N°09 del 11/03/2016

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Anno XVII
n° 09 del 11 marzo 2016
Giornalismo
e Giustizia
La Camorra varca il Sele
iente veline dai miei uffici!”
Giornalismo e legalità, questo il titolo di uno degli innumerevoli corso che la SiGef per
conto dell’Ordine dei Giornalisti ha
organizzato presso il comune di Campagna lunedì 7 marzo us.
Tra i relatori invitati da Ornella
Trotta, direttrice del periodico “I
fatti” Eduardo Scotti, giornalista di
Repubblica, Giuseppe Acone Professore all’università di Salerno e Corrado Lembo, procuratore generale del
tribunale di Salerno.
All’apertura del dibattito dopo le interessanti relazioni, rispondendo alle
domande dei giornalisti presenti,
Lembo ha colto l’occasione per manifestare il suo modo di interpretare i
rapporti tra l’ordine giudiziario investigativo e la stampa:
Agricoltura e turismo settori a rischio
N
SCANDIZZO A PAGINA 8
Caro
Spartacus
S
partaco, gladiatore trace, nel
73 a.c. capeggiò la seconda
guerra servile. Vinto da
Marco Licinio Crasso, nella battaglia
decisiva nella gola di Tremonti tra Capaccio, Trentinara e Giungano, morì
nel 71 a.C. I sindaci della Kora Pestana con il “Patto del Fiume” puntano ad una progettualità di ampio
respiro, di cui mi sono occupato ampiamente con riflessioni articolate
nelle settimane scorse. Ritorno sul
tema, perché la progettualità d’insieme, che coinvolge i comuni di
Trentinara, Giungano, Capaccio Paestum, Cicerale, Ogliastro Cillento ed
Agropoli, potrebbe segnare una svolta
epocale per un vasto territorio che
dalla pianura trasmigra, scollinando,
verso le zone interne.
LIUCCIO A PAGINA 12
L
a composizione ed organizzazione della D.D.A.
di Salerno, nel periodo di riferimento, ha visto
impegnati, oltre al Procuratore Distrettuale Antimafia, cinque sostituti ed un Procuratore aggiunto. L’analisi del fenomeno criminale consente di rilevare
chiaramente che spesso su medesime parti dello stesso territorio sono state costituite molteplici associazioni criminali tra di loro indipendenti, dedite per lo più al traffico di
stupefacenti, ma anche ad attività tipiche dei sodalizi di
tipo mafioso, quali estorsioni, usura, detenzione di armi e
reati della stessa natura, gruppi che annoverano tra le loro
fila non solo pregiudicati già appartenuti in passato ad associazioni analoghe, ma anche numerose persone costituenti le nuove leve di queste attività criminali sempre più
in larga espansione. Il fenomeno appare il risultato dell’avvenuto ricambio generazionale dei quadri criminali attivi
sia nel capoluogo sia nelle aree della provincia tradizionalmente interessate dalla presenza di criminalità in forma
organizzata e va a sostituire le originarie e storiche organizzazioni criminali della Nuova Camorra Organizzata
operante negli anni ’80 e della Nuova Famiglia operante
negli anni ’90.
CONTINUA A PAGINA 7
La storia di S. e di tanti altri
Q
uella che abbiamo raccolto è una
testimonianza che sa di sangue, denti digrignati e
lacrime soffocate al
lato del cuscino, in
modo da non macchiare le lenzuola e
non far scricchiolare il
letto.
Quella che abbiamo
raccolto è una storia
che sarebbe rimasta abbandonata agli schizzi di un diario segreto o relegata a prendere polvere su una mensola, perché il giornalismo racconta anche storie che altrimenti si perderebbero tra le briciole del tempo, erose dagli agenti atmosferici e
dalla polvere biblica dell'universo.
ACITO A PAGINA 5
Appello
ai giovani
emergenza nella precarietà
rischia di travolgerci accrescendo la crisi della nostra
società, martoriata dall’egoismo.
Eppure questa condizione può trasformarsi in una sfida se, per superare la
fragilità del momento, si trova la roccia sulla quale fondare la casa comune,
dove poter animare una socialità capace di trasformare in realtà la speranza delle giovani generazioni.
Sabato riflettevo su questi temi mentre
osservavo un centinaio di giovani che
a Vallo partecipava al Giubileo, evento
al quale erano stati invitati i residenti
nei paesi vicini.
Alla loro attenzione si proponeva una
riflessione sintetizzata nella domanda:
cosa cerchi?
L.R. A PAGINA 4
L’
2
VALLO DI DIANO
n° 09 11/03/2016
Tommaso Pellegrino:
“Creiamo sinergia”
D’Orilia: “La qualità delle grotte per
uno sviluppo sostenibile”
abato 5 marzo alle ore 9,30,
presso il Museo Speleo Archeologico MIdA 01 a Pertosa, ad inaugurare i lavori per
l’assemblea nazionale dell’Associazione Grotte Turistiche Italiane
(AGTI), si è tenuta una tavola rotonda
sul turismo, come motore dello sviluppo sostenibile del territorio.
L'incontro ha visto la presenza del
neo presidente del Parco Nazionale
del Cilento, Vallo di Diano e Alburni,
Tommaso PELLEGRINO.
Al dibattito hanno preso parte, tra gli
altri, il presidente MIdA e AGTI
Francescantonio D'Orilia che ha presieduto l’assemblea, i rappresentanti
di tutte le Grotte Turistiche d’Italia
associate e il sindaco di Pertosa -Michele Caggiano, mentre il sindaco di
Auletta - Pietro Pessolano si è aggregato al gruppo nel tardo pomeriggio.
“La Fondazione MIdA è un modello
che funziona” afferma il sindaco di
Pertosa Michele Caggiano appena
prende la parola. Poi tesse le lodi di
questo modello, sviluppato tra 2 paesi
(Auletta e Pertosa) per tanto tempo
divisi, che oggi e ormai da alcuni decenni, sono uniti più che mai. “Ciò è
stato possibile grazie al grande lavoro
soprattutto dei sindaci di entrambi i
S
comuni che negli anni si sono alternati. Ora tante iniziative si fanno insieme in maniera sinergica e
coordinata”.
“Siamo felici – spiega il presidente
AGTI Francescantonio D’Orilia – di
accogliere a Pertosa il presidente del
Parco Pellegrino e iniziare a tessere
insieme un percorso e un dialogo costruttivo sulle strategie da adottare per
la crescita turistica del nostro territorio e del turismo speleologico”.
D’Orilia punta sulla qualità delle
grotte per cercare uno sviluppo sostenibile ed evitare lo spopolamento
delle aree interne.
Tommaso Pellegrino, dopo aver dato
il benvenuto a tutti gli operatori presenti, fà i complimenti al presidente
Franco D'Orilia per lo straordinario
lavoro di valorizzazione delle Grotte
Turistiche e per aver dato centralità al
nostro Territorio.
Il presidente del Parco comunica con
orgoglio alla sala gremita il doppio riconoscimento ricevuto dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e
Alburni: Geoparco e sito UNESCO.
“Tutti i Geoparchi esistenti sono stati
dichiarati Siti UNESCO. Lo ha stabilito lo scorso novembre la 38° Sessione Plenaria della Conferenza
Un momento della tavola rotonda
Generale dell’UNESCO, riunitasi a
Parigi. L’Unesco ha riconosciuto la
rete internazionale dei Geoparchi
quale programma ufficiale dell’UNESCO individuando la nuova categoria
degli UNESCO Global Geoparks
(Geoparchi mondiali UNESCO).
Contestualmente tutti i 120 Geoparchi esistenti, che interessano 33 paesi
nel mondo e 4 continenti, hanno ottenuto il riconoscimento di UNESCO
Global Geopark”. Con orgoglio possiamo comunicare che tutti i Geoparchi Italiani ben 10 sono da oggi siti
UNESCO e dunque riconosciuti Progetto Prioritario UNESCO”.
Il presidente del Parco ha insistito,
inoltre, sul “modello MIdA che ci
rende orgogliosi”. “Non siamo alla ricerca di un turismo di massa. Quì
vengono le persone che amano la natura, che amano le grotte”. Si è poi
soffermato sull’importanza della
Dieta Mediterranea ed ha offerto
grande disponibilità a creare sinergia:
“Fare sinergia significa non perdere
la propria identità. In questo territorio
ci sono straordinarie energie giovani
di tanti laureati, il problema è che
stanno lì solitari. Il Parco ha senso se
è capace di mettere insieme le risorse
presenti al suo interno, se le sa utilizzare al meglio. Sono da sempre un
ambientalista e lavorerò per uno sviluppo sostenibile. Noi abbiamo una
grande bellezza e dobbiamo fare in
modo, lavorando in sinergia, che questa meravigliosa bellezza che abbiamo, diventi un’occasione per i
giovani”.
Franco D’Orilia concorda sulla necessità di fare sinergia. “Col Parco
collaboriamo” dice. Poi si sofferma
sul progetto “3 grotte 3 fiumi”. “Il
progetto nasce intorno ai tre siti di interesse rappresentati dalle grotte di
Castelcivita, Pertosa-Auletta e Morigerati. Un itinerario che copre la parte
interna del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dove
ogni grotta è contraddistinta dalla presenza di un fiume: il Bussento a Morigerati, il Tanagro a Pertosa-Auletta
e il Calore a Castelcivita. Un percorso
che attraversa tutta la dorsale appenninica del Parco e che si racconta attraverso la geologia dei luoghi, la
natura incontaminata, la presenza antropica secolare. Passaggi e paesaggi
unici, raccordati sotto il comune denominatore del carsismo, del lento sedimentarsi
della
materia
e
dell’interminabile lavorio dell’ac-
Tommaso Pellegrino
qua”.
“È l’unico Parco che ha 3 grotte e 3
fiumi” gli fà eco Pellegrino. “È doveroso come Parco stabilire sinergie”.
La giornata è stata un’occasione per
confrontare progetti e programmi per
le Grotte Turistiche Italiane, ma
anche per capire in che direzione il
territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni vuole
andare!
Massimiliano De Paola
[email protected]
Tel 0828. 1992339
Fax 0828. 1991331
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Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo
In redazione Lucio Capo e Gina Chiacchiaro
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Il N° 09 di Unico è stato
chiuso in redazione il 09/03/2016
ed è stato avviato alla spedizione agli
abbonati il giorno 11/03/2016
presso il CPO di Salerno
VALLO DI DIANO
Elia Rinaldi non è più il sindaco di Buonabitacolo
Sei consiglieri si dimettono e cade l’esecutivo
L
a mattina dell’8 marzo, quasi
a festeggiare la “Festa della
Donna” in maniera “diversa”, sei consiglieri comunali, di
cui tre donne, hanno firmato le dimissioni facendo di fatto cadere l’amministrazione retta dal sindaco Elia
Rinaldi. A lasciare l’incarico Barbara
Lapenta, Lucrezia Marzaro, Anna
Maria Volpe, Fiorenzo Casalnuovo,
Nicola Fico e Michele Boffa. Di questi, quattro erano della maggioranza.
Un nuovo terremoto politico si è abbattuto sul Vallo di Diano e dopo
Teggiano anche Buonabitacolo termina in anticipo il suo mandato. Che
gli equilibri non fossero più gli stessi,
nel piccolo paese del Vallo di Diano
si era capito già da qualche tempo,
quando il giovane sindaco Rinaldi
aveva scritto una lettera ai consiglieri. In essa chiedeva agli amministratori di comportarsi con maggiore
serietà, professionalità e coerenza …
di mettere da parte i piccoli rancori e
dicerie che si erano create invitandoli
quindi a governare nell’interesse
della comunità. Aveva poi allonta-
nato l’assessore Carlo Bianco e in seguito revocato l’incarico di vicesindaco a Barbara Lapenta me tutto ciò
non è servito. Ora nei prossimi giorni
arriverà la nomina del commissario
dal parte del Prefetto di Salerno che
dovrà traghettare il comune verso le
elezioni amministrative che probabilmente si svolgeranno nella primavera
del 2017. Nel caso di Buonabitacolo
è singolare anche il fatto che in consiglio comunale non esisteva una
vera opposizione visto che era stata
creata una seconda lista in occasione
delle elezioni del 26 maggio del
2014, soltanto per evitare il rischio
del mancato superamento del quorum
del 50 % dei votanti.
Secondo il sindaco dimissionario
ecco cosa potrebbe succedere adesso,
grazie ai sei consiglieri dimissionari
e al “regista”, che da trent’anni mette
in ginocchio questo paese: … Potrebbero essere installate le antenne telefoniche che fino ad ora erano state
impedite. Per le difficili condizioni
finanziarie del Comune, si manderà
l’ente in dissesto, con il conseguente
Elia Rinaldi
aumento al massimo delle tasse per
tutti i cittadini. La spesa per il personale è di oltre il 40 per cento rispetto
a quella prevista e gli ex Lsu rischieranno la mobilità. La piscina comunale non verrà riaperta. La scuola non
verrà completata e i bambini non potranno usufruirne. Non saranno affidati gli impianti sportivi. Gli
imprenditori non investiranno per far
ripartire la zona industriale. Non saranno completate le lottizzazioni ….
Gina Chiacchiaro
Di cancro si può guarire
La UIL F.P.L. organizza il 27° convegno studio
A
lzi la mano chi non ha mai
dovuto fare i conti direttamente o indirettamente con
questo terribile male della società moderna. Il cancro è un argomento difficile e delicato da affrontare, tocca le
coscienze e le sensibilità di tutti. In
passato si moriva di cancro e nemmeno lo si sapeva. E quei pochi che ne
erano coscienti lo affrontavano come
un tabù (da tenere quasi segreto), come
se fossero loro i responsabili del loro
male.
Oggi la medicina ha fatto enormi passi
avanti e anche le persone hanno maggiore consapevolezza delle conquiste
fatte in ambito medico. Il nemico si
può battere. Oggi di cancro si può guarire! Come? Con la prevenzione, con
la diagnosi precoce, affrontando i fattori di rischio ambientali – alimentari
e soprattutto – culturali. C’è un modo
per essere aggiornati sulle ultime innovazioni scientifiche nel campo della te-
rapia tumorale, bastava seguire il convegno studio organizzato dalla Segreteria Provinciale Uil Fpl dal titolo “Di
cancro si può guarire”. Il convegno
studio si è tenuto giovedì 10 marzo
2016 ad Auletta presso la Casa delle
Parole, alle 9.30. Moderatore Pietro
Cusati. Dopo un breve saluto di benvenuto di Pietro Pessolano Sindaco di
Auletta, Donato Salvati Segretario Generale Provinciale Uil Fpl, Luigi Mandia Direttore Sanitario P.O. Polla,
Lorenzo Conte Segretario Provinciale
Uil Fpl, Carlo Celentano Direttore
Scuola Scienze Infermieristiche, Vincenza Cirigliano Segretaria Gau P.O.
Polla, Vincenzo D’Alto Delegato Rsu
Asl Sa, il Dott. Massimo Di Palma ha
spiegato come di cancro si può guarire
attraverso la diagnosi – la prognosi –
la terapia. Il Dott. Gabriele Mare e il
Dott. Vincenzo D’Acunti hanno parlato del cancro in età avanzata e delle
nuove prospettive di vita. Il Prof. Car-
mine Pessolano ha parlato di prevenzione ed igiene alimentare. La Dott.ssa
Antonella Paglia ha illustrato quali
sono le complicanze cardiocircolatorie
nel paziente in trattamento con chemioterapici. L’Avv. Alessandro Carrazza ha indicato gli aspetti giuridici
nel paziente in trattamento con farmaci
antiblastici. Il Dott. Carmine Soldovieri ha confrontato clinica e laboratorio. Il Dott. Massimo Di Palma ha fatto
comprendere i limiti e i successi della
chirurgia moderna. Le conclusioni
sono state affidate all’Onorevole Enzo
Maraio che ha illustrato le linee guida
in materia sanitaria - Regiona Campania.
Un ringraziamento speciale va a Pietro
Gaito Dir. Provinciale Uil - organizzatore del convegno.
Una speranza in più per chi soffre e per
le proprie famiglie, oggi “Di cancro si
può guarire”!
Massimiliano De Paola
[email protected]
n° 09 11/03/2016
3
LA LETTERA
C
arissima/o, questi primi venti
mesi di gestione della cosa
pubblica non sono stasi sempre facili. Anzi. In più occasioni, ci
siamo misurati con vicende particolarmente complicate. Ma la cosa più difficile tra tutte, dal mio punto di vista, è
stata la conduzione del gruppo. Non ti
nascondo che faccio una fatica immane
per tenere unite persone molto differenti tra loro. Forse potrei quasi dire
che è la sfida più difficile che sto provando a superare. Spesso, nel tentativo
di risolvere i problemi o nel dare priorità all’istinto, ho commesso qualche
sbaglio, ma credo di non aver mai agito
contro l’interesse generale. Tuttavia,
non voglio annoiarti con l’elenco degli
errori. Piuttosto, ti invito a guardare
avanti. Abbiamo il dovere morale,
prima ancora che politico, di dare una
speranza alla nostra comunità. Lo dobbiamo ai nostri figli, ai nostri nipoti,
alle persone che amiamo. Abbiamo ancora tanto da fare. Ci sono questioni urgenti da affrontare e altre da
programmare. È tutto già scritto nel
Programma della Lista “Unione e Progresso”. Per cui ognuno potrà scegliere
liberamente un tema, un progetto,
un’iniziativa o un settore da portare
avanti. Si potrà lavorare da soli o in
gruppo. Poco importa. Ciò che conta è
“fare”. La stagione delle chiacchiere è
passata. Basta con le riunioni infruttuose. Credo sia il momento di fare un
passo in avanti. Mettiamo da parte piccoli rancori, gelosie, dicerie, divisioni
e pensiamo a cosa fare davvero per
cambiare il nostro Paese. Siamo giovani, non lo dimentichiamo. A noi
spetta il compito di non sciupare l’occasione di aprire il futuro alle nuove
generazioni. Facciamo uno sforzo serio
per provare a rivoluzionare culturalmente questa comunità. Improntiamo i
nostri comportamenti al rispetto delle
istituzioni che insieme rappresentiamo,
in modo da ristabilire la sacralità istituzionale anche tra i cittadini. Lo spessore del nostro ruolo comporta
ovviamente l’assunzione doverosa di
atteggiamenti e contegni consoni alla
natura del ruolo stesso. Adesso dobbiamo governare la nostra comunità
con umiltà, serietà e coraggio. Ma soprattutto dobbiamo “fare”. Un affettuoso augurio di buon lavoro.
Buonabitacolo, 05 febbraio 2016
Elia Rinaldi
4
SOCIETA’
n° 09 11/03/2016
Appello ai giovani
DALLA PRIMA
L
i ho visti raccolti ed attenti,
ma non ho percepito l’aura di
entusiasmo che scaturisce
quando un gruppo d’individui viene
coinvolto anche emotivamente da una
esperienza significativa. Anche loro,
proni alla comunicazione virtuale che
in tempo reale consente di collegarsi
col mondo rimanendo isolati nel proprio intimo, deluso ed ansioso, davano
la sensazione di attendere che il futuro
li investa, invece d’impegnarsi concretamente perché esso sia determinato
anche dalle loro scelte.
Una prova di ciò è fornita dal livello di
partecipazione politica-amministrativa
e la sostanziale assenza nei movimenti
e nelle aggregazioni partitiche. Molti
danno la sensazione di aver firmato una
delega definitiva ai soliti frequentatori
delle stanze dei bottoni, dove si decide
ciò che è bene o ciò che è male ricorrendo sempre al metro dei propri interessi. Da questo punto di vista
emblematica é la vigilia delle elezioni
comunali a Vallo: tutto tace, alcune tensioni si scaricano via mail o facebook,
i “grandi” s’incontrano più o meno furtivamente per stipulare accordi ballerini, che ai primi contrasti determinano
ulteriori giri di walzer. Alla gioventù
non rimane che precipitare nella ritualità dello sballo o pensare alla fuga in
luoghi più ospitali.
Che fare? cosa cercare? Innanzitutto
preservare un cuore libero e vincere la
tentazione della stanchezza; i giovani
cilentani non dovrebbero farsi rubare
ancora una volta la speranza. Se per
sentirsi vivi e vitali è necessaria la rivoluzione, che procedano andando
controcorrente, ribellandosi alla cultura
di un provvisorio che si trascina da
troppo tempo e fa dell’apparenza
l’idolo che consente a tanti fuochi fatui
di presumere di poter scaldare il cuore
del popolo.
I giovani dovrebbero dimostrare a chi
é convinto del contrario che sono capaci di assumersi responsabilità per assicurare una serena esistenza a
condizione di superare la scarsa visibilità ed esaltare la disponibilità al volontariato per contribuire al benessere di
tutti, convinti che la ricchezza non si
misura solo in termini di beni materiali,
ma di qualità della vita e d’istruzione,
elementi necessari per ricercare uno
sviluppo sostenibile. Crescita equilibrata, qualità ambientale, benessere sociale devono motivare chi assume
decisioni per produrre una nuova cultura ed una nuova mentalità. A queste
condizioni anche nel Cilento si pone riparo al forte deficit di capitale sociale
sommando alle dinamiche economiche
l’impegno civile, aspetto colpevolmente sottovalutato dall’opinione pubblica e dalla politica, dimentiche di
quanto il capitale sociale costituisca un
tesoro, una risorsa produttiva sotterra-
nea per superare la sfiducia negli altri
e nelle istituzioni.
La difficoltà di decollo della partecipazione civica fa dilagare il pessimismo
perché le risorse da investire non sono
molte, mentre si è coscienti che per costruire il capitale sociale vanno adottate
politiche che richiedono tempo per riscontrare frutti positivi e vincere la crescente insofferenza verso il dialogo
generatore di rapporti costruttivi. Così
si radicano pregiudizi, riserve mentali,
una diffusa mancanza di fiducia nei riguardi dell’apparato pubblico, con continue conflittualità ed insofferenza. Per
difetto di libertà interiore si annebbia
la ragione e non si valuta la vita secondo criteri di prudenza proponendo
a modello il cittadino che si assume responsabilità, disciplinato nel lavoro,
pronto al sacrificio: una riforma di natura etica con forte spessore culturale.
Alla diffusa mancanza del senso dello
Stato, alla quale si accompagna il grave
vulnus di autonomia della società civile
a causa dell’ingerenza dei partiti, impegnati nella loro auto-perpetuazione
sfruttando gli enti pubblici, si affianca
una partitocrazia che umilia la democrazia, situazione che non aiuta i giovani a sentirsi soggetti creativi.
Partecipare alle loro attese ed alle loro
aspirazioni è responsabilità degli
adulti, i quali devono costruire un adeguato percorso educativo senza costrizioni per abituare ad un uso equilibrato
della libertà grazie alla sapiente gestione dell’autorevolezza, consapevoli
che loro sono la vera ricchezza della
comunità, potenziali forze propulsive
in grado di segnalarsi per freschezza,
positività di idee e persistente spinta
ideale. Per superare autoritarismo e
permissivismo occorre venire a capo di
ogni eccesso d’insofferenza per difetto
di libertà interiore; quindi, sull’homo
economicus deve prevalere quello ethicus, pronto a risorgere anche dopo
eventuali sconfitte.
A questo proposito un ruolo insostituibile lo assolve la scuola, autentico educatore politico che opera per
l’auspicata uguaglianza delle condizioni di partenza praticando un apprendimento fondato sulla curiosità
scientifica e finalizzato alla formazione
morale dell’individuo. Così l’auto-valore della cultura plasma il cittadino del
domani capace di condivisione, libero
da ogni minaccia di degenerazione
egoistica, affinato nelle doti intellettuali e morali con la pratica di una cultura essenzialmente dialogica.
L.R.
VALLO DI DIANO
n° 09 11/03/2016
Sclerosi Multipla
IN FARMACIA
QUANDO IL NASO
SANGUINA
Aiutiamo la ricerca contro la malattia
I
l 5, 6 e 8 marzo l’Associazione
Italiana Sclerosi Multipla è stata
presente in tutte le piazze italiane
per vendere gardenie il cui ricavato è
destinato alla ricerca. La mission: configgere questa malattia che ogni anno
colpisce migliaia di persone nel nostro
Paese. I numeri: ogni 4 ore una nuova
diagnosi, 2 a 1 il rapporto donne uomini con SM, 75.000 persone con SM
in Italia, 50% giovani sotto i 40%,
2000 nuovi casi all’anno, 2,7 miliari di
euro il costo sociale della malattia. E il
Vallo di Diano, come ogni anno, ha risposto prontamente all’appello per
sensibilizzare su questa patologia che
continua a colpire a tutte le età. E soprattutto continua a far paura. Ma oggi
si può vivere dignitosamente grazie
alle cure e ai passi da gigante compiuti
proprio grazie alla ricerca. Ecco perché
i volontari Aism e i pazienti, soprattutto, sanno che è importante parlarne
e diffondere speranza. “La gardenia
corrisponde a due delle manifestazioni
per la raccolta fondi che organizza
l’Aism che, facciamo in primavera, in
prossimità dell’8 marzo con al centro
la donna – riferisce il volontario salese
Tonino Spinelli- perché la sclerosi
multipla colpisce prevalentemente le
donne. E la gardenia è un omaggio nei
suoi confronti. Il 5 e 6 marzo e l’8
marzo siamo stati presenti in Piazza
Umberto I e in altre zone di Sala Consilina con la vendita della gardenia per
ribadire l’importanza della donna e il
fatto che sia la persona più sotto attacco”. Doveroso è fare il punto della
situazione sulla ricerca: “Diciamo subito che non si è fermata – continua
Spinelli- e va avanti grazie alla raccolta di fondi privati. Aism va avanti
da vent’anni e tramite la sua fondazione finanzia progetti specifici per la
ricerca. Ogni volta che si organizza
una raccolta fondi, l’Aism, ci dice già
come verranno impiegati, ad esempio
ci sono progetti sulla sclerosi pediatrica che ancora non è di fatto riconosciuta. Un gruppo di scienziati sta
lavorando infatti alla diagnosi precoce
sugli under 18 per approntare cure corrette. Si parla di dati spaventosi, si registrano dai 700 ai 4000 casi l’anno di
bambini affetti da sclerosi multipla in
Italia”. E poi il sostegno della famiglia:
“I familiari sono determinanti per chi
è affetto da questa patologia - afferma
Spinelli- è una malattia imprevedibile.
Per anni può non manifestarsi e poi
dalla sera alla mattina può invece rive-
N
larsi nella forma più aggressiva. Il sostegno della famiglia è fondamentale,
la malattia colpisce anche i più giovani
ed è invalidante; chi vuol bene, è di
grosso supporto perché aiuta a tollerare meglio il fardello della stessa invalidità”. Il 5 e 6 marzo, va detto,
accanto i familiari da sempre in prima
linea hanno deciso di scendere in
piazza anche i pazienti per parlare e
confrontarsi. “Hanno deciso di raccontare la malattia dalla loro prospettiva –
termina Tonino- perché sanno che la
ricerca è andata avanti, che le medicine
ci sono, che la disabilità si può arginare
e la raccolta fondi è come un treno.
Qualora si fermasse questo treno, però,
diventa tutto più difficile”. Ha sostenuto Aism, tra gli altri, anche l’associazione Radici di Sala Consilina.
Antonella Citro
La storia di S. e di tanti altri
Vittime di ignoranza e mentalità paesanotta
DALLA PRIMA
Q
uesta è la storia di S., ragazzina cilentana che ha chiesto
di rimanere anonima,così
come anonima rimarrà la sua
provenienza. Come una madre amorevole mi sono promessa di partorire su
queste righe la sua storia, accudendo le
sue ferite e accarezzando i suoi dolori
con la penna, in modo da non farle sentire il carico immane della solitudine che
paralizza e rende ciechi. La sua storia è
fondamentalmente una storia di bullismo, quel bullismo dal gusto tipicamente ruspante e paesano, che sa di
ignoranza, sputi e sillabe spietate come
scariche di mitragliatrice. Quel bullismo
consumato nei paesini di mille anime o
poco più dove basta poco per ghettizzarti, isolarti e renderti una specie di
zimbello, quel bullismo cattivo e marcio
come solo i ragazzini a volte sanno essere. Quel bullismo che deriva dal cancro dell'invidia e dall'ignoranza
paesanotta, in cui sei emarginato se
provi a costruire qualcosa, se ti piace
studiare o se non ti arrendi alla mediocrità dilagante o semplicemente se non
ti entusiasma perdere il tuo tempo a marcire in mezzo ad una strada come tutti,
ma preferisci fare altro. S., dall'infanzia,
è vittima della piccolezza di una mentalità che è radicata negli occhi, nella pelle
e nel codice genetico di una intera collettività: non sei come noi, provi a volerti emancipare dal modus vivendi
5
comunitario? Ti piace stare da sola, sei
timida e magari ti piace leggere, scrivere, studiare? Allora sei sbagliata. Ci
hanno provato in tutti i modi a far sentire
S. un aborto umano, uno sbaglio rivestito di carne: era arrivata a voler lacerare in mille pezzi lo specchio dove era
riflessa la sua immagine, poiché il bullismo ti porta a dar ragione ai tuoi carnefici e ad azzerare te stesso. Era arrivata
a voler ripudiare se stessa e il suo modo
d'essere per amalgamarsi alla folla dei
suoi aguzzini, forse solo così l'avrebbero
accettata e avrebbero smesso di tirarle
sassi addosso e a sminuire ogni suo successo scolastico e non. Una gran parte
della mentalità cilentana è di un marcio
aberrante: l'invidia verso chi prova a costruire qualcosa nel proprio piccolo arriva a toccare vette siderali di asprezza,
l'impasto di ignoranza paesana e ragionamenti da branco la fanno da padrone
su uno sfondo che non ha nulla da invidiare alle novelle di "Vita dei Campi" di
Verga. La stessa crudeltà nei rapporti sociali e la stessa mancanza di tatto e sensibilità collettiva sono incarnate nelle
lingue e nei pensieri di una comunità, e
ciò è ancora più preoccupante se si
pensa che le nuove generazioni, a parte
rare eccezioni, sono colpite anch'esse da
tale morbo. Bisognerebbe lavorare per
cambiare questa mentalità avvelenata,
ma ciò richiederebbe uno sforzo di autocoscienza troppo intenso, bisognerebbe plasmare il territorio partendo col
plasmare se stessi.
Affinché non ci siano più S. costrette ad
odiare il proprio territorio e i propri conterranei, affinché il Cilento sia una landa
più civile e a misura d'uomo e non soltanto una sbiadita cartolina da mostrare
a qualche allampanato turista tedesco
amante del trekking che viene qui soltanto ad agosto e poi se ne va.
Facciamolo tutti per le lacrime silenziose di S. e tante altre vittime che non
riescono a parlare, tante vittime di
un'ignoranza e una mentalità che si ripete da secoli uguale a se stessa.
Monica Acito
e l l a
quasi totalità dei
casi, quando il
naso sanguina è un
problema legato
alla fragilità dei capillari presenti
nella parte anteriore del naso. Sono
rari i casi in cui si tratta di un segno
di malformazioni o di altre patologie,
ma non per questo andrebbero sottovalutati. Bisogna stabilire la ripetitività del fenomeno, l’età e il tipo di
paziente e se la perdita di sangue dal
naso è un problema comune ad altri
familiari. Scartate le ipotesi più
gravi, si può procedere su strade diverse. Nella maggior parte dei casi
sarà sufficiente prendere delle misure per ridurre la vulnerabilità dei
capillari, evitando, ad esempio, di
sostare in ambienti domestici o casalinghi troppo secchi oppure, se il medico ravvisa una mucosa asciutta e
un’area screpolata, potrà consigliare
al paziente creme emollienti da applicare regolarmente sulle pareti interne delle narici per ripristinare una
idonea protezione ai capillari.
Ci sono condizioni in cui le epistassi,
le perdite di sangue dal naso, sono
molto abbondanti e ripetute. A causarle possono essere malformazioni
congenite, generalmente ereditarie,
come le teleangectasie, che sono caratterizzate da minuscole malformazioni arterovenose che espongono a
continue emorragie. Infine è bene ricordare che anche i farmaci possono
essere causa di perdita di sangue dal
naso: i pazienti adulti e anziani che
sono in terapia con anticoagulanti o
antiaggreganti sono naturalmente più
esposti al rischio di rinorragie se la
loro mucosa si presenta già vulnerabile per l’età. Quando si verifica un
episodio di epistassi si deve tentare
di controllarlo comprimendo esternamente, per un tempo variabile dai
5 ai 10 minuti, la narice dalla quale
fuoriesce il sangue. La testa deve essere leggermente piegata in avanti.
In farmacia sono disponibili pomate
o tamponcini che possono essere
utili nei casi più significativi e ricorrenti.
Alberto Di Muria
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6
CULTURA
n° 09 11/03/2016
Giornalismo e giustizia facce della stessa medaglia
Lembo: “Garantisco pari notizie a tutti i mezzi di informazione.
Niente veline dai miei uffici”
DALLA PRIMA
o avocato a
me la facoltà
di comunicare con la
stampa
in
modo chiaro, universale e
compiuto di quanto è possibile ed opportuno in merito alle indagini in corso.
Questo al fine di evitare
ogni tipo di preferenze.
Tengo a precisare che ogni
altro canale riservato è contrario al mio modo di interpretare il ruolo di
magistrato e, soprattutto,
contrario alla legge.”
Inoltre, Lembo ha anche informato i presenti su come
ha organizzato i 30 giudici
sostituti e i 3 aggiunti: “Il
lavoro è diviso in settori ma
la comunicazione tra i vari
settori è garantita da incontri collegiali tra i responsabili dei settori stessi. Il mio
ruolo è quello di coordinare
e stimolare eventuali possibilità di affondare i colpi in
direzioni specifiche che
creano particolare allarme
sociale o pericoli imminenti.”
Lembo ha portato come
esempio l’iniziativa presa
relativamente all’indagine
sui depuratori dei comuni
della Costiera Amalfitana o
a reati su possibili riciclaggi di denaro di provenienza dubbia.
Alla domanda su un parere
relativo alla relazione della
DNA relativa al 2014 appena divulgata, per la parte
relativa alla provincia di
Salerno e redatta dal giudice Leonida Primicerio, il
procuratore capo non ha
voluto scendere nel dettaglio. Ha comunque sottolineato la pericolosità della
criminalità organizzata che,
sempre di più, tenta di invadere spazi “puliti” per ri-
“H
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farsi una “verginità”
o, quanto meno, dare
una rinfrescata ai capitali
accumulati in modo illegale. Lembo ha anche avviato
un’azione
di
monitoraggio nei confronti
dei pubblici appalti: “Se un
comune, con aziende nella
propria realtà in grado di
realizzare opere, inanella
una serie di appalti a società che arrivano tutte la
<<triangolo della morte>>
del casertano, è ovvio che
lo metteremo sotto osservazione per capire bene cosa
sta succedendo!”
Relativamente alla richiesta di informazioni in merito all’omicidio Vassallo,
anch’esso citato nella relazione della DNA, pur,
dando atto che sono passati
4 anni dal delitto e che le
indagini preliminari dovrebbero essere state
chiuse, per l’intervento di
nuove informazioni, si è
deciso di prorogare le indagini. Per cui, ha ritenuto di
non potere dare ulteriori informazioni.
Intanto dalla lettura della
relazione, che per stralcio
relativo alle nostre realtà,
pubblichiamo su Unico,
emerge un vero e proprio
salto di qualità della strategia camorristica che tenta,
e in qualche caso è riuscita,
di penetrare l’area a Sud
del Sele che si presta bene
alla possibilità di investimenti nei settori trainanti
dell’agricoltura e del turismo.
Comuni e forze dell’ordine,
unitamente al tessuto imprenditoriale, del credito e
sociale siano vigili verso
chiunque si dimostri troppo
“liberale” in termini di finanziamenti i di investimenti in partnership in
aziende e strutture turisti-
[email protected]
Eduardo Scotti e Ornella Trotta
che. Solo così si potrà evitare un inquinamento economico e sociale che
poterebbe dritto alla perdi-
zione della nostra ancora
molto bella realtà.
Bartolo Scandizzo
CILENTO
n° 09 11/03/2016
7
La Camorra varca il Sele
Agricoltura e Turismo settori a rischio
DALLA PRIMA
O
MISSIS
Il cennato fenomeno di riaggregazione criminale in
forme strutturate caratterizzate da
vincoli associativi si registra essenzialmente anche in altre aree del distretto tradizionalmente caratterizzate
dalla presenza di gruppi camorristici,
a cominciare dai territori a sud del capoluogo, soprattutto le zone di Battipaglia, Eboli, Campagna e della Valle
del Sele. Anche qui (per tutte il territorio di Montecorvino – Bellizzi Battipaglia e della Piana del Sele), accanto al già segnalato fenomeno del
rientro in campo di ex appartenenti a
consorterie criminali, si conferma
l’attivismo di criminali di giovane
età. In Battipaglia, Bellizzi, Eboli e
Piana del Sele, operano le associazioni facenti capo a Magliano Pierpaolo, collegato al noto capo clan
(detenuto) Giffoni Biagio, a De Maio
Sabino, collegato all’ergastolano Pecoraro Francesco, a De Feo Antonio
e Capo Giuseppe, a Petolicchio Biagio, collegati al disciolto clan De Feo,
a Del Volo Maurizio e Del Volo Massimo, a Esposito Massimo, a Gambone Giovanni e Ferullo Leopoldo.
Occorre qui segnalare che nel Comune di Battipaglia sono state rilevate gravi ingerenze della criminalità
organizzata, riconducibili ancora al
clan diretto da Giffoni Biagio, che
hanno sposto l’Ente a pressanti condizionamenti tali da compromettere il
buon andamento e l’imparzialità
dell’attività comunale con grave pregiudizio agli interessi della collettività. Per tali motivi con decreto del 7
aprile 2014 il Presidente della Repubblica ha disposto lo scioglimento del
Consiglio Comunale di Battipaglia.
In tale contesto vanno segnalate
anche le indagini di cui al procedimento a carico di Madonna Nicola ed
altri che vede il coinvolgimento di
imprenditori vicini al clan dei casalesi, aggiudicatari, tramite prestanome, di un appalto di rilevante
valore presso il Comune di Battipaglia. Le indagini hanno consentito di
accertare una forma di trasferimento
fraudolento di beni al fine di eludere
le disposizioni in materia di misure di
prevenzione patrimoniali (ovvero di
agevolare la commissione di uno dei
delitti di cui agli artt. 648, 648 bis e
648 ter c.p.), mediante un fittizio fitto
del ramo di azienda della impresa
EMINI S.p.a., afferente l’appalto dei
lavori per il completamento della
Casa Comunale di Battipaglia, in favore della impresa GUIDA IMPIANTI S.r.l., rappresentata da Guida
Attilio, benché di fatto i lavori venissero eseguiti da Madonna Nicola, tramite sua impresa, suoi mezzi e
maestranze. Mediante tale condotta
fraudolenta veniva operato il trasferimento anche delle conseguenti utilità
(consistite nella liquidazione degli
stati avanzamento lavori connessi
all’appalto in questione). Nel maggio
del 2013 sono state eseguite misure
cautelari personali e reali a carico di
più perso ne anche per fatti corruttivi.
Le indagini svolte in tale contesto territoriale hanno anche disvelato come
in tale zona sia stato costituito, a partire dal 2010, un “sistema” di traffico
di Direzione Nazionale Antimafia –
Relazione Annuale 2014 (periodo
01/07/2013 – 30/06/2014 Pagina 701
stupefacenti e di gestione di altre attività illecite seguendo lo schema criminale tipico delle aree napoletane
(della zona di Scampia) con cui gli
affiliati si sono collegati per approvvigionarsi di vasti quantitativi di
droga (cocaina, hashish e marjuana)
il cui traffico avevano completamente
monopolizzato con metodi camorristici nei comuni in cui hanno operato,
facendo convergere attorno ad essi un
vero e proprio esercito di distributori
sul territorio di stupefacenti, il cui ricavato serviva anche a ristorare le famiglie dei capi clan di riferimento
detenuti (Giffoni Biagio, Noschese
Bruno ed altri). In particolare in Capaccio e zone limitrofe è stata accertata l’operatività di un’associazione
criminale dedita all’usura ed alle
estorsioni, diretta dal noto storico
capo clan della N.C.O. Marandino
Giovanni, nonché di un'altra dedita al
traffico di stupefacenti facente capo a
Leo Costantino. Inoltre, nel territorio
di Eboli è stata accertata l’operatività
di un’associazione criminale dedita al
traffico di stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione di donne
rumene, composta da cittadini extracomunitari e diretta da Janani Jauad
e Morchid Jamal, nonché l’esistenza
di un’altra associazione, composta
sempre da cittadini stranieri, di cui alcuni di origine rumena e da cittadini
italiani, dedita per lo più all’intermediazione illegale del mercato del lavoro nei cui confronti nello scorso
mese di giugno e stato eseguito il sequestro preventivo di un intero camping sito appunto sul litorale di Eboli.
OMISSIS
Associazioni finalizzate al traffico di
stupefacenti sono state individuate
nel territorio di Fisciano facente capo
a De Martino Pierpaolo, in costiera
amalfitana composta da 34 persone
ed in territorio di Agropoli facente
capo a Stabile Luigi e Stabile Rocco.
Perdura la minaccia costituita da strategie di riciclaggio e di interposizione
fraudolenta di apparenti imprenditori
che operano con finalità di reimpiego
di proventi di origine delittuosa ed
hanno di mira l’acquisizione diretta o
il controllo indiretto di esercizi com-
Leonida Primicerio, relatore del documento
merciali e imprese inserite nel circuito turistico - alberghiero. A tal
fine, meritano particolare menzione
le indagini svolte nel periodo considerato per i reati concernenti il riciclaggio in danaro e beni provenienti
da attività illecite riconducibili a pregiudicati appartenenti alle passate e
presenti associazioni criminali tipo
mafiosi che hanno portato ad accertare la sussistenza di ingenti capitali
beni immobili e di numerose attività
commerciali riconducibili a pregiudicati appartenenti e/o appartenuti alle
associazioni predette. Al riguardo si
segnalano, in particolare, i procedimenti a carico di Busillo Giancarlo
più altri, che hanno operato nel territorio del Direzione Nazionale Antimafia – Relazione Annuale 2014
(periodo 01/07/2013 – 30/06/2014
Pagina 703 Comune di Campagna ed
in Romania, a carico di Toriello Francesco più altri, operanti in Battipaglia, a carico del clan Cuccaro,
operante nell’area napoletana ed
anche in agro di Camerota, a carico
di Ragosta Fedele più altri, operanti
nell’area napoletana ma anche in agro
del Comune di Vietri Sul Mare, a carico di D’Errico Salvatore più altri,
operanti nella zona di Battipaglia, a
carico di Bartiromo Gerardo più altri,
operanti in Cava dè Tirreni, a carico
di Fabbrocino Francescantonio, operante in Pontecagnano. Va anche segnalata la intensa attività della
D.D.A. di Salerno in tema di misure
di prevenzione ed, in particolare, la
richiesta di misura di prevenzione patrimoniale avanzata nei confronti
degli eredi (residenti nel territorio del
distretto di Salerno) del defunto Cirillo Giuseppe, capocosca della
’ndrangheta calabrese nella Piana di
Sibari, con conseguente confisca di
un cospicuo patrimonio dagli stessi
accumulato reinvestendo i proventi
delle attività illecite svolte in vita dal
loro dante causa, confisca cui ha fatto
seguito ulteriore procedura a carico di
Cirillo Luigi Giuseppe – figlio del defunto Cirillo Giuseppe -raggiunto da
un nuovo procedimento di sequestro
per equivalente per aver egli messo in
atto condotte distrattive con riguardo
ad una delle attività confiscate affidate al custode/amministratore giudiziario, la richiesta di misura di
prevenzione patrimoniale avanzata
nei confronti di Meluzio Antonio e
Meluzio Angelo, soggetti entrambi
condannati definitivamente per associazione di stampo camorristico, e la
richiesta di misura di prevenzione
personale e patrimoniale nei confronti di Arpaia Vladimiro, soggetto
legato ai clan camorristici dell’area
metropolitana di Salerno, latitante dal
2007 ed attualmente imputato per
estorsione aggravata dall’avvalimento mafioso, con conseguente confisca di un immobile di cospicuo
valore (un capannone ubicato nella
zona industriale di Pontecagnano) acquistato con i proventi delle attività
svolte ed intestato ad una prestanome. Meritano, inoltre, menzione
anche i procedimenti per i reati 256 e
270 D. L.vo n. 152/06 a carico di Meluzio Morgan e Toriello Francesco titolari della “SELE AMBIENTE s.r.l.”
aventi collegamenti con associazioni
criminali pugliesi (oggetto di recente
di provvedimenti cautelari personali
e reali da parte della D.D.A. di Bari)
operanti nel settore del ciclo dei rifiuti; a carico degli amministratori
delle società denominate HIDRO
PRODUCTION con sede in Capaccio e SEVEN GROUP con sede in
Marcianise e di altre numerose persone operanti in Capaccio; a carico di
Palmieri Tommaso + 43 operanti in
Polla, in Battipaglia ed in altri Comuni del salernitano tramite una rete
organizzativa capillare che ha coinvolto in attività illecite anche pubblici
ufficiali di alcuni Comuni interessati
dallo maltimento dei rifiuti solidi urbani effettuate dalle aziende gestite
dal Palmieri e da altri indagati.
Da ultimo, vanno segnalate le impegnative indagini condotte dalla
D.D.A. di Salerno nel procedimento
di eccezionale rilevanza che tratta
dell’omicidio commesso in danno del
Sindaco di Pollica (SA), Angelo Vassallo, in relazione al quale uno degli
indagati è stato arrestato in Bogotà a
seguito della internazionalizzazione
di ordinanza custodiale, richiesta ed
ottenuta in altro procedimento, e,
dopo il recente espletamento per rogatoria dell’interrogatorio del predetto indagato, si è in attesa della
richiesta estradizione.
8
CAPACCIO PAESTUM
n° 09 11/03/2016
Medicina riabilitativa:
la nuova frontiera
l rapporto tra medicina e territorio non è
fatto solo di quel
mondo di medici di base,
farmacisti e ospedali che a
tutti noi, chi di più e chi di
meno, tocca frequentare,
una sorta di front office. C'è
anche una sorta di seconda
linea, importantissima per
le funzioni svolte, anche se
sempre più compressa dalla
crisi del bilancio pubblico.
Si parla di Riabilitazione,
Fkt e Logopedia, medici,
terapisti, logopedisti, psicologi e assistenti sociali che
si prendono carico del paziente che è già stato trattato dal "primo livello"
della sanità pubblica e restituito non completamente
guarito alla famiglia d'origine. Nella nostra zona
operano tre Centri di Riabilitazione: TIVAN (Battipaglia) – Istituto di Medicina
Riabilitativa,
I.P.R.Ha.
(Roccadaspide) -Centro di
Riabilitazione, GYMNASIUM (Battipaglia) - centro
di Fkt e Logopedia, accreditati col Servizio Sanitario
Nazionale. Pochi giorni fa,
presso l'hotel Ariston,
hanno organizzato un'importante giornata di studio,
approfondimento e formazione dal titolo: "INQUADRAMENTO
E
GESTIONE DEL PAZIENTE POST-STROKE",
ai fini di trasferire le nuove
metodiche riabilitative a
beneficio dei cittadini.
L'evento è stato sostenuto e
reso possibile dalla Bcc di
Aquara, ulteriore dimostrazione anche questa dell'utilità
di
un
credito
cooperativo a base localistica. Il coordinamento dell'iniziativa è stato del
medico Francesco Reina,
direttore sanitario del Tivan
I
di Battipaglia e già alla direzione dell'Iprha di Roccadaspide. E' stato Reina,
originario di S. Angelo a
Fasanella a rivolgere (su
delega di Emilio Maiorano,
fondatore dell'intero comparto della riabilitazione in
zona e assente poiché impegnato in un altro evento
scientifico internazionale) i
saluti e gli auguri di buon
lavoro ai partecipanti ed
agli illustri relatori dell'Università Federico II e
dell'Ospedale Cardarelli di
Napoli.
Reina ha voluto iniziare il
convegno con un riferimento al fondatore della
Scuola Eleatica 400-500
a.C., trovandoci a Paestum,
a pochi Km da Velia, Parmenide padre dell'Ontologia, lo studio dell'essere, in
contrapposizione con Eraclito che sosteneva che il
tutto
scorre,
diviene
(PANTA REI), l'essere secondo Parmenide è unico e
immutabile.
Queste riflessioni ci aiutano
a capire cosa succede ad
una persona affetta da malattia cerebrovascolare che
si vede cambiare la vita da
un momento all'altro. E' in
questa fase di riflessione,
che inizia la riabilitazione
globale neurocognitiva. A
seconda dell'interessamento
dell'area del cervello (area
di Wernicke, Broca, Paracorticale), può avere come
conseguenza la Disartria
(difficoltà nell'articolazione
del linguaggio), l'Aprassia
(impossibilità ad eseguire
un movimento volontario
su richiesta), l'Afasia (deficit del linguaggio sia recettivo che espressivo).
Si è posto particolare attenzione sui principali fattori
di rischio: diabete, iperco-
lesterolemia, fumo, alcool,
ma parimenti all'equilibrio
psico-fisico, famoso "mens
sana in corpore sano".
Sull'educazione ad affrontare i conflitti e le avversità
sulla vita, individuando le
idee disfunzionali ed i comportamenti
disadattivi,
obiettivi della terapia cognitivo-comportamentale.
Reina, inoltre ha voluto rimarcare la cosiddetta intelligenza filosofica per il
proprio e l'altrui benessere
individuando nella difesa
dello Stato Sociale l'obiettivo a favore della comunità.
Gli illustri relatori vista la
grande partecipazione al
convegno si sono prodigati
ad arricchire la giornata di
formazione con esempi clinici a forte valenza scientifica
che
aiutano
i
riabilitatori a fornire il miglior livello di assistenza
con un lavoro di equipe che
contempla tutti gli aspetti:
medici- psicologi-riabilitativi e sociali. Interessanti
sono stati il video di pazienti emiplegici e le prassi
analizzate e commentate
dal Dr. Leccia e dalla
Dott.ssa Russo che ribadivano come una corretta valutazione possa farci essere
già a metà del trattamento.
Un particolare ringraziamento l'organizzazione rivolge ai dottori Di Bello
Angela, De Laurentis ed al
direttore della BCCA Antonio Marino che hanno fortemente collaborato alla
riuscita dell'evento.
Oreste Mottola
Premiazione Concorso:
“Conosciamo il Territorio”
I
l giorno 12 Marzo 2016 alle ore 10.00, presso
la sala Consiliare del Comune di Roccadaspide ubicata in Via Piazzale della Civiltà, avverrà la Cerimonia di Premiazione del Concorso
“Conosciamo il Territorio”, a cui hanno partecipato
gli studenti delle scuole di primo grado dei Comuni
facenti parte del Rotary Club Roccadaspide Valle
del Calore.
Il concorso è stato ideato per stimolare negli
alunni, anche attraverso l’utilizzo dei new media,
una rinnovata conoscenza del proprio territorio,
dalla storia alle tradizioni, dalla cultura ai dialetti,
dall’economia all’ambiente.
n° 09 11/03/2016
9
CA
LA STAZIONE DEL MARINAIO
di Sergio Vecchio
cui vorremmo attingere per le
nostre attività”.
La volontà non manca a questi
ragazzi e nemmeno l’ambizione
a quanto pare. E se Laurino è la
sede dell’Associazione “Ciliento Scetate”, l’ente abbraccia coralmente Sacco,
Roscigno e pure Villa Littorio, Piaggine, Valle
dell’Angelo.
Loro finalità è offrire intrattenimenti e servizi a
tutte queste comunità. Nel suo profilo Face book,
divenuto il passaparola più efficace, si legge un appello che suona come una “chiamata alle armi” e si
rivolge agli abitanti del Cilento, invitandoli a sostenere l’iniziativa. “Spero che gli abitanti non considerino questa iniziativa la solita perdita di tempo.
Se lasceremo andar via i giovani, negli anni rimarranno in paese solo quelli che si sono ritagliati il
loro piccolo orticello. Ma gli anni
passano e anche loro andranno via
per sempre ed allora nei paesi non
resterà più nessuno!”.
Breve succinto e compendioso l’appello. Ma succinto non è il programma, la dichiarazione di intenti.
I giovani della neonata associazione
nella loro azione includono la partecipazione ad: attività culturali, ricreative,
educative,
sociali,
artistiche e turistiche volte alla promozione e alla valorizzazione del
territorio (incluso trekking, escursioni, visite guidate, giornate ecologiche). E come se ciò non bastasse,
i giovani della “Ciliento Scetate”
“Ciliento Scetate”
e il Cilento si risvegliò
È
neonata l’associazione, ma fin dai primi
vagiti promette bene. Del resto quando si
riesce a fare rete nel Cilento è sempre una
benedizione. Per non dire un miracolo. Territorio
spesso confuso con Salento, quest’area divenuta
Parco possiede tutti i numeri per piacere. Ma il turismo, soprattutto nelle zone interne, non riesce ancora a decollare nonostante le bellezze
paesaggistiche.
Il programma della no-profit è icasticamente racchiuso nel nome che si è dato: “Ciliento, Scetate”.
Urge dare ai suoi promotori tutti i migliori auguri
affinchè abbiano vinta questa che suona come una
sfida titanica . Il Cilento, pur nei gorgoglii di questo
o quell’evento, dorme. Ma non il sonno del giusto:
dorme per la rassegnazione e/o perché attende che
qualcuno ( magari il politico di turno) lo sollevi
dalla pigrizia atavica.
Regala fiducia sapere che l’ Ente di Promozione Sociale sia stato voluto da giovani e cilentani. Dopo
vari anni di studio e di esperienze in Italia e all'estero essi hanno sentito l’urgenza di ritornare ai
luoghi natii, dotati di un imperioso desiderio : portare innovazione e coinvolgere la comunità locale
in progetti di evoluzione comunitaria.
“Il Cilento per noi è una terra fertile non solo da un
punto di vista agricolo ma anche per le idee; siamo
ricchi di umanità, di saggezza, donataci da una natura selvaggia e da persone con un sapere antico da
prevedono il coinvolgimento di tutte le fasce di età
della comunità locale, inclusi anziani (che per noi
sono i depositari di sapere antico e pratiche artigianali, purtroppo ormai sulla via dell'oblio) e bambini
(che sono il nostro futuro), che si metteranno in
gioco in laboratori artistici, di riciclo e altro.
Non c’è da perdere tempo allora. Chi volesse iscriversi a corsi di musica (tammorra, chitarra, piano,
batteria...), danza popolare, lingue straniere per
adulti e bambini, italiano per stranieri, servirsi di
una ludoteca ed animazione per bambini, fotografia
e persino tiro con l'arco e immersione subacquea e
molto altro, contatti per informazioni più dettagliate: Ilenia – 3881623507 (Laurino/Villa Littorio) ; Monica – 3458165451 (Sacco/Roscigno);
Fabio – 3394866170 (Piaggine/Valle dell'Angelo).
Mariantonietta Sorrentino
10 n° 09 11/03/2016
CULTURA
Michele Attianese "Ordine e Disordine"
Outlet Village Sabato 12 marzo alle ore 18.00
“Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante”
Friedrich Nietzsche
Ordine e disordine: difficile stabilire il
confine. L’artista è amante del caos, il
genio non ama schematismi e razionalità. Eppure la ricerca è sempre verso
un equilibrio interiore/esteriore, verso
un bilanciamento di forze opposte e
contrarie, magari non uguali, per cui
prevarranno di volta in volta l’ordine
o il disordine, la disciplina formale o
l’impeto creativo.
Michele Attianese percorre avanti e
indietro la strada che porta ai due poli
opposti, alle estremità mentali. E forse
il fascino dei suoi lavori sta proprio
nel viaggio, nel tormentato viaggio tra
i punti di partenza e di arrivo, pronti a
scambiarsi perennemente i ruoli. E
non c’è arrivo, e non c’è partenza, ma
attrazione e allontanamento tra i luoghi polari della mente. A tutto questo
va aggiunta una sana ironia, di quelle
capaci di mettere in discussione se
stessi e il mondo, le leggi della natura
e quelle degli uomini, le regole del
gioco e quelle dell’utopia. E così eros
e thanatos finiscono per essere i due
pali che tengono sospeso il filo su cui
si esibisce l’acrobata. E l’acrobata è
ognuno di noi.
Certo che il filo per Attianese è quasi
una costante, un filo visibile/invisibile
che lega gli oggetti della memoria
come i volumi del pensiero, che lega
le immagini e le tecniche scivolando
dalla fotografia alla pittura, le opere su
superficie e le sculture, le storie e le
fantasie. Lega per unire, ma anche per
chiudere. Ed è pur sempre una chiusura aperta, con il cielo che entra in
una stanza.
Enzo Battarra
MICHELE ATTIANESE
Nato a Castellammare di Stabia nel
1976, vive e lavora ad Angri (SA).
Dopo i corsi di Scuola Libera del
Nudo e di Tecniche dell’Incisione
presso l’Accademia di Belle Arti di
Napoli, si laurea nel 2009 in Architettura presso l’ateneo partenopeo Federico II. Ha sempre disegnato, dipinto
e nutrito un interesse “necessario” per
le arti figurative, il design e la comunicazione visiva. Dal 2003 inizia l’attività di pittore ed illustratore
servendosi di differenti mezzi espressivi con una precisa volontà di fondere
generi e temi diversi. E’ allievo del
maestro Riccardo Dalisi col quale sperimenta l’esperienza dei laboratori
aperti, ricerca teorica e sperimentazione sul campo, cultura accademica
e fecondazione socio-antropologica,
arte, architettura artigianato e disegno
industriale nel Rione Sanità a Napoli.
Tiene la prima personale dal titolo
Derma nel 2002, anno in cui tra l’altro
è segnalato al premio Novara. Nel
2010 è presente a disegni diversi,
presso il MAT - Museo dell’alto Tavoliere, Sansevero. L’anno seguente è
nella rassegna Aperto’11 ospitata dalla
galleria FËS Show Room di Minori
con la personale Mémoire de sucre.
Segue la personale Di Passaggio
presso la galleria Intragallery/Studio
Legale di Napoli. Partecipa alla collettiva InterRail ospitata dal Centro Art’s
Events. Nel frattempo è invitato a dare
veste al progetto musicale di Enzo
Avitabile Black Tarantella. Viene poi
invitato alla mostra Collettiva “Rivelazioni del Corpo” a cura di Franco
Cipriano presso la galleria Spazio
Zero11 di Torre Annunziata. Recente
è la doppia personale con Ugo Cordasco Intersezioni per la PageaArt. Infine del 2015 le personali Unexpected
Beauty negli spazi di Intragallery e
Spazio per la LACSapartament di Milano.
Nel 2016 è invitato a Setup Contemporary Art Fair tra gli artisti della Galleria Casa Turese.
VARIE
La “Zizzona di Battipaglia”
alla conquista della
Capitale
Il 31 Marzo 2016 si terrà a Roma al Bistrot Sanacafè,
in zona Prati, la serata di gala di Cinecibo Award
2016, dove accanto all’aspetto cinematografico
dell’evento si unirà quello culinario con l’allestimento di uno showcooking.
Verranno preparati i migliori piatti della cucina italiana, illustrando ricette, suggerendo trucchi e curiosità alla platea sui piatti che verranno subito dopo
assaggiati. Tra questi dominerà le tavole imbandite
del gala di Cinecibo Award la Zizzona di Battipaglia,
la mozzarella di bufala di medie e grandi dimensioni
che ricalca le sembianze di un seno giunonico e che
ha ottenuto moltissima fama dopo il grande successo
del film Benvenuti al Sud. La Zizzona di Battipaglia,
sulla scia del clamore mediatico del film, è diventata
infatti un marchio alimentare creato e registrato da
Luciano Paraggio, patron del Caseificio La Fattoria
di Battipaglia che presenterà a Roma la sua creazione, illustrandone le caratteristiche e le proprietà
organolettiche che la contraddistinguono.
Durante lo showcooking della serata verrà utilizzata
la Zizzona di Battipaglia per la preparazione dei
piatti di eccellente qualità gastronomica; i giornalisti
invitati e i protagonisti del mondo del cinema,
quindi, potranno degustare i piatti tipici della cucina
italiana in cui la Zizzona detiene un ruolo di assoluto
rilievo.
Cinecibo Award 2016 è l’evento annuale di premiazione di attori, registi, sceneggiatori e produttori del
panorama cinematografico italiano che all’interno
dei loro film hanno veicolato con maestria l’arte culinaria e la buona cucina. Sarà Michele Placido, presidente di Cinecibo Festival, a consegnare i premi.
Inteli Comunicazione
n° 09 11/03/2016
11
MISCELLANEA ITALIA
Addio alla vecchia ricetta
medica: ufficiale il passaggio
al digitale
La vecchia ricetta va in
pensione e cede il passo a
tablet e computer. L’applicazione è a regime dal
primo marzo. Per ora riceveremo dal dottore un piccolo
promemoria
da
consegnare al bancone
della farmacia, che permetterà di recuperare la nostra prescrizione ma
quando il sistema andrà a regime anche questo foglietto sparirà. Per prescrivere un farmaco, un accertamento o una visita, il medico si collegherà a
un sistema informatico, lo stesso visibile al farmacista che ci consegnerà pillole o sciroppi. Tra i
vantaggi della ricetta elettronica, intanto, il risparmio sulla stampa, la distribuzione delle vecchie
ricette rosa e il controllo sulla falsificazione delle
ricette stesse o sugli abusi conseguenti il furto dei
ricettari.
Omicidio Stradale:
le novità approvate dal Senato
Via libera del Senato all’omicidio stradale. In
particolare il provvedimento inserisce nel codice
penale l’articolo 589-bis
rubricato delitto di omicidio stradale attraverso il
quale è punito, a titolo di
colpa, con la reclusione (di diversa entità in ragione del grado della colpa stessa) il conducente
di veicoli a motore la cui condotta imprudente costituisca causa dell’evento mortale. In particolare
è confermata la fattispecie generica di omicidio
colposo commesso con violazione delle norme
sulla circolazione stradale (la pena rimane la reclusione da 2 a 7 anni) mentre salgono le sanzioni
se l’incidente è stato causato da un conducente
che guida in stato di ebbrezza o droghe. Nello specifico viene punito con la reclusione da 8 a 12
anni l’omicidio stradale colposo commesso da
conducenti un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica grave (tasso alcolemico superiore
a 1,5 grammi per litro) o di alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope; se si tratta di conducenti
professionali, per l’applicazione della stessa pena
è sufficiente essere in stato di ebbrezza alcolica
media (tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5
grammi per litro). Reclusione da 5 a 10 anni, invece, per l’omicidio stradale colposo commesso
da conducenti di un veicolo a motore in stato di
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
ebbrezza alcolica media, autori di specifici comportamenti connotati da imprudenza come il superamento di limiti di velocità, attraversamento di
incroci con semaforo rosso; circolazione contromano; inversione di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi;
sorpassi azzardati. La pena è diminuita fino alla
metà quando l’omicidio stradale, pur cagionato da
tali condotte imprudenti, non sia esclusiva conseguenza dell’azione (o omissione) del colpevole.
Stretta anche sulle sanzioni amministrative. In
caso di condanna o patteggiamento (anche con la
condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene
automaticamente revocata la patente. Una nuova
patente sarà conseguibile solo dopo 15 (omicidio)
o 5 anni (lesioni).
Spese universitarie nel 730:
termine ultimo per opposizione
È possibile manifestare
il
diniego all’utilizzo dei dati relativi al 2015 nella
dichiarazione precompilata utilizzando l’apposito
stampato disponibile sul sito dell’Agenzia. Gli
studenti possono comunicare l’opposizione all’inserimento dei dati delle spese universitarie nella
dichiarazione precompilata dei familiari di cui risultano fiscalmente a carico, inviando l’apposito
modello, compilato e firmato, e la copia di un documento d’identità al numero di fax 0650762273
oppure all’indirizzo e-mail [email protected].
Per le spese sostenute nel 2015, l’opposizione può
essere esercitata fino al 21 marzo 2016.
A regime, invece, lo studente che non vuole far
comparire le spese universitarie nella precompilata, potrà inviare il modello dal 2 gennaio al 28
febbraio dell’anno successivo a quello di riferimento.
Il provvedimento del 19 febbraio scorso, con cui
l’Agenzia delle Entrate ha approvato le modalità
di trasmissione all’Anagrafe tributaria – da parte
delle università – dei dati relativi alle spese universitarie, ha ricevuto il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali, il quale
ha chiesto che gli studenti del diritto siano informati del diritto all’opposizione (e delle relative
modalità per esercitarlo) all’uso dei dati che li riguardano per la dichiarazione precompilata, con
particolare riguardo alle spese relative al 2015.
Anig
VALLO DELLA LUCANIA
12 n° 09 11/03/2016
Riccardo Ruocco corre da solo
Revocate le primarie. Frattura con Antonio Bruno
iente primarie per il Pd di
Vallo della Lucania. Il segretario cittadino, Riccardo
Ruocco, unico candidato espresso dal
gruppo vallese, è automaticamente
l’unica proposta per il partito cittadino alle prossime amministrative.
Certo è che il calderone pre-elettorale
cambia giorno per giorno. Tale posizione acuisce il conflitto interno con
Antonio Bruno, esponente provinciale
del medesimo partito che già si era
presentato come candidato a sindaco
di Vallo della Lucania. Si infittiscono
così gli incontri con il fulcro del Pd a
Sud di Salerno: Antonio Valiante.
Per Ruocco il Pd deve essere filiera
istituzionale per governare e riprendere Vallo della Lucania, caduta in un
penoso baratro . Essere in un partito è
coerenza e questo, per lui, fa a cazzotti con chi come Bruno si iscrive a
18 21, l’officina che sta nascendo per
il futuro di Vallo. E proprio l’Officina,
a cui Bruno assieme a Marco Sansone, Emilio Romaniello e Nicola
Botti lavora in queste ore alla sua costituente, è il progetto a cui molti
guardano con crescente interesse. Gli
obiettivi per la rinascita cittadina saranno il primo passo da compiere e
proporre alla collettività dopo
l’evento di presentazione tenutosi al
Ruggero Hotel.
Rimane il comune denominatore tra
queste due formazioni: la contrapposizione alla maggioranza attuale governata da Toni Aloia che si
ripresenterà per la riconferma. Forte
della presenza di Marcello Ametrano,
macchina da voti sicuro della sua attrazione dopo il rinnovo di presidenza
alla Yele Spa, la società per la raccolta
dei rifiuti, prova i motori della prossima gara. Il cardiologo del San Luca
Aloia spera di ricontare su un collettivo vincente.
La new entry invece sarà quella dei
Cinque Stelle che nel prossimo weekend dovrebbero uscire allo scoperto
e presentare il candidato a sindaco.
Certo, sin’ora è stato praticamente il
solo Pietro Miraldi a lanciare qualche
insidia alla maggioranza, dalle borse
lavoro che invece dell’impiego nel
settore ambientale, arrivavano a far
sedere una decina di ragazzi negli uffici comunali più disparati. Miraldi ri-
N
mane l’unico con una
esperienza alle spalle
e con una conoscenza di luci e
ombre del comune
vallese essendo stato
assessore al Bilancio
prima della rottura
con Aloia.
Per strada è comparso il manifesto del
Partito Cattolico.
Un cerchio rosso con
la scritta ‘Rivoluzione Cristiana, è affisso alle mura
cittadine. Il riferimento è il cuccarese
Gerardo
Curcio,
eterno rivale di Antonio Valiante nelle
elezioni comunali. La religione torna
così ad affiancarsi alla politica cercando di riempire una lista da presentare anche a Vallo della Lucania.
Seguono numeri di telefono e contatti
per gli interessati a formare la lista.
L’obiettivo politico del nuovo partito
a livello nazionale è di far rinascere
l’area cattolica del vecchio centrode-
stra. Gianfranco Rotondi, ex ministro
del governo Berlusconi ed ex segretario nazionale della Democrazia Cristiana per le Autonomie vuole
chiamare tutti alle armi, seguendo la
Croce, vessillo senza età per l’italico
popolo.
Nicola Nicoletti
La campestre provinciale
approda a Capaccio
P
er il terzo anno consecutivo,
l’Ufficio
Coordinamento
Educazione Fisica e Sportiva
del provveditorato di Salerno ha
scelto la Città di Capaccio Paestum
come sede della fase finale provinciale di Corsa Campestre per i Campionati Nazionali Studenteschi
2015/2016.
Infatti, mercoledì 9 Marzo 2016 dalle
ore 9, presso il parco antistante la
struttura “Granato”, si sono svolte le
gare di corsa campestre che hanno
visto circa 600 ragazzi, provenienti da
tutte le scuole secondarie di I e II
grado della provincia di Salerno, sfidarsi per cercare di passare alla fase
successiva delle finali regionali e nazionali.
Negli ultimi due anni queste gare si
sono svolte nel parco di Villa Salati e
hanno sempre visto la partecipazione
di tanti ragazzi che, accompagnati dai
loro insegnanti di scienze motorie,
avevano la possibilità di trascorrere
una giornata di sport e divertimento,
socializzando con coetanei provenienti dalle scuole della nostra provincia.
In questa, come nelle due precedenti
edizioni, il Comune di Capaccio Paestum, attraverso l’Assessorato allo
Sport, ha sempre garantito, oltre al patrocinio, anche un importante supporto logistico.
“Quest’anno – dice l’assessore Sica –
oltre alla corsa campestre, probabilmente per la fine di Aprile, ci sarà la
possibilità di ospitare nella nostra città
anche le finali nazionali studentesche
di biliardo. Infatti abbiamo dato la nostra completa disponibilità e ci auguriamo che venga accolta”.
LA LETTERA
Spartaco simbolo di riscatto
Lettera postuma al liberto eroe
DALLA PRIMA
Ritorno sul tema, perchè il tutto si
muove anche nel segno della CULTURA, che trova nel liberto/eroe il
punto di riferimento e perché sul progetto c’è anche la firma/garanzia
dell’uomo forte, di idee e di determinazione, della Regione Campania.
Franco Alfieri,l’unico sul quale il Cilento pone fondate speranze per una
soluzione rapida dei suoi annosi problemi. Riprendo, perciò, una mia vecchia Lettera Postuma al liberto
rivoluzionario, che è pubblicata nel
mio
romanzo/epistolario:TERRE
D’AMORE:CILENTO E COSTA
D’AMALFI, ma che torna di scottante
attualità, alla luce della VIA DELLA
LIBERTA’ e del PARCO DELLA LIBERTA, oltre che del PREMIO INTERNAZIONALE “SPARTACO”,
che mi sono permesso di suggerire ai
sindaci di Trentinara e Giungano,
come responsabili giuridicamente del
demanio in cui secondo la leggenda,
sostenuta da pagine di storia,il
liberto/rivoluzionario combattè la sua
ultima eroica battaglia, e che quelle
idee/progetto hanno entusiasticamente
fatte proprie.
C
aro Spartaco,
facesti tremare tutta Roma,
quando, nel 73 a.C., alla
testa dei gladiatori partisti dalla postazione di Capua con l’intento di riscattare le classi più umili e desti
anima e corpo alla rivolta, che reclamava giustizia e protagonismo sociale
per gli uomini relegati al ruolo di
schiavi senza la benché minima dignità umana.
Ci aveva provato prima di te
Euno.Fallì, sopraffatto nelle battaglie
di Enna e Tauromenio, e pagò con la
vita la sua generosa battaglia di
emancipazione sociale.
Ci riprovarono i Gracchi, Tiberio,
prima, e Caio, poi, contestando ragioni e voracità delle classi abbienti,
che, in nome del diritto dei potenti, difendevano con le unghie e con i denti,
oltre che con discutibili norme legislative volute ed imposte dalla classe senatoria interessata e complice, se non
addirittura asservita ai poteri forti
dell’economia (nulla di nuovo sotto il
sole ieri come oggi!), gli immensi latifondi illecitamente acquisiti e cinicamente amministrati. E, alla malora i
diritti al lavoro ed alla vita dei più deboli! Suscitarono entusiasmo. Incendiarono cuore, anima e pensieri della
plebe. Inseguirono l’esaltante traguardo di una più equa distribuzione
della ricchezza, che avesse come
obiettivo pace sociale e redditività
economica della campagna.. Ma finirono per mano nemica, il primo, per
omicidio/suicidio implorato dalla
spada di schiavo fedele, il secondo. E
con loro si chiuse in tragedia una delle
tante sacrosante rivoluzioni della storia. Fu tumulata, così, anche la speranza di riscatto delle classi deboli e
sfruttate. Correva l’anno 121 a.C.
Cinquant’anni dopo ci provasti tu con
un esercito di valorosi, allenati alle
armi per scelta di vita e di bisogno. E
la fiammata rivoluzionaria divampò in
incendio a scuotere guarnigioni sonnolente e a spaventare proprietari terrieri e senatori intenti ad allietare gli
otia tra crapule ed alcove, negli accoglienti triclini delle lussuose villae extraurbane.
Ricorsero all’esperienza del più noto
generale vivente, Marco Licinio
Crasso, e non lesinarono risorse per
armare truppe numerose e forti di
mezzi e di esperienza militare. E cadesti anche tu sopraffatto dalla superiorità numerica dell’esercito nemico. E
l’urlo di vittoria di Crasso rimbombò,
dilatato dall’eco, nella gola di Tremonti, tra Capaccio, Trentinara e
Giungano, come attesta la fonte autorevole, anche se non priva di ambiguità, di Plutarco. Sfuggisti alla
cattura e, per non arricchire con il tuo
corpo incatenato il trionfo di Crasso
a Roma, con una ultima prova di dignità e coraggio finisti i tuoi giorni
per mano propria, anche questa notizia discussa e discutibile, alle falde del
Montestella, esaltando una morte da
eroe nella solarità mediterranea e nel
trionfo dei profumi della mia terra.
Ti amai anche per questo, oltre che per
l’innata simpatia per i vinti, che hanno
ingaggiato e combattuto con la forza
della disperazione generose battaglie
di giustizia sociale. Ho sempre parteggiato per i vinti della vita e della sto-
ria, nella consapevolezza che le
ragioni stanno
quasi sempre
dalla parte dei
deboli,
forti
però di passioni
e di ideali, più
che da quella
dei potenti, arroganti di forza
e di denaro.
E nel corso degli
anni ho letto
saggi che parlavano di te, ho visto film che esaltavano
le tue gesta, ho gustato spettacoli che
teatralizzavano la tua vita; ed il mio
pensiero correva sempre a quel paesaggio bello ed accidentato del mio
paese d’origine, dove il Solofrone accende iridescenze di sole nel salto ardito di una cascata da altari di pietra
dirupanti nell’imbuto della gola di
Tremonti. E ti ho immaginato furente
di rabbia e folle di utopia ad ingaggiare l’ultima battaglia nel segno
della giustizia.
A volte mi sono indignato quando registi con la fregola del kolossal magniloquente ti hanno trasformato, per
esigenze di cassa, in un fenomeno da
circo mediatico, puntando più sulla
potenza dei tuoi muscoli e sull’abilità
della tua spada che non sulle motivazioni profonde delle tue battaglie
ideali.
Da qualche tempo ci provano anche i
miei conterranei utilizzando la tua figura e le tue imprese per un evento
che, simula battaglia alle radici dei
miei monti ed a margine del mio
fiume. L'evento mi suggerisce una
qualche riflessione.
Il Mezzogiorno d’Italia in generale ed
il Cilento in particolare hanno dato
vita, nel corso dei secoli, a generose
ed interessanti fiammate di ribellismo,
individuali e collettive, a cominciare
dal filosofo Zenone che si staccò la
lingua e la gettò ancora sanguinolenta
in faccia al tiranno Nearco per non cedere alle lusinghe ed alle minacce di
svelare i nomi dei congiurati di Velia
per finire agli eroi delle tante rivoluzioni dell’ottocento. Non abbiamo mai
seriamente indagato e riflettuto sul
fallimento del ribellismo, che genera
e giustifica la reazione, e sulla necessità e l’utilità del riformismo, che, con
gradualità, incide nella realtà e la modifica. Ecco un bel tema di dibattito e
riflessione: Ribellismo e riformismo
n° 09 11/03/2016
13
nel Cilento, che potrebbe e, secondo
me, dovrebbe precedere e qualificare
l’evento spettacolarizzato. Anche perché, caro Spartaco, il potere della
classe senatoria, che volle la tua fine,
ha cambiato nome, ma è ancora vivo
e vegeto qui nel mio Cilento, dove vecchi e nuovi feudatari, politici e non,
usano tutte le armi, lecite e meno lecite, per tacitare le voci dei tanti tuoi
seguaci, che reclamano a viva voce
giustizia e lotta al clientelismo ed al
familismo imperanti.
Il dramma è, caro Spartaco, che nella
mia terra, dove tu venisti a morire in
nome della libertà, si insegue quasi
sempre più la voglia dell’apparire che
la concretezza dell’essere da parte di
una classe dirigente ubriaca di protagonismo da passerelle di vanità. Eppure in tutto il territorio aleggia
ancora lo spirito del tuo passaggio ingigantito e mitizzato dalla fantasia popolare che ti materializza tra ponti a
scavalco di corsi d’acqua, in grotte a
riparo/protezione da improvvisi assalti
nemici, in grida di battaglia dilatate
dall’eco nelle gole dei monti.
Per me continui ad essere mito e punto
di riferimento per battaglie generosamente combattute e dignitosamente
perdute.ma anche, e soprattutto, fonte
di ispirazione per le mie creazioni
poetiche. Parlerò ancora di te con entusiasmo e grande partecipazione
emotiva nelle tante iniziative, che continueranno a movimentare le serate
estive dei paesi della Kora Pestana,
soprattutto nei miei paesi dell’’anima,
Trentinara e Giungano, là dove il Solofrone dirupa, nella gloria della luce,
nella gola di Tremonti, che ti vide protagonista nell’ultima battaglia.
Sarà anche questo un modo per accomunarci nella lotta di ideali generosi.
A futura memoria. Tuo
Giuseppe Liuccio
[email protected]
14 n° 09 11/03/2016
«Basta fuoco amico sulle Bcc»
Lettera-manifesto per proporre emendamenti alla Riforma delle Banche di credito cooperativo
Prosegue l’impegno da parte della
Bcc di Aquara per chiedere la revisione della riforma sulle Banche
di credito cooperativo. Di seguito
stralci della nota che è stata firmata da rappresentanti delle Bcc
e dell’economia nazionale.
Le Autorità hanno, a nostro
modesto avviso, molto da farsi
perdonare per questa sistematica
demolizione del credito cooperativo e territoriale, che è contro le
piccole e medie imprese italiane,
contro l’occupazione, contro la
crescita e lo sviluppo, contro l’Italia che lavora, ed in particolare
contro il Mezzogiorno.
Sulla riforma delle BCC purtroppo
il Governo non è riuscito a trovare
un punto di equilibrio convincente
tra due diverse necessità: rendere
il sistema più forte ma senza ledere eccessivamente la libertà di
impresa (avendo costretto tutte
le BCC a far parte di un unico
gruppo senza alcuna facoltà di
recesso.) e sembra averci lasciati
soli a difendere il concetto di sana
e prudente gestione.
Bisogna prevedere necessariamente che i Gruppi bancari siano
governati solo ed esclusivamente
dai rappresentanti delle BCC virtuose. Deve passare il concetto
sacrosanto che chi non è bravo
ad amministrare a casa sua non
può amministrare a casa d’altri.
Applicando già oggi questo concetto avremmo delle esclusioni
a dir poco eclatanti ai vertici del
nostro movimento!
Le soluzioni più semplici - a volte
- sono le migliori:
- Le BCC sono cresciute tantissimo negli ultimi tempi pur in
presenza dei tanti difetti che i soloni odierni ci vogliono affibbiare.
Lasciamole continuare a lavorare.
Per la governance, più che imposizioni dall’alto, basta eliminare
le deleghe dei soci nelle assemblee, basta porre dei limiti seri ai
mandati, mettere dei limiti seri ai
compensi. Occorre trasparenza
sui compensi agli amministratori
regionali e nazionali, mettiamo sul
sito le cifre!
- Togliere dal tavolo tutto il dibattito sulla via d’uscita delle BCC
più grosse, semplicemente dando
loro la possibilità di restare come
sono e senza obbligo di aderire
ad un Gruppo. Sarà il Gruppo,
se virtuoso, a creare l’appeal
IMPEGNO
Marino da De Mita e il vice ministro
IMPEGNO PER IL CREDITO COOPERATIVO
Da parte di Antonio Marino e Michele Albanese
necessario affinché scelgano di
entrare nel Gruppo. Così facendo
non si snatura tutto il sistema e
cessa immediatamente tutta la
furibonda discussione sulla wayout e sulla demutualità, che non
possiamo permetterci;
- Chiudere al più presto questo
annoso, fumoso e surreale dibattito con una seria e proficua
condivisione. Non possiamo più
permetterci altri interventi autoritari partoriti da burocrati che
messi a dirigere una nostra Filiale
la farebbero probabilmente fallire
in poche settimane…C’è urgente
bisogno di un rasserenamento
dell’ambiente. Abbiamo bisogno
di tornare a lavorare in tutta
tranquillità.
Questa situazione di incertezza
sul nostro futuro sta andando
avanti da più di un anno e nessuno dei soloni che ci circondano
ha ancora capito che questo ci
danneggia enormemente e toglie
impegno, fantasia e creatività a
tutto l’ambiente il quale già opera
in situazione di crisi economica
generale e non può certo permettersi anche un’aggiunta di
crisi di nervi…
- Non capiamo assolutamente
questa fretta del nostro Presidente Azzi che vuole accelerare su
tutto. Una riforma va condivisa e
più tempo abbiamo a disposizione
più la riforma ne esce rafforzata.
Non possiamo sacrificare la riforma perché qualche BCC “amica”
ha bisogno urgente della riforma
oppure qualche personaggio ha
urgenza di sedere adesso nel
CdA della nuova holding oppure
non si siederà più… Questi comportamenti non appartengono al
credito cooperativo e non fanno
bene al credito cooperativo. Il
tempo delle vacche grasse è finito. Basta sperperi ne sono stati
fatti già abbastanza.
- Basta “fuoco amico” sulle BCC.
CAPACCIO
I contenuti della lettera-manifesto sono firmati da:
Antonio Marino - Direttore Generale BCC di Aquara
Michele Albanese - Direttore
Generale BCC Monte Pruno di
Roscigno
Angelo De Luca - Direttore
Generale BCC di Buonabitacolo
Giampiero Colacito - Direttore
Generale BCC di Civitanova
Marche
Emanuele Di Palma Direttore Generale BCC S. Marzano
di Taranto
Lino Siciliano - Direttore Generale BCC Mazzarino
Massimo Nelti - Direttore Generale BCC Marcon Venezia
Fabrizio Marinelli - Risk Manager BCC di Ripatransone
Venero Rapisarda - Direttore
Generale Credito Etneo BCC
Gianni Tortella - Direttore Generale BCC Borgo S. Giacomo
Marco Vitale - Economista
DICONO DI NOI
«Grazie per il sostegno allo sport»
A nome di tutti i soci dell’A.S.D. Free Steps di Patrizio
Gentile e Giada Maucione, desidero ringraziare l’Amministrazione della BCC di Aquara nella persona del suo
Direttore Generale, Antonio Marino, per il contributo
concesso a sostegno dello Sport e del suo sviluppo sul
nostro territorio. Lo slogan scelto per questa collaborazione, “Nello sport, per lo sport”, rappresenta un invito
a sviluppare una riflessione su un tema importantissimo
qual’è praticare lo sport e soprattutto la condivisione e
socializzazione tra i nostri giovani. Si tratta indubbiamente di un’occasione di crescita umana e civile.
Il sostegno concesso dall’Amministrazione della BCC
di Aquara è prova della sua attenzione nei confronti
dell’attività posta in essere dalla nostra Associazione e
della sua sensibilità verso i giovani che ne sono i principali beneficiari.
Patrizio Gentile
Presidente A.S.D Free Steps
Continua l’impegno della Bcc di Aquara
sul tema della riforma delle Banche di
Credito Cooperativo: il direttore generale
Antonio Marino ha consegnato lunedì
1 marzo un documento all’ex presidente
del Consiglio Ciriaco De Mita, nella sua
abitazione a Nusco, ed al vice Ministro
per l’Economia Enrico Zanetti, incontrato
a Battipaglia nella stessa serata.
Music Festival a tutela dell’ambiente
La pagina Facebook “No Biomass In Paestum”, in collaborazione con il Comune di
Capaccio e il Forum dei Giovani, ha promosso il Music Festival svoltosi sabato 4 marzo
a Capaccio Scalo con il supporto della Bcc
di Aquara. Il Festival ha visto alternarsi sul
palco musicisti e comici in una maratona
in cui l’arte si è opposta al degrado di un
inceneritore. La kermesse ha registrato la
partecipazione di cantanti che hanno preso
parte a Sanremo come Davide De Marinis
e di musicisti che hanno gareggiato con
successo in trasmissioni tv come I Poterico
e Benny Pierri.
GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
n° 09 11/03/2016
15
Grande “cucina d’artista” al ristorante
Le Trabe di Capaccio
uesta mia visita alle
“Trabe”, l’unico locale del
comune di Capaccio-Paestum ad aver ottenuto l’ambita “stella” Michelin, non è proprio
una vera recensione del locale, ma il
resoconto di una piacevolissima serata
ad “Alta Cucina” trascorsa a tavola
con Raffaele Chiacchiaro (uno dei fratelli titolari del “magico” posto) insieme ad un amico comune. Raffaele
e Antonio (l’altro fratello) sono amici
da sempre e quando sono da loro mi
sento come a casa. L’obiettivo della
serata era quello di stare insieme e, approfittando della bravura dello chef,
Peppe Stanzione, abbiamo chiesto di
assaggiare cosette particolari, dando
come unica indicazione quella di fare
cose “terragne”. Apro una parentesi
per far capire, ai tanti che non lo
sanno, cosa vuol dire conquistare una
stella Michelin, il più ambito riconoscimento gastronomico per un ristorante. Attualmente, in Italia sono poco
più di 300 i ristoranti che si possono
fregiare di essere “stellati”. Le stelle
(1, 2 o 3) sono assegnate a un ristorante come riconoscimento dell’opera
dello chef e della sua equipe. Il giudizio è formulato sulla cucina, provata
più volte, indipendentemente dalla
fama dello chef o del locale. Gli ispettori Michelin, per le stelle, si avvalgono di 5 criteri: qualità degli
ingredienti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice
della personalità dello chef, rapporto
Q
qualità/prezzo e continuità. In breve,
è una cucina originale che non possono e non riescono a fare tutti e ogni
piatto è una vera e propria opera
d’arte. Le Trabe è un posto di una bellezza senza eguali, la tenuta, immersa
in un parco di 12 ettari, è circondata
da canali, cascate e sorgenti naturali,
in poche parole un luogo da sogno. In
occasione della nostra serata, trascorsa
nella sala Granato, in un ambiente
caldo ed accogliente, arredato e preparato con professionalità e abbellito
con quadri di artisti locali come Sergio
Vecchio, Bruno Bambacaro e Alfonso
Mangone, lo chef si è superato per
quantità di specialità preparate. Per la
cronaca, abbiamo degustato: “Carpaccetto di bufala con barbabietola e erborinato”, “Tagliatellina di mozzarella
con pappa al pomodoro”, “Foie gras,
emulsione di latte di bufala e melassa
di barbabietola”, “Escargot alla terra
di olive nere con porcini e spuma di
pecorino al prezzemolo”, “Chips mais
bianco perla, chips polenta bramata,
trippa di baccalà soffiata”, “Cannoncino alla genovese di manzo con robiola ai tre latti e salsa yuzu”, “Piccola
montanarina con pomodoro e parmigiano a scaglie”, “Uovo 65° x 65 in
purgatorio”, “Agnello con arrosto di
topinambur”, “Spaghettone al pomodoro giallo del Cilento”, “Bufala e
lampone” e “Piccola pasticceria”. Che
dire, il tutto è stato un godimento per
il palato e per la vista. Una cucina che
vale la pena testare, soprattutto nelle
occasioni importanti. Alla fine, mi
Lo staff di cucina e sala delle “Trabe”
sono sinceramente complimentato con
lo chef Stanzione e la sua brigata per
l’alta qualità e le bellissime preparazioni. La stella Michelin è ampiamente meritata. Per quanto riguarda i
vini, il locale dispone di una lista (in
continuo aggiornamento) di oltre 400
etichette. Noi abbiamo assaggiato, bevuto e valutato dei vini che potrebbero
essere inseriti su questa lista: Taurasi
2008 di Di Prisco (14 gradi), Villa
Cordevigo Rosso 2008 dei Vigneti
Villabella (15 gradi) e il Torre Testa
2012 Susumaniello Salento Igt delle
Tenute Rubino (16 gradi). Grandi vini
che hanno soddisfatto il nostro palato.
Ottimo e preciso anche il servizio guidato dal maître Francesco Grimaldi e
dal sommelier Domenico Molinara.
Costo per il menu degustazione: circa
60 euro a persona, vini esclusi, spesi
veramente molto bene.
Tenuta Capodifiume – Ristorante Le
Trabe, Via Capodifiume 4, 84047 Capaccio Paestum (SA). Tel. e fax
0828.724165 www.letrabe.it
Raffaele Longo, nuovo fiduciario Amira Paestum
S
i sono svolte, presso la Tenuta
Lupò – Grand Hotel Paestum,
le elezioni per il rinnovo delle
cariche associative dell'AMIRA (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti
e Alberghi), sezione Paestum, per il
quadriennio 2016 - 2020. Ad essere
eletto, con il 97% delle preferenze,
Raffaele Longo, maître all’Hotel Le
Palme di Paestum. «Ricambierò la fiducia - afferma Longo dopo l’elezione - impegnandomi con lo stesso
zelo che nel passato si sono adoperati
Buonora (1994 – 2008) e Grippo
(2009 – 2016)». Il risultato può essere
interpretato come un’elezione “bulgara”, invece, non è nient’altro che la
dimostrazione della grande forza associativa e l’unione che hanno da
sempre contraddistinto il
sodalizio pestano per
l’obiettivo comune che
ha verso la professionalità. Oltre alla nomina del
fiduciario, è stato formato un nuovo consiglio
direttivo: Michele Girardi (vice fiduciario) del
Ristorante l’Uorto di Policastro, Antonio Roton-
daro (tesoriere) del Grand Hotel San
Pietro di Palinuro, Maurizio Calabrese (addetto alle pubbliche relazioni) dell’Hotel Ariston di Paestum,
Simone De Feo (segretario) del Vea
Resort di Mercato San Severino,
Chiara Martino (Maestro del Vino) e
Davide Rotondi (responsabile web).
L'Amira è nata 60 anni fa a Milano e
attualmente conta circa 50 sezioni in
Italia e all'estero. Lo scopo dell'associazione è di segnalare quei maîtres
che offrono garanzia di preparazione,
capacità tecnica, serietà e onestà. La
sezione di Paestum raccoglie i maîtres
più qualificati che operano nella provincia di Salerno. In campo nazionale
l’Amira Paestum conta 2 cariche importanti: Diodato Buonora come Vice
Grippo passa le consegne
al neo fiduciario Longo
Presidente Nazionale e Antonio Rotondaro come Revisore dei conti.
L’associazione è anche aperta ai giovani di tutte le categorie che operano
nel settore. Per informazioni ed eventuali iscrizioni contattare il Fiduciario
Longo al 338 485 8814 [email protected]
Dibbì
La ricetta
Tagliatelle
alla carbonara
con carciofi
Ingredienti per 4 persone: 320 g
di tagliatelle, 2 carciofi di media
grandezza, 1 limone, 1 spicchio
d’aglio, 100 g di pancetta cilentana, 80 g di pecorino grattugiato,
4 uova freschissime, olio extra
vergine d’oliva del Cilento, sale e
pepe macinato fresco.
Preparazione: pulite i carciofi, tagliateli e spicchi e metteteli in una
ciotola colma di acqua con il limone, per non farli annerire. Fate
scaldare un po’ d’olio in una padella ampia. Unite l’aglio schiacciato e i carciofi. Fate rosolare
qualche minuto quindi salate, coprite con il coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Togliete il
coperchio e continuate la cottura
per altri 5 minuti. Tagliate la pancetta a striscioline e rosolatela
pochi istanti in una padella calda
senza aggiungere altri condimenti.
Rompete le uova in una grande
ciotola e sbattetele con una frusta.
Salate e pepate abbondantemente.
Aggiungete il pecorino grattugiato
e successivamente le tagliatelle
che, nel frattempo, avrete cotto in
abbondante acqua salata, poi la
pancetta e mescolate molto rapidamente in modo che si crei un condimento cremoso. Aggiungete i
carciofi caldi, ancora un po’ di
pepe e servite.
Vino consigliato: Cerasuolo 2015,
Montepulciano d’Abruzzo Doc,
Faraone.