Almaviva, il governo: no ai ricatti

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Transcript Almaviva, il governo: no ai ricatti

A quattordici anni va a scuola con il
coltello: il litigio con un compagno di
classe per una ragazzina, la pugnalata.
Succede a Spaccanapoli: la vittima è fuori
pericolo, ma la società è malata P. 5
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
l
€1,40
Anno 93 n. 265
Venerdì, 7 Ottobre 2016
unita.tv
Almaviva, il governo: no ai ricatti
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l La viceministra Bellanova avverte l’azienda che vuole licenziare oltre 2500 persone
l «Non può fare finta che non ci sia più l’intesa sottoscritta con noi e con i sindacati» P. 7
Sul Referendum
il partito
resti unito
Un Sì per non
tagliare le radici
dell’Ulivo
Giuseppe Manni
C
Sandra Zampa
aro direttore, ti scrivo
perché la piega che ha
preso la campagna
referendaria dentro il
partito non mi piace per
niente. Faccio parte di
quella parte di militanti a cui sta a cuore
l’unità del suo gruppo dirigente e del
partito.
Unità su che cosa? dice Cuperlo. Mi
hanno insegnato che nella vita politica
interna di un partito, ci sono i momenti
del dibattito, del confronto e anche
dello scontro, ma ci deve essere anche il
momento in cui si mettono da parte le
divisioni per un interesse più generale.
L’abbiamo chiamata "Italia bene
comune". Non è un motivo sufficiente?
Da più parti mi sono sentito dire, che
prima di decidere tra il SI e il NO al
referendum dovevo studiarmi la
riforma. Ho letto, ho partecipato a
riunioni, mi sono confrontato con
amici e compagni, ho seguito dibattiti e
ascoltato i talk show. Alla fine mi ritrovo
con quella schiera di compagni che non
crede che questa riforma risolverà tutti
i problemi di questo paese, ma non
credo neanche al pericolo dello
stravolgimento della nostra
costituzione e alle derive autoritarie.
Allora mi sono chiesto, perché tanta
opposizione da destra e sinistra?
Questa riforma non sarà perfetta, ma è
pur sempre un passo avanti, visto
com’è ridotto il nostro paese e gli anni
che la stavamo aspettando.
Questo se rimaniamo nel merito ma,
discutendo, leggendo e ascoltando, ti
accorgi che il merito si sposta su un
altro obiettivo che nulla centra con il
merito del referendum: mandare a casa
Renzi. Con il NO, tutti i partiti di destra
e di sinistra che sono all’opposizione si
prefiggono questo obiettivo.
Ci sta, far cadere il governo è un loro
compito.
Quello che non capisco è la
posizione della minoranza (o parte
della minoranza) PD. Eppure vengo da
lì. Ho sostenuto Bersani e votato
Cuperlo alle primarie, ma il NO al
referendum proprio non lo capisco.
Mandare a casa Renzi da segretario
del PD è un obiettivo legittimo, ma
bisogna aspettare il prossimo
congresso. Mandare a casa Renzi da
Presidente del Consiglio è tutta un’altra
cosa.
Questo è il momento in cui bisogna
ritrovare l’unità del PD, perché questa
riforma l’abbiamo votata e sostenuta in
Parlamento.
Mettere insieme delle forze diverse
tra loro per far cadere un governo è
facile, più difficile è ricomporre le
stesse forze per costruirne uno nuovo e
approvare nuove riforme (i nostri
dirigenti lo sanno bene).
Segue a pag. 10
ì" o "no". La politica esige
scelte e vive di di scelte. Mai
come questa volta, visto che il
quesito cui saremo chiamati a
dare risposta è netto e riassume tutta
intera la riforma. Il 4 dicembre non ci
saranno diverse possibilità, non ci
saranno alternative. Con la stessa
nettezza con cui ci verrà posto il
quesito noi, cittadini-elettori,
potremo e dovremo dire in modo
chiaro se vogliamo che la nostra
Costituzione, nella sua seconda parte,
relativa all'Ordinamento della
Repubblica, venga riformata.
Segue a pag. 10
S
Polonia, hanno vinto le
donne
No alla legge che prevedeva il carcere per l’interruzione di gravidanza P. 9
Staino
L’indecisione non
è democratica
Goffredo Bettini
P. 11
Su Mps Padoan
sta sbagliando
Massimo Mucchetti
P. 11
Renzi: possiamo sbloccare il futuro
E incassa il sì Ue alla flessibilità
Il premier ieri in visita a Torino (prima
al Cottolengo e poi in alcune imprese)
ha aperto alla possibilità di discutere
anche del ballottaggio e sul referendum s’è mostrato ottimista perché,
spiega, il 4 dicembre gli italiani dovranno decidere se aprire o no le porte
al futuro. Intanto mentre il Tar comunica che che sul ricorso del No al quesito deciderà a metà mese, la buona notizia per Renzi arriva dalla Ue che dice
sì alla flessibilità per le spese sostenute
per migranti e terremoto. P. 2-4
LO SPECIALE
Cosa succede
con la fine del
bicameralismo
paritario
P.4
L’INTERVISTA
IL CASO
Orfini:
l’Italicum si
cambia se il
Pd sarà unito
Fra i razzisti
inglesi finisce
a botte
Zegarelli P. 3
La Firenze dantesca, oscura e misteriosa dell’Inferno di Dan Brown approda al cinema P. 12
Ricoverato in ospedale
l’eurodeputato Woolfe
dell’Ukip P. 9