N°16 del 05/05/2016

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Transcript N°16 del 05/05/2016

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0828. 1992339 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it
Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale:Viale della Repubblica, 177
Capaccio Paestum (Sa) - “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1,
comma 1, Aut: 952/ATSUD/SA - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
I
Pellegrino e Iannuzzi
Il Parco dei Sindaci
l fatto. Angelo Vassallo ha finalmente un successore dopo sei
anni. E' Salvatore Iannuzzi il
nuovo presidente della Comunità del
Parco del Cilento, Vallo di Diano e
Alburni. Il sindaco di Valle dell'Angelo è stato eletto ieri sera al termine
dell'assemblea tra i sindaci nella sede
del Parco al Centro di Biodiversità di
Vallo. Per sei anni la reggenza è stata
in mano ad Antonio Radano, sindaco
di Stella Cilento, facente funzioni
dopo la morte di Angelo Vassallo. I
primi cittadini hanno deciso di affidare le sorti della Comunità del
Parco al rappresentante del Pd Iannuzzi già ex consigliere provinciale.
Il vice sarà Eros Lamaida, primo cittadino di Castelnuovo Cilento, sempre del Pd. Tiene bene l'asse Pd Udc.
Il patto della sala del server. E'
stato già battezzato come il patto
della "sala del server", il luogo all'interno della sede del Parco del Cilento, dove una ristretta delegazione
degli 85 votanti, su 89 aventi diritto,
si riunisce per decidere sui nomi che
tra poco nell'aula magna al piano inferiore riceveranno la gratificazione
del voto.
E' da lì che quella "fumata bianca" annunciata fin dai primi minuti diventa
realtà. L'unica ciambella uscita bruciata è quella relativa agli Alburni che
ne usciranno senza rappresentanza per
il combinato disposto di un candidato
che non si è concertato con i suoi politici di riferimento e con una biografia
sul tema Parco un po' contraddittoria.
Bisogna riparare, la zona è identitaria
per il Parco, non può essere tagliata via.
Lo riconosce anche il Presidente che
s'impegna a rimediare. Prima vediamo
Franco Alfieri, con Nicola Landolfi,
per conto del Pd.
MOTTOLA A PAGINA 8
Salvatore Iannuzzi e
Tommaso Pellegrino
A palazzo Mainenti, sede ufficiale
del PNCDA, a Vallo della Lucania, il
presidente del Parco, Tommaso Pellegrino, incontra la stampa.
La sala che ci accoglie sa di ufficialità ed oltre alla stampa locale anche
le istituzioni politiche della zona
Parco. Salvatore Iannuzzi, sindaco di
Valle dell’Angelo, appena eletto presidente della Comunità del Parco, è
presente alla conferenza stampa d’insediamento del neo presidente, a fare
gli onori di casa il direttore dell’ente,
Angelo De Vita.
Gioia, ma anche emozione, traspaiono dalle prime parole di Pellegrino:
Il decreto c'è e …
“Sono felice anche per le elezione
dei membri della Comunità del
Parco.
Anno XVII
n° 16 del 05 maggio 2016
CREDITO COOPERATIVO
Antonio Marino
“uomo-banca”
D
a sempre, quando si parla
della Bcc di Aquara è istintivo identificarla con Antonio Marino: il direttore che tiene la
banca aperta "sempre".
Un ruolo che un tempo ha condiviso
con l'indimenticabile Rocco D'Urso,
con cui la rifondò nel 1975, e Luigi
Scorziello che gli è succeduto.
Il suo modo di operare ha fatto
scuola e ha inciso sul modo di interpretare il ruolo di direttore: non dietro una scrivania, ma ha contatto
diretto con i soci e, soprattutto dei
nuovi clienti che, con scrupolo certosini, lui cerca e contatta direttamente. anche ai tutti i preposti che
reggono le varie filiali lui "impone"
di affacciarsi almeno una volta al
giorno sulla strada o nella piazza
prospiciente l'ingresso della banca.
CHIACCHIARO A PAGINA 2
SCANDIZZO A PAGINA 6
Storie di donne
70 milioni
senza storia
da buttare a mare
7
0 milioni di euro per un intervento inutile e dannoso che modificherà per sempre la Costa da
Salerno ad Agropoli.
A questo scempio si oppone da sempre Legambiente, il Comune di Capaccio e il Prof. Franco Ortolani,
ordinario di Geologia all’Università
Federico II di Napoli.
“Non possiamo permetterci di sprecare i 70 milioni di euro per realizzare
uno scempio.
Utilizziamo piuttosto questi soldi per
ridisegnare la Fascia Costiera valorizzandone la bellezza, liberandola dagli
abusi in modo da creare le basi di una
vera e sana economia turistica responsabile”.
CAPO A PAGINA 11
Michele Albanese
protagonista
Giuseppe D’amico
“U
omo conosci te stesso, e
conoscerai l’Universo e
gli Dei che in esso dimo-
rano”.
Così è inciso sul frontespizio del Tempio di Delfi.
MULAS A PAGINA 9
I
l Monteprunoday celebrato ad
Atena Lucana nell'Acteon Palace, ha mantenuto quello che
prometteva: una imponente cheremesse della Bcc con tutti gli indici
positivi relativi ai parametri utili
per classificare una banca.
BIESSE A PAGINA 7
2
VALLO DELLA LUCANIA
n° 16 05/05/2016
La frenesia domina per gli sfidanti di Aloia
Ultimi giorni per la lista di Botti
M
anovre in casa Pd ad alta intensità in queste frenetiche
ore che precedono la chiusura delle liste a Vallo della Lucania.
Il movimento che deve sopportare Nicola Botti stringe per includere al
massimo un paio di elementi di “18
21”, la formazione nata per rappresentare un progetto nuovo, di alternativa, alla politica imperante, e
imbarcata ora in una febbrile avventura da cui lo stesso Botti si è slegato
divenendo capolista del Pd. Il rischio
però, sentiti gli scontenti Antonio
Bruno e il portavoce di 18 21 Marco
Sansone, è di avere 4 liste, realtà che
abbasserebbe il quorum e dilanierebbe molte famiglie vallesi.
La presenza di Antonio Valiante è determinante e imperante. Ed è quella
che è stata mal digerita da una bella
fetta dei giovani innovatori, e cioè il
mettere questo o quello a capolista,
bypassando il moto dal basso, da loro
predicato in diversi incontri pubblici
e non.
Anche la corrente che fa capo a Giacomo Di Gregorio, sempre alternativa
a Toni Aloia, appare serenamente aggregata al programma di Botti,
gruppo vicino anche alla famiglia De
Luca, come dimostra qualche foto, tra
il serio e il semiserio, mostrata sul
web.
Adesso il dilemma è se fare una lista
“sicura”, con la presenza di Antonio
Valiante, Dino Liguori, con Aurelio
Sica ed Enzo Passaro, tre medici iperrodati, “vecchie glorie”, capaci di racimolare voti, o puntare invece sul
nuovo. Dall’altra parte infatti ci sono
i 5 Stelle che puntano tutto sull’innovazione.
I ragazzi di Vallo, tutti ventenni e
trentenni alla prima esperienza, sono
la vera novità. Guidati dall’ex assessore al Bilancio di Aloia, Pietro Miraldi, rappresentano l’unica lista
certificata al momento dalla Casaleggio associati nella provincia di Salerno. Boccia Pasquale, Chirico
Anellina, De Luca Antonio, Feola
Achille, Guzzo Gabriella, Liguori
Vincenzo, Maiese Alessandro, Melone Annalisa
Nastasi Ida, Piccini Aldo, Santomauro Francesco, Viviani Matteo.
Tutti pronti a dare un senso al mal-
contento presente nella piazza, nei negozi, nelle partecipate e ovunque si
parli di politica. Tra l’altro nei giorni
passati c’è stata l’elezione del presidente di tutta la Comunità del Parco e
Vallo della Lucania non ha toccato
palla: non si è minimamente avvertita
la presenza della cittadina, eccetto per
il luogo, essendo avvenuto il tutto
presso il centro della Biodiversità…
a Vallo della Lucania.
Sicuramente, rendendosi conto della
gioventù, dell’inesperienza e della
mole di lavoro da compiere, i 5 Stelle
faranno un bando per cercare due as-
sessori esterni: al settore tecnico e
per quello legale. Accetteranno curriculum e valuteranno chi inserire per
integrare la squadra.
Passando allo schieramento AloiaCobellis è arrivato a dar man forte
Mario Fariello. Il dentista, che aveva
annunciato la sua scesa in campo solo
per fare il sindaco, ci ha ripensato.
Adesso ha abbandonato la minoranza
ed è candidato a consigliere con l’ex
avversario Aloia, scelta che ha diviso
i suoi sostenitori.
Nicola Nicoletti
Pellegrino a Palazzo Mainenti:
“Parco in viaggio tra la gente”
DALLA PRIMA
C
omplimento per il valore
umano oltre che tecnico della
squadra venuta fuori dalle indicazioni dei sindaci”.
“Adesso si può ricominciare dal territorio – continua il Presidente – e un
grazie va al Governo per la capacità
che ha avuto di sbloccare il commissariamento, soprattutto dei parchi, in
un momento politico così difficile. Il
mio auspicio è quello di avere un
Parco meno burocrate e più orientato
alla cultura e dove ambiente e turismo viaggino all’unisono. Sono convinto – ribadisce ancora il presidente
- che tutti noi siamo
coscienti dell’impegno, della passione,
della conoscenza,
dell’onestà che ci
impegniamo a mettere in campo per
questo territorio.”
“Il PNCDA – dichiara Pellegrino- è
il più “medagliato”
(è tra i 10 più riconosciuto da organismi internazionali)
che si conosca ma è
necessario che l’opportunità si concretizzi in azioni
virtuose per migliorare la qualità della
vita dei nostri conterranei. Il bello,
compatibilmente con le norme di tutela, deve essere occasione di crescita
per il territorio. La prima azione è
programmare. Il patrimonio è
enorme, sono stati spesi diversi milioni di euro e molto non è utilizzato.
Il direttore, Angelo De Vita, ha fatto
tanto e non tutto si è saputo. La gestione dei nostri beni deve produrre
ricchezza e, ad esempio, il Centro
della Biodiversità deve diventare al
centro delle Università. C’è la disponibilità dei Rettori. Anche per l’alternanza scuola lavoro il Parco deve
Pietro Miraldi
avere un ruolo centrale. Per non parlare della ricchezza agroalimentare
ove la Regione farà un forte investimento ed anche qui il Parco deve essere al centro dello start up. Ci
mettiamo la faccia, e tutto ci compete, tutte le strutture devono essere
attivate al meglio. Ricordo inoltre
che l’azione amministrativa e comunicativa deve partire sempre e solamente da Palazzo Mainenti, sede
centrale e operativa, oltre che sede di
rappresentanza. Mi prefiggo un confronto proficuo col territorio per analizzare le criticità e fare battaglia, nel
rispetto delle regole, sostenuto dai
politici. Il nostro Parco è forte autorevole capace di camminare a “Testa
Alta” per un viaggio tra tanta ricchezza umana”.
Gina Chiacchiaro
AREE INTERNE
n° 16 05/05/2016
3
Parla Alessandro Infante: “questa iniziativa può incrementare il turismo cilentano”
Cilento Shuttle: un modo per supplire ai problemi di viabilità
Alessandro Infante
I
l Cilento è un territorio meraviglioso penalizzato, purtroppo, da
numerosi problemi legati alla viabilità. Non è sempre facile, per un turista desideroso di visitare la nostra
terra, giungere a destinazione a causa
di strade interrotte, franate o di servizi
ferroviari non sempre encomiabili. Lo
scorso anno una delle principali agen-
Tel 0828. 1992339
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e-mail: redazione@unicosettimanale. it
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Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo
In redazione Lucio Capo e Gina Chiacchiaro
Grafica ed Impaginazione Veronica Gatta
Testata realizzata da Pietro Lista
Stampa C.G.M. s.r.l.
Contrada Malagenia, 84061 Ogliastro Cilento - (SA)
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di
Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento
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Il N° 16 di Unico è stato
chiuso in redazione il 03/05/2016
ed è stato avviato alla spedizione agli
abbonati il giorno 05/05/2016
presso il CPO di Salerno
zie turistiche tedesche per il Sud Italia
sconsigliava ai suoi clienti di scegliere
il Cilento poiché, a causa della viabilità, era difficile raggiungere alcune
località.
Per cercare di risolvere problematiche
tanto importanti occorre prendere decisioni rapide e pratiche.
Per questo è giusto guardare positivamente all’iniziativa “Cilento Shuttle”
nata proprio con l’intento di supplire
a tali disagi e condivisa da tutta l’area
cilentana.
Alessandro Infante, titolare dell’agenzia Infante Viaggi, partner di questo
progetto, spiega concretamente che
cos’è Cilento Shuttle, perché è nato e
quale vantaggi si propone di offrire.
Quando è nata l’idea di dar vita
all’iniziativa Cilento Shuttle?
Questo progetto, nato nel 2014 su modello inglese, perfezionato nel 2015 e
ottimizzato per l’anno 2016 con servizi aggiuntivi, ha come obiettivo
quello di migliorare i collegamenti su
gomma da e per il Cilento e garantire
più corse presso le località cilentane.
L’iniziativa è stata poi oggetto di analisi da parte di un tavolo tecnico costituito da imprenditori cilentani
riunitisi in una rete di imprese denominata “Mediterranean Experience”.
In un’intervista rilasciata a “Cilento Notizie” la presidente di Mediterranean Experience, Maria
Federica Agresta, ha dichiarato che
questa rete di imprese “è nata nel
Cilento e per il Cilento, per affron-
tare ad una ad una le criticità di
questo territorio come farebbe
un’unica grande azienda”. Qual è il
rapporto tra l’Agenzia Infante e
questa rete di imprenditori cilentani?
Tra Mediterranean Experience e
l’Agenzia Infante vi è non solo un legame commerciale, ma anche un rapporto di stima e di natura
collaborativa imprenditoriale utile per
la crescita dell’intero territorio cilentano.
Che cos’è, concretamente, il Cilento
Shuttle?
Il Cilento Shuttle è un “servizio navetta collettivo gran turismo”, ovvero
un trasporto condiviso tra i turisti che
soggiorneranno presso tutte le strutture della rete Mediterranean Experience. Il trasporto è gratuito ed è
disponibile a discrezione della struttura ricettiva dal 1 maggio al 31 ottobre di ogni stagione turistica. A bordo
del Cilento Shuttle il passeggero, proveniente da ogni parte del mondo, riceverà
un
gadget
di
benvenuto/arrivederci e potrà vedere
un filmato promozionale riguardante
le strutture ricettive aderenti alla rete,
le aziende che producono i prodotti tipici offerti a bordo ed eventuali escursioni che il turista potrà realizzare nel
Cilento.
La prenotazione viene effettuata direttamente alla struttura ricettiva che a
sua volta fornisce i dettagli (telefono,
nominativo,
orario
e
data
d’arrivo/partenza) alla nostra agenzia.
Noi inviamo un sms in italiano e in inglese al cliente per riepilogare le condizioni di viaggio e confermare il
servizio. Il cliente che raggiunge il Cilento con il Cilento Shuttle è un turista
extraregionale poiché nel momento in
cui prenota il soggiorno, egli è obbligato a presentare un biglietto extraregionale ferroviario, aereo o marittimo.
Il turista sarà atteso da personale qualificato presente sia all’aeroporto di
Napoli che presso la stazione di Salerno ed effettuerà un viaggio con minibus o autobus gran turismo dotato
di aria condizionata.
Pensi che questa iniziativa avrà successo? Servirà ad incrementare il
turismo nel Cilento?
Il successo è garantito se si pensa che
l’utilità del servizio è ottima. Un
esempio? Lo scorso anno Cilento Bus
e Cilento Shuttle hanno trasportato, in
meno di 80 giorni, circa 6000 persone
dalla stazione di Salerno e l’aeroporto
di Napoli alla sola area di Palinuro e
Marina di Camerota.
Turisti di tutto il mondo, scegliete il
Cilento! Cilento Shuttle è pronto ad
accogliervi per condurvi in questa
terra di miti, di leggende, di storia, di
cultura e di buon cibo.
Ilaria Longo
4
n° 16 05/05/2016
CONTURSI
PROFESSIONALITA'
Una presenza costante
sul territorio
Simone Pepe
docente al corso dell'Abi
L
a professionalità del personale della Bcc di Aquara
ottiene il riconoscimento anche da parte dell'Associazione Bancaria Italiana che ha invitato Simone
Pepe a Milano per tenere come docente una lezione del
corso di formazione organizzato proprio dall'Abi dal titolo
"La compliance ai nuovi obblighi in materia di trasparenza"
per martedì 10 maggio. Il tema dell'argomento su cui Simone Pepe intratterrà i partecipanti alla lezione verterà su
"Presidi e i controlli a mitigazione dei rischi di conformità
alla normativa".
T
utti intorno alla Bcc
di Aquara a Contursi
Terme lo scorso 23
aprile in occasione dell'incontro organizzato dall'Associazione Onlus Antica
Lucania sul tema "Alimentazione e Nutrizione un modello dinamico per l'analisi
quali-quantitativa dei sistemi agro-alimentari a cui
hanno preso parte numerosi
cittadini e rappresentanti sia
di istituzioni che di associa-
zioni: da destra Massimo
Cariello, sindaco di Eboli,
Antonio Marino, direttore
generale della Bcc di
Aquara, Gregorio Romano,
sindaco di Laurino, Tommaso Pellegrino, presidente
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Angelo De Vita,
direttore Parco Nazionale
del Cilento, Antonio Briscione, assessore al Comune di Contursi Terme.
DICONO DI NOI
«Ottimo il servizio
di cassa continua»
Pino Aprile presenta
"Carnefici"
N
on si arresta l'impegno della Bcc di Aquara, di cui
è presidente Luigi Scorziello, che venerdì 6 maggio
all'Hotel Ariston a Laura di Paestum supporterà la
presentazione dell'ultimo libro di Pino Aprile "Carnefici"
nell'ambito del 4° Concorso Nazionale Artistico/Letterario
"Carlo Levi".
Dopo "Terroni" ecco che Pino Aprile nel libro descrive le
prove del genocidio nascosto 1860-1870. Oltre all'autore
interverranno Massimo Cariello, sindaco di Eboli, Antonio
Marino, direttore generale della Bcc di Aquara,
e Rosaria Gaeta, presidente della Fondazione
Gaeta.
La Bcc di Aquara sull'intero territorio salernitano
partecipa ad iniziative
culturali che permettono
di valorizzare sia la tradizione in tutti i suoi aspetti
che i beni culturali, offrendo il proprio concreto
impegno ad iniziative
promosse sia dalle istituzioni che da Fondazioni o
associazioni di cittadini.
"P
oter utilizzare il
servizio di cassa
automatica presente all'interno della filiale
a Capaccio della Bcc di
Aquara rappresenta una
concreta opportunità di velocizzare i tempi per le operazioni
bancarie
con
notevole beneficio per chi
nell'ambito della propria attività deve svolgere diversi
compiti". Soddisfatto l'imprenditore Luigi Del Verme
che sottolinea: "La Bcc di
Aquara si conferma banca
capace di intercettare le
istanze degli utenti oltre che
con servizi tecnologici di
ultima generazione anche
grazie al personale sempre
pronto ad ascoltare le
istanze come ad offrire risposte adeguate".
VALLO DI DIANO
n° 16 05/05/2016
L’assessore Garofalo: “Abbiamo avuto una riduzione di 326mila euro”
IN FARMACIA
Tari: in arrivo nuove tariffe
MENOPAUSA
N
E SOVRAPPESO
el corso dell’ultimo consiglio
comunale di Sala Consilina
sono state rese note le ultime
tariffe inerenti la Tari. Ne abbiamo
parlato con l’assessore comunale all’ambiente Vincenzo Garofalo. “C’è
stata una sensibile riduzione delle tariffe domestiche e non domestiche –
ha detto- Una riduzione che fa seguito
a un piano finanziario che riguarda i
costi di gestione del settore rifiuti per
lo spazzamento e lo smaltimento dei
rifiuti stessi e rispetto al 2015 abbiamo avuto una riduzione di 326mila
euro. Ovviamente questo importo si
tradurrà in un risparmio per i cittadini
sia in proporzione ai metri quadrati
che all’attività. Siamo soddisfatti di
questo risultato che è un primo passo
nella direzione di voler ridurre le tariffe ai cittadini, cioè quelle inerenti
la copertura totale a carico loro come
i rifiuti. E il merito va a chi ha lavorato per questo obiettivo, come l’ufficio tecnico, il settore ecologia e
soprattutto il merito è dei cittadini che
hanno compreso la bontà delle iniziative messe in campo per far sì che facciano
una
buona
raccolta
CAPACCIO CAPOLUOGO
differenziata. I cittadini difatti hanno
capito che se la fanno bene avranno
dei vantaggi anche in termini pratici,
cioè pagheranno di meno. I cittadini
dunque devono perseverare nell’opera di selezione e divisione dei rifiuti come predisposto dagli uffici”.
L’assessore Garofalo poi traccia un
bilancio anche sulle ultime disposizioni in materia di raccolta differenziata: “Differenziare i rifiuti è
vantaggioso - dice- e i cittadini questo
lo hanno capito. Noi abbiamo ottimi
riscontri per i primi quattro mesi dalla
introduzione di nuove modalità di
conferimento. Sala Consilina sta raggiungendo percentuali assolutamente
ottime e non è solo un fatto di orgoglio o prestigio ma ciò i tradurrà in
benefici economici per tutti. Differenziare conviene e conviene a tutti. Se
manteniamo il paese pulito, è un bene
per tutti quanti e l’ambiente, casa nostra, ci ringrazia ogni giorno”. Sulla
raccolta porta a porta e sull’isola ecologica, Garofalo afferma: “Sala in
questo è stato un paese pioniere, ha
fatto questo tipo di raccolta già dal
2001, l’ha sperimentato e ne ha visto
Vincenzo Garofalo
i vantaggi nel corso degli anni. Sala
non ha nulla da imparare da nessuno
o invidiare a nessuno. Da quest’anno,
inoltre, si può conferire direttamente
all’isola ecologica con un apposito
badge tutti i tipi di rifiuti, e per alcuni
è un vantaggio diretto. Alluminio,
carta cartone e vetro possono essere
conferiti direttamente nell’isola infatti. Altra novità è stato il compostaggio diretto che, porta anche questo a
riduzioni dei costi e riduzioni per chi
lo fa. Stiamo migliorando un servizio
adeguandoci al tempi. Siamo sulla
buona strada e continueremo così”.
Antonella Citro
Ca’ Pacciàmm Street Festival
I
l CRASC, Centro di Ricerca
sull’Attore e Sperimentazione
Culturale, è una compagnia teatrale diretta da Beatrice Baino. Nata a
Napoli nel ’78, oggi è una compagnia
riconosciuta dal Ministero dei Beni e
le Attività Culturali come impresa di
produzione di teatro d’innovazione ed
è sostenuta dalla Regione Campania.
Attualmente in corso è il loro progetto “Se ne vanno sempre i migliori”,
una
visita-spettacolo
itinerante, visitabile ogni mercoledì di
aprile e maggio 2016 alle Grotte
dell’Angelo di Pertosa-Auletta. Lo
spettacolo, a partire dal mito di Auleto, mitico compagno di Enea e fondatore di Auletta, ripercorre la vita dei
più grandi personaggi della storia, da
Cleopatra ad Einstein, all’interno del
suggestivo scenario delle grotte. “31
Salvi Tutti!” è il progetto del Crasc
teso a valorizzare e salvaguardare le
tradizioni campane attraverso l’allestimento di 31 spettacoli in luoghi
cruciali della regione. Nell’ambito di
questo progetto si inserisce l’evento
speciale “Ca’ Pacciàmm”, il 1° Festi-
ra i momenti fondamentali,
nella vita di una
donna, c’è sicuramente la menopausa. La riduzione o la cessazione
delle funzioni ovariche comporta
una serie di alterazioni sia a carico
degli organi genitali che di altri tessuti, alterazioni dell’equilibrio ormonale, del sistema nervoso e di
quello cardiovascolare. L’insorgenza
della menopausa è il momento in cui
donne in lieve sovrappeso vanno incontro ad ulteriore aumento di peso,
spesso sfociando in obesità conclamata. In menopausa è fondamentale
osservare una dieta corretta e bilanciata per prevenire l’accumulo dei
chili di troppo, dannosi per l’organismo e per l’umore. Con la menopausa la disposizione del grasso è
androide, cioè si localizza sulla pancia. Tutto questo è dovuto al calo
degli estrogeni.
Prevenire è sempre la migliore soluzione. Bisogna pensarci per tempo,
prima di entrare in menopausa, attorno ai 45/50 anni, curando l’alimentazione e facendo attività fisica
regolare. Lo sport aiuta anche il gonfiore alle gambe tipico della ritenzione idrica, che è un altro disturbo
presente in menopausa.
Un piano alimentare equilibrato
comprende il 60% di carboidrati, il
15% di proteine e il 25% di grassi.
Bisogna ridurre il consumo di sale e
bere molta acqua. Abbassare le calorie giornaliere, fare un po’ come se
si fosse a dieta, osservando le buone
abitudini alimentari che prediligono
frutta e verdura, possibilmente di
stagione, e i cibi integrali.
Ci sono degli alimenti che possono
aiutare a vivere meglio la menopausa; la soia, senz’altro, che contiene fitoestrogeni che aiutano a
tollerare meglio alcuni disturbi tipici
della menopausa come l’insonnia, la
sudorazione e gli sbalzi di umore. Le
tisane naturali servono a contrastare
la ritenzione idrica. Bisogna garantire un buon apporto di antiossidanti,
vitamine e sali minerali.
Alberto Di Muria
[email protected]
T
1°Festival degli Artisti di Strada
val Internazionale di Teatro
di Strada e Arti Performative. L’evento, che unisce
artisti di strada, teatro, musica, danza, gastronomia e
artigianato, prenderà vita sabato 14 Maggio alle ore
20:30 nel Centro Storico di
Capaccio Capoluogo, l’ingresso è gratuito. La manifestazione è finanziata dal
Piano di Azione e Coesione III della
Regione Campania in collaborazione
con la compagnia di teatranti di strada
di Arzano “Baracca dei Buffoni”,
l’Associazione “Amici del Convento”
e gli Assessorati alle Attività Produttive e alla Cultura del Comune di Capaccio. L’evento, la cui direzione
artistica è affidata ai vertici del Crasc,
Beatrice Baino e Orazio De Rosa,
prevede 10 performance. “ABBRACCIAMI sei a Ca’ Pacciàmm!!!”, la
performance di accoglienza: non si
entra senza un abbraccio. “Tranuvole”, l’associazione culturale Baracca dei Buffoni omaggia il clown
bianco, Fellini e le nuvole con uno
spettacolo poetico itinerante, in scena
un carillon vivente. “Musica Itinerante”, Batucada e Samba-reggae, i
ritmi tipici di Rio de Janeiro e Salvador de Bahia evocati dalle percussioni
del gruppo dei Quebradeira Indipendente. A seguire lo spettacolo comico
di teatro di strada di Gianluca Marra,
in arte Il Grande Lebuski con uno
show che mescola giocoleria, equili-
5
brismo e acrobatica. “Librare”, performance di mimo statuario in sospensione a cura di Cira Sorrentino.
“Lufakirù”, performance di sputafuoco e fachirismo d’ispirazione indiana a cura del Fachiro Nirname.
“Uomo Orchestra Partenopeo”, una
performance di musica napoletana di
Michele Roscica, del Teatro Caccabak di Cassano Caudino (AV). “In
Motion Air”, show di danza aerea,
giocoleria e trapezio a cura della
Compagnia Girovaghi. “Sona Sò”,
viaggio musicale tra canti inediti e
popolari del meridione d’Italia ri-arrangiati in stile ska-reggae dai Tamambulanti
Ensamble/Itinerarte.
“Napoli-New York, andata e ritorno”,
la canzone classica napoletana rivisitata a cura di Diana di Paolo e Giosi
Cincotti, con la partecipazione dell’Orchestra Mousikè di Gragnano e
Pomigliano Danza.
Alessandro Pecoraro
I S APORI D EL VALLO
di S uriano F. & C . s .a.s.
FRESH PASTA
THE FRESH PASTA COMPANY
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6
CREDITO COOPERATIVO
n° 16 05/05/2016
La BCC di Aquara e la BCC Monte Pruno in prima fila
Antonio Marino: un uomo e una banca
DALLA PRIMA
Q
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S. S 18, Km 89, 700 Capaccio
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uesto atteggiamento, però,
non deve far pensare che
prende il suo lavoro "principale" alla leggera! Anzi, gli impone un
rigore ancora più stringente nello
svolgimento dei suoi compiti di vigilanza, rapporti con il CdA e nel coordinamento e organizzazione del
personale. Nell'ultimo anno poi, da
quando la riforma del credito cooperativo è entrata nella fase cruciale, si
posizionato in prima linea nel contrastare la prima ipotesi sul tavolo elaborando ipotesi alternative e chiamando
a raccolta innumerevoli soggetti del
mondo accademico e politico. per
questo, affermare che se la riforma approvata è stata migliorata in molti
punti parte del merito è anche suo.
Si è molto parlato di Credito cooperativo nel corso del 2015. E molti
sono stati gli interventi della Bcc di
Aquara a livello locale e nazionale
sulla riforma varata dal governo
Renzi. Facciamo il punto dello stato
delle cose, dopo le ultime modifiche
in commissione parlamentare ...
Stranamente, come dici tu, si è molto
parlato di credito cooperativo nel
2015 per la nostra riforma ma anche
per bilanciare la cattiva nomea di
Banca Etruria ed altri. Il Credito Cooperativo è stato usato strumentalmente. Adesso la riforma è legge.
Abbiamo 18 mesi di tempo per costituire una capogruppo, partecipata da
tutte le BCC, che avrà poteri di direzione e controllo sulle singole BCC.
Ci sarà un sostanziale "commissariamento" delle singole BCC che
avranno una autonomia correlata alla
meritevolezza di ciascuna...forse.
Dalla riforma viene una forte spinta
all'aggregazione tra consorelle.
Aquara da tempo annuncia la fusione con la Bcc Montepruno. sarà
questa l'occasione per arrivare al
"matrimonio" a lungo annunciato?
La necessità di aggregazione non
viene dalla riforma ma dal mercato.
Siamo in presenza di tassi sempre più
bassi e quindi ci vogliono maggiori
volumi per fare lo stesso margine di
interesse. Inoltre le aggregazioni servono anche per fare delle economie di
scala. E' del tutto evidente che fare
una fusione come quella tra noi e
Monte Pruno porta solo vantaggi perchè nessuna delle due ha problemi di
rischiosità legata ai crediti, insomma
nessuna delle due è in difficoltà.
Se si dovesse arrivare al fatidico
"sì", quali sarebbero i punti critici
da affrontare e quali, invece, i punti
di forza e le sinergie da valorizzare?
I punti critici sono pressoché inesistenti. I punti di forza sono molti.
Avremmo sicuramente un certo numero di dipendenti che si libererebbe
in quanto alcune attività che oggi sono
duplicate poi basterebbe non più duplicarle e quindi potremmo espletare
nuovi servizi senza incrementare il
personale. Avremmo delle forti economie di scala. Basta pensare al risparmio che avremmo nei servizi
informatici che sono molto costosi e
che adesso paghiamo entrambi mentre
dopo pagheremmo un solo canone. E
così per tanti altri servizi... avremmo
un significativo risparmio annuo di almeno 500.000 euro.
Nel corso del triennio passato, sono
stati aperti nuovi sportelli in altrettante località. Vuole ricordarli e
spiegare i motivi della scelta di un
ulteriore allargamento dell'ambito
territoriale in cui può agire ed operare la banca?
Le banche di credito cooperativo sono
banche locali. O restano tali o non
hanno motivo di esistere. Noi siamo
banche di relazione non di approccio
industriale. E' chiaro che per fare ciò
occorre mantenere uno stretto rapporto col proprio territorio. A questo
servono gli sportelli. A maggior ragione se sono molto ben distribuiti sul
territorio. Questa è stata la nostra politica finora. Speriamo di poter continuare a praticarla dopo che la riforma
andrà a regime. Per questo abbiamo
nell'ultimo periodo aperto lo sportello
di Campagna, un Comune di oltre
17.000 abitanti, e per questo abbiamo
adesso chiesto di aprire uno sportello
a San Gregorio Magno, altro Comune
popoloso e confinante con Buccino e
Palomonte.
L'essere impegnato sul fronte nazionale, non ha impedito alla banca di
inanellare un altro anno da incorniciare sotto l'aspetto del bilancio.
Qual sono stati i motivi di questo
successo?
Antonio Marino
Sul piano nazionale abbiamo portato
avanti una nostra tesi di critica di questa riforma troppo centralista. Troppo
semplicistica se si pensa di poter risolvere tutto facendo una SpA. Abbiamo
da subito insistito sul fatto che il modello di sviluppo delle BCC non è mai
andato in difficoltà ma che, dove ci
sono stati errori, sono stati gli uomini
a sbagliare... bisogna trovare il modo
di punire i cattivi interpreti non certo
le BCC. Abbiamo insistito sul fatto
che bisogna attenzionare la governance delle nostre banche non il modello di sviluppo. Abbiamo detto che
siamo banche di relazione e tali dobbiamo restare, abbiamo detto che
siamo banche locali e tali dobbiamo
restare. Non possiamo dire di essere
banche differenti e poi cercare di somigliare in tutto alle grosse banche
nazionali, tutte SpA. Oggi si tende a
far coincidere il bene comune ed il
bene della comunità con il PIL. Ma
nella crescita del PIL sono compresi
anche fattori come l'azzardo, il contrabbando, traffico di droga, ecc. Tutti
fattori che ci allontanano del bene comune. Nello statuto delle BCC c'è
scritto che non persegue fini di lucro,
nello statuto delle SpA c'è esattamente
il contrario. Non basta fare grosse
banche per fare buone banche. Le
Banche che hanno recentemente deluso l'Italia erano tutte grosse e non
erano BCC. E' vero, la BCC di
Aquara ha chiuso un buon bilancio
2015. E' cresciuta la raccolta, sono
cresciuti gli impieghi, è cresciuto
l'utile d'esercizio. A me piace anche
dire che l'utile da negoziazioni titoli
è inferiore all'utile d'esercizio, che è
diminuito il tasso medio che percepiamo sugli impieghi, che la media di
CONTINUA A PAGINA 7
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CREDITO COOPERATIVO
n° 16 05/05/2016
7
nella battaglia per migliorare la riforma del Credito Cooperativo
a braccetto con il territorio
Luigi Scorziello
CONTINUA DA PAGINA 6
tutti i nostri impieghi (utilizzato) è di soli 22.000 euro,
che sono diminuite le sofferenze nette, che le sofferenze
nette sono meno del 2%
degli impieghi vivi, che complessivamente i crediti deteriorati lordi stanno sotto il
10% degli impieghi vivi, che
gli impieghi stanno ulteriormente crescendo nel 2016,
che il fido massimo assembleare è fermo da 10 anni e
nemmeno quest'anno il CdA
proporrà aumenti all'Assemblea.
Vogliamo essere una piccola
banca al servizio dei piccoli...
poco a molti e non molto a
pochi!
Il merito va anche al Cda
ed al presidente Luigi Scorziello che hanno saputo interpretare bene il mandato
avuto dall'assemblea dei
soci. Come sono stati i rapporti tra la struttura tecnica e quella elettiva?
Il merito è di tutti e di nessuno. Bisogna fare le cose per
bene non per bramosità di
meriti, di riconoscimenti, di
premi o altro ma solo perché
facendo bene non si fanno errori. Come dire che se una
squadra di calcio fa il possesso palla, l'altra squadra
non può segnare... I rapporti
tra la struttura tecnica e gli
amministratori sono stati
sempre buoni anche perché
noi diamo esecuzione alle indicazioni dello statuto. Lo
statuto è chiaro sui ruoli di
ciascuno. Le BCC che hanno
avuto difficoltà sono certamente quelle dove la governance non è stata praticata in
sintonia con il dettato statutario.
I dipendenti della banca
sono aumentati con l'inserimento di giovani leve. Cosa
farete per rendere al struttura in grado di affrontare
i nuovi compiti e servizi che
una banca dovrà mettere in
essere?
Dobbiamo dire che i dipendenti della nostra Banca sono
tutti meritevoli e volenterosi.
Tutti abbiamo capito che il
futuro è nelle nostre mani.
Più renderemo efficiente la
Banca più essa saprà rispondere alle istanze della clientela e diventerà più solida e
conveniente, anche nell'interesse dei dipendenti. Per affrontare i nuovi compiti ed i
nuovi scenari noi punteremo,
come al solito, sulla formazione. Sempre e solo la formazione. Non c'è nulla di più
efficace.
Si preannunciano cambiamenti nel Cda candidato a
gestire il prossimo futuro.
In che modo è stata composta la lista dei candidati che
sarà presentata alla prossima assemblea del 7 maggio?
Il prossimo 7 maggio ci sarà
l'annuale assemblea dei soci
per l'approvazione del bilancio. Quest'anno ci sarà anche
il rinnovo delle cariche sociali. C'è una sola lista di candidati. Quella presentata dal
CdA uscente. Molto correttamente il CdA uscente, proprio perché non c'era un'altra
lista di candidati ha pensato
bene, come già fatto nelle
precedenti occasioni, di cambiare il 60% dei candidati.
Non è stato un cambiamento
tanto per cambiare ma si è
puntato ad acquisire maggiori
competenze in quanto siamo
tutti consapevoli che lo scenario che verrà ci richiederà
più competenze per competere.
Mi preme sottolineare che
avere, da sempre, un clima
interno all'azienda di sostanziale serenità, di assenza di
conflittualità giova enormemente al buon andamento
della Banca ed i risultati si
vedono. Se in tutti questi anni
siamo costantemente cresciuti lo dobbiamo anche alla
serenità interna che ci ha permesso di concentrarci unicamente sui risultati e non sulla
competizione che brucia risorse e genera sfiducia nella
clientela.
Voglio far notare anche che i
consiglieri che sono stati di
volta in volta sostituiti mai
sono andati via sbattendo la
porta ma sono sempre rimasti
felici e fedeli all'azienda.
Segno di una mentalità per la
quale tutti sono al servizio
dell'azienda e mai la Banca al
servizio dei consiglieri.
L'anno scorso l'assemblea
si tenne nei locali della
nuova sede acquistata sulla
SS 18 nel comune di Capaccio. Perchè i lavori non sono
stati completati?
Abbiamo ritenuto di sospendere momentaneamente i lavori perché vogliamo capire
fino in fondo cosa comporterà questa riforma. Prima di
fare altre spese, anche consistenti per le nostre dimensioni, vogliamo capire se è il
caso di mettere in crisi la redditività aziendale dell'anno
corrente con il completamento della nuova sede... E'
solo un eccesso di prudenza
gestionale. Comunque, se
serve, siamo in grado di completare i lavori in sei mesi.
Infine, tutti sappiamo che i
margini di utili sulle attività
bancarie classiche si sono
ridotti all'osso o del tutto
azzerati ... Verso quale
frontiera ci si avvierà nel
futuro prossimo e remoto?
Esatto. Ogni banca adesso
dovrà dimostrare di essere
capace di ridurre i costi e
contenere la normale riduzione dei ricavi. Vincerà chi
avrà la capacità di ridurre in
breve tempo il costo della
raccolta e di incrementare
l'ammontare degli impieghi,
ma solo quelli buoni, altrimenti sarà un boomerang.
Questa è la sfida davanti a
noi. Abbiamo già lavorato intensamente e con profitto
sulla riduzione del costo della
raccolta. La crescita degli impieghi che stiamo avendo in
questi ultimi mesi ci fa ben
sperare per il futuro. Abbiamo ridotto il tasso sulle
operazioni di prestiti alla
clientela per poter competere
e superare la concorrenza. La
Banca gode di buona reputazione e questo è un utile attrattore. Facciamo appello a
tutti i nostri soci e clienti affinché ci diano una mano a
far crescere ancor di più la
Banca. La BCC di Aquara è
una grande famiglia. Sono
ormai 40 anni che produce
solo indici positivi, mai un
indice negativo mai un arretramento. Affrontiamo il futuro con ragionevole fiducia,
con tutta la forza di un grande
gruppo ma anche con tutta
l'agilità dei piccoli.
Bartolo Scandizzo
Comunicazione, restauro e viabilità
Bcc Montepruno
Utile record di 5 milioni
DALLA PRIMA
U
n dato per tutti,
l'utile d'esercizio con
cui il Cda, presieduto da Anna Miscia, e il direttore generale Michele
Albanese è pari a 5 milioni
di euro.
Il miglior bilancio della storia della Bcc Montepruno e
anche delle consorelle campane e oltre.
Si tratta di una progressione
che dura da molti anni e che
nell'ultimo triennio ha portato un aumento del patrimonio da 25 a 40 milioni di
euro.
Questo però, si potrebbe derubricare in puntuale riscontro della tabella di marcia
che la banca guidata da Albanese intraprese da quando
discese nel Vallo di Diano
valicando il passo della Sentinella e aprendo lo sportello
di Teggiano, se non ci trovassimo di fronte ad un vero
e proprio fenomeno imprenditoriale che ha surclassato
l'intero sistema creditizio del
Vallo di Diano e facendosi
strada nella vicina Lucania
dalla Val d'Agri fino a Potenza.
Infatti, non c'è settore economico o associativo che non è
"toccato" dalla Montepruno:
dalla comunicazione alla
musica, dal terzo settore ai
giovani, dall'istruzione professionale allo sport ... finanche la viabilità delle aree
interne (la SP tra Sacco e
Roscigno è stata sistemata
con risorse della banca)!
Nè si può tralasciare l'impegno profuso da Albanese (insieme ad Antonio Marino
della Bcc di Aquara) nella
lunga traversata della riforma del Credito Cooperativo per renderla più
aderente allo spirito e alla
lettera di "banche differenti".
Michele Albanese e Filippo Mordente (ex Presidente)
Infine, bisogna riconoscere
che la Montepruno è già proiettata verso un futuro prossimo che vedrà il sistema
creditizio impegnato in una
radicale trasformazione del
modo di essere banca: riduzione dei costi e dei servizi
agli sportelli con riqualificazione del personale e introduzione di servizi innovativi
che facciano bene alla banca
(redditività) e crescere la
clientela (consulenze, formazione e accompagnamento verso i nuovi
mercati).
La giornata dle 1 maggio è
cominciata a Roscigno, nella
sede storica della banca,
dove i soci ha approvato il
bilancio 2015 con oltre 5 milioni di utile netto ed ha con-
fermato la prediente, Miscia,
e l'intero Cda in scandenza al
quale si può imputare l'incredibile performance degli ultimi tre anni.
Nel pomeriggio, presso l'Acteon Place di Atena Lucana,
soci, dipendenti e invitati si
sono lasciati coccolare dalla
musica con il M° Antonello
Cascone, un toolk show condotto da Angelo Raffaele
Amelio con Giudeppe Ghisolfi, vicepresidente dell'ABI (associazione Banche
Italiane) Michele Albanese
improntato sul futuro del
Credito cooperativo dopo la
riforma. A conclusione della
giornata Simone Schettivno
e un ricco buffet.
biesse
8
n° 16 05/05/2016
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
Comunità del Parco
A Iannuzzi e Lamaida la “poltrona” di Vassallo
DALLA PRIMA
È
arrivato anche Martino Di Rosario, componente dello staff del
presidente De Luca. Maria Ricchiuti è iperattiva, e si presta perfino a
fare la scrutatrice, il presidente Pellegrino ha un bacio e un saluto per tutti.
Maurizio Caronna e Geppino Parente
fanno da terminali con la base dei sindaci. Arriva anche l'ex vicepresiodente
Matera. I volti sono molto distesi segno
che la "quadra" (la dannazione del politico di base) è stata trovata. A mezza
via è solo l'alfiere di una destra in affanno qual è Pino Palmieri, sindaco di
Roscigno, stretto tra i suoi ex sodali dei
"Briganti" (presenti in sala) che lo tacciano apertamente di "tradimento" ora
che è ufficiale come si sia candidato nel
direttivo della comunità del Parco. Lo
era anche prima, però si faceva finta di
non vedere e di non sentire. Palmieri si
ferma a 12 voti, non eletto.
Una destra afona e acefala ferma Palmieri. Non si vedono più i già fedeli di
Marcello Feola (al netto del cugino
Rizzo che ancora sopravvive come presidente della comunità montana Calore), Forza Italia non è pervenuta.
Destra squagliata come neve al sole. Il
dato è così fissato dalla ideale fotografia
finale. La Comunità del Parco del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, il secondo più grande di Italia, ha un nuovo
presidente, un nuovo vicepresidente e
un nuovo direttivo composto da quattro
sindaci. Il presidente, in particolare,
mancava da sei anni, da quel settembre
2010, quando venne assassinato Angelo
Vassallo, ultimo democraticamente
eletto. Da quella data si sono susseguiti
una serie di incontri nel tentativo di votare i sei componenti della Comunità,
ma senza esito. Il nuovo direttivo si
compone di Beniamino Curcio (Buonabitacolo, 19 voti), Cono D'Elia (Morigerati, 18 voti), Emanuele Giancarlo
Malatesta (Omignano, 16 voti) e Rosario Carione (Trentinara, 16 voti). Tra i
votati ma non eletti, Pino Palmieri (Roscigno, 12 voti) Sono seguite le elezioni, per acclamazione, del presidente,
Salvatore Iannuzzi (Valle dell'Angelo)
e del vicepresidente, Eros Lamaida (Castelnuovo Cilento).
Iannuzzi e Lamaida all'unanimità.
Sul presidente Salvatore Iannuzzi, sindaco di Valle dell'Angelo, meno di 200
abitanti e con migliaia di ettari di bosco
alle pendici del Cervati regalati alla biodiversità, medico di livello e uomo di
cultura, nessun appunto se non la considerazione che non si poteva trovare
modo per omaggiare la memoria del
suo predecessore Angelo Vassallo.
Identiche considerazioni su Eros Lamadaida, da Castelnuovo Cilento, chiamato a essere il suo vice. Due ottimi
medici al capezzale del Parco, considerazione banale, ma vista la situazione, è
da fare: "A noi la responsabilità di seguire il segno e il solco tracciato dal
Sindaco Pescatore, da Angelo Vassallo. sta giornata a un uomo buono, FerdiAd Angelo dedico questa giornata sto- nando Farro, che sapeva schierarsi e sarica". Una considerazione l'esprime peva predicare pace. Con la stessa
anche il deputato Pd, Iannuzzi: "Inizia intensità". Ecumenico è anche Presila nuova stagione del Parco del Cilento, dente dell'Ente Parco, Tommaso PelleVallo di Diano ed Alburni con l'elezione grino, entusiasta del risultato raggiunto.
di tutti gli organi. Ed ora tutti al lavoro L'ecumenico Pellegrino. "Un risultato
per le nostre Comunità ed i nostri Terri- brillante e storico per il Parco, vista l'ectori!". Sul versante critico rimane Vito cezionale partecipazione (86 su 89). –
Roberto, già Brigante, scontento a pre- ha dichiarato – . Ciò a testimonianza del
scindere: "Ho visto un unico candidato grande senso di responsabilità dei Sinalla massima carica, ma non ho sentito daci e del forte attaccamento al Parco,
parlare di programmi di sviluppo per ri- dimostrato dall'aver votato come una
solvere i problemi delle nostre zone vera e propria squadra coesa fatta di
(Spopolamento, investimenti inutili, personalità di spessore che sapranno
strade provinciali chiuse, sviluppo eco- fare di sicuro un ottimo lavoro". Tomnomico inefficiente, Fondovalle Calore maso Pellegrino volge poi l'attenzione
non completata, vincoli assillanti per i al territorio degli Alburni, rimasti senza
nostri agricoltori, Cinghiali sempre più riferimenti in seno al direttivo dato che
voraci, sviluppo economico eco-com- il sindaco di Roscigno Pino Palmieri è
patibile quasi inesistente, ecc.)". Entu- stato il primo dei non eletti. "C'è bisosiasta è il presidente del Parco, gno di tanto impegno adesso anche per
Tommaso Pellegrino: «È stata una gior- rappresentare gli Alburni, che assolutanata straordinaria, perché dopo anni i mente devono partecipare alla crescita
sindaci hanno dimostrato responsabilità del Parco. – sostiene – A Pino Palmieri
e grande attaccamento al territorio. Con vanno i miei complimenti per il lavoro
questa squadra il territorio andrà lon- fatto e per il risultato ottenuto. Il Parco
tano. Il primo passo è programmare, fin dovrà essere capace di coinvolgere tutti
da domani». Il neo presidente: «Biso- in quella che sarà una nuova stagione".
gna trasformare la realtà Parco, troppo Un grazie a Troiano. Il dissenso di Taspesso percepita come un limite in qual- rallo. Un ringraziamento finale Pellecosa che crea sviluppo ed economia». grino lo rivolge ad Amilcare Troiano,
«Ripartiamo da Angelo Vassallo - ha commissario dell'Ente fino alla recente
commentato il vicepresidente Lamaida nomina del primo cittadino di Sas- da quello che lui ci ha insegnato, dal sano:"Troiano ha svolto un lavoro imsuo pragmatismo, dinamismo e amore mane in due anni estremamente difficili,
per il Cilento».
è necessario essergliene grati". Il clima
Galletti, ancora quattro nomine. Po- di entusiasmo è rotto dall'ex presidente
lemiche su Inverso. Si attende ora il cilentano, Giuseppe Tarallo. "Di storico
decreto del ministro Galletti per quanto c'è anche il 'difetto' del PD di non sapere
riguarda le quattro nomine di compe- e voler dare spazio e rappresentanza alla
tenza ministeriale, che saranno rese note minoranza e al dissenso. Non condivido
insieme alla nomina ufficiale del presi- le posizioni del sindaco di Roscigno
dente Pellegrino. I nomi attesi sono anzi! ma quelle posizioni meritano di
quelli di Natalino Barbato, Vincenzo In- essere rappresentate nel massimo orverso, Maria Cristina Giovagnoli, Fer- gano del Parco ed essere ascoltate nella
nando Della Rocca. "Oggi al Parco del stessa Comunità,anche per mettere alla
Cilento abbiamo fatto Partito e Territo- prova le capacità propositive e critiche
rio. Forti sono i mal di pancia su In- di chi vuole uscire dal Parco. Di fronte
verso, politico di professione di a tale miopia ha fatto bene il Presidente
Battipaglia, nessuna caratteristica spe- Tommaso Pellegrino a stigmatizzare
cifica sulle aree protette. Ha comunque l'assenza degli Alburni e a rivolgere a
la marcia in più dell'amicizia con il se- quest'area la dovuta attenzione. Ora ingretario del ministro Galletti. Se verrà sieme al Presidente della Comunità del
nominato vice di Pellegrino chi griderà Parco si deve adoperare a creare strualla pura soperchieria partitocratica avrà menti e momenti di ascolto e coinvolragioni da vendere. "Per carità, c'è tanto gimento di quel territorio e di quelle
da fare, dobbiamo dare risposte, lavoro, istanze".
sviluppo". Così, a caldo, ha commenOreste Mottola
tato il segretario
provinciale del Pd, IL NUOVO CONSIGLIO
Nicola Landolfi. Pellegrino Presidente
"Ma quello che abbiamo fatto - conti- Rappresentanza dei Sindaci:
nua - ha il sapore Beniamino Curcio (Buonabitacolo, 19 voti),
dell'unità. Quella Cono D'Elia (Morigerati, 18 voti),
che si realizza solo Emanuele Giancarlo Malatesta (Omignano, 16 voti)
quando c'è un Par- Rosario Carione (Trentinara, 16 voti).
tito, organizzato, Nomi attesi come rappresentanti istituzionali:
che funziona. Vo- Natalino Barbato, Vincenzo Inverso,
glio dedicare que- Maria Cristina Giovagnoli, Fernando Della Rocca
Se la femmina nasce come malaugurio
Geppino D’Amico e le donne
DALLA PRIMA
I
l Generale Angelino Usai, primo
storiografo d’Ogliastra e mio prozio, scrisse per primo di una pratica locale fortemente misogina, certo
poco degna.
Pare che, in un passato non troppo remoto, dalla cima più alta del monte
Selene si affacciasse, durante le notti
di luna piena, un gregge di anonimi
maschi lanuseini respinti, per un motivo o l’altro da certe paesane, e comunque facinorosi, avvelenati -Dio o
la Natura ne conoscono il motivocon le donne in genere. Ebbene, forti
del buio e soprattutto dell’eco che,
sappiamo, può farsi auretta assai gentile/che insensibile, sottile /leggermente, dolcemente/incomincia a
sussurrar; questi maschi gridavano,
facendo nomi e cognomi, che la tale
tradiva il marito con... e l’altra non
era santa come la descrivevano, poi
la signora..., invece, se l’intendeva
durante la confessione col prete del
paese. Pratica ovviamente sostituita,
oggi, dai pettegolezzi da bugigattolo,
spesso purtroppo avallati dalle stesse
donne che sorelle almeno per Natura
dovrebbero essere, alla calunniata di
turno. Pure, il ricordo fugge alla mia
nonna materna, vissuta in quella perla
del Gennargentu che è Aritzo. La conobbi e la seppi sempre con un fazzoletto -prima colorato, da giovinetta,
poi scuro da vedova- a coprire i lunghi capelli perché, come pure alle sue
compagne si andava predicando: “si
dovevano nascondere: attirano il peccato dell’uomo”. Davvero, dove vincono pregiudizi ed ignoranza quindi
misoginia, non è poi così difficile rovinare la reputazione di una donna, e
non lo è stato mai in verità, anche per
la migliore moglie e madre che possa
esistere in terra.
“Storie di Donne senza Storia” del
caro Giuseppe D’Amico, giornalista
e conferenziere, vice Presidente del
Centro Studi e Ricerche Vallo di
Diano e Direttore dei Quaderni
dell’Associazione Luigi Pica (Editrice del volume con Laveglia&Carlone), è libro che si legge d’un fiato,
è documento, a mio parere, di forte
pregio ed ammirabile ricerca. Certamente alto è l’impegno che l’autore
dimostra nel recuperare, riscattare attraverso storia e tradizioni le radici
della sua terra, dell’intero Meridione
d’Italia. Leggo, penso alle donne e
non necessariamente ‘streghe’, reiette
comunque e nonostante del passato e
del presente, quindi penso ai Sileni di
Alcibiade. Si dice fossero immagini
ad intaglio, fatte in modo da poter essere aperte e dispiegate. Quando
erano chiuse riproducevano la simpatica immagine deforme di un flautista, aprendosi rivelavano lo splendore
e la purezza di un’immagine divina.
“Avendone fatto esperienza, anche lo
stolto sa”, dichiarava Omero.
Gl’ impedimenti basilari per farsi
un’idea di una realtà sono l’imbarazzo e la paura che, sciorinando i pericoli, distolgono dal prendere
iniziative. E’ noto che nei testi sacri
di tutti i popoli a creare l’Universo è
un dio maschile: Jhave’, Budda o
Brama. Nella stregoneria, invece, il
principio primordiale è femmina.
Nell’eccezionale conflitto di correnti
contrastanti quali le scuole occulte di
magia, il Neo-Platonismo, la Cabala,
le eresie cristiane, la magia e il dualismo persiani, unitamente ai resti
della teologia greca ed egiziana in
voga ad Alessandria nel terzo e
quarto secolo d. C., nella Casa della
Luce nel Cairo del nono secolo, è
possibile notare che l’uguaglianza
della donna rappresenta dottrina prominente. Era Sofia, o Elena la donna
affrancata, considerata come il vero
Cristo che avrebbe salvato l’umanità.
Un’insolita tela, scrive il D’Amico,
che va sotto il nome di San Michele
che calpesta il demonio o anche Diavolo di Mergellina, è conservata nella
Chiesa di Santa Maria del Parto a Napoli. L’opera venne commissionata
dal Vescovo di Ariano, Mons. Diomede Carafa al Pittore suo amico
Leonardo da Pistoia, e allude alle tentazioni dalle quali si deve
–dalle quali il prelato doveva- trovare
la forza di allontanarsi. Il Quadro raffigura un San Michele che abbatte il
diavolo con uno stupendo volto di
donna. Il viso tentatore era quello
della Nobildonna Vittoria d’Avalos,
che aveva fatto perdere la testa al Carafa.
Ancora oggi, a Napoli, una donna che
reca solo guai è detta bella come il
diavolo di Mergellina. Ovviamente,
tra le riflessioni che l’Opera propone,
s’intende quella di una profonda, costante necessità di lavorìo di cultura
sulla mente plagiata delle Genti: “A
Teggiano la gioia di avere un figlio
maschio era più grande allorquando
nascendo un maschio con vena o
nervo grosso alla fonte, i genitori
gongolando strombazzano, che verrà
talentoso, sarà un mostro di
scienza...”.
Trovo doveroso un excursus. In Italia, l’adorazione di Diana era diffusa
al punto che, quando il cristianesimo
si sostituì al paganesimo, gran parte
del simbolismo pagano fu adattato ai
nuovi riti e questo rese relativamente
semplice la transizione dalla venerazione di Diana a quella della Madonna (Cfr. Edward Neville Rolfe,
Napoli negli anni Novanta) tramite la
lotta alla stregoneria il cristianesimo
ribaltava sulle ‘donne del diavolo’ le
imputazioni che il paganesimo aveva
rivolto alle prime sette cristiane.
n° 16 05/05/2016
9
CA
IL LIBRO
Dai testi dei concili,
dei capitolari e dei
penitenziali, vengono
indicazioni
molto precise sulla
modificazione interpretativa del fenomeno magico e dei
rituali pagani residui.
Si andava affermando un modus
operandi che considerava magia e culto
del diavolo anche
pratiche
religiose
altre. Accanto alle
accuse ricorrenti di
ateismo, empietà e
sacrilegio, contro i
Geppino D’Amico e Giuseppe Liuccio
cristiani non erano
mancate l’accusa d'incesto, di canni- erano, o dovevano essere, uguali dabalismo, di culti orgiastici, scandalosi vanti a un Dio, e che anche come
schiavi avevano dei diritti sulla terra.
convegni notturni.
Secondo gli apologisti cristiani, la Che molti abusi fossero mitigati ed
propaganda anticristiana che ebbe un esistessero santi benevoli non cambia
peso determinante sulle persecuzioni la realtà dei fatti e cioè che in genefu dovuta in parte all’ignoranza del rale, per molti secoli, l’umanità sia
messaggio evangelico, quindi della vissuta in condizioni peggiori di
condotta irreprensibile dei cristiani, prima e la causa maggiore di questa
ed in parte all’odio e al fanatismo sofferenza si potrebbe addebitare ad
delle masse popolari. Un contributo una nuova consapevolezza dei diritti
non indifferente in tal senso fu offerto negati; cosa che è di per se stessa una
dagli scritti polemici dei letterati pa- tortura (Cfr. C.G.Leland).
gani (Cfr. S. Di Meglio, Atti dei Mar- Dall’Opera del D’Amico:”Nei contiri). Mentre la cristianità, il regno di fronti della donna addirittura feroce
Cristo, si diffondeva a oriente e occi- era l’espressione che ricorreva a Sala
dente, fu del tutto naturale che i Padri Consilina:“la fimmina nasci ccu lu
della chiesa confinassero nel regno di malahurju”(la femmina nasce col maSatana le religioni che stavano com- laugurio)”.
battendo, sia quella giudaica che Giuseppe D’Amico illustra minuzioquella pagana. Tale processo contri- samente e con sacro, dovuto rispetto,
buì alla rappresentazione pittorica del le vicende di quelle donne che, attraverso il loro impegno silenzioso,
diavolo nell’arte cristiana.
Ancora, c’è da dire che le sofferenze hanno contribuito alla crescita sociale
della maggioranza degli uomini fu- e culturale del Vallo di Diano e del
rono di gran lunga maggiori durante Cilento.
la prima parte dell’era cristiana, o “Storie di Donne senza Storia” è
fino alla fine del Medio Evo e del- scritto di e su cui, da donna e madre
l’emancipazione dei servi, di quanto prima che scrittrice, consiglio vivalo fossero state prima. Questo perché, mente lettura nonché profonda riflesnegli antichi tempi pagani, gli umili sione.
Giovanna Mulas
non sapevano che tutti gli uomini
AGROPOLI
In piscina per ricordare
Giuseppe Iuliano
Si è svolto presso la piscina comunale di Agropoli domenica 01 maggio il VII memorial Giuseppe
Iuliano, dedicato ad un giovane prematuramente scomparso 7 anni fa in
un tragico incidente stradale. Davanti ad un nutrito ed appassionato
pubblico, 600 atleti iscritti a società
sportive provenienti da tutta la
Campania, hanno dato vita a gare
dimostrative di nuoto nel segno del
vivo ricordo. Giuseppe Iuliano, originario di Roccadaspide, è stato ricordato per quello che è stato:
ragazzo dalle umili origini, amato
da tutti, che si è fatto strada da solo
nella sua (purtroppo breve) vita.
Prima istruttore di nuoto e poi farmacista. Coniugava gioiosamente le
sue due passioni.
Oreste Mottola
10 n° 16 05/05/2016
CULTURA
PAESTUM. La Cultura con l'Impresa
Una perfetta sinergia per il bene comune
L
o scorso 5 marzo, dopo aver
ospitato qualche settimana
prima presso la nostra Associazione Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di
Paestum, ho avuto il piacere di accompagnare una delegazione di settanta imprenditori al Tempio di Atena
e al Museo Archeologico per una visita d'eccezione.
A farci da guida è stato, infatti, proprio il giovane direttore che, nelle
vesti di padrone di casa, con passione
esigente e dovizia storica, ci ha mostrato il Parco del “di dentro”, attraversandolo
insieme
a
noi,
raccontandone le glorie passate, il valore presente e il futuro che lo attende.
Lo slancio fiero, visibile nello
sguardo e nelle parole di Zuchtriegel,
mi è parso più che familiare. La passione da lui mostrata nel raccontare
quel luogo – patrimonio artistico
mondiale dell'Unesco – mi è sembrata la stessa che anima un imprenditore
manufatturiero
quando,
guardando una linea di produzione,
presenta i suoi prodotti. Lo stesso entusiasmo che si ha per un bene che si
sente fortemente proprio.
Con quest'incontro abbiamo suggellato quel legame sempre più intenso
che oggi – in una logica di complementarietà indispensabile per coniugare sviluppo culturale e attrattività
territoriale – stringe tra loro mondo
della produzione, cultura e territorio.
Corso Italia, 39
Tel. e Fax 0828.723253
Capaccio Scalo (SA)
email: deslinelibero.it
Alfonso Andria, Gabriel Zuchtriegel e Valerio Falcone
E abbiamo voluto farlo a modo nostro, con concretezza: grazie alla condivisione del progetto proposto alla
Fondazione Mezzogiorno Tirrenico,
Confindustria Salerno erogherà un
contributo di 40mila euro destinati al
rifacimento del sistema di illuminazione del Museo che avverrà secondo
i criteri del risparmio energetico.
In più, quella di Paestum è stata
anche l'occasione per molti imprenditori presenti di ragionare su possibili partnership che leghino il
marchio della propria fabbrica con il
brand Paestum.
Anche il presidente di Unioncamere
Campania, Andrea Prete, si è impegnato ad avviare una proficua sinergia ritenendo il sito archeologico un
bene comune da difendere, tutelare e
valorizzare.
È innegabile che l'eredità culturale
immensa del nostro territorio potrebbe procurare vantaggi competitivi anche alle nostre imprese, ma la
spinta a farsi mecenati è emersa così
spontanea e appassionata che – più
che azionata dall'interesse economico
– mi è sembrata mossa da un sentimento di autentico attaccamento alla
propria terra.
A Paestum abbiamo dato vita a una
nuova pagina, scritta con vera intelligenza territoriale.
Quando al cittadino, o anche all'imprenditore, arriva il messaggio che la
conservazione del territorio equivale
alla difesa del proprio benessere, si
sviluppa una compartecipazione
viva, una cooperazione elevata, una
condivisione di problemi e bisogni e,
soprattutto, un desiderio forte di valorizzare al massimo tutto il buono
che c'è.
Ripartire dalla bellezza è possibile.
Lo abbiamo capito a Paestum. È una
sfida di cui dobbiamo convincerci di
esserne ancora all'altezza.
Mauro Maccauro
Presidente Confindustria Salerno
FASCIA COSTIERA
n° 16 05/05/2016
11
Capaccio affida al Prof. Ortolani la
soluzione della “Questione”
Salvate la Costa, fermate il
progetto antierosione
DALLA PRIMA
“U
n mare di milioni per un
progetto espressione di
una visione di gestione
del territorio antiquata e non più proponibile, priva di sistematicità e di
prospettive, in cui il patrimonio ecologico, quale il sistema dunale e la
sua conservazione, per combattere
naturalmente l’erosione della spiaggia, non viene proprio preso in considerazione. Queste le parole del
Presidente di Legambiente Campania
Michele Buonomo, a cui si aggiungono quelle del delegato allo sviluppo
e alla salvaguardia della fascia costiera del Comune di Capaccio , Maurizio Paolillo. “ Siamo sempre stati
critici sul Grande progetto della Provincia. Non avendo nessuna rassicurazione scritta sulla reale efficacia
dell’intervento (si parla di tamponamento dell’erosione e non di soluzione del fenomeno erosivo) né su chi
pagherebbe in caso d’inefficacia, ma
soprattutto dopo i risultati disastrosi
di interventi analoghi, è necessaria
una seria riflessione. Occorre tener
presente che due terzi delle spiagge di
Capaccio non solo non sono in erosione, ma addirittura in accrescimento, a tal proposito realizzare a
mare barriere anti-erosione bloccherebbe l’accumulo di sabbia. Inoltre i
tratti interessati da erosione non presentano né insediamenti abitativi né
opere pubbliche. I fenomeni erosivi
interessano solo cinque stabilimenti
balneari, che sarebbe molto più semplice arretrare o de localizzare”. “ Per
dare soluzione al problema – ribadisce il consigliere Paolillo – il Comune
di Capaccio ha incaricato il Professore Franco Ortolani, massimo
esperto nazionale su questo tema, al
fine di acquisire una relazione tecnico-scientifica utile a noi tutti per affrontare al meglio la tematica
dell’erosione che investe, oltre che
aspetti naturalistici, anche risvolti legati all’economia turistica. Il Comune
di Capaccio è stato sempre contrario
al “Grande Progetto” della Provincia.
Un’opera che a fronte di eventuali e
scarsi benefici, comporterebbe conseguenze negative a breve e medio-
20 mln per l’Area Archeologica
Sarà recuperata l’ex Cirio
e rifatto il Museo
Dopo quarant’anni la ex fabbrica di
pomodori, costruita sul Santuario
extraurbano di Santa Venera, potrebbe ritornare a nuova vita se il
progetto del direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel
andrà in porto.
Con tutti questi milioni si prevede il
restauro e riallestimento del Museo
Nazionale, e la ristrutturazione della
ex Cirio, dove verranno allestiti
nuovi spazi espositivi, che amplieranno l’offerta culturale di Paestum.
Nella ex fabbrica di pomodori il Direttore Zuchtriegel vuole creare luoghi di studio e di ricerca, sale
convegni e spazi per studiosi di tutto
il mondo. “E’ un segnale importante
che il ministro Dario Franceschini
ha voluto dare ad una grande emergenza archeologica nazionale quale
è Paestum, patrimonio mondiale dell’Umanità”. Ha commentato Alfonso Andria, membro del cda del
parco Archeologico di Paestum.
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
lungo termine”. A confermare le considerazioni fin qui espresse ci confortano le tesi e le argomentazioni del
Prof. Franco Ortolani che sottolinea,
da sempre, le criticità legate al
Grande Progetto “Interventi di difesa
e rinascimento del litorale del Golfo
di Salerno”, evidenziando le potenzialità della fascia costiera della Piana
del Sele, come risorsa autoctona,
bene comune, di grande valore ambientale e socio-economico da valorizzare, tra evoluzione naturale ed
interessi antropici. Costruire opere rigide , pennelli e barriere artificiali a
mare non c’è lo chiede l’Europa. Anzi
la stessa Europa le reputa inadeguate.
Hanno costi di manutenzione elevati,
risultano poco efficaci nel contrasto
all’erosione, hanno un forte impatto
ambientale, compromettono la qualità
delle acque di balneazione, provocano ristagni d’acqua pericolosissimi
per i bambini e le bambine, contribuiscono alla proliferazione dell’Ostreopsis ovata (alga tossica). Invece
d’impegnarsi strenuamente a sperperare soldi pubblici, che quest’opera si
porta sul groppone come un fardello
immorale inaccettabile, e, a condannare al sottosviluppo le aree interessate, bisognerebbe proporre soluzioni
alternative che consentano di tenere
insieme la tutela, la salvaguardia e la
fruizione controllata di un ambiente
marino-costiero di grande pregio e
valenza ambientale. Per intervenire in
habitat così delicati e fragili, bisognerebbe avere un approccio di tipo olistico, che tenga conto delle
condizioni dei fiumi, della depurazione delle acque, dello stato e dell’utilizzo della pineta, del riordino
urbanistico. 70 milioni di euro sono
una grossa opportunità per il nostro
territorio in un momento di forte crisi
economica. Un’occasione che non va
sprecata, con un’opera che porterebbe
all’artificializzazione della nostra
Costa, compromettendo la possibilità
di fare sulle nostre spiagge un turismo
di qualità. Oltretutto costruire barriere
artificiali a mare non creerà nessun
posto di lavoro in più, ma arricchirà
solo i soliti noti, progettisti, politici,
cavatori e trasportatori. Invece si potrebbe approfittare di questa ghiotta
occasione per far “RINASCERE”
uno dei tratti di Costa più belli d’Italia, che per colpa nostra è diventata
terra di nessuno, dove il degrado ambientale e sociale la fanno da padrone. Tutti sono chiamati a sostenere
una lotta a difesa del proprio mare e
delle proprie spiagge, più siamo e più
belli sembreremo. Far pressione affinchè i burocrati e i politici rivedano
le loro posizioni,e, se questo non
fosse sufficiente, aderire alle vie legali.
Lucio Capo
BCC CAPACCIO PAESTUM
12 n° 16 05/05/2016
Il credito cooperativo dà solidarietà
Emergenza terremoto in Ecuador
N
ella notte tra sabato 16 e domenica 17 aprile, l’Ecuador è
stato colpito da un violento terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter. Le province più colpite sono
nella zona costiera, in particolare Manabí e Esmeraldas. Seicento fino ad ora
le vittime accertate, 6 mila i feriti, gravemente danneggiati acquedotti, impianti elettrici, fognature, scuole e asili,
attività commerciali e circa 20 mila
abitazioni.
Il Credito Cooperativo italiano - da
anni impegnato nel progetto “Microfinanza Campesina” nel paese andino ha attivato sin da subito un programma
di raccolta fondi denominato “Emergenza terremoto in Ecuador”, con
l’obiettivo di affrontare le operazioni di
prima emergenza e sostenere le famiglie e le piccole imprese colpite dal
sisma.
Per questo è stato aperto un conto corrente dedicato presso Iccrea Banca
- intestato a Federcasse - con la causale
“Emergenza terremoto in Ecuador”
IBAN IT79 S080 0003 2000 0080
0032 002
Le risorse raccolte saranno messe a disposizione del FEPP, il Fondo Ecuatoriano Populorum
Progressio, nato negli anni ’70 su iniziativa della Conferenza Episcopale del
Paese Latino Americano e partner da
anni del Credito Cooperativo, che ha
presentato poche ore dopo il sisma un
articolato Piano di interventi nelle aree
colpite.
Il progetto “Microfinanza Campesina”
(www.ecuador.bcc.it) è stato avviato
nel 2002 con
l’obiettivo di promuovere lo sviluppo
della finanza popolare e di un’economia sostenibile, affiancando in particolare banCODESARROLLO (la banca
che assiste e ha come azioniste numerose piccole banche di villaggio ecuadoriane) e il FEPP.
Ad oggi le BCC italiane e Iccrea
Banca, con il coordinamento di Federcasse, hanno erogato oltre 61,6 milioni
di dollari di finanziamenti ai partner
ecuadoriani. Oltre 3 milioni di dollari,
inoltre, sono andati alla capitalizzazione di banCODESARROLLO.
Il progetto del Credito Cooperativo ha
permesso ad oltre 12 mila donne ecuadoriane di ricevere prestiti per un totale
di oltre 45 milioni di dollari, ha favorito
nelle piccole comunità la costruzione
di oltre 2 mila nuove case e la ristrutturazione di altre 1.800, ha facilitato
l’acquisto di 5.400 ettari di terra (per
un valore totale di oltre 12 milioni di
dollari) e la legalizzazione comunitaria
di quasi 90 mila ettari.
Sul sito www.ecuador.bcc.it, aggiornamenti e racconti del direttore del FEPP,
Bepi Tonello e, nelle prossime settimane, resoconti dettagliati degli interventi.
Educazione alla legalità
Boragine ospite della manifestazione
G
iunge a conclusione la 14esima
edizione del progetto ”Educazione alla legalità, sicurezza e
giustizia sociale” A.S. 2015/2016, promosso e curato dall’Osservatorio permanente per la cultura alla Legalità e
alla Sicurezza, con il coordinamento
del Giudice Onorario Esperto presso il
Tribunale di Sorveglianza di Salerno,
dott. Sante Massimo Lamonaca, coadiuvato dall’avv. Paolo Glielmi, coinvolgendo 70 comuni del Salernitano e
170 Istituti Scolastici.
Diverse BCC del territorio, tra cui
anche la BCC Capaccio Paestum,
hanno sostenuto il progetto, aperto ad
ottobre 2015 da un convegno intitolato
“Legalità strumento di libertà – La
coerenza e l’impegno per vivere senza
paura”, tenutosi presso il Savoy Beach
hotel alla presenza di circa 300 ragazzi
appartenenti alle scuole medie inferiori
di Capaccio Scalo e Capaccio Capoluogo, all’Istituto Agrario, al Liceo
Scientifico e all’Istituto Alberghiero. A
seguire la manifestazione si è articolata
in una serie di incontri con i ragazzi
delle scuole medie inferiori e superiori
del territorio, che si sono svolti nella
sala Mucciolo della BCC di Capaccio
Paestum, in cui si è discusso su temi
che hanno spaziato dai comportamenti
a rischio legati al consumo di droghe
al disagio giovanile nelle sue tante
sfaccettature, dai pericoli di internet all’individuazione di strategie per la risoluzione dei maggiori problemi dei
giovani.
Venerdì 6 maggio a partire dalle ore
10:00 si terrà presso il Cineteatro
Eduardo De Filippo di Agropoli la ma-
Ivan Boragine
nifestazione di chiusura del progetto
Educazione alla Legalità A.S.
2015/2016, incentrata sul tema “Vivere
la legalità nel quotidiano: è possibile?”.
Apriranno la giornata i saluti del sindaco di Agropoli Franco Alfieri, del
Presidente della BCC Comuni Cilentani e della Federazione Campana delle
BCC Lucio Alfieri, del direttore della
BCC Comuni Cilentani Salvatore Angione e del Giudice On. Resp. Osservatorio Legalità Sante Massimo
Lamonaca. A seguire l’intervento di
don Antonio Manganiello e la testimonianza dei ragazzi di Scampia, con la
partecipazione del gruppo musicale
Rabbiosa Band.
Testimonial d’eccezione Ivan Boragine, attore noto per la sua partecipazione nella serie Tv “Gomorra”, dove
interpreta Michele Casillo, amico del
giovane Boss Genny Savastano, che
decide di candidarlo come sindaco di
Giugliano, portandolo alla vittoria con
i metodi poco ortodossi tipici della malavita.
PIOPPI
n° 16 05/05/2016
13
Gabriella Natale: “Io non sono stata neanche invitata”
Reinagurato il Museo del Mare
“D
omenica 24 aprile si è
svolta la REINAUGURAZIONE del Museo
Vivo del Mare a cura del Comune di
Pollica e di Legambiente. Io non sono
stata neanche invitata”. Lo afferma
Gabriella Natale, una collaboratrice di
Angelo Vassallo, ricordando un progetto condiviso col sindaco pescatore.
“L’idea del Museo Vivo del Mare
nasce da un incontro a Roma nel lontano 1994 con Angelo Vassallo (Sindaco pescatore ucciso con dieci colpi
di pistola nel 2010) all’epoca dei fatti
consigliere del Comune di Pollica, che
era venuto a trovarmi all’Istituto di ricerca applicata alla Pesca dove all’epoca lavoravo come biologa
marina”. Inizia così il ricordo della
prima direttrice del Museo Vivo del
Mare, Gabriella Natale, ponendo assieme ricordi e amarezza per non essere nemmeno stata invitata alla
manifestazione della riapertura a
Pioppi a palazzo Vinciprova.
“Mi parlò a lungo di un progetto di
maricoltura che voleva realizzare nelle
acque marine prospicienti il litorale di
Pioppi. Organizzammo un incontro
con il Sindaco che all’epoca era Carlo
Maffoncelli, per individuare la migliore struttura sul litorale del Comune
di Pollica. Il Sindaco e Angelo Vassallo mi proposero Il palazzo Vinciprova ubicato a Pioppi, un borgo
marinaro frazione di Pollica.
Costituii in poco tempo l’Associazione Marenostrum che ho avuto
l’onore di presiedere per 10 lunghi
anni. Finalmente nel 2006 l’inaugurazione del Museo Vivo del Mare che ho
fondato e diretto fino al 2011, con la
presenza del Ministro delle Politiche
Agricole Sen. Michele Pinto e del
Prof. Mario Pavan Presidente dell’Anno Europeo per la Conservazione
della Natura e di migliaia di cittadini
e di altre personalità del mondo culturale, politico ed istituzionale”.
Cilentana di nascita la Natale ha sempre sentito come preciso dovere la necessità di dare un impulso alla
valorizzazione ed alla divulgazione
della conoscenza degli ecosistemi marini e costieri, avvertendo un grave gap
culturale in tal senso nel Cilento.
La necessità di portare un contributo
all’arricchimento culturale della subregione Cilentana, soprattutto in un
settore così difficile come quello della
crescita di coscienza ambientale, ha
spinto alla creazione di una struttura
dalle caratteristiche decisamente peculiari: “non si trattava infatti semplicemente di un acquario pubblico, bensì
di un’istituzione nella quale si concentrano finalità museali, conservative e
di ricerca”.
Dalla collaborazione con lo Urban
Harbour Institute della University of
Massachussets di Boston sono nate
nell’estate del 2000 delle giornate di
studio
che
hanno portato
il prof. Jens C.
Sorensen a tenere delle lezioni
di
Integrated
Coastal Zone
Management,
la cui importanza e risonanza hanno comportato
per il Museo dell’assunzione di un
ruolo di punta nel panorama italiano in
questo cruciale settore.
Nicola Nicoletti
L’Ospedale diffuso nel
Vallo di Diano e Tanagro
Il 27 aprile scorso, nella splendida location del Castello Macchiaroli di
Teggiano, è stato illustrato il progetto
di Ospedale Diffuso ideato dal Dott.
Eppe Argentino Mileto e finalizzato a
ridare vita alle stazioni (che sono 14),
ormai da tempo inutilizzate e abbandonate presenti sulla tratta ferrata Sicignano-Lagonegro.
Ospiti di Gisella Macchiaroli, il dott.
Eppe Argentino Mileto e l'ing. Mario
Ferrandino - funzionario di Rete Ferrovie Italiane, hanno tenuto un convegno nella sala Stefano Macchiaroli per
spiegare il progetto ospedale diffuso
nelle stazioni ferroviarie abbandonate
da tempo.
Chi propone il progetto è Eppe Argentino Mileto che è un autore della Rai,
originario di Paola (Calabria), che è rimasto affascinato dai nostri territori.
L’ing. Mario Ferrandino, invece, è un
dirigente di RFI che è il concessionario della tratta ferrata e quindi anche
delle stazioni. Si è reso disponibile a
sostenere questo progetto che renderà
possibile la ristrutturazione delle stazioni, togliendole dall’attuale stato di
degrado.
Ad organizzare l'incontro e a permettere quindi al dott. Mileto di presentare il suo progetto, ci ha pensato
Giuseppe Verga, membro del Comitato per la riattivazione della Tratta
Ferrata Sicignano-Lagonegro, che è
anche intervenuto nel corso dell'incontro per sottolineare come il progetto non vada in contrasto con la
battaglia del comitato finalizzata al ripristino della mobilità su ferro nel
Vallo di Diano. Un progetto
che non è utopico visto anche
il recente riconoscimento ottenuto dal Governo e dalla
Regione Campania del Vallo
di Diano come area pilota per
la strategia delle aree interne.
Un'opportunità che, se ben
sfruttata, potrebbe consentire
anche la riapertura della tratta
ferrata se, gli amministratori
chiamati a realizzare e proporre i progetti da finanziare, inseriranno la mobilità su ferro e quindi il ripristino
della ferrovia nel documento finale.
Una concreta possibilità che non andrebbe comunque in contrasto con la
realizzazione di un ospedale diffuso,
che consiste nella creazione di reparti
diversi con diverse specificità nelle
varie stazioni abbandonate, fornendo
così servizi sanitari che non possono
offrire gli ospedali, come la riabilitazione o i servizi e l'assistenza tipici
degli ospedali di comunità.
Per realizzare questo progetto, RFI ha
concesso il comodato d'uso delle stazioni all'associazione che andrà a costituirsi e di cui è già pronto lo statuto.
L'associazione che gestirà e realizzerà
gli speciali ospedali nelle stazioni,
sarà composta da associazioni, enti
pubblici e privati e quanti credono e
vogliono investire nel progetto.
Oltre al Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro - Mons. Antonio De
Luca, e alla titolare del castello Macchiaroli Gisella Macchiaroli, all'incontro erano presenti alcune associazioni,
come l'associazione la Ferrovia di
Montesano, che si è già dichiarata interessata al progetto, il commissario
prefettizio di Teggiano Vincenzo
Amendola, Antonio Mastrandrea responsabile e rappresentante della
Banca Monte Pruno ed altre associazioni. Pochi invece erano i comuni e
rappresentanti di enti pubblici partecipanti per conoscere nel dettaglio il
progetto.
Nel corso dell'appuntamento si è comunque parlato delle stazioni in generale e non soltanto di un possibile
utilizzo come ospedale diffuso. Il funzionario di RFI ing. Mario Ferrandino,
infatti, ha sottolineato che, essendo al
momento difficile la riattivazione
della tratta ferrata che richiede un investimento di circa 170 milioni di
euro da parte della Regione, è disponibile per qualsiasi proposta utile ad
un miglioramento e ad una riqualificazione delle stazioni stesse, con RFI
che è pronta a concedere i luoghi in
comodato d'uso gratuito a chiunque ne
faccia richiesta e presenti progetti di
interesse collettivo.
Massimiliano De Paola
[email protected]
14 n° 16 05/05/2016
SPORT
Cricket: disciplina d’integrazione
India e Italia unite dallo sport
H
arman Sindhar responsabile
della squadra, con la collaborazione dell’assessore allo
sport Franco Sica e la Polisportiva
Capaccio Paestum da sempre attiva
nel panorama sportivo capaccese,
fondano il Cricket Club.
Un gruppo di ragazzi indiani praticava questo sport nelle strade del
paese, quando l’assessore li vede e
gli propone di fondare una vera
squadra.
Da allora ogni sabato e domenica
allo stadio Mario Vecchio di Capaccio Scalo si svolgono gli allenamenti
di questo antico sport.
Nasce in Inghilterra quasi 150 anni
fa e prende piede in molti altri Paesi
come l’India, tranne che nel nostro
continente.
«Il cricket deve molto della sua unicità al fatto che dovrebbe essere giocato non soltanto secondo le proprie
regole ma anche secondo lo Spirito
del Gioco. Qualsiasi azione che sia
vista come contraria a questo Spirito
causa un danno al gioco stesso. La
responsabilità principale di assicurarsi che il gioco sia condotto secondo lo spirito del fair play è dei
capitani. Essere uniti ti consente di
migliorare».
Questo è il preambolo che precede
l'elenco delle Leggi del cricke, nel
quale si elencano le regole che solitamente negli altri sport non sono
"scritte" ma affidate al buon senso
dei giocatori.
Queste regole comprendono, ad
esempio, il rispetto verso l'avversario, verso gli umpires (arbitri) e i valori tradizionali del gioco; il divieto
di indirizzare verso un umpire e
verso gli avversari parole irrispettose
o offensive (è addirittura vietato
avanzare verso un umpire con passo
aggressivo); e soprattutto la condanna assoluta di qualsiasi atto violento tra giocatori.
La lunghezza delle partite (possono
durare dalle ore a vari giorni), i numerosi intervalli e la terminologia
complicata rendono difficilmente
comprensibile questo sport agli spettatori poco esperti.
Di tale sport esistono diverse versioni, differenti nella durata: le più
note sono Test (durano 5 giorni),
One Day International (ODI, della
durata di un giorno) e Twenty 20
(durano dalle 3 alle 4 ore).
La gara viene disputata tra due squadre di undici elementi. Si gioca su un
campo in erba dalla forma ovale o
rettangolare, e dalle dimensioni non
precisate (solitamente tutto lo spazio
disponibile), delimitato da una
spessa corda colorata poggiata sul
terreno denominata boundary.
Al centro del prato vi è una corsia,
nella quale l'erba è rasata molto
corta, lunga ventidue metri e larga
tre, chiamata pitch, che rappresenta
l'area di lancio, ai cui due estremi
sono posti tre paletti che formano il
wicket.
Ogni frazione di gioco (innings),
vede impegnati undici giocatori nel
lanciare la palla e difendere il campo
(fielding) e due avversari alla battuta
i quali, una volta eliminati, sono sostituiti da un compagno di squadra
fino all'eliminazione del decimo battitore.
Tra un innings e l'altro, le squadre invertono i propri ruoli. Scopo del
LA STAZIONE DEL MARINAIO
di Sergio Vecchio
gioco è quello di mettere a segno più
punti possibile e di non farsi eliminare quando si è in battuta.
I punti vengono chiamati Runs
(corse) e si segnano correndo tra i
due estremi del pitc.
È passato quasi un anno dalla fondazione della società, prima i ragazzi
che si riunivano nelle strade per giocare erano una decina ma da quando
fanno parte del Cricket Club hanno
scoperto che nella provincia di Salerno ci sono sette squadre con le
quali sono stati organizzati tornei.
In questo modo i giovani indiani
hanno avuto la possibilità di conoscere nuovi amici, questa iniziativa
ha creato aggregazione ma la speranza dei giocatori capaccesi è quella
di riuscire ad integrare italiani nella
squadra.
Adriana Coralluzzo
GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
Guida alle Birre d’Italia 2017
“Chiocciola” Slow Food per il
Birrificio dell'Aspide
Le birre artigianali continuano ad essere di moda. Anche i ristoratori più
scettici si sono dovuti adeguare e le
hanno inserite nelle loro proposte.
Addirittura, sono nati dei locali dove
vengono servite unicamente birre artigianali provenienti da ogni angolo
d’Italia. Questo anche perché ogni
birrificio ha le sue ricette e produce
delle birre diverse e particolari. Sappiamo bene che la birra è una bevanda molto antica che con il passar
del tempo è diventata la bevanda alcolica d’eccellenza per l’estate, sia
per la sua bassa gradazione che per
la facile beva. Ora, con l’avvento
delle birre artigianali, si sta registrando un vero boom. Oggi, nel nostro paese esistono oltre 1000
birrifici del genere, tutti di qualità,
anche se ognuno conserva la propria
identità. Ad aprile è uscita in tutte le
librerie la “Guida alle Birre d’Italia
2017” edita dalla Slow Food che,
con cadenza biennale, la pubblica
per la quinta volta. Per farvi capire il
successo di questo fenomeno, i birrifici presenti sulla guida sono passati dai 331 del 2015 ai 512 della
guida attuale. Le birre recensite, invece, sono passate dalle 1.662 alle
2.708. Cifre che parlano da sole e
non hanno bisogno di commenti. La
guida ha premiato con la “chiocciola” 25 birrifici, e tra questi notiamo con piacere la presenza del
Birrificio dell’Aspide di Vincenzo
Serra. Questo riconoscimento viene
dato a quei birrifici che piacciono in
modo speciale ai curatori della
guida, per la qualità e la costanza
delle birre, per il ruolo svolto nel settore birrario nazionale, per l’attenzione al territorio e all’ambiente. Un
grande riconoscimento per il mastro
birraio rocchese se pensate che è
stato assegnato unicamente a 2 birrifici della Campania sui 27 recensiti.
Sulla guida, le migliori birre hanno
avuto tre categorie di premi: “Birra
Quotidiana” (birra di grande qualità
organolettica che ha come caratteri
principali equilibrio, semplicità e
piacevolezza), “Birra Slow” (birra
che oltre ad essere eccellente per valore organolettico è in grado di emozionare, perché racconta la storia di
un territorio, di un birrificio o di un
birraio) e “Grande Birra” (birra di
assoluto valore organolettico, da non
perdere). Nelle rispettive categorie
sono state premiate 152 Birre Quotidiane, 58 Birre Slow e 172 Grandi
Birre. Vincenzo Serra con il suo Bir-
rificio dell’Aspide di Roccadaspide
è riuscito a conquistare 4 riconoscimenti (su 382): la “Blonde” è stata
premiata come Birra Quotidiana, la
“Belle Saison” come Birra Slow, la
“Gairloch” e la “Zarina” come
Grande Birra. Veramente un bel risultato, perché è il frutto di una persona che lavora sodo con impegno e
serietà, guardando sempre avanti.
Anche se non si capisce perché,
pochi ne parlano. Chi vive il mondo
del “mangiare e bere” sa che Vincenzo, con la qualità e la professionalità, è riuscito a bruciare tutte le
tappe. Non si parla (o si scrive) di
birra artigianale in Campania se non
si cita il birrificio dell’Aspide. Ecco
cosa dice la guida sul protagonista di
questo importante risultato: “Vincenzo Serra subisce il fascino della
birra artigianale nel 2000, durante il
Salone del Gusto. Da quel momento,
prima come home-brewer, poi come
assistente birraio in un birrificio a
Cracovia, comincia il percorso di
formazione che lo porterà ad aprire,
nel 2011, il birrificio. Le competenze
sulla gestione dei lieviti e lo studio
continuo delle tecniche brassicole
permettono a Vincenzo di produrre
birre di grande carattere”. Mentre
sulle birre dice: “Le produzioni di
Vincenzo, tutte ad alta fermentazione, pur ispirandosi a stili birrari di
origine anglo-sassone e belga, rispecchiano la sua forte personalità e
sono riconoscibili per il carattere
complesso e la bevuta facile. Oltre
Per l’ADB #Wineclub, il miglior
fiano cilentano 2015 è il Saracè
Pochi giorni fa, l’ADB #wineclub
di Paestum, rinomata e selezionata
associazione di degustatori di vino,
composta da maitre, ristoratori e
appassionati del “nettare di Bacco”
della zona, ha messo a confronto, in
una degustazione alla cieca (vale a
dire i degustatori non sono informati dei vini che assaggiano), 8
Fiano del Cilento del 2015. Il risultato espresso in centesimi è stato
scaturito dalla media dei voti dei 14
degustatori, escludendo il punteggio più alto e quello più basso.
L’evento si è tenuto agli Oleandri
Resort di Paestum. Questa la classifica con il relativo punteggio in
centesimi: 1° il Saracè dell’azienda
agropolese di Carlo Polito (84), 2°
il Trentenare della San Salvatore
1988 (82,58), 3° il San Matteo di
Alfonso
Rotolo
(80,58). Gli altri 5 sono
stati classificati ex
aequo al 4° posto: il
Cumalè di Casebianche, il Proclamo di De
Conciliis, il Leukòs dei
Vini del Cavaliere, il
Kratos di Luigi Maffini
e l’Enfasi di Botti. Per
la cronaca e l’informa-
zione, i vini che sono stati presi in
considerazione sono quelli che
sono stati più facilmente reperibili,
in enoteche e ristoranti, in questo
momento. Tra un paio di mesi è
prevista una seconda sessione di
questa degustazione, dove i primi
tre di questa “tornata” saranno
messi a confronto con altri 5-6
fiano cilentani non degustati in
questa occasione. Qualche notizia
sulla Polito Viticoltori: da sempre è
orientata verso una produzione di
elevata qualità e spiccata personalità. Vincenzo e il figlio Carlo sono,
giustamente, convinti che un vino
di qualità debba sapere evocare il
territorio dal quale proviene. Per
tale ragione hanno deciso di produrre soltanto vini da vitigni autoctoni del Cilento (Fiano e Aglianico)
Nella foto: I Campioni d’Italia
e di utilizzare le tecniche di coltivazione e vinificazione tradizionali, che ritengono siano le più
idonee a conservare l'integrità e
l’unicità dei loro vini, nonché a
preservare l'ambiente. Attualmente
hanno circa 10 vigneti in produzione, e nuovi vigneti sono stati impiantati. La produzione è di circa
50.000 bottiglie. Contatti: www.politoviticoltori.com - 0974 1987052.
Dibbì
n° 16 05/05/2016
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alle etichette classiche, hanno preso
forma altre due birre: la Zarina e la
Belle Saison. Quest’ultima utilizza
un lievito ottenuto da mele cotogne
del proprio giardino, poi elaborato in
laboratorio”. Che aggiungere? Complimenti.
Birrificio dell’Aspide, Via dei Casalini
109, Roccadaspide. 0828.1991392 www.birificiodellaspide.it
La ricetta
Risotto con
carciofi,
pancetta e
birra artigianale
Ingredienti per 4 persone: 300 g
di riso per risotti, 100 g di pancetta
tagliata a listarelle, 200 g di carciofi tagliati a listarelle, 30 g di cipolla tritata, olio extravergine
d´oliva del Cilento, 1 dl di birra artigianale bionda, brodo q.b., 50 g
di caciocavallo stagionato grattugiato.
Preparazione: Pulite i carciofi, affettateli finemente nel senso della
lunghezza, tuffateli in acqua acidulata con succo di limone. In una
pentola, rosolate la cipolla con
l´olio, aggiungete il riso, tostate e
bagnate con la birra. Lasciate evaporare in parte, aggiungete i carciofi e coprite col brodo. A metà
cottura (dopo circa 10 minuti) aggiungete la pancetta. Continuate
aggiungendo man mano del brodo e
mescolate fino a cottura ultimata
(20 minuti). Togliete dal fuoco e
mantecate con il caciocavallo grattugiato. Servite caldo.
Vino consigliato: Blonde Gold Ale,
Birrificio dell’Aspide, Roccadaspide.