Pubblichiamo il testo integrale delle precisazioni ricevute da

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Transcript Pubblichiamo il testo integrale delle precisazioni ricevute da

Egregio Direttore,
nel corso della trasmissione “Piazzapulita” del 24 novembre, condotta da Corrado
Formigli, è stato mandato in onda un servizio del giornalista Andrea Casadio contenente
affermazioni gravissime, lesive della reputazione della nostra Società, che ci obbligano
alle seguenti precisazioni a beneficio degli ascoltatori e di una corretta informazione.
Ricordiamo innanzi tutto che Fincantieri non è mai stata coinvolta in procedimenti
giudiziari per episodi di caporalato o altre presunte illegalità relative al sistema degli
appalti; al contrario, proprio la collaborazione della Società con le forze dell'ordine ha
permesso di rilevare e reprimere l’insorgere di condotte criminose. Evidenziamo in
proposito che i dati di tutti i fornitori coinvolti nello stabilimento di Monfalcone sono
trasmessi alla Prefettura competente.
Ciononostante, registriamo con dispiacere il tentativo del programma e dell’autore del
servizio di mettere in cattiva luce la Società: in particolare è falso che il soggetto indicato
come “caporale” sia tale ed è falso che abbia fatto entrare irregolarmente degli operai. La
persona in questione, dipendente di una ditta autorizzata ad operare all’interno dello
stabilimento di Monfalcone, stazionava di fronte all’ingresso in attesa del rilascio del suo
tesserino di riconoscimento e nessun soggetto terzo non autorizzato è entrato con o senza
il suo aiuto, come dimostrato dai filmati del sistema a circuito chiuso del cantiere.
Anche il Casadio avrebbe potuto verificare quanto sopra se avesse fatto il suo lavoro di
giornalista chiedendo informazioni alla Società invece di montare ad arte delle immagini
al solo scopo di avvalorare una tesi precostituita. Questo comportamento purtroppo non
ci sorprende perché la stessa trasmissione ha già tentato di gettare discredito sulla nostra
Società in occasione del servizio di Luca Bertazzoni andato in onda il 17 novembre,
durante il quale uno sparuto gruppo di soggetti terzi, del tutto estranei a Fincantieri, è
stato accreditato come aderente ad uno sciopero organizzato dalla FIOM presso il nostro
stabilimento di Palermo, al quale in realtà hanno aderito sette (ripetiamo: sette)
dipendenti su quattrocentocinquanta.
Risultano peraltro incomprensibili alcune affermazioni sulla presenza e la retribuzione di
personale straniero contenute nel servizio del 24 novembre. La presenza di cittadini di
Paesi emergenti nell’industria pesante è un fenomeno globale dovuto in larga parte al
disinteresse dei cittadini delle economie cosiddette “sviluppate” a svolgere mansioni
manuali, considerate gravose ma necessarie alla produzione industriale. Tra l’altro, alcuni
operai stranieri intervistati nel servizio provengono da Paesi membri dell’Unione
Europea, quali Slovenia, Croazia e Romania, con le stesse libertà di movimento dei nostri
ragazzi che vanno a lavorare a Londra, a Parigi o in Germania. Infine, le retribuzioni
mostrate nel servizio sono conformi alla legge e ai contratti e dipendono dal numero di
ore lavorate.
Davvero non si capisce perché trasmissioni come “Piazzapulita” non perdano occasione
per gettare fango sulle poche realtà industriali rimaste in Italia che producono ricchezza,
danno lavoro a migliaia di persone e mandano avanti il Paese pagando stipendi e tasse. In
questo modo si continua a perseguire una politica contro il sistema delle imprese e non ci
si accorge che l’impoverimento del Paese deriva proprio da questo.
Per questi motivi la Società ha conferito mandato ai propri legali affinché esperiscano
tutte le azioni penali e civili a tutela del buon nome di Fincantieri.
Con richiesta, ai sensi della legge sulla stampa, di dare integrale lettura della presente nel
corso della prossima trasmissione di “Piazzapulita”, prevista per il primo dicembre.
Distinti saluti
Fincantieri Media Relations
Trieste, 30 novembre 2016