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prcndere alcuna dccisione in un periodo di crisi economica
dove lc decisior.ri sono urgenti. Ilpanito della nazione non è mai
esistito e mai esisterà perché è un non senso. Iri da filosofo
sa che la parte (i1 partito) non è in nessur.r modo in grado
di abbracciare il tutto (la nazione).
2. Sono 30 anni che si invoca la riforma della secor.rda panc
dclla Costiruzione per evirare che lt leggi rimbalzino da Camcra
ritardandonc la promulgazione,
annacquandole in qucsto andirivieni e rcndendole pieghevoli ai
desiderata di interessi particolari che non coincidotro con quelli
generali. Con questa riforma, che non è perferta (avrei preÈrito
a Senato e viccvcrsa,
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Andare a votare si puo e si dev.e. Ma ffiffi::T*:Xil:ffi*::*ìtermin*iri:n:diazionì
per esprimere le proprie ragioni. Non b)iipartirochego'r"rrr"ripr.rdele sueresponsabilitàrsenza
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Peréhe' il quesito
che si poile non e (cinqueanni)pergovernare'ponendofineaqtrellagiran-dola
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amorg o cll òaiò oaroopoguerraaoggr,conconseguenrernefficaciaescarsissima
una qugstlone
credibilità all'estero, dove i nosui interlocutori devono
sono uno studente dirirosoria di pisa e mi sono imbattuto
per caso nella lista dei 250 intellettuali che appoggiano
la "riforma" della Costituzione di Renzi. Mi ha moho sorpreso
constatare che lei ha sottoscritto l'appello dando una mano,
di fatto, al progetto del partito della nazione che nella vittoria
relerendaria (sevisarà) poggeÉ le basidel suo sviluppo.
Lei è favorevole al partito diretto da Renzi, Atfano, Verdini?
Cosa l'ha spinta addirittura a firmare l'appello? So che
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aver parola in Europa.
3. Un mondo regolato da un mercato globale colloca
imprenditori e dipendenti non piìr l'uno contro l'aluo, ma
entrambi dalla stessa pafte, e come contropaite le leggi del
mercato. Leggi crudeli (siamo comunquestati noi occidentali a
ergere il mercato e il denaro che lo esprime a unico generatore
non simbolico di tutti i valori), che nessun individuo, nessuna società,
si fanno domande politiche dirette, ma sono dispiaciuto che nessuno Stato può peruare da solo di cambiare. È allora se non
anche ilsuo nome possa essere annoverato nella lista dei vogliamo solo sognare, a questa globalizzazione del mercato
fiancheggiatori di uno dei govemi peggiori della Repubblica, dowemo adeguarci, soprarnrtto oggi in cui si assiste al passaggio
che massacra i lavoratori e omaggia Marchionne. del potere decisionale dalla politica all'economia.
Marco Riformetti 4. Se questo è il contesto, la politica, ;urche se il suo margine di
è stato ridotto, deve essere rapida nel decidere, senza
paralizzarsi in un eccesso di mediazioni, corn è awenuto con la
riforma del lavoro bloccata sull'Articolo 18, che non riguardava
così tante persone e non riguardava i giovani che in 450mila,
grazie a questa riforma, hanno potuto abbandonare il precariato,
così come 100mila professori, nonostante si siano sentid
marco.riformetti@gmait,com decisionalità
Chi le fa fue quel cortocircuito per cui dire
sì al
referendum
signfica appoggiare il partito della nazione? Glielo fanno fare
glislogan pol,idci e le semplificazioni giornalistiche da cui uno
studente di filosofia dell'Universià di Pisa dovrebbe guardarsi.
Ricostruiamo la situazione:
I . Il Pd a guida Bersani non ha vinto le elezioni perché al
Senato non ha ottenuto la maggioranza che gli alrebbe
consentito di governare. Ha cercato un'intesa col Movimento
5 stelle, ma ha ricevuro un secco no, e neppure in maniera
elegante e con il rispetto che si deve a un politico che ha
sempre dimosuato capacità e onestà. A questo punto non
restava che il governo delle larghe intese con il centrodestra di
Berlusconi, Alfano e Verdini. In occasione dell'elezione del
Presidente deilaRepubblica Matarella, Berlusconi sisfilò e ad
appoggiare il governo restarono Alfano eVerdini. Senza il loro
appoggio e voto in Senato non si sarebbe potuto governare e
'deponati" dalla riforma che li ha messi in ruolo. Non parliamo
delle unioni cMli approvate serza mediazione con gli organi
ecclesiasdci, l'abolizione dell'Imu sulla prima casa, la riduzione
dell Irap agli imprenditori. Questi sono fàni. E chi voa no al
referendum perché ha le sue buone e argomentate ragioni, fa
benissimo. Ma chi vota no per fare un dispetto a Renzi non è un
buon cirtadino, ma un bambino che non
termini di amore e odio.
sa
ragionare
se
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a
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[email protected]
Scrivete una email oppure indirizzate la vostra posta
a "Lettere a Umberto Galimberti", D la Repubblica.
26 NOVEMERE 20]6
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