Foglio Avvisi Settimanali

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Transcript Foglio Avvisi Settimanali

N. 42
2016
0709133009
Domenica 16 ottobre (3)
(I) 08,00 - Rina, Lia, Amatore, Edvige
VERDE
DOMENICA 29A DEL TEMPO ORDINARIO 09,30 - Medda Efisio
Messa propria, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche
Lez. Fest.: Es 17,8-13; Sal 120; II Tim 3,14–4,2; Lc 18,1-8
CAMPANE
11,15 - Meloni Ernesto, Alba, Wanda
venerdì 14 ottobre, per annunciare la nascita
di Adele Lddo, primogenita di Gianfranco
e di Anastasia Atzori.
IL MIO AIUTO VIENE DAL SIGNORE.
Lunedì 17 ottobre
(5)
ROSSO
(I) 08,40 - Lodi
S. IGNAZIO D’ANTIOCHIA, vesc., mart., mem. 18,30 - Rosario
Messa propria, prefazio comune
Lez. Fer.: Ef 2,1-10; Sal 99; Lc 12,13-21
19,00 - Annetta e Giovanni - Vespri
IL SIGNORE CI HA FATTI E NOI SIAMO SUOI.
Martedì 18 ottobre (3)
S. LUCA, evangelista, festa
ROSSO
PREGARE
SENZA STANCARSI
(P) 08,40 - Lodi
18,30 - Rosario
Messa propria, Gloria, prefazio II degli apostoli
Lez. Santi: 2 Tm 4,10-17b; Sal 144; Lc 10,1-9
19,00
I TUOI SANTI, SIGNORE, DICANO LA GLORIA DEL TUO REGNO.
19,40
Mercoledì 19 ottobre (7)
VERDE
(I) 08,40
FERIA DELLA 29A SETTIMANA ORDINARIA
Messa a scelta, prefazio comune
18,30
Lez. Fer.: Ef 3,2-12; Is 12; Lc 12,39-48
ATTINGERETE ACQUA CON GIOIA ALLA SORGENTE DELLA SALVEZZA. 19,00
Giovedì 20 ottobre (7)
VERDE
(I) 08,40
FERIA DELLA 29A SETTIMANA ORDINARIA 18,30
Messa a scelta, prefazio comune
19,00
Lez. Fer.: Ef 3,14-21; Sal 32; Lc 12,49-53
20,00
08,40
Venerdì 21 ottobre (7)
VERDE
(I)
FERIA DELLA 29A SETTIMANA ORDINARIA 18,30
DELL’AMORE DEL SIGNORE È PIENA LA TERRA.
Messa a scelta, prefazio comune
19,00
Lez. Fer.: Ef 4,1-6; Sal 23; Lc 12,54-59
NOI CERCHIAMO IL TUO VOLTO, SIGNORE.
Sabato 22 ottobre
(7)
VERDE
(I) 08,40
FERIA DELLA 29A SETTIMANA ORDINARIA 16,30
Messa a scelta, prefazio comune
18,30
Lez. Fer.: Ef 4,7-16; Sal 121; Lc 13,1-9
19,00
ANDREMO CON GIOIA ALLA CASA DEL SIGNORE.
V E R D E (II)
DOMENICA 30A DEL TEMPO ORDINARIO 08,00
Domenica 23 ottobre (3)
Messa propria, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche
09,30
Lez. Fest.: Sir 35,15b-17.20-22a; Sal 33; II Tim 4,6-8.16-18;
11,15
Lc 18,9-14
IL POVERO GRIDA E IL SIGNORE LO ASCOLTA.
Ma fisicamente possiamo riuscirci?
- Mariuccia ed Elvira - Vespri
Un antico Maestro
- RIUNIONE DEI CATECHISTI
ci fa da guida e ci
- Lodi
ricorda che pregare
non significa parla- Rosario
re. E pregare non è
neppure tacere.
- Nicolina e Leonardo - Vespri
Pregare significa la- Lodi
sciare che Dio parli
- Rosario
- Borto Basilia, Paschina Gianni, Salvatore e Franco a Dio in noi, attraverso di noi, per noi,
Vespri
nel profondo di noi.
- PREPARAZIONE BATTESIMI
Inutile tacere se
- Lodi
Dio reclama la no- Rosario
stra voce per la sua
- Cocco Efisio (1° anniv.) - Vespri
Parola!
Inutile parlare se
noi togliamo la pa- Lodi
rola al Verbo.
- Confessioni
- Rosario
Dobbiamo ascoltare
- Zucca Salvatore
il canto di Dio in noi
e diventare una casGIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
sa di risonanza, un
amplificatore del
- Vittoria, Francesco, Paolo
mormorio d’amore
- Veronica, Giuseppe, Vittorio, Maurizio
delle tre Persone di- Luigi, Gina, Marcellina (2 BATTESIMI)
vine presenti in noi
e tra di noi.
AVVISI * RICEVERE LA COMU- renza e rispetto il corpo di Cri- riceve con rispetto e devozione
NIONE EUCARISTICA SULLA MANO O IN BOCCA? Ecco quanto
stabilito dalla Conferenza Episcopale Italiana il 19 luglio
1989.
Accanto all'uso della comunione sulla lingua, la Chiesa permette di dare l'eucaristia deponendola sulle mani dei fedeli
protese entrambe verso il ministro, ad accogliere con rive€ 0,05
Supplemento a
A FESTA
Hanno suonato,
sto. I fedeli sono liberi di scegliere tra i due modi ammessi.
Chi la riceverà sulle mani la
porterà alla bocca davanti al
ministro o appena spostandosi
di lato per consentire al fedele
che segue di avanzare.
Il fedele che desidera ricevere
la comunione sulla mano presenta al ministro entrambe le
mani, una sull'altra (la sinistra sopra la destra) e mentre
Annun-
il corpo di Cristo risponde «Aciare la
men» facendo un leggero inchino. Quindi, davanti al miniparola
stro, o appena spostato di lato
per consentire a colui che se- in ogni occasiogue di avanzare, porta alla
ne opportuna e
bocca l'ostia consacrata prennon opportuna,
dendola con le dita dal palmo
senza dimenticadella mano.
Ciascuno faccia attenzione di re che la parola
non lasciare cadere nessun
è anche silenzio.
frammento.
- Stampato in 650 copie a cura delle Edizioni Grafiche Parrocchiali di S. Leonardo in Serramanna
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LEGGIBILE E SCARICABILE
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CONSUMISTI O CONSUMATORI?
QUANTO DELLA NOSTRA ATTENZIONE, DEL NOSTRO TEMPO, DELLE NOSTRE
ENERGIE VIENE ASSORBITO DAGLI ACQUISTI, DALLO SHOPPING?
La strada che conduce a stili di
vita nuovi, più leggeri e autentici, meno insensati passa anche attraverso questa domanda
che ci riguarda tutti. A qualsiasi condizione apparteniamo.
Uomini e donne, ricchi e poveri, bambini, giovani, adulti e
anziani. Assolutamente tutti.
E sempre di più. Le prove?
Innumerevoli. La più evidente
è la moltiplicazione dei centri
commerciali e degli ipermercati, il cui scopo è mettere a
disposizione di una mole maggiore di acquirenti una mole
maggiore di merci, merci concentrate, facili da raggiungere.
Ma non solo. I centri commerciali tendono a rispondere a
tutte le domande espresse o
inespresse, autentiche o artificiali. Nei centri commerciali
troviamo bar, ristoranti, cinema. Ritroviamo le piazzette
con l'identica funzione che
avevano le piazzette d'un tempo, oggi ridotte spesso a parcheggi d'auto, abbandonate
nelle mani della malavita, non
più vivibili. Nella «piazzetta»
– spesso un atrio spazioso, dotato di panchine e aria condizionata, circondato da bar, sale
giochi e altro – si ritrovano i
giovani.
Qualcuno ha scritto che, in
fondo, i centri commerciali
sanno creare «comunità» e
quindi non vanno demonizzati.
Poiché sono opinioni comparse su riviste cattoliche, vale la
pena aggiungere che un pensiero critico può non essere né
demonizzante né invitare a fare
crociate, ma semplicemente
invitare a riflettere. E il centro
commerciale, come luogo deputato ai consumi, è l'anticomunità. Il suo esatto contrario.
Il centro commerciale può anche piacere. Lo shopping essere considerato un'attività dilettevole. Ma rimane sempre
un atto individuale e individualizzante. Non perché si
compie lo stesso atto – visitare
un centro commerciale e riempire il carrello – si diventa comunità. Una comunità si fonda
su valori e progetti condivisi.
Il centro commerciale raduna
una massa, non convoca una
comunità.
Ma quale differenza c'è tra
consumatore e consumista?
Tutti consumiamo in forme diverse e merci differenti. C'è
chi sceglie comunque ciò che
costa meno, chi si porta a casa
lo stretto indispensabile, chi
cerca invece il marchio di moda che lo farà sentire a suo agio, chi ama i prodotti di lusso
e può permetterseli... Consumando, siamo comunque
consumatori. Consumista è chi
al consumo destina la maggior
parte o perfino tutte le proprie
energie. Chi fa del consumo lo
scopo della propria vita.
Forse nessuno lo ammetterà.
Di certo, pochi consumisti sono consapevoli di esserlo. Diciamo pure che, se lo sono, è
perché non si sono posti mai
queste domande; e già porsele
è un buon antidoto. Ma guardatevi attorno: lo shopping
compulsivo è un atteggiamento di massa, ormai.
Ma cerchiamo altre differenze
più profonde. Il consumatore è
mosso dal bisogno. Ho bisogno di assicurare due pasti alla
mia famiglia, quindi acquisto
un pacco di spaghetti, dell'olio
d'oliva, dei pelati e del grana.
Tutti abbiamo dei bisogni, dal
paio di scarpe, perché quelle
vecchie sono sfasciate, alla saponetta, perché abbiamo consumato quella precedente. Il
consumista è mosso invece dal
desiderio. Ma un desiderio di
tipo particolare, esigente e capriccioso, che non ammette
d'essere contraddetto e gover-
nato. È un desiderio che non
ha bisogno di giustificazione
ed è fine a se stesso. In quanto
tale, è destinato a rimanere insaziabile.
Il consumista cerca gli oggetti
che plachino il proprio desiderio ma, in quanto consumista,
continuerà a desiderare e a restare insoddisfatto, per poter
desiderare ancora e ancora. Il
suo desiderio non ha regole: è
puro capriccio. Potremmo essere indotti a pensare che il
consumista viva d'invidia e
desideri gli oggetti dei vicini,
per essere come loro, e poi altro ancora per superarli. Un
tempo, forse. Oggi il consumista vive di capricci e i suoi acquisti sono casuali, imprevisti
e spontanei. Il consumista vive
di gesti riflessi di cui è solo
marginalmente consapevole.
Non c'è un vicino da invidiare;
piuttosto, ci sono oggetti che
seducono.
Ma c'è dell'altro. Per millenni
gli uomini, da soli od organizzandosi, hanno perseguito la
propria libertà. Gli esiti sono
stati contraddittori, lo sappiamo. Ma la libertà e l'essere liberi sono sempre stati in cima
ai pensieri dell'uomo. Ebbene,
il consumatore del terzo millennio è convinto che la propria libertà risieda nell'acquisto potenzialmente infinito.
Nell'avere a disposizione un'infinità di merci e poter scegliere
tra esse «liberamente».
E c'è un altro elemento, il più
decisivo, quello che davvero fa
da discrimine tra il consumatore, ossia chi semplicemente
consuma quando ne ha bisogno, e il consumista. Quest'ultimo è figlio dell'insicurezza.
La fede non è più per molti il
fondamento della vita, ciò in
cui riporre speranza. Le passioni politiche sono tramontate
e con esse i progetti di società
radicalmente migliori. Anche
gli affetti sono segnati dall'insicurezza: ci si separa, ci si divide, nulla è certo. E il lavoro?
Flessibile, a tempo determinato, senza sicurezze.
La stessa persona umana è perennemente sull'orlo del baratro. Si domanda: sono all'altezza delle prestazioni sempre più
alte che la società, il lavoro, la
famiglia pretendono da me? Ce
la farò? L'insicurezza genera
ansia e l'ansia in qualche modo
va placata. Lo shopping compulsivo è la forma più usuale, di
massa, per placarla. È una sorta
di rito esorcistico che scac-cia i
fantasmi dell'incertezza.
Cambiare stili di vita, per allontanare quel poco o quel
tanto di consumista che abita
in noi, consiste dunque nel
chiederci su quali basi fondiamo la nostra vita, le nostre
giornate. Chiederci se la nostra
fede è un'impalpabile mano di
vernice che non cambia in alcun modo la nostra vita, oppure è qualcosa che opera nel
profondo dei nostri cuori.
Significa chiederci che cos'è
per noi la libertà e come e dove
e con chi la ricerchiamo. Occorre saper distinguere i bisogni dai desideri e dai capricci.
Occorre saperci voler bene.
Umberto Folena
ORGANIGRAMMA DELL’ANNO CATECHISTICO 2016/2017
CLASSE - SEZ.
CATECHISTI
1A ELEMENTARE
Domenico PAU - M. Laura PUCCI
1A ELEMENTARE
1A ELEMENTARE
2A ELEMENTARE
2A ELEMENTARE
3A ELEMENTARE
3A ELEMENTARE
4A ELEMENTARE
4A ELEMENTARE
5A ELEMENTARE
5A ELEMENTARE
5A ELEMENTARE
1A MEDIA
1A MEDIA
2A MEDIA
2A MEDIA
3A MEDIA
3A MEDIA
GIORNO - ORA - LUOGO
DOMENICA - ORE 10,15
SALA N.1
DOMENICA - ORE 10,15
SALA N.2
MERCOLEDÌ - ORE 17,00
SALA N. 4
Betty ANGELI - Tamara CARTA
DOMENICA - ORE 10,15
SALA N. 3
Marisa ORTU - Lorella MURGIA
DOMENICA - ORE 10,15
SALA N. 4
Rosanna LEDDA - Gabriella PICCI
DOMENICA - ORE 10,15
CROCE VERDE - 1° PIANO
Lisetta COGONI - Emanuele PIRAS
DOMENICA - ORE 10,15
CROCE VERDE - 1° PIANO
Ivana TOCCO - Anna PIANO
DOMENICA - ORE 10,15
SALONE
Michela ARISCI - Anna PIANO
DOMENICA - ORE 10,15
CROCE VERDE - 2° PIANO
Marilena COSSEDDU - Martina TUVERI
DOMENICA - ORE 10,15
ORTU - PAVAN
Federica e Silvia CASTI
DOMENICA - ORE 10,15
ORTU - PAVAN
Aurora CINCOTTI - Rosanna LEDDA
LUNEDÌ - ORE 17
SALA N. 4
Marina PACINI
SABATO - ORE 17,45
SALA N. 1
Teresa CARBONI - Lalla CILLOCO
SABATO - ORE 17,45
SALA N. 2
SABATO - ORE 17,45
Antonella MANNIAS
Patrizia MELIS
CROCE VERDE
SABATO - ORE 17,45
Rosalba MURGIA - Deborah TATTI
Andrea CONCAS
CROCE VERDE
Alessandra MUDU
SABATO - ORE 17,45
Angelo CABONII
SALA N. 3
SABATO - ORE 17,45
Roberta ORTU
SALA N. 4
Jessica TARTAGLIA - Rupa PINTUS
Elvira COCCO - Pinella MEDDA
Elena TUVERI
Mariella FUSCO - Sara LASIO