I servizi partiranno dai distretti

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Latina
Il giornale di
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
E
’ imminente l’elaborazione di un nuovo
atto aziendale sanitario. Il precedente verrà pesantemente ritoccato. Le linee guida sembrano essere
chiare. Giorgio Casati ha fatto intendere recentemente
quali accorgimenti apportare ai servizi. “Dobbiamo potenziare i sistemi informativi –ha detto in tempi non sospetti l’attuale commissario
dell’Asl di Latina- introdurre
funzioni strategiche di staff
alla direzione, valorizzare il
patrimonio professionale.
C'e' troppo contenzioso e diverse persone non sono contente di lavorare in questa azienda. I prossimi mesi saranno dedicati alla concertazione con le parti sindacali
e politiche, come pure ascolteremo i rappresentanti delle associazioni. Voglio essere chiaro, quest'azienda deve diventare un ragno che
tesse la tela e non fare piu' la
lumaca rimanendo rintanata su sé stessa”. Sicuramente
innovativa l’idea di procedere alla modifica del ruolo dei
distretti. “Vorrei togliere ai
direttori il compito di limitarsi alla gestione delle
strutture e passare ad un lavoro di committenza –ha
chiarito- sicuramente sarà
pure prevista l'istituzione di
un dipartimento delle cure
primarie. Ma per me i direttori dei distretti dovranno
presidiare i territori e per
questoci sara' uncomitatodi
distretto per organizzare i
servizi”. Nelle intenzioni c’è
il rafforzamento del rapporto con i Comuni. “Questo è
un territorio a macchia di
leopardo –ha sottolineato-
L’INTERROGATIVO
POLITICA E SANITA’
Presto un nuovo atto aziendale: più spazio a territorio e medici di base
I servizi partiranno dai distretti
Oggi pomeriggio (15.30) la conferenza dei sindaci con Casati
ci sono situazioni positive
ma anche aree deprivate di
servizi sanitari, serve riequilibrio fra domanda e offerta.
Ci saranno tecnici al lavoro
per conoscere il fabbisogno
dei singoli Comuni. Come
pure bisogna rimodulare il
sistema legato al percorso
assistenziale. E’ necessaria
anche una professionalità adeguata. Lavoriamo per migliorare le performance.
Partiamo dal presupposto
che si è ancora in regime di
piano di rientro. Ciò significa che non abbiamo autonomia di programmazione. Riteniamo opportuna la presa
in carico dei pazienti e la
continuita' assistenziale attraverso percorsi clinico assistenziali (sarebbe stato costituito un gruppo in azienda che lavora su un progetto
e sulla valutazione dei percorsi, ndr) come pure consideriamo centrale il ruolo dei
medici di base”. Si terrà alle
15.30 di oggi nell’aula consi-
liare del Comune la Conferenza dei Sindaci per la Sanità
dell’ambito
Latina.
“All’ordine del giorno della
seduta, convocata dal Sindaco Damiano Coletta in qualità di Presidente della Conferenza, l’analisi dei livelli di
copertura dei principali bisogni di cura e assistenza in
provincia –si legge nella nota del Comune- le linee di indirizzo per il Piano Strategico 2017-2019; la proposta di
modifica dell’Atto aziendale
della Asl; lo stato delle criticità e opportunità di carattere strutturale nei presidi
dell’Azienda sanitaria locale; varie ed eventuali”.
quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, ma
non prevede l’abrogazione di presidi di emergenza
specialistici in strutture
consolidate. “L’amministrazione regionale ha
precisato – prosegue la
nota – che la disattivazione avverrà in due fasi: la
prima riguarderà i PPI
presenti in Strutture extraospedaliere, la seconda quelli ubicati presso i
Presidi Ospedalieri ricon-
vertiti”. Chiudere i punti
di primo intervento in un
sistema che, mentre ha
l’ambizione giustamente
di non essere più ospedalo-centrico, ma nei fatti
non è in grado di garantire
la continuità ospedaleterritorio e tantomeno i
servizi territoriali che rispondano alla richiesta di
interventi al di fuori
dell’emergenza-urgenza,
rischia di essere controproducente.
Chiusura o riorganizzazione dei mini Pronto Soccorso?
Punti di primo intervento
Un altro rebus in provincia
Interessate Cisterna, area lepina, Sabaudia ed il golfo
Sarà inevitabile l’av vio
della discussione sui punti
di primo intervento, oggetto di un’attenta analisi
della Regione Lazio. C’è
chi teme che la scure della
spending review si abbatta
su tutto il Lazio, soprattutto della provincia di Latina, con ben 7 strutture a
rischio su 13. Il provvedimento riguarderebbe, tra
gli altri, Cisterna, Cori,
Priverno, Sezze, Sabaudia,
Gaeta e Minturno. Tramite informativa della Direzione Salute e politiche
sociali, registrata il 13 settembre, indirizzata ai direttori generali delle Asl
Rm2, Rm4, Rm5, Rieti, Viterbo e Latina, infatti, si
avvisano le Aziende sani-
tarie locali interessate (invitandole “a comunicare
con cortese sollecitudine
le azioni che si intendano
intraprendere” in merito),
che “con nota prot. n.
354891
GR/11/48
del
05/07/16 la Regione Lazio
ha comunicato al Ministero della Salute e a quello
dell’Economia e delle Finanze che, da una ricognizione effettuata, risultano
attivi sul territorio regionale 13 Punti di Primo Intervento e che la stessa, in
coerenza con quanto disposto
dal
D.M.
n.70/2015, ne prevede la
disattivazione”. Decreto,
quello citato, che fissa gli
standard
qualitativi,
strutturali, tecnologici e