«Guidava la mamma» ma la foto lo incastra

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Transcript «Guidava la mamma» ma la foto lo incastra

46 sabato 8 novembre 2014
CONDINO
Valli Giudicarie e Rendena
L’anziana era in casa di riposo incapace di intendere e volere
l'Adige
MANCA IL NUMERO LEGALE
«Guidava la mamma»
ma la foto lo incastra
Denunciato dopo essere stato beccato dai vigili
CONDINO - Cosa non si farebbe per evitare di perdere i punti della patente! C’è chi, quando viene beccato dallo speed
check, dichiara che alla guida
c’era uno zio, un parente straniero o... la vecchia madre.
Ecco, la vecchia madre. E’ un
classico, ma non sempre funziona. Ne sa qualcosa un bresciano che rischia un processo con la possibilità di una pesante sanzione, e proprio per
aver tirato in mezzo (con astuzia tipicamente italiana) la
mamma.
I fatti, raccontati da Stefano Bertuzzi, comandante della Polizia municipale della valle del
Chiese. «Come ben sanno gli
automobilisti, in caso di violazione che comporti la perdita
di punti, quando arriva un verbale a casa c’è anche la richiesta di comunicare la patente
di chi guidava. E’ quello che è
successo ad una ditta di Rezzato (sobborgo di Brescia) che
ha comunicato alla Polizia locale della valle del Chiese i dati dell’anziana madre per evi-
STORO
meno la spiegano i vigili) la violazione è stata documentata
con alcuni scatti fotografici. E
le immagini non mentono: in
primo piano appare la pelata
del conducente, che (ci si perdoni se usiamo un luogo comune) non è per nulla femminile.
Che ha fatto la Polizia locale?
A quel punto ha avviato il procedimento penale a carico della titolare della ditta e dell’anziana madre che avevano firmato il modulo di comunicazione.
Infatti, quando i vigili bresciani si sono presentati alla madre per farle sottoscrivere la
nomina dell’avvocato, hanno
avuto la sorpresa. Hanno scoperto che la signora (che si sta
avvicinando a grandi passi agli
ottanta, essendo nata nel 1937)
è ricoverata in casa di riposo
ed è incapace di intendere e di
volere.
Conclusione, per la quale probabilmente non serve la perizia del tenente Colombo: non
solo non era la mamma al volante in quel giorno d’agosto,
ma neppure la firma poteva essere sua, perciò la figlia risponderà anche di falso. Morale: attenzione, perché si può farla
franca, ma se per caso si incappa nelle maglie delle forze dell’ordine, nemmeno la mamma
ci può salvare.
G.B.
VILLA RENDENA
Festa del Ringraziamento
Un controllo della Polizia locale
tare la decurtazione di dieci
punti e la sospensione della
patente per un mese».
Cos’era accaduto? Nel mese di
agosto sul territorio di Condino il veicolo in questione aveva effettuato un sorpasso vietato in corrispondenza di un
incrocio. Casualmente (così al-
Stasera alle 20.45 al Palastor
Arriva Mauro Corona
Contadini protagonisti
STORO - L’appuntamento è per questa sera alle 20,45 al Palastor, a differenza della comunicazione ufficiale che prevedeva
l’oratorio: d’altronde per Mauro Corona si prevede il pubblico
delle grandi occasioni.
Parte così «Proposte d’autore 2014», tre incontri con scrittori
organizzati dal sistema bibliotecario della valle del Chiese con
la collaborazione di banche, Bim e Comuni. Mauro Corona parlerà del libro «La voce degli uomini freddi» e presenterà il suo
ultimo racconto «Una lacrima color turchese». A moderare sarà Roberta Bonazza. La scelta della sala grande dà l’idea di quanto sia conosciuto Corona, scultore, alpinista e scrittore. Fin da
bambino ha seguito il nonno paterno, intagliatore, in giro per i
boschi che gli ha ereditato la passione per il legno, diventando
uno degli scultori lignei più apprezzati. Dal padre gli deriva
l’amore per la montagna.
Molto si sa della sua attività di scrittore, poco si conosce della
capacità di alpinista e arrampicatore: Corona ha aperto 300 nuovi itinerari di roccia sulle Dolomiti d’Oltre Piave.
Ne «La voce degli uomini freddi» (finalista del Campiello) Corona racconta la storia di un popolo fiero e felice che vive in una
regione poco ospitale, ricoperta sempre dalla neve.
Con «Una lacrima color turchese» racconta invece una storia
G.B.
legata al Natale.
VILLA RENDENA - Valorizzare
e coinvolgere il proprio territorio. Questo lo spirito con cui
si appresta a prendere il via la
seconda edizione della Festa
del ringraziamento contadino
che si terrà domani. Si tratta
infatti di una manifestazione
che, come sottolinea l’assessore al turismo, Mauro Collini
«permette di dare un messaggio importante rispetto al nostro legame con il territorio,
coinvolgendo chi si occupa e
si cura della nostra terra durate tutto l’anno, ovvero i nostri agricoltori che lavorano
tutti i giorni dell’anno senza
sosta e senza tanto clamore».
Saranno proprio loro, dunque,
e in particolare i loro mezzi, i
veri protagonisti della giornata che si aprirà verso le 10 con
l’arrivo dei trattori in paese.
Un appuntamento che, dopo
la benedizione dei mezzi, verso le 11.30, lascerà spazio al
gusto e alla tradizione con
l’aperitivo e il pranzo a base
di trippa in brodo, canederli e
tortel di patate. Infine, non
mancherà la musica grazie alla presenza del Corpo musicale di Vigo e Darè e della Banda del Canedarlo. Il momento
clou dell’evento sarà però la
sfilata dei trattori che vedrà
susseguirsi mezzi moderni e
trattori storici. «L’esperienza
- prosegue Collini - ci ha insegnato che queste manifestazioni sono un importante momento di aggregazione e confronto tra un mondo rurale e
le persone che abitano questo
J.P.
territorio».
Comunità di valle
il «de profundis»
è già iniziato
TIONE - Giovedì 6 novembre
2014, ore 20,30: la presidente
Patrizia Ballardini dichiara
chiusa la seduta ancora prima
di aprirla. È passata un’ora
esatta dall’orario di convocazione, e manca un rappresentante per arrivare al numero
legale. Così, nel giorno in cui
in Consiglio provinciale si è recitato il de profundis per le Comunità di Valle nella loro composizione attuale, nelle Giudicarie più di metà dei 99 membri dell’Assemblea ha deciso
di dare ragione alla Provincia,
dimostrando l’assurdità di un
consesso tanto numeroso, che
ogni volta raggiunge faticosamente il numero legale.
C’erano punti qualificanti l’altra sera (oltre alle variazioni
di bilancio, i punti riguardanti il Piano territoriale di Comunità: la prima adozione del Piano stralcio «aree di protezione fluviale e reti ecologiche
ambientali, aree agricole ed
aree agricole di Pregio», i manuali tipologici sull’architettura alpina contemporanea e
sull’architettura tradizionale
nelle Giudicarie), ma evidentemente i consiglieri assenti
(fra cui molti sindaci) avevano altri impegni e pure il maltempo ci ha messo lo zampino. C’era chi se la sentiva. L’assessore Gigi Olivieri (uno dei
veterani della politica locale),
passando da un capannello all’altro, faceva il conto alla rovescia e dichiarava: «Scommetto che stasera mancherà
il numero legale». Ore 19,30:
presenti meno di 40; ore 19,55:
presenti 43; ore 20,17: siamo
a 49. In fondo ne manca uno
solo, vuoi che non arrivi? «Meno 13», scandisce Olivieri, riferito ai minuti che mancano
alla vittoria della sua scommessa. «Dài, che deve arrivare il Failoni, poi si parte!», incoraggia una voce in fondo alla sala. Ma non arriva più nessuno.
Ma poi, anche se fosse arrivato l’uno mancante, che avrebbe fatto la minoranza? Negli
ultimi mesi l’Assemblea si è
retta sulla «minoranza più benevola e responsabile che io
conosca», per dirla con l’assessore Paolo Pasi. In effetti
se le minoranze della Lega
Nord e di Start avessero deciso di far naufragare le Assemblee, avrebbero potuto affossare ogni decisione.
È venuta meno la responsabilità sociale e politica? Non si
crede a questo ente sovracomunale che di fatto non è mai
decollato? Queste alcune delle domande che ci si poneva
davanti alla pizza consolatoria dopo la riunione andata buca e riconvocata ieri mattina
per il 13, stessa ora. Sarà un
po’ una ragione, sarà un po’
l’altra; sarà pure il degrado
della politica. Ma i più vecchi
ricordano che ai tempi del
Comprensorio prima maniera non è che le cose fossero
molto diverse. Il mito del potente commendator Fiorindo
Malfer (leader della Dc giudicariese, presidente del Comprensorio e sindaco di Storo)
attaccato al telefono per chiamare coloro che si erano «dimenticati» dell’Assemblea è
ancora vivo. Oggi non c’è più
un Malfer, nel senso che non
c’è più un leader carismatico
di partito. Ma ci sono ancora
i partiti?
In compenso ci sono i telefonini, che però si possono speG.B.
gnere alla bisogna.
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