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Approfondimento
La cura delle nostre ossa
1. La colonna vertebrale e la postura
corretta
La parte centrale del nostro scheletro, e la più delicata,
è la colonna vertebrale. È una struttura capace di soddisfare sia l’esigenza di solidità sia quella di flessibilità.
È formata dalla sovrapposizione di 33 o 34 vertebre.
Ogni vertebra è separata dall’altra da un disco intervertebrale di cartilagine fibrosa, che fa da cuscinetto flessibile,
permettendo spostamenti e flessioni: molle e ricco d’acqua nel giovane, diventa gradualmente più duro nell’anziano.
A volte, a causa di traumi o di sforzi errati (per esempio il sollevamento di un peso), un disco intervertebrale
può schiacciarsi fino a sporgere lateralmente (ernia del
disco), toccando nervi che provocano forti mal di schiena.
La colonna vertebrale può essere danneggiata anche
da abitudini errate di posizione (postura). Non esiste una
postura ideale, l’importante è cambiare spesso posizione,
perché anche quella più corretta, se mantenuta a lungo,
può favorire disturbi muscoloscheletrici. I vizi posturali
che fanno incurvare la schiena, ma non corrispondono a
una effettiva deformazione della colonna vertebrale, possono essere causa di mal di collo e mal di
schiena. La scoliosi è invece una deformità della colonna vertebrale che si torce nei tre piani dello spazio; è
raramente dolorosa in una fase iniziale, ma si può riconoscere quando una spalla è più in alto dell’altra e quando,
flettendo il busto in avanti, si forma un gibbo. In genere la
scoliosi peggiora all’inizio della pubertà ed è più probabile che si sviluppi se esistono altri casi in famiglia (fig. 1).
2. Le fratture e la riparazione delle ossa
Talvolta le ossa non sono in grado di sopportare un
trauma e si rompono. L’osso fratturato deve essere rimesso nella posizione corretta e immobilizzato con una
ingessatura.
Nel frattempo, sono le stesse cellule del tessuto osseo
che provvedono a pulire e rinsaldare l’osso, nel giro di 5-6
settimane (fig. 2).
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Fig. 2. La riparazione dell’osso
1. Il sangue fuoriuscito dai vasi lesionati forma un coa gulo che avvolge la frattura. Alcune cellule dell’osso (osteoclasti) inglobano e
distruggono i frammenti del l’osso lesionato.
2. La rottura del periostio stimola la produzione e il rilascio di numerosi osteoblasti; questi, insieme alle cellule produttrici di cartilagine,
secernono una massa porosa di osso e cartilagine chiamata callo, che circonda la frattura. Il callo sostituisce il coagulo e rinsalda tra
loro le due parti dell’osso.
3. Gli osteoblasti sostituiscono la cartilagine con tes suto osseo.
4. Gli osteoclasti rimuovono il tessuto osseo in eccesso e restaurano la forma originale.
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