico, ho lavorato su alcuni
Partnership
Nautica firma
una capsule
con Urban
outfitters
pezzi unisex e sull’idea di proporre una scelta
più libera e più ampia. Spero che il mercato accolga positivamente questo dialogo tra le due
proposte». L’offerta del menswear compren-
Collaborazioni
Woolrich con Woolmark per
celebrare il futuro della lana
Il marchio, che fa capo a WP Lavori in corso, ha realizzato
una limited edition del suo iconico parka in tessuto LoroPiana
Per il lancio di oggi è stata allestita una mostra fotografica nel
flagship di Milano, che poi volerà a Londra e Berlino. Alice Merli
T
Nautica si allea con
Urban outfitters per realizzare una collezione in
edizione limitata per le feste. Battezzata Nautica
+ Urban outfitters, la linea sarà composta da
sette capi, ispirati agli
anni Novanta e basati
sull’estetica marinaresca
del marchio, tra T-shirt,
felpe, pantaloncini e giacche caratterizzate da un
maxi logo. La capsule
(nella foto con uno dei capi) sarà disponibile dalla
metà del mese di novembre nei punti vendita di
Urban outfitters e sul sito
del marchio. Il rapper Lil
Yachty sarà testimonial
della collaborazione.
L’ultima collezione di Cédric Charlier
derà circa 50 pezzi, con un focus in particolare
sul ready-to-wear e una serie di accessori a
completare i look. «Sarà una collezione più
contenuta rispetto alla donna. Potrei definirla
come una sorta di introduzione. L’obiettivo,
in generale, sarà quello di rendere meno classici pezzi che amo e più sofisticati dei capi
sportivi. Questa idea sarà accompagnata dal
legame con il lavoro di un artista al quale mi
sono ispirato e che sarà il filo conduttore di
tutta la sfilata. Il mix di questi due elementi»,
ha precisato, «è la base da cui è nata l’idea
di ciò che porterò in passerella a gennaio».
Charlier è stato uno dei primi designer ad annunciare l’intenzione di riunire uomo e donna
in un’unica soluzione. Questo, aveva spiegato
ai tempi Charlier perché: «Si tratta di una modalità più vicina alla realtà attuale del mercato
e alle tempistiche del lavoro, che necessitano
di un cambiamento. Il consumo troppo veloce ed eccessivo della moda rappresenta una
minaccia alla creatività di ciascuno di noi e
cambia anche l’approccio che i clienti finali hanno verso la moda. Questo cambiamento
rappresenta per me il primo passo verso l’indipendenza da un sistema che secondo me è
da tempo congestionato e poco soddisfacente». (riproduzione riservata)
nel Wp store di via Borgogna
he Woolmark com3 a Milano, per poi approdapany e Woolrich
re nei flagship del marchio di
John Rich & Bros
Londra, Berlino, Amsterdam,
uniscono i loro mondi
New York e Tokyo nel mese
per celebrare la tradizione e il
di novembre. «Da sempre abfuturo della lana. Dall’incontro
biamo scelto di lavorare con
tra il marchio dell’Australian
fotografi che potessero portawool innovation, associazione
re, attraverso il loro lavoro e
no-profit della lana merino che
la loro visione, un valore agriunisce più di 24 mila allevatogiunto al brand», ha spiegato
ri e il brand di outerwear che fa
a MFF Andrea Canè, diretcapo al gruppo bolognese WP
tore creativo di WP. «Durante
Lavori in corso, è infatti nato
il Woolrich merino wool arctic
la realizzazione della campaparka, limited edition dell’icogna fall-winter 2016 abbiamo
nico capo creato dall’azienda
avuto la possibilità di esplorare
nel 1972 per i lavoratori degli
il mill non solo nelle sue parti
oleodotti in Alaska. Il capointerne, dove dal 1830 si conspalla, che sarà in vendita in
tinua a produrre, ma anche di
tutti i Woolrich store e presso
riscoprirne nuovi scorci attrala boutique online woolrich.eu,
verso l’occhio della fotografa.
è realizzato con tessuto 100%
Da qui l’idea della mostra volta
merino storm system di Loro
a celebrare la lana, questo noPiana, ad alte performance,
bile materiale, parte del nostro
come traspirabilità, resistenza
stesso dna», ha poi aggiunto,
Il Woolrich merino wool arctic
ed elasticità. Un lancio cele«Woolmark è la massima auparka scattato da Jackie Nickerson torità quando si parla di lana.
brato con un evento ad hoc:
«The Woolrich Mill: tradition
Ne promuove la posizione coand future of wool», mostra fotografica di Jackie me fibra naturale per eccellenza ed è stato per noi
Nickerson che racconta il viaggio nel più antico la- il partner ideale per realizzare un capo che sapesse
nificio verticale in Pennsylvania negli Stati Uniti. esprimere al meglio le naturali capacità della fibra»,
L’exhibition itinerante, che proporrà un percorso ha concluso l’imprenditore. Oggi Woolrich John
alla scoperta dei macchinari, telai e archivi storici Rich & Bros è distribuito nel mondo in 45 Paesi con
della storica manifattura, sarà inaugurata questa sera una rete di 19 monomarca. (riproduzione riservata)
III
MF fashion
giovedì 3 novembre 2016
News
a cura di Ludovica Tofanelli
Anna Sui va in
mostra a Londra
Eyewear, Logo a rischio liquidazione
dopo la chiusura del deal con Lvmh
The fashion and textile museum di
Londra celebra Anna Sui (nella foto).
Il museo
londinese
aprirà le
sue porte, dal 26
maggio al
1° ottobre 2017,
per ospitare una retrospettiva dedicata alla
designer americana di origini cinesi.
L’exhibition «The world of Anna Sui»
punterà i riflettori sul percorso della
stilista ripercorrendo oltre 100 suoi
look, partendo dal debutto in passerella del 1991 fino a oggi.
Futuro incerto per gli occhiali Logo. Il marchio di
occhialeria francese, sottoposto all’amministrazione
controllata dal 12 maggio, è finito nelle mani del
Tribunale del commercio di
Lione, che sancirà il destino dell’azienda e dei suoi
200 dipendenti a seguito
dell’udienza di ieri. Il produttore eyewear è infatti a rischio liquidazione dopo la fine della collaborazione
con Lvmh, di cui aveva in mano le licenze di Tag Heuer (nella foto un adv del
marchio) e Fred, che garantivano 40 milioni di euro di ricavi grazie alla produzione di circa 500 mila occhiali. L’accordo con Lvmh, che sarebbe dovuto
rimanere in vigore fino al 2017, è stato concluso in anticipo a dicembre 2015
per via di quella che lo stesso gruppo guidato da Bernard Arnault ha definito una: «Cattiva gestione».
Xacus, capsule
con Albini
Leitmotiv vola
in Bielorussia
Xacus e Albini festeggiano insieme i
loro anniversari con un progetto ad
hoc. I 60 anni di Xacus e i 140 di
Albini si sommano così per l’iniziativa 200yrs, una capsule collection di
camicie in edizione limitata (nella foto), una per uomo e una per donna,
prodotte in soli 1956 pezzi e in vendita da fine novembre. Il progetto ha
coinvolto inoltre l’università Iuav, perché Xacus e Albini hanno avviato un
laboratorio di progettazione sul tema
della camicia, presentato al corso di
laurea di design della moda dell’ateneo veneziano.
La Belarus fashion week accoglie
come ospite speciale Leitmotiv. La
settimana della moda bielorussa, in
scena a Minsk da oggi fino al 6 novembre, vedrà
salire in
passerella la
spring-summer 2017
firmata dal
duo creativo
Fabio Sasso
e Juan Caro
(nella foto).
«Abbiamo
deciso di
partecipare vista l’importanza che
il mercato dell’Europa dell’Est riveste per la nostra maison, e che nelle
ultime stagioni sta rispondendo molto bene alle nostre proposte, molto
apprezzate», hanno spiegato i due
stilisti, tra i protagonisti di Milano moda donna.
Maiyet, primo monomarca a Londra
La cornice londinese di
Mayfair accoglie il nuovo concept store firmato
Maiyet. Lo spazio di circa
185 metri quadrati (nella
foto l’interno), situato al
civico 41 di Conduit street, è stato progettato da
Cavendish studios. Il marchio di sustainable luxury
mette così un nuovo tassello nel suo percorso di
crescita retail, portando avanti al contempo un percorso creativo alternativo
e dettato dall’approccio collettivo. Il marchio, orfano di direttore creativo dallo
scorso giugno, quando Declan Kearney aveva lasciato il suo incarico di guida
stilistica (vedere MFF del 28 giugno), ha infatti deciso per il momento di non
cercare un sostituto, ma di affidarsi al suo team stilistico interno.
Will.i.am lancia
le i.am buttons
Will.i.am compie un nuovo passo con
la sua i.am+. La label cultural technology del rapper americano ha infatti
lanciato ieri le nuove i.am+ buttons,
auricolari bluetooth che uniscono il
design alla funzionalità. Ambassador
del nuovo progetto sono Kendall
Jenner (nella foto) e Naomi Campbell,
mentre Andre Leon Talley si è unito
come creative advisor. Gli earphones
sono stati lanciati negli Apple store
di tutto il mondo e in alcuni retailer
selezionati come Neiman Marcus,
Colette e Selfridges.
Tommy Hilfiger
lancia la sua bio
Tommy Hilfiger lancia ufficialmente la
sua autobiografia intitolata American
dreamer. Come anticipato da MFF
(vedere il numero del 6 aprile), lo stilista ha deciso di raccogliere il suo
mondo creativo e professionale nelle
pagine di un libro, scritto in collaborazione con Peter Knobler e pubblicato
da Ballantyne books. «Dopo oltre 40
anni nel mondo della moda, volevo
rendere pubblici i ricordi legati alla
mia vita e al mio brand», ha spiegato Tommy Hilfiger, il cui marchio oggi
fa capo al gruppo Pvh. Il libro sarà
disponibile in selezionati store del
marchio e sul sito ufficiale.
Ricavi in salita (+1%) ma utile a -5% per Estée Lauder
Il colosso della cosmetica Estée Lauder (nella foto un adv) ha
chiuso il primo trimestre dell’esercizio fiscale al 30 settembre
con vendite nette in crescita dell’1% a 2,87 miliardi di dollari (circa 2,58 miliardi di euro a cambio di ieri). L’utile operativo
ha segnato invece una flessione dell’8% a 418 milioni di dollari
(circa 376,5 milioni di euro) e conferma un calo della marginalità sulle vendite dal 16,0% al 14,6%. L’utile netto attribuibile alla
capogruppo cede il 5%, portandosi a 294 milioni di dollari (circa
264,8 milioni di euro). L’amministratore delegato Fabrizio Freda
ha comunque riconfermato la guidance per l’esercizio al 2017
in termini di vendite e utili. «Le vendite sono cresciute in linea
con le aspettative, mentre una gestione disciplinata delle spese
ha generato profitti sopra le guidance», ha spiegato il numero
uno della società cosmetica. (riproduzione riservata)
Nella foto qui sopra, alcuni look firmati Stefano Ricci
Indagini
MADE IN ITALY,
ECCO LE NUOVE
18 PMI ECCELLENTI
MFF svela in anteprima i risultati
della grande ricerca Fashion, food
e furniture. Il valore dei marchi delle
3F realizzata da Icm advisors group
E nella moda spuntano, tra gli altri,
Stefano Ricci, Herno e Fabiana Filippi
S
ono 18, tra quelle di medie dimensioni, le aziende eccellenti del fashion tricolore, considerate le future ambasciatrici del
made in Italy di domani. E tra queste, nei segmenti tessile, abbigliamento, calzature e articoli in pelle, gioielleria e orologeria,
spuntano i nomi di Stefano Ricci, Herno, Fabiana Filippi, Lanificio
Vitale Barberis Canonico, Lardini, Peserico, Vicini, Reda e Limonta.
Lo svela la terza edizione della ricerca Fashion, food e furniture. Il valore dei marchi delle 3F, promossa da Lc publishing group e realizzata
da Icm advisors group di cui MFF ne svela i risultati in anteprima. Lo
studio condotto su 1.112 aziende (55% nel settore alimentari e bevande,
37% nella moda e 8% in quello dei mobili e illuminazione), tutte quelle manifatturiere con fatturato tra 30 e 300 milioni di euro nel 2015, ha
individuato circa il 30% delle attività come eccellenti, con performance
superiori alla media del settore sia in termini di crescita, che di marginalità. Sono stati valutati due parametri di sviluppo e redditività pluriennali,
calcolati sugli ultimi tre esercizi, ovvero il tasso di crescita medio composto dei ricavi per misurare la capacità dell’impresa di incrementare
le vendite, e il margine operativo percentuale medio, per valutare la
redditività operativa delle vendite. Inoltre la ricerca stima il valore del
portafoglio marchi, compresa la forza e il potenziale di sviluppo dei
brand. Tra quelle virtuose spiccano ulteriormente le 50 aziende selezionate dal report (oltre a quelle nella moda, 9 sono nel furniture e 23 nel
food) che si sono contraddistinte anche per un’attenta gestione degli asset di marketing, tra cui il brand. Le 50 top performer 2015 (brand per
un valore complessivo pari a 1,6 di euro), che saranno premiate stasera
a Milano durante l’evento Save the brand, crescono due o tre volte più
velocemente della media del loro settore e sono il doppio più redditive.
«L’obiettivo è quello di analizzare le Pmi del made in Italy che abbiano
un potenziale appeal presso grandi investitori nazionali e internazionali per metterle in contatto con chi offre gli strumenti giusti per essere
protagoniste del mercato», ha spiegato a MFF Aldo Scaringella, ceo e
fondatore di Lc publishing group. «La prima evidenza dello studio è
che il brand è un patrimonio aziendale molto rilevante sia dal punto di
vista strategico che finanziario, visto che rappresenta dal 50 al 70% del
totale degli asset immateriali, che per le aziende dei settori 3F è oltre il
40% del valore di mercato». Rispetto all’edizione del 2015 l’andamento dei tre comparti allo studio ha evidenziato un generale miglioramento
in termini di performance di aumento del giro d’affari e di redditività
operativa. La crescita media composita del fatturato delle aziende per
gli ultimi tre esercizi è in aumento rispetto ai valori censiti nella precedente pubblicazione sia per il fashion e soprattutto per il furniture. Dal
punto di vista della redditività, l’ebit medio degli ultimi tre esercizi è in
miglioramento su tutti e tre i comparti. Nello specifico il sistema moda italiano ha visto il 2015 chiudersi con un fatturato superiore ai 52,6
miliardi di euro (+1,1%), con una previsione di crescita per i primi sei
mesi dell’anno in corso, con il mercato nazionale ancora in negativo e le
vendite estere a +2,5% rispetto al medesimo periodo del 2015. Nel food
tricolore, invece, dove tra le aziende indicate eccellenti ci sono Balocco,
Lete, Venchi e Maina panettoni, il 2015 ha visto la ripresa dopo un
biennio stazionario, con un fatturato che ha raggiunto i 134 miliardi di
euro (+1,5%), con le esportazioni a quota 28,5 miliardi (+5,5%). Infine
il macro sistema arredo italiano, rappresentato nella lista delle 50 top
company da nomi come Artemide, Boffi, Minotti e Poltronesofà, ha
chiuso il 2015 con un fatturato di circa 18,1 miliardi di euro (+2%), con
l’export in crescita passato da +2,7% del 2014 al +5% dell’anno scorso.
Matteo Minà (Firenze)
(riproduzione riservata)
IV
MF fashion
giovedì 3 novembre 2016
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Abercrombie & Fitch 14,40 -0,6 -34,8
Avon Products
6,37 -0,3 47,8
Coach
35,59 -3,0 9,3
Coty
22,10 -1,5 -25,4
Estee Lauder
81,52 -5,5 -6,1
Fossil
25,63 -2,4 -53,3
Gap Inc
26,74 -0,4 -5,4
Guess
13,80 1,9 -35,1
Iconix Brand Grp
7,64 -1,8 -53,1
Kate Spade & Co.
14,67 -10,2 -24,4
L Brands
65,56 -1,4 -34,0
Lululemon Athletica
57,42 0,2 10,2
Men`s Wearhouse
15,62 0,6 -62,2
Michael Kors
49,75 -1,2 26,5
Nike Inc
49,72 0,2 -24,3
Phillips-Van Heusen 105,93 -0,6 14,0
Polo Ralph Lauren
97,42 -1,3 -14,7
Quiksilver
0,46
-
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
Under Armour
V.F. Corp
Vince Hldg
32,80
72,34
26,74
30,70
53,87
5,00
-1,6
-0,6
0,6
-0,3
-5,7
1,9
-13,3
57,3
-39,5
-21,0
9,4
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Cover 50
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
Luxottica
Moncler
Prezzo ieri
1,05
3,33
18,06
1,25
9,05
1,07
0,97
1,94
12,07
3,34
44,62
14,86
Var.% % 12m
-0,9
-1,2
0,3
0,7
0,6
0,6
-2,8
-1,1
-0,9
-1,6
-1,3
-30,5
-17,3
6,9
35,6
-45,2
-7,8
-27,0
-55,0
-37,5
-86,4
-27,7
-1,3
Ovs
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Ynap
Zucchi
4,92 -2,3 -22,9
1,05 -0,9 -28,2
9,40 -1,6 -16,6
21,59 -2,4 -12,1
0,11 -39,7 -61,5
50,90 -1,2 -33,0
25,04 -2,3 -20,5
0,02 -3,5 -58,0
Dati in euro
GERMANIA
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
Prezzo ieri
146,55
59,08
224,25
22,35
38,48
Var.% % 12m
-0,4 80,5
4,2 -36,8
-0,4 9,6
0,7 1,6
-1,6 20,1
Inditex
Prezzo ieri
31,29
Var.% % 12m
-1,0
-7,5
Dati in euro
FRANCIA
-0,9 -2,7
-0,1 6,4
-1,5 19,2
-1,5 -4,1
-0,9 -2,4
REGNO UNITO Prezzo ieri
Var.% % 12m
Dati in pence
Asos
Burberry Grp
Jimmy Choo
Mulberry
Next Plc
5.333,40
1.455,00
124,75
1.105,00
4.978,55
Prezzo ieri
Var.% % 12m
0,2
-1,1
-6,4
-0,2
3,5
62,7
8,3
-14,6
22,7
-37,5
Dati in corone svedesi
SVEZIA
Hennes & Mauritz
Dati in euro
SPAGNA
174,45
366,95
197,60
162,75
161,60
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
Prezzo ieri
250,80
Var.% % 12m
-1,2 -24,0
Dati in dollari Hong Kong
HONG KONG
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Chow Tai Fook Jewellery 5,89
Esprit Holdings
6,31
Global Brands
0,88
L’Occitane
16,02
Prada
26,55
Samsonite
23,85
4,6 -4,2
-0,5 -29,1
- -45,3
0,9 2,2
-2,7 -14,8
-1,6 -0,8
Dati in corone danesi
DANIMARCA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Pandora
830,00
-0,1
Prezzo ieri
Var.% % 12m
GIAPPONE
Dati in franchi svizzeri
Shiseido
SVIZZERA
Dati in real brasiliani
Richemont
Swatch I
Prezzo ieri
62,65
289,80
Var.% % 12m
-1,0 -26,7
-1,8 -25,1
5,3
Dati in yen giapponesi
BRASILE
Alpargatas
2.622,00
-1,4
-4,3
Prezzo ieri
Var.% % 12m
10,19
0,1 18,5
Acquisizioni
Borsa
Vente-privee fa
shopping in Polonia
HUGO BOSS CALA MA
MENO DELLE ATTESE
Il colosso francese, che punta a chiudere il 2016 a 3 miliardi
di euro di ricavi, si aggiudica la maggioranza della piattaforma
di flash sales locale zlotewypredaze.pl. Barbara Rodeschini
N
on si ferma la corsa di
Vente-privee. Il colosso francese delle vendite
evento, che ha chiuso il
2015 con un fatturato di 2 miliardi di euro e che punta a chiudere
il 2016 in forte sviluppo, aggiunge una nuova bandierina alla sua
geografia di crescita con l’acquisizione della maggioranza della
piattaforma polacca zlotewypredaze.pl. L’acquisizione, di cui non
sono stati resi noti i dettagli finanziari, rientra in un più ampio piano
di sviluppo che ha visto la società francese prendere il controllo
dei principali player locali; basti
pensare che nel 2015 la società
ha iniziato il percorso di espansione con l’acquisto del sito belga
vente-exclusive.com, percorso continuato ad aprile dell’anno
in corso rilevando la piattaforma
spagnola Privalia, la svizzera eboutic e la danese Designer &
friends e terminando con la new
entry polacca di zlotewypredaze.pl annunciata ieri. Con oltre
4 mila dipendenti, Vente-privee
punta a rafforzare la propria leadership in Europa facendo tesoro
delle best practice di ogni singolo
paese e potenziando il suo ruolo
d’interlocutore privilegiato for-
Nella foto qui sopra,
Jacques-Antoine Granjon
Exhibition
Parmigiani Fleurier festeggia
i suoi primi 20 anni in mostra
Con la mos
mostra «Mechanical Wonders»,
aperta al pubblico
p
fino al 14 novembre
negli spazi
spa di Pisa orologeria di Milano,
si celeb
celebrano i 20 anni della casa orologiai
logiaia svizzera Parmigiani Fleurier.
Un’
Un’esposizione che prevede una
sele
selezione di alcuni storici e spettacola
colari pezzi unici meccanici della
colle
collezione dalla Fondazione Sandoz,
restau
restaurati da Michel Parmigiani, e
che di fatto racconta com’è nata una
delle più importanti maison di alta orologeria ssvizzera. Infatti, dopo aver visto
le grandi d
doti di orologiaio dal restauro di autom
automi e modelli da tasca della loro
collezione, la famiglia Sandoz decise di
supportare Parmigiani affid
affidandogli la nascita del brand
che porta il suo nome. Per il ventennale, inoltre, è stato
presentato anche il Tonda chronor anniversaire (nella foto), un modello speciale in edizione limitata. (riproduzione
Paco Guarnaccia
riservata)
te di un esercito di 50 milioni di
soci registrati. Come avvenuto in
occasione del takeover di Privalia
(vedere MFF del 15 aprile), il team direttivo di zlotewypredaze
entrerà a far parte del gruppo e
continuerà a gestire in modo autonomo l’attività specifica del sito.
«Questa nuova acquisizione testimonia la nostra visione a lungo
termine e segna una nuova tappa
per il nostro sviluppo in Europa»,
ha spiegato Jacques-Antoine
Granjon, presidente, direttore
generale e fondatore del gruppo
vente-privee che punta a chiudere
il 2016 con un fatturato di 3 miliardi di euro. «Rispettiamo molto
il lavoro svolto dai fondatori e dai
dirigenti di zlotewyprzedaze.pl e
siamo lieti di poter contare sul loro contributo nel prosieguo della
nostra avventura europea, che si
estende oggi alla Polonia. I team
e il modello organizzativo sono in
piena sintonia con i nostri valori e
le nostre ambizioni di sviluppo».
(riproduzione riservata)
Il gruppo tedesco chiude il terzo
trimestre con ricavi a -3% e utili
a -9%. Premia il taglio dei costi
N
onostante abbia appena preso il via il percorso di taglio dei costi
finalizzato a tornare alla profittabilità, il peggio sembra essere
passato per Hugo Boss. Il gruppo di Metzingen ha reso noti ieri
i dati relativi al terzo trimestre, periodo durante il quale le vendite sono calate del 3% a 703 milioni di euro, mentre l’ebitda prima di
alcune voci non ordinarie ha registrato un -14% a 144,5 milioni di euro.
Una cifra, quest’ultima, superiore però alle stime degli analisti,
che avevano previsto un valore di
138,5 milioni. L’ebit è, a sua volta, sceso del 17% a 109,5 milioni
di euro mentre l’utile netto è calato del 9% a 80,6 milioni. Quello
che più è piaciuto al mercato
sembra essere stata l’operazione di taglio dei costi, che porterà
il gruppo ad abbandonare il segmento luxury mantenendo però
la posizione di premium brand e
a concentrarsi sul core business
del menswear (vedere MFF del
27 ottobre). Guardando ai singoli
mercati, nel periodo in questione,
la Cina, che aveva fatto particoUn look Boss Hugo Boss
larmente soffrire i conti della
società, chiude in calo del 4% a
cambi costanti ma le vendite like-for-like hanno interrotto il trend negativo dei trimestri precedenti. L’Europa ha invece registrato un calo del
5% e gli Stati uniti una flessione del 14% in valute locali. La società, il
cui titolo ieri ha chiuso in progressione del 4,2% a 59 euro, ha confermato la sua previsione di vendite invariate per l’intero esercizio 2016.
(riproduzione riservata)
Chiara Bottoni
Finanza
Axo marcia verso la Borsa
La società messicana, che distribuisce Hilfiger e Victoria’s
secret in Sudamerica, punta a raccogliere 106 milioni di dollari
dall’operazione, prevista entro dicembre. Francesco Colamartino
tempo di quotazioni per le catene di negozi
della moda e del lusso. Dopo i rumors sulla
possibile ipo di Thom Europe (vedere MFF
del 1° novembre), ora è il turno dei messicani di Axo, un franchiser che distribuisce accessori
e marchi di abbigliamento, come Tommy Hilfiger,
Victoria’s secret ed Emporio Armani. Il gruppo
punta, infatti, a raccogliere 106 milioni di dollari (circa 95,3 milioni di euro a cambio di ieri) dallo sbarco
in Borsa, previsto per dicembre. Anche se l’incognita
Donald Trump nelle elezioni americane e la svalutazione del peso potrebbero incidere sulle tempistiche.
Axo è partecipata al 25% dall’operatore della ristorazione Alsea e, per il 20%, dal fondo Evercore, che
però potrebbe uscire dall’azienda tra un anno come
tra quattro. Le azioni verranno negoziate anche in
Cile, Colombia e Perù. Con il suo motto «Portare le
persone più vicine al marchio che amano, in un modo
che nessuno ha mai immaginato», Axo vende circa
È
20 marchi del lifestyle in Messico e si sta espandendo sempre di più in Sudamerica. Oltre ai già citati,
ci sono Abercrombie & Fitch, Brooks brothers e
Crate & Barrel. Secondo le previsioni, i ricavi di
Axo cresceranno del 15% all’anno nei prossimi due
anni dai 230 milioni di dollari dello scorso anno, con
l’ebitda intorno al 14%. Ma, alla luce della recente
joint venture con Pvh (che ha portato nei negozi Axo
Calvin Klein e Warners and Arrow) alcuni si attendono un dato in aumento tra il 25 e il 30% a 300
milioni di dollari già l’anno prossimo. Senza dimenticare che negli ultimi quattro anni i ricavi del gruppo
sono saliti del 30%, più del doppio della media dei
competitor. E, per finanziare la sua espansione in
termini di nuovi punti vendita, il gruppo messicano
ha emesso a gennaio bond per 41 milioni di dollari.
Oggi il gruppo vale circa 362 milioni di dollari e si
aspetta, per la fine di quest’anno, un ebitda a 35 milioni. (riproduzione riservata)