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5STELLE
VOLANT INO DE LLE ATTIVITÀ PA RLA MEN TA RI - 3 MA RZO 2017
5 GIORNI
LAVORO • RAI • CONSIP • NO SLOT
MIGRANTI • MANCETTE • OLIO DI PALMA
PENSIONI
UGUALI PER TUTTI
Nell’Italia del 2017 succede anche e
ancora questo. Ci sono cittadini che
per raggiungere la tanto agognata
pensione devono lavorare regolarmente per 42 anni per permettersi il
lusso di ritirarsi a 67 anni. Poi c’è chi,
invece, può lmitarsi a sedere su una
poltrona per 4 anni, 6 mesi e un giorno per ottenere la pensione e con
due anni di anticipo, a 65 anni. Se
poi quelle terga sono particolarmente attaccate a quella poltrona, tanto
da stare sedute ancora più a lungo,
la beffa diventa doppia: ogni anno in
più trascorso a sedere sui banchi di Camera e Senato fa ridurre la soglia per
andare in pensione di un anno, fino
alla soglia di 60 anni. Un privilegio
“medievale” come l’ha definito Luigi
Di Maio, vicepresidente della Camera,
lanciando l’iniziativa parlamentare
del MoVimento 5 Stelle per renderci
tutti uguali di fronte alla pensione.
A presentarlo, con Di Maio, anche Riccardo Fraccaro e Laura Bottici, segretario della Camera il primo e questore
del Senato la seconda. Perché per dire
addio a questo privilegio bastano 5
minuti: è sufficiente dire ‘si’ alla delibera del M5S negli uffici di presidenza di Camera e Senato. Tramite
questa azione, finalmente, si rompe il
circolo vizioso del privilegio e deputati e senatori avranno pensioni come
tutti: gli anni di contributi accumulati
durante i mandati parlamentari an1
dranno a confluire nelle singole posizioni. In altre parole, i membri della
casta dovranno continuare a lavorare
come tutti i cittadini ‘normali’ per ottenere la pensione, esattamente alle
stesse condizioni di tutti.
Abbiamo lanciato il conto alla rovescia fino al 15 settembre prossimo:
la data ultima entro la quale intervenire. Passata questa, i parlamentari
accederanno alla loro pensione privilegiata a dispetto di quanto accade
fuori dal Palazzo, nel modo vero. Se i
partiti non voteranno la nostra delibera sarà la loro fine. E a notificarglielo saranno i cittadini italiani chiamati
a raccolta per una grande manifestazione contro la casta.
5 GIORNI A 5 STELLE • 3 MARZO 2017
SUI DIRITTI TIM
NON RISPONDE
CONSIP TRAVOLGE RENZI
DOPO L’ARRESTO DI ROMEO IL M5S CHIEDE LE DIMISSIONI
DEL MINISTRO LOTTI, ANCHE LUI INDAGATO DA DICEMBRE
Sui diritti Tim non risponde. L’operatore telefonico
sta scaricando sui lavoratori il rischio di impresa. I
dipendenti vengono torchiati con un regolamento
aziendale
peggiorativo,
mentre la dirigenza si becca lauti bonus. Il M5S, in un
question time di Roberta
Lombardi, ne ha chiesto
conto alla Camera al governo che, come al solito, ha
fatto spallucce.
RAI: TETTO
AGLI STIPENDI
DEGLI ARTISTI
Finalmente anche la Rai si
adegua al tetto degli stipendi. Dopo manager e giornalisti, tocca anche agli artisti. A
prendere la decisione è stato
nei giorni scorsi il consiglio di
amministrazione. “Se la presidente Maggioni non crede
di essere capace di presiedere un’azienda con un tetto
agli stipendi di 240mila euro
lasci”, commentano i parlamentari M5s in Vigilanza Rai.
Il potere renziano viene
completamente travolto
dallo scandalo Consip e
dalla condanna a 9 anni
a Denis Verdini. Il Movimento 5 Stelle, dopo l’arresto negli ultimi giorni
dell’imprenditore Alfredo
Romeo e le indagini partite già a dicembre a carico del ministro Lotti, del
padre di Matteo Renzi, Tiziano, di dirigenti Consip
e dei vertici dell’Arma dei
Carabinieri, come primo
atto politico, chiede la rimozione del ministro dello Sport Luca Lotti. Lo fa
tramite una mozione di
sfiducia depositata sia al
Senato che alla Camera.
E’ un vero “Big Bang”,
proprio come quello della fondazione di Renzi
regolarmente
finanziata tra l’altro anche da
60.000 euro dell’imprenditore Romeo, quello che
sta travolgendo il ‘Giglio
magico’ toscano, “Al di
là degli aspetti giudiziari
sui quali farà luce la magistratura, riteniamo gravissimo, da un punto di
vista politico, il coinvolgimento del fedelissimo di
Renzi, nell’inchiesta Consip. Alla luce dell’arresto
dell’imprenditore Alfredo Romeo, che coinvolge
sempre di più il gruppo
di potere renziano nella
vicenda giudiziaria, riteniamo che non sia più
tollerabile la presenza di
Lotti nel governo Gentiloni” hanno spiegato i capi-
ORAMAI QUELLO
DELL’EX PREMIER È
IL ‘GIGLIO TRAGICO’:
VERDINI CONDANNATO
A 9 ANNI
2
gruppo pentastellati Caso
e Montevecchi. Come se
non bastasse lo scandalo Consip, ecco giungere
la notizia di una nuova
condanna in primo grado proprio per il senatore
Denis Verdini, altro sodale politico di Matteo Renzi e il cui nome compare
anche nelle carte dell’inchiesta Consip. L’uomo
che per l’ex presidente
del Consiglio Renzi meritava di diventare “Padre
Costituente”, è stato condannato in primo grado a
9 anni di reclusione per il
fallimento dell’ex Credito
cooperativo fiorentino.
Fortunatamente il 4 dicembre scorso 20 milioni
di italiani hanno capito in
che mani era stata messa
la nostra Carta costituzionale e hanno rispedito al
mittente la riforma dicendo No alla ‘triplice’ Renzi-Boschi-Verdini.
5 GIORNI A 5 STELLE • 3 MARZO 2017
IL GOVERNO NON FRENI
COMUNI ANTI-SLOT
INDETTA UNA CONFERENZA STATO-REGIONI PER LIMITARE
I POTERI DEGLI ENTI LOCALI VIRTUOSI
“Il sottosegretario con delega all’azzardo Pier Paolo
Baretta (Pd), riferisca in in
audizione congiunta della
Commissione Finanze di
Camera e Senato sullo stato dell’arte della discussione in atto tra Stato ed Enti
locali sul gioco d’azzardo in vista della prossima
Conferenza Stato-Regioni,
quello che va evitato è un
salto nel buio che favorisca le solite lobby”. E’
questa la richiesta dei parlamentari M5S avanzata
le distanze da luoghi sensibili (chiese, scuole etc),
le limitazioni degli orari,
premialità fiscali a chi non
mette le slot-vlt nei locali,
divieti pubblicità parziali
a livello locale. “Le azioni
degli enti locali virtuosi,
salvaguardano la salute
dei cittadini e l’economia
reale contro il ‘buco nero’
generato da azzardopoli,
quindi va tutelata la massima autonomia di Comuni e Regioni” spiegano i
parlamentari M5S.
tramite la senatrice Laura
Bottici.
Il timore, più che fondato
visti i precedenti, è che tramite un accordo in Conferenza Stato-Regioni si voglia riproporre una delega
al Governo che limiterà i
poteri degli enti locali e
con la scusa dell’ ‘armonizzazione’ farà decadere tutte le leggi regionali
e i regolamenti comunali
no-slot. Regolamenti che
contrastano questa piaga
attraverso misure come
MIGRANTI: UN PRIMO
PASSO
PER
I
BAMBINI
OK AL SENATO AL TESTO SUI MINORI NON
ACCOMPAGNATI
Compie un primo passo il disegno di legge sul sistema
di accoglienza dei minori che arrivano in Italia senza
i genitori, approvato al Senato anche con il voto del
M5S. Il testo però è ancora insufficiente per far fronte
a quella che è una vera emergenza: nel 2016 circa 6.500
bambini arrivati in Italia sono diventati irreperibili. Servono strumenti giuridici e tecnici chiari, psicologi specializzati, tutor che sappiano come agire; in una parola
serve preparazione, non solo sorrisi e pacche. E servono
risorse, che questo testo purtroppo non stanzia.
3
CIAONE
PURE AGLI
80 EURO
QUASI 2 MILIONI DI
CITTADINI DOVRANNO
RESTITUIRE IL BONUS
Gli 80 euro sono un’ottima cosa per chi li ha
presi, ma non per il Paese. E soprattutto non
per chi li deve restituire
(per giunta senza poterli rateizzare). La politica
delle mancette di Renzi è una fregatura: l’ex
premier con una mano
dà e con l’altra si riprende. Stiamo spendendo
circa 10 miliardi l’anno
per questa misura e gli
effetti sui consumi sono
praticamente nulli, come
certificato dall’Istat con il
dato, al palo, sulle vendite al dettaglio nel 2016.
La beffa è che quasi due
milioni di persone dovranno rendere il bonus indietro. In base ai
redditi del 2015, infatti,
circa un milione di contribuenti sarà costretto a
restituirlo integralmente,
mentre 765mila soggetti
dovranno darlo indietro
in parte. Paradosso nel
paradosso, quasi mezzo
milione di cittadini è costretto a restituire gli 80
euro perché troppo povero e, dunque, rientrante nella no tax area.
5 GIORNI A 5 STELLE • 3 MARZO 2017
STOP ALL’OLIO
DI PALMA IN ITALIA
DAL SISTEMA ROUSSEAU AL SENATO: PRESENTATA IN
CONFERENZA STAMPA LA PROPOSTA DI LEGGE A FIRMA
MARTELLI CHE NE VIETA PRODUZIONE E VENDITA
“Vogliamo bandire l’utilizzo
e la commercializzazione di
olio di palma sul territorio
nazionale”. Lo ha spiegato
Carlo Martelli, portavoce del
Movimento 5 stelle in Senato, presentando il disegno
di legge a sua prima firma
sull’olio di palma in una conferenza stampa. Hanno partecipato anche il portavoce
alla Camera, Mirko Busto, e
l’antropologo Dario Novellino. La proposta di legge
chiede che, oltre agli usi alimentari e cosmetici, ne sia
vietata esplicitamente la produzione e l’uso a fini energetici nei bio-carburanti. Prevede inoltre che la presenza di
olio di palma sia chiaramente indicata nell’etichetta dei
saponi e dei cosmetici. Sia
l’olio di palma, che l’olio di
palmisto, non potranno essere lavorati dalle aziende
in Italia, neanche per eventuali esportazioni. Tra le ragioni che hanno motivato
la necessità di regolamen-
COMUNI 5 STELLE
tare il settore citiamo quelle alimentari: questo olio
presente in molti cibi di uso
quotidiano è dannoso per
la salute. Quelle ecologiche:
vengono distrutte le foreste
tropicali e la biodiversità. Le
ragioni di tipo sociale, con
ripercussioni sulla vita degli
indigeni e delle popolazioni
locali. Il testo che sarà depositato in Senato come proposta di legge del Movimento è
stato emendato dagli iscritti
alla piattaforma Rousseau,
che per sessanta giorni hanno potuto leggerlo e commentarlo on line nella sezione Lex Parlamento.
37 COMUNI D’ITALIA HANNO SCELTO
UN’AMMINISTRAZIONE A 5 STELLE
WWW.COMUNI5STELLE.IT
Volantino delle attività parlamentari - 3 marzo 2017
a cura degli uffici comunicazione M5S di Camera e Senato
parlamentari5stelle.it
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