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Venerdì 7 Ottobre 2016
MERCATI
Con l’edizione
Italiana de
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All Rights Reserved
I BOND SUBORDINATI DOVREBBERO ESSERE TRASFORMATI IN AZIONI PRIMA DEL REFERENDUM
Mps accelera sulla conversione
Advisor e ad a tappe forzate per arrivare
all’assemblea a metà novembre.Azioni
ancora ko, balzo dei titoli Lower Tier II
di Gabriele La Monica
e Susanna Scotto
MF-DOWJONES
I
l calendario del piano di
rafforzamento del capitale di Mps è in fase di ultimazione da parte degli
advisor e sarà una corsa a
tappe forzate e senza margini per ulteriori dilazioni che,
se rispettate, consentiranno
di chiudere l’operazione di
ricapitalizzazione prima di
Natale. È quanto ha appreso
MF-DowJones da una fonte
vicina al dossier che sottolinea come l’assemblea del
Monte, che sarà convocata
dal cda del 24 ottobre prossimo che licenzierà anche il
nuovo piano industriale, si
terrà entro il termine minimo
di legge di 25 giorni e quindi
nell’intorno del 18 di novembre. Superato il fine settimana
partiranno i 15 giorni dedicati alla raccolta delle adesioni
alla conversione volontaria
delle obbligazioni subordinate del Monte che hanno un
ammontare totale di 4,899
miliardi. Nonostante ci siano
ancora preoccupazioni di natura legale tra gli advisor, l’attuale orientamento è quello di
estendere la proposta di conversione volontaria anche al
titolo con scadenza 15 maggio
2018, che ha un ammontare
di 2,161 miliardi e che è stato collocato al pubblico retail.
Le due settimane dedicate alla conversione delle obbligazioni subordinate terminano
esattamente alla vigilia del
4 dicembre, quando si terrà
il referendum costituzionale.
Una volta acquisiti i risultati del referendum prenderà
il via l’aumento di capitale.
Sul calendario degli advisor
la data da circoletto rosso,
indicata come la più probabile per il via all’operazione, è
quella del 7 dicembre. Visto
che l’aumento sarà realizzato
senza diritto di opzione agli
BACKSTAGE
Perché Renzi elogia il modello Intesa e ignora Passera?
eri Matteo Renzi è tornato alla carica sul sisteIcondizioni
ma bancario italiano dicendo che si trova nelle
in cui si trova perché non ha seguito
l’esempio di Intesa Sanpaolo per quanto riguarda il tema delle integrazioni. L’esempio è calzante. Il deus ex machina di quell’operazione è
stato Corrado Passera, assistito dall’esperienza
e dalla capacità di Giovanni Bazoli. Non solo.
Passera è anche il manager che diede impulso a
Banca Intesa dopo gli anni due ad, Lino Benassi e Christian Merle. Lo stesso Passera da mesi
cerca inutilmente di essere preso seriamente
in considerazione per il salvataggio del Monte
ed è stato tenuto alla porta dal management
precedente. L’azionista Tesoro, primo socio di
Mps, ha smentito intromissioni nella vicenda
che ha portato alle dimissioni di Fabrizio Viola
e Massimo Tononi. Una smentita poco convincente. E allora visto che Renzi è il capo del
governo di cui il ministro del Tesoro fa parte
e vista la stima nei confronti del modello di
Intesa Sanpaolo e per proprietà transitiva del
suo autore Corrado Passera, perché non lo
chiama al tavolo delle trattative del Monte? Il
piano Passera non prevede il ricorso al mercato, ma piuttosto l’intervento diretto sul capitale
da parte di un pugno di grandi azionisti e alla
conversione dei bond subordinati venduti agli
investitori istituzionali.
Gabriele La Monica (MF-Dow Jones)
«si sta ipotizzando che
il fattore di conversione
da bond subordinati in
0,35
azioni sia nettamente
IERI
0,30
più favorevole rispetto
0,17 €
all’aumento tout court.
-3,34%
0,25
Ieri c’è stata una vera e
propria caccia ai bond
0,20
subordinati 2018: il movimento ha assunto una
0,15
forza particolare dopo
6 lug ’16
6 ott ’16
mezzogiorno, il che mi
fa pensare a mani statunitensi», conclude l’operatora in flessione del 3,3%, sui re. Un analista di una primaria
nuovi minimi a 0,168 per una casa d’affari estera concorda
capitalizzazione di 440 milio- con Cuturi: «Conviene di più
ni di euro. Mentre le azioni partecipare all’aumento di cacontinuano a scendere, i bond pitale attraverso la conversiosubordinati Lower Tier II si ne dei bond subordinati che
trovano in un trend di recupe- continuando a detenere le
ro. Andrea Cuturi di Anthilia azioni che si hanno in portafoCapital Partners spiega che glio». Il prezzo del bond Mps
c’è una tendenza a vendere Lower Tier II con scadenza a
il titolo e ad acquistare bond gennaio 2018 (prezzo di chiusubordinati proprio perché sura 66 euro) dal 26 settembre
MONTEPASCHI SIENA
quotazioni in euro
La sede del Monte
attuali azionisti, la sua durata
sarà di due e non delle canoniche tre settimane e quindi
l’operazione è destinata a terminare prima delle vacanze
natalizie. Nel frattempo l’ad
Marco Morelli continua nella
ricerca degli anchor investor.
Intanto ieri il titolo Mps ha
vissuto un’altra giornata costellata da pesanti vendite che
hanno portato a una chiusu-
ha arrestato la forte caduta che
si stava verificando dall’inizio
di agosto (81 euro) e ha avviato un movimento di recupero
segnando ieri un +1% circa. Il
bond subordinato Lower Tier
II con scadenza aprile 2020
(prezzo di chiusura 65,75 euro) dal 23 settembre ha guadagnato il 3,54% mentre quello con scadenza a settembre
2020 (66,1 euro la chiusura)
il 3,7%. Commentando infine l’andamento delle azioni
Angelo Meda di Banor sim
ha spiegato di non vedere un
motivo per avere i titoli della
banca senese in questo momento considerando «l’enorme diluizione» che ci sarà con
l’atteso aumento di capitale.
(riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/mps
SECONDO BLOOMBERG DEUTSCHE BANK AVREBBE CONDOTTO ALMENO 100 OPERAZIONI SIMILI
Il derivato Santorini del Monte ha 37 fratelli
di Antonio Lusardi
S
antorini era solo la punta dell’iceberg. Secondo quanto riportato da
Bloomberg, la complessa operazione
finanziaria che sarebbe stata messa in atto
da Deutsche Bank e Mps per nascondere
le perdite riportate dall’istituto senese in
precedenti operazioni di trading avrebbe
fatto parte di una prassi non insolita per
l’istituto tedesco. A riportarlo sarebbero
le carte di un’inchiesta ordinata sull’argomento dalla Bafin, la Consob tedesca. La
verifica è stata effettuata dalla società di
revisione contabile Peters Schoenberger
& Partners e si è conclusa nel dicembre
2014. L’operazione sul derivato Santorini
è al centro dell’inchiesta che ha visto solo
pochi giorni fa il rinvio a giudizio degli
ex vertici della banca senese (tra cui Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca
Baldassarri), oltre alla stessa Deutsche
Bank e sei suoi ex dipendenti.
Secondo la perizia consultata da Bloomberg, Deutsche Bank avrebbe trattato
103 operazioni simili a Santorini, per
30 clienti, con un valore complessivo di
10,5 miliardi di euro. La stessa perizia quillage ha permesso di non contabilizchiarisce che solo l’operazione con Mps zare le perdite subito ma nel corso di un
avrebbe avuto lo scopo di nascondere una periodo di tempo più lungo.
perdita dal bilancio. Tutte le operazioni Deutsche Bank nega ogni perdita operasimili, completate tra il 2008 e il 2010 con tiva legata alle operazioni, come pure il
numerose banche dall’Italia all’Indone- loro legame con il caso Santorini: «Nel
sia, sarebbero però state iscritte a bilancio settembre 2013 abbiamo riclassificato il
in maniera scorretta. Conosciuti interna- modo in cui registravamo sui libri contamente a Deutsche come pronti contro termiDEUTSCHE BANK
ne migliorati, a quanto
quotazioni in euro
14
riporta Bloomberg, gli
accordi sarebbero stati
13
tenuti fuori bilancio,
annullandoli attraverso
12
complesse operazioni
IERI
finanziarie. Tutto ciò
11
12 €
avrebbe dato al bilan-0,29%
cio Deutsche Bank un
10
aspetto più solido, au- La sede di Deutsche Bank
6 lug ’16
6 ott ’16
mentando i coefficienti
patrimoniali. L’istituto
tedesco avrebbe poi messo in regola la bili un certo numero di cosiddette operacontabilizzazione di 37 trade nel 2013, tra zioni pronti contro termine», ha replicato
cui quello di Mps. La regolarizzazione li con una mail Adrian Cox, portavoce della
avrebbe trasformati da crediti tenuti fuori sede londinese di Deutsche, «riclassifidai bilanci, in derivati.
cazione che non ha avuto alcun impatto
Secondo la perizia, l’operazione di ma- sugli utili. Il fatto che tali operazioni sono
state trasformate in prestiti non comporta
una connessione tra loro e l’episodio particolare di Mps».
Bloomberg tuttavia riporta come, secondo la perizia, «la gestione del rischio da
parte di Deutsche Bank per quanto riguarda una complessa operazione di finanziamento strutturato come quella con Mps
era inadeguata e inefficace». Secondo
molti osservatori l’uso diffuso in passato
di transazioni altamente complesse, alcune delle quali oggi oggetto di inchieste,
rendeva difficile per gli investitori e le autorità regolatrici valutare correttamente la
situazione patrimoniale ed economica di
Deutsche Bank. La presenza di prodotti
finanziari altamente complessi e illiquidi
nel bilancio di Deutsche Bank è stata più
volte indicata come una possibile fonte
di rischio sistemico per il sistema creditizio europeo. L’istituto tedesco avrebbe
circa 29 miliardi di euro lordi in asset di
livello 3, i più difficili da valutare: il loro
valore di mercato effettivo sarebbe di circa 16 miliardi di euro. Il titolo Deutsche
Bank ha chiuso le contrattazioni in calo
dello 0,51% a 12 euro per azione. (riproduzione riservata)