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Edizione di giovedì 27 ottobre 2016
NEWS DEL GIORNO
Terziario Confcommercio: sospesa l’erogazione dell’aumento di novembre
di Redazione
NEWS DEL GIORNO
Rappresentante dei lavoratori necessario anche nelle società di soli soci lavoratori
di Redazione
NEWS DEL GIORNO
Gli oneri delle visite mediche ricadono sul datore di lavoro
di Redazione
NEWS DEL GIORNO
Licenziamento per scarso rendimento: il datore deve provare la negligenza
di Redazione
BLOG
Nel sistema dei fondi il rischio maggiore è … fondersi il cervello
di Roberto Lucarini
www.eclavoro.it
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Edizione di giovedì 27 ottobre 2016
NEWS DEL GIORNO
Terziario Confcommercio: sospesa l’erogazione dell’aumento di
novembre
di Redazione
Confcommercio Imprese per l’Italia e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, con accordo
integrativo 24 ottobre 2016 al Ccnl 10 marzo 2015, hanno stabilito di sospendere l’erogazione
dell’aumento contrattuale previsto con decorrenza novembre 2016 (tranche di 16 euro,
parametrata al IV livello) e di incontrarsi entro e non oltre il 5 dicembre 2016 per definire una
nuova decorrenza degli aumenti contrattuali.
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NEWS DEL GIORNO
Rappresentante dei lavoratori necessario anche nelle società di
soli soci lavoratori
di Redazione
La Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza, con risposta a interpello n.
16 del 25 ottobre 2016, ha chiarito che in tutte le aziende, o unità produttive, comprese quelle
all’interno delle quali operino esclusivamente soci lavoratori, qualora “non si proceda alle
elezioni previste dai commi 3 e 4”, articolo 47, D.Lgs. 81/2008, anche in virtù della
contrattazione collettiva, le funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza devono
essere esercitate dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale o dal
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo.
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NEWS DEL GIORNO
Gli oneri delle visite mediche ricadono sul datore di lavoro
di Redazione
La Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza, con risposta a interpello n.
14 del 25 ottobre 2016, ha stabilito che i costi relativi agli accertamenti sanitari ex articolo 41,
D.Lgs. 81/2008, non possono comportare oneri economici per il lavoratore (compresi i costi
connessi con eventuali spostamenti necessari); inoltre il tempo impiegato per sottoporsi alla
sorveglianza sanitaria, compreso lo spostamento, deve essere considerato orario di lavoro,
come già chiarito dall’interpello in tema di sicurezza n. 18/2014.
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NEWS DEL GIORNO
Licenziamento per scarso rendimento: il datore deve provare la
negligenza
di Redazione
La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza 19 settembre 2016, n. 18317, ha stabilito
che nel licenziamento per scarso rendimento del lavoratore, rientrante nel tipo di
licenziamento per giustificato motivo soggettivo, il datore di lavoro, a cui spetta l’onere della
prova, non può limitarsi a provare solo il mancato raggiungimento del risultato atteso o
l’oggettiva sua esigibilità, ma deve anche provare che la causa di esso derivi da colpevole e
negligente inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del lavoratore
nell’espletamento della sua normale prestazione. Nella valutazione delle relative risultanze
probatorie dovrà tenersi conto, alla stregua di un bilanciamento dei principi costituzionali ex
articoli 4 e 41 Costituzione, del grado di diligenza normalmente richiesto per la prestazione
lavorativa e di quello effettivamente usato dal lavoratore, nonché dell’incidenza
dell’organizzazione complessiva del lavoro nell’impresa e dei fattori socio-ambientali.
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BLOG
Nel sistema dei fondi il rischio maggiore è … fondersi il cervello
di Roberto Lucarini
Siamo oramai abituati a muoverci, sul terreno professionale, tra un’infinità di fondi
previdenziali e sanitari; un mare che si muove, almeno sul piano amministrativo, senza un
specifico ordine. Mi spiego: nel mare vero è proprio le onde, come tutti sanno, vanno di norma
in una direzione… Ecco, nel mare dei fondi le onde vanno dove gli pare e in tutte le direzioni.
Una metafora marina, ma che rende l’idea di dove, giornalmente, si trova a navigare chi
bazzica questi enti.
Il welfare, senza dubbio, è una bella cosa; il prendersi cura delle future pensioni dei lavoratori,
o il soccorrerli in alcune loro spese sanitarie, è importante. Non sono qui, pertanto, a
contestare tali scelte; sono qui, invece, a contestare come queste sono state messe in atto.
D’altronde, nel sistema Italia, troppo spesso funziona il detto “tra il dire ed il fare c’è di mezzo
il mare” (scusate il costante riferimento al mare, sarà forse perchè vivo proprio sulla sua riva …).
Vengo ora al dunque del problema, che forse non si pone all’azienda che ha un solo Ccnl di
riferimento, ma che certo fa sospirare (termine “morbido” che uso al fine di evitarne un altro a
rischio censura) chi lavora negli studi professionali. Provare per credere …
In sostanza il concetto è questo. Come tutti sappiamo da noi esistono un numero spropositato
di contratti nazionali di lavoro (a quanti sarà applicato quello delle guardie ai fuochi?). Per
ciascuno, of course, è stato creato il relativo fondo pensione e quello sanitario. E fin qui, anche
se dissento, poco male; che si arrangino un po’ tra loro. Ma il bello viene quando un poveretto
di trova a dover gestire, per conto di clienti che applicano differenti Ccnl, le regole di tali
fondi; qui si apre una voragine, entro la quale potete trovare di tutto:
ciascun fondo ha il proprio sito, cui per accedere dovrete chiedere specifiche
credenziali;
ciascun fondo ha una propria procedura di registrazione o di invio dati periodici, che
ovviamente non è mai uguale a quella di un altro fondo (nemmeno per sbaglio sono
riusciti a somigliarsi);
le scadenze sono mensili o trimestrali, a seconda dei gusti.
Una vera babilonia, insomma, dove il caos amministrativo regna sovrano.
Ma come è possibile aver creato un sistema tanto incasinato?
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I più maliziosi spiegano la cosa con la seguente equazione: tanti fondi = tanti consiglieri di
amministrazione. Seppur a pensar male si faccia peccato, ma talora ci si azzecchi (illustre frase
presa in prestito e assai efficace), non è questo il punto, anche se la massa di denaro messa in
movimento è davvero molto desiderabile; la questione è invece molto più ampia e deriva dalla
miriade di contratti nazionali di cui dicevamo.
Poniamo pure che sia irrinunciabile un simile frazionamento contrattuale, cosa della quale,
personalmente, non sono affatto convinto. Almeno a livello previdenziale e di assistenza
sanitaria, non si potevano creare fondi di comparto, ad esempio industria, terziario, commercio
e settore primario? Pochi ma forti e, soprattutto, più chiari per gli operatori nella loro gestione
periodica. Una chimera; forse …
E poi tutti quei nomi e quelle sigle: Byblos, Fonchim, Prevedi, Sanarti, Altea … tanto per dirne
qualcuno. Eh già … siamo pieni anche di sigle; ma questa è un’altra storia. Magari ne
riparleremo.
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