Firme false e magistrati Nella sfida fra Pd e grillini il

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Transcript Firme false e magistrati Nella sfida fra Pd e grillini il

NA CA CT MI RM LV
STOP A 18 REATTORI
INTERVISTA
LE STORIE
Ora la Francia
ha paura
L’hotel dove lo chef
del suo nucleare cucina per la Storia
Paolo Levi A PAGINA 13
Costa Gavras:
La start up che ricava la protesta
energia dalle onde deve continuare
Cinzia Bovio A PAGINA 17
Maurizio Tropeano A PAGINA 17
Fulvia Caprara A PAGINA 39
LA STAMPA
LA STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL
QUOTIDIANO
NEL 1867
1867
GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE 2016 & ANNO 150 N. 326 & 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE ­ D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB ­ TO www.lastampa.it
Toni roventi nella contesa referendaria. Renzi: sulle elezioni decide Mattarella
Firme false e magistrati
Nella sfida fra Pd e grillini
il giorno dei colpi bassi
COME LA TECNOLOGIA CAMBIA I NOSTRI SENTIMENTI
Tradimenti e finti fidanzati
l’amore al tempo delle app
Colpi bassi nella sfida tra
Pd e grillini in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre. A Palermo e Bologna
indagini sulle firme false dei
DUBBI DEL COLLE
SULL’OPZIONE
VOTO ANTICIPATO
INVIATO A BRUXELLES
P
er il governo è uno schiaffo all’Italia, «una vera e
propria presa in giro».
Dopo i botta e risposta a distanza sulla manovra, si apre un
nuovo fronte nella disputa tra
Roma e Bruxelles.
C
La carica degli elettori silenziosi
T
utto può cambiare in
poche ore, e prende
forza anche la rimonta del Sì, avvertono i sondaggisti che sono entrati nel periodo di black out pre eletto-
GIULIA ZONCA
I
l problema è trovare la città delle favole, localizzarla
in un punto a nord di Londra: Leicester è in mezzo all’Inghilterra. Nel centro di una
nazione che l’ha notata grazie
a un pallone sulla mappa.
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La capitale del Sì
La capitale del No
La pragmatica Palermo pronta
Milano sceglie all’affondo
senza dividersi contro il sistema
Alberto Mattioli A PAGINA 5
IL CASO
Laura Anello A PAGINA 5
AP
Genta, Parlangeli e Penna ALLE PAGINE 26 E 27
Caro lettore, smarrito tra i veleni
MARCELLO SORGI
P
er carità, sarà anche
colpa di noi giornalisti incapaci di spiegare bene i contenuti della riforma costituzionale, seb-
bene da settimane, per non
dire da mesi, giornali, siti
web, telegiornali, talk-show e
programmi di intrattenimento su tv e radio non parlino d’altro.
ALLE PAGINE 6 E 7
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
u I giornali sono pieni di faccette e faccioni di vip che muo-
9 771122 176003
Leicester, così
il calcio sveglia
l’economia
rale e non possono rendere
pubbliche le rilevazioni. Roberto Weber, presidente Ixè,
spiega che «una sottovalutazione dei Sì è da tenere presente in base al fatto che è percepito più rock votare No».
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61124
LA STORIA
e Martini ALLE PAG. 2 E 3
VIAGGIO NEL REFERENDUM
MARIA CORBI
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Cinque Stelle. E all’Antimafia
Rosy Bindi chiede le carte sul
governatore campano De Luca. Grignetti, Iacoboni, Longo UGO MAGRI
hi ha parlato ultimamente con il premier,
prima e dopo il colloquio di ieri al Quirinale,
esclude che possa restare al
suo posto in caso di sconfitta,
perfino se fosse solo per una
manciata di voti. Renzi ne farebbe legittimamente una
questione di orgoglio e di integrità della propria immagine, dunque le sue dimissioni
sarebbero inevitabili, idem
l’apertura formale di una crisi al buio. Che, come tutte le
crisi di governo, avrebbe l’effetto di rendere protagonista
il Capo dello Stato nel suo
ruolo di arbitro.
Per Sergio Mattarella si
tratterebbe della prima vera
prova da quando è stato eletto, il 31 gennaio 2015. In questi quasi due anni, il Presidente ha mostrato una forte
vocazione all’ascolto del cosiddetto «Paese reale», limitando al minimo indispensabile le incursioni sul terreno
della politica, e pure in quei
rari casi è intervenuto con lo
scrupolo evidentissimo di restare «super partes». Sono in
molti dunque a chiedersi come si regolerebbe in quel caso il Garante.
Lo schiaffo
di Bruxelles
all’Italia
MARCO BRESOLIN
Antimafia, la Bindi chiede le carte su De Luca
Si allarga a Bologna l’indagine sulle liste M5s
n
MIGRANTI
iono dalla voglia di rivelarci cosa voteranno al referendum: sì, no, boh. Cantautori sinistri, ali destre, soubrette
maldestre e chi più ne ha più ne ometta. Ad animare queste prese di posizione fondamentali per il destino della patria non è il senso civico, ma l’ego arroventato. Dimmi per
chi voti e ti dirò chi sei: uno che fa parte del giro giusto,
influenza le masse, sposta gli indecisi… Ma quando mai?
La lezione americana è già stata dimenticata. Lì, se si
esclude il pistolero silenzioso Clint Eastwood, l’intera fabbrica dei sogni aveva gorgheggiato il suo amore per Hillary. La popstar in disarmo Madonna si era spinta a promettere una ricompensa speciale agli elettori maschi che
avessero sterzato verso la Clinton. Non è servito. Anzi,
IL RACCONTO
Lo smartphone
che mi avvisa
se lui ha un’altra
ESTER ARMANINO
P
er smettere di fumare hai
scaricato una «app». Così
quando mi sveglio ti trovo
già sveglio che frequenti la chat
di chi come te sta smettendo di
fumare, e dici che è impressionante: una tizia, in tre mesi che
non compra sigarette, ha risparmiato ben 927 euro.
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Non me lo dire
qualcuno ha votato Trump con più gusto ancora.
Tranne sparute eccezioni (in Italia: Alex Zanardi, forse
Fiorello e Vasco Rossi) ai volti noti dello sport e dello spettacolo non si riconosce più titolo alcuno per rappresentare
qualcosa oltre se stessi. Il disgusto per l’élite si è esteso
anche a loro, percepiti come parte di quel mondo di privilegiati che la rabbia degli esclusi vorrebbe abbattere. Ai politici serve un aggiornamento dei testimonial. «Per un vero
cambio di stagione, il contadino Bepi vota Sì». «Dopo averne ricevuti tanti in faccia, la disoccupata Marta urla il suo
No». Tra tutti quelli interpellati, l’unico vip da cui mi sono
sentito rappresentato è il portierone mondiale Dino Zoff:
«Non vi dirò per chi voto». Posso votare per lui?
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Snowden,
il film di Stone
seduce Putin
GIANNI RIOTTA
N
el 1932 il premio Pulitzer, allora come oggi
il più prestigioso riconoscimento per il giornalismo, andò a Walter Duranty, inviato del New York Times a Mosca.
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