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I COMMENTI
Venerdì 6 Gennaio 2017
L’ANALISI
IMPROVE YOUR ENGLISH
Risparmiatori in banca,
non sono tutti uguali
Bank investors
aren’t all the same
«T
utti i
consapevoli, altro diDI CARLO VALENTINI
cittadiscorso è per chi è stani sono
to raggirato. Nel qual
uguali di fronte alla caso ci dovrebbe essere una giustizia
legge». Anche alla legge della finanza, celere. Mentre l’investitore consapevole
seppure l’articolo 3 della Costituzione sa che la sua scelta può essere rischiosa
non lo espliciti ma lo sottenda. Inve- sia che si tratti di piazza Affari che di
ce si assiste a una singolare disparità banche, del prestito soci di una coop o
di trattamento rispetto alle crisi che di un immobile. Ecco perché non è nello
si stanno susseguendo. L’intervento spirito della Costituzione un intervento
dello stato nel capitale Mps assicura pubblico discriminante degli uni rispetil rimborso della quasi totalità dell’in- to agli altri.
vestimento da parte dei risparmiatori,
C’è poi la corsa dei politici locali
non così per quanto riguarda le minori a darsi da fare a favore dei vocianti pobanche in sofferenza (Etruria, Cari- tenziali elettori. Per esempio la Regione
Ferrara, CariChieti, Banca Marche) Emilia-Romagna ha stanziato 200 mila
mentre debbono ancora conoscere il euro per le spese legali dei risparmiatoloro destino coloro che
ri, denari che finiranno
avevano affidato i loro
alle associazioni dei
risparmi alla Popolare
consumatori. Dice la
Quelli dell’Mps
di Vicenza. Poi vi è il padelibera: «Sono disponiinfatti sono
ragone con gli investitobili le risorse, 200 mila
stati privilegiati
ri in borsa: non c’è stata
euro, messe a disposinessuna tutela per chi
zione dei risparmiatori
aveva investito, per esempio, nei titoli emiliano-romagnoli danneggiati a cauAlitalia nonostante la garanzia formale sa della crisi che ha colpito la banca
dell’allora presidente del consiglio, col Nuova Carife. Serviranno a coprire le
suo appello all’italianità della compa- spese legali per le richieste di risarcignia di bandiera.
mento che i cittadini coinvolti potranno
Quei piccoli azionisti che aveva- presentare attraverso le associazioni
no puntato sull’Alitalia hanno visto il dei consumatori».
loro investimento volatilizzarsi. E il loro
Quindi chi risiede fuori regione
intendimento era più o meno lo stesso e possedeva azioni Carife dovrà pagarsi
dei piccoli azionisti delle banche: riu- le spese legali che invece un emilianoscire a remunerare il capitale. Perché romagnolo potrà mettere a carico del
allora a qualcuno nulla, ad altri qual- bilancio regionale, cioè dei contribuenti.
cosa e ad altri ancora tutto (o quasi)? Ma tutti i cittadini non dovrebbero esOvviamente ci si riferisce ad azionisti sere uguali di fronte alla legge?
DI
«A
ll citizens are equal duped it is a different matter. In
before the law». Also this case, they should win justice
before the finance law, immediately. Instead, a conscious
although Article 3 of investor knows that his/her choice
the Constitution doesn’t express it may be risky, whether it concerns
clearly but implies it. Instead, we are Milan Stock Exchange or banks, a
witnessing a unique unequal way of shareholder loan to a cooperative or
handling the crises that are following a property. That’s why a discriminatone another. The state intervention in ing public intervention is not in the
MPS capital ensures the repayment spirit of the Constitution.
of almost all the investment by savers,
Then there is the frenzy of
while it doesn’t in the case of smaller local politicians to commit thembanks in distress (Etruria, CariFer- selves to raucous potential voters.
rara, CariChieti, Banca Marche) and For example, the Emilia-Romagna
those who had entrusted their sav- Region has allocated 200,000 euros
ings to Popolare di Vicenza have yet for the legal costs of savers, money
to know their fate. Then there is the that will end up to consumer associcomparison with stock
ations. The resolution
says: «The resources,
market investors:
Indeed
200 thousand euros,
there was no protecfor Emilia-Romagna’s
tion for those who had
those of Mps
savers damaged by
invested, for example,
were privileged
the crisis that hit
in Alitalia bonds, deNuova Carife bank
spite the formal assurance of the then Prime Minister, are available. They will cover leappealing to the Italian character of gal expenses for the compensation
the national airline.
claimed by the citizens involved
The small shareholders who through consumer associations».
had bet on Alitalia have seen their
So who those who live outside
investments evaporate. Moreover, the region and held Carife shares
their intention was more or less the will have to pay the legal fees while
same of the small shareholders of a resident of Emilia-Romagna can
the banks: manage to yield profit. shift the burden onto the regional
So why did someone have nothing, budget, namely onto taxpayers. Yet,
someone else something and oth- aren’t citizens supposed to be equal
ers (almost) everything? Obviously, before the law?
we refer to shareholders who were
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aware, for those who have been
Traduzione di Silvia De Prisco
IL PUNTO
LA NOTA POLITICA
Il boom Fincantieri dimostra
che l’economia mista funziona
Immigrati, il governo
scopre il problema
SERGIO LUCIANO
N
on deve sembrare
roba di poco conto il
«via libera» ottenuto
dalla Fincantieri in
Francia per rilevare i colossali cantieri navali Saint-Lazare. È vero che la trincea dello
sciovinismo francese era già
crollata quando, dieci anni fa,
i cantieri furono venduti ai
coreani che a loro volta oggi
vogliono cederli; è vero che
comunque l’Eliseo, ancora
socio al 33%, porrà una serie di paletti per difendere la
«francesità» dell’azienda. Ma
resta il fatto che la Francia
dei grandi gruppi industriali
pubblici non ha trovato all’interno del proprio «ecosistema»
investitori competenti e ricchi
abbastanza da contrastare la
credibilità di Fincantieri.
E perché questo dato
di fatto dimostra molto più
dell’affare in sé? Semplice:
perché se il gruppo cantieristico nazionale italiano, tuttora controllato dallo stato
italiano anche se quotato in
borsa, è credibile e ha la forza
finanziaria per un colpo del
genere, che ne rafforza la le-
adership mondiale, lo si deve
a... degli uomini. Uomini: cioè
ingegneri, progettisti, direttori dei lavori, maestranze. E a
un capo azienda di 72 anni,
Giuseppe Bono, talmente
solido nel suo know-how da
essere stato confermato nel
Quando c’è knowhow, innovazione e
onestà lo stato imprenditore è leader
ruolo perfino dal Rottamatore
Renzi senza essere nemmeno
toscano o trentenne!
Di più: questo signore è
uno che da trent’anni lavora
ad altissimo livello nell’industria pubblica, vent’anni fa fu
direttore generale di Finmeccanica, fu tra i pochi a contrastare il disastro dell’Efim,
da cui poi scaturì l’accordo
Andreatta-Van Miert e la
conseguente svendita del patrimonio industriale di stato
e non ha mai avuto appartenenze politiche, o ombre giudiziarie, che incrinassero la
professionalità. Ha innovato,
sempre; ha investito, sem-
pre; e ha sempre mantenuto
la pace sociale nel gruppo,
pur dovendo fare i conti con
sindacati agguerriti e non poche inefficienze «di sistema».
Onore al merito: è questione
di uomini, il guaio è che quelli veramente bravi, e che non
rubino, sono pochi.
Ma c’è di più: a leggere
la storia di Fincantieri, che
solo un mese fa ha preso 2
miliardi di ordini da Richard
Branson, il miliardario della
Virgin che sta progettando il
nuovo Concorde, si rintraccia una costante innovazione
tecnologica sulla grandissima
scala ingegneristica dei colossi del mare. Viene in mente la
tesi di Mariana Mazzuccato,
autrice del saggio Lo stato innovatore, secondo cui dietro
tutte le grandi discontinuità
hi-tech, internet compresa,
ci sia sempre stata la mano
pubblica. I 230 anni di storia della marineria targati
Fincantieri, che oggi conta
19 mila dipendenti in 20 impianti in quattro continenti,
sono lì a confermarlo: l’»economia mista» può ancora funzionare.
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DI
MARCO BERTONCINI
La campagna elettorale per le politiche è stata
aperta. Il piano per contenere clandestini e terroristi, lanciato dal presidente
del Consiglio col titolare
dell’Interno, risponde a una
sempre più diffusa richiesta
di mutare andazzo nell’accoglienza. A palazzo Chigi si
sono accorti che l’incremento dei profughi, le difficoltà
nell’ospitarli, le proteste di
cittadini ed enti locali, non
potevano più attendere una
risposta. Molte preoccupazioni sono sorte con l’individuazione dei trascorsi del
terrorista Amri.
Il governo non poteva
più procedere seguendo
la via sostenuta da Papa
Bergoglio e condivisa da
settori di sinistra e cattolici,
ma avversata da molti, come
emerge da ricerche e dalla
quotidiana frequentazione
sociale. Doveva fornire una
risposta ai cittadini stufi del
bla bla bla dei massimi esponenti nazionali, intestarditi
nel chiedere, invocare, pre-
mere, minacciare, postulare,
auspicare, in direzione della
solita Europa, senza nulla
portare a casa.
I numeri, vanamente
ridimensionati da Alfano
quando reggeva l’Interno,
hanno spaventato la gente
comune. Di decine di migliaia di clandestini nel territorio nazionale nulla si sa. I
rimpatri sono insignificanti:
percentualmente e in valori
assoluti. Si è spesa troppa
retorica, culminata nella
passerella Renzi-MerkelHollande per un postumo
omaggio al comunista Altiero Spinelli. I nostri governanti sono rimasti a bocca
asciutta, pur approvando
costantemente i documenti
comuni. Senza entrare nel
merito delle soluzioni ora
proposte (si vedrà presto se
siano sufficienti ed efficaci),
va detto che l’esecutivo ha
compreso che non avrebbe potuto consentire un
espandersi della protesta.
Ne avrebbero tratto giovamento tre persone: Salvini,
Grillo e la Meloni.
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