Foglio Avvisi Settimanali

Download Report

Transcript Foglio Avvisi Settimanali

N. 39
2016
0709133009
(II) 08,00 - Ortu Leonardo
Domenica 25 settembre (3) V E R D E
DOMENICA 26A DEL TEMPO ORDINARIO 09,30 - Scano Ireneo (3° anniv.) - Vincenzo, Maria, Aldo
Messa propria, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche
Lez. Fest.: Am 6,1a.4-7; Sal 145; I Tim 6,11-16; Lc 16,19-31
10/12 - ISCRIZIONI AL CATECHISMO (nel Salone)
LODA IL SIGNORE, ANIMA MIA.
11,15 - In on. di San Pio da Pietrelcina
Lunedì 26 settembre (7)
V E R D E (II) 08,40 - Lodi
FERIA DELLA XXVI SETTIMANA ORDINARIA 17,30 - Incontro per gli aspiranti chierichetti
Messa a scelta, prefazio comune
Lez. Fer.: Gb 1,6-22; Sal 16; Lc 9,46-50
16/19 - ISCRIZIONI AL CATECHISMO (nel Salone)
TENDI A ME L’ORECCHIO, SIGNORE, ASCOLTA LE MIE PAROLE.
19,00 - Sedda Antonietta (1° anniv.) - Vespri
Martedì 27 settembre (5)
B I A N C O (II) 08,40 - Lodi
S. VINCENZO DE’ PAOLI, sacerdote, memoria 19,00 - Caboni Maria Dolores - Vespri
Messa propria, prefazio comune
19,40 - RIUNIONE DEI CATECHISTI
Lez. Fer.: Gb 3,1-3.11-17.20-23; Sal 87; Lc 9,51-56
21,30 - ROSARIO SOTTO LE STELLE
GIUNGA FINO A TE LA MIA PREGHIERA, SIGNORE.
Mercoledì 28 settembre (7) V E R D E (II) 08,00 - Messa c/o Evaristiane
FERIA DELLA XXVI SETTIMANA ORDINARIA 08,40 - Lodi
Messa a scelta, prefazio comune
Lez. Fer.: Gb 9,1-12.14-16; Sal 87; Lc 9,57-62
19,00 - Giulia - Vespri
GIUNGA FINO A TE LA MIA PREGHIERA, SIGNORE.
Giovedì 29 settenbre(3)
B I A N C O (P) 08,40 - Lodi
Ss. MICHELE, GABRIELE, e RAFFAELE, festa
19,00 - Carboni Vittorina, Serra Antonio - Vespri
Messa propria, Gloria, prefazio degli angeli
Lez. Santi: Dn 7,9-10.13-14; Sal 137; Gv 1,47-51
CANTIAMO AL SGNORE, GRANDE È LA SUA GLORIA.
Venerdì 30 settembre (5)
B I A N C O (II) 08,40 - Lodi
S. GIROLAMO, sacerdote e dottore, memoria 19,00 - Pillitu Mariolina - Vespri
Messa propria, prefazio comune
Lez. Fer.: Gb 38,1.12-21; 40,3-5; Sal 138; Lc 10,13-16
GUIDAMI, SIGNORE, PER UNA VIA DI ETERNITÀ.
20,30 - ROSARIO SOTTO LE STELLE (CONCLUSIONE)
MESSA NEL SAGRATO
(II) 08,40 - Lodi
Sabato 1° ottobre
(5)
BIANCO
S. TERESA DI GESÙ B., vergine e dott. memoria 16,30 - Confessioni
Messa prorpia, prefazio comune
Lez. Fer.: Gb 42,1-3.5-6.12-17; Sal 118; Lc 10,17-24
FA’ RISPLENDERE IL TUO VOLTO SUL TUO SERVO, SIGNORE.
Domenica 2 ottobre (3)
VERDE
18,30 - Rosario
19,00 - Ringraziamento
(III) GIUBILEO REGIONALE PER I CATECHISTI A NUORO
DOMENICA 27 DEL TEMPO ORDINARIO 08,00 - Popolo
09,30 - Tito - Lina - Annetta
Messa propria, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche
A
Lez. Fest.: Ab 1,2-3; Sal 94; II Tim 1,6-8.13-14; Lc 17,5-10
10.30 - PAZZIEGGIATA
ASCOLTATE OGGI LA VOCE DEL SIGNORE.
11,15 - MESSA DI RINGRAZIAMENTO PER I SETTANTENNI
AVVISI * ISCRIZIONI AL * «QUANTE VOLTE SI PUÒ sostine il contrario, è in errore.
CATECHISMO - Finiscono lunedì 26. I Genitori, che ancora
non hanno provveduto, sono cortesemente invitati a fare l’iscrizione
entro tale data.
* COLLETTA NAZIONALE IN
FAVORE DEI TERREMOTATI
- Le offerte fatte durante le messe di
sabato e domenica o pervenute durante la settimana, sono state di €
1723,74. Saranno versati nei prossimi giorni alla Caritas Diocesana.
Supplemento a
FARE LA COMUNIONE NELLO STESSO GIORNO?» - Rispondo alla domanda che mi è stata posta da diverse persone, citando
quanto è scritto nel Codice di Diritto Canonico, dove si legge che:
“CHI HA GIÀ RICEVUTO LA SANTISSIMA EUCARESTIA, PUÒ RICEVERLA U-
* “PAZZIEGGIATA 2016” - Si
farà domenica 2 ottobre, con partenza da Piazza del Popolo alle ore
10,30. L’orario è stato concordato
con la Associazione organizzatrice, la “Polisportiva Atletica Serramanna” per offrire agli iscritti la
possibilità di partecipare alla mesNA SECONDA VOLTA NELLO STESSO sa domenicale che inizia alle 9,30
GIORNO, SOLTANTO ENTRO LA CELE- e si conclude alle 10,15 in tempo
BRAZIONE EUCARISTICA ALLA QUALE utile per essere pronti al momento
PARTECIPA” (Can. 917). Perciò chi della partenza.
- Stampato in 650 copie a cura delle Edizioni Grafiche Parrocchiali di S. Leonardo in Serramanna
-
LEGGIBILE E SCARICABILE
BUON COMPLEANNO
il 25 settembre, a Giovanni
Maria Carboni, per i suoi
18 anni, da parte di Papà,
Mamma e Maria Teresa.
IL SOCCORSO CHE
VIENE DA DIO
Ci sono molti Lazzari nei nostri giorni di festa. Alcuni li
incrociamo tutti i giorni;
molto spesso ci interpellano ed è anche vero che rispondiamo. Ma ce ne sono
altri che nessuno vede, che
si nascondono, si camuffano, si confondono. E anche
questi li incrociamo spesso. Si tratta, molte volte, di
compagni, colleghi di lavoro; o di persone che abitano nel nostro vicinato o addirittura con noi, nella nostra casa. Sono Lazzari che
si nascondono...
Ma sai che Lazzaro vuol dire “soccorso di Dio”? Se
hai occhi buoni, riesci a riconoscere coloro che sono soli o in difficoltà, anche
se li vedi in compagnia o in
famiglia.
Questi Lazzari sono i feriti
della vita, coloro che hanno
perduto gli affetti, coloro la
cui dignità è stata portata
via da una sofferenza profonda, che non trova parole
e non ha ragione.
Se vuoi, puoi essere tu la
mano di Dio.
Se vuoi, puoi essere tu il
soccorso che viene da Dio.
TU MI
VIENI
ACCANTO E MI
RIALZI PERCHÉ
IO SONO TUO
FIGLIO PER
SEMPRE
- www.parrocchiasanleonardo.com - www.aserramanna.it
LA FORZA DELLA DEBOLEZZA
QUANDO LA CARITÀ NON È ‘POTERE’, MA ‘SERVIZIO’ AUTENTICO
di ENZO BIANCHI
«Dio ha scelto ciò che
nel mondo è debole per
confondere i forti» (1
Cor 1,27).
In realtà questa scelta
di Dio è anzitutto volta
a incontrare il povero, il
debole, nell'amore.
A incontrarlo facendolo
esistere, non schiacciandolo con il proprio
dono.
A incontrarlo fa-cendolo emergere come soggetto, non tenendolo
sotto la propria tutela;
a incontrarlo donandogli
libertà, non imprigionandolo.
A incontrarlo valorizzandolo per quello che
egli è, non facendogli
pesare la propria forza
e superiorità.
Dio sceglie la debolezza
per incontrare l'uomo
nella verità, in un amore
vero, un amore che rifugga l'umiliazione dell'altro.
Sì, anche in nome della
carità si può esercitare
violenza, si può umiliare!
La debolezza purifica
l'amore, conducendolo a
essere "discreto", pieno
di discernimento, di attenzione all'altro, di umiltà. Anzi, solo nella
debolezza l'amore è
autentico.
Se spesso noi cerchiamo di rimuovere le nostre debolezze - non
importa che si collochi-
no sul piano psicologico,
sul piano morale, su
quello affettivo e sessuale, su quello intellettuale o fisico, ecc. -,
tuttavia dobbiamo riconoscere che la debolezza è una dimensione che
ci caratterizza come
uomini.
I limiti insiti nella nostra condizione umana e
le fragilità che ci segnano soggettivamente,
fanno parte della nostra verità profonda: la
"forza" ricercata sempre e ad ogni costo può
essere nient'altro che
menzogna, paura di sé,
non accettazione dei
propri limiti e delle proprie fragilità, cioè della
propria creaturalità segnata da particolari doni e carenze. I primi non
senza le seconde.
La carità stessa, il darsi
da fare per gli altri, il
cercare di aiutarli, può
esser vissuto come "via
di forza" in cui si afferma sé stessi grazie a chi
da noi è aiutato... e dunque ci resta inferiore.
Accettare la propria
debolezza è invece la
via regale per arrivare
ad accettare e anche ad
amare l'altro nelle sue
debolezze, non nonostante queste.
Questo implica l'assunzione del principio per
cui noi non abbiamo po-
tere sull'altro. Solo a
queste condizioni la carità diviene incontro e
relazione fraterna.
E diviene relazione sacramentale in cui Dio
manifesta la sua potenza. Diviene miracolo!
Le parole del sacerdote
protagonista del "Diario
di un curato di campagna", a termine del suo
drammatico colloquio
con la contessa, esprimono bene questa realtà: «Oh, miracolo! Essere capaci di donare
quello che noi stessi non
possediamo. Dolce miracolo delle nostre mani
vuote. La speranza che
stava avvizzendo nel
mio cuore è rifiorita nel
suo; lo spirito di preghiera che io pensavo
perduto in me per sempre è stato ridato a lei
da Dio e - chi mai può
dirlo? - forse in mio nome! Signore, sono spogliato di ogni cosa, come
tu solo puoi spogliarci!».
È la realtà che Paolo ha
imparato a conoscere a
caro prezzo nella sua
vita e sulla sua pelle,
quando ha visto non esaudita la sua preghiera
di essere liberato da
una grave debolezza
che lo abitava e ha ricevuto questa risposta da
parte del Signore: «Ti
basta la mia grazia; la
mia potenza infatti si
manifesta pienamente
nella debolezza» (2 Cor
12,9).
E Paolo continua: «Perciò mi vanto delle mie
debolezze, perché dimori in me la potenza di
Cristo...; quando sono
debole, allora sono forte» (2 Cor 12,9-10).
Quando la nostra personale debolezza è assunta nella fede e innestata nel mistero pasquale, allora può essere
colta come «debolezza
in Cristo» (2 Cor 13,4) e
divenire il fondamento
della vita di Cristo in
noi.