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09/02/17, 14:02
Il Sole 24 Ore
09 FEBBRAIO 2017
Monte dei Paschi. I detentori di bond subordinati al 25% secondo i calcoli di Equita Sim alla luce delle
modifiche al decreto banche
Lo Stato verso quota 66% nel capitale di Mps
A valle dell’aumento di capitale da 8,8 miliardi di euro e dell’intervento governativo (stimato
attorno ai 6,6 miliardi), il capitale di Mps finirà per il 66% in mano allo Stato, mentre un
altro 25% sarà sotto il controllo dei detentori di bond subordinati. Potrebbe essere questo
l’assetto azionario finale di Montepaschi, secondo i calcoli di Equita Sim, alla luce delle
modifiche al decreto Salva-risparmio approvate ieri.
Il nuovo testo apporta alcune variazioni sostanziali al provvedimento approvato a fine
dicembre. Nel complesso, segnala l’analista Giovanni Razzoli nel suo report, i termini
dell’intervento pubblico sono «meno favorevoli» per i bondholders istituzionali e retail,
sebbene l’impianto complessivo dell’intervento «resta tutto sommato investor friendly».
Vediamo nel dettaglio quali sono le novità che interessano da vicino gli investitori.
La prima riguarda l’ammontare delle obbligazioni su cui verrà calcolato l’importo da
convertire in azioni. Che non sarà costituito dal valore nominale acquistato, ma dal prezzo di
acquisto dei bond. In pratica il corrispettivo per l’acquisto delle azioni prodotte dalla
conversione forzata dei bond non potrà superare il prezzo pagato dall’investitore al momento
dell’acquisto. Un provvedimento, questo, che di fatto impedisce eventuali mosse speculativi
di fondi o investitori che hanno acquistato i bond a prezzi scontati nella fase di incertezza
pre-aumento puntando poi sul rimborso pieno.
In tema di burden sharing, ci sarà una discriminazione del prezzo di conversione.
Confermato lo sconto del 15% riconosciuto sulle azioni consegnate ai titolari dei bond
subordinati soggetti a conversione, mentre lo Stato acquisterà le nuove azioni attraverso
ricapitalizzazione pubblica con uno sconto del 25% rispetto al prezzo di conversione.
Altro dettaglio da sottolineare è quello relativo al meccanismo di rimborso per le azioni
derivanti dalla conversione dei subordinati in bond senior, che vale soltanto per i titoli
acquistati prima del 1° gennaio 2016, data di entrata in vigore delle normative del bail in.
A proposito dell’emissione delle azioni risultanti dalla conversione dei bond e dall’aumento
di capitale pubblico, secondo Equita, il prezzo dovrebbe attestarsi a 20,65 euro per azione,
cifra a cui applicare poi lo sconto del 15% - 25%. «In base ai nostri calcoli - spiega Equita - i
detentori di subordinati controllerebbero il 25% di Mps e il Governo il 66%», una cifra
sostanzialmente in linea con quanto preannunciato nelle scorse dallo stesso presidente di
Mps Alessandro Falciai.
Oggi intanto la banca alzerà il velo sui conti del 2016, che metteranno in luce ulteriori
rettifiche, dopo che i primi nove mesi dell’anno si sono chiusi con un perdita di 848 milioni.
La banca peraltro a fine mese avvierà il dialogo con le autorità europee sul nuovo piano
industriale, che dovrebbe vedere una soluzione definitiva per i 27 miliardi di Npl in
portafoglio. Il piano dovrebbe essere varato in un cda in programma per il 23 febbraio. Dopo
di che, il Mef invierà il nuovo piano a Dg Comp per l’ok definitivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L. D.
NOVITÀ L’importo da
convertire in azioni non
sarà calcolato sul valore
nominale acquistato, ma
sul prezzo di acquisto dei
bond
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