Buona scuola, con la Fedeli non si cambia ma si rallenta

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Transcript Buona scuola, con la Fedeli non si cambia ma si rallenta

 Buona
a scuo
ola, co
on la Fedelii non si ca mbia ma si
rallentta: tuttto ferrmo s
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Nonostan
nte l'arrivo del
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presidente
e del Conssiglio non sarà
s
toccatta: "Il Pd non ha cam
mbiato idea ", dicono fonti
fo dem.
Nessuna rivoluzione
e in vista, ma
m molte g
grane da riisolvere. In
nsegnanti ssperano di poter
migliroare
e i rapporti con la nuo
ova titolare
e del dicasttero all'Istrruzione
di Lorenzo
o Vendemiale | 19 dicembre 20
016
Docenti e sindaca
ati si metta
ano l’anim
ma in pacce: la “Buo
ona scuolaa”, la riforma
di Stefan
nia Gian
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M
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non c’è p
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L’arrivo di
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modifich
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anto può anticipare ilfattoqu
uotidianoo.it non cii sarà
nessuna rivoluzione. Perch
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ulla scuolla non ha cambiatoo idea”, fa
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, e forse neppure
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per smonttare radicalmente lla riforma
a; solo picccole mod
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n cantieree, dalle deeleghe alle
e assunziooni straorrdinarie
per le maaestre d’a
asilo, risch
hiano di sslittare o addirittur
a
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Nonostan
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nfermata.
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ONA SCU
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dalla chia
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n questo senso
s
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me Valeria Fedelli era stata accolta
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n segnale incoraggiiante: il nuovo
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potrebbe ccominciarre a farlo la settimaana prosssima),
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pettative degli
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inse
egnanti reesteranno
o in buona
a parte deeluse. La novità
n
principale resterà l’addio della Giannini, a cui potrebbe seguire anche quello del
sottosegretario Faraone, altro volto della scuola renziana molto poco amato dai
docenti; con la permanenza di Toccafondi (Ncd) e D’Onghia (Gruppo
Misto), il suo sostituto dovrebbe essere in quota Pd. Un’operazione d’immagine
che non cambierà però la sostanza.
DIALOGO E PICCOLE MODIFICHE – Difficile, quasi impossibile che
la “Buona scuola” venga ripensata radicalmente nei suoi punti fondanti. “Ci
vorrebbe una legislatura intera”, ragionano da viale Trastevere. E non è proprio
il caso del nuovo esecutivo: non c’è l’intenzione né il tempo di attuare una
“controriforma”. In questo senso una conferma arriva anche dal fatto che la
scuola non sia mai stata citata nel discorso programmatico alle Camere di
Gentiloni. Ci saranno piuttosto dei correttivi su quei temi su cui già erano aperti
dei tavoli con i sindacati; ora con la Fedeli gli incontri saranno più frequenti e
più distesi. Ad esempio sul vincolo triennale dei trasferimenti per i docenti
potrebbe essere concessa ai neoassunti una deroga la prossima estate. Fra le
associazioni di categoria si spera di strappare anche un ritorno (almeno parziale)
alle assegnazioni su singola scuola. Per quanto riguarda l’università, le
contestatissime “Cattedre Natta” potrebbero essere modificate in parlamento,
almeno nella parte delle commissioni di nomina politica. Quello, del resto, era
un progetto che stava a cuore personalmente a Matteo Renzi.
LA GRANA PRECARI AL PROSSIMO GOVERNO – Il cambio al governo e
al ministero, invece, segnerà quasi sicuramente un rallentamento (o addirittura
un congelamento) sugli altri fronti ancora aperti. A gennaio scadono le otto
deleghe che la Legge 107 assegnava al governo su temi cruciali: a questo punto
l’ipotesi più probabile è che venga inserita una proroga
nel Milleproroghe. Solo la riforma della scuola dell’infanzia (che prevede la
creazione dei nuovi centri per bambini dagli 0-6 anni) dovrebbe essere
pubblicata in tempo: il testo è praticamente pronto e i soldi stanziati nella legge
di bilancio, non ci sono ostacoli al via libera. Per le altre (in particolare la riforma
del sostegno e del reclutamento, su cui ci sono ancora dei nodi da sciogliera) si
continuerà a lavorare nei prossimi mesi, molto dipenderà dalla durata del
governo. Il resto rischia semplicemente di saltare. Sono già sfumate, ad esempio,
le assunzioni di potenziamento dell’infanzia: Renzi aveva promesso i posti alle
maestre d’asilo a prescindere dall’esito del referendum, ma la norma avrebbe
dovuto essere recuperata nella legge di bilancio al Senato, e non è stato fatto. Ora
la strada è in salita. Di nuovi Tfa e concorsi riservati per i supplenti rimasti fuori
dalle ultime prove (l’ipotesi a cui il Miur stava lavorando) neanche a parlarne:
verrà avviato solo il Tirocinio di specializzazione per gli insegnanti di
sostegno; il bando è già stato pubblicato e le scuole ne hanno urgente bisogno.
Poi trovare una soluzione per tutti i precari ancora in attesa di una cattedra
diventerà un problema del prossimo governo. Qualunque esso sia.