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MF fashion il primo quotidiano della moda e del lusso
Anno XXVIII n. 019- € 0,50
Direttore ed editore Paolo Panerai
26.01.17
UN MOMENTO DELLA SFILATA HAUTE COUTURE DI VALENTINO
ONLINE SU MFFASHION.COM
TUTTE LE GALLERY FOTOGRAFICHE
DALLE COLLEZIONI READY TO WEAR
UOMO FALL-WINTER 2017/18
La mitologia purista di
Valentino
Per la sua prima sfilata d’alta moda in singolo, Pierpaolo Piccioli sceglie un linguaggio
esteticamente pulito. Citando il mondo ellenico e i rituali atemporali della haute
couture. «Piccoli gesti che rendono unico questo sogno, che ho voluto glorificare
ambientandolo in una Wunderkammer contemporanea, vestita di opere d’arte», ha
detto a MFF
MFF,, «ho voluto un’alta moda ridotta all’essenza pensata per essere vissuta»
U
na sala spoglia. Un coffret di meraviglie
moderniste. Una wunderkammer minimalista decorata con opere monumentali
della Tiroche DeLeon collection. Che rendono le sale dell’Hotel Salomon de Rothschild simili
a una galleria d’arte moderna. Nell’aria le musiche
di Alexander Desplat, create ad hoc per il défilé,
pentagrammi dal potere narrativo delicatamente
intenso. Parte da qui Pierpaolo Piccioli per la sua
prima sfilata couture di Valentino in singolo dopo
la separazione da Maria Grazia Chiuri volata al timone di Dior. E sceglie un linguaggio di semplicità
estrema, dalla pulizia ellenica. Citando il fascino della mitologia greca e i piccoli gesti che rendono unica
la haute couture. «Ho voluto un’alta moda ridotta
all’essenza, pensata per essere vissuta nel tempo...
Sono partito dal sogno che ci accomuna tutti e che
definisce il nostro io più profondo», ha spiegato a
MFF il designer a poche ore dallo show. «Il sogno
non ha un tempo, è qualcosa di eterno un po’ come
sono i miti greci che raccontano il nostro inconscio,
le nostre pulsioni, i nostri sentimenti. Un po’ come
continua a pag. II
Parigi, gli show perdono un giorno
Vivarte cede Naf Naf
Le sfilate parigine del prêt-à-porter si assottigliano, annullando l’ultima giornata, quella del
mercoledì. Questo è quanto è emerso dal calendario provvisorio diffuso ieri dalla Fédération
française de la couture du prêt-à-porter des couturiers et des créateurs de mode. I défilé della
donna per l’autunno-inverno 2017/18 prenderanno infatti il via martedì 28 febbraio con il big
name di Saint Laurent per chiudersi martedì 7 marzo con la sfilata di Louis Vuitton, che normalmente apriva la giornata del mercoledì, seguita poi da Moncler gamme rouge e da Miu
miu. Secondo il nuovo schedule, invece, martedì vedrà la concentrazione di big names, considerando l’avvio della giornata con Chanel e il prosieguo con il marchio del gruppo Prada e
con la maison ammiraglia di Lvmh. Conseguentemente il calendario ha visto diversi spostamenti. Confermata la presenza di Kenzo, nella serata di mercoledì, con un evento speciale.
Vivarte continua a navigare in cattive acque. Dopo la vendita di Kookai, Chevignon e Pataugas, il gruppo francese
porta avanti il suo piano di ristrutturazione preparandosi a dire addio ad altri suoi due marchi, Naf Naf e André.
Vivarte, che è controllato dai fondi Oaktree, Alcentra,
Golden Tree e Babson, progetta inoltre di tagliare 600 posti di lavoro. La compagnia, che manterrà nel segmento
calzature i brand Minelli, San Marina e CosmoParis, potrà contare per il polo moda solo su Caroll, mentre La
Halle e La Halle aux Chaussures si fonderanno.
II
MF fashion
Parigi Haute Couture
segue da pag. I
giovedì 26 gennaio 2017
Couture digitale à la
è l’alta moda, un universo sospeso dove il tempo è
annullato grazie a piccoli rituali che la rendono unica. E sono proprio questi piccoli momenti che ho
voluto celebrare e glorificare». In una collezione che
predica una semplicità formale e un decorativismo
delicatamente timido. I nomi dei 59 abiti evocano un
Olimpo purista di divinità, che camminano eteree su
sandali bassi dalla suola importante e dalle fasce di
coccodrillo. Sono Galatea, una tunica cipriata ricamata di strass e micro paillettes ton sur ton, velata
da una nuvola di tulle. Sono Artemide, in cappotto
double ricamato di micro piumette a creare simboli
zodiacali e animali fantastici. Sono Leda, una cappa
squadrata su cui compare un volo di grifoni, e Tiche,
trionfo immacolato di fiori di cotone intagliati a mano
e ricuciti su un’anima di organza. E ancora Apollo,
un dress realizzato con trecce di chiffon che esplorano 15 tonalità di giallo. E via verso Armonia, Era,
Prometeo, Iride, Anteros o Aletheia. In in trionfo di
pieghettature scalpellate nel tessuto, di ricami cristallizzati e di intarsi fiammati, di plissé, soleil e piatti,
abbinati tra di loro con screziature delicate. Di metri
e metri di rouches e volant nelle sfumature delicate
di rosa o di semplici forme elementari esplorate per
create tuniche severe e manti rigorosi. In un racconto scevro da orpelli che svela il cuore dell’alta moda.
Come Demetra, una tunica di organza brinata e ricamata da un trionfo di paillettes iridescenti e cannette
di vetro, velato da un manto di chiffon. Ricordando
il rituale con cui vengono gelosamente conservati gli
abiti negli atelier.
Maison Margiela
Per la collezione Artisanal del marchio di Otb, Galliano
immagina un lavoro antropomorfo partendo dai selfie
e dai filtri che dominano i social media. Creando una
collezione decorata da broderie scarabocchiate, volti
umanoidi e richiami agli emoticons. Giampietro Baudo (Parigi)
U
na realtà sempre più velata dai filtri e scritta da
simboli piuttosto che da parole. Nella sua indagine-esplorazione sul contemporaneo, John Galliano
accompagna la Maison Margiela in un viaggio
nella realtà digitale, facendo varcare ai capi dell’etichetta
Artisanal quelle porte invecchiate che troneggiano a fine
passerella. Sono il simbolo di un passaggio alla scoperta
di un universo tutto nuovo, digitale. Fatto di selfie, di filtri Instagram capaci di modificare la realtà, di emoticons
usati al posto frasi, di faccette buffe à la Snapchat e di disegnini childish. Il racconto del creativo di Gibilterra per
la griffe della Otb di Renzo Rosso inizia da qui, e in particolare da uno degli ultimi abiti dello show: un semplice
coat di pelle white su cui si appoggia una nuvola di tulle nero. Drappeggiata, ripresa, modellata e ricamata a creare
un volto umanoide. Ed è l’elemento umano a punteggiare
tutto lo show. Dalla faccia intagliata e nata da progressive
sovrapposizioni sulla tunica scivolata, al pizzo matericorustico da cui occhieggiano individui sconosciuti fino allo
spolverino di tulle invisibile, istoriato con ricami che mimano scarabocchi infantili, come fatti a mano libera sullo
schermo, e linguacce arcobaleno. I simboli dell’oggi assurgono a decori preziosi, che si tratti di cuori scarlatti creati
da macro frammenti di cristallo o di cuori tenuti sotto chiave. Ogni creazione nasce dalla sovrapposizione progressiva
di strati. Svela il suo scheletro di cuciture. Mostra la struttura. La parola di stagione è Décortiqué, perchè ogni creazione
viene scorticata e ridotta alla sua struttura essenziale. A punteggiare lo show la liaison con l’artista Benjalmin Shine. In
un rincorrersi di tessuti maschili, dalla mano autentica e
arcaica, di superfici delicatamente romantiche, tra pizzo e
sangallo, e di acuti folkish, che arrivano da paesi lontani
o dalla vicina Olanda. A scandire un pentagramma dalla
drammaturgia intensa, capace di evocare un racconto romanticamente struggente e sofferto.
Giudizio. Poetica e teatrale, la couture Artisanal di Maison
Margiela affidata alla matita di John Galliano si conferma
un outsider rispetto al coro di queste giornate. Ogni abito è
un concept. Ogni creazione aiuta la riflessione. E ogni singolo pezzo mette in luce la maestria degli atelier ma anche la
creatività funambolica dello stilista. Che mai come in questa stagione aggiunge agli abiti una riflessione introspettiva.
Che seduce. (riproduzione riservata)
Le stagioni secondo Gaultier
Alcuni look Valentino haute couture
Giudizio. In una frase de La tempesta di William
Shakespeare è racchiuso lo script della stagione:
«Noi siamo fatti della stessa materia con cui sono
fatti i sogni». Ed è un sogno quello che sta vivendo
Pierpaolo Piccioli, alla sua prima couture in singolo. E alla sua terza sfilata in tre settimana dopo la
pre-fall svelata a New York e l’uomo battezzato la
scorsa settimana. «Non sento la pressione... Ma vivo l’opportunità di potermi esprimere e di poter fare
quello che ho sempre voluto. Non penso al successo,
sono solo felice». E tutta la collezione di Valentino
respira la stessa leggerezza gioiosa. Iniziando una
nuova strada di eleganza, dopo i consensi raccolti sul ready to wear. L’insieme couture perde certi
decorativismi del passato e sperimenta una strada
differente, essenziale. Forse ancora più fedele al
lavoro del fondatore. Con un messaggio forte. Di
chic estremo, di raffinatezza pulita. Che colpisce
al primo sguardo e conquista. (riproduzione riserGiampietro Baudo (Parigi)
vata)
Il couturier immagina un racconto dedicato alla primavera e all’estate,
celebrando una femminilità libera e sorridente. Vestita di colore, fioriture
improvvise, richiami all’arte e un tocco di sensualità. Silvia Manzoni (Parigi)
M
ancano solo le note di Vivaldi, alle quali Jean-Paul Gaultier
preferisce degli hit della tradizione popolare francese, e poi l’immersione negli avvicendamenti climatici di stagione è completa.
Passati i mesi tristi, lo show si apre nella bella stagione, al riparo
dal freddo, ma non da qualche temporale. In testa dunque un foularino portato come un turbante, che mette del pepe ai completi pantalone rigati, dai
quali occhieggiano camicie a larghi stampati fioriti. Man mano la temperatura si scalda. I fichu sono sostituiti da cappelli a tesa piatta e sotto la giacca
s’intravvede il luccicare di un reggiseno. Le gonne alzano il tono, cominciano a danzare, la schiena si svela incorniciata da bretelle preziose, le forme
dei pantaloni si allargano e diventano fluide, in briosi verdi e blu. E i fiori
sbocciano: sono anemoni, margherite, girasoli e papaveri su tute e dress, su
collier e drappeggi di un peplo sinuosamente asimmetrico. Opulenze latine
e stravaganze pittoriche (Vincent Van Gogh e Gustav Klimt vengono citati sullo stesso abito) per una dea Cerere dall’incedere giocoso e sexy. La
dea dei campi scende dal cielo a fine sfilata e muovendo passi di danza celebra le sue nozze campestri facendosi portare all’altare su una carriola di
ferro di gusto neoromantico.
Giudizio. Tra spighe (raccolte in un corsetto di pelle d’oro), corolle e frange, la collezione è un debordante omaggio ad una femminilità campestre e
libera, una favola d’estate per ritrovare il sorriso. (riproduzione riservata)
Due look Jean-Paul Gaultier
MF fashion
giovedì 26 gennaio 2017
Parigi Haute Couture
III
Viaggio nel jet-set
egiziano con Saab
Lo stilista rende omaggio a un certo divismo
anni 40 e 50, ricordando figure iconiche di quel
periodo per la cultura mediorientale. Immaginando
sofisticate lady vestite di taffetà e di tulle, brodée
con vistosi frammenti di luce. Giampietro Baudo (Parigi)
J
et-set sulle rive del Nilo. In un’epoca d’oro dell’Egitto moderno, tra
gli anni 40 e gli anni 60. Quando
frammenti di cultura egiziana, libanese e siriana si fondevano per scrivere un
nuovo capitolo di stile. Avendo nella memoria foto della cantante Oun Kalthoum,
dell’attrice Hind Rostom, della star Fatem
Hamama o dell’attivista-femminista Doria
Chafik. Donne dal fascino dirompente,
dall’eleganza mediterranea e dalla seduzione provocante. È a loro che guarda Elie
Saab nel creare la sua nuova couture. Che
si muove sotto un maestoso colonnato di
marmo immacolato, dalle linee squadrate e minimali, ricreato tra i fregi dorati del
Pavillon Cambon. E mentre rieccheggiano frammenti di musiche orientali in pedana
si materializzano dive dal flavour anni 50,
con le acconciature fermate da fusciacche
di seta, i lobi ornati da grandi orecchini e lo
sguardo celato dietro occhiali opulenti realizzati a quattro mani con Safilo e parte del
neonato progetto Atelier eyewear. Indosso
sete croccanti da atelier, taffetà scolpiti, tulle istoriati di cristalli e ricordi di un Egitto
misterioso. Nei palmeti ricamati, nelle feluche brodée, nei rosoni arabeggianti, nei
motivi geometrici dal sapore oriental o negli occhi di Iside. Ma su tutto aleggia un
divismo hollywoodiano, nei coat a vestaglia bordati di marabù, nei mantelli lunghi
che accarezzano il pavimento o nei pantapalazzo delle tute da giorno. In una sinfonia
opulenta e sbriluccicante. Che culmina nella spettacolare mariée: chilometri di tulle
dalle sfumature auree ricamati da un rigoglioso trionfo di esotiche foglie di palma
ton sur ton.
Giudizio. Elie Saab conosce alla perfezione i gusti delle sue clienti-principesse e crea
per loro un guardaroba sofisticato e sognante. Che rivela tutta la maestria di un atelier
pronto a dare corpo ai sogni, in versione
giorno e sera. Ma soprattutto capace di accontentare i gusti di una clientela precisa, in
visibilio davanti a ognuno degli abiti saliti
in pedana. (riproduzione riservata)
In alto, tre proposte Viktor & Rolf mandate in scena a Parigi
I SOGNI INFRANTI
DI VIKTOR & ROLF
Il duo immagina una parata di creazione
couture che si muovono in un atelier
surreale, tra macro sculture di fiori
Creando abiti che nascono da pezzi
vintage di eveningwear e cocktailwear,
riassemblati con la tecnica del Kintsugi
U
Sopra, una carrellata di look haute couture di Elie Saab
Haute joaillerie
na cicatrice d’oro che unisce sogni
infranti e spezzati. Che seguendo
la tecnica giapponese del Kintsugi
ridona una vita a frammenti di un
passato glorioso, fatto di eveningwear dimenticato e di cocktailwear che profuma
di naftalina. Partono da qui Viktor & Rolf
per creare la nuova collezione couture. Fatta
di abiti a cui è stata data una seconda chance. Pezzi vintage a cui Viktor Horsting e
Rolf Snoeren hanno dato una nuova possibilità, riassemblandoli per creare pezzi
unici e speciali. Il concept è tutto nel titolo della collezione: Boulevard of broken
dreams. I sogni infranti di diversi abiti da
sposa assemblati per crearne uno totalmente
nuovo o quelli di un ball gown unico come
se fosse un puzzle di ricami e broderie. A
segnare il lavoro di recycling quello cicatrice d’oro che unisce i singoli frammenti
regalando preziosità ai minidress dagli orli
frou frou, alle crinoline dal diametro monumentale, alle tunichette dalle trasparenze
audaci o agli abitini dalla silhouette minuta. Per una sinfonia da atelier, che si muove
in piccoli anfiteatri dalle sedie specchiate,
decorati da monumentali sculture floreali.
E ai piedi delle ragazze, dal volto istoriato
con frammenti aurei, il frutto di una colab decisamente couture: le shoes puriste
create a quattro mani dai due designer con
Christian Louboutin.
Giudizio. Viktor & Rolf continua a esplorare il suo personale universo couture.
Ma questa volta il duo, satellite del gruppo Otb di Renzo Rosso, dopo stagioni di
romantiche creazioni museali, sforna una
collezione di abiti destinati a essere indossati davvero dal pubblico dell’alta moda.
Senza trascurare la dimensione poeticoonirica del loro lavoro. (riproduzione riserGiampietro Baudo (Parigi)
vata)
a cura di Silvia Manzoni (Parigi)
Damiani gioca in doppio, e accanto ai
gioielli svela anche il new look di Venini
Chanel celebra gli esordi di mademoiselle Coco,
e le regala un collier da 3,14 milioni di euro
Una presentazione in tandem
per Damiani: anelli e collane si
riflettono sulle superfici colorate delle creazioni di vetro del
veneziano Venini, acquisito un
anno fa dalla maison di gioielleria. Per la presentazione della
collezione di alta gioielleria nella
sua boutique parigina di place
Vendôme, Damiani ha scelto la
via delle emozioni cromatiche.
La collezione D.Icon è ormai
declinata in sfumature intense
e molto chic, dal carta da zucchero al tortora passando per un viola vaporoso. Sui solitari della linea Minou questa volta non brillano solo diamanti, ma acquamarine dai riflessi
azzurrini che rivelano la loro purezza. Coreografie più opulente e di ispirazione orientale
sul collier Vanità, le cui forme citano quelle di un ventaglio, con pendente che si stacca
e diventa una spilla, o ancora un diluvio di pietre preziose, tra zaffiri, rubini o smeraldi,
scelte per i loro colori eccezionali e tagliati a goccia. Occhieggiano invece foglie e petali nei gioielli della lina Emozioni, che richiedono una lavorazione complessa che alterna
diamanti tagliati a navette e altri in degradé che accentuano la luminosità dei primi. Un
virtuosismo dei maestri orafi per spingere più in là le tecniche della gioielleria.
C’era una volta una giovane donna che sapeva confezionare cappelli come nessuno, che si vestiva con
abiti di foggia androgina, che si faceva ritrarre davanti alla costa normanna sognando di trasformare la
silhouette di tutte le donne. Sono passati più di due lustri, era il 1913, da quando Gabrielle Coco Chanel
aprì il suo secondo negozio di cappelli, a Deauville. In quegli anni le attrici e le grandi cantanti liriche cominciarono a frequentarla e a chiederle consigli. E la stilista strinse amicizie che furono fondamentali per
la sua futura carriera. A questo periodo d’esordio s’ispira la nuova collezione di alta gioielleria, battezzata Coco avant Chanel. Quarantotto pezzi e due tematiche ricorrenti: il nastro (uno degli elementi di stile
iconici della maison) e il pizzo. Ogni parure porta il nome di una donna, una cliente o una persona cara a mademoiselle. C’è anche Antoinette, la sorella minore, a cui viene dedicata una lunga collana con
diamanti e zaffiri rosa con pendente centrale ornato di una morganite rosa di 19,4 carati, che si stacca e
diventa una spilla. Il pezzo più prezioso (3,14 milioni di
euro) non poteva che portare il suo nome, Gabrielle, un
girocollo in oro bianco che riproduce un pizzo a motivo
camelie con un diamante centrale di 10,2 carati, realizzata nell’atelier di place Vendôme, uno dei tre pezzi
unici di tutta la collezione. Affascinante anche il collier
con 10 zaffiri paparatcha (28 carati), 17 pietre di luna
grigie e 1.054 diamanti tagliati a brillanti della parure
Suzanne (1,13 milioni). A completare quest’ensemble, cinque ventagli montati su seta bianca ricamata
da Lesage, con inserti in madreperla e profilature in
oro e diamanti. (riproduzione riservata)
IV
Pitti Immagine Filati
MF fashion
giovedì 26 gennaio 2017
Progetti
Strategie
Zegna Baruffa a -3%
scommette sul comfort
LINEAPIÙ SPERIMENTA
IL FILATO DI CARTA PER
TORNARE A CRESCERE
Il gruppo biellese che controlla i marchi Baruffa,
Chiavazza e Botto Poala, archivia lo scorso anno
a 110 milioni di ricavi. E svela filati funzionali per
la primavera-estate 2018. Alice Merli (Firenze)
Z
egna Baruffa Lane Borgosesia ar- ma questa operazione ci ha consentito una sechivia l’anno fiscale in lieve calo sul rie di ottimizzazioni organizzative». Il gruppo
precedente esercizio e riconferma i continuerà a investire sui mercati esteri (48%)
mercati di riferimento per la crescita oggi rappresentati al 35% da Far East con Cina
futura. Il gruppo biellese produttore di filati in testa e il restante da Europa, forte dell’heritage tricolore di
per maglieria, tessitura
casa. «Il valore age aguglieria, che congiunto della nostra
trolla i marchi Baruffa,
azienda rimane la
Chiavazza e Botto
produzione made
Poala, ha registrato
in Italy realizzata
nel 2016 ricavi per 110
internamente nei
milioni di euro (-3%).
nostri tre stabili«Nel 2015 avevamo in
menti di Borgosesia
particolare beneficiato
(Vercelli), Lessona
di alcune consegne al
(Biella) e Vigliano
mercato americano, ma
biellese», ha conil fatturato si conferma
Un’imnmagina
Zegna
Baruffa
cluso. Quanto al
nella media dell’azienprodotto, comfort e
da negli ultimi anni.
Non va dimenticato che ci sono stati volumi funzionalità fanno da sfondo alla collezione
più contenuti nelle vendite delle griffe soprat- primavera-estate 2018 svelata a Pitti immagitutto relative a certi mercati come la Cina o la ne filati. Si spazia dal filato K-Wool comfort
Russia», ha spiegato a MFF Paolo Todisco, pensato per il viaggio, al Millenium teflon, anad della società. «A fine anno inoltre abbia- timacchia, fino alle consistenze più corpose
mo fatto la fusione con la Botto Poala, che dei fili multipli Cannes e Dragon maxi. Senza
era una società a se stante controllata al 100%, dimenticare Cashwool 1978, il filato storico
che è stata incorporata in Zegna Baruffa. dell’azienda in lana merino extrafine. (riproNon sono avvenuti cambiamenti sostanziali, duzione riservata)
La storica azienda di Capalle battezza il
nuovo progetto Paper knit e chiude il 2016 a
42,5 milioni (-2%) con ebitda stabile. E per
l’esercizio in corso punta a risollevare i conti
L
ineapiù continua a investire in ricerca e innovazione con il lancio del primo
filato in carta giapponese Paper knit. La storica azienda di Capalle (Firenze)
specializzata in filati per maglieria, fondata nel 1975 da Giuliano Coppini e
dal 2010 guidata e rilanciata da Alessandro Bastagli, prevede di chiudere il
2016 a circa 42,5 milioni di euro di fatturato, di cui il 60% da vendite estere. Un risultato in leggero calo rispetto all’esercizio precedente (-2% in valore e -1,35% in
termini di chilogrammi di filato), mantenendo un ebitda di circa il 12%. Frutto di
oltre tre mesi di sperimentazioni, Paper knit, inserito all’interno della collezione primavera-estate 2018 presentata in questi giorni all’interno di Pitti immagine filati a
Firenze, è una novità assoluta nel settore. Lineapiù è riuscita a trasferire in un filato fatto da oltre l’80% di carta la mano, le sensazioni, le proprietà e l’estetica tipica
dell’arte giapponese di lavorare la carta washi. Due i prodotti in collezione, sviluppabili in una gamma di oltre 20 colori: Carta, filo ritorto assieme con poliammide per
generare l’effetto origami in maglia e Mars, nastro di carta di nylon spalmato con colori a pigmento, che imita l’effetto delle pennellate ad acquerello. Paper knit ha un
aspetto simile all’organza, tipico della carta washi, e apre il mondo della maglieria a
nuove sensazioni tattili e alla decorazione sul capo finito. «Nel 2017 prevediamo di
tornare a crescere per attestarci sugli stessi livelli del 2015, per noi un risultato importante tenendo conto che l’azienda è di fatto autofinanziata», ha spiegato a MFF
lo stesso Bastagli. «Sul fronte commerciale torneremo a crescere in Usa, abbiamo
aperto il mercato australiano e crediamo molto anche nella linea da aguglieria Knit
art, progetto lanciato nel 2014 e che nel 2016 è cresciuto del 23% arrivando a quota
2,1 milioni di euro». Sempre sul fronte dell’innovazione, da fine mese sarà a pieno
ritmo la nuova filatura Brunelleschi (vedere MFF del 30 gennaio 2015), con l’assunzione di personale per raggiungere i tre turni produttivi dagli attuali due e sarà inoltre
completato l’ammodernamento della tintoria, con un investimento tra 700 e 800 mila euro. (riproduzione riservata)
Matteo Minà (Firenze)
Lanci
Espansione
Tollegno 1900 svela
il suo progetto digitale
Cariaggi, lo sguardo è
rivolto verso l’estero
Tollegno 1900 stima di chiudere il 2016
in crescita single digit e lancia il progetto Customize your yarn. Il gruppo tessile
biellese, che ha chiuso il 2015 con un fatturato consolidato di 150 milioni di euro
(+7%) e un risultato aggregato di 170
milioni, con un ebitda a doppia cifra in
rapporto ai ricavi, ha presentato ieri a
Pitti immagine filati la nuova applicazione dedicata alla
cl
clientela, nata
in collaborazione con Shima
Se
Seiki Italia,
E
Epson Italia
e Pantone®.
Il programma
(n
(nella foto un
es
esempio) perm
mette di vedere
un
un’anteprima del
fil
filato scelto nella nuance e con la lavorazio
lavorazione preferita,
i come se ffosse ttessuto sia in digitaproprio
le, che su grandezza A4 grazie alla stampa
in alta risoluzione effetto 3D. «Questo
progetto è il primo step di quello che in
futuro sarà il nostro concetto di fiera, ovvero un appuntamento molto focalizzato
sul digitale», ha spiegato a MFF Lincoln
Germanetti, ad di Tollegno 1900. «Per il
2016 prevediamo una leggera crescita del
fatturato, frutto di uno sviluppo in tutti i
comparti (oltre alla divisione filati e tessuti la società è attiva anche con marchi
di abbigliamento come Julipet e Ragno,
ndr), grazie anche alle vendite estere
che generano circa il 60% dei ricavi», ha
concluso l’imprenditore. (riproduzione riMatteo Minà (Firenze)
servata)
Dopo aver archiviato l’esercizio fiscale 2016 in calo (-9,3%) a quota 93 milioni
di euro di fatturato, Cariaggi progetta un
piano di crescita dedicato ad estero, ricerca e sviluppo. L’azienda marchigiana
attiva nella produzione di filati in cashmere e lane pregiate ha infatti intenzione
di investire sui mercati internazionali, con l’obiettivo di portarli, nell’arco del
biennio, a raggiungere un peso del 50%
sul turnover complessivo del gruppo,
dal 39% della quota attuale. «I risultati che abbiamo avuto sono stati trainati al
ribasso dalle performance ancora in difficoltà del comparto. Andamento che
però non si è riflettuto a livello quantitativo nelle vendite dei nostri prodotti»,
ha spiegato a MFF Cristiana Cariaggi,
consigliere d’amministrazione dell’azienda, in occasione di Pitti immagine filati.
«Lo sviluppo estero sarà fondamentale
per riprendere la crescita e consolidare le aree più forti, in primis Stati Uniti,
Europa, Giappone e Corea». Per il 2017
inoltre l’azienda ha in progetto di investire circa 2,5 milioni di euro in ricerca
ed innovazione di processo e prodotto
e nell’avanzamento tecnologico, che riguarderà ad esempio l’acquisto di nuovi
macchinari. Sul fronte prodotto, le collezioni Cariaggi per la primavera-estate
2018 presentate in Fortezza da Basso
saranno caratterizzate da lucentezza, colore, leggerezza e comfort. In primo
piano Shining, filato ultra-light in seta pettinata e Gritty, con micro paillettes
e l’introduzione del Linum stampato, realizzato in due diversi titoli che si
differenziano in base alle finezze. (riproduzione riservata) Alice Merli (Firenze)
Textile News
Filpucci chiude il 2016 a -5% e
rilancia nel mercato dell’athleisure
Filpucci archivia un 2016 in chiaroscuro, con
un fatturato in calo di circa il 5% sull’esercizio 2015, chiuso a quota 40 milioni di euro. «Il
comparto sta attraversando una fase di incertezza, alla base c’è il cambiamento dei gusti del
consumatore e del retail, investito dal successo dell’online», ha sottolineato a MFF Leandro
Gualtieri, presidente della filatura per maglieria
di fascia alta di Capalle (Firenze), che si prepara a festeggiare 50 anni di attività nel 2017.
Per le collezioni primavera-estate 2018, svelate in questi giorni a Pitti immagine filati, il focus
è rivolto al tema athleisure, grazie a una nuova generazione di fili in lattice, cipria e lucciola,
rivolti alla realizzazione di tessuti dinamici e ad
alte performance. In primo piano anche ibridi
vegetali-tecno: lo storico lino Planet viene rinforzato e reso duttile dal mix nylon-elastan.
Todd & Duncan resiste alla crisi
L’export vola al 60% del fatturato
Todd & Duncan archivia il 2016 in tenuta, dopo una crescita record del
20% nel 2015. La società scozzese, specializzata in filati cardati in cashmere, vanta a oggi una quota export di circa il 60%. «Il 2016 è stato un anno di
conferma dei fatturati, con l’Italia che ha mantenuto le posizioni, il mercato
Uk in flessione e il resto dei paesi
con il segno più», ha spiegato a
MFF Bruce Cameron, sales director Todd & Duncan. Sul fronte del
prodotto, le proposte primavera
estate 2018 presenti in questi
giorni a Firenze all’interno di Pitti
immagine filati 80, sono ispirate
al lavoro dell’artista svedese Hilma
af Klint e al suo interesse per il
mondo spirituale, con nuance vibranti e cashmere ultralight in 33
colori, che permettono una pulizia
del punto su finezze leggere.
MF fashion
giovedì 26 gennaio 2017
Manifestazioni
AltaRoma al via con il
sostegno del Governo
La manifestazione capitolina accoglierà da oggi a domenica
45 appuntamenti. Confermato lo stanziamento di 1,5 milioni
dal MiSe e di 360 mila euro dai soci. Maria Elena Capitanio (Roma)
D
a oggi riflettori accesi sulla Capitale per
la nuova edizione di
AltaRoma, che andrà
avanti fino a domenica con un
programma sempre più focalizzato sulla formazione a 360 gradi
nei settori di eccellenza del Made
in Italy. «Faticosamente ma andiamo avanti», ha dichiarato a MFF
la presidente Silvia Venturini
Fendi. «Facendo convivere diverse anime all’interno della
nostra progettualità, che vede da
una parte i giovani accompagnati
nei primi passi della loro carriera, dall’altra le maison storiche
dell’alta moda romana, senza però dimenticare il fatto a mano e
un focus sulle tecnologie applicate alla couture». Quarantacinque
appuntamenti in tutto, tra sfilate
e presentazioni, eventi trasversali
e mostre: «In un’ottica di apertura alla città e al suo pubblico», ha
sottolineato Venturini Fendi. «La
rassegna», ha aggiunto il direttore
generale di AltaRoma, Adriano
Franchi, «genera un indotto di
3 milioni di euro e può contare,
per le due edizione del 2017, sullo stanziamento di 1,5 milioni di
euro da parte del MiSe-Ministero
dello sviluppo economico e di
un altro stanziamento da parte
dei soci di 360 mila euro, deliberato ieri in assemblea. Cifra più
alta del previsto, difatti a dicembre si era deciso per 180 mila euro,
l’88% in meno rispetto al 2016».
Tante le novità, tra cui il grande
ritorno della maison Gattinoni,
assente dal 2014, esattamente
da cinque stagioni consecutive,
che sfilerà domani sera all’interno dell’Università Link campus.
Nuova anche la location dell’intera manifestazione, il Guido Reni
district, ex caserma tra i poli più
interessanti della città. Il calendario, come da prassi consolidata,
è diviso in tre sezioni. La prima,
Fashion hub, per tutti i progetti
di scouting, in cui sarà presente
anche Marianna Cimini con la
collezione La teoria del bambù
Iniziative
Milano si prepara ad
svelare White in the city
«Il bianco si spinge verso una natura bianca e priva di oggetti, verso una conoscenza
e una purezza bianca, verso lo stadio più
bianco di ogni realtà, della quiete come
del movimento». È a partire da quest’affermazione del pittore russo Kazimir
Malevich, che nel 1918 realizzò una tela
rivoluzionaria raffigurante un quadrato bianco su fondo bianco, che è nato il
progetto White in the city, presentato ieri a Milano. L’evento, in agenda dal 4 al 9
aprile in concomitanza con il Salone del
mobile, è patrocinato da Oikos, azienda
leader nella produzione di colori e vernici con sede a Gatteo Mare (Forlì-Cesena),
e coinvolgerà alcune delle location più
prestigiose del capoluogo lombardo: l’Accademia di belle arti di Brera, l’annessa
Pinacoteca, Palazzo Cusani, l’ex chiesa
di San Carpoforo e il Class Editori space.
Ciascuno di questi luoghi farà da sfondo a una serie di installazioni che avranno
come fil rouge il colore bianco, indagato
nelle sue molteplici sfaccettature cromatiche e simboliche. Il colore non colore
per eccellenza si ergerà così a elemento fondamentale di una città sostenibile,
motore di trasformazione per il benessere dell’ambiente e del vivere quotidiano.
I progetti, che diventeranno poi protagonisti di una mostra itinerante in Italia,
saranno firmati, tra gli altri, dagli archistar Stefano Boeri, David Chipperfield,
Patricia Urquiola e Zaha Hadid. E se
sul finire degli anni ’80 la designer Rei
Kawakubo dichiarò che il rosso era il nuovo nero, Giulio Cappellini, art director di
White in the city, è pronto a scommettere
che «il bianco sarà il nuovo rosso». (riproValentina Nuzzi
duzione riservata)
per il prossimo autunno-inverno. La seconda sezione, Atelier, è
invece il contenitore di sfilate couture e neocouture, sartorie e realtà
artigianali, tra cui figurano nomi come Renato Balestra, Nino
Lettieri, Camillo Bona e Giada
Curti. Infine In town, che raccoglie tutte le iniziative collaterali
facendosi promotore della rete social e business, di cui farà parte la
presentazione di Filippo Laterza,
con la capsule dedicata ai protagonisti dell’arte contemporanea.
Al centro, come ha sottolineato la
presidente, i giovani, con circa 300
presenze ogni edizione, che progressivamente sono diventati il
cuore e la peculiarità della fashion
week all’ombra del Colosseo. A
tagliare il nastro, dunque, il marchio Greta Boldini, con il défilé
intitolato Come falene, mentre
domattina è prevista l’apertura
della mostra «Matrice» dedicata
a Giuseppe Penone all’interno
dell’headquarter di Fendi dell’Eur.
(riproduzione riservata)
Finanza
LANVIN NEL
MIRINO DI
MAYHOOLA
Il fondo del Qatar torna
all’attacco della maison,
oggi in forte perdita
G
li emiri del Qatar continuano a pensare a Lanvin quale prossimo marchio da
aggiungere al proprio universo, accanto a Valentino, Balmain e Pal Zileri.
Mayhoola group for investments, società partecipata d’investimenti che riconduce all’emiro Hamad
bin Khalifa Al Thani,
starebbe infatti pensando
a una nuova offerta per la
storica fashion house. La
casa di moda, controllata
dalla magnate dell’editoria taiwanese Shaw-Lan
Wang, era già stata al
centro delle attenzioni
dei reali lo scorso anno
(vedere MFF del 5 aprile
2016), con un deal caduto
nel vuoto probabilmente
a causa di un valore, ritenuto eccessivo e che i
rumors avevano indicato intorno ai 500 milioni
di euro. Oggi però Wang
sarebbe maggiormente
disposta a trattare anche
Un look Lanvin
alla luce dei risultati della
maison. Lanvin, il cui womenswear è stato affidato lo scorso anno a Bouchra
Jarrar, avrebbe chiuso lo scorso anno con una perdita superiore ai 10 milioni di euro e con ricavi in
diminuzione del 20%, da 210 milioni a 170 milioni
di euro (vedere MFF del 14 gennaio). (riproduzione
Roberta Maddalena
riservata)
V
VI
MF fashion
giovedì 26 gennaio 2017
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Prezzo ieri
Abercrombie & Fitch
Avon Products
Coach
Coty
Estee Lauder
Fossil
Gap Inc
Guess
Iconix Brand Grp
Kate Spade & Co.
L Brands
Lululemon Athletica
Men`s Wearhouse
Michael Kors
Nike Inc
Phillips-Van Heusen
Polo Ralph Lauren
Quiksilver
12,01
5,69
36,37
19,49
81,71
26,62
24,25
13,10
10,53
18,72
61,95
68,51
20,65
42,98
53,95
93,90
91,50
0,46
Var.% % 12m
1,9
0,4
-1,0
2,6
1,1
3,2
0,3
3,0
-0,8
0,6
0,7
1,1
0,9
-1,0
0,9
0,8
1,5
-
-53,3
104,7
9,1
-15,8
-2,2
-15,1
1,5
-25,7
60,5
9,9
-35,2
16,9
63,7
13,7
-11,7
35,0
-16,1
-
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
Under Armour
V.F. Corp
Vince Hldg
33,80
80,15
26,74
29,36
52,72
3,03
1,1
2,9
0,1
0,8
15,4
28,3
59,5
-17,2
-10,3
-37,5
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Cover 50
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
Luxottica
Moncler
Prezzo ieri
1,15
3,30
21,36
1,23
8,61
1,09
0,97
2,07
12,64
5,78
50,30
18,09
Var.% % 12m
-1,3
-1,8
0,4
-1,6
-1,0
2,8
0,4
0,4
0,3
-16,7
-20,5
35,1
36,5
-48,0
13,2
-19,8
-45,1
-25,6
-71,8
-11,7
32,7
Ovs
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Ynap
Zucchi
5,27
1,14
6,81
24,95
0,13
67,05
24,34
0,03
-1,6
-1,0
1,0
-2,2
3,3
-0,3
-5,4
-4,8
-6,6
-9,2
-31,0
19,4
-35,7
-8,8
-25,9
9,7
Dati in euro
GERMANIA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
153,85
60,53
284,50
21,12
36,09
0,7
-1,9
0,7
0,7
1,4
Prezzo ieri
Var.% % 12m
66,1
-16,5
50,4
-13,3
13,7
Dati in euro
SPAGNA
Inditex
Dati in euro
FRANCIA
0,3
5,8
204,35
410,00
230,30
191,40
171,55
Var.% % 12m
0,8
0,8
1,4
1,2
0,1
33,1
34,4
50,6
32,1
12,5
Dati in pence
REGNO UNITO Prezzo ieri
Asos
Burberry Grp
Jimmy Choo
Mulberry
Next Plc
5.168,39
1.666,00
151,25
1.111,50
3.863,46
Var.% % 12m
0,2
0,8
0,8
0,1
1,0
64,7
37,6
24,7
15,4
-43,3
SVEZIA
Prezzo ieri
240,20
Var.% % 12m
2,2 -18,1
HONG KONG
Prezzo ieri
Var.% % 12m
2,2 21,9
2,4 5,1
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Chow Tai Fook Jewellery 6,64
Esprit Holdings
5,99
Global Brands
0,97
L’Occitane
15,46
Prada
32,30
Samsonite
24,40
-0,3
-0,5
1,0
1,7
0,4
56,2
-24,8
-19,8
23,7
41,4
19,9
Dati in corone danesi
DANIMARCA
885,50
Pandora
0,9
-0,7
Dati in yen giapponesi
3.080,00
Shiseido
1,5 40,4
Dati in real brasiliani
BRASILE
Dati in franchi svizzeri
SVIZZERA
78,25
356,00
Richemont
Swatch I
Dati in dollari Hong Kong
GIAPPONE
Dati in corone svedesi
Hennes & Mauritz
31,12
Prezzo ieri
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
Alpargatas
10,08
0,7 31,8
Borsa
Tod’s, ricavi 2016 a -3,2%
Il gruppo di Diego Della Valle chiude l’anno poco sopra il miliardo con un miglioramento
nell’ultimo quarter. Focus sulla crescita organica e sul segmento digitale. Chiara Bottoni
T
od’s chiude il 2016 con un fatturato poco
sopra il miliardo di euro. Per l’esattezza a 1,004 miliardi, in calo del 3,2%
rispetto all’anno precedente ma con un
miglioramento significativo nell’ultimo trimestre
(-1,5%), archiviato a 246,3 milioni. «Il miglioramento del trend dei ricavi ha confermato la
buona accoglienza da parte dei clienti per le collezioni invernali, grazie alla loro focalizzazione
su prodotti iconici, che rispecchiano il dna dei
marchi e lo stile di vita italiano e che ben coniugano la qualità, l’artigianalità e l’innovazione»,
ha sottolineato Diego Della Valle, presidente e
amministratore delegato del gruppo. Nel detta-
glio dei singoli brand, gli unici a vantare il segno
più sono l’ormai inarrestabile Roger Vivier, in
crescita del 6,6% a 166,3 milioni nonostante il
sensibile calo del traffico di turisti in alcuni mercati chiave per il mondo del lusso, e Fay (+5,3%
a 62,6 milioni). Perdono terreno, invece, Tod’s
(-6,7% a 559 milioni), penalizzato dal calo del
turismo, e Hogan (-3,2% a 214,2 milioni). A livello di mercati, l’Italia perde il 3,5% a 311,5
milioni, le Americhe l’8,4% a 96,7 milioni, la
Greater China il 6,8% a 210,3 milioni, mentre
l’Europa e il resto del mondo progrediscono rispettivamente dello 0,6% a 250 milioni e dello
0,9% a 135,5 milioni. Tra le categorie di prodotto,
solo l’abbigliamento cresce (+2,2% a 68, 3 milioni) mentre la pelletteria perde il 9,4% a 142,5
milioni e le calzature cedono il 2,5% a 791,3 milioni. «Stiamo lavorando per sviluppare bene e
velocemente la divisione digitale», ha proseguio
Della Valle, «Per quanto riguarda l’e-commerce,
la struttura sarà ancora più efficiente. Siamo poi
focalizzati sulla crescita organica dei punti vendita esistenti e sull’apertura di negozi di nuova
generazione. Gli uffici stile hanno avuto importanti cambiamenti, necessari per attuare il piano
strategico e la squadra manageriale sarà completata con nuovi arrivi», ha concluso il numero uno
di Tod’s. (riproduzione riservata)
News
Un adv Roger Vivier
a cura di Roberta Maddalena e Valentina Nuzzi
Kering rinnova l’impegno green
Kering conferma il suo coinvolgimento verso la sostenibilità.
Il gruppo si è infatti impegnato,
nell’arco di dieci anni, a promuovere una strategia votata al social
welfare, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale generato
dalle emissioni di carbonio. In accordo con le linee guida dettate
dall’Onu in materia di sviluppo sostenibile, gli obiettivi strategici del gruppo a cui fanno capo marchi come
Gucci, Saint Laurent, Stella McCartney (nella foto il nuovo adv) o Puma comprenderanno il tentativo di utilizzare risorse per ridurre le emissioni di Co2,
la creazione di un supplier index of sustainability, che garantisca l’aderenza agli standard di Kering nella selezione di materie prime, e l’istituzione di
un laboratorio di innovazione sui materiali che favorisca l’accesso alle alternative sostenibili. «Ora più che mai sono convinto che la sostenibilità possa
ridefinire il valore del business ed essere il motore della crescita del futuro»,
ha detto François-Henri Pinault, presidente e ceo di Kering.
Zegna disinveste
da Cucinelli
Rodarte vola a Parigi
e collabora con Coach
Monterubello, holding di Ermenegildo
Zegna, ha azzerato la sua partecipazione
nel capitale di Brunello Cucinelli (nella foto
un look). Lo si legge negli aggiornamenti
Consob sulle partecipazioni rilevanti in cui si
dice che l’operazione
è datata 20 gennaio e
che la partecipazione
precedente, al primo
luglio 2016, era pari al
4,27%. Il 20 gennaio
Mediobanca ha condotto un accelerated
bookbuilding sul 3,02%
di Brunello Cucinelli. Di
Zegna, si deduce oggi,
era la quota ceduta.
Grandi movimenti in casa Rodarte (nella foto
un look). Il marchio, fondato dalle sorelle Kate e
Laura Mulleavy, ha scelto di lasciare New York
a favore di Parigi per le prossime due stagioni
con una modalità particolare. Se la collezione
autunno-inverno 2017 sarà infatti presentata
solo su appuntamento, la primavera-estate
2018 sfilerà a luglio, probabilmente in concomitanza con gli show della couture. Inoltre, sarà
aggiunta al calendario delle presentazioni una
terza collezione, che potrebbe essere la resort.
Parallelamente, il brand ha annunciato di aver
avviato una collaborazione con il gigante Usa
Coach per realizzare una linea di abbigliamento e accessori. Si tratterà complessivamente
di 15 pezzi che saranno presentati a una selezionata rete di clienti wholesale questo mese
e raggiungeranno i negozi ad aprile.
Il Bisonte arruola Hilfiger, deal
Emma Hill
con Peerless
Chalayan torna
a Londra
Cnmi svela le
date degli show
L Catterton
investe in Kopari
Emma Hill
(nella foto),
fondatrice
del brand
Hill & friends
ed ex creative director
di Mulberry,
è stata nominata nuovo consultant creative
director de Il Bisonte. Il marchio fiorentino, che da questo mese ha
scelto come nuovo ad la manager Sofia Ciucchi (vedere MFF del
5 gennaio), è passata da giugno
2015 nelle mani di Palamon capital
partners, uno dei principali growth investors pan-europei.
Hussein Chalayan abbandona
Parigi per tornare nel calendario della London fashion
week anche con
la donna. Dopo
aver già presentato nella capitale
inglese il menswear a gennaio (nella
foto un look), lo
stilista a capo
dell’etichetta eponima presenterà
la sua nuova collezione con un
evento ad hoc, in
agenda il 18 febbraio alle ore 9.
In attesa del calendario di Milano moda donna, in agenda dal 22 al 27
febbraio, Cnmi-Camera nazionale
della moda italiana ha comunicato
le date degli eventi per il 2018. La
settimana della moda maschile dedicata all’autunno-inverno 2018 si
svolgerà dal 13 al 16 gennaio, mentre quella femminile e si terrà dal 21
al 27 febbraio. La primavera-estate
2019 andrà invece in scena dal 16 al
19 giugno per l’uomo e dal 19 al 25
settembre per la donna. Nonostante
un numero crescente di brand stia
optando per la formula degli show
co-ed, la Cnmi conferma dunque la
suddivisione del calendario per genere anche per l’anno a venire.
Kopari beauty (nella
foto alcuni prodotti)
ha ricevuto
un’iniezione
di capitale dal fondo di private equity
L Catterton. Alla crescita dell’e-commerce californiano, lanciato nel 2015,
ha partecipato anche un cast di celebrità come Karlie Kloss, Shay
Mitchell, Hilary Duff, Mila Kunis, e
Ashton Kutcher. L’operazione, i cui
termini finanziari non sono stati rivelati, servirà anche per rafforzare
la partnership con Sephora, avviata lo scorso ottobre. (riproduzione
riservata)
Pvh corporation ha annunciato che, a
partire dal prossimo anno, la produzione della linea sartoriale maschile di
Tommy Hilfiger per il Nordamerica sarà affidata al gruppo Peerless clothing
international. Grazie all’operazione, tutto il business sartoriale di Pvh
confluirà nella medesima azienda.
«Abbiamo una relazione duratura e
di successo con Peerless, che è già
nostro licenziatario per i brand Calvin
Klein, Van Heusen e Izod», ha confermato il ceo di Phv Emanuel Chirico.
La produzione della linea è attualmente nelle mani della Marcraft clothes,
con la quale il rapporto si chiuderà il
31 dicembre del 2017. Il deal con
Peerless durerà fino al 2022.