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Mobilità 2016, grazie al preruolo su sostegno e maggiore
punteggio come criterio i docenti si trasferiscono su posto
comune o tornano a casa
di redazione
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Anief – I provvedimenti ottenuti dai legali Anief
Fabio Ganci, Walter Miceli, Marco Di Pietro e
Denis Rosa, infatti, danno piena soddisfazione
alle tesi da sempre patrocinate dal nostro
sindacato e confermano che il Ministero
dell’Istruzione ha posto in essere delle
operazioni di mobilità che non hanno rispettato
il fondamentale principio del merito e della professionalità acquisita dai lavoratori
valorizzata nel punteggio attribuito loro per i trasferimenti.
Il Giudice del Lavoro di Venezia, infatti, conferma che l’unico principio da rispettare
nella mobilità, in assenza di precedenze, è quello del merito e speci ca come “la
corretta modalità operativa nella predisposizione delle graduatorie e
nell’assegnazione della sede a ciascun docente consista nello stilare preferenza per
preferenza la graduatoria dei docenti sulla base del punteggio assegnato secondo il
punteggio posseduto ed assegnato secondo le previsioni di cui all’allegato D al c.c.n.i.
del 2016 senza tener conto dell’ordine con cui ciascun interessato abbia espresso la
preferenza, a prescindere cioè che l’ambito territoriale esaminato sia collocato come
prima o come terza o come altra successiva scelta/preferenza”.
Presso il Tribunale di Pavia, poi, gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Ida
Mendicino e Giuseppe Campisi, ottengono nuovamente ragione in favore di una
di servizio e ottenere il trasferimento su posto comune. Il Giudice, infatti, concorda
sul fatto che è stata posta in essere dall’Amministrazione un’evidente
“discriminazione non consentita dai principi costituzionali e dalla normativa
europea, richiamata dalla Corte di Giustizia Europea”, che ha de nitivamente chiarito
Codice abbonamento:
tempo determinato su posto di sostegno ai ni del raggiungimento del quinquennio
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nostra iscritta con il pieno riconoscimento della pari dignità del lavoro svolto a
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che “per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tempo determinato
non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo
indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro
a tempo determinato”.
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“La prossima mobilità deve rispettare la normativa europea – commenta Marcello
Paci co, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – e dare anche il
giusto riconoscimento al servizio svolto durante il precariato ai ni dell’assolvimento
del vincolo su posto di sostegno; già lo o schema di Decreto Legislativo recante
“norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”
approvato il 14 gennaio in CdM e ora al vaglio delle commissioni parlamentari, ci ha
dato ragione sul punto. La prossima mobilità sarà determinante e il nostro sindacato
vigilerà e tutelerà il diritto di tutti i lavoratori al giusto riconoscimento della propria
professionalità”.
L’Anief, dunque, esprime piena soddisfazione per queste ulteriori vittorie in tribunale
e ribadisce ai propri iscritti e al MIUR che proseguirà senza sosta e in tutte le sedi
opportune la propria battaglia al anco dei precari della scuola perché nessuna
ingiustizia o discriminazione sia posta in essere a discapito di quanti hanno svolto
con professionalità il proprio lavoro alle dipendenze del MIUR con contratti di lavoro
a tempo determinato.
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25 gennaio 2017 - 14:07 - redazione
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