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La (nuova) Siria, secondo la Russia | 1
giovedì 26 gennaio 2017, 10:00
La (nuova) Siria, secondo la Russia
Si chiamerebbe Repubblica Siriana; Meno poteri al Presidente; Uguaglianza delle religioni
di Redazione
La Russia, al termine della prima tornata di colloqui sulla Siria che si sono tenuti nel Kazakistan, ad Astana, ha proposto ai
partecipanti una bozza di una nuova Costituzione della Siria che uscirà da un futuro eventuale accordo tra le
parti che si stanno scontrando oramai da sei anni in una guerra civile che sta rasando al suolo il Paese e seppellendo quella
che era la Siria fino al 2011, anno dello scoppio della guerra civile. La bozza della Costituzione elaborata dalla Russia, e
lasciata alla riflessione soprattutto dei così detti ribelli, sottrae potere al Presidente e struttura un più diffuso
accesso al potere da parte delle diverse etnie. Secondo indiscrezioni di media arabi, la bozza della Carta ‘elaborata’
tra maggio e agosto 2016, introduce ‘sostanziali modifiche’ nell'attuale Costituzione siriana a partire del nome
dello Stato, da Repubblica araba siriana a Repubblica siriana. Cancellato ogni riferimento alla religione
musulmana o al nazionalismo panarabo che ha contraddistinto oltre mezzo secolo di potere del partito al Ba'ath; ampi
poteri, soprattutto legislativi, alle amministrazioni locali e largo spazio al ‘libero commercio’. La bozza avrebbe il placet
degli Stati Uniti e nelle intenzioni russe -e, presumibilmente, anche del Presidente siriano Bashar al-Assad, per quanto
ieri il Governo di Damasco abbia smentito di essere a conoscenza di una bozza di nuova Costituzione- dovrebbe essere
sottoposta a referendum popolare. Già nel gennaio dell'anno scorso, il Presidente russo Vladimir Putin aveva
affermato che la Siria doveva impegnarsi per redigere una nuova Costituzione quale primo passo per trovare una
soluzione politica alla guerra. Il fatto che questa Costituzione venga scritta fuori dalla Siria e da non siriani, è un
elemento di debolezza sia apparente (rilascia l’immagine di un Paese sotto tutela) sia reale, infatti rischia, minando il
diritto del Paese a gestire il proprio futuro, di essere un elemento che divide e non permette di trovare un accordo sulla
Carta fondamentale della Siria post-conflitto. Ecco i punti salienti della Carta della nuova Siria rivelati dai media arabi.
Cambio del nome: al primo articolo della carta ‘russa’ lo Stato viene indicato con il nome ‘Repubblica Siriana’ al posto
dell'attuale ‘Repubblica araba siriana’. Capo dello Stato non per forza musulmano: la bozza russa rimuove le dicitura
‘Religione del Presidente della Repubblica è l'Islam’ e ‘la Giurisprudenza islamica è fonte principale della legislazione’,
sancite nell'articolo tre dell'attuale Carta costituzionale. Due lingue ufficiali in regioni autonome: «Le istituzioni delle
amministrazioni autonome culturali curde e le loro organizzazioni usano le lingue araba e curda come idiomi paritetici»,
recita uno degli articoli della nuova Carta che concede a tutte le regioni autonome «riconosciute per legge ad usare
oltre la lingua ufficiale l'idioma della maggioranza degli abitanti previa approvazione di un referendum locale». Più
poteri agli amministratori locali: la bozza prevede l'istituzione di ‘Associazioni delle Zone’; che sono l'equivalente
delle attuali ‘Amministrazioni locali’ ma con ampi poteri anche legislativi che vanno a ridimensionare il potere
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/la-nuova-siria-secondo-la-russia/
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centrale. Queste ‘Associazioni delle Zone’ agiranno a fianco dell'‘Associazione del Popolo’ -nuovo nome dell'attuale
Parlamento chiamato 'Assemblea del Popolo'- come poteri legislativi con diritto di: interrogare il Presidente della Repubblica
ed il Primo Ministro; nominare il Presidente dell'alta Corte Costituzionale e del Governatore della Banca Centrale che
attualmente sono prerogative del capo dello Stato. Ridotti poteri del Presidente: la bozza russa impone che il candidato
alla presidenza della Repubblica abbia compiuto i 40 anni d'età; sia di genitori nati in Siria ma non sia coniugato con
una non siriana. La durata del mandato presidenziale è fissata in 7 anni con la possibilità di non più di un secondo
mandato. Sparisce la dicitura ‘Allah’ nel giuramento costituzionale. Un altro articolo sancisce che il Presidente «ha il
compito di mediare tra i poteri dello Stati e tra lo Stato e la Società». La bozza non prevede nessun potere
legislativo al capo dello Stato che dovrà «entro 7 giorni» firmare le leggi approvate dall'Associazione del Popolo
e l'Associazione delle Zone. Al Presidente rimarrà la supervisione e il controllo, assieme al Parlamento, dell'apparato
militare e quello della sicurezza, interna ed esterna. Maggiori poteri al Premier: nella bozza russa sparisce l'articolo
dell'attuale Costituzione che recita: «Il Presidente del Consiglio dei ministri è responsabile di fronte al Presidente della
Repubblica che ha il diritto di rinviarlo a giudizio». La prerogativa di far cadere l'Esecutivo sarà appannaggio del
Parlamento che può ritirare la fiducia con una maggioranza semplice dei suo membri. La nomina dei Ministri e dirigenti dei
dicasteri dell`economia e della giustizia spetterà al Consiglio dei Ministri. Rimossi riferimenti nazionalistici: sono previsti
cambiamenti molto significativi e di importanza storica in quanto la Costituzione proposta rimuove ogni riferimento
ideologico e programmatico con il Partito Ba'ath, e in particolare sulla identità araba della Siria, il socialismo panarabo e
l`unità araba. Libero mercato, uguaglianza delle religioni: la bozza obbliga il Paese a un modello neoliberale di
economia e consacra lo Stato al potere economico privato e impone «il rispetto di tutte le religioni ed organizzazioni
religiose che sono tutte uguali davanti alla legge».
di Redazione
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