MF 190, 28 settembre 2016

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Transcript MF 190, 28 settembre 2016

MF
fashion
il primo
quotidiano della moda e del lusso
XXVIII n. 190 - € 0,50
mercoledì
28 settembre
2016
MFAnno
fashion
Direttore ed editore Paolo Panerai
28.09.16
I
UN LOOK SAINT LAURENT DALLA PRIMA COLLEZIONE DI ANTHONY VACCARELLO
ONLINE SU MFFASHION.COM
TUTTE LE GALLERY FOTOGRAFICHE
DALLE COLLEZIONI READY TO WEAR
DONNA SPRING-SUMMER 2017
HedonYsl
Un debutto in chiave rock 80s
per Anthony Vaccarello alla guida
della griffe di Kering. Il designer
celebra la continuità estetica
con i codici della maison graffiati
di asimmetrie e tocchi street. Tra
abiti di pelle e top architettonici in
pizzo. Nude look e tuxedo rivisitati
«I’
m a party girl, funny girl. What did you do last night?»
A poche ore dallo show, un video preview snocciolava parole ipnotiche e immagini in bianco e nero di
Anja Rubik a bordo Senna. In quel racconto immaginato da Inez & Vinoodh per dare un assaggio di uno degli
appuntamenti più attesi della settimana della moda di Parigi, ossia il debutto di Anthony Vaccarello alla guida di Saint Laurent,
raccogliendo il non facile testimone lasciatogli da Hedi Slimane.
Un tatuaggio sonoro, una Cassandra visiva perché il video svelava incredibilmente già molto. Cassandre a ricordo del mega logo
al neon che svetta nella notte sulla maxi-location industrial scelta
per il debutto. Un cantiere in attività, con la passerella raddoppiata dal soffitto di specchio. Un mood che guarda allo spirito
continua a pag. II
Orologi svizzeri in crisi, bruciato un miliardo
Milano si prepara per DaTE
A causa di una domanda sempre più debole in Asia, le esportazioni di orologi svizzeri sono
andate progressivamente calando e il trend non è destinato a cambiare. Dai 10,2 miliardi di
franchi del primo semestre 2015 (circa 9,3 miliardi di euro al cambio di ieri) si è passati ai 9,5
miliardi dello stesso periodo 2016 (circa 8,7 miliardi di euro al cambio di ieri), lasciando sul
terreno circa un miliardo di fatturato. Si tratta del livello più basso dal 2011. È questo quanto emerge dallo studio di Deloitte presentato ieri che ha indicato come anche Hong Kong,
principale destinazione per il settore orologiero elvetico, abbia registrato un crollo del 54%.
La società di consulenza ha anche intervistato una serie di manager sulla situazione dei
prossimi 12 mesi, che non è destinata a migliorare: oltre l’80% si è detto pessimista. Uno spiraglio sembra però arrivare dall’India che potrebbe essere la vera sorpresa di questo 2016.
Lo spazio The mall di Porta Nuova a Milano, dopo aver
ospitato la prima edizione del salone Super (vedere MFF
di ieri), apre nuovamente le sue porte per un evento legato al segmento moda e questa volta si tratta di DaTE.
L’edizione 2016 dell’evento dedicato al mondo eyewear
avrà luogo da sabato 1 a lunedì 3 ottobre, presentando le
collezioni di oltre 100 aziende. Un numero in crescita rispetto al 2015, quando gli espositori erano stati circa 90,
accompagnati da circa 1.700 visitatori tra buyer e professionisti del settore.
II
Parigi Prêt-à-Porter
MF fashion
mercoledì 28 settembre 2016
Francia, il Governo IL COME-BACK
vara misure ad hoc ESSENZIALE
per il settore moda DI THEYSKENS
«È un modo per riconoscere l’importanza
In passerella
Lo stilista belga torna sotto i
del fashion, come patrimonio storico
riflettori e modula una collezione
francese, e come settore cruciale per
di 80 pezzi dai tratti noir couture
l’economia e la creatività del Paese», ha
a sala scarna descrive un feeling essenziale. Quello sotto cui si
spiegato il ministro della Cultura Audrey
celebra il ritorno di Olivier Theyskens con la linea che porAzoulay, mettendo l’accento su un settore
ta il suo nome. Il cerchio si chiude. L’inizio veloce, il celebre
che in Francia occupa 700 mila persone
abito di Madonna, l’immaginario dark svelato passando per
e Nina Ricci, il passaggio da Theyskens’ Theory, ecco che
con 150 miliardi di ricavi. Silvia Manzoni (Parigi) ilRochas
creativo belga torna in scena con una collezione molto focused di 80
L
I
l governo francese si impegna per la moda. Il ministro della Cultura
Audrey Azoulay ha infatti colto l’occasione dell’inaugurazione
della mostra consacrata al Festival international de mode et de
photographie di Hyères ospitata negli spazi del ministero in rue
de Valois a Parigi per annunciare due misure che aiuteranno a conservare e a sviluppare i: «Tesori» della creazione fashion e a proiettarli
nel futuro. La prima missione, affidata a Olivier Saillard, direttore
del Musée de la mode du Palais Galliéra, consiste nello stilare un
inventario delle collezioni pubbliche e private, controllando le loro condizioni di conservazione e indicando quali know-how e strumenti siano
indicati per eventuali restauri e per ottimizzare la loro conservazione. L’altro
provvedimento è l’organizzazione, nelle prossime settimane, del Forum de la
mode che riunirà i professionisti in una
generale riflessione su quest’industria
che genera 700 mila posti di lavoro e
che genera circa 150 miliardi di euro di
fatturato. Nel corso di quest’assemblea
saranno studiate anche delle soluzioni
per i giovani creatori. Nel campo della
formazione, madame Azoulay ha anche ricordato il progetto di creare due
grandi scuole di moda che riuniscano
grandi istituti d’insegnamento e federazioni professionali. «È un modo per Sopra, il ministro
riconoscere l’importanza del fashion, Audrey Azoulay
come patrimonio storico francese, e come settore cruciale per l’economia e la creatività del paese... Per noi», ha
aggiunto Azoulay, «è un veicolo d’immagine potentissimo, eccezionale,
di cui dobbiamo essere coscienti e che va sostenuto». Anche la mostra
è un segno importante. Fino a dicembre il palcoscenico del ministero
ospiterà le opere dei vincitori della 31ª edizione del festival portando
in mostra i capi di Wataru Tominaga (gran premio Première vision
nella moda) e Vendula Knopova (gran premio nella fotografia), accanto ad altri capi provenienti dalle collezioni dei precedenti premiati,
molti dei quali, ormai famosi, sfilano proprio in questi giorni. Ovvero
Felipe Oliveira Baptista, Julien Dossena, Anthony Vaccarello o
Yiqing Yin, solo per citarne alcuni. Segno che questa manifestazione
è un vero trampolino di lancio per i giovani talenti. Per il 2017, il direttore Jean-Pierre Blanc ha annunciato un nuovo premio nella moda,
per gli accessori, e nella fotografia, dedicato alla natura morta. (riproduzione riservata)
segue da pag. I
edonista di monsieur Yves, graffiato dal
modernismo rock di Anthony Vaccarello.
Si parla di una visita a Pierre Bergé e alla
pezzi, che punta a una distribuzione di alto livello, come ha raccontato Maximiliano Nicolelli, ceo del marchio. «Sono molto contento, ho
sempre pensato di farlo. Per me non è una sorpresa, è naturale», ha spiegato a MFF lo stesso Theyskens, «ho avuto il tempo di crescere un po’.
Ho avuto un inizio impressive, poi le altre esperienze ed è stato grande.
Ma ho sempre desiderato realizzare un follow up del mio primo lavoro». La sede parigina è quella di rue Portefoin, tra uffici e showroom
che si è trasformato in location sfilata con solo un centinaio di invitati, solo stampa. In scena, vanno silhouette supergrafiche come colpi di
matita. Tubini di rettile, elementi dessous come corpetti dal seno sagomato, come le chiusure per gli stivaletti noir-vittoriani dal tacco basso.
Gonne con linee ad A, sovrapposizioni leggere, tailleur e abiti con inflessioni di grafismi. Accenni di balze per le linee allungate fino alla
sera che si estremizza negli strascichi notturni.
Giudizio. «Sono tutti i fondamentali, quello che mi piace fare. Ci vuole
molto lavoro per fare un basico perfetto. Una camicia impeccabile. Un
pantalone super street ma con un tessuto difficile. Ho lavorato con il cuore e questo è il primo step». Theyskens racconta Theyskens. Tracce del
suo celebre romanticismo notturno non possono mancare. Senza troppi
colpi di testa, rendendo l’insieme molto fluido. Si attendo però una seconda puntata. (riproduzione riservata) Stefano Roncato (Parigi)
In alto, alcuni outfit di Olivier Theyskens
Fondazione. Sicuramente gli elementi cardine della blasonata fashion house hanno
lasciato il segno. Sono power dress sfacciati
come negli 80s. Spalle come altari della seduzione, architetture sospese nel pizzo. Pelle
e cuoio anche per i tubini, scolli a cuore nei
top. Richiami dei celebri tuxedo declinati al femminile, trasformati in gilet, tagliati
asimmetrici con il bisturi. Flash dorati si accompagnano a tessuti un po’ Ballet russes. I
Nelle immagini, una carrellata di look dalla prima collezione di Anthony Vaccarello per Saint Laurent
Sacerdotes
Sacerdotesse
sse
e
provenzali
à la Jacquemus
Un sole artificiale illumina e scalda l’atmosfera.
Una musica avvolgente riporta alla mente i paesaggi
di un’estate provenzale.
Simon Porte Jacquemus
rende omaggio al Sud della
Francia, sua terra d’origine,
nella collezione springsummer 2017 di Jacquemus
portata in scena ieri a
Parigi. Una prova di grande bravura, che segna la
raggiunta maturità creativa dell’enfant prodige della
moda francese, corteggiato
su più fronti. Diluiti gli accenti costruttivi à la Martin
Margiela, la collezione è la
summa di una serie di pezzi interessanti dal sapore
ladylike e, a tratti, un pizzico rétro. L’accostamento di
capi lineari, come un semplice pantalone maschile a
sigaretta, a elementi più ricercati e dalle geometrie
couture produce un perfetto equilibrio. L’accento
maculati sbocciano su maniche-accessorio
per dare volume all’insieme. Accanto alla
decollettè con tacco a forma di Ysl come
alcuni orecchini piercing, arrivano scarpe
basse con calzini cosparsi di cristalli. Per un
touch street in un mondo più couture. Fino
al nude look scandalous. Trasparenze anche
per quell’unico uomo, un modello abbandonato a metà show tra leonesse notturne.
Pericolose, con un capezzolo coperto da un
cuore di cristalli.
Giudizio. Furba ma un po’ prevedibile.
Come la location, anche la collezione è
un work in progress. Bilanciata e cosparsa
di citazioni. Il colpo d’occhio, contrariamente al suo predecessore più di rottura
dal primo minuto, è un rimando diretto
agli archivi della maison. Innegabile la presenza del Dna dello stilista. Sembra si sia
scelta la continuità, almeno per il momento, di un immaginario che si possa sposare
anche con le esigenze strategiche e commerciali della fashion house del gruppo
Kering. Più interessante la parte finale
dove Vaccarello si libera con qualche sperimentazione, tra patchwork impalpabili e
sfasature delle linee. (riproduzione riservata)
Stefano Roncato (Parigi)
mercoledì 28 settembre 2016
MF fashion
Parigi Prêt-à-Porter
Parigi, i gioielli di Damiani
arrivano in place Vendôme
Il brand italiano da 154 milioni riapre nella mitica location francese
uno monomarca su due piani al numero 19. Silvia Manzoni (Parigi)
U
cade sulle
e sp
spalle
spalle, esagerate
e strutturate, dei top a cono rovesciato o dagli scolli
omerali. Tessuti mannish
convivono con sovragonne
di tulle effetto tutù e longuette di plissé a ventaglio.
Una palette di bianchi, neri e grigi viene interrotta da
flash di rosso passionale e
un po’ torero per le fasce
che strizzano i pantaloni a
vita alta. In uno studiato
gioco di volumi si alternano bidimensionalità e
tridimensionalità.
Giudizio. Simon Porte
Jacquemus conferma, con
questa collezione, di aver
raggiunto una certa maturità creativa. Lasciate da
parte alcune sperimentazioni un po’ estreme, gli
abiti presentati ieri sono
più reali e più facilmente
traducibili in una dimensione commerciale. Cosa
che farà bene ai conti del
marchio, che ha raggiunto
i 5 milioni di euro di vendite a sette anni dalla sua
fondazione. (riproduzione
riservata)
Chiara Bottoni (Parigi)
n nuovo scrigno per
Damiani sulla place
Vendôme, dalla quale
si era accomiatato più
di un anno fa. Il gioielliere italiano ha infatti inaugurato ieri il
negozio su due piani, collegati da
una grande scala dal design moderno, allestito al numero 19, a
qualche passo dal Ritz. Un indirizzo prestigioso, prima occupato
da Lorenz Baümer, e d’altronde
la maison italiana, che ha dovuto
lasciare gli spazi precedentemente
occupati a Lvmh, aveva ribadito
la sua intenzione, appena si sarebbe presentata l’occasione, di
fare ritorno nella piazza simbolo
dell’alta gioielleria. «Dopo aver
focalizzato con successo i nostri
investimenti nei progetti di espansione internazionale, era per noi
fondamentale consolidare l’im-
del retail (+18,6%). È cosa fatta:
in un elegante alternarsi di beige
e bianco, luci soffuse e vetrinette
che animano gli spazi espositivi,
il nuovo negozio ha accolto ieri
la presentazione parigina
delle nuove collezioni, di
cui è ispiratrice Nicoletta
Romanoff, discendente diretta dell’ultimo zar,
che è anche testimonial
del brand. Monili ornati di
fiocchi o di ramages con
fiori d’arancio, tra i quali
spicca una tiara che riproduce quella portata dalla
L’interno del negozio Damiani
nonna di Nicoletta il giorno delle nozze con Nicola
Damiani, alla guida di un grup- Romanoff. Un sontuoso copricapo che ha archiviato l’esercizio al po merlettato con fiori full pavé
31 marzo scorso con ricavi con- (74,18 carati) e boccioli d’oro
solidati per 154 milioni di euro, in bianco, del valore di 585 mila eucrescita del 3,2%, grazie al decollo ro. (riproduzione riservata)
magine e il posizionamento di
Damiani nel Vecchio Continente
e la presenza in questa piazza
era diventata imprescindibile»,
ha spiegato il presidente Guido
Nella jungla jap con Paul Ka
Alithia Spuri-Zampetti immagina un guardaroba modernamente
chic, tra stampe botaniche e sete italiane. Silvia Manzoni (Parigi)
L
iane urbane, silhouette sottili, completi pantalone rigati e lunghi vestiti d’organza:
sfumature eteree nel cuore di una giungla
addomesticata. Sospesi nella vegetazione
lussureggiante delle serre del Jardin des plantes, i
modelli di Paule Ka volteggiano come ali di uccelli esotici in un sussurro di veli in degradé. Dietro la
Sopra, cinque proposte firmate Paul Ka
poesia, gli aspetti tecnici. I tessuti di seta sono stati
fabbricati in Francia secondo una tecnica particolare.
Le sfumature di colore sono state ottenute con multipli pliages. Gli stampati floreali sono usciti dalle
manifatture di Como. C’è anche un jacquard fabbricato a Venezia, con tre diverse armonie cromatiche,
e abiti realizzati con le fodere di antichi kimoni. Gli
anni 50 svolazzano su abiti dalla ampie
gonne e le generose scollature a V. Giochi
di origami e drappeggi ben studiati danno
uno spirito couture a completi immacolati. Ma dietro tutte queste ispirazioni c’è il
Giappone, il suo rigore stilistico e i suoi
volumi in contrapposizione, che guida la
mano ispirata di Alithia Spuri-Zampetti,
designer della maison.
Giudizio. Lo spirito modern couture orienta la collezione, con una sinfonia di colori
tropicali, ai quali i modelli fluidi e ben
strutturati danno quella sofisticazione che
li rende più freschi e facilmente portabili.
(riproduzione riservata)
III
Digitale
Anche nella
Ville Lumière
mffashion.com
fa l’en-plein di
live streaming
Si parte domani
con Balmain
Continua in grande stile la stagione di sfilate
womenswear primavera-estate 2017 di MFF. Il
sito mffashion.com ha infatti registrato l’en-plein
di live streaming in occasione delle fashion week
di New York, Londra
e Milano. E, da domani, partirà una nuova
tornata di streaming
in diretta dalla Ville
Lumière, per conoscere
le nuove creazioni delle maison francesi più
famose. Si comincerà alle ore 15 con lo show di
Balmain, storica maison
francese ora guidata da
Olivier Rousteing e recentemente passata sotto
l’ombrello di Mayhoola
for investments. Nei giorni seguenti, tra i nomi in
agenda compaiono Dior
con il debutto dell’ex
Valentino Maria Grazia
Chiuri alla direzione creativa, Vivienne Westwood,
Givenchy by Riccardo
Tisci, Hermès, Louis
Vuitton e Miu Miu. Oltre
a una serie di altre maison che, step by step, si
aggiungeranno alla squadra iniziale che animerà
la fashion week fino al 5
ottobre. Per essere sempre aggiornati sulle news
del mondo della moda, basterà iscriversi alla
newsletter di MFF sul sito
mffashion.com: ogni giorno sono disponibili novità
in formato video e contenuti editoriali esclusivi.
IV
Milano Moda Donna
Bottega veneta
festeggia i suoi
50 anni di lusso
Il marchio di Kering, che ha chiuso
il primo semestre a 571 milioni
(-9,2%), celebra l’anniversario e i
15 anni di liason con Tomas Maier
con un défilé nella cornice della
Accademia di Brera. Giampietro Baudo
D
ue icone che calcano la scena insieme, sprigionando
un’idea di lusso agli antipodi, ma accomunate da una
bellezza regalmente sofisticata e altera. Da una parte
la regina dei millenials, Gigi Hadid. Dall’altra Lauren
Hutton, indimenticabile Michelle di American gigolò. Prima di
loro una parata di bellezze differenti, unite da un’idea di lusso sussurrato e di raffinatezza pura. Dopo di loro, l’autore di
questa sinfonia ormai da 15 anni, Tomas Maier, che sfila insieme al suo staff creativo. Bottega veneta, satellite del gruppo
Kering da 571 milioni di euro di fatturato nel primo semestre
(-9,2%), ha scelto di festeggiare così i suoi 50 anni. Portando
nella cornice dell’Accademia di Brera un défilé speciale (con
questo evento il brand si impegna a sostenere il programma
formativo dell’Accademia per l’anno 2016/2017, attraverso
l’istituzione di borse di studio per i suoi studenti al fine di incoraggiare la creatività delle generazioni future). Una passerella
speciale che ha unito collezione maschile e femminile. Che ha
voluto raccontare un universo di lusso understated. E che ha
scelto una parata di top per raccontare i mille volti, semplici,
della bellezza femminile. «Mi piace che le cose siano sempre
semplici. Una maglia e una camicia, una camicia e un paio di
pantaloni: è lo stile che mi piace. È semplice ma naturalmente anche molto sofisticato», ha spiegato il designer tedesco.
«Ho sempre in mente il lusso privato... Solo quando possiedi qualcosa e riesci veramente a capirlo». Così gli abiti hanno
una silhouette essenziale impreziosita da dettagli, che si tratti
del colletto intrecciato di un trench o del profilo in struzzo di
una giacca tailoring. E le bag rendono omaggio alla maestria
dell’Atelier. Che ha anche rieditato la famosa clutch rossa
esibita dalla Hutton nella pellicola cult di Paul Schrader. (riproduzione riservata)
MF fashion
Shows
mercoledì 28 settembre 2016
a cura di Milena Bello e Maria Elena Capitanio
Le architetture leggere di Capucci secondo Mario Dice
L’architettura di Capucci incontra la leggerezza della modernità nel debutto di Mario Dice come nuovo direttore creativo della celebre maison. «Non ho voluto utilizzare l’archivio perché ho preferito lavorare sul ricordo che ho
del Maestro, sull’immaginario collettivo che l’alta moda di Capucci evoca nelle menti del grande pubblico», ha spiegato a MFF lo stilista 38enne che vanta un lungo passato da Calvin Klein. In passerella, allestita nel suggestivo
cortile d’onore di Palazzo Isimbardi, abiti in mini
organza strutturata ma anche tanti lunghi plissé
multicolore che sfruttano il peso impalpabile della seta stampata e della lycra per un effetto finale
demi-couture. A tutto ciò si aggiungono materiali preziosi, come jacquard e fil coupé, alternati
alla raffia, che animano virtuosismi sartoriali della tradizione ritemprati in chiave contemporary.
La palette, che va dai toni pastello fino al rosso
e al bianco e nero per abbracciare variazioni di
verde-blu, illumina pantaloni palazzo da portare
con la T-shirt sotto la giacca e dà vigore alla serie di short-dress su cui fanno la loro incursione
lavorazioni 3D.
Agnona e i cigni di Capote
Romantico by Erika Cavallini
Romantiche, altere e allo stesso
tempo discrete. Sono i cigni, le donne del jet set americano, e non solo,
che lo scrittore Truman Capote
amava frequentare. È a loro che si
è ispirato Simon Holloway per
creare il new look di Agnona. «Ho
immaginato una collezione per un cigno di oggi», ha detto il designer,
«due i concetti cardine di questa stagione, la fluidità e le strutture sartoriali
attraverso la mano croccante del lino e del cotone». Spazio quindi ai
lunghi abiti alle caviglie in diversi materiali stretch e giocati sull’alternanza
di color block. Tra i pezzi chiave il
cappotto Century in cashmere decorato con un cabochon realizzati in
guscio di tartaruga.
Frivolezza e senso della realtà,
echi vittoriani e praticità militare. Il
marchio Erika Cavallini, che si
rivolge soprattutto ai mercati russo, medio-orientale e asiatico, e
che si appresta a chiudere il 2016
con una crescita del 36%, punta
su una femminilità all’insegna del
contrasto. La nuova collezione,
frutto del mixage tra tailoring maschile e romanticismo, gioca con
i drappeggi di foulard che si fanno
top, impreziositi da sottili bretelle,
strizzando l’occhio a tocchi equestri vagamente fetish, scegliendo
poi i quadretti Vichy più sbarazzini
e costruendo abiti vaporosi attraverso l’affastellamento di fazzoletti
di tessuto.
Sara Battaglia diventa moda
I filati moderni di Sansovino6
Sara Battaglia lancia la sua prima collezione di abbigliamento dopo il successo della linea di borse. A
catturare l’attenzione, il denim elevato a tessuto nobile
di pantaloni palazzo portati
con camicie bianche dalla maniche over a balze, e
gonne couture panneggiate in total look. La chiave di
lettura è l’atmosfera atelier
della fine degli anni 50, in
cui i tessuti strutturati come cadi, cotone compatto
e organza, si complicano
di ruches, così da restituire
linee ondulate con applicati fiori di pelle, borchiati e
a laser, in un’armonia di
geometrie colorate e tagli netti.
La nuova stagione per il marchio Sansovino6 parte dal
knitwear innovativo, in cui compaiono pattern floreali e intarsi
grafici. Il brand, capitanato da
Edward Buchanan, gioca
svelando una collezione sviluppata partendo dallo studio
di jacquard leggeri, di maxi cardigan chiusi da una fusciacca,
di ampi pantaloni completati da
top scollati d’ispirazione 70s, di
abiti tipo sarong con campiture
di colori neutri o di T-shirt dress
con musi felini, che emergono
dalle lavorazioni tricot. A oggi il
brand può contare su 35 doors multibrand di primo livello, di cui nove in Italia e 26 all’estero, con una presenza
significativa in Giappone, Corea, Cina ed Europa.
Il remix ironico di Rossella Jardini,
tra Giorgio Sant’Angelo e Max Tilke
La multiculturalità di Giorgio Sant’Angelo e le sue creazioni geniali degli
anni 60 e 70. Così come le ricerche certosine di Max Tilke sui costumi tradizionali e il culto del dettaglio. Dietro all’allegria hippie-folk della nuova collezione
firmata Rossella Jardini c’è questo e molto altro. Si parte dalla bellezza
dei tessuti di alta qualità, come cotoni, popeline aerei, jacquard, rasi lavati,
crespi e pattern a righe o stampati pois, per lasciare spazio al bianco assoluto di abiti dai volumi generosi; a top, gonne e mini short realizzati in tulle su
cui appaiono nastri di gros grain e in alcuni casi nappine lungo gli orli. Il racconto si sviluppa sul clash di linee essenziali, pulite e un certo decorativismo
che inganna l’occhio in maniera inattesa. «Non subisco mai la pressione delle logiche commerciali, ma preferisco pensare a fare bei vestiti», ha spiegato
a MFF la stilista che ha avuto come mentore Franco Moschino, con cui
ha lavorato per tutta una vita. E anche per la nuova stagione non manca una
collaborazione con il mondo dell’arte, in particolare con il romano Fausto
delle Chiaie, che ha realizzato dei quadri su richiesta di Jardini. Scelti per
accompagnare una collezione che ha fatto centro con la sua essenza chic
e aristocraticamente ironica. (riproduzione riservata)
mercoledì 28 settembre 2016
MF fashion
Milano Moda Donna
V
Overview
Shenzhen, entra nel vivo il progetto
per un fashion hub internazionale
Shenzhen garment industry association, protagonista di un grande evento a Milano in chiusura di Milano
moda donna, si prepara a inaugurare una cittadella dedicata alla moda, tra spazi espositivi, atelier e location
produttive. «Le aziende italiane sono le benvenute», ha detto la presidente Shen Yong Fang. Mariangela Pira
S
henzhen si afferma sempre più come
una meta fashion della
Cina. L’85% della moda femminile prodotta in Cina si
trova infatti nella metropoli del
Guangdong. Che ospita oltre mille brand e circa 3.500 società. E
che si candida a meta ideale per
le aziende italiane che vogliono
mettere piede in Cina. «Con 2 mila
miliardi di dollari di fatturato solo
dell’indotto», ha spiegato a MFF
Francesco Fiordelli, ambasciatore per l’internazionalizzazione in
Italia e in Europa della Shenzhen
garment industry association,
protagonista nei giorni scorsi di
un grande evento a Milano in
chiusura di Milano moda donna
(vedere MFF di ieri). «Shenzhen
è in assoluto l’hub su cui puntare
per un marchio italiano alla ricerca
di produzione di livello ottimo».
Ed è per questo che le associazioni preposte al settore moda della
città lavorano per renderla il più
attraente possibile agli occhi delle
aziende europee. Per fare questo
l’associazione di Shenzhen sta
sviluppando una strategia a tutto
tondo, a partire dalla Shenzhen
fashion week, una piattaforma
per brand locali e internazionali
che sta diventando una delle più
importanti in Cina. Nel mese di
marzo dell’anno prossimo ci sarà
la nuova edizione, alla quale parteciperanno 83 stilisti provenienti
da tutto il mondo, non solo cinese.
La parola d’ordine è sperimentare
seguendo il tracciato intrapreso da
società che hanno sede a Shenzhen
come Marisfrolg, che da quando
ha messo piede in Italia acquisendo lo storico marchio Krizia,
ha collaborato molto con gli stilisti italiani. «Il mix tra Oriente e
Occidente offre sempre risultati
anche creare un database, una
piattaforma per l’interscambio e
supportare le esigenze delle aziende locali per internazionalizzarsi,
e per quelle straniere che vogliono andare in Cina». La Shenzhen
garment industry association, associazione non profit con sede
nella metropoli industriale situata
di fronte a Hong Kong, in questi
anni ha frequentato l’Italia con
continuità per abbracciare e imparare quel know-how e quella
tradizione che le nostre imprese
della moda rappresentano. «Lo
abbiamo fatto per rafforzare questo legame», ha continuato Shen
Yong Fang, «e anche il gemellaggio tra Milano e Shenzhen punta in
questa direzione». L’associazione
in Cina ha anche creato un centro
di ricerca del settore moda, per facilitare la formazione di una nuova
classe dirigente craetiva e manageriale capace di parlare il linguaggio
internazionale del fashion. (riproduzione riservata)
Ellassay è pronto ad acquisizioni in Italia
Un cuore cinese e uno sguardo rivolto al mondo. Potrebbe essere riassunto così lo spirito del marchio Ellassay che ha debuttato con il suo
universo purista e sosfisticato alla fashion week di Milano moda donna. A raccontare questo spirito è il volto di Xia Guoxin (nella foto
a lato a fine sfilata), caratterizzato da un sorriso aperto che racconta tutta la felicità di essere in Italia a raccontare la sua moda. «Al di là
della sfilata», ha detto a MFF, «è importante respirare l’aria della moda italiana in quanto possiamo imparare moltissimo da quella che in
tutto il mondo è considerata la capitale del fashion». Il suo è un famoso marchio di ready to wear deluxe, in Cina, e fa parte della holding
Shenzhen Ellassay fashion company, quotata nella borsa di Shanghai
dall’aprile del 2015. Lo stile del marchio si caratterizza per un mix di
eleganza e femminilità e il marchio recentemente ha portato in squadra Jean Paul Knott, uno dei maggiori protagonisti del design e della
moda internazionale, che per 12 anni ha lavorato con monsieur Yves
Saint Laurent in qualità di direttore dello sviluppo del prodotto. «Una
delle cose che mi sorprendono qui», ha continuato lo stilista, «è che
onnessi tra lole vostre case di moda hanno tanti dipartimenti, tutti organizzatissimi e connessi
ro. Da noi non è ancora così». Ma l’obiettivo della visita in Italia non è solo fashion. Il
management sta infatti anche guardandosi intorno, puntando a una collaborazione o
all’acquisizione di un’azienda italiana principalmente per assorbire know-how. Ellassay ha
oltre 500 punti vendita in Cina. Creato nel 1996 dall’estro dello stesso Xia, è oggi considerato a pieno titolo un marchio cinese in rapida ascesa. (riproduzione riservata)
sorprendenti capaci di stupire chi
è alla ricerca di un’ispirazione, di
novità», ha poi affermato la presidente della Shenzhen garment
industry association, Shen Yong
Fang. Ma Shenzhen non si ferma
con la fashion week. «Vogliamo
creare una città dedicata al settore
fashion e le aziende italiane sono le
benvenute», ha aggiunto. In realtà esiste già una struttura apposita
dove ogni azienda, ogni brand ha
i suoi loft dal design futuristico, in
quello che si candida a diventare,
tra atelier e spazi espositivi, il cuore del fashion made in Shenzhen.
«Mancano pochi step, ma stiamo
procedendo in maniera spedita e a
breve avremo questo satellite che
connetterà i due mondi», ha poi
precisato Fiordelli. «Vorremmo
primo sistema
Il
di informazione multimediale
per turisti e consumatori cinesi
nel 2016 diventa bilingue
e
inglese cinese
we
Italy
Sopra, alcune proposte dalla passerella di Ellassay
DRESSES 服装: DOLCE E GABBANA
of Italy to visit and to shop
N°13/SPRING/SUMMER 2016
第13期 / 2016年春夏
VI
MF fashion
Exhibition
mercoledì 28 settembre 2016
Finanza
Ferré veste Parma
Sarà inaugurata domani sera a Palazzo del Governatore «Ferré
e Comte-Dettagli. Grandi interpreti tra moda e arte», che porterà
in scena, in due differenti percorsi espositivi, circa 60 capi dello
stilista e le installazioni dell’artista svizzero. Alice Merli (Parma)
I
l patrimonio stilistico di Gianfranco Ferré, uno hanno conferito un valore aggiunto agli abiti, tra pezdei più grandi innovatori nella storia della mo- zi d’antiquariato, oggetti originali e pitture murali. Il
da italiana, torna al centro dei riflettori insieme secondo piano sarà invece dedicato a «Neoclassic»,
al talento artistico di Michel Comte, nell’ambi- curata da Jens Remes, Alberto Nodolini e Anna
to dell’exhibition «Ferré e Comte-Dettagli. Grandi Tavani, che racconterà i diversi linguaggi creativi
interpreti tra moda e arte», che sarà inaugurata do- di Michel Comte, tra shoots, dipinti e installazioni (il
mani sera a Palazzo del Governatore a Parma, per fotografo svizzero è legato al mondo della moda fin
rimanere attiva fino al 15 gennaio 2017. La mostra, dagli anni 70, per aver scattato le campagne per maipromossa dal Comune di Parma in collaborazione son del calibro di Ungaro, Chloé, Giorgio Armani
e Dolce & Gabbana, oltre a Ferré).
con Fondazione Gianfranco
«Ci siamo accorti che le collezioni
Ferré e parte delle iniziative
di Ferré erano in grado di racconvolte a valorizzare il territorio
tare la moda delle epoche passate,
in occasione del bicentenario
dallo stile Impero al Direttorio, fino
dell’arrivo di Maria Luigia
all’Orientalismo e l’idea della mod’Asburgo-Lorena a Parma,
stra e delle assonanze è nata proprio
sarà inedita poiché accoglierà al
da qua», ha spiegato a MFF Rita
suo interno due differenti perAiraghi, direttore della Fondazione
corsi espositivi: al primo piano
Gianfranco Ferré. «Un modo per
«Gianfranco Ferré e Maria
preservare il lascito creativo dello
Luigia: inattese assonanze»,
stilista, da noi reso oggetto di una
curata da Gloria Bianchino e
nuova interpretazione, studio e ricerAlberto Nodolini assieme alca». Tra i capi in mostra, figurano
la Fondazione, riunirà circa 60
Una
sala
della
mostra
«Ferré
gli abiti della collezione autunno-incapi del celebre stilista scome
Comte-Dettagli.
Grandi
verno 2003/04 ispirata a Napoleone
parso nel 2007 provenienti
interpreti tra moda e arte»
e quelli della fall-winter 1981/82 in
dall’archivio della Fondazione
omaggio al Giappone e ai Samurai,
che oggi conta 3 mila pezzi in
totale. L’allestimento, svelato nella giornata di ieri senza dimenticare i cappotti realizzati nel 2000 e la
in occasione della preview del progetto, ha sotto- sezione dedicata alla camicia bianca, capo icona dellineato una grande attenzione alle scenografie, che lo stile Ferré. (riproduzione riservata)
Goldman Sachs, il lusso si prepara
a un biennio stabile. Ed entro
il 2025 crescerà soltanto del 4%
Il prossimo biennio del lusso sarà all’insegna della stabilità, salvo poi riprendersi, senza correre, nel medio-lungo
termine. Secondo l’ultimo report pubblicato da Goldman
Sachs, infatti, l’alto di gamma nel 2016 è stimato a crescita zero mentre, l’anno prossimo, potrà arrivare a un
modesto +1%. E le cose non andranno benissimo nemmeno sul lungo periodo, considerato che, prendendo in
esame un lasso di tempo compreso tra il 2015 e il 2025 la
crescita sarà del 4% circa, cioè lontana dai fasti del passato. Naturalmente, all’interno dei macro-dati, il fermento
non manca e interessa sia i singoli brand che le dinamiche generali. Il primo segnale, sul biennio, lo forniscono
le aree geografiche, dove gli Usa segneranno un +4% sia
nel 2016 che nel 2017, l’Europa sarà a zero quest’anno e
a +1% il prossimo, il Giappone pareggerà l’ormai prossimo -2% con un successivo +2%, mentre l’Asia pacific,
stabile nel 2016, sarà spinta dalla middle class e dalle 2/3
tier city cinesi a un +2%. A trainare le vendite continueranno a essere sì i negozi tradizionali, ma l’e-commerce,
in crescita stimata dell’8% quest’anno, nel lungo periodo
vedrà tassi la propria marcia espandersi in double digit
abbastanza costanti. Per quanto riguarda i singoli attori,
invece, nel triennio 2015/18 la ricerca sottolinea una discreta performance di Kering, soprattutto con Yves Saint
Laurent, e sofferenze per i gruppi Prada e Richemont.
Mentre sotto l’aspetto di posizionamento è interessante notare come Gucci, ovviamente rimanendo nella parte
alta di pricing, sia migrata dalla categoria heritage a quella fashion. Per quanto riguarda la redditività, gli ebit per
il segmento dell’hard luxury continueranno essere mediamente stabili a circa il 17%, con Moncler (28%) in
testa e Hugo Boss (tra 9 e 10%) in coda. (riproduzione
Fabio Gibellino
riservata)
Manifestazioni
Espansione
IL SILMO CHIUDE
IN CALO (-1,3%) MA
MOSTRA I MUSCOLI
Desa Nineteenseventytwo
corre e debutta nelle shoes
I dati del semestre confermano un
momento d’oro per l’eyewear (+3%),
complici gli acquisti dei giovani
U
na frequentazione in leggero calo (33.791 visitatori a -1,3%)
ma un grande dinamismo tra gli stand. Il Silmo di Parigi ha
chiuso le sue porte senza troppi scossoni, malgrado il generale
calo di visitatori che quest’anno caratterizza tutte le grandi fiere francesi. Segno che il mercato dell’ottica è in buona salute. «Il primo
semestre ha mostrato una crescita intorno al 3% in Europa», ha spiegato
a MFF il direttore Eric Lenoir, «e anche quello mondiale è in aumento.
Uno dei fenomeni che spiegano questa curva in ascesa è l’utilizzazione
dell’occhiale da parte dei giovani, grandi fruitori degli smartphone che
favoriscono la miopia». Anche in Italia si registrano cifre in crescita nei
primi sei mesi, anche se non come l’anno scorso. «Il +4,7% nell’export
è un dato positivo anche se mostra un rallentamento dovuto allo scenario
economico internazionale. Nel futuro dovremo sempre più puntare sul
prodotto sofisticato, insistendo sul valore aggiunto del made in Italy»,
ha poi spiegato Cirillo Marcolin, il presidente di Mido e Anfao. In attesa di festeggiare, nel 2017, il 50esimo anniversario, gli organizzatori
del Silmo hanno messo l’accento sulla distribuzione, con la ricostruzione di uno Store dedicato alle innovazioni digitali che devono ormai
accompagnare i servizi tradizionali dei punti-vendita. Queste tecnologie applicate alla vendita di occhiali colmano la tentazione del cliente
di ricorrere al canale online, che si rinforza in certi paesi, come mostra
uno studio del gruppo GfK sul comportamento dei consumatori commissionato in tandem da Silmo e Mido. Lanciato due anni fa nei cinque
principali paesi consumatori, su un pannel di 6 mila persone, questo barometro dei trend viene presentato ogni sei mesi, in alternanza, sulle
due fiere. Anche se i canali di vendita tradizionali continuano dunque a
sedurre il consumatore, che apprezza i consigli del suo ottico, al quale
vengono ormai richieste nuove competenze, come quella di visagista,
l’on-line cresce comunque, soprattutto per i modelli da sole, in molti
paesi, come la Germania e l’Uk. «Ma non possiamo ancora parlare di
online boom», ha avvertito uno degli autori dell’inchiesta, Giampaolo
Falconi. La maggior parte dei clienti compra nelle grandi catene specializzate con un’eccezione per l’Italia, che preferisce (56%) i negozi
Silvia Manzoni (Parigi)
indipendenti. (riproduzione riservata)
Il brand turco di pelletteria da circa 68 milioni di fatturato
svela a Milano il nuovo progetto e guarda agli Stati Uniti
come mercato ad alto potenziale di sviluppo. Giulia Sciola
D
esa Nineteenseventytwo conferma la da oltre 225 milioni di lire turche di fatturato (circa
centralità della piazza milanese per la pre- 68 milioni di euro al cambio di ieri). Il gruppo Desa
sentazione delle nuove collezioni e arriva nasce nel 1972 dall’iniziativa della famiglia Çelet e
all’appuntamento dedicato alla spring-sum- oggi è una realtà quotata alla Borsa di Istanbul, che,
mer 2017 forte di una nuova categoria di prodotto, oltre al marchio omonimo, produce per alcuni dei
le calzature. Per la pribrand più significativi del
ma volta in calendario a
fashion system internaMilano moda donna con
zionale. L’azienda conta
la linea di ready to wear,
oggi tre siti produttivi in
lanciata tre stagioni fa e
Turchia e un network didallo scorso inverno estesa
stributivo che si estende
anche all’universo maa Italia, Germania, Corea
schile, l’azienda guidata
del Sud, Russia, Svizzera,
da Burak Çelet e affidaEmirati Arabi e Stati
ta alla creatività di Yossi
Uniti attraverso una reCohen scommette sulle
te di 150 multibrand che
forme pure, per total look
ospitano il marchio Desa
che diventano veri e propri
Nineteenseventytwo, cui
puzzle geometrici. A ispisi aggiungono 68 negozi
rare la collezione per la
Desa. «Italia, Germania e
prossima stagione calda è
Giappone sono i mercati
un viaggio alla scoperta di
con la maggiore incidenculture diverse, il cui punza sul nostro turnover»,
to d’incontro è un’idea di
ha continuato il numero
lusso understated. Che daluno dell’azienda, idenla prossima stagione calda
tificando invece gli Stati
potrà godere di una nuoUniti come piazza con il
va appendice. «Il footwear
maggiore potenziale di
Sopra,
un
look
Desa
Nineteenseventytwo
va a completare outfit che
sviluppo. Al via, infine,
puntano sulla qualità deluna strategia di potenziala manifattura, con la pelle che diventa un materiale mento del canale digitale, con il debutto, nei prossimi
portabile tutto l’anno. Siamo al lavoro per sviluppare mesi, di un portale e-commerce controllato dall’azienulteriormente la collezione di abbigliamento, in modo da, ma anche con l’approdo su piattaforme di insegne
da renderla forte sul mercato quanto le nostre borse», partner. Sempre per garantire al prodotto un ulteriore
ha raccontato a MFF Burak Çelet, ceo del gruppo sviluppo internazionale. (riproduzione riservata)
VII
MF fashion
mercoledì 28 settembre 2016
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Prezzo ieri
Abercrombie & Fitch 16,15
Avon Products
5,66
Coach
35,60
Coty
23,60
Estee Lauder
89,46
Fossil
28,49
Gap Inc
22,06
Guess
14,25
Iconix Brand Grp
8,11
Kate Spade & Co.
17,80
L Brands
73,09
Lululemon Athletica
63,94
Men`s Wearhouse
15,32
Michael Kors
47,94
Nike Inc
54,71
Phillips-Van Heusen 105,79
Polo Ralph Lauren
97,10
Quiksilver
0,46
Var.% % 12m
0,1
0,8
0,1
0,1
1,3
-1,0
-0,8
-0,1
1,3
-0,3
-0,1
-1,1
-0,1
0,6
-0,0
0,3
-
-22,5
75,6
29,7
-8,5
15,9
-49,1
-26,8
-31,6
-39,8
-5,0
-18,3
26,9
-63,3
18,2
-10,4
5,7
-7,4
-
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
Under Armour
V.F. Corp
Vince Hldg
37,56
71,54
26,74
38,71
56,42
5,76
2,1
0,3
0,3
1,1
-4,8
28,1
-4,5
51,1
-27,1
-17,1
56,1
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Cover 50
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
Luxottica
Moncler
Prezzo ieri
1,02
3,32
17,85
1,18
9,44
1,08
0,98
2,10
13,10
4,49
44,39
14,98
Var.% % 12m
-1,1
-0,4
-0,1
1,0
-1,0
1,6
-3,0
-2,4
2,5
-0,5
-24,7
-2,5
11,0
24,3
-37,0
4,2
-24,6
-45,1
-33,7
-84,9
-26,0
-6,1
Ovs
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Ynap
Zucchi
5,30
1,09
8,54
22,59
0,16
46,62
27,71
0,02
-2,1
-1,6
-2,3
0,5
-1,0
-0,8
0,3
-6,3
-12,5
-24,9
-17,6
-2,8
-38,4
-41,6
3,3
-56,6
Dati in euro
GERMANIA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
152,30
49,18
236,15
22,31
36,40
-0,6
-2,2
-1,8
-0,9
Prezzo ieri
Var.% % 12m
32,98
0,5 13,0
114,9
-49,3
35,2
4,8
24,3
Dati in euro
SPAGNA
Inditex
Dati in euro
FRANCIA
Prezzo ieri
158,90
362,15
178,95
151,85
167,55
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
-0,2 -1,4
-1,0 16,0
-0,5 28,1
0,1 3,2
0,5 11,9
Dati in pence
REGNO UNITO Prezzo ieri
Asos
Burberry Grp
Jimmy Choo
Mulberry
Next Plc
4.641,67
1.403,00
127,75
1.095,00
4.734,20
Var.% % 12m
-1,1
-0,4
0,6
-1,1
0,2
81,0
5,1
-11,9
20,4
-37,4
SVEZIA
Hennes & Mauritz
Prezzo ieri
246,90
Var.% % 12m
1,0 -17,6
SVIZZERA
HONG KONG
Prezzo ieri
Var.% % 12m
-0,7 -20,4
-0,5 -22,8
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Chow Tai Fook Jewellery 5,63
Esprit Holdings
6,51
Global Brands
0,83
L’Occitane
15,00
Prada
26,60
Samsonite
24,85
0,2 -10,2
0,8 6,5
-1,2 -49,7
-3,7 -9,5
-4,3 -15,6
1,2 -3,3
Dati in corone danesi
DANIMARCA
799,50
Pandora
0,7
1,8
Dati in yen giapponesi
Shiseido
2.708,00
0,6
1,3
Dati in real brasiliani
BRASILE
Dati in franchi svizzeri
58,75
272,40
Richemont
Swatch I
Dati in dollari Hong Kong
GIAPPONE
Dati in corone svedesi
Borsa
Alpargatas
9,91
-1,5 56,1
Iniziative
Ams corteggia Aurélie Bidermann
Il private equity che fa capo a Jean-Paul Bize, che ha recentemente rilevato
il marchio Tara Jarmon, sta lavorando per rafforzare il suo portfolio dove
compaiono già i gioielli couture di Poiray e le perle di Tecla. Beatrice Monterosa
N
uova mossa in casa Ams industries. Secondo quan- ai suoi gioielli dallo spirito moderno ed easy (recentemente ha
to risulta a MFF il fondo di investimento che fa capo aperto nella Big apple la seconda boutique monomarca, uno
a Jean-Paul Bize e che
spazio al 957 di Madison avenue).
ha messo recentemente le
Forte di un giro d’affari che, secondo
stime di mercato, si aggirerebbe tra
mani su Tara Jarmon, rilevando
gli 8 e i 12 milioni di dollari (tra circa
una quota di maggioranza del brand
7,1 e 10,6 milioni di euro al cambio
per una cifra non dichiarata (vedere
di ieri), il marchio di joaillerie easy
MFF del 21 settembre), sta lavoandrebbe a completare il portfolio di
rando per conquistare una quota
investimenti del private equity nel
significativa nel capitale di Aurélie
segmento luxury, dove compaiono
Bidermann, marchio di gioielleria
già gli storici gioielli haute couture
easy fondato dalla designer frandi Poiray e le perle di Tecla. (riprocese e diventato un fenomeno di
Sopra,
la
designer
Aurélie
Bidermann
duzione riservata)
culto tra Parigi e New York grazie
News
a cura di Ludovica Tofanelli
Piano assunzioni
by Showroomprivé
Chalhoub lancia
il beauty Ghawali
Showroomprivé
continua a crescere e si prepara a
espandere la propria
struttura. Il gruppo
di vendite online,
che punta a un giro
d’affari di 750 milioni di euro nel 2018
(vedere MFF del 30 marzo), ha infatti
annunciato che nel corso del 2017
aprirà 150 nuove posizioni lavorative,
delle quali 120 con contratti a tempo
indeterminato. La realtà e-commerce
(nella foto un’immagine), che conta
oggi circa 830 dipendenti, ha creato solo quest’anno 200 nuovi posti di
lavoro, ovvero 130 in più di quelli inizialmente previsti per il 2016.
Le fragranze orientali sbarcano all’interno di un concept store ad hoc
creato da Chalhoub. Il retailer del
Middle East ha infatti annunciato il lancio del nuovo format Ghawali e della
relativa linea di prodotti, aprendo a fine agosto, per testare il mercato, un
primo store al Festival city di Dubai,
al quale hanno fatto seguito il punto
vendita del City walk e tre negozi tra
Riyad e Jeddah che hanno visto la luce nelle scorse settimane. Obiettivo
del gruppo è quello di espandere il
concept in tutta la regione del Golfo
nei prossimi cinque anni, proponendo spazi dedicati ai prodotti derivanti
da fragranze orientali, tra cui profumi,
oli, incensi e creme.
Perry Ellis sfila
su Instagram
Scarpe & scarpe
battezza Àley
Una sfilata sui generis e tutta digitale per Perry Ellis. La griffe ha infatti
lanciato ieri l’iniziativa 100 pieces of
Perry, proponendo una formula personale del see now-buy now e
coinvolgendo una serie di influencer
da tutto il mondo per un Instagram
fashion show. I 100 protagonisti
dell’iniziativa, scelti dal brand americano attraverso un contest, hanno
infatti ricevuto alcuni capi Perry Ellis
della collezione fall-winter 2016/17
per creare dei look streetstyle da
pubblicare su Instagram. I prodotti, dall’abbigliamento agli accessori,
saranno resi immediatamente disponibili per l’acquisto, per garantire un
link diretto con il consumatore.
Var.% % 12m
Ferragamo, esce Ciucchi
Continuano le grandi manovre in casa Salvatore
Ferragamo. Il gruppo, fresco dell’approdo al vertice del
nuovo ad Eraldo Poletto, ha infatti annunciato che a far
data dal 31 dicembre 2016, il vicedirettore generale,
Sofia Ciucchi, da oltre vent’anni in nella maison, lascerà
l’azienda per perseguire una nuova sfida professionale di
natura imprenditoriale. Ciucchi detiene un pacchetto da
20 mila azioni ordinarie della società toscana.
Astley Clarke arruola Jones
Il marchio di preziosi
made in England Astley
Clarke, fresco di un primo round di investimenti
da parte dell’imprenditrice venezuelana Carmen
Busquets, ha annunciato la nomina di Dominic
Jones (nella foto), talento emergente e super cool della scena inglese, a
direttore creativo del marchio. Il debutto della prima collezione è atteso a febbraio 2017.
Azzaro, riassetto al vertice
Scarpe & scarpe, brand torinese attivo anche nella distribuzione in Italia,
lancia il nuovo format retail Àley. Uno
store format intimo e personale dedicato allo shopping femminile, dove
saranno presenti una serie di collezioni selezionate da Scarpe & scarpe.
Il primo punto vendita aprirà i battenti
domani a Roma, in via Tuscolana (nella foto un interno dello store), e sarà
seguito dagli opening di Bussolengo
e Mestre nel mese di ottobre.
Loris Azzaro si prepara al suo nuovo corso arruolando
Gabriel de Linage come chief executive officer. La griffe sta vivendo una serie di importanti cambiamenti sia a
livello creativo sia a livello manageriale. In estate, infatti,
i due direttori creativi Arnaud Maillard e
Alvaro Castejón hanno annunciato l’uscita di scena (vedere MFF del 2 giugno)
ed è ancora attesa la nomina di una
nuova guida stilistica (nella foto un look). Nel frattempo, l’ad Javier Abaroa,
alla guida della griffe dal 2012, ha annunciato le dimissioni per seguire nuovi
progetti personali. Al suo posto è stato
quindi chiamato de Linage. (riproduzione riservata)
La Rinascente lancia
#enjoythefrontrow
C’è un nuovo evento
da segnare nell’agenda
fashion. Si chiama #enjoythefrontrow ed è il
nuovo format organizzato da La Rinascente
che punta a far dialogare la moda con il cliente
finale grazie a una serie
di eventi speciali dall’11
al 15 ottobre. Per il mall di Piazza Duomo
Duomo,
che ha chiuso il 2015 con vendite a quota
337 milioni di euro, si tratta di un’iniziativa importante che segue progetti analoghi
sviluppati in occasione di altre eccellenze cittadine come quelle legate al design in
occasione del Salone del mobile di Milano.
«Da tempo volevamo trovare un modo
nuovo per avvicinare la moda e le sfilate al
pubblico finale», ha spiegato a MFF il ceo
Alberto Baldan (nella foto), «con questa
iniziativa, che va ad arricchire il palinsesto di eventi de La Rinascente, possiamo
raccontare lo stile delle grandi griffe e dare spazio ai talenti emergenti grazie alla
collaborazione con Cnmi-Camera nazionale della moda italiana e Unicredit (il
neonato progetto è infatti curato da Paola
Bottelli in tandem con FashionLab, l’incubatore di UniCredit e Cnmi, ndr)». A
raccontare la moda per l’autunno-inverno 2016/17 in un’ottica di see now-buy now
saranno marchi come N°21 di Alessandro
Dell’Acqua, Manuel Facchini, Giuseppe
Zanotti design, Francesco Scognamiglio,
Antonio Marras o Diesel solo per citarne alcuni. «Vogliamo dare ai nostri clienti
italiani ed internazionali la possibilità di vivere l’esperienza della fashion week che
normalmente è riservata solo agli addetti ai
lavori con la possibilità in più di acquistare, secondo le regole del see now-buy now,
direttamente le collezioni», ha continuato Baldan che evidenzia come l’esercizio in
corso sia in crescita rispetto all’anno passato quando c’era pure il volàno legato a
Expo2015. «Abbiamo scelto nomi importanti ma ci piace soprattutto pensare che
questa iniziativa sia un’opportunità anche per i giovani che potranno confrontarsi
con la clientela finale e viceversa il pubblico verrà a contatto con le nuove leve dello
stile», ha poi concluso il numero uno. A
inaugurare l’evento sarà una passerella collettiva con le proposte firmate dai talenti
di FashionLab tra cui spiccano San Andres
Milano, Marcobologna, Alberto Zambelli
o Daniele Calcaterra. Non solo, una selezione di altri brand, tra cui Leitmotiv o
Soloviere e Horo, il marchio selezionato nell’ambito del progetto incubatore
UniCredit Start lab, potranno esporre e
vendere, fino al 25 ottobre, le proprie creazioni all’interno dello spazio Annex
annesso a la Rinascente. (riproduzione riBarbara Rodeschini
servata)
moncler.com
Via Montenapoleone 1 | Via Della Spiga 7 — MILANO