Bando per stemma e gonfalone

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Valli Giudicarie ❖ Val Rendena
DOMENICA 18 SETTEMBRE 2016 TRENTINO
41
Tappa a Caderzone per Trentino Food Festival
◗ CADERZONE TERME
Un momento della manifestazione gastronomica a Caderzone Terme
La cultura gastronomica e gli
usi e tradizioni della Val Rendena uniti nel “Borgo della salute” a palazzo Lodron Bertelli
a Caderzone Terme. Iniziativa
proposta da Trentino “Food
Festival” e Comunità delle Giudicarie, dal Consorzio delle
Pro Loco della Val Rendena e
dall’Apt, da Pro Loco e Comune di Caderzone Terme.
Una giornata dedicata alla
solidarietà con le popolazioni
colpite del terremoto del centro Italia alle quali è andato
l’intero incasso.
Caderzone Terme, per un
giorno è diventato il paese dove proporre a ospiti e residenti
la cultura gastronomica, gli usi
e le tradizioni della Val Rendena.
Protagonisti sono stati i prodotti tipici e l’artigianato locale, in particolare il “patugol” a
base di patate cucinate con
soffritto e formaggio Spressa,
il “salam da l'ai” (salame
all’aglio). «Sapori di un tempo
ancora oggi apprezzati dagli
estimatori dei gusti tradizionali» affermano Marcello Mosca,
sindaco di Caderzone Terme
insieme ai volontari delle Pro
Loco della Valle, fondamentali
per la riuscita dell’evento.
L’edizione di quest’anno ha
visto la partecipazione di Giorgio Butterini, presidente della
Comunità di Valle delle Giudi-
carie, che ha indicato tra i propri obiettivi strategici l'integrazione tra i vari ambiti locali e lo
sviluppo turistico. «“Trentino
Food Festival” nasce - ha detto
Butterini - dalla volontà di valorizzare lo straordinario patrimonio naturalistico e storico
culturale locale, mettendo in
rete alcuni tra gli eventi più
rappresentativi del territorio e
caratterizzati dalla prerogativa
di far conoscere prodotti tipici
e tradizioni».
(w.f.)
Il Lomaso medievale
dagli scavi di S. Silvestro
La campagna appena conclusa ha permesso di trovare i resti di un grande
edificio religioso con cimitero annesso databile tra quinto e sesto secolo
◗ LOMASO
La centralità della chiesetta campestre di San Silvestro rispetto al
sito di San Martino e alla Pieve di
Lomaso risulta confermata dagli
scavi archeologici 2016. La campagna di scavi si è conclusa in
questi giorni con un bilancio lusinghiero quanto a visione complessiva della realtà insediativa
lomasina nel periodo tardo romano-altomedioevale.
“La sequenza degli insediamenti protostorici risulta ormai
abbastanza chiara dagli scavi di
San Martino e ora di San Silvestro – annuncia Enrico Cavada,
l'archeologo che per conto della
Soprintendenza ha seguito gli
scavi - Lo spazio cimiteriale insiste su un precedente insediamento liturgico-signorile, che
precede la nascita della Pieve lomasina in epoca altomedioevale”.
Ma oltre al discorso complessivo, non meno importante quello specifico della campagna
2016.Infatti è venuto alla luce lo
scheletro composto senza corredo, adulto, perfettamente conservato di età romano-Gota, la
prima età barbarica. Lo scheletro secondo le prime analisi risalirebbe al V-VI secolo dopo Cristo, epoca coeva all'altra tomba
scoperta nel 2012 davanti alla
chiesa campestre di San Silvestro (Lomaso). Il ritrovamento,
ora a Freiburg per studio, corona il lavoro del gruppo di studiosi tedeschi, della Commissione
archeologica dell’Accademia di
Monaco coordinati da Marcus
borgo chiese
“Affitto ai profughi”
e Brione insorge
◗ BORGO CHIESE
Enrico Cavada illustra il bilancio della campagna di scavi 2016 a San Silvestro
E nella chiesa un ciclo pittorico simile a quello di S.Felice a Bono
SAN SILVESTRO. La zona su cui la chiesa di San
Silvestro insiste – ai piedi dei contrafforti su cui
si erge monte san Martino con i resti della sua
fortezza dei secoli V-VII – un tempo è stata luogo
di produzione rurale con un nucleo a conduzione
padronale, da cui l'origine dell’edificio di culto
promosso all’interno di questa proprietà
secondo schemi del mondo tardo antico, all'alba
delle prime forme di cristianizzazione e di
Zagermann.
Oltre allo scheletro, sono venuti alla luce numerosi frammenti di scultura altomedievale
provenienti dalla distruzione e
dalla dispersione sul posto di un
importante apparato di arredo
iniziative dirette di proprietari di terre. La visita
guidata a S. Silvestro a conclusione degli scavi,
condotta da Gabriella Maines, ha messo in risalto
la preziosità del ciclo pittorico sulla parete
sinistra della navata, raffigurante Passione e
Gloria del Salvatore. In particolare la
Crocefissione potrebbe essere bascheniana,
simile a quella che si può ammirare nella
chiesetta di San Felice a Bono. (g.ri.)
liturgico. Globalmente considerati, comprovano la presenza di
un rilevante polo di culto cristiano la cui origine, ruolo e significato trovano altresì sostegno in
un attiguo cimitero, frequentato
probabilmente già tra VI e VII se-
colo, con un caso molto particolare di sepoltura privilegiata plurima in tomba monumentale.
San Silvestro in definitiva potrebbe essere il trait-d'union tra
San Martino di età gota e la pieve.
(g.ri.)
A Brione la voce del possibile
arrivo di profughi circola oramai da alcuni giorni. Il paese,
un tempo comune ma ora frazione di Borgo Chiese, all'ultima rilevazione dello scorso dicembre contava 121 abitanti.
Stavolta non sarebbe la canonica, che appartiene al comune, ad offrire accoglienza ma
un privato cittadino che metterebbe a disposizione ben tre alloggi. La casa del prete invece,
peraltro accogliente e abitata
stabilmente per ultimo dal
compianto don Alessandro Tasin, era stata utilizzata per
ospitare studenti o associazioni anche sportive trentine e
non. L'interessato ad affittare
in un primo momento confermava ma ora invece sembra
voler ritrattare . "Sì mi sono informato e al momento sto valutando” rispondeva a chi scrive non più tardi di ieri l'altro.
Poi ancora. "Che la gente dica
quello che vuole, ma la casa è
mia e decido io chi metterci".
Una signora comunque fa
sapere che il proprietario di casa avrebbe anticipato anche a
porte di rendena
Bando per stemma e gonfalone
Il nuovo comune chiede idee. Saranno poi i cittadini a scegliere
di Walter Facchinelli
◗ PORTE DI RENDENA
L’Amministrazione di Porte
di Rendena ha indetto il
“Bando di concorso per l’ideazione e la progettazione dello
stemma e gonfalone del Comune di Porte di Rendena»
che si conclude alle 12 del 14
ottobre 2106. Stemma e gonfalone del nuovo Ente nato
dalla fusione dei Comuni di
Vigo Rendena, Darè e Villa
Rendena, verrà utilizzato su
documenti cartacei e informatici, manifesti, pagine web,
cartellonistica, strumenti di
comunicazione e promozione. Ogni concorrente può formulare una sola proposta e i
concorrenti possono essere
singoli o in gruppo, la partecipazione è gratuita ma è vietata ad amministratori e dipendenti del Comune di Porte di
Rendena, ai membri della
Commissione giudicatrice, ai
loro coniugi, parenti e affini».
Lo stemma a colori dovrà
«sintetizzare i valori identitari
della Comunità del Comune
di Porte di Rendena, con riferimento alle particolarità e tipicità, ma proiettata verso il futuro». Il logo «potrà essere
composto di sole parole o di
sola immagine oppure di parola ed immagine», con un numero massimo di tre simboli
e «dovrà contenere elementi
inequivocabilmente rappresentativi del territorio del Comune», dovrà essere di facile
lettura e utilizzabilità permettendo riduzioni o ingrandimenti «da 2 cm quadrati a un
metro quadrato».
Il plico dovrà pervenire al
protocollo del Comune di Porte di Rendena entro le 12 del
14 ottobre 2016 citando
“Concorso per la creazione
stemma e gonfalone del Co-
Porte di Rendena: il comune appena nato cerca stemma e gonfalone
mune di porte di Rendena” e,
«a pena di esclusione non dovrà riportare il nominativo del
mittente» ma contenere una
«Busta A – Proposta Creativa»
e una «Busta B – Anagrafica».
La commissione giudicatrice
composta da otto membri
con amministratori comuna-
li, esperti di storia e tradizione
e di araldica avrà tempo 30
giorni dalla chiusura del bando per emettere l’insindacabile verdetto. I migliori tre elaborati, scelti dalla Commissione, saranno sottoposti al giudizio insindacabile dei residenti del Comune con età
lei l'intenzione di affittare a
stranieri con canone a carico
della Provincia. "Effettivamente è così - risponde la giovane
che raccomanda però di non
fare il suo nome - è stato lui
stesso a parlarmene. Anzi mi
sembrava addirittura entusiasta di quanto stava per fare".
L'interessato è disoccupato e
non ha famiglia. Gli incentivi
destinati a coloro che ospitano
profughi lo hanno invogliato
ad approfondire su quanto andrebbe a percepire con l'arrivo
di 6 o 7 persone. Malgrado di
questa idea i paesani non sembrino proprio entusiasti. Anzi.
Proprio la reazione del paese
lo avrebbe ora spinto a frenare
l’entusiasmo.
Il reverendo arciprete don
Vincenzo Lupoli, parroco dell'
Unità pastorale comprendente Condino, Cimego, Castello
e naturalmente anche Brione,
al momento non ne sa nulla.
Interpellato telefonicamente il
sacerdote, peraltro ben voluto
all'interno delle quattro comunità, aggiunge: "La nostra zona mi sembra sia stata considerata non adatta ad accogliere profughi "
(a.p.)
maggiore di 16 anni esponendoli all’albo. I cittadini daranno la loro preferenza «negli uffici comunali di Porte di Rendena entro 20 giorni dalla loro
affissione all’albo comunale».
Per maggiori informazioni
consultare il sito www.comuneportedirendena.tn.it
In Comune affermano «in
un momento storico di cambiamento non solo amministrativo ma anche culturale, ci
sembra doveroso coinvolgere
la cittadinanza nella scelta
dello stemma che rappresenterà il nostro Comune”.
La popolazione dunque è
chiamata sia a comporre lo
stemma che a scegliere quello
definitivo tra i finalisti. Auspichiamo una partecipazione
attiva, segno di interesse e di
attaccamento al nostro nuovo Comune».