Sinatra confermato alla presidenza

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Transcript Sinatra confermato alla presidenza

Industria e Finanza
07/12/2016 - pag. 2
2 • 7 dicembre 2016
UNIveNDIta
sinatra confermato
alla PresiDenza
ciro Sinatra è stato riconfermato
alla guida di Univendita. l’Unione
Italiana della vendita Diretta, ha
infatti rinnovato il proprio consiglio direttivo scegliendo la strada
della continuità. Sinatra, 54 anni,
laureato in giurisprudenza, specializzato in Diritto del lavoro e
relazioni sindacali, guiderà la
principale associazione della
vendita diretta per i prossimi tre
anni seguendo tre direttrici: professionalità, lavoro e rappresentanza. «la vendita diretta si sta
affermando come un’importante
spina dorsale dell’economia
nazionale ed è giusto che troviil
riconoscimento che le spetta»,
spiega il presidente di Univendita. I numeri sono tutti dalla
parte dell’associazione che, fin
dalla sua fondazione nel 2010, è
sempre cresciuta, passando da 7
associati ai 17 attuali. Negli stessi anni il fatturato delle aziende
associate è raddoppiato, passando dagli 800 milioni del 2010
a 1,6 miliardi di euro nel 2015. e
il numero dei venditori a domicilio è triplicato, passando dai
50.000 del 2010 ai 150.000 del
2015. Il rinnovato consiglio
direttivo dell’associazione risulta composto da: ciro Sinatra
(presidente) - vorwerk Folletto;
Serena cova (vicepresidente) tupperware Italia; alessia
allegri - vorwerk contempora;
luca Bianchi - Jafra cosmetics;
vincenzo criscitelli - aMc Italia;
antonio Falco - Dalmesse Italia;
Gianpaolo romano - cartorange; Marco Salvatori - Just
Italia; Gianluca tesolin - bofrost*
Italia.
Ciro Sinatra
Industria e Finanza.com
l’aD Marco MorellI corre alla Bce
ai
Paschi
serve
Più
temPo
La banca senese dà i risultati definitivi della conversione
dei bond subordinati in azioni: adesioni a 1,028 miliardi
Mps dà i risultati definitivi della
conversione dei bond subordinati in azioni e conferma che le
adesioni hanno raggiunto
quota 1,028 miliardi di euro. I
piccoli risparmiatori, a cui Mps
ha venduto allo sportello oltre
2 miliardi di euro di bond
subordinati per finanziare la
disastrosa acquisizione di
Antonveneta, hanno però
disertato l'operazione, con
adesioni per solo 98 milioni di
euro. A frenare le conversioni
hanno contribuito anche gli
stringenti paletti posti dalla
Consob per impedire che il
retail aderisse a un'operazione
giudicata molto rischiosa.
Intanto in Borsa il titolo non
ferma la sua caduta mentre si
riaffaccia lo spettro dell'inter-
vento pubblico e
della conversione
obbligatoria dei
titoli subordinati in
azioni. Le azioni di
Mps cedono il 2,36%, posizionandosi in fondo al
Ftse Mib. L’ad
Morelli
Marco
andrà in Bce per
cercare di strappare una proroga
sull'aumento da 5
miliardi di euro che la banca
dovrebbe chiudere antro fine
anno ma che la crisi politica in
Italia ha reso di difficile realizzazione senza l'aiuto dello
Stato. bond subordinati saranno convertiti in nuove azioni,
ricorda la banca, entro il 31
Marco Morelli
dicembre prossimo, a patto
che si avverino due condizioni:
la banca riesca a trovare finanziatori per l’aumento da 5
miliardi entro il mese in corso e
che venga ceduto completamente il portafoglio di sofferenze da 27,7 miliardi di euro.
Il PreSIDeNte DI coNFINDUStrIa
boccia: l’italia è nell’euro
e ha bisogno Di stabilità
In occasione del referendum
costituzionale Confindustria
ha avuto "una posizione
chiara. Sono orgoglioso di
questo. ora restano prioritarie le riforme per la crescita
e la competivitità". Lo ha
detto in un'intervista con il
Corriere della Sera, il presidente di Confindustria,
vincenzo Boccia, sottolineando di aver appoggiato il sì
al referendum "per tre ragioni. Primo: l'Italia sta nell'euro
e non può permettersi un
deficit di competitività, e la
stabilità di governo è la precondizione per politiche che
migliorino la competitività.
Secondo: è necessario semplificare i rapporti tra Stato e
regioni, ne hanno bisogno i
Vincenzo Boccia
cittadini ma anche le imprese. Terzo: per coerenza con
la storia di Confindustria,
che dagli anni novanta insiste per il superamento del
bicameralismo".
Boccia
afferma di non essere pentito di aver appoggiato il sì dal
momento che "Confindustria
è un corpo intermedio, non
un partito. non inseguiamo il
consenso elettorale né i
sondaggi. rappresentiamo
l'impresa e prendiamo posizione rispetto ai suoi interessi e alla necessità che
nel Paese continui la stagione di riforme".