L’età del diritto comune classico (sec. XII-XV) La società dei secc.

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L’età del diritto comune
classico (sec. XII-XV)


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La società dei secc. XI-XII







Società cultura e istituzioni si trasformano
radicalmente
Riforma della Chiesa e degli ordini
monastici
Incremento demografico
Nuove tecniche coltivazione


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La società dei secc. XI-XII










Risorgono le città: comuni cittadini e rurali
Si sviluppa il commercio
Si sviluppa l’artigianato
Si formano forti monarchie in Italia Meridionale,
Francia e Inghilterra
Nasce una nuova scienza del diritto matrice del
“diritto comune”
Nel “diritto comune” convivono il diritto civile e il
diritto canonico


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I glossatori e la nuova scienza del
diritto





Origini della nuova cultura giuridica
Nel secolo XI si scorgono già i segni di una
rinascita del diritto romano
L’Expositio ad librum Papiensem e la lex

generalis omnium




L’impiego del diritto romano in alcune vertenze
celebri
Il Corpus iuris assolve il ruolo di diritto positivo


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Il placito di Marturi (1076)


In nome di Cristo.
A vantaggio dei tempi futuri si deve tener ben
saldo il ricordo e viva la memoria della maniera in
cui alla presenza di Nordillo, messo di Beatrice,
…nel corso di un giudizio con alcuni residenti , cui
parteciparono il giurista Pepone e il giudice
Guglielmo,…, ed alcuni altri, Giovanni, avvocato
della chiesa e del monastero di San Michele sito nel
castello di Martuli,…, si scontrò ed ottenne
sentenza favorevole ai danni di Sigizone a
proposito di alcune terre e della chiesa di
Sant‘Andrea, situate nel luogo di Papiano che erano
state cedute al monastero dal marchese Ugo, …


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Il placito di Marturi (1076):
continua




La difesa del cenobio, … confutò l‘eccezione di
Sigizone, sostenendo che nel periodo
intercorso, durante la lite, i beni erano stati
rivendicati . E prodotti tre testi adeguati,…, tutti
dissero che l‘Abate Giovanni aveva rivendicato
quelle terre al marchese Bonifacio …: e
giurarono in tal senso.
Contro questa tesi il citato Sigizone fece
obiezione, opponendo l‘intervenuta prescrizione
e dicendo che su quelle terre per le quali era
causa era stato esercitato un possesso che fra
lui e suo padre ammontava a oltre quarant‘anni.


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Placito di Garfagnolo (1098)




Affinché sia affidato al futuro ben vivo il ricordo
della lite… fra l'abate del monastero di San
Prospero di Reggio e gli uomini delle Valli…
L'abate con il suo avvocato, davanti al Giudice
Ubaldo di Carpineti, si lamentò che detti uomini
delle Valli detenevano ingiustificatamente alcuni
tenitori nella corte di Nasseto, tenitori che,
invece, erano di diritto della chiesa di San
Prospero. Esaminata la questione con grande
attenzione dal giudice Ubaldo e decisa attraverso
l'intervenuto giuramento di tre uomini della corte
di Nasseto, quest'ultimo restituì il possesso alla
chiesa, come la notitia descrive.


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Placito di Garfagnolo (1098):
continua


Avvenuto ciò, gli uomini delle Valli fecero ricorso
alla contessa Matilde sostenendo di essere stati
ingiustamente spogliati. La contessa demandò la
vertenza a Bono, giudice di Nonantola, ed allo
stesso Ubaldo, affinché ricercassero la verità ed
invitassero entrambe le parti, ove necessario,
alla pugna…Ed inoltre i causidici dell'abate
mostrarono anche la legge dell'imperatore
Giustiniano, in base alla quale le persone che
avessero ricevuto qualcosa dall'erario o dalla
casa del principe dovevano ritenersi al sicuro da
ogni pretesa o chiamata in giudizio, come
chiaramente è detto anche nel Codice e nelle
Istituzioni giustinianee.


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Placito di Garfagnolo (1098):
continua


E nonostante molte altre ottime allegazioni furono
addotte, i citati giudici le respinsero, dicendo che in
nessuno altro modo si sarebbe arrivati alla soluzione se
non con la pugna. Pertanto, benché la chiesa fosse
contraria, cercarono di decidere l'esito della pugna, e
fecero prestare garanzia sotto penale di 10 lire lucchesi
e, stabilito il giorno, preparati i campioni al
combattimento la chiesa ebbe tanta umiltà da concedere
tutte le terre che erano oggetto di contestazione agli
avversari secondo il lodo dei missi della contessa, cosa
che la parte avversaria subito rifiutò.


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Placito di Garfagnolo (1098):
continua


Mentre i campioni erano stretti nella
battaglia, il campione degli uomini delle
Valli…, gettò, come maleficio, un guanto
femminile di svariati colori sul capo del
campione della chiesa, fatto che le leggi
vietano e puniscono.


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Placito di Garfagnolo (1098):
continua
Nel frattempo, benché combattessero, nessuno di
loro cadeva, pertanto mentre vicendevolmente si
dilaniavano e si affrontavano a mani nude, una
moltitudine di uomini delle Valli si lanciò contro il
campione della chiesa e lo tenne stretto, ma
questi gli sfuggì di mano e ritornato in campo,
virilmente riprese a combattere. Di nuovo
ammassatisi con violenza lo ripresero e lo
colpirono con grande crudeltà.


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Placito di Garfagnolo (1098):
continua


Gli uomini del partito della chiesa,
numericamente più esiguo, volendo prestargli
aiuto e chiedendo una punizione, furono tutti
percossi e feriti e a stento riuscirono a salvarsi.
Poiché, da un lato, gli uomini delle Valli dicevano
di aver vinto il combattimento e, dall'altro, la
fazione della chiesa sosteneva di non esser stata
affatto vinta ed il campione della chiesa
parimenti sosteneva di non esser stato battuto…,
nacque una contesa.


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Placito di Garfagnolo (1098):
continua




Così lo stesso giudice Ubaldo, che aveva
richiesto la pugna, disse che la lite restava
dubbia e l'esito della controversia non poteva
esser deciso attraverso quel combattimento. I
giudici non emisero alcuna sentenza.
Questa causa avvenne alla presenza dei giudici
Bono e Ubaldo, dei causidici Alberto e Ubaldino,
di Heriberto…Nell‘anno 1098, 5 luglio, indizione
7°, nel borgo che si chiama Garfagnolo.


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Una scuola di diritto a Bologna







Nei primi anni del secolo XII nasce a
Bologna la prima università europea
Origini avvolte nell’oscurità
Inizia forse ad insegnare a Bologna Pepo
verso la fine del sec. XI
Fondatore della scuola è considerato con
maggiore certezza Irnerio


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Irnerio (1112-1125)






Studendo coepit docere: ricerca e didattica
sostanza dell’università ancora attuale
Causidico, giudice, maestro di arti liberali, forse
chierico
Studia ed insegna il Digesto, il Codice, le
Istituzioni e le Novelle: redige migliaia di glosse
Molte opere gli sono attribuite: dalla Summa
Codicis pseudoirneriana alla Summa
Institutionum pseudoirneriana, dalle Quaestiones
de iuris subtilitatibus ad un Formulario notarile


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Gli allievi di Irnerio:
i quattro dottori







Bulgaro autore di glosse, di un trattatello De
iudiciis e di Quaestiones (Stemma bulgaricum )
favorevole ad un’interpretazione rigorosa della
legge
Martino autore di glosse, di un trattatello de
dote favorevole ad un’interpretazione equitativa
Jacopo
Ugo


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La terza generazione dei glossatori









Gli allievi di Bulgaro:
Rogerio autore di una Summa Codicis
Guglielmo da Cabriano autore di una raccolta di Casus Codicis
Giovanni Bassiano autore di glosse, di una Summa Codicis inedita
Gli allievi di Martino:
Piacentino e le sue Summa Codicis e Summa Institutionum
Pillio da Medicina (probabile allievo di Piacentino in Provenza):
Libellus disputatorius e Quaestiones sabbatinae, apparato alle
consuetudini feudali


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La quarta generazione dei
glossatori






Azzone (fine sec. XII , allievo di Giovanni
Bassiano, e la Summa Codicis insuperata
nel genere)
La Summa genere letterario capace di
dominare tutto il Corpus iuris
Ugolino de’ Presbiteri


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Cologny,
Fondation
Martin
Bodmer, Cod.
Bodmer 14
Azo
Bononiensis,

Summa in ius
civile


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La quinta generazione dei
glossatori






Accursio e la Glossa ordinaria al Corpus
iuris: la Glossa Magna (circa 100.000
glosse: 1210-1250 ca.) voce del testo
La Glossa magna determina la parziale
scomparsa dei manoscritti preaccursiani
Odofredo glossatore e memoria storica
della scuola


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Il metodo didattico
Lectio = lezione = Lecture
 Oggetto della lezione il testo del Corpus
iuris civilis : legame tra indagine scientifica
e attività didattica
 Il Corpus iuris civilis è diviso nella
tradizione medievale in 5 parti



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Il metodo didattico







1) Digestum Vetus : libri 1-24.2
2) Digestum Infortiatum : libri 24.3-38
3) Digestum Novum : libri 39-50
4) Codex : libri 1-9 vertenti
essenzialmente sul diritto privato
5) Volumen o Volumen parvum


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Digestum
Infortiatum
Libro 31,
con la
Glossa di
Accursio,
Bologna,
Collegio di
Spagna,
ms. 284,
fol. 109v


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Il metodo didattico


5) Volumen o Volumen parvum: contiene
- Codex : libri 10-12 vertenti essenzialmente sul
diritto pubblico
- Istituzioni giustinianee
- Authenticum: versione integrale delle
Novelle giustinianee
- Libri feudorum
- Alcune costituzioni degli Imperatori medievali
- Talora la Lombarda


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Il metodo didattico









Lettura del testo in varie fasi:
posizione del casus
Esegesi = spiegazione delle singole parole del testo
Individuazione dei passi paralleli
Solutio contrariorum ottenuta spesso mediante
Distinctiones

Notabilia, Generalia, Brocarda
Posizione di quaestiones


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I generi letterari





Apparatus glosarum
Lectura
Summa
Tractatus


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Il metodo didattico








Sviluppo del ragionamento mediante uso
dei modi arguendi

Argumentum a contrario
Argumentum a simili
Argumentum a genere in speciem
Ubi eadem ratio, ibi idem ius


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Apparato di Azzone al Codice


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Apparato di Ugolino al Codice


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Glossa Magna


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Quaestiones de iuris
subtilitatibus: il diritto comune
come diritto dell’Impero