2015, cambiamento e sfide per la comunità - Toronto

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MERCOLEDI 30 DICEMBRE 2015 • CORRIERE CANADESE
2
CANADA
FINE ANNO
2015, cambiamento e sfide per la comunità
Francesco Veronesi
TORONTO - La nostra comunità
cresce, si evolve, si sposta sempre
più a Nord e continua a registrare
successi nel mondo imprenditoriale, accademico, sportivo e politico. È questa l’istantanea della
comunità italocanadese per il 2015
che sta per inire, un anno ricco di
soddisfazioni ma anche di qualche battuta d’arresto per i canadesi di origine italiana, che possono
guardare al 2016 con un rinnovato
e legittimo ottimismo.
Sul fronte politico questo 2015
è stato l’anno della grande svolta. Dopo tre elezioni federali dove
la nostra comunità aveva sostenuto in maggioranza il Partito Conservatore o aveva scelto l’opzione dell’astensione, al voto di ottobre gli italocanadesi sono tornati a votare per il Partito Liberale.
L’appeal politico di Justin Trudeau ha fatto presa e andando ad analizzare la distribuzione del voto
nei singoli distretti, a una maggiore concentrazione degli italocanadesi è corrisposto in modo omogeneo un più alto sostegno ai liberali.
Dalle ultime elezioni, poi, è emersa una nuova generazione di
politici federali che un giorno potranno diventare classe dirigente del Paese: David Lametti, Nicola Di Iorio, Francesco Sorbara, Joe Peschisolido, Marco Mendicino,
Mike Bossio, Filomena Tassi, Angelo Iacono e la conservatrice Karen Vecchio, tutti alla prima esperienza a Parliament Hill.
Ma il 2015 è stato anche l’an-
no della sonora bocciatura decretata dagli elettori - per la maggior parte di origine italiana - di
Julian Fantino, ex ministro federale sconitto alle elezioni e l’anno in cui abbiamo dovuto vedere
l’ex parlamentare Dean Del Mastro portato via in manette dopo
la condanna per violazione della
legge sulle spese elettorali.
Con un altro anno alle spalle,
la nostra comunità si scopre sempre più integrata e allo stesso tempo sempre più attaccata all’Italia e
orgogliosa delle proprie origini.
Una comunità che ha seguito con
profonda ammirazione il successo planetario registrato dall’Expo
milanese, l’evento che ha monopolizzato l’attenzione mediatica
mondiale per parecchi mesi e che
è stato boicottato - è qui c’è stata
davvero scarsa lungimiranza politica e commerciale - sia dal governo federale che da quello provinciale dell’Ontario.
A volte divisa, a volte attraversata da profonde spaccature interne, la nostra comunità in alcune
circostanze è stata ancora capace
di unirsi e fare muro per difendere
la propria identità e i propri inte-
ressi legittimi. È il caso della difesa, promossa dal Corriere Canadese e da altre istituzioni comunitarie, dei corsi d’italiano nelle scuole che fanno riferimento al provveditorato cattolico di Toronto e
in quelle gestite dallo School Board cattolico della York Region.
Un tentativo che invece non ha avuto gli stessi esiti positivi nella
vicenda di Omni News e la decisione della Rogers di cancellare il
telegiornale in lingua italiana.
E quando si è trattato di impegnarsi nelle gare di solidarietà
e nella beneicenza, gli italocana-
desi anche in questo 2015 hanno
risposto con grande entusiasmo,
mettendo a disposizione denaro, tempo e risorse per una buona
causa: la raccolta fondi per il piccolo Alesandro Ciampa (6 anni) è
solamente uno dei tanti esempi in
cui la comunità ha mostrato la sua
generosità e la sua voglia di aiutare il prossimo.
Anche nello sport gli italocanadesi si sono tolti tante soddisfazioni. Gli italiani di Toronto hanno potuto ammirare dal vivo la
classe e la fantasia di Sebastian
Giovinco, azzurro che ha scelto
il Canada per un nuovo capitolo
della sua carriera calcistica.
Per tutto l’anno ormai agli sgoccioli è poi continuato il fenomeno
del progressivo spostamento della nostra comunità verso Nord, un
fenomeno che ormai dura da tanti
anni e che procede inarrestabile:
da Toronto a Vaughan e alla York
Region, con tante cittadine - Bolton, Caledon, Milton e così via sempre più italiane.
Anche in questo 2015, tuttavia,
abbiamo visto una diminuzione
relativa degli italiani giunti in Canada per lavorare e costruirsi una
nuova vita. Purtroppo il percorso ad ostacoli normativo, regolamentare, linguistico e burocratico
messo in piedi - anno dopo anno
- dal passato governo ha reso più
difficile l’arrivo degli italiani nel
nostro Paese.
L’augurio, per il 2016 in arrivo, è
che Ottawa possa rimediare e aiutare con il suo intervento a invertire questa tendenza.
DAVID JOHNSTON
«Grazie ai canadesi per la compassione verso i siriani»
T O TO OR
n ringraziamento
accorato per la compassione mostrata dai canadesi nell’accoglienza ai rifugiati siriani. È quanto ha
fatto ieri il governatore generale
David Johnston nel tradizionale
messaggio di ine anno rivolto alla
Nazione. Il rappresentante in Canada della Regina ha sottolineato,
nel suo intervento, come la stragrande maggioranza della popolazione abbia in questi mesi mostrato le sue migliori qualità nell’aiutare migliaia di profughi in fu-
ga dalla guerra e dalla disperazione. «Spero - ha aggiunto Johnston
- che questa calorosa accoglienza
verso i nuovi residenti del Canada possa andare avanti anche nel
2016. Continuiamo insieme lungo
questo percorso fatto di compassione, inclusione, innovazione ed
eccellenza». Il governatore generale ha aggiunto come questo atteggiamento sia stato apprezzato
altamente da tutta la comunità internazionale. «Continuiamo a dimostrare al mondo intero come
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deve essere una Nazione intelligente e premurosa nel Ventunesimo secolo. Johnston nel suo messaggio di ine anno ha anche sottolineato a più riprese l’importanza dell’innovazione e il bisogno di
celebrare gli innovatori nella nostra società. Il governatore generale ha fatto l’esempio di Arthur
McDonald, vincitore nel 2015 del
Premio Nobel per la Fisica per i
suoi studi e le sue ricerche efettuate sui neutrini. «Il Nobel a McDonald è un onore che ci reso tut-
ti quanti orgogliosi»,
«Il Canada - ha continuato - deve continuare ad adattarsi e a migliorarsi. E per farlo, almeno in
parte, deve continuare ad alimentare la cultura dell’innovazione e
celebrare coloro che hanno percorso questa strada».
«Ogni anno che passa - ha concluso il governatore generale provo un apprezzamento sempre
più profondo per quanto il nostro
Paese sia tollerante, prospero e
meraviglioso».
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