Il Goebbels burundese Willy Nyamitwe scampa a un attentato

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mercoledì 30 novembre 2016, 18:30
Burundi
Il Goebbels burundese Willy Nyamitwe scampa a un
attentato
Un commando di 10 uomini gli ha teso un’imboscata. Un morto e un ferito
di Fulvio Beltrami
Kampala - Willy Nyamite, consigliere speciale della Presidenza è sopravvissuto ad un tentativo di omicidio consumatosi
lunedí 28 novembre. Alle 9.30 ore locali Willy Nyamitwe stava ritornando presso la sua abitazione situata nel distretto di
Kajaga (ovest della capitale Bujumbura) quando un commando di 10 uomini gli ha teso un’imboscata sull’asse stradale
Bujumbura-Gatumba. Lo scontro è stato di breve durata grazie alla prontezza di riflessi dall’autista di Nyamitwe che è
riuscito ad impedire che il fuoco nemico potesse fermare il veicolo. Gli aggressori si sono ritirati all’arrivo di una compagnia
di militari fedeli al regime che erano nei paraggi. Il Consigliere Speciale è scampato indenne all’omicidio mentre una sua
guardia del corpo è stata uccisa sul colpo e un’altra gravemente ferita in bocca e alla gola. «Ringrazio tutti quelli che mi
hanno sostenuto. Sono in buona salute ma triste per la morte di Gasonzo, il poliziotto che mi proteggeva. Un caro amico.
Sono contento di essere con la mia famiglia. I bambini sono traumatizzati dalla notizia dell’attacco» ha dichiarato Willy
Nyamitwe sulla sua pagina Twitter. Il Ministro delle Relazioni Estere e della Cooperazione Internazionale, Alian Aimè
Nyamitwe, fratello di Willy, ha reagito sulla Rete affermando che si tratta di un tentativo di destabilizzare le istituzioni
repubblicane. Il regime ha immediatamente approfittato dell’accaduto per colpire nuovamente i soldati dell’esercito
nazionale di estrazione sociale tutsi. Senza alcuna prova del suo coinvolgimento è stato arrestato il Caporale Jean Claude
Nduwimna. La polizia ha preso il pretesto per accusare anche un altro oppositore all’interno dell’esercito, il Colonello
Dieudonnè Dushimagize, sospettato di essere la mente dell’imboscata tesa a Willy Nyamitwe. Il portavoce della
polizia Pierre Nkurikiye accusa il Rwanda di essere il mandante del complotto. Nostre fonti protette affermano che gli
autori dell’attentato sono giovani armati di un movimento guerrigliero minore. Sarebbe il terzo attentato a cui è scampato
Nyamitwe secondo le autorità burundesi. Il primo sarebbe avvenuto al ritorno da un suo viaggio all’estero e il secondo
durante la sua presenza ad una conferenza tenutasi al Hotel Panoramique a Bujumbura. Nel comunicare tali notizie (fino ad
ora inedite) la polizia non ha fornito alcuna data dei due precedenti presunti attentati di omicidio. Willy Nyamitwe prima
della crisi burundese (aprile 2015) era un personaggio del tutto sconosciuto all’opinione pubblica internazionale. Di famiglia
mista (hutu e tutsi) Willy ha sapientemente sfruttato la crisi politica del suo Paese per giungere ai massimi vertici del
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su
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comando in Burundi, attirando su di se le simpatie del dittatore Pierre Nkurunziza e creando una ottima e proficua
collaborazione con i terroristi ruandesi del FDLR dal luglio 2014 in Burundi per sostenere militarmente e politicamente il
regime HutuPower. Nyamitwe, definito il Goebbels burundese, è stato incaricato dal regime della propaganda razziale e
genocidaria. Un personaggio all’apparenza insignificante, in realtà un pericoloso elemento, intelligentissimo e astuto che ha
ideato innovative e potenti campagne mediatiche di controinformazione per coprire i crimini del regime. Si occupa inoltre
della propaganda per l’incitamento al genocidio, da lui ideata e coordinata senza mai esporsi personalmente. «Una bugia
ripetuta dieci volte rimane una bugia. Ma se è ripetuta mille volte diventa realtà»: questa la frase del responsabile della
propaganda nazista Joseph Goebbels amata da Nyamitwe. Per ironia della sorte il poliziotto Gasonzo ucciso nel tentativo di
proteggere Nyamitwe è di estrazione sociale tutsi. Questo ha creato reazioni opposte tra la diaspora burundese. Per alcuni è
la prova che il regime non promuove odio razziale ne nutre propositi genocidari. Per altri Gasonzo è un sporco collaboratore
del HutuPower, un venduto che ha ricevuto la giusta punizione. Sulla sua pagina Twitter il Goebbels burundese non si è
trattenuto a lanciare attacchi contro le associazioni in difesa dei diritti umani FIDH e Ligue Iteka, autori di una campagna
internazionale di sensibilizzazione sull’imminente genocidio di massa nel Paese: #StopThisMovie. SOS Medias Burundi
sulla sua pagina Twitter informa che per l’occasione il regime ha arrestato anche 5 giovani presso il quartiere di Musaga,
Bujumbura. Non sono dei soldati ma degli attivisti politici dell’opposizione del tutto estranei all’attentato. Sono stati condotti
verso una località segreta. I familiari sono angosciati per la loro sorte. Secondo le nostre fonti protette a breve vi sarà un
altro tentativo di assassinio di Willy per indebolire la macchina della propaganda genocidaria in Burundi.
di Fulvio Beltrami
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