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Giovedì 8 Dicembre 2016
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In vista delle elezioni offre a Renzi un’alleanza a sinistra spiazzando Cofferati e Fassina
Pisapia è il vero nuovo Vendola
La Convention del movimento fissata il 18 e 19 dicembre
DI
È
CARLO VALENTINI
entrato da par suo nella
cristalleria della politica. Giuliano Pisapia
si mette alla testa di
una sinistra vendoliana senza
più Nichi Vendola ritiratosi
a vita privata come Fausto
Bertinotti e tutt’al più protagonista di qualche fugace blitz
come quello che ieri ha scomunicato proprio l’iniziativa di Pisapia: «Tutte le sinistre si sono
già unite nel referendum con il
No, immaginare che adesso si
debba costruire la sinistra del
renzismo è fuori dalla realtà».
Vendola non ricorda la
sua sinistra di governo d’un
tempo non troppo lontano. È
quella riproposta da Pisapia,
critica ma propositiva, paziente
e non di rottura. D’altra parte
in alcune Regioni (a cominciare dalla Puglia) e in alcune
giunte comunali (a cominciare
da Bologna) gli ex-vendoliani
sono al governo alleati col Pd. A
Cagliari il sindaco è addirittura
un ex vendoliano doc, Massimo
Zedda, che guida una giunta
col Pd come grande alleato.
Dice Zedda: «Sono d’accordo
sulla necessità di ricomporre
un’area progressista partendo
dai giovani, che hanno lanciato un messaggio molto chiaro
in occasione del referendum e
attendono risposte sul futuro.
E poi dalle fasce più deboli,
coloro che hanno vissuto e vivono ancora sulla loro pelle la
crisi. E poi ancora allargare a
tutti quelli che ci stanno, senza
preclusioni, chi si riconosce nei
valori di sinistra dev’essere il
benvenuto».
Si ritrovano spiazzati
quelli di Sinistra Italiana,
che ipotizzavano un consistente raggruppamento alternativo al Pd, tanto che l’aspirante leader Sergio Cofferati
si ritrova dimezzato prima
ancora di essere insediato.
Anche Stefano Fassina e
Pippo Civati rischiano di ritrovarsi con un pugno di mosche. Usciti dal Pd sbattendo
la porta potrebbero ritrovarsi
in un gruppuscolo inconsistente mentre Pisapia riporta una
parte della sinistra al governo,
con tutta la visibilità che ciò
comporterebbe. Non a caso
Fassina commenta: «Pisapia
vuole riproporre lo schema Milano a livello nazionale. Una
presunta sinistra non meglio
definita, subalterna al partito
dell’establishment che è il Pd.
Non credo che Pisapia avrebbe
consenso. Trovo davvero singolare che dopo il terremoto di
domenica con il segno sociale
del voto No al referendum, Pisapia abbia fatto un’intervista
in cui non ha speso una parola sulla distanza siderale tra
il Pd e il popolo delle periferie
che dovrebbe rappresentare».
Dentro al Pd c’è chi festeggia. Pierluigi Bersani,
Roberto Speranza e Gian-
partiti centristi alla sinistra con interesse alla cosa. Poi bi- Cuperlo (insieme a Pisapia).
italiana vendoliana. Se con sognerà vedere perché gli spazi A fare gli onori di casa sarà
una sconfitta come quella ap- politici sono ampi e stretti allo Merola: «Dobbiamo tornare a
volerci bene, a questo punto è il
pena subìta col referendum la stesso tempo».
Il 18 dicembre altra ri- programma minimo. Il 19 prosegreteria dem pensa di andare
alle elezioni senza ricostruire unione, allargata e a Roma. muoviamo questa iniziativa,
il centrosinistra, mi preoccu- L’odore di elezioni a breve fa vogliamo farne una ‘dichiarapo. Sarebbe un errore politico bruciare le tappe. La conven- zione di Bologna’ con tutti quelche ci porterebbe a perdere le tion si chiamerà Sinistra degli li che sono interessati a portare
amministratori ma si leggerà avanti una ipotesi di centrosielezioni».
Insomma, lo schema è Campo Progressista (questo è nistra unito, una proposta di
quello del centrosinistra. il nome scelto da Pisapia per il governo capace di mettere al
Da un lato i centristi anti- proprio movimento) e radune- centro la lotta alle diseguaberlusconiani, da Angelino rà quelli che governano i loro glianze e di recuperare la frattura coi giovani.
Alfano a Denis VerdiPer ricostruire
ni, dall’altro la sinistra
Giuliano Pisapia
Si
ritrovano
spiazzati
quelli
di
Sinistra
bisogna che Renzi
non radicale guidata da
Italiana,
che
ipotizzavano
un
consistente
non solo si faccia
Pisapia. In mezzo il Pd
raggruppamento
alternativo
al
Pd,
tanto
da parte, ma che
ni Cuperlo, hanno da tempo che traina la colazione
che l’aspirante leader Sergio Cofferati
ci sia disponibilità
proposto il dialogo a sinistra, e il tutto sotto il brand
da parte di tutti a
ipotesi rintuzzata da Matteo del nuovo Ulivo. Dentro
si ritrova dimezzato prima ancora di essere
trovare una straRenzi con l’argomentazione al Pd c’è già chi lavora
insediato. Anche Stefano Fassina e Pippo
da rinnovata per
che si trattava di interlocutori a questa ipotesi. A BoCivati
rischiano
di
ritrovarsi
con
un
pugno
il centrosinistra».
non affidabili. Se adesso il piat- logna si sono incontrati
di
mosche.
Usciti
dal
Pd
sbattendo
la
porta
Pisapia non
to della collaborazione glielo of- con Pisapia il sindaco
potrebbero
ritrovarsi
in
un
gruppuscolo
condivide la stifre Pisapia, per il segretario Pd della città, Virginio
lettata a Renzi,
uscito sconfitto dal referendum Merola, ex-bersaniano
inconsistente mentre Pisapia riporta
dettata forse dalpotrebbe essere l’occasione per salito sul carro di Renzi
una parte della sinistra al governo,
uscire dal cul de sac in cui si e adesso deciso a giocala
vendetta per i
con tutta la visibilità che ciò comporterebbe
ritrova poiché alle elezioni bi- re in proprio, e Gianni
tentennamenti
sognerà andare proponendo Cuperlo. Merola così
che il segretario
ampie alleanze se non vuole sintetizza l’esito dell’incontro: territori in coalizione, i profeti Pd ebbe sulla ricandidatura di
rischiare di essere asfaltato «Dobbiamo ricostruire il cen- dell’embrasson nous tra Pd e Merola. Al contrario l’ex-sindadalla corrazzata grillina.
trosinistra, il Pd da solo non sinistra dialogante, ferrei ne- co di Milano con Renzi vuole
L’ex-sindaco di Milano si basta. Lo spirito è raccogliere mici della rottura a sinistra. dialogare, lo considera tuttora
viene a trovare al centro del- le spinte riformiste e recupe- Oltre a Zedda, Merola e Pisa- un interlocutore decisivo. Pilo snodo politico, complice la rare quei ceti popolari che non pia ci saranno Marco Doria, sapia può vantare il prestigio
delicatezza del momento. La ci capiscono e ci abbandonano». sindaco di Genova, il sindaco che s’è guadagnato mettendo
sua discesa in campo sembra Della partita potrebbe essere di Rieti Simone Petrangeli, insieme il centrosinistra a Miun’adesione alle affermazioni anche Beppe Sala, il successo- e quello di Latina, Damiano lano e diventando nel 2011 il
di Michele Emiliano, gover- re di Pisapia alla guida di Mi- Coletta, il vicepresidente della primo sindaco di centrosinistra
natore della Puglia, pubblicate lano: «Credo che Pisapia abbia Regione Lazio, Massimiliano della città dopo 18 anni.. Non
ieri da ItaliaOggi: «Il Pd non sempre avuto nelle sue corde Smeriglio e il deputato Cic- intende inglobare gli ex Pd che
può andare da solo alle elezio- l’idea di lavorare cercando di cio Ferrara. Il giorno dopo, il hanno fatto scelte contro Renzi
ni, Io governo con lo schema mettere insieme la sinistra e il 19, nuovo incontro, a Bologna, e non vuole entrare in conflitdel centrosinistra largo: dai Pd- dice Sala- quindi guardo al quale parteciperà anche to ma neppure avere niente a
che fare con Sinistra Italiano,
i cui esponenti già lo accusaAVREBBE DOVUTO SCOMPARIRE SE AL REFERENDUM AVESSE PREVALSO IL SÌ
no di collaborazionismo. Ma
lui mette un paletto: in cambio dell’offerta di alleanza, il
Pd chiuda ogni rapporto con
Alfano e Verdini. In realtà si
tratta più di un auspicio che
di un ultimatum. Anche perDI MARCELLO GUALTIERI
te dannoso, visto che, nella sua conclamata
ché per governare ci vogliono
inutilità, lascia Governo e Parlamento privi
i numeri e, presumibilmente,
di contatto con il paese reale. Attualmente il
quale che sarà la nuova legge
hi scrive, tappandosi il naso, ha voruolo di supporto e consulenza per le mateelettorale, bisognerà costruire
tato SI al referendum che doveva
rie economiche è delegato agli uffici studi
una grande coalizione.
confermare, tra l’altro, l’abolizione
del Mef e di Banca d’Italia: attori freddi,
Dice Pisapia: «Io rispetto
del Consiglio Nazionale Economia
algidi, lontani anni luce dalle pulsioni del
la posizione di tutti e quindi
e Lavoro (Cnel) . Non c’è dunque il rischio
paese, dai suoi problemi e dai sui slanci
anche quella di Sinistra Itadi poter essere considerato un nostalgico di
vitali.
liana ma noi vogliamo dare
un Cnel totalmente inutile: difatti non serve
Invece delle gelide stanze degli ufvoce alla grande richiesta di
che sia previsto da un articolo della Costitufici studi e del patetico apparato attuaunità del centrosinistra che
zione, che abbia una sede in un palazzo del
le del Cnel bisognerebbe sfruttare la rete
ho sentito girando per l’Italia.
centro di Roma, che costi qualche milione di
delle Università (che copre l’intero territorio
E riuscire a parlare ai tanti
euro, che i suoi componenti vengano nominazionale e quindi è vicinissima alle pecudisillusi che non sono più annati da mezzo mondo politico. D’altronde, in
liarità delle varie economie che compongono
dati a votare, o hanno votato
quasi 60 anni di vita, costati ai contribuenti
il tessuto produttivo italiano) e lì creare centurandosi il naso. Dobbiamo
circa 1 miliardo, il Cnel ha prodotto poco o
tri di osservazione e studio, affiancando al
restituire l’entusiasmo di fare
niente: in ultima analisi solo 14 progetti di
corpo docente, imprenditori, professionisti,
politica agli italiani di sinistra
Legge totalmente ignorati dal Parlamento.
giovani laureati e, perché no, studenti; con
che l’hanno perso».
Dunque va solo chiuso.
partecipazione assolutamente volontaria,
In questo Pisapia è come
Ma certamente il Paese ha un enorda valorizzare semmai in termini di titoli,
Stefano Parisi, che sta facenme bisogno delle funzioni per le quali il
punteggi, prestigio, crediti formativi.
do lo stesso discorso sul fronte
Cnel era stato pensato: esperti e rappresenPer completare il progetto, invece di
della destra, invitando Silvio
tanti delle categorie produttive che forniscouna sfarzosa ed inutile sede romana, basteBerlusconi a rompere con
no supporto e consulenza alle Camere e al
rebbe una piattaforma web per lo scambio di
Matteo Salvini per guardare
Governo per contribuire alla elaborazione
dati, idee proposte: si inizierebbe così a colal centro e ai tanti scontenti,
della legislazione economica e sociale (è
mare il gap che oggi separa gli algidi signori
alleandosi con lui, buttato nelquasi il testo letterale dell’art 99 della Codelle formule economiche dalle pulsioni del
la mischia e poi abbandonato
stituzione). Invece oggi il Cnel è meno che
paese più vitale del mondo.
in malo modo.
inutile, si potrebbe dire drammaticamenTwitter: @cavalent
Visto che il Cnel dobbiamo tenercelo
facciamolo almeno funzionare bene
C