COMUNICATO STAMPA

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First Cisl – Romani: “In Carife hanno pagato i dipendenti, ma i
responsabili della crisi non sono stati perseguiti. Ora i lavoratori
siano coinvolti nelle scelte strategiche delle banche”.
“Resta una profonda amarezza per l'epilogo di una storia di cui i responsabili non sono stati
ancora perseguiti, mentre i lavoratori, dopo anni di duri sacrifici economici, sono l'unico
soggetto cui è stato presentato il conto del disastro compiuto da altri”: è il commento di
Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, primo sindacato del settore finanziario
italiano, in merito all’accordo sottoscritto nel pomeriggio del 31 dicembre in Carife, che
prevede 350 esuberi (su 850 dipendenti), di cui solo poco più di 90 potranno, per ora,
usufruire del fondo di solidarietà per l'accompagnamento alla pensione, mentre per tutti gli
altri sarà possibile dimettersi volontariamente beneficiando di un congruo incentivo
economico.
“Il sindacato - prosegue Romani - ha dimostrato ancora una volta di essere capace di
assumersi responsabilità collettive su accadimenti imputabili ad altri. In questo, come in
tanti altri casi, se si fossero ascoltati a suo tempo i rappresentanti dei lavoratori si sarebbero
evitati errori e crisi. È giunto il momento di essere riconosciuti come soggetto legittimato a
concorrere alle scelte del sistema bancario, coinvolgendo i lavoratori nell'organizzazione,
nei controlli e nelle decisioni strategiche delle banche. Ormai è un’evidente necessità,
nonché un atto capace di restituire ai lavoratori la dignità troppe volte messa in discussione
dalle conseguenze di scellerati comportamenti di altri”.
“Siamo comunque soddisfatti dell'esito di una trattativa che, a tratti, è parsa disperata e che,
invece, grazie alla responsabile e determinata unità delle parti sindacali e alla coerenza di
quelle aziendali - aggiunge Alessandro Spaggiari, che ha seguito la vertenza per conto della
segreteria nazionale di First Cisl -, ha raggiunto un punto di equilibrio elevato, riducendo di
50 addetti il numero degli esuberi e escludendo, allo stato, il ricorso ai licenziamenti
collettivi. L'accordo prevede sostegni importanti per chi esce e per chi dovrà rimanere e
determina la precondizione perché Carife sia acquisita e quindi salvata. Adesso occorrerà
attendere l'esito delle adesioni dei dipendenti e la manifestazione delle indispensabili offerte
di acquisto della banca per capire se gli strumenti volontari che abbiamo concordato
saranno sufficienti a concludere, senza ulteriori ferite, questa triste vicenda”.
Roma, 1 gennaio 2017
Ufficio stampa First Cisl
Angelo Pangallo 3922205960