Fred Buscaglione, se ne va su una Thunderbird rosa

Download Report

Transcript Fred Buscaglione, se ne va su una Thunderbird rosa

L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendente
Cultura&Società > News
Fred Buscaglione, se ne va su una Thunderbird rosa | 1
venerdì 03 febbraio 2017, 07:00
Accadde oggi
Fred Buscaglione, se ne va su una Thunderbird rosa
Mercoledì 3 febbraio 1960 muore Fred Buscaglione, il primo grande 'cantautore maledetto' della musica leggera
di Gianni Lucini
Sono le prime ore del mattino di mercoledì 3 febbraio 1960. Roma è immersa in una sorta di cappa umida
formata da una pioggerellina fine, impalpabile, che penetra nelle ossa e lascia una brutta sensazione di freddo. Il cielo,
cupo e nero, mostra i primi segni di cedimento nei confronti del timido chiarore che annuncia l’arrivo del giorno, mentre il
lucido velo d’acqua che copre le strade della città riflette la luce dei lampioni e le ombre silenziose dei rari passanti. Chiusi
nei loro impermeabili, o rannicchiati sotto gli ombrelli, i lavoratori dei primi turni, con ancora addosso l’odore del sonno,
incrociano, senza vederli, altri abitatori dell’alba. Sono i nottambuli ritardatari la cui giornata è arrivata al termine.
All’improvviso, il silenzio che grava su questa Roma assonnata viene lacerato dal rumore di una frenata sul
fondo bagnato, dallo schianto secco e lamentoso delle lamiere che si piegano e dallo scroscio cristallino dei
vetri rotti. Un’auto americana, una di quelle che soltanto gli uomini di spettacolo possiedono, si è schiantata contro
un camion. L’autista è morto sul colpo. La vettura è una Thunderbird rosa. Non c’è bisogno di ricerche per sapere chi è il
proprietario della vettura. Tutti a Roma sanno che quella è l’auto di Fred Buscaglione, il cantante con il baffo da
mascalzone hollywoodiano, la voce roca, il bicchiere di whisky a portata di mano e la sigaretta sempre accesa. La notizia
vola di bocca in bocca e, in breve tempo, centinaia di persone si radunano per rendere l’ultimo omaggio al
primo grande 'cantautore maledetto' della musica leggera del dopoguerra. Finisce così la storia del torinese
Ferdinando Buscaglione, classe 1921, studente modello del Conservatorio 'Giuseppe Verdi' della sua città che, a quindici
anni, già si guadagna da vivere suonando il contrabbasso nei night e coltivando, tra le maglie della censura fascista, la
passione per il jazz. Quando parte per il militare c’è la guerra, ma per lui dura poco perché, nel 1943, viene catturato dagli
americani e internato in un campo di concentramento in Sardegna. Le sue qualità non sfuggono ai carcerieri, e ben presto si
ritrova a suonare jazz e canzonette con l’orchestra militare della radio alleata che trasmette da Cagliari. Dopo la Liberazione,
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/fred-buscaglione-ne-va-thunderbird-rosa/
L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.
Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati.
L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendente
Cultura&Società > News
Fred Buscaglione, se ne va su una Thunderbird rosa | 2
torna casa e riprende i contatti con i suoi amici musicisti. Nel 1946 suona il contrabbasso nella jazz band del
fisarmonicista Renato Germonio e inizia a scrivere canzoni con il paroliere Leo Chiosso. Siccome non interessano
a nessuno decide di cantarle da solo. Il suo debutto discografico avviene nel 1956 con 'Che bambola!', che sfiora il milione di
copie vendute senza quasi nessuna promozione e 'Porfirio Villarosa'. «Il musicista nomade dalla voce di carta vetrata», come
è stato definito da Gianfranco Baldazzi, diventa un protagonista dei principali locali notturni accompagnato dalla sua band,
gli Asternovas, e l’idolo dei giovani anticonformisti dell’epoca. Canzoni come 'Teresa non sparare', 'Eri piccola così',
'Guarda che luna', 'Whisky facile', ironiche e ispirate alla atmosfere dei film noir americani, fanno di lui il campione del
primo boom discografico italiano. La sua è una sfida alla melodia tradizionale. I critici all’inizio storcono il naso. «Non
sembra un cantante, ma un attore che racconta storie. La musica leggera è un’altra cosa». In realtà la sua voce si appoggia
soltanto alla melodia e preferisce scivolare su ritmiche prese a prestito direttamente dal jazz e mai inserite prima d’allora in
brani di musica leggera. È un anticipatore della 'ribellione' dei cantautori e dei primi urlatori, ma non se ne rende
conto. Vive la sua avventura con meraviglia e scetticismo. Quando muore ha trentanove anni ed è all’apice del
successo. La sua scomparsa lascia un vuoto che, nonostante i ricorrenti imitatori che periodicamente si dichiarano o
vengono dichiarati suoi eredi, non verrà più colmato da nessuno. https://www.youtube.com/watch?v=NSiGcGgOtZw
di Gianni Lucini
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/fred-buscaglione-ne-va-thunderbird-rosa/
L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.
Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati.