D`Alema in sé (e fuori di sé), e il D`Alema in noi

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D’Alema in sé (e fuori di sé), e il D’Alema in noi | 1
mercoledì 01 febbraio 2017, 18:45
Il Contrappunto
D’Alema in sé (e fuori di sé), e il D’Alema in noi
Gran personaggio e ormai ‘piccolo’ politico, triste solitario y final
di Gabriele Della Rovere
Difetto strutturale di ogni autore, in qualche caso anche Autore, è di innamorarsi eccessivamente dei propri personaggi,
veri inventati reinventati che siano. E se Manzoni (Alessandro) parteggiava un po’ troppo per i suoi promessi sposi un po’
fessi (fesso specie lui, Renzo, che si beve tutto quello che gli racconta quell’acquacheta della Lucia mentre a noi, così ad
occhio, non ha mai convinto sino in fondo che la storia con il povero Don Rodrigo stesse realmente in quei termini), e se i
biografi tendono ad identificarsi sempre un po’ con i biografati, e se persino Maurizio Crozza si è talmente
affezionato al suo Antonio Razzi tanto da fare di un oscuro per quanto bizzarro comprimario un protagonista assoluto di
lunga durata, così noi ammettiamo di esserci troppo attaccati al nostro ultimo eroe-antieroe. Sempre «si parva licet
componere magnis», se è cioè virgilianamente lecito confrontare le piccole cose con le grandi, e noi a simili colossi, e
piccoli personaggi ai grandi, e soprattutto l’ormai piccolo Massimo D’Alema a giganti politici (al confronto) come Razzi e
consimili. Ché il patetico tentativo del ‘Leader Maximo’ di restare o tornare protagonista lo fa trascendere nella farsa, solo
che il prezzo del biglietto lo pagano altri, e noi. Affiancato in questo dal suo ineffabile ‘gemello diverso’ toscano, come lui
arrivato alla guida del Governo, per quanto italiano, senza avere vinto le elezioni, e pure lui da altro voto (delle Regionali per
D’Alema, del Referendum per Matteo Renzi) costretto a sloggiare. Ma non del tutto. Stiamo raccontando questa saga
meravigliosa (nel senso proprio di destare meraviglia, e stupore) essendoci fatti prendere la mano prima lievemente da
‘Scontro Renzi-D’Alema: echissenefrega‘ de ‘il Contrappunto’ 30 gennaio 2017, scontro che avviene, appunto e
proprio ‘Nel disinteresse generale della gente, e poi ci si stupisce che…’. E poi, a dimostrazione che con certe
‘sostanze’ pericolose non è affatto vero che «Smetto quando voglio», con ‘D’Alema e Marx. Groucho‘ del 31 gennaio,
sempre a proposito di ‘Massimo, sconsiderato artefice del ‘Nuovo Partito’ cui non aderirebbe neppure lui’. «Non
temo Berlusconi in sé, temo Berlusconi in me» ammoniva il geniale Giorgio Gaber già molti anni fa e in uno dei primi
punti apicali della parabola del Sire di Arcore. Ecco ora e nel punto probabilmente terminale, triste solitario y final,
del Signorotto di Gallipoli, che più che dal D’Alema in sé (e ormai anche ‘fuori di sé’, condannato com’è a ripetersi)
dobbiamo guardarci dal D’Alema che c’è in ciascuno di noi.
di Gabriele Della Rovere
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/dalema-in-se-e-fuori-di-se-e-il-dalema-in-noi/
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