Gino Bechi, un baritono prestato alla canzone

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giovedì 02 febbraio 2017, 07:00
Accadde oggi
Gino Bechi, un baritono prestato alla canzone
Il 2 febbraio 1993 muore Gino Bechi, considerato da molti critici il maggior baritono del Novecento
di Gianni Lucini
Il 2 febbraio 1993 muore a Firenze Gino Bechi, considerato da molti critici il maggior baritono del Novecento. Se un
tale giudizio, come tutto quanto attiene alla sfera delle opinioni, è soggetto alla possibilità di confutazione, più difficile
diventa la contestazione dell'innegabile 'modernità' di questo artista capace di muoversi con grande disinvoltura
tra i generi e gli stili, adattando spesso tecnica e timbrica alle esigenze in divenire della moderna tecnologia.
Gino Bechi nasce il 16 ottobre 1913, a Firenze. A diciassette anni inizia a studiare canto lirico con i maestri Raul Frazzi e De
Giorgi. Nel 1936, a soli ventitré anni, debutta nella lirica a Empoli con la 'Traviata' di Giuseppe Verdi, facendosi notare per
il talento naturale del canto e disinvoltura in scena. La svolta nella sua carriera arriva qualche anno dopo quando, alla Scala
di Milano, sostituisce all'ultimo momento il baritono ne 'La forza del destino' al fianco di due grandi della lirica come
Beniamino Gigli e Gina Cigna. Il successo scaligero gli apre le porte dei grandi teatri lirici e segna l’inizio di una
straordinaria carriera che lo vede trionfare in tutto il mondo. Per ben nove volte canta nell'opera che inaugura la
stagione alla Scala. Si dedica anche alla canzone, pubblicando vari dischi nei quali privilegia soprattutto i grandi
brani della tradizione partenopea, pur senza rinunciare a cimentarsi con i brani melodici più in voga del periodo. Un
grandissimo successo ottiene anche al cinema, interpretando una lunga serie di film musicali negli anni Quaranta e
Cinquanta. Proprio da una delle sue frequenti incursioni cinematografiche arriva il brano più famoso del suo repertorio,
'La strada nel bosco', una canzone scritta da Cesare Andrea Bixio, Nicola Salerno ed Ermenegildo Rusconi per il film
omonimo. A sorpresa, nel 1963, ancora molto popolare, decide di ritirarsi dalle scene annunciando ufficialmente la fine della
carriera di cantante a Borgosesia, dopo essersi esibito per l’ultima volta ne 'Il barbiere di Siviglia'. Amatissimo in Italia, sia
dagli appassionati della lirica sia dal pubblico che affolla le sale cinematografiche per i suoi film musicali, tra gli anni
Quaranta e i Cinquanta riesce a diventare anche uno dei cantanti lirici italiani più popolari del mondo. L'impresa
è tutt'altro che semplice per un baritono, visto che in genere sono soltanto i tenori a catturare l'immaginazione e la passione
dei melomani. La voce di Gino Bechi, di grande ampiezza e costantemente educata, appare sempre all'altezza delle diverse
sfide nelle quali si cimenta. Rispetto a molti altri protagonisti della lirica del suo tempo, regge bene anche l'impatto con
le nuove tecnologie, in primo luogo l'introduzione di un aggeggio complicato come il microfono, difficile da gestire per chi
è abituato al canto largo, libero e potente dei palcoscenici lirici. Nel corso della sua non lunghissima carriera non accetta mai
l'idea di fermarsi. Per lui la musica ha il gusto dell'evoluzione, della nuova sfida. Per questa ragione passa dalla lirica
alla canzone e poi trova nuovi stimoli nella nascente cinematografia musicale italiana, impegnata a costruire una strada
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/gino-bechi-un-baritono-prestato-alla-canzone/
L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.
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diversa dalla pura e semplice trasposizione filmica delle opere liriche più conosciute. Vince tutte le sue sfide e quando
gli sembra di non riuscire a trovarne delle nuove si ritira dalle scene a poco più di cinquant'anni. Dopo il ritiro dalle
scene gestisce una scuola di perfezionamento per giovani cantanti lirici a Firenze e per qualche tempo è Presidente del
Concorso Internazionale di canto di Siena intitolato a Ettore Bastianini. https://www.youtube.com/watch?v=qYi_WTsJ3ic
di Gianni Lucini
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