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MF
fashion
il primo quotidiano della moda e del lusso
XXVII n. 123 - € 0,50
venerdì
24 giugno 2016
MFAnno
fashion
Direttore ed editore Paolo Panerai
24.06.16
I
UN MOMENTO DELLA SFILATA SPRING-SUMMER 2017 DI LOUIS VUITTON
ONLINE SU MFFASHION.COM
LE GALLERY FOTOGRAFICHE
DALLE COLLEZIONI UOMO
PRIMAVERA-ESTATE 2017
L’african
punk di
Vuitton
London calling e citazioni al
Continente nero per la collezione
disegnata da Kim Jones, che ha
trascorso in Botswana e Kenya
la sua infanzia. In pedana catene
al collo, zip, stampe zoomorfe
e pellami deluxe. Per uno show
dal risvolto social, grazie alla
campagna studiata con l’Unicef
#MAKEAPROMISE for South Africa
E
njoy this trip. Una voce come un brivido acid house, un ricordo degli S’Express nella colonna sonora
dal remix vibrante firmata Louis Vuitton. Che
promette una sfilata ad alta intensità di contaminazioni. God save La mia Africa, Sid Vicious e Continente
nero, una collisione estetica ad opera di Kim Jones, direttore artistico dell’uomo per la fashion house del gruppo
Lvmh. Che proprio in Kenya e Botswana ha speso la sua
infanzia. «C’è sempre qualcosa di Londra nascosto qua
e là», ha spiegato a MFF lo stesso Jones, «questa volta è
l’influenza del punk, sebbene attraverso l’Africa. Dove la
serie di ritratti Renegades di Frank Marshall con le gang
di biker del Botswana dipingono la fusione delle due estetiche disparate. Da aggiungere, l’eleganza francese di Louis
Vuitton». Colori scoloriti dal salone nel deserto, citazioni
sahariane nei capispalla, orecchie infilzate da spille da balia o con chiavi pendenti, quelle chiavi che forse apriranno
i lucchetti sulle collane massicce cosparsi di cristalli. Jake e
Dino Chapman hanno disegnato delle stampe zoomorfe per
continua a pag. II
Kering, niente cessione in vista per Puma
Parigi, domani parte Tranoï
François-Henri Pinault non vuole vendere Puma (vedere MFF del 6 novembre 2014).
Il numero uno del gruppo Kering è infatti tornato ieri sull’affaire che vorrebbe il colosso francese pronto a cedere lo storico marchio sportivo che ha chiuso il primo trimestre
del 2016 con un fatturato di 852 milioni di euro (+7,3% a valute costanti). Pinault ha infatti rilasciato una serie di dichiarazioni che mettono a tacere le ipotesi di cessione della
griffe sportiva, quanto meno non entro il 2018. In questo momento, infatti, il brand teutonico sta ricominciando a crescere, grazie anche a nuove iniziative come la linea Fenty
Puma by Rihanna firmata da Rihanna e portata in scena alla fashion week di New York.
Kering aveva rilevato la maggioranza di Puma nel 2007 al prezzo di 330 euro per azione.
Oggi invece le azioni del felino viaggiano sotto i 206 euro alla Borsa di Francoforte.
Nel bel mezzo della fashion week maschile, in scena fino
a domenica, Parigi punta i riflettori sul menswear aprendo la nuova edizione di Tranoï Paris. Il grande salone
francese prenderà il via domani con 200 marchi di moda
uomo e donna (in scena ci saranno anche le pre-collezioni femminili) divisi nelle due location del Palais de la
Bourse e della Cité de la mode et du design. Grande attenzione, come da tradizione, verrà data ai marchi di
ricerca, selezionati dopo uno scouting internazionale di
giovani talenti upcoming.
II
Parigi Moda Uomo
MF fashion
venerdì 24 giugno 2016
Nelle immagini, alcune proposte spring-summer 2017 create da Kim Jones per Louis Vuitton
segue da pag. I
l’occasione. Ecco giraffe sui trunk trasparenti, ecco elefanti sulle grandi borse a mano.
Nuove interazioni con il Monogram Savane
Ink e Dune. Tra zip sui pantaloni, check
mescolato a fantasie Masai. E collari in pelle come a un nuovo momento Sex pistols.
Doggy bad.
Giudizio. Potente e ricca, e anche con un risvolto social (vedere box a lato). Kim Jones
disegna una collezione dove la preziosità di Louis Vuitton si accresce di dettagli
intriganti. Un African beat che conquista. (riproduzione riservata)
Via a #MAKEAPROMISE for South Africa
Una campagna digitale virale, #MAKEAPROMISE for South
Africa voluta da Kim Jones in occasione della sfilata, per rendere
omaggio a quell’Africa dove ha trascorso buona parte della sua infanzia. Louis Vuitton e l’Unicef, dopo aver siglato a inizio anno una
partnership globale per supportare i bambini più bisognosi di tutto il
mondo con il bracciale Silver lockit (vedere MFF del 12 gennaio), rilanciano con una nuova iniziativa sociale perché Jones ha fortemente
voluto un impegno speciale per aiutare i bambini del Sud Africa. Per
tutto il mese, per ogni catenina o braccialetto Silver Lockit acquistato, i 200 euro normalmente devoluti da Vuitton verranno divisi: 100
euro andranno a Unicef South Africa e gli altri 100 euro verranno destinati alle altre emergenze internazionali. (riproduzione riservata)
Stefano Roncato (Parigi)
IL MITO ANIMALE Shows
DI RICK OWENS
L’estate indiana
Lo stilista crea un bestiario fantastico,
fatto di mitologici trichechi, vestiti
di panneggi street e bagliori di ex voto
I
am the warlus. Nuovi mastodonti. Sono creature imponenti e metamorfiche quelle tornite da Rick Owens per la primavera-estate 2017.
Sono uomini-tricheco. Vagano tumultuosi tra le Colonne d’Ercole del
Palais de Tokyo di Parigi, raccontando un’evoluzione intrisa di mitologia. Simbolismo rintracciabile nei miti esquimesi, che definiscono
l’animale come il Gran vecchio dei ghiacci vaganti, dalle innate capacità
soprannaturali. Così il designer usa una metafora zoomorfa per raccontare
il cambiamento. L’evoluzione e la mutazione. Dell’uomo, verso qualcosa
di sconosciuto e del corpo, modellato dall’abito. Corpo che cambia postura, grazie ai nuovi volumi delle giacche da lavoro crop dalle maniche più
lunghe del dovuto. Torso alzato e pantaloni cargo maxi che strascicano a
terra, come l’incedere del grande mammifero marino, gongolano doppi
moltiplicando il passo. Le T-shirt tunica in gazar di seta lavata e taffetà si
agitano in torchon impirolati come fasci muscolari, in panneggi ballonzolanti o baluginano di bagliori olistici come un ex voto. In un «cenno alla
poetica di Madame Grès», favorita da Rick Owens, che appare anche
nell’impiego del colore, nei gialli ocra, nell’arancio e nel bordeaux.
Giudizio. Il poema ecologico di Neil Young, con la sua After the gold
rush, fanno da colonna sonora a questo cantico alla natura, che eleva
Owens a signore del soprannaturale fashion. Pronto ad architetta re con
Adidas anche la nuova sneaker mirabilia Level runner. (riproduzione riserFrancesca Manuzzi (Parigi)
vata)
Qui sopra, il finale della sfilata di Rick Owens
e multicolorata
di Issey Miyake
Il soffio del Gange sulla collezione
di Issey Miyake. Drappeggi alla
Gandhi su mantelli che si dispiegano
su silhouette minimal, in una polarità
tra bianco e nero che riporta alle radici del mondo del creativo nipponico.
E poi Apoc-A piece of cloth, come
alle origini, e quelle increspature tonsur-ton che caratterizzano l’universo
stilistico del brand giapponese. Yusuke Takahashi disegna un guardaroba facile da portare, di una grande fluidità, tute strette da coulisse in vita, spolverini volteggianti, camicioni dal taglio lineare, giacche corte e leggere. I colori
irrompono in spot psichedelici, eredi della festa di Holy. Gli stampati sono stati realizzati a mano da artigiani nipponici che hanno sovrapposto tecniche diverse per ottenere queste colate pittoriche al alta densità riprese anche su
un borsone di tessuto.
Giudizio. Un viaggio nella spiritualità asiatica, una nuova forma di ieratismo per l’uomo di Miyake, ma anche un messaggio di allegria, più pop e spensierato, per un abbigliamento urbano che strizza l’occhio all’evasione.
In pedana da Yamamoto un Sandokan dal mood latino
Fanno un po’ paura, gli uomini di Yohji Yamamoto, con quell’aria imbronciata, la testa fasciata da larghe bende come fossero dei pirati di Mompracem. I nuovi Sandokan mescolano il loro guardaroba nonchalant di lino corredato da
djellaba oversize e giacche portate ampie, un mood latino, con camicie scure di piglio militare e un melange di gessati
e giacche nere che si sovrappongono, soprabiti decorati come murales con le scritte dello stesso stilista. Un Simon
Bolivar condito da pennellate
alla Jarmush, pieno di ironia, che sbeffeggia i cliché.
Catenine-amuleto penzolano
dall’abito, i foulard si drappeggiano sul capo e sul corpo per
dare un’energia più forte a queste silhouette che ibridano le
culture.
Giudizio. La tradizionale vitalità
di Yamamoto in una collezione
ritmata dalle opposizioni. Un
gringo un po’ giullare, che cela
sempre il sorriso sotto lo sguardo fosco.
MF fashion
venerdì 24 giugno 2016
Parigi Moda Uomo
III
Army & crafts à la
Van Noten
Camouflage, tessuti tapestry, lavorazioni
artigianali e decor sofisticati di frange
salgono sulla passerella immaginata
dal designer belga. Stefano Roncato (Parigi)
L
uce. Totale, abbagliante. Con quello sfondo costruito con muro di
vecchi fanali d’automobile. Milleduecento lampadine che esaltano le silhouette create da Dries Van Noten per la spring-summer
2017. Allungate, dalle spalle morbide, con tratti sportivi. Con una
fluidità che si mescola al rigore di tessuti tapestry ricombinati tra loro.
Una brotherhood con radici antiche e uno sguardo today. «Sono fantasie
che vengono da quadri fiamminghi del diciassettesimo secolo, ricomposte
nello stesso capo», ha spiegato a MFF lo stesso Van Noten, «con citazioni
all’arts and crafts nella realizzazione di maglieria iperlavorata e decorata». Frange di lana a tenda che scendono da un maglione, dal retro di un
giubbotto. O come applicazione sul lato dei pantaloni sotto i cappotti leggeri. Con un semi-gilet portato ton sur ton, uno di quegli elementi di stile
very Van Noten. Come il mix di camouflage rivisitato, per un esercito mai
agguerrito. Come la ricostruzione del jeans, sublimato con ripetizioni di
dettagli. Tra flash argentei, anfibi con fibbie anche sulla tomaia, bermuda
dalla morbidezza boxeur. Shoulder to shoulder, i modelli si sfiorano con le
spalle nella lama di luce sulla passerella, mente la marcia viene infiammata dagli Unkle con Burn my shadow. Brucia la mia ombra, ecco che torna
quel desiderio. Luce.
Giudizio. Una nuova, poetica e affascinante esperienza firmata Van Noten.
La giusta misura è davvero la sua cifra distintiva. Saper miscelare con un
occhio sofisticato ma mai freddo o ostentato. (riproduzione riservata)
Interviste
a cura di Silvia Manzoni (Parigi)
Montblanc rilancia negli accessori
Due storie denim
Il brand svela la collezione prodotta nel nuovo stabilimento di Scandicci, puntando
per G-Star Raw
sulla funzionalità: «È il nostro valore intrinseco... Bisogna sempre mirare all’uso, che
G-Star Raw ha voluto raccontare
due storie nella vita di un indumento
di jeans. La prima parla di un tessuto grezzo, di fabbricazione italiana, di
un blu profondo, che flirta con il grigio; la seconda di un ibrido bianco
calce, che lascia intravvedere delle
sfumature azzurrine dietro i numerosi
delavaggi che ne hanno fatto un abito quasi marziano. Lo stilista argentino
Airthor Throup (nella foto) che lavora da due anni come consulente
artistico del brand olandese in un progetto di ricerca, ha ancora una volta
spinto il denim a esprimere nuove personalità in questa capsule. Che, pur
portabile e distribuita in concept store
di punta dal mese di novembre, rivendica la sua carica sperimentale, fonte
di ispirazione per future linee più commerciali. (riproduzione riservata)
è l’espressione della modernità», ha detto il ceo Jerôme Lambert.
M
ontblanc sceglie Parigi e una se- Non ci si muove più come vent’anni fa, quando
rata festiva in una galleria d’arte la giornata di lavoro era scandita da spostamendel Marais per svelare la sua nuo- ti codificati: la macchina-l’ufficio-la casa. Oggi
va collezione di pelletteria, Urban
spirit, prodotta nello stabilimento di Scandicci
(Firenze) da poco ampliato, esempio dello spirito artigianale che da sempre anima la
maison. Davanti a celebrities internazionali, tra cui l’ambassador del brand
Luca Argentero, la maison ha messo
in scena 22 accessori di cuoio piccoli
e grandi, tra i quali porta-documenti,
borse per il lavoro e il week-end, zaini
con protezione anti-pioggia incorporati e due modelli di casco progettati
in partenariato con Bmw. Tutti in una
Alcune bag Montblanc e la soiré-evento
classica pelle nera ad effetto ciré, grazie a
un particolare trattamento, che ragala alla collezione un’eleganza atemporale e uno stile l’auto personale si usa sempre meno, i
cittadino destinato a durare nel tempo. «È quel- mezzi di trasporto si combinano, la citlo che volevamo: non essere vittime delle mode tà ha imposto nuovi tipi di mobilità e
passeggere», ha spiegato in questa intervista a di conseguenza sono necessari accesMFF il direttore generale Jerôme Lambert, sori che si adattino a questa urban life.
da tre anni ceo internazionale del brand. «Per Abbiamo dunque introdotto tutta una
noi invece il punto di partenza è la materia, che serie di elementi pratici in funzione di
dev’essere straordinaria ed il fatto di avere le questa trasformazione.
nostre equipe a Firenze è una fonte infinita di La funzionalità diventa duncreatività e di nuove idee. L’eccellenza dei ma- que l’elemento caratterizzante
teriali fa parte da sempre del dna di Montblanc, dell’offerta Montblanc?
perchè permette di trasmettere l’oggetto alle ge- È il nostro valore intrinseco. È proprio la nonerazioni future», ha aggiunto. «Ma se si vuole stra origine di fabbricanti di oggetti di scrittura
qualcosa di ancora più originale o che rispec- che ce l’ha insegnato: bisogna sempre mirare
chi un determinato mood, Montblanc offre una alla funzionalità, che è l’espressione della moserie di personalizzazioni (a Parigi era presente dernità.
Nicolas Ouchenir che ha decorato con elemen- Che posto occupa la pelletteria nel
ti di street art, ndr)».
fatturato di Montblanc?
Una collezione che corteggia un pub- Il 25%, ma è il settore che ha registrato la più
blico nuovo...
forte progressione e che si è sviluppato di più. Il
In un certo senso, ma è la società che è cambiata. 40% resta ancorato alla scrittura e il 25% all’oro-
Silvia Manzoni (Parigi)
logeria. I gioielli sono la porzione restante. In
Italia fatturiamo soprattutto con la pelletteria,
in Germania o negli Usa con le nostre penne.
Sappiamo che i tre settori convergeranno nel
futuro ripartendosi più equamente le vendite, anche perchè stiamo sviluppando nuove
partnership distributive con concept
store. È il concetto della locomotiva: preferiamo averne quattro
piuttosto che una seguita da quattro vagoni.
Lei parla di lusso maschile; è vero che l’immagine
di Montblanc resta
ancora molto legata all’uomo?
Non è un posizionamento imposto,
l’importante è di esprimere la dinamica e la
forza della creatività
senza alcuna rigidità. È
una questione di intensità. Una versatilità che
permette di giocare con i
codici, flessibile, in movimento.
Nel mondo d’oggi si scrive sempre
meno. Ne risentite nelle vendite delle vostre celebri penne?
Assolutamente no. La spiegazione è semplice:
nel mondo odierno che tende alla dematerializzazione, si ha voglia di lasciare delle tracce.
L’uomo ama lasciare una sua impronta tangibile e la numerizzazione lo impedisce. Così tutti
si portando dietro i propri quadernetti dove scrivere, prendere appunti, espimersi. (riproduzione
riservata)
IV
MF fashion
venerdì 24 giugno 2016
Nomine
Dior, tutto pronto per l’arrivo
di Maria Grazia Chiuri al timone
Secondo indiscrezioni il co-direttore creativo di Valentino
sarebbe pronto a volare a Parigi per dare nuova linfa vitale alla
maison di Bernard Arnault, rimasta orfana di Raf Simons lo
scorso autunno. L’annuncio è atteso dopo la sfilate couture delle
due griffe, il prossimo luglio, con il debutto a settembre a Parigi
con il ready to wear. Intanto i vertici del marchio romano che fa
capo a Mayhoola studiano il futuro, con la conferma di Pierpaolo
Piccioli come timoniere. Anche se Alber Elbaz starebbe
scaldando i motori, complice la vicinanza al fondo del Qatar
dopo il nulla di fatto di Lanvin. Giampietro Baudo e Fabio Maria Damato
M
aria Grazia Chiuri
pronta a diventare il
nuovo direttore creativo della maison Dior.
Secondo i rumors rimbalzati ieri all’indomani della sfilata uomo
di Valentino, l’attuale co-direttore creativo della maison romana
sarebbe pronta a rompere il sodalizio con Pierpaolo Piccioli per
volare alla testa della storica maison di avenue Montaigne da 2
miliardi di euro di fatturato, controllata da Bernard Arnault.
Sempre secondo fonti vicine alla casa di moda rimasta orfana lo
scorso anno dell’ex guida stilistica Raf Simons (vedere MFF del
23 ottobre), l’ufficializzazione della nomina dovrebbe arrivare a metà
luglio, dopo le sfilate dell’alta moda
parigina durante le quali si avvicenderanno a pochi giorni di distanza
le sfilate proprio di Dior, temporaneamente guidata da Lucie Meier
e Serge Ruffieux, e Valentino. Le
due griffe, contattate da MFF per
pronunciarsi in merito alla notizia,
hanno scelto di trincerarsi dietro
un rigoroso: «No comment», che
non fa altro che alimentare le indiscrezioni. Maria Grazia Chiuri
sarebbe la prima donna a prendere il posto di numero uno creativo
nella lunga storia di Dior. E soprattutto andrà ad aggiungersi a nomi
del calibro di Yves Saint Laurent,
Gianfranco Ferré, John Galliano
e lo stesso Simons, diventando, di
fatto, la seconda italiana a guidare
la creatività del marchio. Il debutto di Chiuri dovrebbe avvenire già
il prossimo ottore quando la griffe francese salirà in pedana durante
la fashion week parigina con il ready to wear spring-summer 2017,
con una collezione che punterebbe
a celebrare il 70esimo anniversario
Chiuri e Piccioli, partner creativi
per 20 anni e re Mida dei conti,
tanto da portare Valentino a
sfiorare il miliardo di fatturato
Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli sono una delle coppie creative più inossidabili del panorama fashion italiano
(nella foto in alto mercoledì sera alla fine della sfilata Valentino
uomo spring-summer 2017). Il loro matrimonio lavorativo è
prima di tutto un’amicizia che nasce negli anni 80 tra i banchi dell’Istituto europeo di design di Roma, dove condividono
passioni e visioni fashion. Finiti gli studi nel 1989 Chiuri entra
nell’ufficio stile di Fendi, dove dopo poco la raggiunge l’amico Piccioli destinato alla creatività degli accessori. Dopo quasi
una decade passata accanto a Silvia Venturini Fendi, nella label che poi diventerà di Lvmh, nel 1999 vengono avvicinati
personalmente da Valentino Garavani per ripensare gli accessori e la linea di occhiali della maison di piazza Mignanelli.
Inizia un matrimonio lungo e duraturo che li pota a collaborare a stretto contatto sia con lo stilista di Voghera che con
Giancarlo Giammetti, storico braccio destro del couturier. Nel
2003 vengono chiamati a supervisionare la diffusion line Red
Valentino, continuando a lavorare sugli accessori. Quando
esce di scena lo stilista nel 2007 e arriva al timone Alessandra
Facchinetti, la coppia Chiuri-Piccoli resta salda al redditizio timone dei borse e calzature. E quando esce di scena anche
Facchinetti nel 2008 diventano i soli direttori creativi del marchio romano. Che, grazie a una buona gestione manageriale e
a una creatività speciale, è riuscito a guadagnarsi un posto di
primo piano tra le maison e i gruppi del lusso internazionali.
Tanto che nel 2015 ha fatturato 986,9 milioni di euro (+48%)
e in forte crescita rispetto ai circa 370 milioni di euro del 2012,
anno che ha salutato l’ingresso di Mayhoola for investments
nella compagine societaria. (riproduzione riservata)
del New look, lanciato da monsieur
Christian Dior proprio nel 1947.
Quello che è certo è che Chiuri sarà
chiamata a dare un’identità precisa
alla maison francese che, aggregando anche le performance del beauty
a suo marchio, genera un turnover
di 5 miliardi di euro. E soprattutto
a dare un nuovo slancio ai conti che
nel terzo trimestre dell’anno, conclusosi a marzo, hanno segnato un
rallentamento delle vendite ferme
a 429 milioni di euro (+1%). Ma se
la notizia rimabalzata ieri non sembra aver causato troppa sorpresa
nell’atelier di Dior, lo stesso non si
può dire di piazza Mignanelli, sede
di Valentino. E il tutto arriva il giorno dopo l’annuncio dell’acquisto
da parte del fondo Mayhoola for
investments di Balmain. In queste ore i vertici del marchio da 256
milioni di euro nel primo trimestre
(+9,4%) e la proprietà sembrano
essere alle prese con il nodo successione. Il precorso quasi certo
sarà quello della direzione creativa
in singolo a Pierpaolo Piccioli, che
con Chiuri vanta un lungo passato
lavorativo comune (vedere box in
pagina). Ma all’orizzonte, almeno
nei progetti ancora top secret del
fondo, ci sarebbe un’altra idea ancora in fase embrionale. A bordo
campo starebbe infatti scaldando i
motori Alber Elbaz, rimasto orfano della sua Lanvin (vedere MFF
del 29 ottobre 2015) e venuto in
contatto con Mayhoola ai tempi
della possibile ingresso del fondo
nell’azionariato di Lanvin. E l’idea,
ai confini della fantamoda, potrebbe essere quella di un ingresso soft
del couturier a partire dal prossimo anno o magari soltanto per una
collaborazione sul redditizio business della couture. (riproduzione
riservata)
V
MF fashion
venerdì 24 giugno 2016
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Prezzo ieri
Abercrombie & Fitch 19,31
Avon Products
4,27
Coach
40,53
Coty
26,82
Estee Lauder
94,82
Fossil
30,38
Gap Inc
20,86
Guess
15,49
Iconix Brand Grp
7,21
Kate Spade & Co.
21,45
L Brands
68,98
Lululemon Athletica
71,70
Men`s Wearhouse
12,04
Michael Kors
50,91
Nike Inc
54,20
Phillips-Van Heusen 102,68
Polo Ralph Lauren
97,08
Quiksilver
0,46
Var.% % 12m
1,6
2,7
0,6
1,2
1,3
-0,7
1,2
1,2
0,7
1,8
0,5
0,5
1,4
0,2
-0,7
1,9
0,7
-
-16,0
-37,0
12,3
-16,1
8,4
-58,3
-46,4
-22,3
-72,9
-10,7
-20,5
6,4
-81,6
10,2
2,1
-9,7
-29,5
-30,3
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
Under Armour
V.F. Corp
Vince Hldg
33,65
62,51
26,69
38,27
64,78
5,41
4,0
1,7
-0,0
1,5
0,4
7,1
-9,5
-33,2
24,0
-13,8
-7,8
-58,6
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Cover 50
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
Luxottica
Moncler
Prezzo ieri
1,10
3,09
17,60
1,16
10,75
1,04
0,98
3,05
13,71
12,10
46,86
15,84
Var.% % 12m
1,1
-0,8
1,9
-0,1
-0,8
-2,4
1,5
2,7
1,5
2,7
-41,8
-21,5
2,0
0,9
-39,2
-23,1
-26,0
-15,2
-32,8
-62,2
-23,8
-8,3
Ovs
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Ynap
Zucchi
5,54
1,14
7,05
20,08
0,18
54,35
24,01
0,02
-0,8
1,6
0,9
1,8
-0,2
-1,1
2,4
-
0,4
-31,7
-46,5
-27,7
-40,9
-38,2
-23,2
-53,7
Dati in euro
GERMANIA
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
Prezzo ieri
123,50
56,37
206,35
25,33
26,20
Var.% % 12m
-0,2
0,7
-0,7
0,4
74,0
-46,0
43,6
11,9
-13,7
Dati in euro
SPAGNA
Inditex
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
31,01
1,9
1,0
Dati in euro
FRANCIA
149,10
341,40
153,50
144,60
170,65
0,6 -21,6
0,6 -4,5
1,2 -5,4
1,3 -15,4
1,3 1,0
REGNO UNITO Prezzo ieri
Var.% % 12m
3.843,94
1.109,00
1.037,00
5.511,93
-0,1 -2,1
-2,1 -33,9
0,3 14,4
1,0 -27,1
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
Dati in pence
Asos
Burberry Grp
Mulberry
Next Plc
Dati in dollari Hong Kong
HONG KONG
Prezzo ieri
Chow Tai Fook Jewellery 5,20
Esprit Holdings
6,00
Global Brands
0,70
L’Occitane
16,34
Prada
25,65
Samsonite
22,80
Var.% % 12m
-0,2
0,5
4,5
-2,7
-1,1
-34,2
-18,0
-58,8
-25,4
-33,0
-16,6
Dati in corone danesi
DANIMARCA
Prezzo ieri
Dati in corone svedesi
Pandora
950,00
1,2 31,2
SVEZIA
Dati in yen giapponesi
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
256,70
1,2 -24,5
SVIZZERA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Richemont
Swatch I
60,15
293,40
0,8 -23,4
0,1 -23,2
Hennes & Mauritz
Dati in franchi svizzeri
GIAPPONE
Shiseido
2.675,50
Var.% % 12m
-1,1
-7,4
Dati in real brasiliani
BRASILE
Alpargatas
Prezzo ieri
Var.% % 12m
10,25
1,8 25,3
Borsa
Anche Epson investe nella moda
e compra il 100% di Robustelli
Il colosso giapponese delle stampanti acquista la totalità dell’azienda italiana specializzata nella
produzione di macchine per lo stampaggio di tessuti d’abbigliamento alto di gamma. Fabio Maria Damato
P
er il gruppo giapponese Epson la crescita industriale dei prossimi anni passerà
attraverso la conquista delle attività legate al mondo della moda. Il colosso delle
stampanti, infatti, ha annunciato ieri di aver acquistato il controllo di Robustelli, società comense
specializzata nello sviluppo e nella produzione di
stampanti a getto d’inchiostro digitali per i tessuti d’abbigliamento d’alta moda. I termini del deal
non sono stati rivelati, ma come specificato dalla società, Epson ha acquisito il 100% delle quote
capitale della realtà italiana. Robustelli è stata fondata nel 1972 e oggi conta una forza lavoro di 25
Nella foto, una stampante tessile di Roubustelli
Partnership
Saloni
L’Orfeo versione Japan
in tour vestito Missoni
Bangladesh denim expo
raddoppia a novembre
La favola in musica di Monteverdi incontra il Teatro Noh e veste Missoni. Nasce
così Japan Orfeo, rilettura del capolavoro con un nuovo finale tragico creato
dal compositore giapponese Ryusuke
Numajiri, progettata dal regista Stefano
Vizioli con il direttore d’orchestra Arron
Carpenè. Per i costumi degli attori, la straordinaria creatività di Angela e Luca
Missoni (nella foto sopra) ha puntato sulla ricchezza cromatica e sui tagli audaci,
volendo dare una nuova concezione del
classico Orfeo. «La curiosità è nata appena
siamo entrati in contatto con l’entusiasmo
del regista e soprattutto degli artisti giapponesi», ha spiegato a MFF Luca Missoni.
«Con un costo di produzione di 125 mila euro a esibizione, l’Orfeo andrà in scena
il 7 e 8 ottobre al tempio di Tsurugaoka
Hachimango a Kamakura e il 12 e 13 ottobre 2016 al Metropolitan Concert Hall
di Tokyo», ha spiegato a MFF il regista
Vizioli. «Per la tournée italiana di questoprogetto meraviglioso, invece, bisognerà
attendere il 2017». (riproduzione riservaMaria Elena Capitanio (Roma)
ta)
Bangladesh denim expo si rafforza in vista
dell’edizione invernale. La fiera di Dhaka
lanciata nel 2014 e diventata in poco tempo un salone di riferimento del mercato
del jeanswear nel Far east si prepara per
l’appuntamento dell’8 e del 9 novembre
raggiungendo quota 100 espositori, tra cui
aziende di prodotti finiti e manifatture di
tessuti in denim,
provenienti dal
Bangladesh e
da altri 17 paesi nel mondo,
grazie al raddoppio degli
spazi espositivi. L’obiettivo
è di attirare
una schiera di
oltre 8 mila visitatori, sulla
base dei risultati messi a segno
durante l’ultimo appuntamento di maggio
(nella foto un momento) che ha catalizzato l’attenzione di più di 4 mila persone
interessate alle proposte di 50 aziende
provenienti da 13 paesi. «La fiera è diventata un evento atteso nel calendario
dell’industria del denim», ha commentato
il ceo di Bangladesh denim expo Mostafiz
Uddin. Secondo dati recenti il paese è il
secondo esportatore di denim verso l’Europa e il terzo verso gli Usa, per un giro
d’affari globale di 600 milioni di dollari
l’anno (circa 530 milioni di euro). (riproAlessia Lucchese
duzione riservata)
addetti per un fatturato annuale vicino ai 9 milioni
di euro. Come specificato nella nota diramata da
Epson, il colosso giapponese vuole sfruttare le sinergie tra le due società per aggredire un mercato,
quello della stampa tessile, che cresce a ritmi del
+25% ogni anno. Se le attività di ricerca e sviluppo di entrambe le aziende verranno fuse, i vertici
di Epson hanno precisato la volontà di aumentare
ed espandere le attività di Robustelli grazie alla sua
forza vendita e assistenza worldwide, con l’obiettivo di far correre i fatturati attraverso le attività
dello stabilimento situato alle porte di Como. (riproduzione riservata)
News
Bata, capsule
con Julien David
Rayne London,
arriva Esposito
Partnership fra Bata e Julien David per
la realizzazione di una capsule collection di sneaker (nella foto). Ispirate a un
classico modello del 1964, le nuove
debutteranno con la s/s 2017 e saranno decorate da un motivo grafico
ispirato all’onda di Hokusai.
Cidivertiamo, la società di calzature di lusso che fa capo a Giuseppe
Baiardo, già fondatore di Iris ed ex
presidente dei calzaturifici della riviera del Brenta, ha
affidato la guida del
suo marchio britannico Rayne London
a Ernesto Esposito
(nella foto). La scelta
operata dalla società specializzata in calzature deluxe è
stata suggerita dal curriculum dello
stilista napoletano, che in passato ha
collaborato con Sergio Rossi, Marc
Jacobs, Chloè e Louis Vuitton.
Lisbona, corre
Nuovo corso per
l’export di scarpe Fondazione Furla
L’export di calzature portoghesi ha
raggiunto nei primi quattro mesi del
2016 quota 608 milioni di euro di turnover, in crescita del 3,2% sui primi
quattro mesi del 2015. Se la tendenza, come tutto lascia presupporre,
continuerà anche nel resto dell’anno
il Portogallo registrerà il settimo anno consecutivo di crescita dell’export
calzaturiero, che peraltro assorbe il
95% della produzione. Intanto l’associazione di settore Apiccaps ha
firmato un accordo con la compagnia
aerea Emirates, che ha come obiettivo quello di agevolare e sostenere
l’internazionalizzazione delle imprese
calzaturiere lusitane.
Fondazione Furla (nella foto, Giovanna
Furlanetto, numero uno del gruppo Furla) dà il via al suo nuovo corso
con una guida inusuale, cioè sotto
la direzione
artistica di
Peep-Hoole.
Il numero uno del
Centro per
l’arte contemporanea
di Milano è
stato infatti
incaricato di ripensare mission e programmazione della stessa fondazione,
con inizio delle attività nel 2017.
VI
Dossier Pitti Immagine Bimbo
MF fashion
venerdì 24 giugno 2016
Saloni
Pitti bimbo, via al new look
La Fortezza da Basso accoglie a braccia aperte la fiera del kidswear, inaugurata ieri
con un riconoscimento speciale ai dieci miglior retailer internazionali per il settore
bambino. Sotto i riflettori la s/s 2017 di 498 espositori. Ludovica Tofanelli (Firenze)
F
Sopra, un look Stella Jean
irenze riapre le sue porte alla moda. Dopo aver chiuso in positivo
l’ultima edizione di Pitti immagine uomo, il capoluogo toscano dà
il via a Pitti immagine bimbo con un’area
espositiva di 47 mila metri quadrati e 498
marchi in esposizione. Un’edizione, la
numero 83 dedicata alle collezioni springsummer 2017, che sancisce un nuovo corso
in vista della ripresa del kidswear, in salita dell’1,7% a quota 2,688 miliardi di euro
(vedere MFF di ieri). Tra le novità della
kermesse dedicata alla moda bambino, sostenuta dal Mise-Ministero dello sviluppo
economico e dall’agenzia Ice-Agenzia per
la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, figura un
News
premio speciale per i retailer internazionali definiti the ones-to-watch, assegnato ieri
in occasione della cerimonia di inaugurazione della fiera nella Fortezza da Basso.
«Siamo lieti di premiare queste dieci realtà, che rappresentano la nuova frontiera
della distribuzione nella moda bambino a
livello mondiale. Quest’edizione di Pitti
immagine bimbo ci vede ancor più vicini
ai retailer sia italiani sia internazionali. Per
questo, oltre ad offrire un servizio club per
facilitare i compratori, abbiamo deciso di
premiare i migliori retailer». Con queste parole Raffaello Napoleone, amministratore
delegato di Pitti Immagine, ha sigillato il
forte interesse della fiera nel creare legami
sempre più stretti con i buyer e i retailer. Ad
Licenze
a cura di Milena Bello (Firenze)
Ice Iceberg
riparte dall’Italia
Rilancio della bimba e un business
plan che metterà al centro l’Italia, accanto all’Europa e ai Paesi arabi. Per
poi ampliare il proprio focus ai mercati del Far East in tandem con i progetti
del gruppo Gilmar. È questo il piano elaborato dalla pugliese Zero &
company, nuova licenziataria di Ice
Iceberg (nella foto due look) e che
a quest’edizione di Pitti immagine
bimbo presenta la prima collezione
del marchio sotto il nuovo corso. Sul
fronte prodotto, dopo un paio d’anni di assenza, torna la linea girl che si
presenta ampliata. La collezione sarà
distribuita nei paesi che rappresentano aree chiave per la linea adulto e quindi Olanda, Gran Bretagna, Russia e
paesi arabi, oltre al mercato domestico. «L’Italia per le prime tre stagioni peserà
per il 60% sul turnover con una copertura omogenea del canale multibrand»,
ha spiegato a MFF Pasquale Vendola, amministratore unico di Zero & company, già licenziataria di Cesare Paciotti e Carlo Pignatelli e che ora ha
aggiunto al suo bouquet anche Boy London. «In più c’è il progetto dei multibrand aziendale lanciato un anno fa», ha aggiunto, «si chiama Zeropiù ed è
una catena di negozi da 0 a 16 anni. Abbiamo inaugurato 14 store in Puglia e
Sicilia e nei prossimi tre anni vogliamo aprirne una trentina in Italia».
Boboli sale a +15% nel 2015/16
È l’Italia l’asso nella manica della spagnola Boboli. Il marchio di childrenswear
punta a chiudere a settembre l’esercizio fiscale 2015/2016 con un aumento del
15% del turnover rispetto ai 34 milioni di euro del bilancio precedente, archiviato peraltro già in decisa crescita (+18%). Il risultato è frutto del buon andamento
dei principali mercati di riferimento, in particolar modo dell’Italia, che rappresenta
il primo bacino estero per volume d’affari con una quota pari al 12% dei ricavi (il
dato si riferisce all’esercizio fiscale precedente ma è destinato ad aumentare).
«Oltre ai multibrand, da un paio di stagioni siamo entrati all’interno dei Coin e
ora abbiamo cinque corner, progetto che vorremmo incrementare», ha raccontato a MFF
Arancha Algas, ceo del marchio fondato
nel 1984 a Barcellona (nella foto un look), «la
nostra forza è il posizionamento sulla fascia
media». I progetti principali però riguardano
l’estero. Sul canale online, che negli obiettivi
dell’azienda raggiungerà il 10% del business
a medio termine, c’è in programma l’apertura della piattaforma inglese a settembre.
Nell’ambito della distribuzione più tradizionale, invece, il gruppo, già presente in Europa e
Asia (due anni fa ha aperto un ufficio in Cina)
guarda alle potenzialità dell’America latina.
«Abbiamo aperto una filiale in Messico», ha
aggiunto, «per seguire direttamente il mercato
messicano. In prospettiva, però, contiamo di
appoggiarci su questo paese per estenderci
a tutto il Sud America».
ottenere il riconoscimento sono Smallable,
concept store parigino, Barbara Frères,
presente in Germania con tre punti vendita, insieme all’italiana Pupi Solari con i
suoi spazi a Milano e Genova. Sul podio
anche due realtà UK, Harrods, che vanta un reparto bambino con 11 aree mini
superbrand, e Children’s salon punto di
riferimento per le vendute online del childrenswear. Doppietta anche per gli Stati
Uniti con la catena Neiman Marcus e la
californiana Bel bambini. A chiudere il
cerchio, una realtà del Middle-East come
Katakeet, player degli Emirati Arabi, il
department store coreano Shingsegae e il
multibrand giapponese Sayegusa. (riproduzione riservata)
Cwf cresce con
Zadig & Voltaire
e corre in Italia
Il gruppo francese amplia la rete
di multibrand e punta a conquistare
due nuovi marchi. Matteo Minà (Firenze)
C
Frankie Morello
junior guarda ai
10 milioni di euro
Dopo aver acquisito lo scorso maggio il controllo del marchio Frankie
Morello (vedere MFF del 20
maggio), Fmm estende anche al
childrenswear il suo concetto reborn
con cui ha impostato il rilancio della
linea adulto. Primo passo in questo
senso è stato l’ampliamento della linea a taglie piccole con il lancio, a
partire dalla p/e 2017 della bimba,
fino a ora assente dalla collezione.
«Abbiamo lavorato sul posizionamento, più alto rispetto al passato ma
rendendo allo stesso tempo i prezzi
più competitivi», ha spiegato a MFF
Angela Ammaturo, ad della Fmm,
«e abbiamo aggiunto anche la declinazione bimbo della capsule Maison
Morello composta da una ventina di
capi da cerimonia. In cinque anni prevediamo di raggiungere un turnover
di 50 milioni di euro con il marchio
Frankie Morello, di cui il 20% generati dal segmento junior». La strategia
sarà quella già evidenziata per l’adulto: l’apertura di monobrand di cui il
primo sarà a Milano, che ospiteranno anche la linea bambino, affiancati
da corner. «Questi spazi si aggiungeranno ai sette monomarca in Cina e
alla distribuzione worldwide del marchio, mentre il prossimo passo sarà
il mercato nordamericano. E poi ci
concentreremo anche sulla comunicazione, partendo dall’Italia», ha
concluso. (riproduzione riservata)
wf-Children worldwide fashion accelera sul retail, con focus sull’Italia, e presenta a Pitti immagine bimbo la nuova
licenza mondo per il kidswear con Zadig&Voltaire (vedere MFF dell’11 aprile). Il gruppo francese specializzato nella
moda bimbo di alta gamma da 160 milioni di euro di ricavi 2015 (con
export dell’80%) ha da poco perfezionato sia l’apertura in franchising
di un punto vendita Billiesmarket a Martina Franca (Taranto), concept store dei marchi di proprietà Billieblush e Billybandit. Ma anche
gli opening del format plurimarca Kids around, che accoglie alcuni
dei brand in licenza al gruppo, a Roma (vedere MFF del 26 maggio) e
a Malta, ed è pronto ad aprirne altri due-tre in autunno, tra cui Milano
(diretto) e Nuova Delhi (in partnership). Per il prossimo anno l’azienda
guarda ancora al mercato italiano, mettendo nei piani opening di proprietà a Venezia e a Firenze. Sul fronte della neonata licenza, Cwf, che
segue sia lo sviluppo dello stile che di prodotto e distributivo, si focalizzerà sulla collezione bambina, che oggi rappresenta circa il 70% delle
vendite. «Puntiamo molto su questa nuova partnership, specialmente
su un target 8-10 anni (la proposta per la primavera estate 2017
che si ispira alla prima linea spazia da un mese di vita a 16 anni,
ndr), perché complementare rispetto ai nostri marchi», ha spiegato a
MFF Barbara Gendre, marketing e communication manager del
gruppo. «La label sarà presente anche nei Kids around che apriremo
il prossimo anno». Ma non è tutto
in casa Cwf. La società d’Oltralpe,
orfana da inizio anno della licenza
kidswear con Burberry, sta lavorando per rimpiazzare i fatturati.
«Non possiamo ancora stimare a
quanto si chiuderà l’esercizio in
corso, la nostra presenza qui in
Fortezza da Basso con sei marchi (tra gli altri anche Little Marc
Jacobs, ndr) vuol essere un segnale di grande investimento da parte
dell’azienda. Stiamo definendo due
nuove licenze con brand internazionali, ancora top secret, che ci
auguriamo di poter presentare il
prossimo autunno-inverno», ha Un look firmato Zadig &
concluso la manager. (riproduzio- Voltaire prodotto da Cwf
ne riservata)
venerdì 24 giugno 2016
MF fashion
Strategie
Original marines
si rafforza nella
distribuzione
Alcune immagini della campagna Ferragamo mini
Debutti
FERRAGAMO
DIVENTA MINI
La maison toscana presenta le
versioni per i più piccoli degli
iconici modelli Vara, Varina e Driver
S
alvatore Ferragamo lancia la nuova label Ferragamo Mini
dedicata al kidswear. Presentata ieri a Firenze in occasione di
Pitti immagine bimbo, la nuova capsule collection di calzature e accessori (in passato erano presenti solo alcuni pezzi
in collezione) è rivolta a bambine e bambini dai 3 agli 8 anni. La proposta, che esalta il fascino romantico e moderno dell’estetica della
maison fiorentina, presenta una rivisitazione in versione mini di pezzi
iconici del brand. All’interno i modelli di calzature Varina e Driver,
una variante di borsa Vara, ma anche sneakers e zainetti. La capsule
in piccole taglie fa parte della collezione pre-fall 2016/17 e sarà disponibile nei negozi del brand già da luglio. Il lancio di Ferragamo
Mini è accompagnato da un video girato a Parigi che è stato svelato ieri sera durante la presentazione e che sarà veicolato a partire da
fine agosto prossimo. All’interno alcuni bambini, rispecchiando in
modo allegro e spensierato i look della mamma e del papà, giocano
a nascondino dietro tende, poltrone e cuscini senza però riuscire a
restare nascosti a lungo. L’advertising è incentrata sull’eleganza che
non ha età e può essere anche sinonimo di divertimento, mettendo in
risalto quel senso tipico di italianità che fonde bellezza, artigianalità e creatività con un tocco originale di gioco e ironia. (riproduzione
Matteo Minà (Firenze)
riservata)
Espansione
Mafrat, 100 store
Quore entro l’anno
Mafrat vede il traguardo dei
100 store entro la fine del 2016.
Il gruppo pugliese è pronto a
inaugurare altre 18 vetrine del
format multibrand Quore, che
affiancheranno gli 82 già aperti
in Italia. «L’obiettivo è di inaugurare ogni anno 30 boutique
e contiamo dall’anno prossimo di valutare delle possibilità
anche all’estero», ha dichiarato a MFF Mario Totaro, amministratore delegato di Mafrat. «Ci stiamo concentrando
su mercati come Iran, Corea del Sud, Medio Oriente e
Russia». L’azienda, a Pitti immagine bimbo con le licenze Laura Biagiotti dolls (nella foto un look), Ferrari e
Gianfranco Ferré, plaude all’ingresso di Philipp Plein nel
marchio Billionaire couture, di cui è da tempo licenziatario
per il kidswear: «È un’ottima sinergia tra due imprenditori e siamo pronti a unire le nostre forze a quelle del team
individuato da Plein», ha concluso Totaro. (riproduzione
Alessia Lucchese (Firenze)
riservata)
Original marines si riappropria del suo Dna,
presentando a Pitti immagine bimbo la sua
collezione primavera-estate 2017, corredata da una
serie di capsule collection speciali e da un maxi
piano per la distribuzione. Ad animare l’evento
del brand, che ha chiuso il 2015 con un fatturato
di 218 milioni di euro in
linea con l’esercizio precedente, è Luis Esquivel,
bambino di 5 anni noto
per essere già un prodigio
della matematica (sopra
un momento dell’evento).
Original marines celebra così il piccolo talento
hawaiano, dando al contempo spazio a un’altra
vivace mente in miniatura. Il brand ha presentato
come novità per la stagione una capsule collection,
prima iniziativa del neonato progetto Kids for
Kids, realizzata con l’artista di 9 anni Aelita Andre.
«Aelita è una bambina dal
talento incredibile, abbiamo creato questi capi con
lei riprendendo le sue tele, che sono state esposte
anche al Moma di New
York, per trasformare i
suoi tratti in stampe», ha
spiegato a MFF il brand
manager Livio Di Renzo.
«Con questa stagione riprendiamo il nostro Dna
e la capacità di interpretare le licenze, come quelle
tradizionali con Minions
e Mini Pony, alle quali
abbiamo aggiunto quella nuova con Trolls», ha
poi continuato. Original
marines, che vanta sul territorio nazionale 530 punti
vendita in franchising e 67
diretti, assieme a 130 store
tra Europa, Asia e Africa,
ha infatti in cantiere un
maxi piano che prevede dieci aperture negli
Emirati Arabi con la società Lifco, 30 nuovi store
nell’Europa dell’Est e due
nuovi opening Iran, dove
ha aperto la prima vetrina
ad ottobre 2015. (riproduzione riservata) Ludovica
Tofanelli (Firenze)
Dossier Pitti Immagine Bimbo
VII