Rassegna stampa - First Cisl: "Governo garantisca l`occupazione e

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Good bank, si va verso un nuovo slittamento del termine per la vendita
Si va verso un nuovo slittamento del termine per la vendita delle good bank nate dai salvataggi di Banca
Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. Fonti del ministero dell’Economia lasciano intendere che il
confronto con la Commissione europea è a un punto avanzato. Con ogni probabilità, quindi, il Governo
riuscirà ad ottenere un nuovo rinvio della scadenza del 30 settembre stabilita da Bruxelles. Si tratterà
della seconda volta che si va ai supplementari. La prima proroga risale al 30 aprile. In quell’occasione è
stata concessa perché i tempi erano troppo stretti per portare a termine un’operazione complessa che
era partita pochi mesi prima, a novembre. Stavolta, invece, un rinvio sarebbe necessario a definire meglio
i negoziati in corso con gli istituti che hanno mostrato interesse per le good bank, ma che ancora non
hanno formalizzato un’offerta. “Intorno al tavolo ci sono sia operatori italiani che stranieri – ha detto nei
giorni scorsi il presidente delle quattro nuove banche, Roberto Nicastro – ma è già difficile vendere una
banca in cinque mesi, figuriamoci quattro”. Per la cessione delle good bank ci sono diversi tavoli aperti,
con scenari che vanno dalla vendita in blocco dei quattro istituti alla cessione di solo alcuni di loro. Per
esempio, la Popolare di Bari ha mostrato interesse per Carichieti. Per l’acquisto dell’intero pacchetto,
invece, in corsa resterebbe uno dei due fondi esteri che già si era fatto avanti in estate. Ma tra le trattative
più avanzate ci sarebbe quella con Ubi, interessata alle nuove Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti.
In questo caso, però, Carife resterebbe senza pretendenti. Per questo istituto potrebbe allora entrare in
campo il Fondo interbancario, attraverso lo schema volontario. “Riteniamo inopportune e pericolose – ha
detto il segretario generale First Cisl, Giulio Romani – le indiscrezioni secondo cui, all’approssimarsi della
scadenza per la cessione delle quattro cosiddette good bank, solo alcune di esse verrebbero vendute,
lasciando intravedere per Carife una soluzione alquanto mortificante. Non consentiremo soluzioni che
penalizzino i lavoratori di una qualsiasi delle banche oggetto di risoluzione”.
Fonte: ANSA
Banche: Romani, governo garantisca occupazione good bank
(ANSA) - ROMA, 24 SET - "Riteniamo inopportune e pericolose le indiscrezioni
secondo cui, all'approssimarsi della scadenza per la cessione delle quattro cosiddette
good bank, solo alcune di esse verrebbero vendute, lasciando intravvedere per Carife
una soluzione alquanto mortificante". Così Giulio Romani, segretario generale First
Cisl commenta le voci che indicherebbero l'intenzione di spezzettare Cariferrara in
assenza di compratori.
"Non consentiremo soluzioni - continua Romani – che penalizzino i lavoratori di una
qualsiasi delle banche oggetto di risoluzione. Costoro, infatti, hanno in questi mesi
compiuto uno sforzo straordinario, operando spesso in condizioni proibitive e
diventando vittime incolpevoli del clima di tensione e perfino di odio generatosi dopo
l'entrata in vigore del decreto legislativo. Tocca al Governo - conclude Romani farsi garante affinché nessuna delle quattro banche coinvolte venga penalizzata
individuando soluzioni concrete che, attraverso la tutela dell'integrità delle aziende e
dell'occupazione garantiscano i lavoratori e le comunità di riferimento di ogni singola
banca".
(ANSA).
Ferrara, per Carife aperti quattro tavoli
di Stefano Ciervo25 settembre 2016
Incubo ‘spezzatino’ in caso di mancata vendita: per Nicastro è scenario estremo, stop dei
sindacati
FERRARA. La “proroga tecnica” per la conclusione del processo di vendita di Nuova Carife
e delle altre tre banche sarà più breve del prevedibile, e servirà anche e soprattutto per dare
un futuro proprio all’istituto ferrarese.
Il ministero dell’Economia sta infatti trattando con Bruxelles un allungamento dei tempi
rispetto alla scadenza del 30 settembre, motivato con il fatto che mentre la Commissione
Ue preme per vendere il prima possibile, la Bce fa le pulci a ogni possibile offerta e
compratore, rallentando quindi il procedimento: su queste basi non si può tirare troppo la
corda, un paio di mesi o fine anno al massimo.
In questo lasso di tempo Roberto Nicastro e la struttura di risoluzione di Bankitalia
dovranno cercare di evitare il ricorso all’ultima carta disponibile, che ipotizzata ieri
dal Corsera ha subito suscitato fibrillazioni. Si tratta dello scenario secondo il quale Nuova
Carife rimarrebbe senza compratore nè salvatori bis, e dovrebbe quindi essere venduta a
grappoli di sportelli, liquidando tutto il resto. Si tratta, stando a fonti vicine alle new bank, di
uno scenario estremo, che viene al quarto posto rispetto a quelli prioritari ai quali stanno
lavorando Nicastro e soci. Nell’ordine, l’acquisto delle quattro banche in blocco, quello della
sola Carife e l’intervento del Fondo interbancario per salvare gli istituti rimasti sul tavolo. A
quanto si apprende, i tavoli per le banche sono ancora aperti, con possibili interlocutori
seduti di fronte ai venditori, anche difficilmente vi potrà rientrare Ubi, che ha sì smentito
l’imminenza di un’offerta per le tre banche extra Ferrara, ma non la possibilità che il suo
interessamento si concretizzi proprio in quella direzione nonostante il pressing per indurlo a
un’offerta in blocco.
Di fatto, lo “spezzatino” seppellirebbe definitivamente l’esperienza Carife, creando enormi
problemi occupazionali e conseguenze anche sui clienti: ecco perché Nicastro lo considera
solo come estrema ipotesi. L’idea di un intervento del Fitd è stata finora zavorrata dalla
contrarietà delle grandi banche, poco propense a mettere altri soldi in salvataggi, ma se
rimanesse sul tavolo la sola Carife, magari da integrare con Caricesena, l’impegno
diventerebbe modesto. Ed è pronto l’intervento di Giulio Romani, segretario nazionale First
Cisl, che considera lo spezzatino «una soluzione alquanto mortificante. Non consentiremo
soluzioni che penalizzino i lavoratori di una qualsiasi delle banche oggetto di risoluzione.
Costoro, infatti, hanno compiuto in questi mesi uno sforzo straordinario, operando spesso
in condizioni proibitive e diventando vittime incolpevoli del clima di tensione e perfino di odio
generatosi dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo. Tocca al governo - conclude
Romani - farsi garante affinché nessuna delle quattro banche coinvolta venga penalizzata,
individuando soluzioni concrete che, attraverso la tutela dell’integrità delle aziende e
dell’occupazione, grantiscano i lavoratori e le comunità di riferimento di ogni singola banca».
BANCHE: FIRST CISL, GOVERNO GARANTISCA SU OCCUPAZIONE 4 GOOD BANK =
Roma, 24 set. (AdnKronos) - "Riteniamo inopportune e pericolose le indiscrezioni
secondo cui, all'approssimarsi della scadenza per la cessione delle quattro cosiddette
Good Bank, solo alcune di esse verrebbero vendute, lasciando intravvedere per Carife
una soluzione alquanto mortificante". Così Giulio Romani, segretario generale della
First Cisl commenta le voci che indicherebbero l'intenzione di spezzettare Cariferrara
in assenza di compratori.
"Non consentiremo soluzioni - continua Romani - che penalizzino i lavoratori di una
qualsiasi delle banche oggetto di risoluzione.
Costoro, infatti, hanno in questi mesi compiuto uno sforzo straordinario, operando
spesso in condizioni proibitive e diventando vittime incolpevoli del clima di tensione
e perfino di odio generatosi dopo l'entrata in vigore del decreto legislativo".
"Tocca al governo farsi garante affinché nessuna delle quattro banche coinvolte venga
penalizzata individuando soluzioni concrete che, attraverso la tutela dell'integrità
delle aziende e dell'occupazione garantiscano i lavoratori e le comunità di riferimento
di ogni singola banca", conclude il sindacalista.