educazione alla postura e promozione dell`attivita` fisica

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Transcript educazione alla postura e promozione dell`attivita` fisica

EDUCAZIONE ALLA POSTURA E
PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’
FISICA
Autori:
Dott.ssa Gisella Prezioso
Dott.ssa Paola Selvetti
Inf. Ped. Chiara Gaboardi
I disegni delle schede didattiche sono stati realizzati da:
Alice De Campo e Marina De Lorenzi
Le foto sono state realizzate grazie alla disponibilità di:
Isacco e Federico
1
Cinque moduli uno per classe:
• Schede e unità didattiche.
• Materiale di approfondimento.
2
Unità didattica:
“Dimostrazione della corretta postura sui banchi scolastici”.
Obiettivo
Identificare la postura corretta da seduti.
Materiale
Una sedia.
Esperienza
Si posiziona la sedia in un punto della classe che sia ben visibile a
tutti. Si invita un alunno a sedersi nel modo in cui è solito fare. A
questo punto si analizza insieme alla classe la correttezza o meno
della posizione assunta.
Spiegazione
Quando si sta seduti si deve stare composti. Stare composti
significa:
• La schiena ben appoggiata allo schienale della sedia e non
curva sul banco.
• La testa dritta.
• Le gambe non accavallate.
• I piedi devono poggiare completamente sul pavimento o
sulla barra poggia-piedi (non mettiamo i piedi intorno alle
gambe della sedia, non sediamoci in ginocchio).
• Gli avambracci devono poggiare sul banco con un angolo
tra braccio ed avambraccio di circa 90°.
• Non teniamo il gomito sul banco con il mento poggiato
sulla mano.
• Non dondoliamo con la sedia.
• Sotto al banco deve esserci spazio sufficiente per muovere
le gambe; le ginocchia non devono toccare la parte
inferiore del piano del banco (vedi foto).
ƒ
Suggerimenti
ƒ
Insistere soprattutto sulla schiena ben appoggiata allo
schienale.
Si possono realizzare cartelloni da appendere in classe per
visualizzare le posizioni corrette, comporre una sorta di
“regolamento delle buone posture” da utilizzare anche a
casa come pro-memoria (anche per i genitori).
3
“GIOCO DELLO STOP”
Obiettivo
Mantenimento della corretta postura durante le ore scolastiche.
Esperienza
I bambini vengono invitati ad assumere la corretta postura da
seduti, gli si spiega che allo STOP dato dall’insegnante devono
rimanere fermi, immobili nella posizione assunta in quel
momento (es. “gioco uno, due tre stella”). Inoltre si fa presente
che non ci sono né premi né castighi e che pur essendo un gioco
ha però lo scopo di evidenziare, dopo aver osservato insieme le
varie posizioni assunte, come è facile cambiare posizione, senza
accorgersene, mentre si è intenti a seguire la spiegazione della
maestra.
Spiegazione
Si riprendono le regole di una corretta postura.
Si controlla inoltre che le dimensioni dell’arredo scolastico (sedie
e banchi) siano adatte per far assumere ai bambini la postura
corretta. * (per saperne di più vedi Nota Legislazione pag.5)
Suggerimenti
Il gioco andrebbe riproposto più volte nell’arco dell’anno
scolastico.
4
* La legislazione
Le regole che stabiliscono come deve essere la “ posizione di lavoro” degli studenti sono
contenute nella normativa internazionale ISO 5970. L’Italia ha recepito con la UNI 7713 la
norma internazionale ISO 5970 sviluppata dal comitato tecnico europeo nel 1977.
Tale norma stabilisce le misure funzionali fondamentali per sedie e tavoli negli istituti di
istruzione. L’altezza del banco e quella della sedia dovrebbero essere proporzionali alla
statura dell’alunno, per questo motivo la norma ISO ha individuato sette dimensioni diverse
delle sedie e dei banchi.
UNI 7713
1
2
3
4
5
6
7
Statura in cm
105
120
135
150
165
180
195
Classe di statura (cm)
Fino a
112
112-127
127-142
142-157
157-172
172-187
Oltre
187
Altezza banchi
46cm
52cm
58cm
64cm
70cm
76cm
82cm
Altezza sedie
26cm
30cm
34cm
38cm
42cm
46cm
50cm
INOLTRE bisogna verificare la presenza dei seguenti sette criteri della norma ISO:
¾ I piedi devono poggiare completamente sul pavimento.
¾ Tra il femore e la parte inferiore del banco deve esserci spazio sufficiente a effettuare
un movimento non impedito.
¾ Nella parte anteriore della sedia non deve esserci pressione tra la superficie di seduta e
il femore.
¾ L’altezza del banco deve essere scelta in modo tale che il gomito sia all’incirca sullo
stesso livello del bordo anteriore del piano del tavolo, in modo che gli omeri pendano
verticalmente.
¾ Lo schienale deve sostenere in maniera stabile la schiena nella zona dei fianchi e anche
sotto le scapole.
¾ Tra la parte posteriore delle gambe e il bordo anteriore della sedia deve esserci uno
spazio libero.
¾ Tra il sostegno dei lombi e il sedile deve esserci uno spazio libero adeguato per
assicurare il libero movimento in posizione seduta.
5
Unità didattica: “La colonna vertebrale ci sopporta per tutta
la vita…trattiamola bene!” ( vedi scheda n°1)
Obiettivo
Fornire nozioni:
- sulla colonna vertebrale (che cosa è, come è fatta, a che cosa
serve).
- sui principali dismorfismi (scoliosi, ipercifosi, iperlordosi).
- sulle corrette posture in diversi contesti.
- sulle caratteristiche e il corretto uso dello zainetto scolastico.
- sull’importanza dell’attività fisica fin da bambini.
-
Materiale
-
Esperienza
Scheda n° 1.
Un modellino della colonna vertebrale o uno scheletro. In
alternativa si potrà utilizzare un’immagine di una colonna
vertebrale vista dal davanti e di lato o il disegno allegato alla
scheda (ingrandito) o ancora si potrebbe costruire la colonna
vertebrale utilizzando mattoncini (tipo costruzioni) di vari
colori.
Astuccio dei colori.
Uno zainetto scolastico.
Viene mostrato il materiale a disposizione e consegnata una scheda a
ciascun alunno. Se si dispone di uno scheletro o di un modellino di
una colonna vertebrale e lo consente, si potrà anche far “torcere” la
struttura per evidenziarne la flessibilità. L’insegnante potrà anche
far vedere i movimenti che una colonna vertebrale è in grado di fare
(movimenti di flesso-estensione, rotazione e inclinazione laterale) e
potrà far compiere gli stessi movimenti a tutta la classe.
Per un’esperienza diretta si invitano i bambini a toccarsi le spinose
delle vertebre (dietro la nuca, sul dorso e sulla parte lombare).
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Prima pagina:
Spiegazione
Si spiega agli alunni che il nostro corpo è formato anche da uno
scheletro di ossa, che possiamo suddividere in tre grossi gruppi; le
ossa del cranio, le ossa degli arti superiori e inferiori e le ossa del
tronco. La colonna vertebrale si trova nel tronco ed è paragonabile
ad una colonna che sostiene il nostro corpo. La colonna vertebrale ha
due funzioni:
- Di protezione ( si spiega che la colonna vertebrale protegge
una sostanza molto importante che è il midollo spinale che
decorre entro le vertebre e collega il cervello a tutte le parti
del corpo).
- Di sostegno (sostiene come un pilastro il nostro corpo).
La colonna vertebrale, detta anche rachide, è formata da tante ossa
( 33 ) sovrapposte che si chiamano vertebre. Le vertebre sono unite e
collegate tra loro da muscoli molto potenti e da legamenti. Tra una
vertebra e l’altra è interposto un “cuscinetto” molto resistente che si
chiama disco intervertebrale, che serve ad ammortizzare ed
assorbire gli urti e le pressioni tra una vertebra e l’altra. Si fa
osservare che a livello delle vertebre sacrali e coccigee mancano i
dischi intervertebrali e quindi le vertebre sono fuse insieme a
formare un osso unico rispettivamente osso sacro e coccige.
A questo punto si spiega ai bambini che se le vertebre fossero unite
insieme la colonna vertebrale non si potrebbe piegare e che i
movimenti sono possibili grazie proprio ai “cuscinetti”, dischi
intervertebrali, che si trovano tra le vertebre.
Le vertebre sono suddivise in gruppi (si invitano gli alunni a colorare
di diverso colore i vari gruppi di vertebre disegnate sulla scheda):
- Vertebre CERVICALI in numero di 7
- Vertebre TORACICHE in numero di 12
- Vertebre LOMBARI in numero di 5
- Vertebre SACRALI in numero di 5
- Vertebre COCCIGEE in numero di 4
Si potranno scrivere alla lavagna i numeri e insieme fare la somma.
Quindi si fa osservare che la colonna vertebrale vista di fronte è
dritta, vista di lato presenta quattro curve:
- Curva cervicale
- Curva toracica
- Curva lombare
- Curva sacrale
Si fanno scrivere i nomi delle curve sulla scheda.
Seconda pagina:
Si invitano gli alunni ad osservare le varie immagini proposte e a
tracciare una linea con il pastello rosso seguendo il percorso della
colonna vertebrale sulle tre immagini di scheletro proposte.
L’insegnante spiega che se le curve si modificano la colonna
vertebrale soffre/si ammala.
Ipercifosi è un aumento della curva toracica. Le cause principali
possono essere posizioni scorrette mantenute per diverso tempo e
trascurate, mancanza di esercizio fisico.
Iperlordosi è un aumento della curva lombare. Il bacino è ruotato
anteriormente, così sembra che l’addome subisca uno spostamento in
avanti e la pancia risulta sporgente. Le cause principali sono
7
debolezza dei muscoli addominali, peso dei visceri, atteggiamenti
viziati e/o trascurati, mancanza di movimento. A questo punto si
potrebbe fare qualche cenno sull’alimentazione, non sempre corretta,
soffermandosi su quello che i bambini consumano durante
l’intervallo a scuola, consigliando il consumo di frutta. Sottolineare,
inoltre, che se si mangia male e troppo il nostro peso tende ad
aumentare ed è poi la colonna vertebrale che deve farsi carico di
sostenere questo peso. Per fare questo oltre ad aumentare il suo
lavoro tende anche a deformarsi. Questo a volte non provoca danni
da piccoli ma li provocherà quando saremo più grandi.
Scoliosi la curva toracica e/o lombare si spostano lateralmente. (vedi
scheda tecnica “Scoliosi pag.40).
Terza e quarta pagina:
A questo punto gli alunni, grazie alle nozioni ricevute saranno in
grado di riempire con la risposta corretta ( SI o NO) i cerchi posti
sopra le varie immagini.
Si riprendono le nozioni delle corrette posture e si propone l’utilizzo
di un piano inclinato o leggio durante la lettura.
Si spiega che il nostro corpo tende a memorizzare le posizioni che
manteniamo più a lungo nel corso della giornata. Se stiamo sempre
“curvi” con la schiena durante le ore scolastiche, non teniamo la
schiena ben appoggiata allo schienale della sedia e la testa ben dritta,
il nostro corpo tenderà a mantenere questo atteggiamento anche
quando saremo grandi.
Inoltre si fa presente che una corretta postura va mantenuta anche a
casa per es. a tavola, quando si studia, nei brevi momenti dedicati al
computer, videogiochi e tv.
Infine da ricordare che anche il modo errato di riposare a letto può
concorrere all’instaurarsi di una deviazione della colonna vertebrale:
ƒ NO: letto troppo morbido e cuscino troppo alto.
ƒ SI: letto rigido con rete molto tesa e cuscino piuttosto basso.
Quinta pagina:
Si prende lo zaino di un alunno a caso, si leggono le caratteristiche
riportate sulla scheda.
Fermare l’attenzione sul materiale inutile che finisce nello zainetto
(macchinine, bamboline, figurine etc…) che non fa altro che
aumentarne il peso.
Si fa vedere come indossare correttamente lo zaino e cosa non fare
con lo zaino in spalla. (vedi foto)
Sesta pagina:
L’importanza dell’attività fisica e/o sport nei bambini.
Il bambino che pratica regolarmente un’attività fisica può ottenere
un grande beneficio. Infatti con almeno 15-30 minuti di una vigorosa
attività tipo corsa o altro sport aerobico al giorno, i bambini riescono
a:
- Mantenere sani ed efficienti le ossa e le articolazioni.
- Costruire solide masse muscolari.
- Mantenere un buon peso corporeo.
- Prevenire lo sviluppo di pressione alta.
Migliorare le capacità di apprendimento.
8
L’attività motoria assume, inoltre, un ruolo decisivo sia come canale
di sfogo della naturale esuberanza, sia come formazione ed
educazione generale, migliorando l’adattabilità del ragazzo agli
impegni quotidiani, consentendo un buon controllo emotivo, una
migliore autostima e aumentando le capacità di socializzazione.
Suggerimenti
Si consiglia di iniziare la spiegazione utilizzando dapprima il termine
“schiena” (ad esempio: oggi parliamo della nostra schiena e di cosa
fare per trattarla bene, in particolare di come stare seduti
correttamente…) che è percepito come proprio dall’alunno per poi
passare al termine “colonna vertebrale” introducendo prima il
concetto di colonna poi quello di vertebra.
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Le classi che non conoscono il progetto utilizzano inizialmente il
modulo della prima elementare. Per gli altri:
ƒ
Nozioni sulla corretta postura.
ƒ “Gioco dello STOP” (pag. 4) da riproporre più volte nell’arco dell’anno
scolastico.
ƒ Unità didattica: “Ritorniamo un pò indietro nel tempo…”
Obiettivo
Far conoscere agli alunni la trasformazione nel tempo dei giochi, dei
luoghi ove venivano svolti e dei mezzi di trasporto utilizzati.
Materiale
L’occorrente per la realizzazione di un cartellone.
Esperienza
Gli alunni raccoglieranno foto, immagini, interviste a nonni e/o
genitori su:
• Giochi di un tempo.
• Luoghi di svolgimento.
• Se erano in possesso di televisione o computer e per quanto
tempo venivano utilizzati in una giornata.
• Utilizzo dei mezzi di trasporto( es. percorso casa-scuola ).
Successivamente l’insegnante proporrà le stesse domande agli alunni
soffermandosi sulle differenti abitudini che emergeranno.
Spiegazione
Si sensibilizzeranno gli alunni ad un minore utilizzo di televisione e
computer incentivando le attività che richiedono movimento.
•
Suggerimenti
•
Si suggerisce di invitare in classe una persona anziana che
racconti personalmente le abitudini di un tempo e con la quale
svolgere un’intervista.
Si potranno sperimentare in palestra o all’aria aperta i giochi
di un tempo.
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ƒ Nozioni sulla corretta postura (modulo prima elementare).
ƒ “Gioco dello STOP” (pag. 4) da riproporre più volte nell’arco dell’anno
scolastico.
ƒ Unità didattica: “ Movimento e storia della colonna
vertebrale”
Momento di riflessione e collegamento con la preistoria.
¾ Movimento visto come condizione indispensabile per vivere.
¾ Perché l’uomo sceglie la posizione eretta?
Si spiegherà ai bambini la lenta evoluzione della colonna vertebrale da elemento
orizzontale ad elemento verticale (bipede) che ha consentito all’uomo di “liberare” le
mani che diventano strumento evolutivo (ricerca del cibo, uso del fuoco, delle
armi…) determinante. La posizione verticale d’altra parte prevede però un carico
sulla colonna vertebrale maggiore e quindi maggiori rischi per la salute.
Da qui la necessità di una maggiore attenzione ovvero di una postura corretta fin da
piccoli.
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ƒ Unità didattica:“I benefici dell’attività fisica”
Obiettivo
Conoscenza dei benefici delle attività motorie e dei pericoli della
sedentarietà.
Materiale
L’occorrente per redigere un questionario e un depliant.
Esperienza
L’insegnante organizza insieme alla classe un sondaggio
(questionario) rivolto ai genitori sul tempo che i propri figli
quotidianamente dedicano ad attività che richiedono movimento
(giochi all’aperto, passeggiate, gite in bicicletta, recarsi a scuola a
piedi, etc.) viceversa sul tempo che trascorrono in attività sedentarie
(computer, televisione, play-station). Una volta elaborati i dati verrà
predisposto un depliant di ritorno ai genitori contenente i risultati
dell’indagine e indicazioni sui benefici di stili di vita più attivi.
Spiegazione
BENEFICI DI UNA REGOLARE ATTIVITA’ FISICA
L’attività fisica comprende tutti i movimenti del corpo che
comportano un dispendio energetico.
L’essere fisicamente attivi come stile di vita (a lungo termine)
dovrebbe essere incoraggiato già in età pediatrica per migliorare il
benessere attuale e per ridurre, in età adulta, il rischio di malattie
correlate alla sedentarietà.
Il nostro corpo è fatto per il movimento non per la sedentarietà.
Esso sarà in salute se opportunamente indotto a muoversi attraverso
un’attività fisica costante.
Un’attività fisica regolare offre i seguenti vantaggi:
¾ aiuta a controllare il peso corporeo prevenendo l’obesità
¾ aiuta a ridurre la pressione alta
¾ aiuta a costruire e mantenere ossa, muscoli, ed articolazioni in
buone condizioni
¾ aiuta a combattere e ridurre l’ansia, lo stress e la depressione
¾ riduce il rischio di sviluppare diabete, malattie
cardiovascolari
¾ promuove il benessere globale dell’individuo, perché lo aiuta a
divertirsi, a socializzare e ne accresce l’autostima.
Suggerimenti
Sottolineare i rischi di una vita sedentaria, trattando l’argomento con
accuratezza, considerando che oggi sempre più bambini sono in
sovrappeso o obesi.
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ƒ Breve introduzione del progetto.
ƒ “Gioco dello STOP” (pag. 4) da riproporre più volte nell’arco dell’anno
scolastico.
ƒ Unità didattica: “Lo sport fa veramente bene?”
Obiettivo
Promozione della pratica sportiva attraverso la conoscenza dei vari
sport, dei benefici, dell’età più idonea per cominciare e delle
precauzioni da adottare.
L’obiettivo non è tanto fare un’attività sportiva di per sé, ma
riuscire ad individuare quella che corrisponda alla propria
costituzione fisica, che dia piacere e gratificazione (stimolando
quindi la continuità), che sviluppi alcune caratteristiche personali e
che incrementi ,se questo è il bisogno, le proprie relazioni sociali.
Spiegazione
L’insegnante fa un elenco degli sport praticati dagli alunni. Annota
anche il numero di bambini che non praticano nessuna attività
sportiva. Si annotano le sensazioni positive o negative nel praticare
i vari sport (da non sottovalutare che ai bambini non sempre sono
gradite le attività proposte vissute spesso come impositive e
frenetiche).
Si legge e commenta la scheda tecnica nella sezione “Per saperne di
più” “Lo sport fa veramente bene” (pag. 42).
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ƒ Scheda didattica: “Osserviamo il nostro corpo a riposo e
dopo un gioco di movimento” (vedi scheda n°2)
Si invita la classe a disegnare se stessi a riposo e dopo un gioco in movimento (in
alternativa si può utilizzare la scheda n°2) e a rispondere alle seguenti domande:
1. La mia fronte è sudata?
2. Il mio viso è di colore?
3. In un minuto respiro?
4. La pelle delle mani è?
5. Il battito del mio cuore è di ……...pulsazioni al minuto.
ƒ Unità didattica: “Piramide del movimento”
Si disegna una piramide divisa in varie sezioni ognuna delle quali contiene un
tipo di attività (salire le scale, prendere l’ascensore, guardare la tv, giocare alla
play station, andare in bici, giocare al pallone etc.). La larghezza di ciascuna
sezione rappresenterà la quantità di tempo che i bambini dovranno dedicare;
quindi poco spazio alle attività sedentarie e molto spazio ad attività di
movimento.
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ƒ Breve introduzione del progetto.
ƒ “Gioco dello STOP” (pag. 4) da riproporre più volte nell’arco dell’anno
scolastico.
ƒ Proposta di lavoro: nell’ambito del programma curriculare trattando gli
argomenti:
1. Apparato muscolo-scheletrico.
2. Apparato cardio-respiratorio.
sviluppare collegamenti inerenti al progetto.
ƒ Unità didattica: “Lo
sport fa bene, e non solo al fisico…”
Obiettivo
Promozione dei valori che ci insegna lo sport.
Materiale
Libri di lettura e/o racconti tratti da testi scolastici e/o articoli di
giornali che mettano in evidenza valori quali non violenza, tolleranza,
pace…
Esperienza
L’insegnante insieme alla classe sceglie il testo da leggere,
successivamente si organizza una discussione sui contenuti.
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Spiegazione
Lo sport può essere uno degli strumenti validi alla promozione della
persona sul piano fisico, morale, intellettuale e può rivelarsi un
ottimo mezzo di prevenzione, in quanto aiuta a formare una reale
conoscenza di se stessi, del proprio corpo e delle proprie possibilità,
per accettarle e impegnarsi a migliorarle e perfezionarle. Mette a
contatto con persone e situazioni con le quali misurarsi sulla base di
valori e di regole definite, diventando un valido strumento di
socializzazione e di educazione alle relazioni umane.
Lo sport aiuta i ragazzi ad analizzare ciò che essi sanno e pensano di
se stessi, portandoli ad apprezzare le loro qualità individuali, la loro
unicità, in modo da contribuire a formare una corretta autostima.
Lo sport proposto ai giovani come avventura gioiosa nell’amicizia,
nella condivisione, nella partecipazione e nell’impegno civile, può
essere una delle principali scuole della non violenza come strada
alternativa per la sopravvivenza della società umana.
Suggerimenti
Si potrà organizzare una gara, un gioco di squadra, una caccia al
tesoro mettendo in evidenza come lo sport insegna importanti valori.
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Raccolta di giochi ed esercizi da fare in classe, in palestra o all’aria aperta
utilizzabili per tutte le classi.
“LA POSTURA CORRETTA IN PIEDI”
Obiettivo
Identificare la posizione corretta in piedi.
Esperienza
In classe o in palestra si invitano gli alunni a posizionarsi in piedi
dapprima con i piedi uniti, testa dritta, spalle indietro, petto in avanti,
pancia in dentro. Si fanno rimanere in questa posizione, senza
compiere alcun movimento, per 2/3 minuti. Li si invita ad ascoltare e
memorizzare le sensazioni (piacevoli o meno) trasmesse dal proprio
corpo. Successivamente si chiede loro, rimanendo sempre nella
posizione sopra descritta, di divaricare leggermente le gambe e
confrontare la sensazione attuale con la precedente. A questo punto i
bambini rispondendo alla domanda “Qual’è la posizione più comoda?”
scopriranno che questa ultima è la corretta postura da assumere
quando si sta in piedi.
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“SCOPRIAMO LA CURVA CERVICALE E LOMBARE”
Obiettivo
Dimostrazione della presenza delle curve (cervicale e lombare).
Esperienza
Si invitano i bambini ad “immaginarsi” sdraiati per terra in posizione
supina con i piedi uniti e le braccia lungo i fianchi. Li si incoraggia a
percepire mentalmente la posizione assunta e si pone loro la domanda:
”Secondo voi tutta la superficie del vostro corpo a contatto con il
pavimento tocca il pavimento?” I bambini devono rispondere
mentalmente.
Successivamente con due bambini presi a caso (possibilmente di
costituzione esile) si mostrerà la risposta chiedendo ad uno dei due
bambini di sdraiarsi in un punto ben visibile a tutti ed assumere la
posizione sopra descritta, all’altro di mettersi in ginocchio e di provare a
passare con la mano:
ƒ sotto la nuca (la mano non passa)
ƒ a livello della curva cervicale ( la mano passa)
ƒ sotto le spalle (la mano non passa)
ƒ a livello della curva lombare (la mano passa)
ƒ sotto i glutei (la mano non passa)
A questo punto si faranno riflettere i bambini sull’effettiva esistenza delle
curve cervicali e lombari che formano queste “strane gallerie”.
Infine si potrà proporre ai bambini di sperimentare lo stesso esercizio a
coppie.
18
“…E ORA LEGGIAMO E RIFLETTIAMO INSIEME!”
Il racconto di seguito riportato si presta ad aprire una discussione sui benefici che apporta il
movimento. Se ne consiglia la lettura insieme alla classe o la rappresentazione teatrale…
Possono essere utilizzati, in alternativa, altri racconti opportunamente selezionati
dall’insegnante.
C’era una volta un medico saggio, che si chiamava Doc To Rin…
Doc To Rin aveva molto a cuore la salute dei suoi pazienti.
Un giorno capitò che il figlio dell’imperatore, Pi Gro Lin, che viveva sempre
chiuso nel palazzo imperiale, si ammalò.
Vennero medici da tutto il mondo, provarono diverse cure ma nessuna lo guarì.
Pi Gro Lin era sempre più triste e sofferente, così fu chiamato Doc To Rin, che
dopo aver visitato il principe disse: “Io credo, Principe Pi Gro Lin, che tu abbia
bisogno di stare all’aperto, lo spazio, la luce e l’aria ti faranno certamente bene”.
“Uscire dal palazzo?” disse il piccolo. “Io non posso e non devo. Il figlio
dell’Imperatore è come una perla delicata. Io resterò qui e tu mi curerai con le
erbe”.
“Va bene , principe”.
Ma il giorno dopo quando tornò, Doc To Rin disse: “Principe Pi Gro Lin sono
andato sulla collina a cercare le erbe che occorrono, ma non le ho trovate.
C’erano soltanto l’erba che ride, la pianta del singhiozzo e la pianta che saluta”.
Non ho mai sentito parlare di queste piante, disse il principe.
“Come sono fatte?”
“Io sono un medico non un pittore, e non so descriverle. Domani andrò in riva al
fiume e cercherò l’erba che cura.”
Il principe Pi Gro Lin, aspettando il ritorno del medico, chiese carta e colori e
cominciò a disegnare.
Il giorno dopo, il medico tornò.
“Sono spiacente e addolorato, principe, lungo il fiume ho trovato la rosa
canterina, l’ortica solletichina e l’arnica narratrice: ma l’erba per la tua cura
non l’ho trovata”.
“ Come canta la rosa canterina?” chiese il principe.
“ Io sono un medico non un poeta, principe, e non so descriverle: domani andrò
in riva al lago e troverò l’erba che cura.”
Il giorno dopo quando il medico tornò il principe gli mostrò i suoi disegni “ Ho
fatto i disegni delle piante che hai visto ieri. Guarda sono così? ”.
“ Un po’ si e un po’ no: le piante cambiano in continuazione: ogni giorno sono
diverse”.
“ Ma le hai trovate le erbe per la mia cura? ”.
19
“Sono desolato ma ho trovato solo la menta mentitrice e il timo timido” disse
Doc To Rin “Domani andrò nella valle, a cercare l’erba che ci vuole”.
Allora il Principe disse “ Sono molto curioso delle piante del mondo Doc To Rin:
posso venire domani con te a cercarle ?”
Così il mattino dopo, al canto del gallo, medico e bambino uscirono, e andarono
nella valle. Non trovarono le erbe che cercavano, ma ne scoprirono molte altre,
belle semplici e fresche, e videro saltare le ranocchie, nuotare i pesci e volare le
anatre.
Il piccolo era così contento di correre lungo il fiume, rotolare dalla collina,
nuotare nel lago che guarì in una mattina.
Ma per tutta la vita, anche quando fu imperatore, andò ogni mattina a girare in
campagna, insieme al suo vecchio amico, il medico Doc To Rin.
Liberamente tratto da: Libro illustrato Piumini R. e Grobler P. “Il medico Me Di Cin” (Ed.
Lemniscaat)
20
“IL PIACERE DI CAMMINARE NELLA NATURA”
La proposta di il piacere di camminare ha come obiettivo di recuperare il
“camminare” come attività ad alta valenza educativa, in grado di offrire
opportunità per la creazione di percorsi multidisciplinari e di collegamento
scuola-territorio. Sensibilizzare i ragazzi al piacere e al beneficio del camminare
per conoscere e rispettare l’ambiente e i suoi elementi.
Si potrebbero organizzare più uscite in diversi periodi dell’anno scolastico.
Evidenziare i possibili collegamenti:
IL PIACERE DI CAMMINARE NELLA NATURA
Educazione motoria-fisica:
•
Apparato locomotore, cardiocircolatorio, respiratorio.
• Sapersi orientare (ORIENTIRING).
• Conoscenza delle proprie capacità.
• Valutazione delle difficoltà.
• La fatica (reazioni del corpo).
• Alimentazione.
Educazione civica:
•
•
Rispetto degli altri e dell’ambiente
naturale.
Conoscenza delle leggi di tutela
dell’ambiente.
Geografia:
•
•
Conoscenza e uso delle mappe, cartine
geografiche e topografiche.
Meteorologia.
Scienze naturali:
•
•
•
Conoscenza degli ambienti.
Flora, fauna.
Suolo.
Italiano:
•
Conoscenza e consapevolezza delle
proprie emozioni e sensazioni.
Storia:
•
•
Sentieri di guerra.
Monumenti.
21
“INSPIRAZIONE ED ESPIRAZIONE”
Per aiutare i bambini a riconoscere sul proprio corpo i due movimenti
(inspirazione ed espirazione) di cui si compone il ritmo del respiro, si può
chiedere loro di gonfiare e successivamente sgonfiare dei palloncini, così in
maniera diretta e tangibile potranno verificare lo scambio di aria tra il dentro e
il fuori.
“IL RITMO DEL RESPIRO”
Si dividono i bambini in coppie. Uno supino l’altro, in ginocchio, appoggia un
oggetto sul petto del compagno, insieme notano come l’oggetto seguendo il ritmo
del respiro si alza durante l’inspirazione e si abbassa durante l’espirazione. Si
può anche far inspirare moltissima aria, il più possibile e vedere quanto si alza
l’oggetto e poi quanto si abbassa soffiando fuori l’aria.
Ripetere l’esercizio dopo una corsa osservando che l’oggetto si muove più
velocemente; la respirazione è più frequente.
“IL RITMO DEL CUORE”
Si invitano i bambini a contare i battiti, appoggiando una mano sul cuore, prima
a riposo e poi subito dopo una breve corsa. Farne battere il tempo con l’altra
mano sulla gamba e far notare loro come, dopo un po’ di tempo, i battiti
diminuiscono e lentamente ritornano regolari.
Inoltre si possono sentire i battiti al polso.
22
“IMITIAMO GLI ANIMALI”
Questo gioco si svolge in palestra.
I bambini dovranno imitare gli animali; oltre a divertire, questo gioco favorisce
lo sviluppo delle abilità mimico-espressive. Di seguito proponiamo alcuni
esempi:
LA FARFALLA
Camminando sollevare verso l’alto le braccia e riabbassarle.
IL PESCE
Distesi a pancia in giù alzare contemporaneamente, prima braccio destro e
gamba sinistra, poi braccio sinistro e gamba destra.
IL GATTO
Gattonando muovere aritmicamente braccia e gambe.
23
IL RICCIO
In ginocchio, piegarsi lentamente in avanti tenere la testa in giù e abbracciare le
gambe con le mani.
LA GALLINELLA ZOPPA
Saltellare su un solo piede e dopo alcuni metri cambiare piede.
LA GRÙ
Camminare per alcuni metri alzando prima la gamba sinistra ed il braccio
destro e poi la gamba destra e il braccio sinistro.
24
IL SERPENTE
Distesi, a pancia in giù, strisciare appoggiando i gomiti sul pavimento.
IL CIGNO
Distesi, a pancia in giù, estendere, il più possibile, la testa all’indietro
mantenendo le braccia tese e le mani appoggiate al pavimento.
25
“CORRI, CORRI…”
Questo gioco si svolge fra due o più squadre.
Al via, dato dall’insegnante, i bambini che formano le squadre inizieranno una
corsa leggera; al fischio dell’insegnante assumeranno la posizione seduta quindi
sempre al via dato dall’insegnante riprenderanno a correre per assumere, ad un
ulteriore fischio, una nuova posizione precedentemente concordata.
Tutti i concorrenti che assumeranno posizioni sbagliate o continueranno la corsa
verranno penalizzati di un punto.
Vincerà la squadra che, alla fine delle prove, avrà totalizzato minor
penalizzazioni.
26
“STIRIAMOCI”
La semplice serie di esercizi di seguito suggerita, che per comodità
abbiamo distinto in “stiriamoci in classe” e “stiriamoci in palestra”,
costituisce una indicazione ed un invito ad adottare un vero e proprio
stile di vita sano, per tutelare l’integrità e conservare le preziose
funzioni della nostra colonna vertebrale. Per mantenere la schiena in
buona salute ed alleviare i dolori occorre: Rilassare, stirare e
rinforzare alcuni gruppi muscolari.
Il rilassamento va eseguito prima degli altri esercizi o quando si
avverte che il collo e la schiena sono particolarmente stanchi.
Lo stiramento va eseguito con calma: non si deve provare dolore, ma
solo una sensazione di tensione.
Il rinforzo serve ad aumentare la forza di alcuni muscoli che
generalmente non vengono usati (es. addominali, glutei, muscoli della
coscia etc.) e che invece, correttamente utilizzati, servono ad alleviare
il carico di lavoro della schiena.
27
“STIRIAMOCI IN CLASSE”
Esercizio n°1
Intrecciate le dita delle mani e ruotate i palmi in fuori. Allungate le braccia in alto
e mantenete la posizione per 10”.
Esercizio n°2
Braccia in alto, afferrate con la mano destra il polso sinistro.
Allungate lateralmente il braccio sinistro inclinando il busto a destra e mantenete
la tensione per 15”.
Ripetete nella posizione opposta.
Esercizio n°3
Flettete il braccio destro dietro il capo e appoggiate la mano sinistra sul gomito
destro. Forzate questa posizione fino a sentire una leggera tensione a livello della
spalla e del braccio.
Mantenete la posizione per 20” e ripetete poi con l’altro braccio.
Esercizio n°4
Mani intrecciate dietro la nuca, gomiti in fuori. Controllando che il busto e il capo
siano ben allineati, cercate di aprire maggiormente i gomiti pensando di
avvicinare le scapole tra loro.
Mantenete la posizione per 15”.
28
Esercizio n°5
Afferrate con la mano sinistra il braccio destro al di sopra del gomito.
Tirate il gomito destro verso la spalla sinistra e contemporaneamente ruotate il
capo verso la spalla destra.
Mantenete la tensione per 15” e ripetete nella posizione opposta.
Esercizio n°6
Esercizio da seduti: Flettete il busto in avanti per eliminare la pressione sulla
colonna vertebrale.
Mantenete la posizione per 30”.
Esercizio n°7
Esercizio da seduti: eseguite molto lentamente 5 semicirconduzioni in avanti del
capo da destra verso sinistra e viceversa.
Esercizio n°8
Esercizio da seduti: eseguite piccole flessioni in avanti con il capo (dite di si),
piccole rotazioni laterali (dite di no), disegnate delle piccole circonferenze con la
punta del naso nei due sensi. Tempo dell’esercizio 30”.
29
“STIRIAMOCI IN PALESTRA”
Esercizio n°1
Posizione seduta, gambe flesse, schiena libera ma ben allineata, mani che
impugnano un bastone.
Inspirare portando il bastone in alto, allungandosi il più possibile; espirare
abbassando il bastone.
Esercizio n°2
Posizione seduta tra il telaio di una porta, arti superiori flessi a 90° con gli
avambracci posizionati contro il telaio della porta.
Le gambe devono essere flesse e la schiena dritta.
Inspirare spingendo gli avambracci contro il telaio della porta, espirare rilasciando
la muscolatura.
Esercizio n°3
Posizione seduta, glutei poggiati sui talloni. Poggiare il tronco sulla parte
anteriore delle cosce, arti superiori estesi ed allungati in avanti, mani poggiate a
terra, capo bloccato tra le braccia.
Spostare le braccia verso destra, lateralmente allungandosi progressivamente,
tornare al centro.
Ripetere l’esercizio verso sinistra.
30
Esercizio n°4
Posizione seduta con i glutei sui talloni, arti superiori estesi verso l’alto, capo
bloccato tra le braccia.
Allungare alternativamente entrambe le braccia sia a destra che a sinistra.
Esercizio n°5
Posizione supina e ginocchia flesse.
Premere la colonna Lombare contro il pavimento e mantenerla in questa
posizione, cercando di mantenere le spalle attaccate al suolo.
Alzare e abbassare aritmicamente i glutei dal pavimento.
Esercizio n°6
Posizione seduta, gambe flesse, colonna attaccata alla parete, arti superiori
elevati e attaccati alla parete.
Allungare alternativamente le braccia in alto ( senza staccare la colonna dalla
parete ).
Esercizio n°7
In piedi di fronte ad una parete con le mani appoggiate ad essa ed i gomiti
estesi.
Avvicinarsi alla parete piegando i gomiti come se si volesse spostarla.
Fare attenzione a non piegare le ginocchia e a non inarcare la schiena (lombare).
I talloni dovranno sempre essere aderente al suolo. Tutto il peso del corpo è
sostenuto dalle braccia.
31
“E ORA RILASSIAMOCI CON IL CRUCIVERTEBRALE…”
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Cancella dallo schema in orizzontale, verticale, diagonale e nei due sensi di
lettura le parole sotto elencate. Con le lettere rimaste componi la frase nascosta.
ARTICOLAZIONI
POSTURE
COLLO
RACHIDE
MIDOLLO SPINALE
VERTEBRE
SCOLIOSI
COLONNA VERTEBRALE
ATTEGGIAMENTI
LORDOSI
COSTE
SETTE
ORTOPEDIA
ZAINI
SCHELETRO
MUOVITI
BUSTO
STAI DRITTO
DIECI
CINQUE
OSSA
PARAMORFISMI
RISPOSTE
DISMORFISMI
CIFOSI
OZIO
Soluzione……………………………………………….
32
“Giochi in movimento”
Alcuni esempi di giochi da svolgere sia a scuola che a casa.
Il contapassi: divertiti
ogni giorno a misurare con i passi le distanze
tra casa tua e la scuola, la fermata dell’autobus, la casa dei nonni, la casa
del tuo amico di gioco etc.
Riporta nello schema qui sotto tutte le distanze che hai misurato…e
BUONA PASSEGGIATA!
Numero dei
passi da
casa mia
a…
Scuola
Casa
dell’amico
di gioco
Casa
dei
nonni
Parco
giochi
Parrocchia,
oratorio
Negozio
preferito
Fermata
dell’autobus
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
33
La campana:
si disegnano per terra una serie di grandi quadrati. Si
lancia un sassolino iniziando dal primo quadrato della campana. Lo scopo
del gioco è quello di percorrere la “campana”, saltando con un piede solo
nel singolo quadrato, con tutti e due i piedi nei quadrati affiancati e
raccogliere il sassolino.
Il percorso dovrà essere fatto, andata e ritorno, senza inciampare, saltare
un quadrato o perdere l’equilibrio mettendo i piedi fuori dal quadrato.
Potete decidere anche che, una volta raggiunta la cima, dovete tornare
indietro ad occhi chiusi o con il sassolino sulla testa. Vince chi termina il
percorso senza commettere nessun errore. BUON DIVERTIMENTO!
Palla avvelenata:
Si gioca all’aperto, in cortile o in palestra; è importante che ci sia un muro
su cui far rimbalzare la palla “avvelenata”. Con una conta si decide il
primo battitore che ha il compito di iniziare la partita.
Tutti i partecipanti aspettano intorno al battitore che lanci la palla contro
il muro chiamando, a scelta, uno di loro: “Chiamo….Francesca” A questo
punto Francesca deve afferrare la palla che ha rimbalzato contro il muro,
mentre tutti gli altri giocatori scappano il più lontano possibile da lei.
Appena catturata la palla, Francesca deve gridare “Fermi tutti!”, gli altri
giocatori devono interrompere la fuga, e rimanere immobili come delle
statue, nel punto esatto in cui si trovano.
34
Francesca può avanzare di tre passi e lanciare la palla contro una delle
statue, cercando di colpirla. La statua/giocatore presa di mira può cercare
di schivare la palla ma senza spostarsi con i piedi.
Se la statua è colpita, viene eliminata e deve uscire dal gioco; se riesce a
respingerla con le mani, la palla diventa preda della statua /giocatore più
veloce. Il giocatore che riesce a prendere la palla vagante diventa a sua
volta battitore e riprende la partita lanciando la palla contro il muro e
chiamando a scelta un nuovo giocatore. Se la statua/giocatore presa di
mira riesce invece a prendere la palla al volo, è il giocatore che ha lanciato
la palla che viene eliminato. In questo caso il gioco riprende da chi ha la
palla in mano.
Vince chi rimane per ultimo.
I quattro cantoni:
Si gioca all’aperto oppure in palestra. Il campo di gioco deve essere grande
almeno come una stanza e di forma quadrata. I quattro angoli del
quadrato devono essere visibili e segnalati, ad esempio con un oggetto o
con un segno per terra fatto con il gesso. Si sorteggia chi sta in mezzo al
quadrato, mentre gli altri 4 giocatori si dispongono ai quattro angoli.
Al via i giocatori agli angoli del quadrato devono scambiarsi di posto
molto velocemente. Il giocatore al centro del quadrato deve invece
conquistare uno degli angoli rimasti momentaneamente vuoti. Chi perde il
posto o, nel caso di chi sta al centro, non riesce a conquistarlo, deve stare
in mezzo.
35
Il fazzoletto:
Tutti i giocatori si dispongono in cerchio con la fronte rivolta all’interno,
tranne uno. Chi è fuori ha un fazzoletto e deve correre all’esterno del
cerchio formato dai compagni. Durante la corsa lascerà cadere il
fazzoletto dietro ad uno dei compagni, che dovrà raccoglierlo e correre in
direzione opposta per arrivare nuovamente al suo posto prima che venga
occupato da chi ha lasciato il fazzoletto. Se non riesce continua la corsa
con il fazzoletto e a sua volta lo lascia dietro ad un altro compagno.
Strega comanda colore:
Spazio abbastanza ampio. Una persona fa la strega e quando urla il nome
di un colore, gli altri devono scappare e andarlo a toccare.
Se non riescono a trovarlo, allora lo tocca la strega e quel giocatore
diventa la persona che deve catturare gli altri.
36
Dieci passaggi:
Si formano due squadre da 5/6 giocatori . Le squadre si dispongono
liberamente per il campo di gioco, che può essere un quadrato delle
dimensioni di metà campo di pallavolo (8-10 metri per lato).
È importante che i componenti delle squadre siano facilmente
individuabili (pettorine colorate, maglie dello stesso colore etc.).
Il gioco consiste nel cercare di realizzare con il pallone 10 passaggi
consecutivi tra i componenti della stessa squadra, senza che i giocatori
dell’altra squadra riescano a intercettare o toccare il pallone.
Ogni dieci passaggi consecutivi si ottiene un punto; vince la squadra che
per prima arriva a 5 punti.
Se la palla viene intercettata dall’altra squadra, questa a sua volta inizia il
conteggio per i 10 passaggi, se la palla viene solo toccata ma rimane alla
stessa squadra, il conteggio deve ricominciare da zero.
Ogni volta che si realizza un passaggio corretto chi riceve la palla dice a
voce alta il numero del passaggio che sta realizzando, in modo che tutti
siano a conoscenza del totale dei passaggi realizzato.
Se chi ha la palla subisce un fallo (spinta, strattonamento, etc.) questo
viene punito con l’attribuzione di 3 passaggi in più alla squadra
avversaria.
La volpe tra i birilli:
Si dispongano tanti bambini in riga, un pò distanziati, su due linee
parallele. Un bambino, che sarà la volpe, inizia a correre.
Un altro bambino, che sarà invece l’acchiappa volpe, conta fino a tre e poi
parte all’inseguimento. La volpe deve correre a zig zag tra i bambini
prima in una fila poi nell’altra.
Vince la volpe che dopo tre giri completi riesce a non farsi acchiappare.
Per altri divertenti giochi:
www. cemea.ch/users/bd/sportivi.htm
37
PER SAPERNE DI PIÙ:
“LO SCHELETRO”
Lo scheletro è una struttura rigida formata da un insieme di ossa che sostiene il
corpo umano. Lo scheletro di un adulto è composto da 208 ossa e rappresenta il
20% del peso corporeo.
Le ossa del corpo umano si suddividono in:
Lunghe, prevale la lunghezza su larghezza e spessore (es. femore, omero,
tibia)
Brevi, le tre dimensioni sono all’incirca uguali (es. vertebre, rotula)
Piatte o larghe, la larghezza e la lunghezza prevalgono sullo spessore
(scapole, sterno, bacino, cranio)
Nelle ossa lunghe, la parte centrale è detta diafisi e le estremità epifisi. Nel
canale centrale delle diafisi delle ossa lunghe è presente il midollo osseo che
viene distinto in:
Cellule ematiche (midollo rosso)
Megacariociti (midollo gelatinoso)
Cellule adipose (midollo giallo)
La sostanza fondamentale delle ossa è costituita da:
Sostanza organica (osseina)
Sostanza inorganica (fosfato di calcio, carbonato di calcio, fosfato di
magnesio, fluoruro di calcio)
Acqua
Lo scheletro può essere diviso in ASSILE (ossa della testa e del tronco) e
APPENDICOLARE (ossa degli arti superiori e inferiori, cintura scapolare e
cintura pelvica).
La conformazione interna delle ossa presenta tre tipi di tessuto osseo:
Tessuto osseo compatto (formato dalla sovrapposizione di tante lamelle
ossee).
Tessuto osseo spugnoso (costituito da tante piccole cavità, delimitate
dall’intreccio di lamelle ossee).
Tessuto osseo reticolare (simile al tessuto spugnoso ma con maggiori
cavità).
Le funzioni dello scheletro sono:
Sostegno.
Protezione di strutture molli.
Movimento, essendo strettamente connesso ai muscoli.
Emopoietica, cioè la produzione di globuli rossi, bianchi e piastrine
tramite il midollo osseo.
Plastica, perché da forma al corpo.
Deposito di sali minerali.
38
DISPOSIZIONE DELLE OSSA
1. osso frontale
2. osso parietale
3. osso temporale
4. osso occipitale
5. osso zigomatico
6. osso mascellare
7. osso mandibolare
8. vertebre cervicali
9. osso nasale
10. sterno
11. 26. omero
12. ulna
13. 27. radio
14. vertebre lombari
15. bacino
16. osso sacro
17. 18. 22. 23. femore
19. rotula
20.24. tibia
21. fibula o perone
25. clavicola
28. costole
29. scapola
39
“SCOLIOSI”
Cosa è?
La scoliosi è una condizione che implica una complessa curvatura laterale e di
rotazione della colonna vertebrale. La rotazione delle vertebre determina il “gibbo” o
gobba.
Come si classificano?
Le scoliosi si possono classificare in diversi gruppi a seconda della loro eziologia.
Nella maggior parte dei casi si parla di scoliosi idiopatiche o ad eziologia
sconosciuta, raramente sono associate a malformazioni congenite della colonna
vertebrale; a patologie neuromuscolari (paralisi cerebrali, poliomielite, ipotonia
congenita); a malattie come la sindrome di Down, la neurofibromatosi, il nanismo
ecc. in questi casi si parla di scoliosi ad eziologia nota.
La scoliosi idiopatica è più frequente nelle femmine, ed è molto probabilmente
ereditaria.
Si può manifestare:
Fra la nascita ed i 3 anni (forma infantile)
Fra i 4 e i 10 anni (forma giovanile)
Fra i 10 anni e la maturità scheletrica (scoliosi idiopatica dell’adolescenza)
La curvatura della colonna vertebrale può essere singola o doppia; le curve
interessate sono la curva toracica e/o lombare.
Quali i sintomi e come fare diagnosi?
I primi sintomi di scoliosi richiedono un occhio allenato; si può sospettare il
problema notando nella posizione eretta una o più delle seguenti condizioni;
Spalle una più alta dell’altra;
Una scapola o entrambe sporgenti;
Bacino inclinato sul piano laterale;
Peso del corpo caricato tutto su un lato.
Successivamente con l’accentuarsi della curvatura possono comparire altri sintomi
come: mal di schiena e/o affaticamento della schiena quando la posizione seduta o
eretta si prolunga nel tempo.
Il primo esame clinico per diagnosticare una scoliosi è il Bending Test (si fa flettere il
paziente in avanti e si osserva l’incurvamento dei processi spinosi e soprattutto
l’entità del gibbo costale); distingue la scoliosi vera da un atteggiamento
scoliotico(difetto di postura).
A questo esame si associa l’esame radiografico in piedi che permette di misurare con
precisione la deformazione scoliotica, rilevando il livello di rotazione-trazione dei
corpi vertebrali.
40
Quali sono i trattamenti?
Il trattamento è strettamente collegato ad una diagnosi precoce; per questo in molti
paesi si eseguono controlli degli alunni nelle scuole.
Spesso, se la curva è lieve, viene consigliata la ginnastica correttiva. Un trattamento
con soli esercizi di ginnastica correttiva molto spesso non è sufficiente, e fa perdere
del tempo prezioso mentre la curva si aggrava. La finalità degli esercizi dovrebbe
essere quella di far riconoscere al soggetto la deviazione scoliotica di cui soffre,
insegnargli il movimento utile a correggerla e abituarlo a mantenere nel tempo la
posizione corretta.
Nell’età infantile-adolescenziale, con scoliosi di lieve entità, si ricorre a corsetti, busti
e apparecchi ortesici che, nei casi più lievi, possono portare alla completa correzione
della deformità e, in quelli più gravi, comunque bloccano l’evoluzione e prevengono
eventuali peggioramenti.
I corsetti sono realizzati in gesso o in vetroresina, allo scopo di esercitare una
continua e, se necessario, crescente trazione sulla colonna vertebrale. Ne esistono di
diversi tipi quelli più usati sono quelli bassi, meno fastidiosi e antiestetici, grazie ai
quali l’adolescente può condurre una vita praticamente normale.
Nei casi di scoliosi grave ed evolutiva il medico può consigliare addirittura
l’intervento chirurgico.
Quale attività sportiva praticare?
Possono essere praticati, con moderazione e a livello amatoriale, tutti gli sport ad
eccezione per il nuoto, la ginnastica artistica e la danza in quando mettono sotto
sforzo la colonna vertebrale e provocano l’aggravamento della scoliosi a meno che
dopo la loro pratica si indossi un corsetto.
41
“LO SPORT FA VERAMENTE BENE?”
Lo sport è l’insieme di quelle attività, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare
e mantenere in buone condizioni l’apparato psico-fisico dell’uomo.
Lo sport può essere praticato singolarmente o in gruppo (sport di squadra), senza fini
competitivi oppure gareggiando con altri sportivi. In questo caso si parla di sport a
livello agonistico.
Esaminiamo gli sport più praticati:
™ Calcio
Qual è l’età più idonea per cominciare?
Per tirare un calcio al pallone basta mantenersi in piedi, bambini molto piccoli
imparano rapidamente questo gesto sportivo, ma per fare una partita bisogna essere
un pò più grandi. In genere le scuole calcio accettano iscrizioni dai 6 anni in poi.
Quali sono i benefici per i bambini?
Il calcio migliora le capacità aerobiche e quindi la resistenza agli sforzi prolungati.
Come tutti gli sport di squadra favorisce la socializzazione.
Quali precauzioni adottare?
Se il bambino è sano non esistono problemi. Essendo, però, uno sport in cui si può
cadere ed esiste la possibilità di contrasti con l’avversario c’è il rischio di contusioni
e, più raramente, distorsioni e fratture.
Qual è l’età giusta per iniziare l’agonismo?
La Federazione Gioco Calcio permette di disputare il primo vero campionato a 8
anni, nella categoria pulcini. Ci sono scuole che organizzano tornei e partite anche
prima, ma è meglio non esagerare.
42
™ Nuoto
Qual è l’età più idonea per cominciare?
L’acqua è l’ambiente naturale dei neonati, che hanno “nuotato” per nove mesi nel
ventre della mamma. L’ambientamento in acqua può pertanto iniziare molto presto,
ma i primi corsi di nuoto iniziano a 3 anni
Quali sono i benefici per i bambini?
In acqua la forza di gravità è ridotta e il nuoto (a livello non agonistico) è consigliato
per correggere le posizioni errate che possono causare patologie scheletriche. Da non
dimenticare però che a livello agonistico, quando l’impegno diventa elevato, il nuoto
può favorire in soggetti portatori di scoliosi l’evoluzione della stessa.
L’ambiente caldo-umido è indicato per chi soffre di asma.
Quali precauzioni adottare?
Spesso, almeno all’inizio, l’acqua fa paura. Da evitare situazioni che possono
spaventare i bambini, facendoli allontanare per sempre da questo sport.
Fare molta attenzione alle patologie dell’apparato otorinolaringoiatrico (otiti) spesso
favorite dall’ambiente in cui si pratica il nuoto.
Qual è l’età giusta per iniziare l’agonismo?
Sono ammessi alle gare in corsia i bambini di 9/10 anni.
43
™ Sci
Qual è l’età più idonea per cominciare?
Le prime discese possono iniziare a tre anni; anche se lo sci è molto tecnico, i
bambini non hanno problemi con gli sci ai piedi. I movimenti richiesti risultano molto
naturali anche per i più piccoli.
Quali sono i benefici per i bambini?
L’alta quota e l’aria pura migliorano le capacità respiratorie dei bambini.
Quali precauzioni adottare?
I rischi più temuti sono le cadute. Meglio evitare per i più piccoli (sia per il rischio di
traumi sia per le paure che potrebbero derivarne) i pendii troppo ripidi e la velocità
elevata.
Qual è l’età giusta per iniziare l’agonismo?
La federazione Italiana sci ammette alle prime gare di slalom e discesa libera solo i
bambini over 8 anni.
44
™ Tennis
Qual è l’età più idonea per cominciare?
Si può cominciare tra i 5 e i 7 anni ma solo con racchette specifiche ed affiancando al
tennis attività di compenso che stimolino i distretti del corpo meno sollecitati.
Quali sono i benefici per i bambini?
Dal punto di vista atletico sviluppa le capacità aerobiche e la coordinazione. Richiede
inoltre grandi capacità di concentrazione concorrendo a sviluppare questa qualità
psicologica.
Quali precauzioni adottare?
È considerato uno sport “asimmetrico” e quindi potrebbe causare squilibri scheletrici
e muscolari; per ovviare a ciò è importante prevedere attività di compensazione.
Qual è l’età giusta per iniziare l’agonismo?
I primi veri tornei si possono disputare a 8 anni. Per i più piccoli, comunque maggiori
di 5 anni, ci sono le partite di “mini tennis”, su campi di dimensioni ridotte.
45
™ Pallavolo
Qual è l’età più idonea per cominciare?
Con un filo e una rete si può cominciare molto presto. Il minivolley accetta iscrizioni
dai 9-10 anni in poi ma le scuole di pallavolo iscrivono bambini anche di 6-7 anni.
Quali sono i benefici per i bambini?
La pallavolo migliora le capacità anaerobiche e quindi la velocità e la potenza
muscolare; migliora la coordinazione motoria ed è uno sport di allungamento
benefico per la colonna vertebrale. Ma soprattutto, come tutti gli sport di squadra,
favorisce la socializzazione.
Quali precauzioni adottare?
L’unica precauzione è quella legata ai salti ripetuti (sovraccarico per colonna e
ginocchio) ed ai rischi di distorsione.
Qual è l’età giusta per iniziare l’agonismo?
La federazione Italiana Pallavolo permette di disputare il primo vero campionato,
dopo il minivolley, a 12 anni ( under 14).
46
™ Corsa
Qual è l’età più idonea per cominciare?
Non ci sono limiti di età se si parla di corsa aerobica; questa capacità si sviluppa
molto presto nell’uomo e anche nei bambini, se allenati, possono correre a lungo
senza fatica.
Quali sono i benefici per i bambini?
La corsa migliora il sistema cardiovascolare, stimola la crescita e attiva il
metabolismo. Se il bambino è in sovrappeso, la corsa è sicuramente lo sport ideale. Si
deve comunque ricordare che un peso eccessivo può esporre a maggiori rischi di
traumi articolari.
Quali precauzioni adottare?
Il vero problema è la noia. Senza componente di gioco il bambino non si diverte a
correre a lungo.
Qual è l’età giusta per iniziare l’agonismo?
La prima gara non prima dei 10 anni.
47
™ Ginnastica/danza
Qual è l’età più idonea per cominciare?
L’età di inizio è quella compresa tra i 4-5 anni, quando elasticità e mobilità articolare
sono molto alte e la coordinazione può ancora migliorare con l’allenamento.
Quali sono i benefici per i bambini?
Sono sport completi, che sviluppano tutta la muscolatura corporea e aumentano
agilità e destrezza nei bambini. Sono per questo anche attività propedeutiche a molti
altri sport.
Quali precauzioni adottare?
Sono sport sconsigliati solo in caso di gravi alterazioni della colonna vertebrale.
Qual è l’età giusta per iniziare l’agonismo?
Si può cominciare a gareggiare nella ginnastica a 8 anni. Per la danza l’attività
agonistica inizia più tardi; a 12 anni e non ci sono differenze tra maschi e femmine
che possono gareggiare in coppia.
48
“BAMBINI E ATTIVITA’ SPORTIVA”
Quando i bambini corrono, saltano, nuotano, giocano a palla, fanno sport senza
saperlo perché sport deriva dal francese deport che sta per “piacere”, “divertimento”.
Mentre giocano sviluppano sia le capacità psichiche (elaborazione informazioni che
provengono dagli organi di senso, differenziazione spaziale e temporale,
consolidazione di schemi motori, sviluppo dell’equilibrio, dell’orientamento, rispetto
delle regole, ecc.) che quelle fisiche (si favorisce la mineralizzazione dell’apparato
scheletrico, lo sviluppo ottimale della statura, dei muscoli e delle articolazioni, degli
apparati cardiocircolatorio e respiratorio).
In più l’attività fisica consolida il carattere, riduce l’aggressività, migliora
l’autocontrollo, l’autostima, l’apprendimento, l’accettazione di regole facilita la
socializzazione.
E’ quindi necessario che il bambino svolga attività sportiva, facendo attenzione ai
rischi connessi ad un errato approccio allo sport sia come tempi sia come modalità di
esecuzione dello stesso.
Ci si dovrà chiedere: che tipo di attività motoria favorire? Quando iniziarla? Con che
intensità ? Quali risultati aspettarsi? E vigilare affinché il bambino non diventi
strumento di realizzazione dell’Ego dell’allenatore o del genitore.
Il bambino merita rispetto. Si dovrà avere un atteggiamento positivo incoraggiandolo
a superare le difficoltà evitando di sottolineare eventuali insuccessi, così da
generare in lui sicurezza, ridurre l’ansia e la paura dell’insuccesso.
Per quanto riguarda invece l’aspetto fisico, sappiamo che il bambino percepisce meno
dell’adulto la sensazione di fatica, è per questo che non stanno mai fermi, ma questo
ci deve mettere in guardia sulla possibilità di determinare sovraccarichi.
Il rifornimento di Ossigeno ai muscoli è più rapido nel bambino rispetto all’adulto e
l’attività degli enzimi ossidativi che permette di ottenere energia è superiore. Quindi
il metabolismo del bambino è indirizzato soprattutto ad attività di tipo aerobico.
La via metabolica aerobica entra in funzione più rapidamente nel bambino rispetto
all’adulto. Dopo 30 secondi il 50% dell’energia prodotta è di origine aerobica mentre
nell’adulto occorrono da 1’30” a 2’.
Sono minori le riserve di glicogeno (lo zucchero dei muscoli) di circa il 30% per cui
il bambino è meno predisposto a mantenere a lungo prestazioni elevate.
Queste determinano anche molta produzione di calore che deve poi essere eliminato
con la sudorazione, e qui il bambino si trova in difficoltà perché produce, per unità di
superficie, una minore quantità di sudore rispetto all’adulto.
L’adattamento al calore raggiunge quello dell’adulto a 15-16 anni.
Un aspetto da non tralasciare riguarda la capacità dell’apparato locomotore di
sopportare un carico meccanico senza subire lesioni.
E’ vero che le articolazioni sono più elastiche, più mobili, la muscolatura è più
resistente rispetto all’adulto, ma il punto debole dei bambini e degli adolescenti
rimane il sistema scheletrico.
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Le ossa del bambino contengono una quantità maggiore di tessuto molle, per cui
presentano una maggiore malleabilità, sono più flessibili ed elastiche ma sono meno
resistenti, più fragili.
Non sono quindi in grado di sopportare sollecitazioni eccessive e di adattarsi allo
sforzo nella stessa misura, per esempio, del cuore e dei polmoni e soprattutto del
sistema muscolare. Questo si traduce in più frequenti fratture da stress che se
avvengono nella zona della cartilagine epifisaria, dove c’è la crescita e
l’allungamento dell’osso, potrebbero dare una asimmetria di crescita, con per es.
differente lunghezza delle due gambe.
Tipiche sono le fratture a legno verde, così chiamate perché assomigliano al ramo di
un albero, che in seguito ad una torsione, non si rompe completamente.
La Federazione Internazionale di Medicina dello Sport (FIMS) ha stabilito che nel
bambino l’allenamento intenso e sistematico non ha giustificazioni fisiologiche ed
educative.
Ma un allenamento condotto in modo corretto ha senza dubbio effetti positivi sul
bambino e migliora sia le qualità aerobiche che anaerobiche.
Vi sono inoltre dei movimenti molto tecnici che è bene incominciare ad acquisire
nell’età in cui esiste una capacità di apprendimento molto elevata, e cioè nel periodo
della seconda infanzia (7-12 anni). E’ bene iniziare in questo periodo esercizi di
coordinazione motoria veloce, esercizi di equilibrio su una gamba, esercizi complessi
come nuoto, esercizi con la racchetta, ginnici, percorsi a ostacoli, imparare a correre
controllando una palla, ecc..
Quindi un suggerimento è quello di organizzare delle “giornate di sport” con degli
esperti (istruttori di atletica, di tennis, di basket, di sci, ecc) per far provare agli alunni
(per es. 4° e 5° elementare) i vari sport. E’ il metodo migliore per farli appassionare.
Fare sport deve diventare una sana abitudine quotidiana, come quella di lavarsi i
denti.
E’ il metodo migliore per riuscire a mantenere un peso ideale, prevenire in parte
malattie cardiovascolari e metaboliche e migliorare la qualità della vita.
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“PRINCIPALI EFFETTI SULLA SALUTE
DELL’ATTIVITA’ FISICA REGOLARE”
Cuore e vasi sanguigni:
miglioramento dell’efficienza contrattile del cuore
diminuzione della pressione arteriosa massima e minima.
Muscolo e articolazioni:
aumento della massa muscolare e della forza muscolare
miglioramento della mobilità delle articolazioni
miglioramento della mineralizzazione dell’osso e quindi
diminuzione del rischio di osteoporosi e fratture
(soprattutto nell’anziano).
Sangue:
diminuzione dei trigliceridi (grassi del sangue)
diminuzione del colesterolo totale
diminuzione del colesterolo cattivo LDL
aumento del colesterolo buono HDL
diminuzione del rischio di trombosi.
Polmone:
miglioramento della funzione respiratoria.
Malattie metaboliche:
migliora la glicemia (zucchero nel sangue),
diminuisce il fabbisogno di insulina nei diabetici insulinodipendenti
previene lo sviluppo del diabete.
Tessuto adiposo:
diminuisce il peso corporeo (la massa grassa e non la
massa magra),
diminuisce il grasso viscerale (che è quello più
pericoloso).
Cervello:
arriva più sangue al cervello e quindi migliorano tutte le
funzioni cerebrali (abilità motoria, equilibrio,
coordinamento) tra cui la memoria, l’umore e la qualità
del sonno,
aumenta la produzione di endorfine, che sono ormoni
morfino-simili, e che danno sensazione di benessere.
Vita sociale:
aumenta l’integrazione sociale; si fanno nuove amicizie
distrae e diverte,
fa diminuire i costi dell’assistenza sanitaria.
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INDICE
Parte teorica
Modulo prima elementare
™ “Dimostrazione della corretta postura”
™ “Gioco dello stop”
™ “Legislazione”
™ “La colonna vertebrale ci sopporta per tutta la vita…trattiamola bene!”
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3
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Modulo seconda elementare
™ “Ritorniamo un po’ indietro nel tempo”
10
10
Modulo terza elementare
™ “Movimento e storia della colonna vertebrale”
™ “I benefici dell’attività sportiva”
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11
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Modulo quarta elementare
™ “Lo sport fa veramente bene?”
™ “Osserviamo il nostro corpo a riposo e in movimento”
™ “Piramide del movimento”
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13
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Modulo quinta elementare
™ “Lo sport fa bene, e non solo al fisico”
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Parte pratica
™ “La postura corretta in piedi”
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“Scopriamo la curva cervicale e lombare”
“…e ora leggiamo e riflettiamo insieme”
“Il piacere di camminare nella natura”
“Inspirazione ed espirazione”
“Il ritmo del respiro”
“Il ritmo del cuore”
“Imitiamo gli animali”
“Corri corri”
“Stiriamoci”
“Stiriamoci in classe”
“Stiriamoci in palestra”
“E ora rilassiamoci con il crucivertebrale”
“Giochi in movimento”
“Il contapassi”
“La campana”
“Palla avvelenata”
“I quattro cantoni”
“Il fazzoletto”
“Strega comanda colore”
“Dieci passaggi”
“La volpe tra i birilli”
Per saperne di più
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“Lo scheletro”
“Scoliosi”
“Lo sport fa veramente bene?”
“Bambini e attività sportiva”
“Principali effetti sulla salute dell’attività fisica regolare”
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