Nella nuova stagione dello spread la carica dei bond delle aziende

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LA STAMPA
LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2017
OCCUPAZIONE
RISPARMIO
MADE IN ITALY
Diecimila
nuovi posti
con i prodotti
di marca
Tornano
di moda
i conti
deposito
I romagnoli
che illuminano
i Gran Premi
e gli stadi
A PAGINA 19
A PAGINA 21
A PAGINA 18
.
17
TUTTOSOLDI
LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2017
NUMERO 199
A CURA DI:
TEODORO CHIARELLI
REDAZIONE:
LUCA FORNOVO
LUIGI GRASSIA
FRANCESCO OLIVO
[email protected]
www.lastampa.it/tuttosoldi/
IMAGOECONOMICA
tutto SOLDI
P
LAVORO IN CORSO
Nella nuova stagione dello spread
la carica dei bond delle aziende
MARCO
POLO
Gli analisti: non si profilano minacce di crac, sul mercato rendimenti superiori al 3%
SANDRA RICCIO
D
L’intervista
all’incognita Trump alle minacce che arrivano dalla politica in Europa, fino alle incertezze sulle
mosse delle Banche centrali e
agli effetti della Brexit. La
mappa dei rischi che aleggiano sulle Borse incalza gli investitori che devono decidere
come muoversi per non farsi
trovare impreparati. Nel 2017
ci saranno le elezioni in Francia, in Olanda e forse in Italia,
per arrivare a settembre al
voto in Germania. Più questi
appuntamenti cruciali si avvicineranno e più i mercati entreranno in fibrillazione. Le
parole di Marine Le Pen della
scorsa settimana e la sua proposta di uscita immediata dall’euro hanno già scaldato lo
spread Btp/Bund che è tornato sopra 200 punti. «Per ora
non emergono scenari in grado di far deragliare la fiducia
dei mercati in modo duraturo
– afferma Piergiacomo Braganti, capo degli investimenti
di Banca Albertini Syz –. A disinnescare le minacce che arrivano dalla politica è anche il
buon andamento delle economie europee che sono tutte in
espansione, eccezione fatta
per l’Italia che è in ritardo».
Tuttavia nei prossimi mesi
non mancheranno turbolenze. Questa volta a soffrire saranno soprattutto i titoli go-
I bond decennali
Paesi Ue
emittenti bond a 10 anni
Spread in
punti base
Rendimenti richiesti in settimana
dal mercato
7,60%
Grecia
4,19%
Portogallo
2,35%
ITALIA
Regno Unito
200
94
1,29%
1,11%
Francia
384
140
1,75%
Spagna
725
76
0,35%
Germania
- LA STAMPA
Fonte: Bloomberg
vernativi e in particolare quelli
a lunga durata. Come muoversi? Sulla parte azionaria potrebbe essere arrivato il momento per aumentare l’esposizione a fronte di quote minori
nel reddito fisso. «Le obbligazioni crescono in rischiosità e
pagano tassi bassissimi – dice
Braganti –. Meglio aumentare
la parte in azioni privilegiando
Etf e fondi comuni». Per l’esperto, sul listino italiano vale la pena guardare ai titoli dei servizi
e delle banche. Nel complesso
Piazza Affari è tra i listini più
sottovalutati ma è anche quello
che paga dividendi più alti che
offrono un riparo dai rischi.
«Nonostante il Qe attualmente in atto e la politica monetaria ancora estremamente accomodante da parte della Bce
di Draghi, l’incertezza attuale
rischia di penalizzare soprattutto i titoli di Stato dell’Europa periferica e di un Paese indebitato come l’Italia – dice Tomaso Mariotti, responsabile
obbligazionario per Banor Sim
-. In questo momento consigliamo prudenza nell’allocazione di
un portafoglio obbligazionario,
che dovrà avere una durata me-
dia contenuta, di massimo 3 anni, una liquidità elevata da impiegare in futuro qualora dovesse tornare la volatilità sui
mercati, evitando i titoli governativi con scadenze lunghe».
Su cosa puntare allora? «Nella parte obbligazionaria potrebbe essere di aiuto una scelta sui
bond societari e, in particolare,
una combinazione in portafoglio di strumenti ad alto rendimento, le cosiddette emissioni
“high yield”, che vanno però selezionate accuratamente e che
offrono tassi interessanti a
fronte di scadenze contenute.
Un giusto mix potrebbe essere
composto quindi dal bond “high
yield” di Ivs, leader italiano nei
distributori automatici, quotato sul Mot di Milano e accessibile ai piccoli tagli. Offre un rendimento superiore al 3% con scadenza nel 2022 ma ha la possibilità di venire richiamato dall’emittente già a novembre dell’anno prossimo, riducendo di
conseguenza la “duration”.
Sempre sul Mot di Piazza Affari, tra i bond high yield adatti a
un pubblico individuale c’è anche l’emissione di Tamburi,
banca di investimento indipendente, con scadenza 2020, cedola pari al 4,75% e rendimento
attorno al 2,7%. Un tasso simile
si può ottenere anche dall’emissione obbligazionaria di Alerion – società specializzata nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare nel settore eolico (2022).
Per una maggiore stabilità,
questi titoli possono essere
combinati con strumenti obbligazionari con un grado di rischio assimilabile a quello del
titolo di Stato corrispondente,
come l’emissione Mediobanca
2023 a tasso variabile – che sale quindi con un incremento
dell’inflazione – la cui cedola è
legata all’Euribor a 3 mesi
maggiorato dell’1% ma che al
momento paga già l’1% in virtù
del tasso minimo garantito fissato proprio all’1%.
“Falck Renewables
punta sugli Usa
anche con Trump”
L’AD TONI VOLPE
ESPANSIONE GLOBALE
Il nostro mestiere sono le energie rinnovabili
Entro cinque anni
aumenteremo del 60 per cento
la capacità installata
dei nostri impianti
In America il nuovo Presidente
sarà meno favorevole
alle fonti alternative
ma il Congresso
e i singoli Stati
continuano a puntare
sull’eolico e sul sole
FRANCESCO SPINI
A PAGINA 20
Toni Volpe, amministratore delegato di Falck Renewables
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Le lumache
Madonita
alla conquista
della Francia
MAURIZIO TROPEANO
«V
olevamo creare un
prodotto che celebrasse la nostra
terra e al tempo stesso fosse
innovativo e genuino così è nata l’idea di incrociare le tipiche
“escargot” francesi con le
chiocciole autoctone siciliane
per produrre una varietà nuova e dal sapore inconfondibile». Correva l’anno 2006 e Luca Merlino, con Giuseppe e Michelangelo Sansone, quasi per
gioco si lanciano nel mondo
dell’elicicoltura. Un decennio
dopo l’azienda Lumaca Madonita è il più grande allevamento italiano: «Ogni anno produciamo tra le 18 e le 20 tonnellate di chiocciole e ne mettiamo
in commercio 150 tonnellate.
Di queste quasi il 90% sono destinate al mercato mondiale
soprattutto in Francia e Spagna», spiega Merlino.
L’allevamento si estende su
40 mila metri quadri di Campo
Felice di Roccella, in provincia
di Palermo, ai piedi del parco
delle Madonie, da cui prende il
nome l’azienda, e con vista sulla piana di Termini Imerese.
«Abbiamo iniziato, quasi per
gioco, affittando un terreno incolto. I primi anni sono stati
difficili ma la scelta di incrociare le nostre lumache con
quelle francesi ci ha permesso
di fare il salto di qualità».
L’esperienza ha permesso di
dar vita a «un allevamento naturale, non intensivo, efficace
e produttivo ma - secondo
Merlino - al tempo stesso etico». Un modello che viene anche sperimentato a livello europeo e «che insegniamo a tutti gli elicicoltori che collaborano con noi». Adesso l’azienda
fattura circa 1,2 milioni l’anno,
800 dei quali arrivano dalla
vendita delle chiocciole vive. E
poi ci sono le perle madonite,
ovvero le uova di lumaca che
sono diventate un prodotto di
nicchia utilizzato da molti chef
stellati e anche nella prima linea di prodotti di bellezza a
base di bava di lumaca con «gli
ingredienti a base naturale e
100% “cruelty free”».
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