rassegna stampa 18 gennaio 2017

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Transcript rassegna stampa 18 gennaio 2017

Cod.: IL.1-Mod.1
Rev. 1
MODULO
Via Fissiraga, 15 - 26900 Lodi
RASSEGNA STAMPA
Ufficio per le Relazioni
con il Pubblico
e Servizio Accoglienza
Data: 24/05/2016
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rassegna stampa
18 Gennaio 2017
IL CITTADINO
•
Telefoni in tilt per l’anti-meningite
•
I nas promuovono l’ospedale dopo il caos del “gelicidio”
•
Coda infinita all’ospedale, la viabilità ancora in tilt
•
Lettere & opinioni
Un centralino che funziona un’ora sola forse è un po’ poco
IL GIORNO
Responsabile del procedimento:
Referente del procedimento:
Dott. Davide Archi
Maurizio Pancerasa
℡
℡
2145
2975
Cod.: IL.1-Mod.1
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L’asst: «lunedì il centralino ha squillato 4mila volte, fissati 57 appuntamenti
in due giorni: sono previsti 3 ambulatori alla settimana per un totale di 36
profilassi. I costi sono condivisi con la regione»
Telefoni in tilt per l’anti-meningite
di Cristina Vercellone
Centinaia di richieste per prenotare le vaccinazioni, le persone non riescono a
prendere la linea e protestano
Vaccinazioni contro la meningite, telefono preso d’assalto. Il numero,
0371/ 372870, istituito dall’Asst di Lodi, attivo tutti i giorni, tranne
giovedì, sabato e domenica, dalle 13 alle 14, in questi giorni è
bollente. E le persone protestano. «Ci attacchiamo al telefono alle 13
- lamentano i lodigiani -, entra in funzione il disco registrato che dice
di attendere. Restiamo al telefono fino alle 14 e poi la linea cade.
Assurdo. Non potevano allargare il tempo delle chiamate o istituire un
servizio di posta elettronica? Di questo passo riusciremo a prenotare
un vaccino contro il meningococco quando in circolazione ci saranno
chissà quali altri “cocchi”più virulenti di questo». In questi giorni, le
chiamate per avere delucidazioni sulle vaccinazioni e per prenotare si
sono decuplicate. Lunedì, primo giorno per le prenotazioni, le
chiamate arrivate al centralino dell’ospedale di Lodi sono state 10mila
e il 60 per cento erano relative alle vaccinazioni. Il primo giorno il
telefono è andato addirittura in tilt, emettendo strani suoni. «Con
10mila chiamate la linea si è interrotta - spiegano i vertici dell’Asst -.
Abbiamo attivato 3 ambulatori. Facciamo 36 vaccinazioni a settimana
contro la meningite che vanno ad affiancarsi all’attività vaccinale
ordinaria. Lunedì sono state prenotate 20vaccinazioni, ieri 37. Almeno
4 di queste però hanno prenotato per tutta la famiglia costituita da 4
o 5 persone. Ogni prenotazione richiede in media due minuti. Molti
non danno indicazioni su vaccino richiesto,magari non hanno ancora
consultato il pediatra o il medico di famiglia. Spesso devono essere
inseriti anche i dati anagrafici e il luogo d esecuzione perchè sono
nuovi utenti e non avevano mai avuto accesso al servizio. Molti
chiedono indicazioni sul prezzo e modalità di pagamento. Al momento
non riusciamo a offrire di più perché dobbiamo garantire il normale
calendario vaccinale». Le persone che stanno un’ora esatta al
telefono senza avere risposta sono, ovviamente, su tutte le furie. «Io
dico che è una vergogna - annota una mamma -. La pediatra di mio
figlio poi non sapeva nemmeno di questa iniziativa regionale. Non è
ancora
stata
informata.
Denunciare
è
d’obbligo
perché
l’amministrazione si dia una mossa per migliorare le cose». «Anche
noi – lamentano mamma e figlio - siamo rimasti al telefono un’ora.
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Anzi, abbiamo provato il primo giorno dal cellulare ed era sempre
occupato, oggi (ieri,ndr)dal fisso. Erano le 13, è entrata in funzione la
segreteria e fino alle 14.15, momento in cui è caduta la linea, siamo
rimasti ad aspettare. Se è partita questa campagna devono garantire
che il servizio sia regolare. Noi ci eravamo già rivolti nei giorni scorsi
all’ufficio vaccinale. Ci avevano detto che erano sotto organico di 4
persone, che non sapevano ancora nulla, di provare dopo il 15
febbraio. Roba da matti». La situazione non è andata meglio
nemmeno per chi ha provato a chiamare da Codogno.
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I nas promuovono l’ospedale dopo il caos del “gelicidio”
di C. V.
Il piano d’emergenza dell’ospedale è ok. A dirlo, fa sapere
l’amministrazione dell’Asst, è il verbale dei Nas. Venerdì scorso,
quando il pronto soccorso di Lodi e Codogno sono stati presi d’assalto
da quasi 500 persone per le cadute sul ghiaccio, i Nas hanno fatto
irruzione all’ospedale Maggiore. Per verificare che il piano
d’emergenza fosse idoneo a gestire situazioni critiche come quelle
della scorsa settimana. «I Nas ci hanno fatto i complimenti»,
commenta il direttore generale Giuseppe Rossi. «Alla luce di quello
che è successo venerdì aggiunge il responsabile della
Terapia intensiva Enrico Storti stiamo
aggiustando
il
precedente piano d’emergenza. I
contenuti delle modifiche devono
ancora essere presentati alla
direzione sanitaria. Tra 15 giorni
saremo pronti. Ci siamo ispirati
però, questo posso dirlo, alla logica dell’Action card applicata negli
ospedali israeliani e americani. In caso di maxi emergenza, cioè di
massiccio arrivo di feriti all’ospedale di Lodi, ognuno apre la sua busta
e sa cosa deve fare. Il capo sala del Pronto soccorso ne ha una, il
rianimatore di guardia ha la sua, il primario del Pronto soccorso anche
e così via. L’Action card rende fruibili anche le esercitazioni. Ci
consente di verificare se il piano è stato applicato e se tutti hanno
fatto quello che dovevano fare e soprattutto se i compiti loro
assegnati sulla carta sono eccessivi e vanno ridisegnati». Il giorno
dopo il maxi afflusso in ospedale, il responsabile del dipartimento
emergenza urgenza Costantino Bolis, il primario del Pronto soccorso
Stefano Paglia e Storti si sono riuniti in modo informale per una
verifica su come era stata gestita la situazione: «Ognuno di noi ha
detto che cosa avrebbe cambiato per migliorare la situazione - spiega
Storti -. A Niguarda hanno impiegato 3 anni per fare un piano. Noi ne
avevamo uno che ci ha consentito di procedere bene venerdì, ora
stiamo apportando delle correzioni».
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E’ impossibile evitare ingorghi o rallentamenti
Coda infinita all’ospedale, la viabilità ancora in tilt
di Greta Boni
I conducenti protestano anche per le due rotonde della città bassa: «In via
Serravalle non si capisce di chi è la precedenza»
All’ospedale Maggiore, la fila è assicurata.Ma, soprattutto negli ultimi
giorni, è diventata anche insopportabile. A rinvigorire la polemica
sulla viabilità della zona sono stati due problemi: il via vai di
ambulanze che venerdì scorso partivano e tornavano per soccorrere
le vittime del gelo e i lavori che questa settimana hanno interessato
la roggia Sandona, bloccando via Massena. «È una situazione
incredibile - esclama un automobilista
di Lodi -, non c’èmodo di evitare la
coda o i rallentamenti! Ieri pomeriggio
(lunedì, ndr) mi sono trovato di fronte
a un ingorgo incredibile per colpa di un
intervento che non è stato nemmeno
segnalato, non c’era uno straccio di
cartello o qualcosa che mostrasse le
deviazioni. Anche quando non ci sono
cantieri, però, transitare da queste
parti è un calvario. Come è possibile che l’amministrazione abbia
previsto questo tipo di viabilità in un punto così delicato come
l’accesso di un presidio ospedaliero?». Parole che “rimbalzano” di
bocca in bocca tra numerosi conducenti. Con la giunta Uggetti,
l’assetto è cambiato due volte. Nessuna delle soluzioni previste
sembra soddisfare i cittadini. Nei giorni scorsi, a causa degli incidenti
provocati dal ghiaccio sull’asfalto, l’imbuto di auto si è moltiplicato in
tutta la città bassa, dal ponte sull’Adda proseguendo in via San
Giacomo, per poi diramarsi in via Secondo Cremonesi o dirigersi
verso via Serravalle e via XX Settembre, paralizzando il centro
storico. Alcuni lodigiani ritengono che largo Donatori del Sangue
debba tornare a doppio senso dimarcia, come un tempo,mentre oggi
una carreggiata è destinata solo ai bus e ai taxi. «Di fronte
all’ospedale - si lamenta un automobilista fermo in coda - tutte le
volte che una corrierina si ferma... non passa più nessuno. Ci credo
che poi il traffico esplode. Non c’è spazio poi per far scendere o per
prendere chi deve recarsi in ospedale per visite ed esami, quelli che
hanno difficoltà a camminare o i disabili. Si mettono in doppia fila o
con le quattro frecce accese, ma naturalmente non è una bella
soluzione». Nell’elenco dei difetti non potevano mancare le rotonde,
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specialmente la rotatoria “fantasma” che regola il flusso di veicoli tra
largo Donatori del sangue, via Serravalle e via San Giacomo: ci
dovrebbe essere,ma non si vede. Al suo posto c’è un incrocio che non
piace praticamente a nessuno: «Non si capisce mai chi deve passare
per primo - osserva una signora al volante -, con il risultato che si va
a caso. Non basta dire che serve buon senso, ci devono essere
indicazioni chiare o la gente rischia di fare un incidente o di mettersi a
litigare, come ho visto fare in alcune occasioni». Per Lodi il 2017 è
l’anno delle elezioni comunali, c’è da scommettere che la viabilità in
zona ospedale farà discutere candidati e rispettivi schieramenti.
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Lettere & opinioni
Un centralino che funziona un’ora sola forse è un po’ poco
Buongiorno, solo per segnalare che, come era d’altronde anche molto
prevedibile, oggi ho provato a prenotare il vaccino della meningite al
numero 0371/372870 attivo dalle 13.00 alle 14.00 dal lunedì al
venerdì tranne il giovedì e, nella prima mezz’ora era perennemente
occupato, mentre nella seconda mezz’ora emetteva un suono “strano”
che non sono in grado di dire cosa possa significare. Io penso sia
ovvio che il numero venga “preso d’assalto” visto quello che ci
comunicano costantemente i media … ma era chiedere troppo quello
di istituire ANCHE una mail o un sito dove inserire i dati e
successivamente poter essere contattati per definire data e ora del
vaccino ? Oppure “prolungare” un tantino il lasso di tempo nel quale è
possibile prenotare ? …domani è un altro giorno e riproverò. Buona
giornata
Giovanni Ardemani Lodi
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