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Burundi: indizi di ammutinamento, forse | 1
venerdì 25 novembre 2016, 08:30
Burundi: indizi di ammutinamento, forse
Alla frontiera con il Congo l'Esercito non interviene e non viene attaccato dai ribelli. Perchè?
di Fulvio Beltrami
Kampala - Da martedì 22 novembre in Burundi si registrano scontri tra le forze fedeli al dittatore Pierre Nkurunziza e
il movimento di liberazione. Gli scontri si estendono su tutta la piana della Ruzizi (che divide il Burundi dal Congo) con
epicentro presso la riserva naturale di Rukoko, a 16 km dalla capitale Bujumbura. Non si conosce quale dei tre gruppi
ribelli maggiori sia l’autore di questa offensiva militare: FNL, FOREBU, RED Tabara. Un numero imprecisato di
uomini armati ha oltrepassato la frontiera burundese attraversando 'les escarpement', un sentiero montagnoso che
congiunge Bukavu, capoluogo del Sud Kivu, Congo e il Burundi. Altre infiltrazioni, sempre dal Congo, si sono registrate dal
distretto di Uvira, secondo quanto riportano i testimoni. Gli scontri sono di entità rilevante. I reparti di Polizia addetti alla
sorveglianza della frontiera sono stati rafforzati da reparti dei miliziani genocidari Imbonerakure e terroristi ruandesi FDLR.
Secondo i testimoni raggiunti via telefono satellitare, l’Esercito burundese, inviato per contenere l’offensiva, non
interviene e non viene attaccato dai ribelli. Quest’ultimi utilizzano tattiche di guerriglia per non impegnarsi in una
battaglia campale infliggendo, però, il massimo numero di casualità possibile. Il regime a Bujumbura ha censurato la
notizia degli scontri, e vari quadri del partito razzial nazista si stanno interrogando sul motivo della passività
dell’Esercito nazionale. Che sia un segnale di ammutinamento su vasta scala? Il Governo, intanto, ieri, ha ufficializzato
il suo rifiuto a cooperare all’inchiesta delle Nazioni Unite sulla violenza politica nel Paese, sostenendo che le
accuse di abusi da parte dei suoi funzionari sono parte di un complotto politico. Le Nazioni Unite avevano annunciato in
settimana la decisione di avviare una indagine per identificare gli autori delle violenze che lacerano il Paese dal 2015, in
opposizione alla decisione del Presidente di procedere al terzo mandato.
di Fulvio Beltrami
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