N°33 del 22/09/2016

Download Report

Transcript N°33 del 22/09/2016

chic & cool
wedding
€ 1 , 00
0828. 1992339 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it
Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale:Viale della Repubblica, 177
Capaccio Paestum (Sa) - “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1,
comma 1, Aut: 952/ATSUD/SA - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
Vallo della Lucania
non fa più centro
L.R.
Zuchtriegel 30 mln da spendere bene
Cinta muraria, ex Cirio, più sicurezza per museo e scavi
orse per alcuni mesi è opportuno
smettere i panni dell’olografica cartolina di un Cilento incantevole, che
tutti ci invidiano per il suo paesaggio, i suoi
colori e le sue potenzialità, e riflettere sulla
progressiva invivibilità che spinge tanti giovani a partire. Oggi l’attenzione è tutta rivolta alla terra dei centenari, intanto i poteri
forti continuano la politica del carciofo per
spogliare il territorio delle strutture e dei servizi fondamentali per garantire un vivere civile e assicurare un adeguato supporto ad un
minimo di economia produttiva e non assistenziale.
La scorsa settimana a Cannalonga, in occasione della fiera, mons. Vescovo, Ciro Miniero, ancora una volta ha affermato con
decisione e con toni allarmati che "il Cilento
è una terra martoriata".
SEGUE A PAGINA 6
F
Salerno. San Matteo:
il menu della festa
GIUSEPPE LIUCCIO
era una volta la cucina povera.
Oggi è diventata ricca e ricercata.
Forse perché è la cucina genuina
della tradizione. La si riscopre e la si esalta.
Lo fanno gli scrittori di enogastronomia. Ne
menano vanto gli chef di successo. E così
anche le frattaglie diventano oggetto di ricerca accurata e i libri che ne trattano diventano fenomeno editoriale. È la girandola
della rivoluzione dei gusti. L’occasione è
quasi sempre la festa, magari quella del
Santo Patrono/a, a cui è quasi sempre legato
un piatto della tradizione, la cui memoria si
perde nella notte dei tempi. Capita nei paesi
della civiltà contadina, come in quelli di
mare legati alla pesca. Capita nei paesi certamente e si spiega, perché nelle piccole comunità è più radicata la tradizione, ma
succede anche nelle città, dove i ceti più poveri si tramandano da generazioni saperi e
sapori legati alla tavola.
C’
SEGUE A PAGINA 11
Anno XVII
n° 33 del 22 settembre 2016
VERONICA GATTA
C
on il mese di agosto si è
conclusa la prima stagione
estiva con Lei alla guida del
Parco Archeologico di Paestum.
Uno dei Suoi obiettivi dichiarati
all’atto dell’insediamento era
quello di aumentare le presenze di
visitatori nell’area archeologica.
Faccia un bilancio in termini numerici e in termini economici.
Il bilancio dei mesi estivi a Paestum
è molto positivo: gli orari prolungati
fino a mezzanotte, le aperture dei
templi, la rassegna musicale e teatrale, le attività didattiche ed espositive hanno portato 127.702 visitatori
a scegliere di venire tra i Templi e
nel Museo.
SEGUE A PAGINA 2
Joe Petrosino un italiano
a New York dalla parte giusta
ANTONELLA CITRO
BARTOLO SCANDIZZO
P
adula si è trasformata ancora una
volta nella capitale della legalità.
Venerdì 16 settembre il giornalista
Sandro Ruotolo è ritornato nel Vallo di
Diano e ha visitato la storica Casa
Museo Joe Petrosino, punto di riferimento indiscusso nella lotta a ogni
forma di ingiustizia e illegalità.
Il cammino
del Parco
I
SEGUE A PAGINA 5
Bonifica Paestum. De Luca nomina
Biagio Franza commissario
l 2016 è stato proclamato "Anno
nazionale dei cammini" dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo: d'altra parte si tratta
di un patrimonio di 6.600 km di strade
su cui muoversi alla ricerca di se stessi,
di un po' di pace o per il semplice piacere di farlo.
SEGUE A PAGINA 13
IL SONDAGGIO DI SETTEMBRE
ORESTE MOTTOLA
A
lla guida del consorzio di Bonifica di Paestum è arrivato
il dirigente del Genio Civile Biagio Franza, Nomina decisa dal presidente Vincenzo De Luca, valevole per 180
giorni, con il solo rimborso delle spese posto a carico dell’ente
pestano.
SEGUE A PAGINA 12
Esprimi il tuo parere
Vota sul sito www.unicosettimanale.it
2
n° 33 22/09/2016
CULTURA E TURISMO
Cinta muraria, ex Cirio, più sicurezza per museo e scavi
Zuchtriegel 30 milioni da spendere bene
ottobre. E' un programma ricco di
iniziative ed eventi molto interesna crescita del 40% degli sante non solo per gli addetti ai lacingressi e fino al 70% degli vori ma per tutti.
incassi è un successo che Sappiamo che, grazie allo sponcondivido con tutti i collaboratori, sor di Antonio Palmieri della TeVannulo,
si
sta
associazioni ed Enti che hanno la- nuta
vorato con entusiasmo. Grazie al ristrutturando la sala che ospita
finanziamento della Regione Cam- la Tomba del Tuffatore. Quando
pania, l’iniziativa “Campania by è prevista la riapertura al pubnight” a Paestum è andata oltre le blico?
aspettative. Gli incassi hanno supe- La lastra di copertura della tomba
rato le spese così i fondi rimasti in del Tuffatore rientrerà i primi di otcassa potranno essere reinvestiti in tobre dal Museo Archeologico di
progetti di manutenzione, ricerca e Napoli e dal 7 ottobre la sala che la
didattica, per migliorare i servizi e ospita, recentemente ristrutturata
l’offerta culturale. “Ma non è solo grazie alla donazione del sig. Paluna questione di numeri, anche la mieri dell'azienda Vannulo, sarà
qualità delle iniziative è impor- nuovamente visitabile.
tante. Sono molto felice del feed- Sono state innumerevoli le iniziaback entusiasta manifestato da tive culturali, musicali e teatrali
intorno ai tre santuari dell’area
molti visitatori”.
Può anche dire in che percen- archeologica. Quale ha avuto più
tuale è stata misurata la presenza successo?
degli stranieri sul totale? E quale Tenendo conto dei dati di ingresso
nazionalità è stata la più nume- sono state tante le iniziative che
hanno avuto successo: sicuramente
rosa?
La percentuale degli stranieri che l'apertura del tempio di Nettuno,
hanno visitato il sito di Paestum è aperto per la prima volta in via spepari circa al 25% del totale, le na- rimentale il 25 e 26 marzo, in occazionalità più numerose sono fran- sione delle festività pasquali e poi
aperto stabilmente, insieme alla
cesi e statunitensi.
In autunno, tutti gli anni, a Pae- Basilica, dal 1 luglio; “I venerdì
stum si tiene la BMTA (Borsa dei depositi” nel Museo, che ha
Mediterranea del Turismo Ar- visto da aprile ad agosto la precheologico). Il museo e il parco senza di 2026 visitatori; la rievocaarcheologico sarà ancora al cen- zione dei “I giorni romani di
tro dell’iniziativa. In che modo la Paestum” che è stato ripetuto due
struttura che lei dirige interverrà volte; l'apertura del percorso senza
e con quali iniziative specifiche? barriere architettoniche; le passegIl museo e l'area archeologica sa- giate notturne; le serate nel Tempio
ranno da co-protagonisti e protago- di Nettuno realizzate in occasione
nisti in occasione della BMTA in dei 200 anni dalla pubblicazione
programma a Paestum dal 27 al 30 del primo volume “Viaggio in Italia” di Goethe e di
cui l'ultima serata
si terrà il prossimo
17 settembre; la
prima
edizione
della
rassegna
Musica ai templi
che ha visto esibirsi artisti di rilievo nazionale e
internazionale e
poi tutti i concerti
di musica classica
Il Museo Archeologico di Paestum
e gli spettacoli
SEGUE DALLA PRIMA
VERONICA GATTA
U
teatrali.
Oltre alla Bmta, in autunno quali
attività sono in cantiere per non
interrompere il percorso di fidelizzazione del pubblico?
Le attività in programma per il
prossimo autunno sono: l'inaugurazione della sala del Tuffatore; la
Borsa Mediterranea del Turismo
Archeologico in programma dal 27
al 30 ottobre, mostra di arte contemporanea presso il Santuario di
Santa Venera; la seconda edizione
dell'evento “Il vino del Tuffatore”
l'11 e 12 novembre; la mostra “Possessione – Trafugamenti e falsi
d'antichità a Paestum” in corso fino
al 31 dicembre; per il periodo natalizio (dal 21 dicembre al 1 gennaio)
si terrà un evento di video art
presso il Tempio di Nettuno. Il
Parco propone inoltre, anche sei
tipi diversi di attività didattiche
differenziate per fasce di età dai 6
ai 13 anni. (l'elenco dettagliato
delle attività proposte è consultabile sul sito web www.museopaestum.beniculturali.it
Immaginiamo che si stia lavorando già alla programmazione
È pronta la programmazione
2017? Può anticipare quali attività saranno confermate e quali
altre sono allo studio?
Sì stiamo già lavorando alla programmzione delle attività per il
2017; riconfermeremo sicuramente
alcune attività del 2016 ma ci sarà
tanto altro ancora: rassegna di musica e danza, teatro, concerti, mostre.
È di sua competenza anche il
Museo Narrante di Hera Argiva
più volte invaso dall’acqua. È
previsto un suo recupero funzionale?
Sì il Museo di Hera alla foce del
Sele, è inserito nell'ambito dei
PON Cultura e Sviluppo FESR
2014-2020. Saranno realizzati dei
lavori di recupero dell'intero complesso relativo alle funzionalità
dell'edificio che consentiranno
l'apertura del Museo al pubblico.
Paestum è stata destinataria di
risorse pari 30 milioni di € da
parte del ministero? Può illustrarci, per sommi capi a cosa
sono destinati?
Gli interventi previsti riguardano:
un miglioramento della fruizione in
sicurezza dell'area archeologica, e
completamento del restauro della
cinta muraria da Porta Aurea alla
Torre 18 e delle insulae dalla 4-6
alla 10-12; lavori di ristrutturazione, ammodernamento e riqualificazione
finalizzati
all'implementazione dell'offerta di
visita, al miglioramento della fruizione in sicurezza e al contenimento del fabbisogno energetico
del Museo di Paestum, riqualificazione dell'ex stabilimento Cirio e
valorizzazione del patrimonio archeologico.
CULTURA E TURISMO
n° 33 22/09/2016
3
I turisti hanno dimostrato interesse per i contenuti sia video che audio
Totem multimediale tra i templi di Paestum
NELLO DELLA RAGIONE
giunto il momento di fare un
primo bilancio sulla nostra
"USER-EXPERIENCE" che
prevedeva l'installazione di totem
multimediali muniti di schede con
codici Qrcode presso l'area archeologica di Paestum, resa possibile grazie
alla disponibilità del direttore del
parco il dott. Gabriel Zuchtriegel e
del suo attentissimo staff, la dott.sa
Agangi (segreteria) e la dott.ssa Tedesco (comunicazioni esterne) che
ancora ringraziamo per aver dato
questa bella opportunità alla nostra
azienda che è stata, tra l'altro, costantemente coadiuvata anche operativamente dai custodi della struttura che
ci hanno affiancato durante i sei
giorni di prove.
In due parole: sorprendente interesse! Tutti i turisti ed in particolare
famiglie con adolescenti già avvezzi
alle nuove tecnologie hanno subito
È
mostrato interesse per i totem installati e si sono incuriositi a provarne la
funzionalità ed a vedere i video in
essi contenuti sia presso il tempio di
Nettuno che quello di Hera cd Basilica; numerose le persone che si sono
avvicendate che testando i pannelli
hanno dato indicazioni e suggerimenti su come migliorarne l'utilizzabilità.
La nostra maggiore soddisfazione è
stata quella di vedere tutto questo interesse e curiosità da parte del pubblico
e
nel
contempo
la
soddisfazione dei turisti stranieri che
hanno potuto accedere a tutti i contenuti nella loro lingua d'origine.
Siamo consapevoli che la strada da
percorrere sarà articolata ma siamo
mossi da grande entusiasmo e fiducia
nel nostro progetto: forti di questo
piacevole riscontro presso l'area archeologica di Paestum, ora presenteremo "Le città narranti" presso la
fiera di Lucca, il LUBEC, promossa dalla Fondazione Promo
Pa fiera per le tecnologie informatiche per la promozione del
territorio e speriamo di poter dimostrare tutte le potenzialità insite in esso ai fini di una più
ricca valorizzazione del territorio e tra tutte quella che più ci sta
a cuore è proprio la possibilità
che il progetto offre ai cittadini
di diventare "cantori e conoscitori" delle loro città, un’ulteriore
modalità di conoscere meglio il
proprio territorio, diffonderne le
peculiarità ai turisti in visita,
promuovere, in accordo con associazioni e amministrazioni, le
ricchezze ad ampio raggio.
E questa consapevolezza...di essere sulla strada giusta, ci sprona
ad andare avanti ed a migliorarci
sempre in termini di servizi e
tecnologie.
Un percorso nella storia e nell’anima
Paestum Polis Aperta
ADRIANA CORALLUZZO
Giorno 16/09/2016 si è tenuta la replica dello spettacolo Paestum Polis Aperta realizzato dall' Accademia Magna Graecia in collaborazione col Parco
Archeologico Paestum e scritto ed ideato dall’attrice e regista Sarah Falanga. Caratteristica principale dello spettacolo è la natura itinerante, infatti
gli spettatori vengono guidati dalla Sig.ra Falanga
tra gli scavi come Virgilio guidò Dante tra emozioni contrastanti, un misto di stupore e paura. Questo lo si deve all’interattività, in particolare colpisce
la scena in cui si racconta del periodo di siccità che
vede gli attori penetrare nel pubblico pagante al
grido di: “acqua!”. Il benvenuto è dato da Athena
in persona, non è facile calarsi nei panni di una Dea
ma i ragazzi dell’Accademia dimostrano di avere
una sensibilità trascendente: “Poseidonia vivrà con
tutto il corredo luccicante della sua civiltà fino a
che io ,Athena veglierò dal suo punto più alto, da
qui dove fu edificato il mio tempio che ancora è venerato e custodito, accarezzato dal vento di ogni
tempo, nutrito dal respiro eterno di ogni uomo…”
queste le parole pronunciate nella scena iniziale tra
le colonne del Tempio di Athena e una musica suggestiva.
Il continuo salto tra le epoche si evince anche nelle
colonne sonore che ci accompagnano, infatti nella
scena successiva si palesa la nostra Guida, sulle
note dei Queen Sarah Falanga fa il suo ingresso a
cavallo presentando ciò che ci attende. Dall’antica
Grecia, al 1940 con due grotteschi archeologi che
spiegano la materia con cui è stata eretta la città di
Poseidonia, il travertino e il favore degli dei ma soprattutto l’eleganza nel pensiero di un popolo che
ha dato vita alla civiltà, come oggi la conosciamo.
Dal comico al drammatico con un monologo sulla
figura della donna di un’attrice di cui sicuramente
sentiremo parlare, per il pathos e trasporto con il
quale ha travolto i presenti. Quanto mai attuale, in
un età che pensa di essere più civile di quella, ma
che ancora vede femminicidi consumarsi ogni
giorno.
Il cambio del nome in Paestum corrisponde ad un
cambio di tradizioni che arriva con la conquista romana la quale si mette in scena nell’anfiteatro capitolino “tagliato dalla strada” polemica che ci
riporta ad oggi ma solo per un istante, fin quando
all’ingresso dell’anfiteatro si scorge una coreografia che circonda il pubblico in un velo bianco che
lega la ballerina al centro con metaforiche catene:
“fa che il viaggio di un uomo non sia la bugia di
una meta, ma la verità della strada che è lunga e segreta”. L’apice dell’imbarbarimento si ha nella
scena d’amor carnale tra una fanciulla greca e un
romano.
Ancora interattività con il banchetto degli Dei al
quale il pubblico viene invitato a bere vino e con
cui inizia l’esaltazione a Dionisio Dio del vino e
dell’ebbrezza. Il monologo del profeta, inascoltato
e disperato si evince dalla maestria di parole pronunciate come se fossimo lì a sentirle poco dopo
l’incendio, come se fosse ancora in grado di parlare
un profeta dopo la morte, sulle note di Comptine
D'un autre Été: “è questa la mia città sotto la cenere, e questa è la mia veste da profeta, e questa è
la mia testa piena di dubbi. È vero sto trionfando, i
miei giusti presagi hanno acceso il cielo”.
Dionisio , Athena, Era ci salutano dalla Basilica
con i lampi all’orizzonte come a dirci che sono ancora tra noi: “Siamo la vittoria e la tradizione…
siamo la speranza ed il futuro delle origini! Siamo
la storia!”
4
n° 33 22/09/2016
L’INTERVISTA
IL FUTURO DEL CREDITO COOPERATIVO
Otto domande ad Antonio Marino, direttore generale della Bcc Aquara
L’ultimo anno è stato un anno
particolare per il Credito Cooperativo. La riforma voluta dal governo Renzi ha stravolto il
concetto di banca basata sulla vicinanza al socio e al cliente che,
molto spesso, sono gli stessi soggetti. Finora, però, gli effetti della
legge non sono arrivati a modificare il modo di essere sia della
banca sia dei suoi interlocutori. Quando i soci e
i clienti si accorgeranno di essere in un’altra dimensione?
Il rapporto banca-cliente potrà cambiare, forse, solo
quando Renzi ci darà la crescita, solo quando questa nazione comincerà a mettere la testa a posto.
Per adesso, con questa pressione fiscale, con questa
burocrazia, con questa corruzione, con questo debito pubblico non penso che faremo passi avanti. I
nostri clienti sono soddisfatti perché la nostra banca
mette in campo una grande capacità di ascolto, non
perché li spingiamo verso la digitalizzazione del
rapporto banca-cliente.
Lei si è impegnato in prima persona per migliorare il testo originale del decreto. Ha dibattuto
ad ogni livello, sia politico sia all’interno del sistema del credito operativo. Quali risultati ha
prodotto questa battaglia?
Insieme ad alcuni miei colleghi di tutta Italia siamo
stati in grado di stimolare la discussione sulla
stampa ed oggi siamo interlocutori privilegiati del
gruppo trentino che sta realizzando il secondo
Gruppo Bancario Cooperativo. Non è un risultato
da poco. Senza il secondo gruppo saremmo andati
incontro ad un monopolio e ad una riedizione delle
problematiche che ci hanno portato nella condizione di avere bisogno di una riforma così radicale.
Altro principio che abbiamo difeso nel dibattito è
la salvaguardia estrema del binomio autonomia merito affinché le banche amministrate secondo i
principi della sana e prudente gestione possano
proseguire nel proprio percorso virtuoso.
Vuole ricordare i numeri più significativi relativi all’anno in corso con una proiezione in percentuale rispetto a quelli positivi del 2015?
Tutti gli indicatori sono in crescita. Ma a noi interessa soprattutto la crescita degli impieghi, cioè la
crescita dei prestiti alla buona clientela. Il resto è
solo una conseguenza. Oggi l’imperativo per le
banche è solo quello di fare buoni prestiti. Con la
riduzione in atto della forbice dei tassi, per fare reddito c’è un solo modo: incrementare gli impieghi.
La nostra Banca al 31.08.16 ha già deliberato nuovi
fidi pari all’80% di quelli deliberati nell’anno 2015.
Questo è il nostro tratto distintivo. Non abbiamo
chiuso i rubinetti del credito, anzi li abbiamo maggiormente aperti perché le richieste della clientela
ci sono e sono di buona qualità. Raccogliamo oggi
i risultati della buona reputazione che la Banca si è
conquistata sul campo. Oggi più che mai la Banca
ha bisogno di buona reputazione che a noi non
manca.
Uno dei motivi che hanno spinto il governo ad
emanare il decreto sul credito cooperativo è
stato quello di voler ridurre la frammentazione
del sistema bancario e favorire la costituzione
di uno o due gruppi nazionali. A che punto è
questo processo?
Come è capitato all’estero, tra qualche anno ci accorgeremo che è stato un errore eliminare le banche
locali o le cosiddette banche di paese. Speriamo
che si facciamo almeno due gruppi bancari cooperativi in modo da salvaguardare un minimo di pluralit che sul mercato non guasta mai. Il 13 ottobre
prossimo ne sapremo di più sulla costituzione del
secondo gruppo bancario.
In quale dei due gruppi si collocherà la Bcc di
Aquara?
La BCC di Aquara starà sicuramente con il Gruppo
che sarà culturalmente più distante dalle allegre ge-
stioni del passato, che ci hanno portato nella condizione di avere bisogno di una riforma “punitiva”.
A livello locale è iniziata da tempo
la fase di semplificazione del sistema della Bcc con aggregazioni,
fusioni e incorporamenti. Da anni
i soci hanno sentito parlare della
fusione tra la Bcc di Aquara e la
Monte Pruno di Roscigno e Laurino. Nei fatti, Michele Albanese e Anna Miscia
e il Cda hanno preso una strada diversa annunciando la fusione con la Bcc di Fisciano. È rimasto sorpreso e deluso per la scelta?
Non sta scritto da nessuna parte che bisogna fare
obbligatoriamente delle fusioni. Ce lo chiede semplicemente il mercato. È del tutto evidente che se
si riducono i ricavi, per via della riduzione della
forbice dei tassi, ed i costi restano invariati sarà difficile fare bilanci con utili d’esercizio. Noi siamo
convinti che le fusioni vadano fatte tra banche che
non hanno criticità altrimenti per salvarne una se
ne rovinano due … Per questo siamo stati e siamo
favorevoli alla fusione con BCC di Roscigno e
Laurino. Si tratta di due banche sane ed ognuna
porta con sé un valore aggiunto per l’altra. Se Roscigno ha fatto la fusione con Fisciano bisogna dire
che probabilmente gli è stata imposta, ma questo
non significa che non ne possa fare altre, tanto più
se una nuova fusione gli porta soluzioni anziché
problemi. Voglio ricordare che la riforma in atto
darà più autonomia alle BCC più meritevoli. Di
conseguenza è importante avere banche con pochi
crediti deteriorati altrimenti si perde l’autonomia
gestionale, che a noi sta tanto a cuore.
È vera la notizia che anche al vostro Cda la
Banca d’Italia ha prospettato una fusione con
una consorella di medie dimensioni. Avete intenzione di aderire alla richiesta?
Nessuno ci ha chiesto niente. Siamo noi che abbiamo intavolato una relazione con un paio di BCC
confinanti per vedere se c’era la volontà di aggregarsi nell’ottica del miglioramento dei conti economici. Ripeto, il problema sul tappeto è la
redditività delle banche non la dimensione delle
loro aree territoriali. Le banche non si misurano a
Km quadrati ma dalla bontà dei loro bilanci. Ci
sono banche con un solo sportello ed hanno un
sano bilancio che permette loro di stare in piedi
egregiamente e ci sono banche con tantissimi sportelli ma che chiudono in perdita. Noi siamo a favore di fusioni che servono a migliorare i bilanci
non ad appesantirli … forse irrimediabilmente.
In ogni caso è risaputo che il sistema bancario
subirà nel prossimo futuro forti cambiamenti.
Come si modificherà il rapporto banca - socio
- cliente?
Il rapporto si modificherà secondo le istanze del
mercato non certo per decreto. L’Italia è diversa da
regione a regione non si può trattare tutto allo
stesso modo. Tutti dicono oggi che il rapporto
banca-cliente si svilupperà sul telefonino ma noi
assistiamo ad un incremento consistente delle presenze di utenti ai nostri sportelli. Si tratta di persone
in carne ed ossa che chiedono alla banca, consigli,
comprensione, relazione e di essere accompagnate
nelle scelte. Tutto ciò non si può certo fare per corrispondenza. Il vento che spira forte e irragionevole
contro le banche non giova a nessuno e danneggia
la nazione. C’è bisogno delle banche. Proviamo ad
immaginare che succerebbe se gli sportelli bancari
chiudessero per una settimana … In giro c’è una
cultura finanziaria bassissima e, purtroppo, ne fa le
spese l’intero sistema creditizio e, di conseguenza,
l’intero sistema economico. Se un cliente è insoddisfatto della propria banca non c’è motivo che si
lamenti, basta cambiarla: la concorrenza ha fatto
bene alle banche!
Le banche buone e in salute esistono, basta solo saperle scegliere e servirsene…
RIFORMA BCC
Il parlamentare Bruno Tabacci
«Condivido le preoccupazioni»
Diversi i parlamentari che, su sollecitazione del
direttore generale della Bcc Aquara, si stanno
occupando della Riforma delle Bcc.
Tra questi Bruno Tabacci che così ha risposto
alle indicazioni di Antonio Marino.
Caro Marino, La ringrazio molto per la documentazione che mi ha inviato. - scrive l’onorevole Bruno Tabaci - Ho avuto modo di
intervenire in aula sul tema banche in occasione
dell’ultimo dibattito sulle comunicazioni del
Ministro Padoan. Condivido le Sue preoccupazioni, anche se sono convinto che dalla riforma delle BCC (come delle Popolari) si può
uscire con un sistema rafforzato.
Cordialmente.
Bruno Tabacci.
Di seguito la risposta di Antonio Marino, direttore generale della Bcc Aquara.
Egr. On.le Tabacci,
grazie per la Sua risposta. Dalla riforma delle
BCC si può anche uscire rafforzati ma, allo
stato attuale, siamo solo dentro uno stato confusionale enorme.
L’attenzione per le poltrone ha superato l’attenzione per i progetti. L’impianto della riforma
forse è giusto ma come si fa a mettere delle cooperative (peraltro tutelate dall’art.45 della Costituzione) sotto il controllo e la direzione molto invasive - di una SpA? E’ del tutto evidente che si passa dal NON fine di lucro delle
cooperative al fine di lucro che necessariamente
ispira le SpA che devono distribuire un dividendo...
Giustamente, ieri, su Avvenire, Leonardo Becchetti ha scritto: “...non soffocamento delle banche locali (con un completamento della riforma
delle BCC che ne salvaguardi l’autonomia,
quando virtuose). Le “riforme” che l’Europa ha
chiesto nel settore bancario rischiano infatti di
rendere strutturalmente impossibile il credito
alle piccole e medie imprese. Inutile guardare
solo a quel terzo di sistema industriale virtuoso,
medio grande e già internazionalizzato che non
ha bisogno della spinta del Governo per funzionare. E’ il resto del sistema industriale che ci
trascina
in
basso, perché
indebolito dalla
bassa domanda
interna e dalla
difficoltà di accesso al credito. Non si
vede perché
una
grande
banca senza radici nel territorio, volta al massimo profitto e oppressa da requisiti patrimoniali sempre più stringenti, dovrebbe adoperarsi
nella rischiosa e poco redditizia impresa di prestare soldi a un’impresa piccola o artigiana”. Si
andrà perciò a stravolgere la natura operativa
delle BCC. Verticalizzare in maniera tanto preponderante l’operatività non può far altro, ovviamente, che ridimensionare il ruolo del
credito cooperativo nella sviluppo della propria
area geografica di riferimento. Non dobbiamo
mai dimenticare, infatti, che il nostro tessuto
economico è incentrato su piccole e medie imprese disseminate in maniera capillare sul suolo
nazionale.
Allontanare le piccole banche dalle piccole imprese è un errore. Le piccole imprese hanno un
potere contrattuale minimo in una grossa banca.
Ergo, stiamo indebolendo il nostro tessuto economico periferico.
Per questo, Egr. On.le, io Le chiedo di adoperarsi affinché sia rispettato lo spirito della legge
di riforma almeno nella parte che riguarda l’autonomia delle BCC correlata al loro grado di rischio. E’ fondamentale per il nostro futuro! Noi
stiamo spingendo affinché si abbiano almeno
due capogruppo. La legge prevede il capitale di
un miliardo per la capogruppo. E’ stato un errore, se tale tetto fosse stato più basso avremmo
potuto avere più Gruppi Bancari Cooperativi e
la pluralità sarebbe stato certamente un valore.
Il monopolio, in economia, non è certo un valore per l’utenza...
Grazie dell’attenzione. Cordiali saluti.
Antonio Marino
PROFESSIONALITA’
Dipendenti protagonisti a Milano
Personale specializzato della BCC di Aquara è stato a Milano
presso gli uffici di SIA, società italiana leader nei servizi finanziari e partner dell’istituto di pagamento Se.Pa.Fin. partecipato dalla Banca aquarese. Occasione dell’incontro è stato
lo sviluppo della piattaforma dei pagamenti che consentirà di
offrire, ad una rete nazionale, servizi finanziari ad alto contenuto tecnologico.
In pochi mesi la nostra BCC è stata presente in ABI a Milano,
a Roma per incontri sulla riforma, a Londra per lo sviluppo
di nuovi strumenti di pagamento, a Madrid per un confronto sulle riforme europee delle bcc, a Bari
per la start up dell’istituto di pagamento Se.Pa.Fin. Tutto questo senza gravare sulle casse della
banca e portando la BCC di Aquara come modello di eccellenza del credito cooperativo italiano.
La BCC di Aquara ha sposato l’idea che bisogna “pensare globale e agire locale” per portare il
meglio dei servizi e della professionalità sul nostro territorio. La BCC diretta da Antonio Marino
dimostra ancora una volta che non serve essere grossi per pensare in grande e chi ritiene che la riforma del credito cooperativo sia la panacea di tutti i mali non ha fatto i conti con un principio universale: non sono gli strumenti ad essere buoni o cattivi ma gli uomini che li governano. Non si
doveva cambiare le BCC ma coloro che le hanno male traghettate.
Il Presidente Federcasse, Azzi, di recente, ha scritto in proposito: “Non ci dobbiamo stancare di ripetere con forza che la radice dei problemi sta nella qualità della gestione (e delle persone) e non
nella forma giuridica né nella finalità imprenditoriale di una banca”.
VALLO DI DIANO
n° 33 22/09/2016
IN FARMACIA
Sandro Ruotolo al convegno “Joe Petrosino e legalità”
Un italiano a New York dalla parte giusta
ANTONELLA CITRO
A
Padula, è nato infatti il poliziotto sbarcato poi in
America e considerato ancora oggi modello ed esempio di
coraggio, ucciso il 12 marzo 1909
a Palermo a causa proprio della
Mano Nera, la mafia che in quegli
anni stava muovendo i primissimi
passi e stava mietendo già innumerevoli vittime lasciando dietro
di sé una lunga scia di terrore. Da
qualche mese la Casa Museo ubicata nel cuore della cittadina paudulese, è stata oggetto di
attenzione e di un significativo restyling. Rai Teche ha voluto contribuire con preziosi documentari
per avvicinare il pubblico all’uomo che non si è mai tirato indietro dietro di fronte delinquenti
e malviventi e che ha vissuto all’insegna della giustizia difendendo i più deboli. Hanno dato il
loro personale contributo alla
giornata anche il docente della
Università degli Studi Di Salerno
Marcello Ravveduto direttore del
Museo Civico Multimediale Joe
Petrosino, il sindaco Paolo Imparato, l’assessore alla Cultura Filomena Chiappardo, il pronipote di
Joe Petrosino Nino Melito Petrosino, il Maresciallo Filippo Maniglia, Comandante della Stazione
Carabinieri di Padula, il presidente Vincenzo Lamanna e i componenti
dell’Associazione
Internazionale Joe Petrosino. Per la cronaca,
il napoletano Sandro
Ruotolo dalla lunga carriera è il giornalista
sotto scorta che lo
scorso anno è stato investito del Premio Internazionale
Joe
Petrosino. Ruotolo, è
stato minacciato di
morte dal boss dei Casalesi, Michele Zagaria,
per il reportage comparso nella trasmissione
su La7 “Servizio pubblico” nel quale con documenti alla mano si
metteva in evidenza un
ben chiaro fil rouge tra
questa famiglia ormai stanziata in
quel territorio campano e l’inquinamento da rifiuti tossici nella
ormai famigerata Terra dei Fuochi. Conservare i luoghi della memoria e renderli fruibili è il
messaggio che è stato trasmesso;
quella stessa memoria che non
deve perdersi dietro futili motivi
o giustificazioni. Non esistono e
sono fatui. Gli uomini vivono a
volte all’ombra di falsi concetti o
in nome di chissà che cosa si spingono oltre i limiti consentiti con
azioni talvolta discutibili e, a Padula, ancora una volta si è richiamato il senso del dovere che non
deve mai mancare nel cuore dei
risipela” è un termine estratto dal
linguaggio medico che identifica un'infezione acuta della pelle, con
evidente coinvolgimento del derma, degli strati
superficiali dell'ipoderma e dei vasi linfatici:
l'erisipela è generata da un'infiltrazione batterica
responsabile della macerazione progressiva
della cute, a sua volta favorita da microlesioni a
livello della pelle. Idealmente, la malattia può
colpire chiunque, ma si può affermare che i soggetti più a rischio d'erisipela sono i lattanti, gli
infanti e gli anziani. L'erisipela tende a diffondersi in alcune aree peculiari: viso, gambe e
braccia. I pazienti affetti da erisipela presentano
macchie rosse lucide sulla pelle, in lieve rilievo,
leggermente calde al tatto; le zone colpite appaiono gonfie, talvolta dolorose alla pressione.
Spesse volte, l'erisipela degenera formando pustole, bolle, vesciche e prurito.
Generalmente, per diagnosticare l'erisipela, il
medico si avvale del semplice esame obiettivo;
per un'ulteriore conferma diagnostica, sono utili
alcuni indicatori d'infiammazione batterica. In
alcuni casi, la diagnosi potrebbe essere errata:
allo scopo di ovviare a questo problema, la biopsia potrebbe essere un valido esame diagnostico.
La terapia d'urto utile a combattere l'infezione
batterica si basa sulla somministrazione di antibiotici: quando viene isolato il ceppo batterico
responsabile, al paziente vengono prescritti antibiotici specifici, tra cui la benzilpenicillina
benzatinica o clindamicina, nel caso il paziente
sia allergico alla penicillina, macrolidi e cefalosporine in genere. L'utilizzo di FANS (Farmaci
Antinfiammatori Non Steroidei) è assolutamente proibito in caso di erisipela, poiché potrebbe potenzialmente favorire la progressione
dell'infezione in forme più complicate.
[email protected]
“E
cittadini onesti. Parole espresse
anche da Sandro Ruotolo in un
Paese, come questo, dove la legalità deve essere l’obiettivo giornaliero per compiere fatti e non
affidarsi solo a parole che passano
e non si concretizzano. Alto infatti
deve essere il nome di uomini,
come Joe Petrosino, che nel segno
della legalità, impavidi hanno rischiato la vita. E talvolta a costo
della loro stessa vita hanno lottato
per un mondo migliore che può e
deve affermarsi. E la memoria è
quello strumento utilissimo attraverso il quale non smarrire la storia di una nazione e dei suoi
uomini.
Morigerati: riparte “Olio fai da te”
A
L’ERISIPELA
ALBERTO DI MURIA
“L’olio fatto da te ha tutto un altro sapore”
vrete la possibilità di scoprire terra, luoghi e tradizioni millenarie e di
conoscere in prima persona il processi produttivi legati alla coltivazione e trasformazione delle
olive. Ancel Keys, celebre nutrizionista americano e “padre”
della Dieta Mediterranea, attribuisce all’olio d’oliva un ruolo importante, poiché determina una
riduzione del colesterolo serico,
migliora la funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio e protegge l’organismo, con il suo
5
corredo di sostanze fenoliche, da
gravi alterazioni.
Programma: tutti i weekend (venerdì-sabato-domenica) dal 30
settembre al 13 novembre 2016.
L’iniziativa comprende: 2 pernottamenti, 2 colazioni, 2 cene
presso i ristoranti convenzionati
di Morigerati e Sicilì, 3 pranzi a
sacco con prodotti a km zero. Info
e prenotazioni: 3490978658 3391128308 - 3491717843
www.morigeratipaeseambiente.it
Punto vendita – degustazione
Formaggi
Gela con lae di CAPRA
Ortaggi
Visita agli Animali
Via Strena Scorzello
Capaccio ­ Paestum (SA)
info +39 339 467 3188
e­mail [email protected]
Faoria Cavallo "in goat we trust"
I S APORI D EL VALLO
di S uriano F. & C . s .a.s.
FRESH PASTA
THE FRESH PASTA COMPANY
Produzione artigianale del Parco del Cilento e Vallo di Diano
Via Largo Silla - 84030 SILLA DI SASSANO (SA) - Italy
(+39)
0975 72 676
www.isaporidelvallo.it - [email protected]
6
VALLO DELLA LUCANIA
n° 33 22/09/2016
Tribunale penultimo: una condanna con molte attenuanti
Vallo non fa più centro
SEGUE DALLA PRIMA
L.R.
I
INFO&CONTATTI
tel 0828 730510 / fax 0828 72805
S. S 18, Km 89, 700 Capaccio
[email protected]
www. planetbeverage. it
nfatti, il territorio continua ad essere marginale,
periferico, disagiato; per
mancanza di servizi si vive
male e la saga delle strade –
la Cilentana in testa – costituisce la più evidente testimonianza della pazienza dei
cittadini e della colpevole e
vergognosa oscitanza di politici e di amministratori.
Dopo avere smantellato il sistema della sanità pubblica,
con l’ospedale di Vallo ridotto ad una larva, ora tocca
al Tribunale e nessuno si
pone l’interrogativo circa gli
effetti collaterali: carcere,
compagnia dei carabinieri, ecc. Il
futuro è ipotecato anche da questo
preoccupante esodo, altro che
Vallo al centro, come ci si è esaltati pronunciando parole vuote nel
rimbombo di una piazza che appare sempre più vuota.
Appare evidente la crisi della giustizia, il cui più evidente dato è costituito dalla lentezza nei processi.
Certamente non si risponde accorpando i tribunali; occorre operare
più in profondità a livello etico-politico, puntando innanzitutto sulla
sensibilità civica, sia a livello istituzionale che privato, per far diminuire il tasso di litigiosità,
affrontando il grosso problema
della pletora di avvocati, un caso
tutto italiano che, secondo
l’OCSE, incide
notevolmente
sulla causidicità, favorita anche
dalla diffusa tendenza di molti legali interessati ad allungare i procedimenti ricorrendo a costanti
rinvii. Sono cambiamenti che investono la società nel suo complesso;
a ciò possono essere affiancati altri
provvedimenti incentrati sui disincentivi monetari o sull’obbligo
della mediazione, limitando il ricorso in appello e in cassazione,
fase dei processi che, non di rado,
appare solo un riturale della parte
soccombente per guadagnare
tempo.
Il Presidente del Tribunale di Vallo
con lodevole schiettezza ha fatto
riferimento alle vere cause delle
disfunzioni, per la verità note da
tempo. Egli ha indicato nell’assenza di magistrati residenti a
Vallo il dato che determina un elevato avvicendamento di essi, con
la evidente conseguenza che il servizio viene espletato prevalentemente da giudici di prima nomina.
Nel breve periodo di permanenza
nella sede – solitamente tre anni,
ridotti a uno nella ricorrente evenienza di maternità – si determinano disfunzioni e ritardi, quando
i processi vengono assegnati a magistrati subito trasferiti, situazione
ormai endemica, aggravata dai
tempi lunghi delle sostituzioni,
quando queste avvengono. Circostanza resa più grave dal fatto che,
statisticamente, i magistrati di
prima nomina non fanno registrare
una elevata produttività. Intanto, la
mancata dichiarazione del tribunale sede disagiata consente di risparmiare maggiori compensi e
punteggi per i giudici come invece
prevede la legge! Si aggiunga a ciò
il mancato adeguamento della
pianta organica (12 giudici compreso il presidente) che già per sé
incide gravemente sulla funzionalità del tribunale.
Di tutto ciò non c’è alcun riferimento negli indicatori utilizzati dal
Ministero, usati a livello internazionale per misurare la “performance” dei tribunali: “disposition
[email protected]
time” - i giorni per esaurire procedimenti pendenti -, “clearance
rate” per calcolare il rapporto tra
procedimenti definiti e quelli
nuovi, l'indicatore di sforzo, cioè
l’incremento percentuale di procedimenti definiti per l’obiettivo teorico di esaurire lo stock delle
pendenze in un tempo prestabilito
considerando anche i flussi dei
nuovi procedimenti. Ebbene, queste analisi non fotografano la vera
situazione del tribunale di Vallo, e
il suo classificarsi al penultimo
posto in Italia ricorda tanto l’affermazione del manzoniano avvocato
che, seduto tra gli onesti mangiatori alla tavola di don Rodrigo, non
ha ritegno nell’affermare “a saper
maneggiar le grida…”!
Intanto mi interrogo sull’efficacia
della terapia che s’intende adottare
per risolvere il problema: il tribunale non funziona, sopprimiamolo!
Allora perché non fare la stessa
cosa della Provincia, della Regione, di tanti altri enti che dovrebbero erogare servizi efficienti.
Come se, per risolvere il problema
di una scuola con un alto numero
di alunni con deficienze in alcune
discipline un saggio dirigente chiedesse di sopprimere la scuola
stessa, senza adoperarsi per mettere a punto strategie e mezzi idonei per garantire il massimo
sostegno agli alunni e poterli così
preparare adeguatamente alla vita!
VALLO DI DIANO
n° 33 22/09/2016
7
Nasce un nuovo centro commerciale tra Atena e Sala
I Cinesi investono lungo la S.S. 19
AEROPORTO
MASSIMILIANO DE PAOLA
P
er gran parte della storia
umana la Cina è stata il paese
più popoloso del mondo.
Oggi, con 1,38 miliardi di abitanti,
la Cina ospita circa il 20 per cento di
tutta la popolazione mondiale. È un
primato plurimillenario.
Quello cinese è un mercato in continua evoluzione. I cinesi hanno numeri giganteschi. Ultimamente
stanno investendo in tutto il mondo
e da qualche anno stanno comprando
anche in Italia con molta disinvoltura. Il gruppo cinese Suning, di recente ha comprato l’Inter: ai cinesi è
andato il 68,55% del club. Ora
stanno comprando anche il Milan.
Tra un po’ lo chiameremo il derby
degli occhi a mandorla quello di Milano. Non sono gli stessi, anche se a
noi europei i cinesi sembrano tutti
uguali. Però è sintomatico il fatto
che stanno monopolizzando la capitale economica italiana. Ed è sintomatico che a vendere non è uno
qualunque ma Silvio Berlusconi, ex
Presidente del Consiglio italiano,
grande imprenditore e uno dei principali protagonisti della scena politica nazionale da oltre un ventennio.
E’ il segno che qualcosa sta cambiando a livello geopolitico.
Nell’ambito di questo contesto generale che sta mutando in maniera radicale e repentina, si inserisce anche
il Vallo di Diano con la sua metamorfosi. Si, perché ora i Cinesi conquistano anche il Vallo di Diano. Il
dibattito è aperto tra chi la ritiene
una moda passeggera e chi lo vede
come un fenomeno destinato a durare nel tempo. La notizia eclatante
è che assumono lavoratori italiani,
Tel 0828. 1992339
Fax 0828. 1991331
e-mail: redazione@unicosettimanale. it
url: www. unicosettimanale. it
Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo
In redazione Lucio Capo e Gina Chiacchiaro
Grafica ed Impaginazione Veronica Gatta
Testata realizzata da Pietro Lista
Stampa C.G.M. s.r.l.
Contrada Malagenia, 84061 Ogliastro Cilento - (SA)
tel. 0974 844039
Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale
di
Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento
Dati
Bartolo Scandizzo
Abbonamento annuale 25, 00 Euro
Abbonamento web € 10, 00
Arretrati: € 2,00 + sp. di sped.
Per abbonarsi:
Codice IBAN:
IT55 Y083 4276 1400 0401 0040 585
intestato a Calore s. r. l.
Tiratura: 3500 copie
Il N° 33 di Unico è stato
chiuso in redazione il 20/09/2016
ed è stato avviato alla spedizione agli
abbonati il giorno 22/09/2016
presso il CPO di Salerno
Ryanair fa rotta sulla Campania ed
è già sfida tra Salerno e Napoli. Ad
aver rivelato il piano di investimenti
della compagnia low cost di bandiera irlandese è il marketing manager Italia della compagnia, John
Alborante, intervistato da webitmag
a Bergamo in occasione della presentazione del nuovo volo bisettimanale per Belfast. «Stiamo
lavorando alla programmazione per
l’anno prossimo – dice Alborante nel nostro portafoglio manca qualche aeroporto, e il nostro interesse
specifico è rivolto a Napoli e a Salerno. Con Napoli ci sono già delle
discussioni in corso, ma siamo interessati anche ad altri aeroporti,
come, appunto, quello di Salerno».
cosa che gli imprenditori nostrani
fanno sempre più di rado. I valdianesi fin dal principio ne sono stati attratti come calamite. È un fenomeno
nuovo e tutto da scoprire per il nostro comprensorio. Dopo anni di
vuoto assoluto, qualcuno è rimasto
sbalordito e tende a definirlo un fenomeno d’altri tempi, mai visto nel
Vallo di Diano. Qualcun altro si
chiede cosa sta succedendo dal
punto di vista sociale ed imprenditoriale e se i cinesi stanno davvero
conquistando il Vallo di Diano (dal
punto di vista commerciale). Se la risposta è si, sono in molti a chiedersi
anche per quale motivo ci stanno riuscendo. Un tempo neanche troppo
lontano, Sala Consilina era considerata il centro commerciale del Vallo
di Diano. Era in grado di intercettare
utenti provenienti anche da Calabria
e Basilicata. Ora ha perso tutto il suo
appeal. La grande distribuzione
commerciale, al di là dei supermercati soprattutto specializzati in alimentari, non è interessata ad
investire nel Vallo di Diano. Investono invece i Cinesi, per tentare di
replicare una colonizzazione commerciale già sperimentata e riuscita
nel napoletano ed in altre parti d’Italia.
Alle giovani famiglie valdianesi
piacciono i centri commerciali, e
non trovandoli nel Vallo di Diano,
tendono a spostarsi a Salerno e dintorni, soprattutto nel fine settimana.
Ciò non deve sorprendere più di
tanto. Ormai è una tendenza generale quella di approcciarsi con benevolenza ai centri commerciali. E’
l’effetto dei tempi che cambiano.
Siamo entrati nell’era moderna, al
netto della crisi, ovviamente! E i Cinesi lo hanno capito in anticipo.
Hanno studiato una strategia ben definita ed hanno affondato il colpo
anche nel Vallo di Diano.
Entrando nel centro commerciale si
ha come l’impressione di entrare a
far parte di un mondo nuovo o quantomeno di una città nuova, una città
cinese del commercio dove si può
trovare qualsiasi cosa. A dirla tutta si
trovano soprattutto articoli che
prima fabbricavano le piccole e
medie imprese italiane: tutto a meno
di 10 euro. Al vestiario è stato riservato addirittura un intero piano. Si
tratta di un catalogo di prodotti che
una volta venivano fabbricati in Italia e che oggi vengono dalla Cina. In
vendita ci sono merci che i cinesi
producono in regime di sostanziale
monopolio, e merci prodotte ancora
in Italia ma considerate di “fascia
bassa”. Di primo acchito sembra un
fenomeno che assomiglia a quello
dei discount alimentari, capace di affascinare e attrarre la clientela del
Vallo di Diano. Dalla parte dei cinesi
ci sono la ricchezza del catalogo e la
competitività nei prezzi, frutto probabilmente anche delle minori tassazioni a cui sono sottoposti. Ma su
alcuni prodotti, almeno nell’immaginario collettivo, resta l’incognita
della qualità.
A questo punto quello che non ci
siamo ancora chiesti è come la prenderanno gli altri commercianti valdianesi. Credo proprio che non
saranno tanto felici di questa “invasione di campo”! La crisi morde, ci
mancavano anche i Cinesi a complicare tutto. Sento un ronzio nelle
orecchie.
In effetti, la notizia dei lavoratori italiani che vengono assunti, stride parecchio con quella dei tanti negozi
che continuano a chiudere. Ma intanto oggi la novità è che sulla
Strada Statale 19 che attraversa il
Vallo di Diano c’è un nuovo centro
commerciale gestito da imprenditori
cinesi che hanno creduto nel Vallo di
Diano investendovi molti quattrini!
Il tempo ci dirà se hanno fatto un
buon affare!!!
[email protected]
AGROPOLI
Le conseguenze della barriera antierosione a lido Azzurro, ad
Agropoli, finiscono all’attenzione
dei media nazionali. L’altra sera
su Rai 1 è infatti andata in onda la
prima puntata di Petrolio, con
un’inchiesta dal titolo “Scandalo
al sole”. Il programma, condotto
da Duilio Giammaria, ha compiuto un viaggio nelle località
marine più frequentate per guardare da vicino la straordinaria
bellezza delle coste e, in qualche
caso, il loro abbandono. Percorrendo la costa a sud di Salerno, si
è soffermato su Capaccio Paestum dove si è evidenziata la contrarietà di Legambiente (e ora
anche del Comune) al progetto
antierosione.
ASCEA
Incendio in una struttura adibita a
deposito dello stabilimento balneare
Poseidonia qualche notte fa. Le
fiamme sono divampate poco prima
delle quattro. Immediato l’intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Vallo della Lucania che,
insieme ai colleghi del comando
provinciale di Salerno, hanno dovuto faticare non poco per avere la
meglio sull’incendio. Si indaga sulle
cause, per il momento non si esclude
nessuna pista: da quella accidentale
all'ombra del racket.
8
n° 33 22/09/2016
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
Intervista ad Enzo Inverso rappresentante del Ministero nel C.D. del PNCDA
“Non sarò il vicepresidente. La legge e lo statuto sono chiari”
ADRIANA CORALLUZZO
C
hi è Vincenzo Inverso e perché è così vicino al Cilento?
“I miei genitori sono Cilentani doc, nati
e cresciuti in quel di Piano Vetrale,
paese dove trascorro diversi periodi
dell’anno. Lavoro come sono consulente e assistente parlamentare alla Camera dei Deputati esattamente
all’Ufficio di Presidenza. La mia storia
politica è tutta nel campo dei moderati,
sono promotore di un progetto con il
quale mi sono candidato anche a Sindaco di Battipaglia #PERUNNUOVOINIZIO, sono stato consigliere
comunale a Battipaglia. Ho fatto il Presidente di una società pubblico-privata
la Battipaglia Sviluppo S.p.a. Sono
stato Presidente del giornale della Fondazione Liberal di cui oggi sono il responsabile a livello nazionale del
dipartimento studi e ricerche. Sono
giornalista pubblicista e dopo la mia
laurea in Scienze Aziendali mi sono
specializzato con dei master in marketing & city management – business administration. Non da ultimo, sono
assistente universitario alla Link Campus di Roma e all’Uni Sapienza di
Roma, sede Latina, al corso di economia e diritto d’impresa con il professore Carlo Pacella”.
Perché è stato nominato nel Consiglio del Parco Nazionale del Cilento,
Vallo di Diano e Alburni? È stato indicato come vicepresidente?
“Io non so chi e per quale motivo ha
voluto accostare il mio nome alla figura
di Vicepresidente del Parco! Premesso
che non sono gli incarichi che fanno
l’uomo, un professionista, questi si valutano dall’impegno e dall’operato.
Oggi posso dire di essere il delegato e
il rappresentante del ministro dell’ambiente nel consiglio direttivo del parco.
Il vicepresidente viene eletto dal consiglio nella sua prima seduta, è una figura che sostituisce il Presidente in
ogni caso di assenza o impedimento. È
una figura che viene scelta seguendo
una legge e lo Statuto del Parco il quale
prevede le forme, i modi e le caratteristiche per essere eletto. Tutto il resto è
fantascienza, fa parte di invettive da
parte di qualcuno che non ha a cuore
questo parco e probabilmente è costruttore di tensioni e di notizie false”.
Come valuta l’incapacità di trovare
una soluzione alla questione viabilità, in particolare sulla Cilentana?
“La priorità è aprire la Cilentana. Se il
Cilento non diventa immediatamente
raggiungibile via terra, aria e mare non
stiamo parlando di niente. Confido
molto sulle capacità risolutive del Presidente De Luca il quale mi sembra
abbia preso un impegno e, io sono convinto, che questa volta la strada verrà
riaperta. Per quanto mi riguarda ho già
fatto pressioni sul Ministro Galletti affinché possa destinare alla viabilità e ai
tanti problemi legati al dissesto idrogeologico quante più risorse per mettere in sicurezza le strade.
Naturalmente dobbiamo far in modo
che una volta raggiungibile il Cilento
sia vivibile con un grande progetto di
marketing territoriale, che poi è la mia
materia, per fare in modo che il primo
Parco nazionale e uno dei più belli
d’Europa, diventi anche il primo per attrattività. L’area parco, grazie allo sviluppo turistico, dovrà portare un
beneficio alle popolazioni e agli imprenditori e che possa contribuire ad incrementare il PIL (Prodotto Interno
Lordo) della nostra Provincia e Regione”.
Qual è la prima idea di marketing
che le viene in mente?
“Un’App che aprirebbe con un semplice smartphone le porte del Cilento,
da qualsiasi posto al mondo. Poi, dobbiamo creare delle grandi porte di ingresso per il Cilento, ad esempio
Battipaglia, Eboli che sono gli accessi
dalle infrastrutture autostradali, creare
gli infopoint e una serie di servizi di
“welcome” per chi viene a visitare le
nostre terre”.
Sul ripopolamento delle aree interne
come pensa si debba agire?
“Il Cilento ha tre fasce naturali: costiera, collinare e montana. Qualsiasi
piano di marketing che funzioni deve
contemplare le varie fasce. La fascia
costiera lavora molto durante il periodo
estivo ma le altre due potrebbero lavorare 12 mesi all’anno. Il PNCDA è una
“Ferrari” che fino adesso hanno tenuto
in garage e non hanno avuto neanche il
pilota capace di poterla guidare. Credo
che Tommaso Pellegrino sia una garanzia da questo punto di vista”.
Vincenzo Inverso
Il Parco ha investito sulla ristrutturazione di molti immobili che poi
non sono stati affidati, che impegno
c’è in tal senso da parte sua?
“Ho chiesto già una ricognizione di
tutto quello che c’è come risorse
umane, immobiliari, come infrastrutture, parco macchine in modo tale di
avere una fotografia che corrisponda al
momento del nostro insediamento. È
chiaro che noi dobbiamo mettere in
produttività tutto: quello che oggi è un
problema deve diventare un’opportunità”.
Come si dialogherà con sindaci che
hanno nei loro comuni gli immobili?
“I sindaci devono capire che bisogna
collaborare, da soli non si va da nessuna parte, la Comunità del parco e il
Parco devono superare vecchi modus
operandi per aprirsi a quella che deve
essere una nuova stagione, verso un
cambiamento radicale rispetto al passato”.
Il sindaco di Trentinara precisa
(Capaccio, 25 mln per depurare...)
R
elativamente all’articolo
di
Lucio Capo “25
mln per depurare le
acque nere” che trattava del tepuratore di
Capaccio Paestum progettato e costruito per
essere utilizzato, oltre
che dal comune in cui è
situato, in contrada Varolato, anche dai comuni della Chora di
Paestum.
Il sindaco di Trentinara,
Rosario Carione, ha telefonato in redazione
per comunicare che,
per quel che riguarda il
suo comune, il depuratore c’è ed è perfettamente funzionante. Se
Depuratore di Varolato (Capaccio Paestum)
in alcuni periodi dell’anno è stato fermo, è
solo perché la ditta incaricata della gestione,
la S.A.Gei srl che fa
capo all’Ing. Renato
Carrozza, ha eseguito
lavori di ordinaria o
straordinaria manutenzione come previsto
anche
dall’ARPAC
(Agenzia
regionale
protezione ambientale
Campania).
n° 33 22/09/2016
9
CA
CAPACCIO PAESTUM
Quando la “monnezza” deturpa il valore identitario di un territorio
Capaccio Paestum profanata dai furbetti del “sacchettino”
SALVITELLE
LUCIO CAPO
L
e micro discariche, oramai,
fanno parte integrante del nostro territorio. Capaccio ha un
territorio di 111 kmq ed è invasa di
sacchi della “monnezza”, che vengono spalmati lungo le strade, dentro
i fossi, nella pineta, su per le montagne, nelle valli e negli altopiani. Una
pratica che assume la sua più alta
espressione nel periodo estivo. A
nulla valgono gli interventi sporadici
di bonifica della società deputata alla
raccolta del rifiuti. In compenso,
però, ogni operazione di nettezza
viene esaltata dalla solita velina giornalistica, spedita a tutti gli organi di
stampa. La notizia, a quel punto, assume valore di carattere nazionale, in
cui la ditta di raccolta rifiuti, il capo
gabinetto, i funzionari e i dirigenti
della nettezza urbana, la giunta, il
delegato, i consulenti a contratto, il
consiglio e tutta la pletora di soggetti
che si aggirano operosamente, come
tante formichine, per i corridoi e le
stanze della Casa Comunale, fanno
sfoggio della loro indefessa efficienza nel cercare di risolvere un
problema “annoso”. L’annosità della
problematica, come affermava un
noto politico locale, è da imputare
alla cattiva educazione dei cittadini
residenti e dei turisti occasionali, che
durante il periodo estivo invadono il
nostro territorio. Barbari col vizietto
del lancio del sacchetto della monezza, furbetti del “sacchettino” che
fanno sfoggio della loro bravura di
lanciatori. La questione a questo
punto diventa patologica e irrisolvibile, rassegniamoci allo scempio
delle micro e macro discariche che
inzozzano le nostre contrade, le nostre strade, i nostri fiumi, le nostre
spiagge, le nostre vite. Noi continueremo a pagare salato il conto dello
smaltimento dei rifiuti e continueremo a sopportare come sudditi le
inefficienze e le incapacità dei capibastoni e dei capi-gabinetto. I Capaccesi pagano una media di 300 euro di
tassa sulla monnezza, che moltiplicata per 20mila abitanti fa 6milioni
di euro, senza contare la tassa che
pagano, se la pagano, le attività produttive. A “mezzetto”, come diceva
il nonno, dovrebbe fare circa 10milioni di euro. Ora la domanda nasce
spontanea…ma con 10milioni di
euro per quale c…o di motivo Capaccio-Paestum non è lustra, pulita e
profumata? Ma noi che non siamo
nati ieri sappiamo benissimo che tra
il “lustro” e il “brusco” c’è di mezzo
la “mastranza” che dirige le maestranze, che vanno a cena con le eccellenze e si sfregano le escrescenze.
Ma coordinati dall’Assessorato all’Ambiente gli addetti della ditta deputata alla raccolta dei rifiuti si è
adoperata per bonificare, pulire, disinfettare e sanificare, le discariche
sul territorio comunale. Il comune è
enorme, come enorme la questione
rifiuti, risulta problematico tenere
sotto controllo l’inciviltà che caratterizza la nostra società. Nella condizione in cui siamo dovremo
sperare solo nella possibilità di trasformare i nostri rifiuti in qualcosa
di appetitoso, così potremmo finalmente mettere in atto il proposito di
quel politico che in un convegno
ebbe ad affermare…”la monnezza ve
la dovete magnà”.
Battipaglia. Cinecibo 2016
CAPACCIO-PAESTUM
Sarà presente Michele Placido
INTELI COMUNICAZIONE
L
a quinta edizione di Cinecibo,
il festival del cinema gastronomico ideato e diretto da Donato Ciociola che si terrà a
Battipaglia dal 6 al 9 ottobre 2016,
vede confermata come nelle edizioni
precedenti, la presenza di Michele
Placido nel ruolo di presidente. Nello
stesso mese di ottobre Placido sarà
protagonista al Festival del cinema di
Roma come regista di "7 minuti", il
suo film al femminile, affrontando
per la prima volta un tema di forte
impegno sociale sull'importanza del
riconoscimento dei diritti sul lavoro.
Mentre all’indomani di Cinecibo comincerà a dirigere le riprese di “Suburra” la nuova serie televisiva il cui
debutto è previsto nel 2017 su Netflix.
Il vincitore del premio “Cinecibo Fe-
stival” nelle sezioni documentari e
cortometraggi sarà dunque decretato
da una giuria presieduta da Michele
Placido. Quest’anno inoltre, per la
prima volta, sarà partner del concorso anche “Rai Cinema Channel”
con un premio speciale di 1.000,00
€ per il corto più web.
Al Festival sono attesi registi, sceneggiatori, produttori e altre personalità di prestigio del mondo
cinematografico, che si sono distinte
nella valorizzazione dell’arte culinaria, della territorialità e della tipicità
enogastronomica locale e nazionale.
Appuntamento al 6 ottobre quindi
per il taglio del nastro inaugurale.
Oltre alle consuete proiezioni ci saranno le sfide ai fornelli tra i protagonisti del cinema italiano, il contest
che vedrà in competizione i ragazzi
degli istituti alberghieri, gli show-
Si sfidano correndo a piedi nudi
tra rovi e spine per giungere per
primi in chiesa e baciare il piede
del simulacro della statua di San
Sebastiano Martire. Sono i fedeli
di Salvitelle, in provincia di Salerno, che sono stati protagonisti
della singolare gara in programma
ogni anno, l’ultima domenica di
agosto, in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo patrono
del piccolo “paese-presepe” della
Valle del Tanagro. I partecipanti
alla corsa sono partiti dalla cima
del Monte Serra San Giacomo, a
quota 902 metri, per poi giungere
alla cappella del Santo situata
nella piazza principale del paese.
Terminata la gara, i podisti, come
da tradizione, si sono lavati le ferite provocate dai rovi immergendo i piedi in tinozze di vino
paesano. Non ci sono vincoli di
età, ogni anno corrono una trentina di persone, tra bambini, ragazzi ed anziani, i quali, come da
regolamento, devono risiedere a
Salvitelle. In serata, poi, gli stessi
protagonisti si cimentano in incontri di lotta greco-romana che
fanno da preludio ad uno spettacolo di fuochi pirotecnici con cui
si concludono i festeggiamenti in
onore di San Sebastiano Martire.
La tradizione della corsa tra rovi e
spine nasce da una vicenda realmente accaduta nel 1791.
cooking con alcuni chef stellati e
tante presenze importanti nella città
conosciuta come la capitale della
mozzarella ed in particolare della
‘zizzona’ resa celebre dal film ‘Benvenuti al Sud’.
Sono partner di Cinecibo Terra Orti,
Zizzona di Battipaglia, Bisol, Gold
Metal Fusion, Antonio Amato, The
Church Palace, Apa Dolci, San Luca
Hotel,
Inteli
Comunicazione,
Docom, Ice Group, Solania, Rai Cinema, Film Commission Campania,
Amaro di Paestum, Film Commission Lucana, Istituto di Istruzione
Superiore "Enzo Ferrari" - Battipaglia.
La battaglia con l’ostica Chiavari
è vinta: passaggio al secondo
turno e primato consolidato
È finita dunque in gloria la prima
gara tv dei dodici concorrenti
(con altri sette in diretta dalla
città dei Templi) selezionati dal
Comune – «con regolare bando»,
fanno sapere da Palazzo di Città
– per partecipare al programma di
Rai 2 “Mezzogiorno in Famiglia”. Nel week end hanno battuto la città di Chiavari e
torneranno in tv sabato prossimo
per una nuova sfida. «Un’operazione di marketing territoriale
senza precedenti, un’esperienza
unica per il territorio, le sue realtà paesaggistiche, culturali ed
enogastronomiche», si legge nel
comunicato orgogliosamente diramato ieri pomeriggio dall’ufficio stampa dell’Ente…
10 n° 33 22/09/2016
CULTURA
Salvatore Paravia dona al Comune
di Pollica una biblioteca
Un atto d’amore per Pollica, una biblioteca all’interno dei saloni del Palazzo Capano di Pollica.
È stata inaugurata il 10 giugno 2016 alle ore 19, presso
il Castello dei Principi Capano di Pollica (SA), in presenza di sua Ecc.za Ciro Maniero, On. Alfonso Andria,
il Sindaco di Pollica Stefano Pisani e da tutta la comunità di Pollica intervenuta, la biblioteca donata da Salvatore Paravia al Comune di Pollica. Si tratta di volumi
della sua famiglia di grande richiamo storico e culturale, messa a disposizione a tutti gli studiosi. I volumi,
in gran parte già catalogati, abbracciano tutti i settori
dal Risorgimento al fascismo. Nella donazione del
grande Salvatore Paravia non ci sono solo volumi importanti ma anche mobili antichi di un certo prestigio
poi costumi cilentani di stile 800, gioielli e ceramiche
nobili. All’inaugurazione sono intervenute anche molti
parenti di Salvatore tra cui la sorella Lidia con il marito Riccardo De Martino, il fratello il senatore Nino,
la sorella Annamaria, Vittorio Paravia, Laura e Renato
Paravia, Mario, Sergio e Vincenzo Paravia. La biblioteca può essere visitata tutti i giorni presso il Castello
dei Principi Capano a Pollica.
Olio su tela di Alfonso Mangone
“Salvatore Paravia in villa”
Corso Italia, 39
Tel. e Fax 0828.723253
Capaccio Scalo (SA)
email: deslinelibero.it
I VIAGGI DEL POETA
n° 33 22/09/2016
11
“Meveza, mezzi ziti, mezze triglie e paranza, angurie, vernini e fichidindia ...”
Salerno. San Matteo: il menu della festa
SEGUE DALLA PRIMA
GIUSEPPE LIUCCIO
nche Salerno ha memoria di
cucina da recuperare ed esaltare nella festa del Patrono,
San Matteo: basta aggirarsi per le vie
del Centro Storico nell’immediata vigilia della Festa per rendersene conto.
Il profumo di aceto e menta lo si respira nell’aria e pizzica alle narici con
gradevole ed appetitosa provocazione. È segno che le brave massaie
sono alle prese con la milza, la “meveza”. Io ne facevo scorpacciate da
ragazzo, pur non essendo salernitano
doc, ma di adozione certamente, perché Salerno fu la città dei miei studi
e ne divenni, quindi “curioso”, alla latina, di storia, di monumenti, di arte
ed anche di tradizioni e costumi. E da
quando la “signora” dove “stavo a
pensione” mi preparò un filone di
pane croccante imbottito di milza
profumata diventai un “fan” del genere. E alla malora gli atteggiamenti
schizzinosi da signorina cianciosa e
vezzosa al pensiero delle interiora!
La “meveza” è un rito e, come tutti i
riti, ha qualcosa di sacrale ed ha le sue
leggi da rispettare con scrupolo. Lo
sanno bene le ragazze che si addestrano, alla scuola, tanto sapiente
quanto rigorosa, di nonne e mamme,
per non far morire le buone tradizioni
di casa: prenotare la milza in tempo
utile e con largo anticipo dal macellaio di fiducia; pulirla e lavarla più e
più volte in maniera scrupolosa e
quasi maniacale: ricavare delle sacche nelle milze, dove inserire un impasto, “ ‘o
mbuttuno”, di
prezzemolo, menta, peperoncino,
aglio e sale (il dosaggio è frutto di
grande esperienza ed è garanzia di
bontà); soffriggere nell’olio per 15/20
minuti dall’uno e dall’altro lato la
sacca; a fiamma accesa aggiungere
aceto e vino rosso, lasciare sfumare
un po’ e poi aggiungere ancora aceto
e vino a cottura lenta per circa due
ore. A cottura ultimata la milza va
adagiata in una “sperlonga”, tagliata
a fette e lasciata riposare per due ore
circa; particolare non trascurabile, la
milza va servita fredda e ancora bagnata con il residuo del condimento
precedentemente preparato ed even-
A
tualmente rimasto. Nelle case del
Centro Storico, ma non solo, è un
rito/devozione. Ma non mancano i ristoranti, soprattutto i più antichi, che
ne ripropongono il piatto nel giorno
della Festa (21 settembre). Io non
manco quasi mai all’appuntamento. E
c’è sempre una consistente porzione
di “meveza”, preparata con impareggiabile maestria e conservatami con
affetto dalla signora Lucia, mia vicina
di casa. Anche per questo non manco
all’appuntamento di San Matteo.
“scendendo” da Roma, mettendo da
parte qualsiasi altro impegno.
Ma il menu della festa non prevedeva
e non prevede solo milza. Immancabili i “mezzi ziti” con il ragù cotto a
fuoco lento, un tempo nel “tiano” di
creta che “pippiava” per ore e inondava di profumi case, vicoli e slarghi.
Non mancava la frittura di “mezze triglie” e/o di paranza. Per frutta fette
abbondanti di angurie, le ultime a
mezzaluna, meloni bianchi, i primi
“vernini”, saporitissimi, piatti fondi
strapieni di fichidindia sbucciati, raccolti sulle barricate a strapiombo di
calanchi di mare, i fichi bianchi e
“troiane” dal tipico sorriso rosso, specialità di stagione, e canestre di uva
“sanginella” zuccherosa e “rusecarella” coltivata nei brevi pianori di
Pastena o sui petti di colline assolate
che esplodevano ed esplodono di luce
a “paradisiello” (felicità espressiva di
un toponimo!) di Pastena e salendo su
su verso Giovi, che si apre all’infinito
del mare con sullo sfondo i contrafforti dei Lattari con i ricami dei paesi
della Divina Costiera a scivolo sul-
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
l’acqua con il prezioso carico di case,
chiese con cupole maiolicate nella
gloria della luce e campanili ariosi, da
un lato, e Paestum, Licosa, Palinuro
e la Costa dei Miti e della Grande Storia, dall’altro.
Per ingannare il tempo nel lungo pomeriggio prima della solenne e fastosa Processione era d’obbligo la
passeggiata per il Lungomare. E curiosità e sfizi non mancavano. C’era,
ad esempio, l’immancabile postazione del carrettino/chiosco colorato
del venditore che dava la voce con
modulazioni musicale “o per e o
muss!”. Per gli amanti del genere, e
ce n’erano allora e ce ne sono ancora,
si poteva acquistare una porzione di
carne di maiale (stinchi e muso) già
cotti ed ampiamente innaffiati da
succo di limone, magari di sfusato
amalfitano, il meglio in circolazione,
allora come ora. Chi voleva o volesse
la coppetta al limone la meta era ed è
il chiosco della Villa Comunale che
allora consentiva anche una sguardo
divertito alla fontana/vasca delle “paparelle”, divertimento cercato e garantito per bimbi e relativi nonni. Ma
non mancavano altri sfizi da gustare
in postazioni affollate: le spighe di
granturco nella duplice versione,
“lesse” e “arrostite”, “’o spasso” con
tanto di “cuoppo” di lupini o di semi
di zucca e ancora, per un ulteriore
supplemento di assaggio, dopo quello
del pranzo, una pigna d’uva sanginella con tralci carichi ad arredo di
bancarella con venditore dalla voce
arrochita per il richiamo. Non mancava qualche sbruffonata di gara per
battere il record di fichidindia mangiate, anzi divorate, con tanto di tifo
di supporter spesso con conseguenze
poco piacevoli. Non mancava quasi
mai il sorriso compiacente di qualche
ragazza con il vestito nuovo sfoggiato
per la festa, procace e appariscente, a
cui si affibbiava il termine “nanass”,
con cui si indicava il ficodindia, con
chiare metafore di apparente spigolosità a primo approccio (le spine del cilicio della scorza) ma anche di
dolcezza nel gustarne il frutto segreto
succhiato con gusto, a simpatia conquistata e contagiosamente condivisa.
E i giovanotti più intraprendenti non
risparmiavano esplicite allusioni se
adocchiavano ragazze minimamente
compiacenti canticchiando una canzone che ai miei tempi andava di
moda e che diceva più o meno: “T’è
fatta ‘a gonna lilla/ c’ ’a blusa gialla/
‘a borsa ‘a panariello/ Che novità!/
Ma nu consiglio, oi bella, te voglio
dà:/Sti scullature atomiche/ nun ‘e
portà/ C’ ‘a questura/ si l’appura/ nun
te fa chiù cammenà/Uè nanass sì chiù
doce ‘e nu baba’!” Più di uno ci provava e qualcuna ci cadeva e magari
scoppiava l’amore con il primo bacio
“’arreto ‘e chiancarelle”. Il Crescent
con conseguenti polemiche era di là
da venire. Anche questo era la Festa
di San Matteo; e più di un amore è
scoppiato al ritmo dei sibili delle granate che si aprivano a stelle, fiori e
fontane nel blu lavagna di settembre
quando l’autunno incipiente e caldo
prolungava ancora l’estate con la stagione dei bagni al pennello e “all’acqua del fico.”
CAPACCIO PAESTUM
12 n° 33 22/09/2016
Consorzio di Bonifica Paestum commissariato
De Luca nomina Biagio Franza per resettare
SEGUE DALLA PRIMA
ORESTE MOTTOLA
“C
on Franza o Fraiese,
basta che l’acqua arriva”, perché se la battuta mutuata da una più celebre, è
scontata, fin dai tempi di Guicciardini che pare l’abbia inventata, i
compiti del Consorzio di Bonifica
non finiscono nel tuo campo ma si
dove iniziano, dalla diga di Persano, e sembrano negli utili canali
di scolo e nelle idrovore. L’Ente
dice la sua anche sulle politiche
agricole regionali rappresentando
una delle più importanti e produttive realtà verdi d’Europa. Come
detto dall’inizio, è da un paio di
settimane che il geometra Biagio
Franza, dirigente del Genio Civile,
è seduto sulla poltrona ultimamente occupata da Enzo Fraiese,
perito agrario e agricoltore di Capaccio Paestum.
UNA VOLTA IL POTERE ERA
DEI BARONI
Il dominio degli “aristocratici” fu
interrotto da Pasquale Quaglia, da
Pontebarizzo, agricoltore sì ma
con forte vocazione politica. Di
traverso a Quaglia si misero i più
bei nomi della nobiltà terriera e il
braccio di ferro andò in scena a
lungo. Alla fine, anche per una
scelta di mediazione, con le varie
fazioni rimescolate, si arrivò a
Enzo Fraiese. Qualche danno lo fecero anche i tempi di “Cirielli consule” quando l’allora centrodestra
chiese, ottenendolo, il suo spazio
all’interno dell’Ente. Tutto passato, o quasi.
Ora c’è l’ultima battaglia. Al risultato si è arrivati su pressione delle
opposizioni interne a Fraiese e così
la Giunta regionale della Campania, il 30 agosto scorso, ha scritto
l’ultimo atto deliberando il commissariamento del Consorzio di
Bonifica di Paestum. Si tratta di un
commissariamento bis, dopo
quello deliberato il 25 novembre
2015: una decisione che fa seguito
alla sentenza del Tar che annullava
l’esito delle elezioni 9 novembre
2015. Già le elezioni: l’accusa è
che le loro modalità di svolgimento abbiano già predeterminato
l’esito. E che, in particolare,
non venga rispettato il regolamento deciso dalla Regione.
ROBERTO CIUCCIO SI RIVOLGE AL CONSIGLIO DI
STATO
Alcuni componenti del Consiglio di deputazione dell’ente
consortile, guidati dall’ex vicepresidente Roberto Ciuccio,
hanno già presentato ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. Ha preferito fermarsi il presidente,
Vincenzo Fraiese, facendo trasparire – ufficiosamente – il suo giudizio parzialmente positivo su un
periodo di transizione che sgonfi le
contrapposizioni interne e con
l’augurio che il commissario non
utilizzi tutti i sei mesi a disposizione per risolvere le criticità riferite ad atti assunti dal Consorzio,
apparse non conformi alla normativa regionale in materia, allo Statuto consortile ed al regolamento
elettorale, e traghettare il Consorzio a nuove elezioni.
FRAIESE:
NON
SI
V O T I
TROPPO
VICINO
A L L E
ELEZIONI
C O M U NALI
“ Av v i c i n a r s i
troppo all’estate del
2017 per
votare – riflette – rischia
di
portarci direttamente
nell’ingorgo elettorale. In
quel
periodo, oltre
che Capaccio
Paes t u m ,
anche altri
comuni
consorziati,
a partire da
Serre, voteranno per rinnovare gli
organi comunali. C’è il rischio che
anche la nostra normale conflittualità possa ingigantirsi e impantanare il Consorzio”. A quale santo
rivolgersi? Il nome è sempre
quello del presidente della giunta
regionale De Luca l’unico che potrebbe far pressioni sul commissario Franza affinché allontani,
anche come coincidenza temporale, le elezioni consortili da quelle
comunali. Lo vorrà fare? Molto dipenderà dal PD di Capaccio qualora riuscisse a unirsi in un’unica
entità autonoma da questo, Voza, e
quello, Ragni.
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
n° 33 22/09/2016
13
Nel Cilento abbiamo molti “Cammini”. Ora è tempo di organizzarli e renderli fruibili
L'Italia scopre il business dei "cammini" naturalistici e spirituali
SEGUE DALLA PRIMA
BARTOLO SCANDIZZO
M
entre l'Italia scopre il business dei "cammini" naturalistici e spirituali, nel Parco
Nzionale del Cilento Vallo di Diano
e Alburni ancora balbettiamo una lingua incomprensibile per le nuove
forme di turismo.
Prima o poi ci arriveremo, ma sarà
già passato il treno che, quando si
parla di turismo, passa sempre in anticipo per noi.
Infatti, anche in Italia si riscopre il
piacere di camminare e scopre anche
che fa bene: alla salute e al turismo.
Ecco perché lungo tutta la Penisola e
per questo il 2016 è stato proclamato
"l’Anno nazionale dei cammini" dal
ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Da, invece, ancora ci attardiamo ad investire risorse
ed energie nei vecchi filoni del settore
turistico.
L'Italia ha un patrimonio di 6.600 km
di cammini naturalistici, religiosi,
culturali e spirituali - spesso poco noti
- su cui muoversi alla ricerca di se
stessi, di un po' di pace o per il semplice piacere di farlo. Dal Nord al Sud
Italia, passando per il cammino di
San Benedetto ai luoghi di San Francesco, dalla via Francigena all'Appia
antica. Tutto si fa all'insegna del viaggiare lento, per conoscere altre persone e altri luoghi da una prospettiva
diversa da quella di un finestrino dell'automobile in corso su strade e autostrade.
Anche nell’area del Parco Nazionele
del Cilento, Diano e Alburni sono
stati individuati diversi “cammini”:
Tre Grotte, tre fiumi, La via Istimica,
il cammino di San Matteo ed altri ancora in bici (il Cammino silente per
esempio). In atto c’è anche il tentativo di tracciare il “Cammino del Cilento”. Esso è già stato “camminato”
e tracciato per i 3\5. Parte da Paestum, passa per Roccadaspide, Castelcivita, Controne, Postiglione,
Auletta, Pertosa, Polla, Sant’Arsenio,
San Pietro, San Rufo, Teggiano, SAssano, Padula, Buonabitacolo, Sanza,
Caselle in Pittere, Morigerati, Tortorella, Vibonati, Villammare. Si tratta
di circa 180 Km percorsi in 10 giorni.
Resta da tracciare la parte Sud che,
che toccherà i paesi e i borghi collinari, fino riportare il testimone al
punto di partenza, cioè a Paestum.
I cammini, dove sono stati organizzati e attrezzati, si sono rivelati un'opportunità per rivalutare alcune zone e
paesi posizionati su vie “scavalcate”
dalla costruzione di super strade ed
autostrade. Infatti, essi sono ottimi
per chi ama un turismo lento che può
valorizzare anche i luoghi meno noti
del Paese. Sono migliaia le persone
che ogni anno camminano su sentieri
e tratturi noti e meno noti (10 mila sui
cammini francescani, 7 mila sulla via
Francigena per fare un paio di esempi
e centinaia di migliaia sul Cammino
di Santiago di Compostela.).
L'Italia ha le carte in regola per ambire ad essere la meta di un turismo
sostenibile, non solo concentrato
nelle capitali dell'arte, ma che attraversa e vive tutta la bellezza italiana.
Puntare su questo tipo di turismo, in
crescita negli ultimi anni, contribuisce a far conoscere e valorizzare l'Italia come museo all'aperto. Il turismo,
il modo di fare turismo, sta cambiando volto, in modo radicale, e il
turista è sempre più un viaggiatore
del tempo e degli spazi. Chi più dei
nostri borghi collocati a poca distanza l’uno dall’altro, può rispondere “presente” a queste esigenze?
Certo, dovremo investire un po’ di
risorse per la realizzazione di
un’applicazione gratuita che consenta ai camminatori, pellegrini,
escursionisti … che vorranno avventurarsi sulle nostre strade di sentirsi “accompagnati” e “coccolati”
in ogni momento vissuto nel nostro
mondo. Altre risorse dovranno essere destinate a farlo conoscere e
provare come si fa per ogni proCima Monte Cervati
dotto che si rispetti.
Chi ha a cuore lo “sviluppo sostenibile” chiacchierato ad ogni angolo di
“convegno” a cui assistiamo da tempo immemore deve solo tentare di
destinare risorse anche
per questo aspetto …
Col tempo e con la calma
che deve distinguere questa azione di valorizzazione del territorio i
risultati non mancheranno ad arrivare, “passo
dopo passo”.
Sentiero per la risorgiva di Morigerati
Cormidi 1° nella sua categoria, 2° in quella generale
“Maxi Slalom” Città di Roccadaspide
G.C.
S
i è svolta, domenica 19 settembre, l’ 8^ Edizione del
Trofeo Città di Roccadaspide, Memorial “Carmine
D’Angelo e Gianluca Peduto”. Gara nazionale di
Maxi Slalom di 4 km valida per il campionato V° zona.
Circa 100 i piloti partecipanti, provenienti dal Lazio, Puglia,
Basilicata, Calabria e Campania, nonostante il tempo incerto.
L’evento è stato curato dalla Rombo motori Napoli, in collaborazione con l’ASD Cilento Motorsport, l’Aci-Csai, il
Coni, con il patrocinio del Comune di Roccadaspide. Per
una giorno, i tornanti di Roccadaspide si sono prestati allo
slalom diventando una vera e propria pista. Numeroso e appassionato il pubblico accorso e assiepato nei punti di maggior difficoltà per i piloti.
Il vincitore assoluto è stato Salvatore Venanzio, pilota partenopeo nonché campione italiano 2015, con prototipo Radical SR4 suzuki 1600. Strabiliante performance del pilota
locale Massimiliano Cormidi con una P106 Suzuki della
scuderia “CILENTO CORSE”. Cormidi si è classificato
primo nella sua categoria e secondo nella classifica assoluta
con un ritardo di soli 7 centesimi di secondi da Salvatore
Venanzio, distaccando di 4 secondi il suo rivale nonché
campione regionale Michele Sellitto con P106 BMW.
Ottimo risultato anche per gli altri piloti locali: De Conte
Gianluigi, Perrotta Maurizio, Russo Giovanni, Desiderio
Salvatore, Paolino Giuliano , Ciccoli Carlo e Marchesano
Gianluca tutti scuderia “CILENTO CORSE”.
Gli sport motoristici hanno una grande presa sui giovani e
sugli adulti appassionati. Basta vedere come sono seguiti la
Formula 1 e le gare motociclistiche. Purtroppo, non esistono
nel nostro territorio scuole che possano avvicinare i più piccoli alla pratica di questi
sport che colpiscono
a
pieno l’immaginario di
una società
che vive di
“corsa”…
14 n° 33 22/09/2016
LA STAZIONE DEL MARINAIO
di Sergio Vecchio
Foto di Giulio Parisio
Visita ai templi del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi con Paola Zancani Montuoro e Umberto Zanotti Bianco
GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
n° 33 22/09/2016
15
All’Elysium Pizzeria di Agropoli,
la vera pizza napoletana
S
i parla sempre di più di pizza e
di grandi pizzaioli. Si organizzano manifestazioni e gare su
tutto il territorio nazionale. C’è una
ricerca estrema per ottenere il miglior
impasto, le farine più adatte, una lievitazione più lunga che rende il prodotto più digeribile e così via. In
breve, come in tutte le cose che funzionano, si va alla ricerca della migliore qualità. Per questo motivo,
sono andato a testare una pizzeria che
da poco ha aperto i battenti ad Agropoli e già ha fatto parlare di sé n
modo positivo. Parlo dell’Elysium
Pizzeria che troviamo all’interno del
Centro Polifunzionale “Elysium for
you”, inaugurato nel settembre 2015,
dotato di una piscina semi olimpionica di 25 x 16,50 metri con otto corsie, una vasca didattica di 16×8 metri,
uno staff tecnico federale FIN (Federazione Italiana Nuoto) e FIPSAS
(settore Nuoto Pinnato). Una bella
struttura, realizzata da privati, che è
subito diventata uno dei fiori all’occhiello della cittadina agropolese. Per
arrivarci, uscendo ad Agropoli Nord,
alla prima rotonda si prende la prima
uscita e dopo qualche centinaia di
metri troviamo l’insegna della struttura sulla destra. Noi ci siamo stati un
sabato sera cosa che, per la grande affluenza, generalmente cerchiamo di
evitare. Fortunatamente avevamo
prenotato il nostro tavolo perché,
come ci aspettavamo, il locale era
prenotato in ogni ordine di posto, sia
internamente che esternamente. Dal
terrazzo, dato che il locale è leggermente in collina, si può godere di una
meravigliosa vista sul mare e su tutta
la Piana di Paestum. Il posto, sin
dall’inizio, si è mostrato funzionale e
moderno come ad esempio il comodissimo e ampio parcheggio e la totalità delle pareti esterne della sala che
sono in vetrate e di conseguenza
danno una grande e piacevole luminosità. A riceverci abbiamo trovato
Fabio Barone, agropolese, responsabile F & B della pizzeria, con un trascorso a Milano in un noto locale del
genere. Nonostante il locale fosse
pieno, gestiva il tutto con molta
calma, sicurezza e autorevolezza. Ci
portano il menu, completo e ben studiato nei minimi particolari. Sulla copertina una famosa frase di Virginia
Woolf: “Uno non può pensare bene,
amare bene, dormire bene, se non ha
mangiato bene”; in seconda pagina si spiega
la filosofia aziendale, ci
informano che ingredienti come farina, pomodoro
e
olio
provengono dalla loro
azienda agricola, la “Tenuta Torrito”. A seguire
troviamo la lista degli
ingredienti che provengono da Presidi Slow
Food (cacioricotta di capra, ceci di
Cicerale, salumi e formaggi) oppure
sono certificati D.O.P (Denominazione di Origine Protetta), I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) e
P.A.T. (prodotti agroalimentari tradizionali italiani). Poi, troviamo “Gli
antipasti e i fritti della tradizione”, le
pizze “In principio c’era” (le pizze
Margherita, Marinara e Bianca), “Da
arricchire con” (una lista di vari ingredienti di qualità dal prosciutto di
Parma ai filetti di tonno in olio
d’oliva), “In seguito la pizza si è innovata” (pizze originali e innovative),
“Le focacce” e “Le insalate”. Poi, ci
sono le birre alla spina, le birre arti-
Nella foto: la pizza cetarese
gianali in bottiglia, i vini, le bollicine,
i digestivi, i dolci della casa e i gelati.
Da come vedete, il locale è specializzato soprattutto sulle pizze. Sempre
sul menu ci viene spiegato che all’Elysium, per l’impasto della pizza,
per ottenere una pizza soffice e altamente digeribile, utilizzano la farina
di “tipo 1" che rispetto alla tradizionale “tipo 0” contiene una maggior
quantità di crusca e di germe del
grano, elementi ricchi di sostanze nutritive. Questa farina richiede una lievitazione molto lenta di minimo 24
ore. Inoltre, per tutte le pizze è possibile richiedere l’impasto con la farina
di canapa, un alimento ricco di molecole benefiche per l'organismo, molto
apprezzata per le sue straordinarie
proprietà nutrizionali, nella cucina
vegetariana e vegana. Tornando a noi,
su suggerimento di Fabio, abbiamo
iniziato con un assaggio di “Crocchè
arricchito” (patate di Castelcivita, salame, provola di Agerola e parmigiano reggiano D.O.P.), di “Frittatina
di pasta” (bucatini De Cecco, piselli,
prosciutto, basilico, latte, burro, farina, noce moscata e parmigiano reggiano D.O.P.) e una particolare
Nella foto: Fabio Barone, responsable Elyseum Pizzeria
piccola focaccia (croccante all’esterno e soffice all’interno) condita
con stracciatella di bufala (Caseificio
Polito) e capocollo cilentano. È stato
un bell’inizio, le tre cose sono state
ben eseguite e si evidenziavano per la
loro leggerezza e digeribilità. A seguire ci siamo divisi due pizze: una
classica Margherita (Pomodoro San
Marzano D.O.P., fiordilatte di Agerola, olio e basilico) e una Cetarese
(Mozzarella di bufala D.O.P., pomodorini gialli e alici di Cetara P.A.T.).
Entrambe buone, con ingredienti di
qualità e preparate in stile napoletano,
cioè che si differenziano da quelle cilentane per essere più soffici. Sappiamo bene che il gusto della pizza è
molto soggettivo e non a tutti piace la
stessa cosa. Personalmente (premetto
che non mi considero un esperto) ho
sempre valutato la pizza dalla qualità
degli ingredienti e dalla digeribilità.
Questa all’Elysium ha superato nettamente la mia prova personale. Per
chiudere in dolcezza ci siamo divisi
una porzione di “Birramisù”, in pratica un tiramisù preparato con la birra
e servito, in modo elegante, in un piccolo boccaccio di vetro. Da bere, ho
scelto la “Blonde”, birra bionda artigianale del pluripremiato Birrificio
dell’Aspide di Vincenzo Serra. La
pizzeria Elysium è aperta tutte le sere
e dal 26 settembre sarà organizzata
anche per offrire pranzi veloci di
menu mediterranei e menu wellness
con il supporto di un nutrizionista,
adatti a chi va in piscina nella pausa
pomeridiana. Il nostro conto all’Elysium, che merita di essere visitato soprattutto per provare la vera pizza
napoletana, è stato di euro 36 e 50.
Elysium Pizzeria, Via Alento – 84043
Agropoli (SA). Tel. 0974.1773211.
www.elysiumforyou.it
La ricetta
Spaghetti con
alici fresche e
cacioricotta di
capra del Cilento
Ingredienti per 4 persone: 320 g
di spaghetti, 20 alici nostrane freschissime, 120 g di cacioricotta di
capra del Cilento (ottimo quello
della Bottega del Formaggio di
Giungano), olio extravergine
d’oliva del Cilento, aglio, sale e
pepe.
Preparazione: aprite le alici, togliete la lisca centrale e tagliatele in
quattro parti. In una padella mettete
un filo d’olio, uno spicchio d’aglio
tritato e le alici. Lasciate cuocere
pochi minuti. Cuocete gli spaghetti
in abbondante acqua salata. Scolateli un paio di minuti prima della
cottura indicata e versateli direttamente nella padella con le alici. Aggiungete un po’ di acqua di cottura
della pasta, per rendere la pasta più
morbida, il cacioricotta di capra
grattugiato e il pepe a piacere e
amalgamate bene il tutto.
Vino consigliato: Paistom 2015,
Aglianico rosato Paestum Igp, I
Vini del Cavaliere.