Un mostro di ferro abbandonato da anni

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40 .Novara e provincia
STAMPA
.LA
DOMENICA 15 GENNAIO 2017
AMBIENTE E SVILUPPO
È alto come una casa a tre piani e pesa tonnellate
Grignasco
recupera
anche
via Perazzi
Un mostro di ferro abbandonato da anni
Romagnano chiede di rimuovere lo scheletro della galleria accanto alla tangenziale
n Maquillage
per il centro
storico di Grignasco. «Nel
2016 - dice il
sindaco Roberto
Beatrice - abbiamo effettuato il
rinnovamento
di piazza Pinet
Turlo, quest’anno tocca a via
Costantino
Perazzi». Come
nel caso della
piazza anche la
via verrà riportata alle condizioni originali, col
ripristino di
lastroni e acciottolato. Il progetto è stato redatto dall’ufficio
tecnico comunale e ha un
valore di 45 mila
euro; i lavori
dovrebbero
iniziare in primavera.
MARCELLO GIORDANI
ROMAGNANO SESIA
Uno scheletro di metallo grande e alto come una casa di tre
piani: da sei anni è abbandonato a fianco della tangenziale
che da Romagnano porta a
Prato Sesia e Grignasco, e sta
arrugginendo. Adesso l’amministrazione comunale chiede
alla Provincia di rimuovere la
struttura e auspica la copertura finanziaria per il completamente della tangenziale.
La storia del «dinosauro di
ferro» comincia sei anni fa,
quando viene terminata la
galleria della tangenziale al
confine tra Romagnano Sesia
e Prato Sesia. «La struttura dice l’assessore ai Lavori
Pubblici, Giancarlo Medina era servita per la costruzione
della galleria: una volta fatta
tutti si aspettavano che la
portassero via. Il problema è
che l’impresa che l’aveva realizzata oggi non c’è più, quindi
non sappiamo come fare per
rimuoverla».
Sull’azienda che aveva realizzato l’armatura non ci si può
rivalere perché è chiusa da anni. In passato il metallo ha fat-
è che la Provincia o qualcuno
rimuova questa struttura, il
Comune non può farlo sia perché non è di nostra proprietà
sia perché non abbiamo le risorse per un intervento di
questo genere».
Dalla Mauletta al casello
Giancarlo Medina, assessore ai lavori pubblici di Romagnano, accanto allo scheletro della galleria
to gola a parecchi ladri che più
volte hanno cercato di portarsi
a casa almeno qualche pezzo
della carcassa: erano intervenuti anche i carabinieri a sventare qualche furto, e da qualche mese l’incastellatura non
subisce più razzie.
«Siccome non si tratta di
materiali pericolosi - aggiunge
Medina - fino ad oggi non ci sono state rimostranze per questa situazione, ma sicuramente ora non è più rimandabile».
Un gruppo di cittadini ha
chiesto un intervento per elimi-
nare il «biglietto da visita» poco
invitante per chi arriva in Valsesia. Il problema è a chi tocchi
l’onere di affrontare la spese, sicuramente ingente, per smontare e trasferire la struttura.
«L’unica possibilità - dice il
sindaco Cristina Baraggioni -
Maggiora, presentata in ritardo la richiesta per la manifestazione
il caso
MAGGIORA
iente raccolta di firme ieri mattina in
piazza Antonelli a
Maggiora, per chiedere il
dissequestro dell’impianto
di motocross del Maggiora
Park. I promotori dell’iniziativa hanno presentato la domanda in ritardo e dalla
Questura non è arrivata l’autorizzazione. Gli organizzatori ci riproveranno, probabilmente sabato prossimo.
Ieri mattina in piazza Antonelli era stato montato il
gazebo per firmare la petizione che si trova anche on line e
ha già raccolto 1.863 adesioni
non solo dall’Italia ma da tutta Europa. La raccolta invece
N
Salta la raccolta firme pro-motocross
“Non ci fermiamo, va dissequestrata”
non s’è fatta, perché, come
hanno precisato gli organizzatori in un cartello apposto al
gazebo, il preavviso alle autorità competenti non è stato presentato nei termini previsti.
Un ritardo nella comunicazione quindi, che ha fatto rinviare
di qualche giorno l’iniziativa.
Assessore e tifoso
I maggioresi in piazza hanno
già preannunciato che ci saranno quando sarà fissata la
nuova data. Uno dei promotori
dell’iniziativa è Dario Zucchet,
assessore e grande appassionato di motocross. «In passato
sono stato anche presidente
del Motoclub, è uno sport che
Ieri al gazebo un cartello avvisava del rinvio della raccolta firme
tutti i maggioresi hanno nel
sangue. Una passione che avevo fin da ragazzo, ho fatto anche qualche gara amatoriale,
niente di più». Zucchet è dell’avviso che sia opportuno dissequestrare l’impianto e fare
riprendere l’attività: «Gli imprenditori che hanno fatto
questo investimento hanno dato un grosso impulso economico al territorio; basti pensare
alle presenze al Gran Premio
delle Nazioni. Hanno realizzato una pista molto bella, strutture ricettive, e se qualcosa deve essere corretto, si apportino i correttivi necessari senza
però chiudere un’attività importante. Sarebbe una pena-
Per il sindaco è fondamentale
completare la tangenziale: la
realizzazione del secondo lotto, che dalla zona della Mauletta porterà al casello dell’autostrada Voltri-Sempione, era
già in progetto. La realizzazione poi sfumò in seguito alle
proteste perché il progetto
prevedeva che il nuovo lotto
venisse costruito con gli sfrisi
di acciaio, in pratica gli scarti
di metallo della lavorazioni,
una soluzione che è stata abbandonata perché avrebbe
comportato rischi per le zone
agricole e le vigne attraversate
dalla grande circonvallazione.
«Speriamo che la Regione si
possa prendere in carico l’opera - dice il sindaco - anche perché negli assetti di bilancio sono ancora inseriti tre milioni di
euro per questo intervento».
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lizzazione per tutti gli appassionati di questo sport».
Quanto all’indagine giudiziaria in corso su presunti abusi edilizi che vede coinvolta anche l’amministrazione comunale, l’assessore precisa che «è
stato fatto tutto secondo la
norma e nella massima trasparenza, al punto che su questo
tema sono state anche organizzate assemblee pubbliche».
I promotori ripresenteranno
la domanda per l’autorizzazione alla raccolta firme che si dovrebbe tenere sabato, ma la
data è da confermare. Intanto
sul web si accavallano i messaggi di solidarietà al «Maggiora Park»: Arnaud Traisnel,
dalla Francia, lancia un «Vive
le motocross de Maggiora»,
mentre Alex da Novara scrive:
«Girando il mondo per questo
sport, la struttura di Maggiora
è all’avanguardia per lo spettacolo e favorisce la ricchezza
per un territorio che non offre
nulla allo sport!».
[M. G..]
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